ASSISTENTI FAMILIARI STRANIERE PER UN NUOVO WELFARE MUNICIPALE F. La Russa,F. Caccia, T. Barberio
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- Leonzia Riccardi
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1 1 ASSISTENTI FAMILIARI STRANIERE PER UN NUOVO WELFARE MUNICIPALE F. La Russa,F. Caccia, T. Barberio Distretto Sanitario n.2 ( Cz Lido) Presentazione La Calabria negli ultimi anni ha visto progressivamente aumentare il peso della popolazione anziana, giunta oggi alle soglie del 20%, con una tendenza ad una crescita ulteriore per i prossimi anni. Tale caratterizzazione della struttura demografica della popolazione ha una serie di implicazioni per il sistema di welfare e per l organizzazione dei servizi richiesti da una popolazione sempre più avanti con l età. In particolare è sempre più richiesto agli enti preposti al benessere dei cittadini ( aziende sanitarie, comuni, organizzazioni del 3 settore, volontariato) una maggiore flessibilità nell erogazione delle prestazioni, capace di assicurare servizi di tipo domiciliare. Una condizione favorevole per il potenziamento di questa tipologia di servizi resi a domicilio di pazienti a rischio di istituzionalizzazione è rappresentato dall aumento, registrato negli ultimi anni in Calabria della presenza di cittadini stranieri. Come documentano le periodiche rilevazioni statistiche, anche quelle riferite in particolare al fenomeno dell immigrazione (rapporto Caritas 2009), in Calabria si registra una crescita della componente femminile fra gli stranieri che soggiornano nella nostra regione. Il presente progetto, partendo proprio dall analisi delle presenze attuali, ha realizzato una sperimentazione nell area dei servizi domiciliari favorendo l accesso al lavoro dei cittadini extracomunitari nell ambito dei servizi alla persona. Il progetto ha altresì messo in atto un integrazione tra sistemi ( Azienda sanitaria, Comuni) in piena adesione con i principi e gli obiettivi della legge 328/2000 e della L.R. 23/2003. Il progetto ha inteso inoltre sperimentare un modello di formazione per un profilo professionale ( assistente familiare), destinato nei prossimi anni ad una forte crescita. Si tratta di un area in cui oggi vige una grande incertezza sulle competenze e le abilità possedute dalle cosiddette badanti a cui tante famiglie fanno riferimento per le loro esigenze di cura. Spetta alle istituzioni sanitarie e sociali del territorio programmare gli interventi più idonei per mettere ordine in un settore finora poco disciplinato e dall altra valorizzare le esperienze e le competenze disponibili sui territori. Una sfida che i comuni e le Aziende Sanitarie saranno chiamati ad affrontare con l imminente predisposizione dei Piani di Zona. OBIETTIVI La sperimentazione, realizzata nel periodo ottobre luglio 2009, si è posta i seguenti obiettivi: Realizzare un servizio di assistenza domiciliare integrata per un n. di almeno 20 utenti a rischio di istituzionalizzazione; Migliorare la qualità della vita del target e ottimizzare l uso delle risorse economiche disponibili; Sperimentare un modello formativo per la figura di assistente familiare; Favorire l inserimento lavorativo di circa 10 assistenti familiari stranieri; Rafforzare le sinergie tra istituzioni diverse: Azienda Sanitaria, Comuni, Regione; Volontariato; Stimolare l emersione di un servizio finora basato su rapporti personali con uno scarso coinvolgimento delle istituzioni preposte; Confrontare buone prassi nel campo del welfare domiciliare basato anche sull apporto di forza lavoro proveniente da altri nazioni. Azioni L attuazione del progetto ha previsto le seguenti azioni/fasi: 1. selezione delle aspiranti assistenti familiari ; 2. formazione assistenti familiari ( corso di 40 ore);
2 2 3. selezione degli utenti da assistere a domicilio ( casi segnalati dall UVT e dai Comuni); 4.avvio e coordinamento del lavoro delle assistenti familiari; 5. valutazione della qualità delle prestazioni erogate; ( tramite questionari strutturati rivolti ai fruitori delle prestazioni domiciliari e/o ai loro familiari); Azioni di prossima attuazione 6. scambio con esperienze similari; 7. Valutazione degli esiti; 8. Convegno e pubblicazione finale. Risultati Il progetto ha consentito il raggiungimento dei seguenti risultati concreti: mantenimento nel proprio domicilio di 30 persone a rischio di istituzionalizzazione; qualificazione con il conseguente risparmio di risorse economiche e miglioramento della qualità di vita delle persone assistite; valorizzazione delle assistenti familiari straniere coinvolte; sperimentazione di un percorso formativo per assistenti familiari; rafforzamento degli relazioni organizzative tra i diversi soggetti coinvolti : Azienda Sanitaria, Comuni, Volontariato. Descrizione delle azioni progettuali: A) attivita di informazione e sensibilizzazione di cittadini immigrati Questa azione è stata realizzata nel mese di ottobre 2008, in stretto collegamento con l ANOLF, partner del progetto. Sono stati realizzati incontri informativi con cittadini extracomunitari residenti nella città e nelle vicinanze di Catanzaro e presso i comuni di Sellia Marina, Botricello e Cropani. Lo scopo di queste iniziative è stato di fornire, ai potenziali destinatari del progetto, tutte le informazioni utili per una loro concreta partecipazione al progetto. Dallo scambio è stato altresì possibile acquisire indicazioni e suggerimenti per la fase successiva di pubblicizzazione dell iniziativa e per la fase di selezione delle badanti. B) attivita di pubblicizzazione e diffusione In relazione anche alle indicazioni fornite dai cittadini extracomunitari presenti agli incontri di cui alla fase precedente, è stato predisposto del materiale informativo ( manifesti e volantini), per una più ampia ed incisiva diffusione del bando di selezione delle badanti domiciliari. Il materiale informativo è stato predisposto con una specifica forma grafica e, soprattutto, i testi sono stati tradotti in 4 lingue: arabo, russo, polacco ed italiano. Detto materiale è stato diffuso attraverso le seguenti modalità: MANIFESTO: affissione presso tutti i comuni e i Poli del distretto socio-sanitario di Catanzaro lido; affissione presso le parrocchie, gli ospedali ed altri luoghi frequentati da cittadini extracomunitari; STAMPA: è stato predisposto un comunicato stampa, ripreso dalle diverse testate regionali, relativo all avvio del progetto, contenente le finalità principali dello stesso, la sua articolazione, la sua durata ed i suoi obiettivi. C) selezione delle Assistenti Familiari Sono state 34 le domande presentate per la partecipazione alla selezione di assistente familiare. La selezione, curata da un apposito gruppo di lavoro, composto dai referenti del Distretto sociosanitario di Catanzaro Lido, dai rappresentati Anolf e dai referenti dei Comuni di Sellia Marina, Botricello e Cropani, è stata strutturata secondo la seguente modalità di valutazione: 1. curriculum vitae (titoli di studio ed esperienza lavorativa) ; 2. colloquio su argomenti attinenti le attività di badante domiciliare. A seguito delle procedure di selezione è stata predisposta una graduatoria per la partecipazione al corso di formazione. Il gruppo di lavoro ha ritenuto utile inserire nel percorso formativo, tutte le
3 3 persone che avevano superato le prove di selezione. Tale scelta, ha avuto lo scopo di formare un numero più ampio di persone, da utilizzare secondo le necessità del progetto, sia di fornire strumenti e conoscenze professionali a cittadini stranieri interessati ad inserirsi nel campo dei servizi domiciliari. D) percorso formativo di 50 ore In relazione al progetto iniziale è stato promosso un percorso formativo della durata di 50 ore comprendente le discipline teorico-pratiche individuate come fondamentali per l acquisizione delle nozioni fondamentali per il corretto svolgimento dei compiti di badante domiciliare. ALCUNE FOTO DEL CORSO Il percorso formativo si è svolto secondo il seguente programma: PROGRAMMA PERCORSO FORMATIVO BADANTI DOMICILIARI Modulo Docente
4 4 Apertura del corso Presentazione dei contenuti ed obiettivi del corso Interventi delle autorità:sindaci, Direttore Sanitario ASp CZ, Direttore Distretto S.S. CZ Lido Responsabile U.O. Servizi Sociali Dott. Franco Caccia (sociologo) I vissuti della persona anziana; I segnali di allarme; Dr. Pietro Gareri (geriatra) Concetti base di igiene, microclima e tipologie di infezioni Assistere nell igiene personale Diritti e doveri dei lavoratori; Assistere la persona nella mobilità Assistere la persona nella mobilità La relazione d aiuto e principi di comunicazione Assistere nell igiene personale La rete dei servizi territoriali tirocinio Stili di vita ed abitudini alimentari; verifica e valutazione; Dr. Franco Daffinà ( pneumologo-allergologo) Antonella Pascuzzi (infermiera professionale ) Michele Aliano (sindacalista) Dott. Pino Fodaro(fisioterapista) Dott. Pino Fodaro(fisioterapista) D.ssa Teresa Barberio (ass. sociale) Antonella Pascuzzi (Infermiera Professionale ) Dott. Franco Caccia (Sociologo) Dr. Nicola Cardamone ( specialista in scienze dell alimentazione); Il corso è stato strutturato con lezioni frontali e n. 10 ore di tirocinio, tenutosi sia all interno della struttura del distretto, sia presso alcune strutture socio-sanitarie di tipo residenziale, accreditate con il SSN e presso il domicilio di alcuni pazienti in carico al servizio domiciliare dell ASP. Alla fine delle lezioni è stata condotta una fase di valutazione dei partecipanti al corso, basata sul conteggio delle giornate di presenza alle lezione e sugli esiti di un test elaborato per la verifica dell apprendimento. Sulla base della valutazione condotta è stata redatta una graduatoria dei corsisti. E) valutazione dei bisogni di assistenza delle persone non autosufficienti Si è proceduto all analisi dei bisogni socio-sanitari di persone non autosufficienti, residenti nel territorio compreso nei comuni di Sellia marina, Botricello e Cropani.
5 5 Queste persone, in prevalenza persone anziane con pluripatologia, sono state individuate attraverso una valutazione dei bisogni di assistenza strutturata in 2 fasi: valutazione istanze condotta da personale dei comuni; valutazione del bisogno assistenziale realizzata in forma congiunta comune-asp. Sulla base di tali elementi, il gruppo di lavoro integrato, costituito dai referenti dei servizi sociali dei comuni coinvolti, e da personale tecnico dell ASP, ha provveduto alla definizione del programma di lavoro da assegnare alle assistenti familiari. F) avvio al lavoro Dal 9 gennaio 2009 sono state avviate a lavoro domiciliare n. 10 assistenti familiari. Il lavoro delle badanti è stato continuamente monitorato dai referenti comunali, dalla mediatrice culturale dell Anolf e dai referenti del Distretto Socio-sanitario. Le assistenti familiari impegnate hanno avuto uno specifico Piano di lavoro Le attività lavorative svolte dalle AF, sono state infatti inserite in un apposito Piano d Intervento Individualizzato ed hanno riguardato: aiuto per l igiene domestica; igiene della persona; supporto nella preparazione pasti; acquisti di beni ed alimenti; interventi e metodiche di mobilizzazione; supporto nella somministrazione di terapia farmacologica; assistenza nelle attività esterne. La realizzazione del progetto ha consentito alle persone straniere coinvolte di consolidare la loro esperienza lavorativa, di ottimizzare i rapporti con le famiglie, di qualificarsi in un lavoro così delicato quanto fondamentale in un moderno sistema di assistenza. F) Utenti soddisfatti Durante il periodo considerato è stata condotta una rilevazione sulla valutazione della qualità percepita dagli utenti. L indagine è stata effettuata dai referenti comunali tramite la somministrazione di un questionario appositamente predisposto, agli utenti e/o ai loro familiari, onde verificare il livello di gradimento degli interventi effettuati e porre eventuali correttivi per eventuali edizioni successive. I risultati ottenuti attestano il pieno gradimento per il servizio ricevuto. In particolare gli utenti hanno fatto emergere la capacità dell assistente familiare di creare il giusto rapporto umano con la persona assistita, come conferma il dato (95%) di coloro che hanno dichiarato di non voler cambiare assistente familiare. Altri aspetti apprezzati dalle famiglie, che hanno usufruito dell apporto a domicilio delle donne straniere formate per i compiti di assistente familiare, hanno riguardato la puntualità, affidabilità, competenza. G) Impegni futuri Nei prossimi giorni il progetto sarà ultimato con la realizzazione delle seguenti azioni : Sperimentazione e avvio dei registri intercomunali Per capitalizzare al meglio l esperienza realizzata dalle assistenti familiari coinvolte nel progetto e per favorire un più agevole contatto con le famiglie bisognose di un supporto domiciliare, verrà sperimentato l utilizzo di appositi registri intercomunali. Per l inserimento nel registro saranno necessari i seguenti requisiti di base: partecipazione ad un corso di formazione per Assistenti Familiari, di almeno 50 ore, organizzato da enti autorizzati; buona conoscenza della lingua italiana; precedenti e documentate esperienze di assistenza domiciliare.
6 Sarà inoltre realizzato uno scambio con altra esperienza di eccellenza attuata nel territorio nazionale. Il progetto si concluderà con un evento finale di presentazione dei risultati finali. 6
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