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2 Plastica Alluminio Carta

3 Località SciataloneSanta Marinella (Roma) Impresa MATTUCCI

4 Tutti i rifiuti hanno un codice Tutti i rifiuti sono accompagnati da un formulario che permette l identificazione dei rifiuti stessi. L identificazione avviene attraverso l attribuzione di un codice da parte del produttore, che ne risponde personalmente. Il codice è costituito da sei cifre: le prime due indicano la famiglia di appartenenza del rifiuto (attività tipografica, verniciatura ); le due successive la natura e le ultime due cifre il processo di smaltimento. I rifiuti si dividono in pericolosi e non pericolosi. Quelli pericolosi sono destinati allo smaltimento,vengono messi in sicurezza in apposite discariche (amianto, prodotto chimici ecc). I non pericolosi sono destinati ad essere recuperati e riciclati (vetro, plastica, ecc). I residui non recuperabili possono essere usati come fonte di energia. Il formulario è un documento fondamentale perché permette la tracciabilità del rifiuto dal produttore al destinatario, cioè il centro di smaltimento del rifiuto.

5 L autista a cui è affidato il rifiuto, riceve il formulario dove è riportato il codice di identificazione (codice europeo equivalente in ciascun paese dell unione). Sullo stesso documento viene indicato lo stato del rifiuto (solido, liquido, fangoso) e si sottolinea la caratteristica di pericolo (svariati H di pericolo). Infine viene registrata la quantità orientativa che si scrive appena viene caricato il rifiuto (è espresso in metri cubi ed è un valore che poi verrà controllato nel centro di smaltimento). Il conducente deve essere autorizzato per trasportare alcuni rifiuti che sono pericolosi. Arrivato al destinatario, c è l ultima fase in cui si verifica la quantità precisa in chili (obbligatorio). Del formulario ci sono quattro copie: una per il trasportatore, due per il produttore e una per l impianto di smaltimento.

6 I produttori sono ideologicamente responsabili del rifiuto e ne rispondono per legge quando danno a smaltimento un rifiuto. I singoli cittadini sono produttori di rifiuti quando, per esempio, chiamano un azienda per smaltire la fossa biologica del proprio condominio. Non basta la consegna del formulario per essere sollevati da ogni responsabilità; è necessaria la ricevuta timbrata di avvenuto smaltimento che l impianto deve inviare al produttore entro sessanta giorni. Tutto ciò per assicurarsi che il carico di rifiuti non sia stato scaricato abusivamente in luoghi non adeguati. Nel caso in cui non arrivi nessuna certificazione, il produttore è tenuto alla denuncia.

7 Intervista ad Achille Mattucci 05 gennaio 2009 Santa Marinella Ho avuto il piacere di intervistare il sig. Achille Mattucci, uno dei pochi imprenditori presenti a Santa Marinella. Egli è una delle presenze più importanti nella regione Lazio e in tutta l Italia centrale per quanto riguarda il mondo dei rifiuti. - Si - annuisce amaramente l imprenditore - non sempre però il mio lavoro viene riconosciuto dai miei concittadini e soprattutto nel luogo dove sono nato a livello lavorativo. - Quando ha cominciato ad interessarsi ai rifiuti? - La Società Mattucci S.r.l.- mi risponde con orgoglio - nasce dall intuizione che ho avuto oltre 25 anni fa. Negli anni ottanta, ancora nessuno aveva pensato di cimentarsi con il recupero delle acque sporche perché chi lavorava in questo ambito scaricava i liquami nelle campagne adiacenti. La mia grande intuizione è stata quella di riconoscere la necessità di depurare le acque! E così ho cominciato. Quando, negli anni successivi, le leggi a tutela dell ambiente avrebbero imposto la depurazione delle acque sporche di tasso biologico, la mia impresa non fu colta impreparata!

8 - Da allora che cosa è cambiato? - Adesso dopo venticinque anni l impresa si è ampliata a livelli impressionanti. La parte che si occupa dello smaltimento dei reflui è ormai irrilevante, infatti i cassoni scarrabili per il trasporto di rifiuti e fanghi palabili che si vedono per Santa Marinella sono solo la punta dell iceberg. Ci sono circa 400 automezzi che si muovo nel Lazio e nel centro Italia da Latina a Pesaro con circa clienti che testimoniano la qualità dei servizi svolti. Lo scopo fondamentale della Mattucci S.r.l. è la tutela ambientale. - Dalle acque sporche è poi passato ai rifiuti solidi? - Si, ho voluto contribuire alla riduzione della quantità di rifiuti attraverso il recupero. Per questo la stessa società ha realizzato su un area di Mq. un edificio situato nella zona industriale di Civitavecchia. Qui sono eseguite operazioni di cernita, ricondizionamento e recupero di materie prime da rifiuti come carta, cartone, plastica, legno, pneumatici fuori uso ed altro. La società ha saputo adeguarsi alle esigenze contemporanee ed è sempre all avanguardia con i tempi con attrezzature moderne, ecco perché negli anni l attività produttiva della mia impresa ha fatto grandi passi in avanti per semplificare e incentivare un processo complesso come lo smaltimento dei rifiuti. Proprio per questo - aggiunge orgoglioso è in progettazione un nuovo Centro Ecologico a Gallese in provincia di Viterbo. La novità del nuovo centro rispetto alla strutture preesistenti nel territorio è che la plastica verrà divisa per colore e poi pressata così come il legno che verrà separato per tipologia. Risulterà un impianto a impatto zero: non ci saranno depuratori né emissioni, nessun processo chimico, senza scarto perché il legno vergine verrà utilizzato per alimentare le stufe e dare elettricità allo stesso stabilimento. Impianto di stoccaggio di Civitavecchia

9 - Questo nuovo centro sarà anche un opportunità di occupazione? - Si, Il Centro Ecologico di Gallese darà lavoro a molti operai che si occuperanno dello smistamento dei rifiuti per tipologia e colore. - Come l impianto di Santa Marinella? Anche questo ha offerto posti di lavoro alla gente del posto? Il Signor Mattucci storce un po la bocca e mi risponde: - Pochi, purtroppo, ho dovuto rivolgermi a personale non di santa Marinella perché ho avuto bisogno di lavoratori specializzati: operai specializzati, chimici ambientali, ingegneri, avvocati e personale per gli uffici. Provengono tutti da Roma e dintorni perché i giovani di Santa Marinella cercano sempre di trovare altrove la propria strada. Dalle sue parole emerge una forte sfiducia nelle generazioni future. Tuttavia siccome il Signor Mattucci è uomo che prende sempre il toro per le corna, non si è lasciato scoraggiare e ha risposto con una proposta concreta: - Per stimolare i giovani ho intenzione di adibire una stanza del nuovo Centro Ecologico di Gallese ad aula didattica tutta dedicata agli studenti per l apprendimento del ciclo di vita dei rifiuti e per infondere loro la cultura del rispetto dell ambiente. Perché - aggiunge Mattucci - la cultura del recupero deve iniziare sin da piccolissimi e cioè sin dalle scuole elementari e medie.

10 L azienda Mattucci si occupa di depurare le acque con presenza di fanghi di scarto (fosse biologiche) e acque con tracce d olio (raccolte presso officine e benzinai). Depurazione delle acque di fossa biologica I liquami organici vengono industrialmente trattati attraverso un processo di ossidazione biologica: 1 fase: sgrigliatura 2 fase: sedimentazione preliminare 3 fase: predenitrificazione (1) 4 fase: ossidazione biologica a fanghi attivi 5 fase: sedimentazione Vediamo da vicino il processo: 6 fase: disinfezione All arrivo dell autobotte presso l impianto, si esegue la pesatura dell automezzo.(1) I rifiuti in ingresso vengono scaricati con una condotta mobile tramite lo sgrigliatore (rotoshi). Questo macchinario rimuove per filtrazione attraverso una griglia i materiali grossolani allontanati e compressi da (2) un pistone. (2)

11 Il liquame, dopo omogeneizzazione in vasca con perdita anche di parte delle sabbie per sedimentazione, viene inviato al trattamento di predenitrificazione che consiste nell abbattimento dell azoto nitrico per azione di batteri anaerobi che si nutrono di nitrati, e da qui convogliati ad un impianto di ossidazione a fanghi attivi ad aerazione prolungata. (3) (3) Esempio di sedimentazione

12 L aerazione è ottenuta per potente insufflazione di aria tramite aereatori sommersi. Nella fase di ossidazione biologica si consegue l abbattimento del carico organico e anche un elevato livello di nitrificazione dell azoto ammoniacale presente nel liquame: per ottenere i processi di nitrificazione (ammoniaca nitrito nitrato, abbattuto poi per ricircolo in predenitrificazione). Il liquame ricco di fanghi attivi si diffonde sulla parte bassa del bacino del sedimentatore ed inizia la sua lenta risalita sedimentando i solidi e chiarificando l acqua, che dopo ulteriore decantazione viene disinfettata prima di essere scaricata nel fosso e rientrare nel ciclo naturale delle acque.(4) (4)

13 L acqua depurata per essere scaricata deve essere conforme ad elevati standard di qualità (imposte da normative nazionali, e verificate anche da enti di controllo come l ARPA), altrimenti viene rinviata al trattamento depurativo. Se i liquami conferiti all impianto sono di consistenza più fangosa, al trattamento si antepone una filtrazione preliminare: i fanghi vengono addizionati con polielettrolita che coagulano la fase solida dell acqua; la miscela ottenuta viene poi pompata con pompe a membrana, a pressione di 15 bar nella filtropressa che trattiene i solidi pressandoli in pannelli disidratati che vengono smaltiti in discarica, liberando l acqua chiarificata che prosegue poi tutto il trattamento depurativo.(5),(6) (5) (6)

14 Depurazione delle acque contenenti olio ( non biologico) I rifiuti in ingresso, dopo la pesatura, vengono scaricati con una condotta mobile in una vasca di decantazione dove i residui d olio galleggiano e vengono raccolti ed inviati ad un impianto di recupero di oli. I liquami privati di olio vengono ancora decantati (7) e successivamente vengono sottoposti ad un trattamento chimico-fisico di chiariflocculazione per rimuovere i residui non biodegradabili come i solventi (8). Al termine di questi trattamenti le acque ottenute sono idonee ad essere trattate biologicamente e quindi sono inviate al trattamento biologico allo stesso modo di liquami delle fosse biologiche. (7) (8)

15 Il controllo delle fasi di trattamento, delle acque depurate e dei rifiuti in ingresso è fondamentale per la riuscita dell intero processo depurativo. In laboratorio abbiamo assistito a controlli analitici sulle acque trattate e sui rifiuti, ad esempio: 1)Determinazione del COD ( domanda chimica di ossigeno). Determinazione delle acque della quantità di materia ossidabile chimicamente, che fornisce indicazione del quantitativo di contaminanti presenti nelle acque. È stato un test spettrofotometrico della HACH LANGE (LCK 014), consistente nella reazione a 148 C per 2 ore del reattivo a base di bicromato di potassio, arancione, che ossidando le sostanze presenti nel campione diventa verde. L intensità della colorazione verde viene misurata spettrofotometricamente e fornisce la misura del COD.

16 2)Determinazione dell azoto ammoniacale. È stato usato un test spettrofotometrico della HACH LANGE (LCK 303), consiste nella reazione per 15 minuti del reattivo a base di ipoclorito e salicilato, dando il blu indofenolo a ph 12,6. l intensità della colorazione verde viene misurata spettrofotometricamente e fornisce la misura dell ammoniaca. 3)Analisi dei metalli. Sono state eseguite misure di metalli come nichel e rame con spettrofotometro ad assorbimento atomico. Nello strumento l acqua viene aspirata da una sonda e nebulizzata con aria e acetilene. La miscela viene bruciata e la fiamma ottenuta provoca l assorbimento di energia delle specie metalliche contenute che può essere misurato spettrofotometricamente, fornendo il valore delle concetrazioni di metalli nelle acque.

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