INDICAZIONI per l individuazione della CAPPA CHIMICA idonea alle caratteristiche dell AGENTE CHIMICO utilizzato
|
|
- Eleonora Cappelletti
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 INDICAZIONI per l individuazione della CAPPA CHIMICA idonea alle caratteristiche dell AGENTE CHIMICO utilizzato Giugno 2005 Elaborato da Andrea Chiappini / Marzia Filippi Pagina 1
2 Sommario 0. Introduzione Generalita Criteri di valutazione dell efficienza di aspirazione Identificazione della tossicità delle sostanze Scelta del sistema di aspirazione in funzione del tipo di sostanze Diagramma di flusso per la scelta del tipo di cappa Esempi Bibliografia Allegato: D.M. 26 febbraio Introduzione Il presente documento fornisce delle indicazioni per l individuazione delle caratteristiche minime dell impianto di aspirazione da utilizzare per la manipolazione di sostanze chimiche. Il documento è stato elaborato dal a seguito del risultati del monitoraggio finalizzato alla valutazione dell efficienza dell aspirazione degli impianti presenti presso le Facoltà e i Dipartimenti dei poli di Povo e Mesiano, eseguito in collaborazione con l Università degli Studi di Pavia. La necessità di fornire queste indicazioni deriva dal confronto fra i valori misurati e le indicazioni o le prescrizioni normative che fissano valori minimi standard accettabili [1-2]. E compito dei responsabili delle singole strutture 1 applicare e fare rispettare queste indicazioni, da considerarsi al pari di linee guida, anche recependole, se ritenuto opportuno, attraverso documenti ufficiali interni (es. regolamenti, procedure ecc.). Le eventuali norme interne potranno anche differire in tutto o in parte dalle indicazioni riportate nel presente documento, purché venga garantito almeno lo stesso livello minimo di sicurezza durante le operazioni. In ogni caso, le attività di verifica previste dal Sistema di Gestione della Sicurezza d Ateneo saranno basate sulle presenti indicazioni. 1 Individuati come dirigenti ai sensi del D.Lgs. 626/94 e dal Regolamento del Sistema di Gestione della Sicurezza d Ateneo, quali i Direttori di Dipartimento, i Responsabili di Laboratorio, i Responsabili dell Attività di Didattica e di Ricerca, i Presidi. Elaborato da Andrea Chiappini / Marzia Filippi Pagina 2
3 1. Generalita La varietà delle attività svolte e la discontinuità delle operazioni tipiche dei laboratori didattici e di ricerca universitari, complicano l individuazione e l applicazione di procedure di lavoro predefinite; tuttavia, durante lo svolgimento delle attività non deve essere mai tralasciata da parte dei responsabili e degli stessi operatori la ricerca di condizioni di lavoro sicure, per cui sono fondamentali la conoscenza delle caratteristiche salienti (proprietà chimico-fisiche, tossicità, stabilità termodinamica ecc) dei prodotti chimici impiegati e l attuazione di misure tecniche e organizzative atte a prevenire i danni ad essi correlati. Nel caso in cui non si possa conoscere preventivamente la pericolosità di una sostanza, come può accadere in attività di ricerca, è sempre opportuno considerare i prodotti di reazione sconosciuti come potenzialmente pericolosi, prendendo di conseguenza le precauzioni del caso [3]. I principali dispositivi di protezione collettiva per la tutela della salute degli operatori dal rischio derivante dall uso e manipolazione di agenti chimici pericolosi in laboratorio sono rappresentati dalle cappe chimiche e dai relativi impianti di aspirazione, che di esse costituiscono parte fondamentale. Tali sistemi proteggono l operatore da schizzi, incendi o esplosioni, infortuni e danni alla salute, rimuovono efficacemente vapori, gas e polveri che si diffondono durante le operazioni e riducono al minimo la dispersione delle sostanze pericolose nell ambiente di lavoro. Elaborato da Andrea Chiappini / Marzia Filippi Pagina 3
4 2. Criteri di valutazione dell efficienza di aspirazione L efficienza di aspirazione di una cappa chimica si può esprime attraverso il valore di velocità del flusso d aria indotto dalla differenza di pressione generata dall elettroaspiratore e riscontrato al frontale dell apparato stesso, espressa in metri al secondo. La velocità di aspirazione dell aria al frontale della cappa è inoltre uno dei parametri di valutazione soggetto a normazione da parte di enti e delle associazioni internazionali del settore, che molto spesso assumono carattere di disposizione legislativa [1-2]. Tale parametro è determinante per il tipo di operazioni da effettuare e per le sostanze manipolabili nella cappa stessa. In quest ottica e in funzione di tale parametro (rilevato) il ha classificato le cappe chimiche presenti, seguendo metodologie proposte e già adottate anche da altre Università [4,5]: Velocità frontale rilevata Classe di efficienza Tipo di utilizzo consigliato V f < 0,3 m/s non classificabile Nessun utilizzo cappa non efficiente 0,3 m/s V f < 0,4 m/s A Attività didattica agenti chimici a bassa tossicità B 0,4 m/s V f < 0,5 m/s Agenti chimici tossici V f 0,5 m/s C Agenti chimici molto tossici, Tabella 1: Classificazione delle cappe in funzione della velocità frontale rilevata. Elaborato da Andrea Chiappini / Marzia Filippi Pagina 4
5 3. Identificazione della tossicità delle sostanze Come già indicato, la velocità di aspirazione dell aria al frontale della cappa determina il tipo di operazioni ed inoltre permette di identificare le sostanze manipolabili nella cappa in funzione della loro tossicità [6]. La grandezza legata alla tossicità delle sostanze è il TLV. I TLV (Threshold Limit Values), valori limite di soglia, indicano per ogni sostanze le concentrazioni della sostanza stessa aerodispersa al di sotto delle quali si ritiene che la maggior parte dei lavoratori possa rimanere esposta ripetutamente giorno dopo giorno senza effetti negativi per la salute [8]. I TLV sono stabiliti in base ai dati più attendibili ricavati dall esperienza in campo industriale, ai risultati di ricerche sperimentali sull uomo e sugli animali e, quando possibile, alla combinazione dei tre elementi di giudizio. Il criterio con cui il limite tollerabile viene fissato può variare a secondo del tipo di sostanza considerata. Da un punto di vista legislativo nazionale i valori limite (TLV), per un numero limitato di sostanze, sono stati introdotti con l emanazione del D.M. 26 febbraio 2004 [7], tuttavia per gli altri agenti chimici è opportuno fare riferimento a quelli (TLV) proposti dall ACGIH (American Conference of Governmental Industrial Hygienist) e ratificati in Italia dall AIDII (Associazione Italiana degli Igienisti Industriali) [8]. Tuttavia l elenco delle sostanze alla quali è associato un TLV non rappresenta in alcun modo una lista completa di tutte le sostanze pericolose; pertanto in mancanza di esso, gli agenti chimici sono classificati in relazione al pericolo che presentano. A tal proposito il vigente sistema di classificazione porta ad attribuire all agente chimico (sostanza o preparato) una classe di pericolosità, identificata da un pittogramma (simbolo) e completata dalle frasi di rischio (le cosiddette frasi R ) che precisano sinteticamente la natura dei pericoli apportati dal prodotti [9]. Per di più per gli agenti chimici, anche se non classificati come pericolosi secondo quanto espresso nel D.Lsg. 52/97 e nel D.Lsg. 65/03, devono essere considerati potenzialmente pericolosi quando possono comportare un rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori a causa di loro proprietà chimico-fisiche o tossicologiche e del modo in cui sono utilizzati o presenti sul luogo di lavoro (art. 72-ter D.Lgs. 626/94). Elaborato da Andrea Chiappini / Marzia Filippi Pagina 5
6 4. Scelta del sistema di aspirazione in funzione del tipo di sostanze Parametri fondamentali per una corretta scelta dei sistemi di aspirazione in funzione della tossicità delle sostanza sono riportati in Tabella 2: Sistemi di aspirazione localizzata Sostanze 1.- Velocità frontale (m/s) 1. TLV (valori limite di soglia) 2. Frasi di rischio Tabella 2: Parametri fondamentali per una corretta scelta dei sistemi di aspirazione localizzata In funzione della velocità di aspirazione dell aria al frontale del sistema di aspirazione (cappa chimica) è possibile identificare le sostanze manipolabili nella cappa in funzione del loro TLV seguendo quanto riportato in Tabella 3. Velocità Frontale [m/s] Categoria Cappa Grado di tossicità della sostanza TLV [mg/m 3 ] < 0,3 - CAPPA NON UTILIZZABILE >0,3-0,4< A Basso livello di tossicità > 300 >0,4-0,5< B Medio livello di tossicità < 300 >0,5 C Elevato livello di tossicità < 50 Tabella 3: Relazione tra valori di velocità frontale di aspirazione, grado di tossicità e valori di TLV. Nel caso in cui la sostanza non presenti un valore limite di soglia TLV (si veda paragrafo 4), sarà necessario prendere in considerazione le frasi di Rischio R, rintracciabili al punto 15 della Scheda Dati di Sicurezza della sostanza. In tal caso, rifacendosi al Modello applicativo proposto dalla Regione Piemonte per la Valutazione del Rischio Chimico, [10] si è ritenuto opportuno associare alle diverse sostanze e/o preparati un Indice Intrinseco di Tossicità (IT) in relazione alle frasi di Rischio R. (Tabella 4 e Tabella 5): Elaborato da Andrea Chiappini / Marzia Filippi Pagina 6
7 Tabella 4: Indice Intrinseco di Tossicità in funzione della potenzialità di danno Indice di tossicità IT Potenzialità di danno 1 Entità del danno lieve: effetti reversibili 2 Entità del danno moderata: effetti potenzialmente irreversibili Entità del danno media: effetti irreversibili 3 Entità del danno molto alta: effetti possibilmente letali Entità del danno alta: effetti irreversibili gravi Tabella 5: Indice Intriseco di Tossicità in funzione delle Frasi di Rischio "R" Indice di tossicità Indice di tossicità Indice di tossicità R36 R20 R26 R37 R21 R62 R66 R34 R63 R67 R23 R42 R64 R68 R33 R40 R48 R45 R49 R46 Nel caso in cui la sostanza presenti una combinazioni di più frasi R (per es: R20/21/22-36/37/38), l operatore, per l attribuzione dell indice intrinseco di tossicità IT, dovrà prendere in considerazione la frase R che porta all attribuzione dell IT più elevato. In funzione dell indice di tossicità IT e della velocità di aspirazione dell aria al frontale del sistema di aspirazione (cappa chimica) è possibile identificare le sostanze manipolabili nelle cappe in base a quanto riportato in Tabella 6. Elaborato da Andrea Chiappini / Marzia Filippi Pagina 7
8 Tabella 6: Relazione tra valori di velocità frontale di aspirazione, grado di tossicità e valori di IT. Velocità Frontale [m/s] Categoria Cappa Grado di tossicità della sostanza < 0,3 - CAPPA NON UTILIZZABILE Indice Intrinseco di Tossicità (IT) >0,3-0,4< A Basso livello di tossicità 1 >0,4-0,5< B Medio livello di tossicità 2 >0,5 C Elevato livello di tossicità 3 Nei casi in cui l operatore non conosca la pericolosità della sostanza, sarà necessario che manipoli le sostanze utilizzando una cappa chimica che presente una velocità frontale superiore a 0.5 m/s e pertanto classificata in categoria C. 6. Diagramma di flusso per la scelta del tipo di cappa La sostanza che si vuole utilizzare ha un TLV? SI TLV? NO Individuazione delle FRASI DI RISCHIO Considera il TLV più restrittivo Tabella 5 SI TLV DM26/2/05<ACGIH? NO Assegnazione di un IT TLV DM26/2/05 TLV ACGIH Tabella 6 Tabella 3 SCELTA DEL TIPO DI CAPPA Elaborato da Andrea Chiappini / Marzia Filippi Pagina 8
9 7. Esempi Esempio1 Quale sostanza devo manipolare sotto cappa? Acido Fluoridrico (CAS ) La Sostanza possiede un TLV? Fa parte dell elenco delle sostanze indicate nel DM 26 febbraio 2004? Ha un TLV dell ACGIH? SI (TLV = 1.5 mg/m 3 ) NO Confronto il TLV del DM 26/02/04 con i valori di Tabella 3 Esempio2 Classe di Efficienza della Cappa = C Quale sostanza devo manipolare sotto cappa? Anilina (CAS ) La Sostanza possiede un TLV? Fa parte dell elenco delle sostanze indicate nel DM 26 febbraio 2004? Ha un TLV dell ACGIH? NO SI (TLV = 7.6 mg/m 3 ) Confronto il TLV dell ACGIH con i valori di Tabella 3 Classe di Efficienza della Cappa = C Elaborato da Andrea Chiappini / Marzia Filippi Pagina 9
10 Esempio3 Quale sostanza devo manipolare sotto cappa? Cicloesano (CAS ) La Sostanza possiede un TLV? Fa parte dell elenco delle sostanze indicate nel DM 26 febbraio 2004? Ha un TLV dell ACGIH? NO SI (TLV = 344 mg/m 3 ) Confronto il TLV dell ACGIH con i valori di tabella 3 Esempio4 Quale sostanza devo manipolare sotto cappa? Gallium antimonite (CAS ) Classe di Efficienza della Cappa = A 1) La Sostanza possiede un TLV? Fa parte dell elenco delle sostanze indicate nel DM 26 febbraio 2004? Ha un TLV dell ACGIH? Che frasi di Rischi R sono ad essa associate? NO NO R 20/21/22-36/37/38 Confronto le frasi di rischio R ad essa associate con i valori di tabella 6 Classe di Efficienza della Cappa = B Elaborato da Andrea Chiappini / Marzia Filippi Pagina 10
11 8. Bibliografia [1] Norma tecnica British Standard 1994 BS 7258 parte 1 [2 Norma tecnica Europea UNI EN 14175/2004 parte 3 [3] Valutazione dell efficienza dei dispositivi di aspirazione localizza, Relazione tecnica 2004 [4] R. Serra e al. Primari Prevention of Chemical Risk: Evaluation of the Efficiency of Fume Hoods in the Laboratories of Bologna Indoor Built Environ 2003:0:1-6 [5] Procedure di sicurezza in laboratorio, Università degli Studi di Pavia [6] Dispensa Corso Sostanze Cancerogene e Mutagene, Pisa 2003 [7] Decreto Ministeriale 26 febbraio 2004, Definizione di una prima lista di valori indicativi di esposizione professionale agli agenti chimici. [8] Valori limite di soglia, Indici biologici di esposizione ACGIH 2003, Giornale degli Igienisti Industriali. [9] D. Romeo e al. Guida alla Valutazione del rischio chimico Il sole 24ore [10] Gruppo chimico Regione Piemonte Modello applicativo regione Piemonte per la valutazione rischio chimico Elaborato da Andrea Chiappini / Marzia Filippi Pagina 11
12 ALLEGATO: DM 26 febbraio 2004 IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI e IL MINISTRO DELLA SALUTE Visto il decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, come modificato dal decreto legislativo 2 febbraio 2002, ed in particolare l'art. 72-terdecies, comma 2, che prevede che siano stabiliti i valori limite di esposizione professionale, tenendo conto dei valori limite indicativi fissati dalla Commissione dell'unione europea; Vista la direttiva 2000/39/CE della Commissione dell'8 giugno 2000 che stabilisce una prima lista di valori limite indicativi; Sentito il Comitato consultivo di cui all'art. 72-terdecies del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni, istituito con decreto dei Ministri del lavoro e delle politiche sociali e della salute dell'11 novembre 2002; Sentito il Ministro per le attività produttive; Sentite le parti sociali; Vista l'intesa intervenuta in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano nella riunione del 15 gennaio 2004; Decretano: Art L'allegato VIII-ter del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni, è sostituito dall'allegato al presente decreto. Allegato VIII ter (art. 72 ter, comma 1, lett. d) Valori limiti di esposizione professionale EINECS(1) CAS(2) Nome Agente Valori limite Notazione(3) 8 ore(4) Breve Termine(5) mg/m 3 (6) ppm(7) mg/m 3 (6) ppm(7) Dietiletere Acetone Cloroformio Pelle Tricoloetano, 1,1, Etilammina 9, Dicloroetano, 1, Pelle Fosgene 0,08 0,02 0,4 0, Clorodifluorometano Butanone Acido propionico o-xilene Pelle Diclorobenzene, 1, Pelle ,2,4- Trimetilbenzene Cumene Pelle Fenilpropene, Etilbenzene Pelle Elaborato da Andrea Chiappini / Marzia Filippi Pagina 12
13 Caprolattame (polveri evapori) (8) Eptan-3-one p-xilene Pelle Diclorobenzene, 1, Alcole allilico 4,8 2 12,1 5 Pelle Etilen glicol Pelle Metossipropanolo- 2, Pelle Metilpentan-2- one, m-xilene Pelle Metossi-1- metiletilacetato Pelle Mesitilene (1,3,5- trimetilbenzene) Clorobenzene Cicloesanone 40, ,6 20 Pelle Fenolo 7, Pelle Tetraidrofurano Pelle metilesan-2-one eptano-2-one Pelle Piperazina (polvere e vapore) (8) 0,1-0, Butossietanolo Pelle Butossietilacetato Pelle Etere dimetilico ,2,4- Triclorobenzene 15,1 2 37,8 5 Pelle Trietilammina 8,4 2 12,6 3 Pelle Acetato di isoamile Dimetilammina 3,8 2 9, N,N- Dimetilacetammide Pelle Acrilato di n-butile Eptano, n ,2,3- Trimetilbenzene Metileptano-3-one Acetato di 1- metilbutile Acetato di pentile Acetato di 3-amile Acetato di terzamile Xilene, isomeri misti, puro Pelle Sulfotep 0, Pelle Acido fluoridrico 1,5 1,8 2, Argento, metallico 0, Acido cloridrico Acido ortofosforico Ammoniaca anidra Fluoro 1,58 1 3, Seleniuro di 0,07 0,02 0,17 0,05 -- Elaborato da Andrea Chiappini / Marzia Filippi Pagina 13
14 idrogeno Acido bromidrico , Azoturo di sodio 0,1 -- 0,3 -- Pelle (2- Metossimetiletossi)- propanolo Pelle Fluoruri inorganici (espressi come F) 2, Piombo inorganico e suoi composti 0,15 (1) EINECS: European Inventory of Existing Chemical Substances (2) CAS: Chemical Abstract Service Registry Number (3) La notazione "Pelle" attribuita ai valori limite di esposizione indica la possibilità di assorbimento significativo attraverso la pelle (4) Misurato e calcolato rispetto ad un periodo di riferimento di 8 ore (5) Valore limite al di sopra del quale non vi deve essere esposizione e si riferisce ad un periodo di 15 minuti, se non altrimenti specificato (6) : milligrammi per metro cubo di aria a 20 C e 101,3 Kpa (7) ppm: parti per milione di aria ( ) (8) Il metodo di misurazione deve rilevare contemporaneamente polvere e vapore Elaborato da Andrea Chiappini / Marzia Filippi Pagina 14
LINEE GUIDA PER LA SCELTA DELLE CAPPE CHIMICHE e dei SISTEMI DI ASPIRAZIONE
REGIONE LAZIO AZIENDA SANITARIA LOCALE VITERBO U. O. C. SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE Via E. Fermi, 15 01100 VITERBO 0761-236750 FAX 0761-236748 e.mail: alessandro.selbmann@asl.vt.it http://www.asl.vt.it/staff/spp/base.php
DettagliCommissione Consultiva Permanente ex Art. 6 DLgs 81/08. Il documento del Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG)
Commissione Consultiva Permanente ex Art. 6 DLgs 81/08 Il documento del Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Ivo Dagazzini Rappresentante delle Regioni per la Regione Veneto Direttore
DettagliLE CAPPE CHIMICHE USO IN SICUREZZA, VERIFICHE E MANUTENZIONI PERIODICHE
LE CAPPE CHIMICHE USO IN SICUREZZA, VERIFICHE E MANUTENZIONI PERIODICHE Incontro con il Dipartimento di Medicina Sperimentale 24 aprile 2008 Settore Prevenzione e Protezione L uso in sicurezza delle Un
DettagliLinee guida condivise per la valutazione del Rischio Chimico. Giovanni Reggio Coordinatore GdL Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro
Linee guida condivise per la valutazione del Rischio Chimico Giovanni Reggio Coordinatore GdL Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro 9 marzo 2009 D.Lgs. 81/2008 Protezione da agenti chimici L art. 224,
DettagliL evoluzione dei modelli di valutazione del rischio da agenti chimici pericolosi in ambito nazionale in conformità ai Regolamenti REACH e CLP.
COORDINAMENTO INTERREGIONALE DELLA PREVENZIONE IN SANITA L evoluzione dei modelli di valutazione del rischio da agenti chimici pericolosi in ambito nazionale in conformità ai Regolamenti REACH e CLP. Celsino
DettagliLa valutazione del rischio chimico
La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,
DettagliDocumento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente
Commissione Consultiva Permanente Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Prima di procedere
DettagliPROCEDURE STANDARDIZZATE PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI DELLE PMI
N.30 PDF Numero 10 PDF - anno 2012 DIRETTORE RINO PAVANELLO Rivista Ambiente e Lavoro 2012 PDF Manuale Tecnico-giuridico di In-formazione e Documentazione per RSPP, RLS, Giuristi, Operatori, Tecnici e
DettagliIl rischio cancerogeno e mutageno
Il rischio cancerogeno e mutageno Le sostanze cancerogene Un cancerogeno è un agente capace di provocare l insorgenza del cancro o di aumentarne la frequenza in una popolazione esposta. Il cancro è caratterizzato
DettagliCorso per RSPP/ASPP modulo B5-68 ore. Corso per RSPP/ASPP modulo B5-68 ore
Corso per RSPP/ASPP modulo B5-68 ore Titolo Destinatari Obiettivi e Finalità Normativa di riferimento Requisiti di ammissione Durata e modalità Corso per RSPP/ASPP modulo B5-68 ore Il modulo B5 è il corso
DettagliLa formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto
La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto 1 Riferimenti normativi Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626 capo VI Decreto Ministeriale 16 gennaio 1997 Decreto
DettagliCircolare N.85 del 23 Maggio 2013
Circolare N.85 del 23 Maggio 2013 Dal 01.06.2013 obbligatorie le procedure standardizzate per la valutazione dei rischi Gentile cliente con la presente intendiamo informarla che a partire dal 01.06.2013
DettagliCorso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri
TEST VERIFICA INTERMEDIO 1. Il Datore di Lavoro è: a. La persona che in azienda paga gli stipendi b. La persona che dispone di pieni poteri decisionali e di spesa c. Il capoufficio, il capofficinao colui
DettagliSeminario su D.Lgs.81/08
Seminario su D.Lgs.81/08 La Valutazione del Rischio Per individuare le Misure di Prevenzione e Protezione a tutela della Salute e Sicurezza dei lavoratori Piacenza, 17/11/2010 Anna Bosi Dipartimento Sanità
DettagliD. Lgs. 81/08 TITOLO IX - SOSTANZE PERICOLOSE Capo I Protezione da agenti chimici
D. Lgs. 81/08 TITOLO IX - SOSTANZE PERICOLOSE Capo I Protezione da agenti chimici Claudio Arcari Piacenza,15 Febbraio 2001 Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 Titolo I Titolo II Titolo III Titolo
DettagliGLI ASPETTI SANITARI DEL RISCHIO CHIMICO E BIOLOGICO BENEVENTO 30 NOVEMBRE 2010 DOTT. FRANCO PALLOTTA
GLI ASPETTI SANITARI DEL RISCHIO CHIMICO E BIOLOGICO BENEVENTO 30 NOVEMBRE 2010 DOTT. FRANCO PALLOTTA Titolo IX Sostanze Pericolose Capo I Protezione da Agenti Chimici Il rischio infortuni è da ricondurre
DettagliValutazione dei Rischi. Normativa e documenti di riferimento. Definizioni (UNI EN ISO 12100)
Definizione e individuazione dei fattori di rischio, individuazione delle misure di prevenzione e protezione, riunione periodica Rev. 1 del 28/11/2012 ARISSA Maggio 2015 2 Normativa e documenti di riferimento
DettagliLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO LUOGHI DI LAVORO RISCHI SPECIFICI AREE ESTERNE. ASPP Università degli Studi di Catania
Università degli Studi di Catania Area della Prevenzione e della Sicurezza - Servizio Prevenzione e Protezione dai Rischi (SPPR) - LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO Perché è importante sensibilizzare i
DettagliREGIONE PUGLIA Area politiche per la riqualificazione, la tutela e la sicurezza ambientale e per l attuazione delle opere pubbliche
AMMISSIBILITA DEI RIFIUTI IN DISCARICA AI SENSI DEL DECRETO MINISTERIALE 27/09/2010 PRIMI INDIRIZZI APPLICATIVI REGIONALI Il Decreto del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
DettagliLa valutazione dei rischi: cardine della sicurezza aziendale e strumento di difesa in sede processuale
La valutazione dei rischi: cardine della sicurezza aziendale e strumento di difesa in sede processuale L'obbligo di valutazione dei rischi secondo il d.lgs. n.81/2008 Ing. Davide Casaro Area Ambiente e
DettagliD. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
D. LGS 81/2008 I RAPPORTI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di
DettagliAgenti chimici: il regolamento CLP
Informazioni sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori Gennaio 2013 Pillole di sicurezza A cura del RSPP e dell Unità Organizzativa a Supporto del Servizio di Prevenzione e Protezione
DettagliANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX)
ANALISI DI RISCHIO SEMIQUANTITATIVA IN SUPPORTO ALLE VALUTAZIONI IN PRESENZA DI ATMOSFERE ESPLOSIVE (ATEX) T. Pezzo *, D. Vannucci *, G. Uguccioni + * D Appolonia SpA, Genova + D Appolonia SpA, San Donato
DettagliCONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: 1 Dicembre 2014
CONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: RUOLI E RESPONSABILITÀ 1 Dicembre 2014 IS E. MOLINARI Via Crescenzago, 110 - Milano Formazione ed informazione
DettagliVALUTAZIONE DEL RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI
VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI La norma più importante, organica e generale in materia di salute e sicurezza in presenza di sostanze chimiche è sicuramente il D. Lgs. 626/94 che
DettagliC.A.M. Sezione Ecologia
CENTRO ANALISI MONZA S.p.a. LABORATORIO ALTAMENTE QUALIFICATO dal Ministero Università Ricerca Scientifica Tecnologica G.U. 151 30 Giugno 1993 Sede Legale e Amministrativa - Via Missori 9 - Monza (MI)
DettagliIL MINISTRO DELLA SALUTE
Testo aggiornato al 20 settembre 2013 Decreto ministeriale 26 marzo 2013 Gazzetta Ufficiale 8 agosto 2013, n. 185 Contributo alle spese dovuto dai soggetti pubblici e privati e dalle società scientifiche
DettagliCircolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze
Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013 Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Sicurezza sul lavoro: obblighi e scadenze Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che, il D.Lgs n. 81/2008
DettagliRSPP - CARATTERISTICHE
RSPP - CARATTERISTICHE Figura obbligatoria Consulente del Datore di Lavoro La designazione deve essere scritta ed accettata Deve aver frequentato corsi di formazione professionale specifici per il macro-settore
DettagliTITOLO III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE N 3 CAPI - N 19 articoli (da art. 69 a art.
TITOLO III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE N 3 CAPI - N 19 articoli (da art. 69 a art. 87) CAPO III IMPIANTI E APPARECCHIATURE ELETTRICHE N 8 articoli (da art.
Dettaglidel 25 novembre 1996 (Stato 5 dicembre 2006)
Ordinanza sulla qualifica degli specialisti della sicurezza sul lavoro 822.116 del 25 novembre 1996 (Stato 5 dicembre 2006) Il Consiglio federale svizzero, visto l articolo 83 capoverso 2 della legge federale
DettagliDecreto Legislativo 09 Aprile 2008, n.81
Corso di Gestione del Cantiere e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Classe IIIª B as 2012/2013 Decreto Legislativo 09 Aprile 2008, n.81 20/02/2013 1 Decreto Legislativo 09 Aprile 2008, n.81 Documento
DettagliLegge accesso disabili agli strumenti informatici
Legge accesso disabili agli strumenti informatici da Newsletter Giuridica: Numero 81-26 gennaio 2004 Pubblicata sulla Gazzetta la Legge in materia di accesso dei disabili agli strumenti informatici, approvata
DettagliSVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007
Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,
DettagliD. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori
D. LGS 81/2008 L INFORMAZIONE E LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI L ADDESTRAMENTO Informazione ai lavoratori 1. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione: a)
DettagliDisposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici
Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici DISEGNO DI LEGGE Art. 1. (Obiettivi e finalità) 1. La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere
DettagliREGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA
REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA (Emanato con D.R. n. 1215 del 28 giugno 2007, pubblicato nel Bollettino Ufficiale n. 69) Sommario
DettagliSCHEDA DI SICUREZZA 1 IDENTIFICAZIONE DEL PREPARATO E DELLA SOCIETA PRODUTTRICE
AF SCHEDA DI SICUREZZA Preparato da: s.r.l. Data revisione: 03 giugno 2008 Numero revisione: 01 Revisione precedente: 03 settembre 2003 Stato del documento: Definitivo 1 IDENTIFICAZIONE DEL PREPARATO E
DettagliAGENTI CHIMICI VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Dipartimento di Sanità Pubblica U.O. Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro AGENTI CHIMICI VALUTAZIONE DEL RISCHIO Arcari Claudio e Mariacristina Mazzari Piacenza 6 maggio 2011 1 CURVA DOSE-EFFETTO
DettagliL evoluzione normativa
L evoluzione normativa La prima produzione normativa in tema di sicurezza sul lavoro risale alla fine del secolo XIX. Il legislatore dell epoca considerava gli infortuni sul lavoro un fattore inevitabile
DettagliN O M I N A INCARICATI DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE
DESIGNAZIONE DEI LAVORATORI INCARICATI DELL'ATTUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI E LOTTA ANTINCENDIO, DI EVACUAZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO IN CASO DI PERICOLO GRAVE E IMMEDIATO, DI SALVATAGGIO
DettagliALLEGATO XXXVIII D.Lgs 81/2008 VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE PROFESSIONALE VALORE LIMITE. 8 ore (4) Breve Termine. mg/m3 (6) ppm (7) mg/m3 (6) ppm (7)
ALLEGATO XXXVIII D.Lgs 81/2008 VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE PROFESSIONALE EINECS (1) CAS (2) NOME DELL AGENTE CHIMICO VALORE LIMITE 8 ore (4) Breve Termine (5) mg/m () ppm (7) mg/m () ppm (7) NOTAZIONE
DettagliINDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA
INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA Con il presente documento si precisano le modalità di intervento da adottare da parte degli Spisal per valutare
DettagliRSPP & RIR. Ovvero: 81 & 105. FR Bologna 14 ottobre 2015 1
RSPP & RIR Ovvero: 81 & 105 FR Bologna 14 ottobre 2015 1 RLS citato almeno 7 volte RSPP 2 volte (scarse)! FR Bologna 14 ottobre 2015 2 Esempio RLS Art. 14 comma 5 Il sistema di gestione della sicurezza
DettagliOrganizzazioni di volontariato: quadro sintetico degli adempimenti in materia di salute e sicurezza dei lavoratori.
Sede operativa via Ricasoli, 9-50122 Firenze Sede Legale via de' Martelli 8-50129 Firenze Tel. 055 271731 - Fax 055 214720 http://www.cesvot.it Organizzazioni di volontariato: quadro sintetico degli adempimenti
DettagliModifica il DLgs 25/02 (costituente il titolo VII bis del DLgs 626/94) che recepiva la direttiva 98/24/CE del 7.4.98
Protezione da agenti chimici titolo IX capo 1 DLgs 81/08 Modifica il DLgs 25/02 (costituente il titolo VII bis del DLgs 626/94) che recepiva la direttiva 98/24/CE del 7.4.98 Protezione da agenti chimici
DettagliStrategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA
relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA Classification Policy PREMESSA, FONTI NORMATIVE ED OBIETTIVO DEL DOCUMENTO... 3 1. DEFINIZIONI... 3 1.1. CLIENTI PROFESSIONALI...
DettagliRISCHIO CHIMICO E CANCEROGENO PRESSO I LABORATORI E I SERVIZI DELL UNIVERSITÀ DI TRENTO
SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE RISCHIO CHIMICO E CANCEROGENO PRESSO I LABORATORI E I SERVIZI DELL UNIVERSITÀ DI TRENTO - ANALISI PRELIMINARE SULLA PRESENZA DI AGENTI CHIMICI - 1. PRESENZA E AGGIORNAMENTO
DettagliManuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI
Pag.1 di 5 SOMMARIO 4.2 Politica Aziendale 2 Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI. Pag.2 di 5 4.2 Politica Aziendale La Direzione della FOMET SpA adotta e diffonde ad ogni livello della
DettagliR E A C H C L P T. U.
R E A C H C L P T. U. DECRETO LEG/VO 81/08 -TITOLO IX CAPO I PROTEZIONE DA AGENTI CHIMICI CAPO II PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI : LE IMPLICAZIONI DEL REACH E DEL CLP NELL AMBITO DELLA NORMATIVA
DettagliIl Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50
Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50 Beppe Baffert USR CISL Piemonte . Nelle aziende con più di 15 lavoratori il RLS è eletto,
DettagliLA FORMAZIONE OBBLIGATORIA INGENIA Group
LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA INGENIA Group Obblighi e sanzioni del datore di lavoro Manuale commerciale 11/2013 Per informazioni: coordinamento@ingeniagroup.it LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA OBBLIGHI E SANZIONI
DettagliPIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005
PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti
DettagliCAPO IV - PROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI
CAPO IV - PROTEZIONE DEI AVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A CAMPI EETTROMAGNETICI Articolo 206 - Campo di applicazione 1. Il presente capo determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori
DettagliSISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO Valutazione dei rischi
1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Lo scopo di questa procedura è di descrivere i criteri, le modalità operative e le responsabilità per: effettuare la valutazione
DettagliUniversità degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo
NG Università degli Studi di Palermo REGOLAMENTO Per l individuazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e la definizione delle loro attribuzioni (approvato nella seduta di contrattazione
DettagliPROCEDURE SEMPLIFICATE PER L ADOZIONE DI MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE (MOG) NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE
PROCEDURE SEMPLIFICATE PER L ADOZIONE DI MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE (MOG) NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE RIFERIMENTI Legge 3/8/2007 n.123 (riordino disciplina) -> Introduce nel D.Lgs 231/2001
DettagliSICUREZZA DEL PERSONALE SCOLASTICO
LA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA DEL PERSONALE SCOLASTICO Il D.lvo 81/2008 e le novità introdotte dagli Accordi Stato-Regione del 21 dicembre 2011 Accordo Stato- Regioni Attuazione delle disposizioni del
DettagliConcetti generali in tema di PREVENZIONE e SICUREZZA del lavoro
kiker Concetti generali in tema di PREVENZIONE e SICUREZZA del lavoro Collana PREVENZIONE E PROTEZIONE Collana PREVENZIONE E PROTEZIONE IL D.LGS.81/2008: TESTO UNICO SICUREZZA SUL LAVORO L evoluzione Normativa
DettagliINDICE 1. DESCRIZIONE SINTETICA METODO ADOTTATO.
area 1 criteri adottati per le valutazioni pag 1/8 INDICE 1. DESCRIZIONE SINTETICA METODO ADOTTATO. 2. DESCRIZIONE ESTESA METODO ADOTTATO. 2.1. scomposizione dell attività 2.1.1. fabbricati 2.1.2. mansioni
DettagliProtocollosicurezzacnism.doc vers. 17 luglio 2006 - pag. 1 di 5
PROTOCOLLO DI INTESA SULLA SICUREZZA E SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO TRA CONSORZIO NAZIONALE INTERUNIVERSITARIO PER LE SCIENZE FISICHE DELLA MATERIA (CNISM) E UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PISA Art. 1. Generalità
DettagliFormazione dei dirigenti 16 ore
Formazione dei dirigenti 16 ore SINTESI Nuovo Accordo Stato Regioni sulla formazione per la sicurezza Si è concluso il 21/12/2011 l iter che ha portato alla pubblicazione l accordo Stato Regioni per la
DettagliIL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE
Decreto del Ministero dell interno 4 febbraio 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all art. 82, comma 2, del D.Lgs. 09/04/2008, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni.
DettagliRaccomandazioni generali Il CIG consiglia che: Corsi di formazione propedeutici a percorsi di qualificazione/certificazione siano tenuti da docenti
Programma corsi di formazione per qualificazione/certificazione degli operatori del post contatore gas ai sensi della norma UNI 11554 e del PdR 11/2014. Premessa Il presente documento riporta indicazioni
DettagliManuale Sicurezza Duemilauno Agenzia Sociale
Sorveglianza e misurazioni del SG S&SL Indice: 1.0 Scopo e Generalità 2.0 Identificazione delle aree/attività soggette al monitoraggio 3.0 Pianificazione ed esecuzione dei monitoraggi e delle misurazioni
DettagliVISTO l articolo 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 753, contenente nuove
VISTO l articolo 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 753, contenente nuove norme in materia di polizia, sicurezza e regolarità dell'esercizio
DettagliGazzetta Ufficiale N. 108 del 10 Maggio 2002 MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO
Gazzetta Ufficiale N. 108 del 10 Maggio 2002 MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO DIRETTIVA 9 aprile 2002 Indicazioni per la corretta e piena applicazione del regolamento comunitario n.
DettagliLeggere attentamente l etichetta e la Scheda di 2Sicurezza (SDS)
Leggere attentamente l etichetta e la Scheda di 2Sicurezza (SDS) Come si legge un etichetta L etichetta di un agrofarmaco deriva dalla valutazione di numerosi studi effettuati sul prodotto inerenti aspetti
DettagliLA VALUTAZIONE DEI RISCHI Ing. Stefano Pancari
Corso formazione LA VALUTAZIONE DEI RISCHI Ing. Stefano Pancari CORSO DI FORMAZIONE - Ing. Stefano Pancari DEFINIZIONI probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di
DettagliDECRETO 14 febbraio 1997 ( Gazz. Uff. n. 58 11 marzo 1997 )
DECRETO 14 febbraio 1997 ( Gazz. Uff. n. 58 11 marzo 1997 ) Determinazione del tipo, modalità e periodicità del controllo di qualità da parte del fisico specialista o dell esperto qualificato delle apparecchiature
DettagliIL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
12 Salone della qualità e sicurezza sul lavoro IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI NELLA GESTIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA Ing. Davide Musiani STUDIO TECNICO PROF. NERI S.r.l. Bologna, 12 Giugno 2009
DettagliDipartimento Salute e Sicurezza LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER I LAVORATORI QUALCHE UTILE SUGGERIMENTO PER GLI RLS E RLST
Dipartimento Salute e Sicurezza LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER I LAVORATORI QUALCHE UTILE SUGGERIMENTO PER GLI RLS E RLST 1 Formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti (art.37 d.lgs.81/08) 1. Il
DettagliVALUTAZIONE DEI RISCHI
Il Documento di Valutazione dei Rischi 3.1 CORSO DI FORMAZIONE PER DIRIGENTI SCOLASTICI E PER DIRETTORI DEI SERVIZI GENERALI ED AMMINISTRATIVI VALUTAZIONE DEL RISCHIO CONCETTI E DEFINIZIONI VALUTAZIONE
DettagliCORSO DI FORMAZIONE PER RESPONSABILI ED ADDETTI AL SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE AI SENSI DEL D. LGS. N 81/2008. Modulo A
CORSO DI FORMAZIONE PER RESPONSABILI ED ADDETTI AL SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE AI SENSI DEL D. LGS. N 81/2008 Accordo Stato Regioni del 26 gennaio 2006 Modulo A Le verifiche periodiche in collaborazione
DettagliNuove regole per la formazione. lavoratori preposti dirigenti
Nuove regole per la formazione lavoratori preposti dirigenti 1 Accordo tra il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro della salute, le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano
DettagliMINISTERO DELLA SALUTE
Normativa nazionale MINISTERO DELLA SALUTE Decreto 9 agosto 2005, n.199 Regolamento recante recepimento della direttiva 2003/115/CE 1 che modifica la direttiva 94/35/CE sugli edulcoranti destinati ad essere
Dettagli25 ottobre 2013. LA PROMOZIONE DELLA SALUTE NEGLI AMBIENTI DI LAVORO: il ruolo del medico competente
LA PROMOZIONE DELLA SALUTE NEGLI AMBIENTI DI LAVORO: il ruolo del medico competente 25 ottobre 2013 Dall obbligo normativo alla promozione della salute negli ambienti di lavoro Relatore: dr.ssa Roberta
DettagliREGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE
REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE NELL AMBITO DI PROGRAMMI E PROGETTI FINALIZZATI ART.1 AMBITO DI APPLICAZIONE Il presente Regolamento definisce e disciplina
DettagliDecreto Interministeriale del 30.11.2012 Attuazione di quanto previsto dall art. 29 comma 5 del D.L.vo 81/08
LE PROCEDURE STANDARDIZZATE PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI NELLE PICCOLE IMPRESE Decreto Interministeriale del 30.11.2012 Attuazione di quanto previsto dall art. 29 comma 5 del D.L.vo 81/08 (Ma anche dall
DettagliCONSIDERATO che il richiamato Accordo Stato-Regioni del 5 novembre 2009 regola ie attività formative realizzate all estero e quelle transfrontaliere;
LA COMMISSIONE NAZIONALE PER LA FORMAZIONE CONTINUA VISTO il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni e in particolare, l art. 16-ter che istituisce la Commissione nazionale
DettagliMinistero delle Politiche Agricole e Forestali DIREZIONE GENERALE DELLE RISORSE FORESTALI, MONTANE E IDRICHE
Roma, 27 GEN. 2003 Ministero delle Politiche Agricole e Forestali DIREZIONE GENERALE DELLE RISORSE FORESTALI, MONTANE E IDRICHE Prot. n 2740 DIVISIONE I Al Dirigente Superiore Direttore della Scuola del
DettagliDELIBERAZIONE N. 52/16 DEL 23.12.2014
Oggetto: D.Lgs. 14.8.2012, n. 150 e decreto interministeriale 22 gennaio 2014. Piano d'azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Direttive per l'attuazione nella Regione Sardegna
DettagliCONCETTI E DEFINIZIONI
Contenuti del DVR CONCETTI E DEFINIZIONI Valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell ambito dell organizzazione in cui essi prestano la propria
DettagliDEFINITE LE REGOLE DEI PERCORSI FORMATIVI IN MATERIA DI SICUREZZA DEDICATI A
DEFINITE LE REGOLE DEI PERCORSI FORMATIVI IN MATERIA DI SICUREZZA DEDICATI A LAVORATORI, DIRIGENTI, PREPOSTI E DATORI DI LAVORO CHE INTEDONO SVOLGERE DIRETTAMENTE IL RUOLO DI RSPP La Conferenza permanente
DettagliFormazione ed Informazione dei Lavoratori ai sensi del D.Lgs 81/08 e s. m. i., art. 36 e 37
Formazione ed Informazione dei Lavoratori ai sensi del D.Lgs 81/08 e s. m. i., art. 36 e 37 AGENFORM Centro di Formazione Professionale Viale Amendola Eboli(SA) Consulente Dott. Ing. Elena Chiappa FORMAZIONE:
DettagliSTUDIO ASSOCIATO DE AMBROGIO
A TUTTI I CLIENTI Varese, 28 febbraio 2012 LA FORMAZIONE PER LA SICUREZZA Si è concluso il 23/12/2011 l iter che ha portato alla pubblicazione dell accordo Stato Regioni per la formazione dei Lavoratori
DettagliPERICOLO o FATTORE DI RISCHIO
Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Definizione parole-chiave MODULO B Unità didattica A3-1 CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03 PERICOLO o FATTORE DI
DettagliPO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.
INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE
DettagliProcedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico
Procedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico La formazione riferita a questo modulo formativo intende far acquisire le nozioni relative alla normativa e ai processi operativi che governano
DettagliCORSO DI FORMAZIONE PER ASPP - RSPP
T E C N O S F E R A sas Management Innovation & Business solutions ConsorzioInteruniversitarioRegionalePugliese CENTRO DI ATENEO DI SERVIZI PER LA QUALITÀ CORSO DI FORMAZIONE PER ASPP - RSPP Premessa Il
DettagliPer la parte generale relativa ai guanti di protezione si rimanda alla scheda 3
Dipartimento di Prevenzione U.O.C. SPISAL - Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza in Ambienti di Lavoro SCHEDA 4 Guanti Protezione dai rischi Chimici e Biologici V2-28/05/2014 Per la parte generale relativa
DettagliRegolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova.
Regolamento (CE) n. 1028/2006 del 19 giugno 2006. Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova. (pubbl. in Gazz. Uff. dell Unione
DettagliVALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO AI SENSI DEL D.Lgs 2 FEBBRAIO 2002. N 25
Sezione Provinciale di Reggio Emilia Via Amendola, 2-42100 Reggio Emilia Tel. 0522/336011 Fax 0522/330546 E-mail: sezre@arpa.emr.it www.arpa.emr.it/reggioemilia Direzione VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO
DettagliCosa è la valutazione dei rischi
1 Principali obiettivi formativi Cos è la la valutazione dei rischi Chi deve fare la la valutazione Documento della valutazione Criteri per la la valutazione Cosa è la valutazione dei rischi Secondo il
DettagliOrganizzazione della sicurezza nell Università degli Studi di Pavia
Organizzazione della sicurezza nell Università degli Studi di Pavia MAGNIFICO RETTORE Servizio di Prevenzione e Protezione MC EQ TSL RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE e PROTEZIONE ASPP ASPP ASPP ASPP RESPONSABILE
DettagliDisposizioni sulla elaborazione, confezionamento, designazione e presentazione dei vini frizzanti.
D.M. 29 luglio 2004. Disposizioni sulla elaborazione, confezionamento, designazione e presentazione dei vini frizzanti. (pubbl. in Gazz. Uff. n. 238 del 9 ottobre 2004). IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE
DettagliCOMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE
COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE Approvato con deliberazione giuntale n. 116 del 29/09/2005, dichiarata immediatamente esecutiva ai sensi
DettagliDIPARTIMENTO PER L ISTRUZIONE Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici Uff.VII
DIPARTIMENTO PER L ISTRUZIONE Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici Uff.VII DECRETO MINISTERIALE N. 17 del 9 febbraio 2005 Norme per lo svolgimento degli esami di Stato nelle sezioni di liceo
DettagliD. LGS 81/2008. Oggetto della valutazione dei rischi
D. LGS 81/2008 LA VALUTAZIONE DEI RISCHI Oggetto della valutazione dei rischi 1. La valutazione dei rischi anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati,
DettagliD.P.C.M. 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore.
D.P.C.M. 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Vista la legge 26 ottobre 1995, n. 447, recante "Legge quadro sull'inquinamento
Dettagli