LA FISCALITA PER IL MONDO ASSOCIATIVO. 21 NOVEMBRE 2015 Rag. Francesco Ravasio
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1 LA FISCALITA PER IL MONDO ASSOCIATIVO 21 NOVEMBRE 2015 Rag. Francesco Ravasio
2 Gli Enti Associativi - definizione Un ente associativo è una persona giuridica privata, ossia un complesso organizzato di persone e di beni, finalizzato alla realizzazione di uno scopo sociale di natura non prettamente economica. Gli elementi fondamentali di una Associazione sono: - le persone - lo scopo - il patrimonio (non essenziale)
3 Le Associazioni senza scopo di lucro - Associazioni sportive dilettantistiche L. 289/ Associazioni di promozione Sociale L. 383/ Organizzazioni di Volontariato L. 266/ Associazioni generiche Onlus L. 460/1997 Tratti principali: - Sono Enti non Commerciali - Sono Enti non Profit - Sono Enti democratici
4 Essere Ente Non Profit: Enti privati che NON possono, neppure in maniera INDIRETTA, edistribuire utili o avanzi di gestione fra i soci. In particolare, lo statuto deve prevedere al riguardo: - divieto di distribuzione di utili o avanzi di gestione durante la vita dell associazione; - particolari obblighi di devoluzione del patrimonio dell ente al suo scioglimento;
5 Essere Ente Democratico - Effettività del rapporto associativo e modalità di approvazione e modificazione dello statuto e degli organi diretti; - Norme che garantiscano libera elezione degli organi amministrativi, voto singolo, sovranità dell assemblea; - Intrasmissibilità della quota o contributo associativo; - Esclusione della temporaneità della partecipazione alla vita associativa.
6 Le associazioni di promozione sociale L. 383/2000 Svolgono attività di utilità sociale per soci o terzi. Le prestazione rese dai soci delle associazioni di promozione sociale sono volontarie, libere e gratuite ma con possibilità eccezionale di lavoro, anche ricorrendo agli associati (prestazione non continuativa ed occasionale). Non possono essere considerate APS le organizzazioni sindacali, i partiti politici, ed in genere tutte quelle associazioni che pongono limitazioni discriminanti all ingresso di nuovi soci.
7 L iscrizione all albo delle associazioni di promozione sociale Le associazioni di promozione sociale L. 383/2000 possono iscriversi all'albo provinciale dell'associazionismo. Vantaggi dell'iscrizione all' Albo: - Possibilità di accedere alle strutture e ai servizi pubblici o privati convenzionati con il Comune, per lo svolgimento delle attività dell'associazione; - Possibilità di ottenere la concessione in uso di spazi di proprietà comunale; - Possibilità di proporre all'amministrazione Comunale programmi e iniziative, da attuare congiuntamente o in collaborazione con l'istituzione; - Possibilità di istituire con l'amministrazione Comunale rapporti convenzionali su attività in genere o su singoli progetti; - Possibilità di vedersi ridurre alcuni tributi locali. - Possibilità di emettere ricevute detraibili o deducibili ai fini delle imposte sui redditi per chi dona,
8 Costituzione di una Associazione Redazione atto costitutivo e statuto Forma pubblica Scrittura privata registrata o autenticata Richiesta personalità giuridica Richiesta codice fiscale o partita IVA entro 30 gg. dalla costituzione presso Agenzia Entrate Mod. AA5/6 Mod. AA7/10 Registrazione atto costitutivo e statuto entro 20 gg. dalla costituzione presso Agenzia Entrate Iscrizione FSN o DSA o EPS entro 90 gg. dalla data di acquisizione flussi Iscrizione registro CONI
9 La Costituzione con Atto Pubblico E obbligatorio costituirsi con atto pubblico da un notaio quando si desidera richiedere il RICONOSCIMENTO GIURIDICO per acquisire AUTONOMIA PATRIMONIALE PERFETTA. Ovvero: un Associazione si dice RICONOSCIUTA se ottiene il riconoscimento della persona giuridica e ha la possibilità di acquisire autonomia patrimoniale perfetta (ha la possibilità di rispondere con il proprio patrimonio alle obbligazioni patrimoniale eventualmente contratte).
10 La Costituzione con una scrittura privata Le associazioni NON RICONOSCIUTE hanno una autonomia patrimoniale imperfetta e rispondono alle obbligazioni assunte: - con il proprio patrimonio (fondo comune) - con i beni personali degli amministratori e di chi agisce in nome e per conto dell associazione (responsabilità personale e solidale)
11 Atto Costitutivo e Statuto Disposizioni del Codice Civile Obbligatorie Contenuti Atto costitutivo e Statuto Elementi art. 90 Legge n. 289/2002 Elementi art. 148 TUIR e art. 4 D.P.R. 633/1972 Agevolazioni per associazioni sportive dilettantistiche Agevolazioni per enti di tipo associativo Elementi art. 10 D.Lgs n. 460/1997 Agevolazioni per le ONLUS
12 Il Modello EAS ENTI OBBLIGATI ALL'INVIO - Gli enti associativi di natura privata, senza personalità giuridica, che usufruiscono del regime di de-commercializzazione per le attività svolte (vendita di beni o di servizi) nei confronti dei soci verso pagamento di corrispettivi specifici; - Gli enti associativi di natura privata, senza personalità giuridica, che svolgono attività commerciale.
13 Il Modello EAS SE NON INVIO IL MODELLO EAS? Gli enti associativi che non invieranno il Modello EAS non potranno più godere delle agevolazioni fiscali relative alla detassazione di quote e contributi associativi. Le conseguenze sono particolarmente gravi; infatti, continuando a svolgere le attività sopra richiamate (incasso quote sociali e vendita di beni e servizi ai soci), tutta l attività dell ente avrà natura commerciale. L ente, pertanto, diventerà ente commerciale a tutti gli effetti, attirando nella commercialità (pagamento di imposte e adempimenti contabili connessi) qualsiasi attività svolta.
14 Il Modello EAS LA REMISSIONE IN BONIS In merito all EAS, l associazione che si avvalga dei benefici ex art 148 TUIR ma non abbia ottemperato all obbligo dichiarativo entro i termini previsti può evitare le conseguenze previste inviando il modello EAS e contestualmente pagando una sanzione di 258 euro con F24 (codice tributo 8114 come da risoluzione Agenzia delle Entrate n. 46/E) entro il termine della prima dichiarazione utile.
15 Quadro individuazione ENC a) Oggetto esclusivo o principale (art.73) b) Come si determina l oggetto esclusivo o principale (art.73) c) Vincoli formali (art.73) E l attività essenziale per il raggiungimento degli scopi sociali In base all atto costitutivo e allo statuto L atto costitutivo e lo statuto devono essere redatti per atto notarile o con scrittura privata registrata d) Vincoli sostanziali (art.73 e 149) l oggetto principale è sempre determinato in base all attività effettivamente esercitata se lo statuto non rispetta i criteri formali In ogni caso l ente perde la qualifica di e.n.c., con efficacia retroattiva dall inizio del periodo di imposta, qualora di fatto eserciti prevalentemente attività commerciale per un intero periodo di imposta.
16 Distinzione dell attività Attività istituzionale E l attività tipica dell associazione (ambientale, solidarietà, cultura, sport, ecc.) e deve essere sempre presente Attività commerciale Sono tutte le attività economiche svolte per reperire fondi che, ai fini fiscali, sono considerate oggettivamente di natura commerciale.
17 Attività commerciale Occasionale Abituale Non comporta, grandi problemi fiscali. Comporta l applicazione del regime fiscale tipico delle aziende (salvo alcune agevolazioni). Per il mantenimento della qualifica di ente non commerciale l attività istituzionale deve essere prevalente rispetto alle attività commerciali La perdita di qualifica di ente non commerciale non riguarda mai gli enti ecclesiastici (riconosciuti dallo Stato) e le associazioni sportive dilettantistiche
18 Norme fiscali ENC norme comuni a tutti gli ENC norme per le associazioni agevolate (attività decommercializzate ) regime ONLUS Regime associazioni di volontariato IRES : artt , art. 149 del TUIR IRAP: art. 10 D.P.R. 446/97 IVA: art. 4 DPR 633/72 IRES: art. 148 TUIR IVA: art. 4 DPR 633/72 Artt del D.Lgs 460/97 Artt. 8-9 Legge 266/91 D.M. 25/05/1995 (attività marginali)
19 Regime fiscale a) il reddito complessivo ai fini IRES è formato dai redditi fondiari, di capitale, di impresa e diversi (art. 143) b) il reddito complessivo è tassabile anche se non distribuibile c) ogni categoria di reddito è determinata distintamente (art. 144) d) Per le attività commerciali (art. 144): - deve essere tenuta la contabilità separata rispetto a quella istituzionale - i costi promiscui vanno ripartiti in proporzione ai rispettivi ricavi - i beni mobili sono sempre soggetti al regime fiscale d impresa - i beni immobili sono soggetti al regime fiscale d impresa se registrati come tali e) la qualifica di ente non commerciale è soggetta a verifica annuale (art.149) f) le somme versate dagli associati a titolo di quote o contributi non concorrono a formare il reddito complessivo (art. 148 c.1) g) le somme versate dagli associati a fronte della cessione di beni o prestazione di servizi (corrispettivi specifici) concorrono a formare il reddito complessivo (art. 148 c.2)
20 Deroghe per le attività commerciali svolte dagli ENC a) Prestazioni di servizi non organizzate (art.143 c.1) b) Raccolta fondi (art. 143 c.3 lettera a) c) Contributi pubblici (art. 143 c.3 lettera b)
21 Attività istituzionali decommercializzate Attività che, per loro natura, sono sicuramente commerciali possono essere considerate non commerciali se svolte nel rispetto di determinati requisiti formali e sostanziali Statuto con indicato le clausole previste dall art. 148 TUIR Statuto redatto con atto pubblico o scrittura privata registrata Invio Modello EAS
22 Attività istituzionali decommercializzate Attività che, per loro natura, sono sicuramente commerciali possono essere considerate non commerciali se svolte nel rispetto di determinati requisiti formali e sostanziali Settore di attività dell associazione Tipo di attività svolta Qualifica di socio
23 Attività istituzionali decommercializzate Le associazioni agevolate (art. 148 c.3) politiche sindacali e di categoria religiose assistenziali culturali sportive dilettantistiche di promozione sociale di formazione extra-scolastica della persona
24 Attività istituzionali decommercializzate Le attività agevolate e quelle escluse (art. 148 c. 3,4,5,6 e 7) PER TUTTE LE ASSOCIAZIONI Attività di prestazione di servizi ai soci in diretta attuazione degli scopi istituzionali Cessione di proprie pubblicazioni ai soci Cessione di proprie pubblicazioni anche a non soci (purché in modo non prevalente rispetto alla cessione ai soci)
25 Attività istituzionali decommercializzate Le attività agevolate e quelle escluse (art. 148 c. 3,4,5,6 e 7) PER LE ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE (solo se iscritte agli enti di promozione nazionale) La somministrazione di alimenti e bevande (bar) presso le sedi in cui viene svolta l attività L organizzazione di viaggi e soggiorni turistici (purché siano strettamente complementari a quelle istituzionali)
26 Attività istituzionali decommercializzate Le attività sempre escluse (art. 148 c. 3) Cessione di beni nuovi prodotti per la vendita Somministrazione di pasti (ristorante) Erogazione di acqua, gas, energia elettrica e vapore Prestazioni alberghiere Prestazioni di alloggio Prestazioni di deposito Prestazioni di servizi portuali e aeroportuali Gestione di spacci aziendali Gestione di mense Gestione di fiere ed esposizioni a carattere commerciale Pubblicità commerciale Telecomunicazioni e radiodifussioni circolari
27 Attività istituzionali decommercializzate Qualifica di socio e di figure assimilate Iscritti all associazione (associati o tesserati) Altre associazioni (facenti parte di un unica organizzazione locale o nazionale) Soci o tesserati delle altre associazioni (facenti parte di un unica organizzazione locale o nazionale) Soci o tesserati delle rispettive organizzazioni nazionali
28 Ulteriori agevolazioni per alcuni tipi di ENC Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) - sono enti non commerciali per presunzione di legge (art. 149 c.4) Associazioni di donatori volontari del sangue (AVIS e simili) - irrilevanza fiscale di tutte le attività ed atti (art. 9 Legge 219/2005) Associazioni per manifestazioni storiche - esenti IRES per tutti i redditi Gruppi di acquisto solidale (GAS) - cessione di beni nuovi prodotti per la vendita ai soci, applicazione del regime delle attività decommercializzate
29 Obblighi fiscali delle attività istituzionali IVA - le attività istituzionali non sono soggette ad IVA IRES - aliquota del 27,50% solo in presenza di redditi imponibili (ad esempio possesso di immobili) IRAP - sui compensi di lavoro dipendente o assimilato a quello dipendente RITENUTE AI FINI IRPEF - l associazione è sempre sostituto d imposta INPS e INAIL - in presenza di rapporti di lavoro subordinato (dipendenti), para subordinato (collaboratori) e di lavoro autonomo occasionale (in caso di superamento del limite)
30 Regimi contabili REGIME ORDINARIO REGIMI CONTABILI ENTI NON COMMERCIALI REGIME SEMPLIFICATO REGIME FORFETTARIO ART. 145 TUIR REGIME AGEVOLATO LEGGE 398/91
31 Regimi Contabili SCELTA DEL REGIME CONTABILE Limite di ricavi/proventi (prestazione servizi) (altre attività) L associazione ha superati i limiti L associazione non ha superato i limiti Regime ordinario Regime semplificato Regime forfettario Art. 145 TUIR Regime agevolato L. 398/91 Se nel periodo precedente non ha superato
32 Regime forfettario Art. 145 T.U.I.R. COEFFICIENTE DI REDDITIVITA Prestazione di servizi Altre attività fino a ,71 euro : 15 per cento da ,71 a ,14 euro: 25 per cento fino a ,84 euro : 10 per cento da ,84 a ,90 euro: 15 per cento
33 Regime forfettario Legge 398/91 PRESUPPOSTI L. 398/91 Soggettivo Oggettivo assenza scopo di lucro attività commerciale entro Regime forfettario L. 398/91 Determinazione ricavi Criterio di cassa
34 Regime forfettario Legge 398/91 Vantaggi Esonero dagli obblighi di tenuta delle scritture contabili Esonero dagli obblighi della fatturazione (con esclusione per le prestazioni di sponsorizzazione, prestazioni pubblicitarie e cessione diritti televisivi) Esonero dagli obblighi di registrazione Esonero dall emissione dello scontrino fiscale o della ricevuta fiscale Esonero dalla presentazione della dichiarazione IVA e della comunicazione dei dati relativi Determinazione dell IVA in via forfettaria per tutti i proventi di natura commerciale Determinazione dell IRES e IRAP in misura forfettaria
35 Regime forfettario Legge 398/91 Obblighi Numerazione progressiva e conservazione delle fattura di acquisto e di quelle emesse Obbligo di emissione delle fatture per le prestazioni di sponsorizzazione, prestazioni pubblicitarie e cessione diritti televisivi Annotazione, entro il giorno 15 del mese successivo, dei corrispettivi e di qualsiasi altro provento di natura commerciale nel modello di cui al D.M. 11 febbraio 1997 Effettuazione dei versamenti trimestrali IVA (senza maggiore dell 1% a titolo interessi) con mod. F24 entro il giorno 16 del secondo mese successivo al trimestre di riferimento Redazione, entro quattro mesi dalla chiusura dell esercizio sociale, del rendiconto Adempimenti del sostituto d imposta
36 Regime forfettario Legge 398/91 Determinazione dell IVA a debito Dall IVA incassata sui corrispettivi derivanti dall attività commerciale, si detrae forfettariamente: il 33,33% dell IVA incassata sulle fatture emesse per le cessioni dei diritti radiofonici e televisivi il 50% dell IVA incassata sulle fatture emesse per sponsorizzazione, pubblicità e per tutti gli altri corrispettivi commerciali
37 Regime forfettario Legge 398/91 Determinazione dell IRES Il reddito si determina applicando il coefficiente del 3% ai proventi commerciali (ricavi commerciali meno deduzione forfettaria di costi al 97%) e aggiungendo le eventuali plusvalenze sul reddito così determinato si applica il 27,50% (aliquota IRES) il versamento dell IRES va effettuato entro il giorno 16 del sesto mese dalla chiusura dell esercizio sociale
38 Regime forfettario Legge 398/91 Determinazione dell IRAP La base imponibile si determina applicando il coefficiente del 3% ai proventi commerciali (ricavi commerciali meno deduzione forfettaria di costi al 97%) aumentata: dalle retribuzioni al personale dipendente dai compensi assimilati a quelli di lavoro dipendente dai compensi erogati per collaborazioni coordinate e continuative (progetto) dagli interessi passivi sul reddito così determinato si applica l aliquota IRAP (Lombardia 3,90%) il versamento dell IRAP va effettuato entro il giorno 16 del sesto mese dalla chiusura dell esercizio sociale
39 Dichiarazioni fiscali Modello UNICO ENC se nel periodo di imposta hanno svolto, oltre all attività istituzione, anche attività commerciale siano in possesso di redditi fondiari, redditi di capitale, redditi diversi Modello IRAP Quadro IE Enti non commerciali ed equiparati se hanno svolto attività commerciale se hanno svolto attività istituzionale, ma hanno retribuito personale dipendente, compensi di collaborazione (progetto), compensi per attività di lavoro occasionale Dichiarazione IVA se hanno svolto attività commerciale se non si sono avvalsi del regime forfettario di cui alla legge 398/1991 Comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini IVA (SPESOMETRO) se hanno svolto attività commerciale anche se si sono avvalsi del regime forfettario di cui alla legge 398/1991
40 Dichiarazioni fiscali Certificazione Unica e Modello 770 (dichiarazione sostituti imposta) Redditi di lavoro dipendente Compensi per lavoro autonomo professionale e/o occasionale Compensi per collaborazioni a progetto Compensi per attività sportiva (le somme erogate a titolo di indennità di trasferta, rimborsi forfettari, premi e compensi erogati agli sportivi dilettanti)
41 ALCUNE SCADENZE FISCALI per gli ENC con esercizio sociale diverso dall anno solare ADEMPIMENTO Bilancio dell ente Dichiarazione IRES Dichiarazione IRAP Comunicazione dati IVA* Spesometro Dichiarazione IVA* Certificazione Unica Dichiarazione Mod. 770 SCADENZA Entro (vedere statuto) dalla chiusura esercizio sociale Entro nove mesi dalla chiusura esercizio sociale Entro nove mesi dalla chiusura esercizio sociale Entro il 28 febbraio dell anno successivo Entro il 20 aprile dell anno successivo Dal 1 febbraio al 30 settembre dell anno successivo Entro il 28 febbraio dell anno successivo Entro il 31 luglio dell anno successivo * Escluse le associazioni in regime L. 398/91
42 REGIME FISCALE ADV (Legge 266/91 e DM 25/05/1995) IRES (operazioni esenti) - le attività istituzionali - i proventi da attività commerciali e produttive marginali (DM 25/05/1995): a) vendite occasionali svolte nel corso di celebrazioni o ricorrenze b) vendita di beni acquisiti da terzi a titolo gratuito c) cessione di beni prodotti dagli assistiti e dai volontari d) somministrazione di alimenti e bevande in occasione di manifestazioni a carattere occasionale e) prestazione di servizi verso pagamento di corrispettivi specifici che non eccedano del 50% i costi di diretta imputazione IVA - le operazioni attive sono considerate fuori campo IVA Imposta di bollo e di registro - tutti gli atti sono esenti Imposta sulle successioni - esenzione da ogni imposta in caso di donazioni ed attribuzioni di eredità
43 Grazie per l attenzione
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