Conferenza stampa 16/12/2002 II a Indagine nazionale sul servizio di gestione dei rifiuti urbani in 32 città
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1 Conferenza stampa 16/12/2002 II a Indagine nazionale sul servizio di gestione dei rifiuti urbani in 32 città Dalla II a indagine nazionale sulle tariffe ed il servizio di gestione dei rifiuti urbani, realizzata dall Osservatorio Nazionale Tariffe e Servizi della Federconsumatori in 32 Città relativa al triennio 99/2001, emergono sostanzialmente i seguenti dati : aumenta del +2,1% la produzione dei rifiuti e ogni cittadino in media ne produce 543,3 Kg. all anno; è lenta e molto disomogenea sul territorio nazionale la crescita della Raccolta differenziata ferma a 131,1 Kg. per abitante all anno; disattendendo al decreto Ronchi lo smaltimento dei rifiuti continua ad essere perlopiù nelle discariche e negli inceneritori, mentre stentano a decollare altre forme di smaltimento; la tassa RSU dal 1997 al 2001 per le famiglie è rincarata del +21,57%: per un appartamento di 100mq l aumento medio nazionale è stato di /euro 29,20; molto poche sono le città che applicano riduzioni tariffarie per le classi più deboli; solo 8 delle 32 città campionate hanno attuato il passaggio da tassa a tariffa che consente di pagare per i rifiuti effettivamente prodotti e in base al numero dei componenti il nucleo familiare; il grado di copertura dei costi del servizio è in molte città ancora lontano da quell 85% previsto dal decreto Ronchi per il passaggio da tassa a tariffa; stentano a decollare i Piani regionali ed eccessiva rimane la frammentazione gestionale quando, invece, bisognerebbe accelerare i processi di imprenditorialità ed aziendalizzazione. PRODUZIONE ANNUA RIFIUTI URBANI Continua l aumento della produzione dei rifiuti urbani: i 543,3 Kg. di rifiuti prodotti pro capite nel 99 sono diventati 554,9 Kg. nel 2000, con un aumento medio nazionale di + 2,1%, che tuttavia risulta più contenuto rispetto al + 4,3% registrato nel 98 (cfr. nostra I a Indagine Nazionale) La città che registra un trend di aumento maggiore è Genova, dove ogni abitante produce un 17,4% in più rispetto al 1999, passando dai 499,5Kg. (abitante/anno) ai 586,5 Kg. pro capite, ma il quantitativo più alto tra le città campionate viene prodotto a Reggio Emilia (694Kg pro capite). Seguono Pesaro con 690Kg e Firenze con 677Kg. Sono in controtendenza Ravenna, che è passata dai 571Kg per abitante ai 512 Kg con un 10,3%, Rimini che con un 5,5% ha ridotto la produzione pro capite dai 566 Kg. ai 535, oltre che Venezia (-3,4%), Ancona (-2,4%), Cesena (-2,1%) e Ferrara (-1,3%). La Federconsumatori valuta un primo segnale incoraggiante la riduzione nella produzione dei rifiuti pro-capite rispetto agli anni precedenti, ma molto resta ancora da fare. RENDIMENTO DELLE RACCOLTE DIFFERENZIATE Aumenta la raccolta differenziata (+2,6%) che nel 2000 rappresenta il 20,6% della produzione media nazionale dei rifiuti. Il dato pro-capite nazionale è passato da una media di 112,5 Kg nel 1999 a 131,1 Kg nel L incremento medio nazionale del +2,6% registra un movimento lento e, soprattutto, una situazione molto disomogenea in quanto nel 99 ancora 10 su 32 città campionate non avevano raggiunto il 15% di R.D. previsto dal Decreto Ronchi, viceversa in altre città la soglia era stata notevolmente superata e in alcuni casi raddoppiata; analoga la situazione nel 2000: ad esempio, ai 231,6 Kg. pro capite raccolti dagli abitanti di Piacenza ne corrispondono solo 10,7 kg. a Treviso e 13,7Kg. a Cosenza. Anche nel 2000 sono stati i cittadini della Lombardia e dell Emilia 1
2 Romagna a fare maggiore quantità di raccolta differenziata: Bergamo (39,3%), Milano (37,9%), Piacenza (35,4%), Reggio Emilia ( 30,6%), Mantova (31,2%). Secondo Federconsumatori, la Raccolta Differenziata è un obiettivo su cui occorre concentrare impegno da parte di tutti per superare la forte disomogeneità registrata sul territorio nazionale e per raggiungere traguardi più ambiziosi laddove si è già in linea col decreto Ronchi. DESTINAZIONE DELLA RACCOLTA DEI RIFIUTI Raccolta indifferenziata: 67,3% nelle discariche rispetto al 66,2% del 99 ; 21,1%, negli inceneritori (ricordiamo che in 17 città su 32 non esiste), rispetto al 23% del 99; il compostaggio è una realtà quasi inesistente, attuato soprattutto a Carpi (66,5%), Bergamo, Bologna, Ferrara, Firenze e Pisa, quindi è poco indicativa la media nazionale del 4,5% nel Raccolta differenziata: il 70,7% di recupero materia (vetro, carta, plastica, lattine, metalli ecc) per il 2000 è un dato medio nazionale poco incoraggiante perché in calo un po ovunque rispetto al 99, tranne che a Bergamo, Ferrara, Mantova, Modena, Parma, Piacenza, Rimini e Venezia; al 100% è attuato a Cosenza e Genova. Il recupero energetico è quasi assente: lo tentano solo Bergamo, Carpi, Ferrara, Milano, Modena, Piacenza, Rimini ma soprattutto Ravenna e Venezia; il 22,5%, di compostaggio (frazione organica, verde, foglie, potature, legno) è la media di molte disomogeneità tra le 32 città campionate: si va dal 75,7% di Pescara e il 50% di Cesena nel 2000 allo 0% di Cosenza, Genova, Napoli e Roma ; il 4% di smaltimento separato (ingombranti, RSU non recuperati, sostanze tossiche o nocive, PCB) registra un calo ed è del tutto inesistente in molte città o appena tentato, fatta eccezione per Venezia che registra il 56,7%. CLASSI DI CONTRIBUENZA E TARIFFE UNITARIE Il numero delle classi si attesta nel 2001 al numero 24 con oscillazioni nell arco del triennio e tra le città. Non sono più previste le classi nelle città che hanno già attuato il passaggio da tassa a tariffa. CARICO TRIBUTARIO/TARIFAFRIO SULLE UTENZE DOMESTICHE L importo pagato dalle utenze domestiche (dato medio nazionale per mq.) è passato da / euro 1,50 per il 99, a /euro 1,58 per il 2000, a / euro 1,74 per il 2001, con un aumento medio nazionale complessivo nel triennio di +16%. Treviso registra il carico tributario più economico in tutto il triennio considerato; quello più caro si è pagato a Milano. LEGGE RONCHI: DA TASSA A TARIFFA Tra le 32 città campionate il passaggio da tassa a tariffa è avvenuto nel 99 a Bolzano, Piacenza e Venezia, nel 2000 a Parma e Reggio Emilia, nel 2001 a Cesena, Forlì e Udine. Carpi applica la tariffa dal gennaio La tariffa, composta da una quota fissa ed una variabile, è commisurata in base al numero dei componenti il nucleo familiare.la tariffa più costosa si registra a Piacenza (fatta eccezione per il caso della famiglia mononucleare dove è invece Venezia la città più cara); quella più economica la si trova a Udine, tranne che per un nucleo di sei persone, nel qual caso è Reggio Emilia la più conveniente 2
3 EVOLUZIONE DELLA TASSA PER UN ABITAZIONE DI 100 MQ Nelle 32 città campionate si è registrato dal 1997 al 2001 un aumento della tassa RSU per le famiglie del +21,57%. Per un appartamento di 100mq l aumento medio nazionale è stato di /euro 29,20. Alessandria, Piacenza, Carpi, Modena e Rimini hanno avuto gli aumenti maggiori; Ancona, Cosenza, Bologna, quelli più contenuti. Dal 98 al 2001, mentre l inflazione è cresciuta di 2,2% come media annua, la spesa di una famiglia italiana di tre persone e con un appartamento di 100mq. è cresciuta per gli RSU di 5,39% come media annua. RIDUZIONI TARIFFARIE Tutte le città campionate applicano quella per famiglie mononucleari, o con il meccanismo già in atto con la tariffa, o con riduzioni che porta ad una media nazionale del 23,57%, passando dalle punte massime di Cagliari, Carpi, Ferrara, Milano e Pescara (33%) a quelle minime di Rimini (15%) e Mantova (10%). La riduzione tariffaria per compostaggio domestico è concessa solo ai cittadini di Forlì, Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Udine e Venezia.Quella per pensionati oltre i 65 anni c è in 9 su 32 città. A Cosenza, Livorno, Rimini e Roma si attua anche quelle per famiglie con portatori di handicap; in altre nove città c è quella per famiglie numerose a basso reddito; a Forlì e a Reggio c è inoltre l esenzione totale per gli assistiti dai servizi sociali. Secondo Federconsumatori è necessaria una regolamentazione ed omogeneizzazione, pertanto occorre, attraverso un confronto, sviluppare criteri per tutelare le fasce deboli dei cittadini utenti (famiglie con basso reddito, con portatori di handicap, ecc.). COPERTURA COSTI/SERVIZI MEDIANTE GETTITO DA TASSA/TARIFFA Aumento il grado di copertura dei costi del servizio e nel 2001 la media nazionale raggiunge il livello di 86,1% contro l 82,4% del 1999, ma con differenze tra le città campionate: se si considera il 2001, mentre Bologna e Parma raggiungono il 100%, sette città sono al di sotto della media nazionale. Mentre continuano ad aumentare le tasse/tariffe (16% periodo ) per le utenze domestiche, la copertura del gettito tributario (pur aumentando del 4%) ancora non raggiunge il 100% necessario a far decollare il passaggio da tassa a tariffa. Su questo hanno inciso gli ulteriori costi dovuti all aumento della produzione dei rifiuti e all allargamento delle voci di spesa che incidono sui costi gestionali, rendendo più oneroso per gli utenti il passaggio da tassa a tariffa. FREQUENZA DEL SERVIZIO DI RACCOLTA RSU E CARTA DEI SERVIZI Premesso che alcune città non hanno trasmesso questo dato e che in alcune città si distingue tra centro storico e periferia o frazioni, tra periodo di intenso turismo e periodo di stasi, la situazione nazionale è molto eterogenea: tre volte alla settimana c è il servizio di raccolta in 12 città; in 10 centri storici è effettuato sei o sette volte alla settimana, a Bolzano e Livorno quattro volte. La carta dei servizi stenta a trovare diffusione: l hanno adottata 15 città su 32 e solo 8 si sono confrontate con le Associazioni dei consumatori-utenti; le più solerti sono state nel 1995 Ferrara, Piacenza, Torino e Venezia; nel 1996 Bergamo e Forlì. 3
4 La sua scarsa diffusione dimostra che c è ancora molto da fare per rendere trasparente ed efficiente il rapporto con il cittadino consumatore-utente. INDICE DI EFFICIENZA DEL SERVIZIO Ci sono differenze nell efficienza economica del servizio nelle diverse città: un buon indice di efficienza lo registrano le aziende delle città di Treviso, Reggio emilia, Forlì, Pescara, Ravenna e Pesaro; fanalini di coda sono Livorno, Milano, Cagliari, Venezia e Napoli. CONSIDERAZIONI E PROPOSTE Resta la consapevolezza come Federconsumatori Nazionale dell importanza di rilanciare l impegno nell attuazione e adeguamento del D. L. 22/97 da parte del governo, del Parlamento e delle Istituzioni locali a tutti i livelli. È importante che i Piani Regionali portino al superamento dell eccessiva frammentazione gestionale nell erogazione del servizio di raccolta e smaltimento prevedendo incentivi e sostegni per i Comuni che si aggregano. In un contesto di forti cambiamenti che stanno investendo il settore energetico ed ambientale, è indispensabile che i gestori dei servizi del R.S.U. accelerino a loro volta i processi di razionalizzazione, accorpamento e aziendalizzazione per raggiungere dimensioni ottimali e sviluppare economie di scala con gli indispensabili investimenti per ridurre l impatto ambientale e fornire un servizio migliore per i cittadini consumatori. Se vogliamo che decolli con maggior spinta un cambiamento dei processi in corso, è indispensabile che il Ministero dell ambiente metta a disposizione incentivi, bonus ambientali destinati a chi investe e sperimenta nuove soluzioni e interventi per la qualificazione ambientale con una particolare attenzione sul versante della produzione degli imballaggi e del riciclaggio dei rifiuti e dei materiali recuperati. Sul versante del passaggio da TARSU (Tassa sui Rifiuti Solidi Urbani) a tariffa come da art. 49 del D. L. n 22/97 riteniamo che: 1) il passaggio dall attuale copertura parziale del costo del servizio (attuale media nazionale dell 86,1%) alla copertura totale con la nuova tariffa avvenga come previsto dalla legge con gradualità e questo maggior aggravio per le famiglie sia compensato con una riduzione delle fiscalità generali su altri capitoli; inoltre il passaggio da tassa a tariffa deve privilegiare il contenimento della produzione dei rifiuti e le forme di smaltimento a basso impatto ambientale riconoscendo sconti sostanziali ai cittadini impegnati e responsabilizzati nella raccolta differenziata e nella raccolta della frazione organica; 2) vadano sostenute con determinazione e flessibilità tutte le sperimentazioni che si propongono nell ambito del passaggio da TARSU a tariffa, di adottare parametri di riferimento che, abbandonando quello basato sull uso e sulla metratura dell immobile, passi ad un parametro (come previsto dal D. L. n 22/97) legato alla quantità di rifiuti prodotti, alla composizione del nucleo famigliare, alla qualità di gestione del servizio. Una maggiore attenzione nei regolamenti attuativi dovrà essere rivolta alla famiglie con situazioni particolari: anziani soli, famiglie numerose a basso reddito o con handicap e situazioni socio-sanitarie più disagiate; 3) vadano costituiti i Comitati Consultivi degli utenti di pari passo con la definizione dei Piani territoriali, laddove previsti e prevederli dove non ci sono; 4) per governare processi di cambiamento di tale portata (passaggio da tassa a tariffa, attuazione dei Piani Provinciali dei Rifiuti, Agenzia di Ambito, ecc. ecc..), occorre che si attivino tavoli permanenti di concertazione con le Istituzioni Locali, le Aziende che gestiscono i servizi, le Associazioni dei Consumatori, le Organizzazioni Sindacali ed 4
5 economiche, affinché si valutino ed affrontino i problemi, verificandone le ricadute ed assumendone le iniziative del caso conseguenti. TABELLA RIASSUNTIVA E COMPARATIVA TRA IL TASSO D INFLAZIONE E GLI AUMENTI % SUL SERVIZIO RSU ANNI ANNI Tasso inflazione nazionale ISTAT* Aumento medio-campione nazionale del servizio RSU riferito alla spesa annua per un appartamento di 100 mq. (e nucleo familiare di tre persone per le città che applicano già la tariffa) cfr. Tab Totale aumenti in % Media aumenti in % 1,8% 1,7% 2,6% 2,7% 8,8% 2,2% 6,4% 4,5% 4,2% 5,7% 21,57% 5,39% Modena 16/12/2002 FEDERCONSUMATORI Osservatorio Nazionale Servizi e Tariffe 5
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