PROBLEMI DEL RMT SUL CONCETTO DI ANGOLO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PROBLEMI DEL RMT SUL CONCETTO DI ANGOLO"

Transcript

1 ACTES/ATTI BOURG-EN-BRESSE 2004-ARCO DI TRENTO 2005 PROBLEMI DEL RMT SUL CONCETTO DI ANGOLO Gruppo di lavoro n 3 1 Animatori: Elena Cosser (Sezione di Trento), Graziella Telatin (Sezione della Valle d Aosta) Résumé Dans cet article, on veut mettre en évidence les difficultés que les enfants rencontrent quand ils approchent le concept d'angle : difficultés à percevoir cette nouvelle grandeur, l'ampleur, dans une figure qui se présente fermée d'un côté et ouverte de l'autre ; difficultés à considérer l ampleur de l'angle indépendamment de la longueur des côtés ; difficultés à comprendre, au contraire, que le sommet n est pas indépendant des côtés, n'est pas défini à priori, mais qu il est issu de la rencontre de deux droites ; difficultés dans l emploi du rapporteur comme instrument de mesure de l'ampleur, liées non seulement à sa complexité technique, mais aussi à la compréhension du concept ; difficultés à associer efficacement le concept d'angle à celui de portion infinie de plan. Avec les problèmes du rallye «La tarte», «Le pays de bois» et «Balle au rebond» on a cherché à porter l'accent sur ces thématiques. L analyse des réponses a mis en évidence, que, parfois, les solutions évitent l enjeu du problème ; révèlent aussi parfois un écart considérable entre l'âge et le développement cognitif des élèves et les difficultés proposées. Ceci conduit à des réflexions importantes. 1. Il faut que, entre l'activité de classe et les problèmes du rallye, il y ait un lien très étroit. Dans la pratique didactique, les difficultés rencontrées par les élèves sont évidentes ; les instituteurs peuvent, à partir de celles-ci, construire des problèmes pour le rallye qui aident à viser les concepts envisagés, ou à renforcer une connaissance ; ou bien, c est un problème du RMT qui est proposé en classe et qui permet d'affronter et de commencer à discuter sur les différents sujets. 2. Il ne suffit pas que, dans le problème proposé, l adulte voie apparaître le concept visé pour que les enfants le prennent en charge ; il peut arriver que les stratégies mises en place «contournent» l enjeu, tout en permettant de trouver une solution acceptable. Si le but du maître est celui de proposer un problème qui permette à l élève de prendre en charge une nouvelle connaissance ou de renforcer un parcours déjà accompli, il faut qu on revienne sur les problèmes proposés pour les rendre le plus proche possible du concept visé. 1 Mari CULTRERA (Milano), Vittoria CALIARI (Riva del Garda), Maria Pia TOBALDI (Riva del Garda), Anna BAMBI (Siena), Claudia MAZZONI (Parma), Annamaria PISSERI (Parma), Angela SIVO (Rozzano), Luciana BERTO (Udine), Silvana CHEMOLLI (Riva del Garda), Antonia AMIGONI (Rozzano).

2 ACTES/ATTI BOURG-EN-BRESSE 2004-ARCO DI TRENTO Si le travail de classe permet de mettre en évidence les difficultés rencontrées, le RMT, en impliquant un grand nombre de classes et d'élèves, aide à faire comprendre à quel âge les différentes difficultés peuvent être dépassées. 4. Le travail sur la construction d un bon problème est toujours en évolution et permet aux enseignants, dans une recherche continue, de réfléchir sur leurs propres connaissances de la discipline et sur la façon d apprendre des enfants. 1. INTRODUZIONE Negli obiettivi specifici di apprendimento emanati con la riforma Moratti, si parla di angolo a partire dalla 2 a, 3 a elementare: Introduzione del concetto di angolo a partire da esempi concreti. Individuare gli angoli in figure e contesti diversi Per le classi 4 a e 5 a è invece previsto: Consolidamento in maniera operativa del concetto di angolo Usare, in contesti concreti, il concetto di angolo. Per quanto riguarda la scuola media, la riforma Moratti non cita espressamente la nozione di angolo; tuttavia, la dimestichezza con la stessa è implicitamente contenuta in molti degli obiettivi specifici indicati sia per il primo biennio che per l ultima classe del corso di studi secondario di primo grado. Significativi esempi sono la somma degli angoli di un poligono, riconoscere figure simili e tutte le questioni inerenti lo studio di cerchio e circonferenza. Come ben sa qualsiasi insegnante, è difficile partire dal concreto e pensare di arrivare all astratto, senza che la concretezza interferisca con l apprendimento corretto dei concetti. In particolare il concetto di angolo è estremamente complesso. Nella scuola elementare e media cinque scogli ne condizionano fortemente l apprendimento: 1) È difficile "vedere" l'ampiezza, in una figura che si presenta chiusa da una parte e aperta dall'altra. Dove bisogna mettersi per essere nell'angolo? Per i bambini è diverso essere vicini vicini al vertice o trovarsi ben lontani da esso. 2) È difficilissimo capire che l'angolo non dipende dalla lunghezza dei lati; tipico preconcetto è a lati corti corrisponde un angolo piccolo, a lati lunghi un grande angolo. Di conseguenza, il confronto di angoli che si presentino con lunghezze di lati diverse si scontra con dei preconcetti fuorvianti. 3) È difficile capire che il vertice non prescinde dai lati, non è posto a priori, ma è il risultato del fatto che si incontrano due rette. L idea di angolo derivante dall esperienza concreta fa sì che i bambini identifichino l angolo con il suo vertice; quindi è per loro prioritario individuare correttamente la punta, mentre non considerano fondamentale che i lati siano delle semirette e possono tranquillamente fare i lati con una linea spezzata. 4) L'uso del goniometro presenta molte difficoltà che sono legate anche, ma non solo, alla comprensione del concetto.

3 214 GRUPPO DI LAVORO N. 3 APPROCCIO AL CONCETTO DI ANGOLO 5) Manca, generalmente, nel concetto di angolo il collegamento (o l implicazione addirittura) con il concetto di infinito. Questo punto può essere visto come una generalizzazione di quanto esposto al punto 1) e probabilmente riguarda maggiormente gli alunni delle scuole medie. A causa dell esperienza del concreto e delle modalità didattiche usualmente adottate, è molto difficile associare efficacemente il concetto di angolo a quello di porzione infinita di piano. Questa associazione se sufficientemente metabolizzata aiuterebbe probabilmente a superare anche il problema espresso al punto 2). 2. PERCORSI DIDATTICI E PROBLEMI DEL RMT Possono i problemi del RMT favorire il superamento delle difficoltà incontrate? Come si inseriscono nel percorso dell insegnante? L insegnante ha a disposizione diversi approcci (Telatin, 1997): angolo statico come incontro di semirette o come parte di piano compresa tra di esse, angolo di rotazione, angolo costruito dalla riflessione di specchi con un lato in comune. Ogni approccio comporta un diverso percorso e crea delle immagini mentali e dei modelli diversi. L insegnante sceglie un approccio piuttosto che un altro nella speranza di poter superare gli scogli elencati in precedenza. I problemi del RMT possono, in questo caso, fungere da cartina di tornasole per verificare quanto sia corretta l immagine mentale che il bambino si è costruita, per discutere e per portare alla luce alcuni aspetti che normalmente non si pensa di sottolineare e che, se non esplicitati, potrebbero contribuire ad impedire la corretta comprensione del concetto. 2.1 Analisi dei problemi del rally L analisi degli elaborati di due 2 di tre problemi che nel RMT sono stati pensati con il proposito di toccare espressamente il concetto di angolo secondo diverse sfaccettature, ha messo in evidenza come sia difficile studiare e mettere a punto dei problemi che siano chiari, adeguati all età ed alle conoscenze dei bambini ed al concetto che si vuole trattare. I problemi, per il momento, sono solo tre: La torta del 9 Rally 1 prova Palla a rimbalzo del 12 Rally 1 prova Il paese di legno 12 Rally finale 2 Di uno dei tre problemi non è stato possibile avere gli elaborati.

4 ACTES/ATTI BOURG-EN-BRESSE 2004-ARCO DI TRENTO La Torta: il problema e la sua analisi a priori LA TORTA (Cat. 4, 5, 6) Martina ha preparato una torta rotonda per la merenda. I suoi amici hanno già mangiato ciascuno la propria porzione e quella che resta è la sua. Quanti amici ha invitato Martina? (Naturalmente, tutte le porzioni di torta erano di uguale grandezza!) Come avete fatto per trovare la risposta? Analisi a priori: Ambito concettuale - Geometria: angoli, misura, uso di strumenti (compasso, goniometro,...) Analisi del compito - Ritagliare delle fette di torta identiche al modello e affiancarle l una all altra fino ad ottenere un disco. - o riportare con un modello (carta trasparente,...) la parte di torta fino a completare il disegno dell intera torta - o completare il cerchio tracciandolo con il compasso e riportare con il compasso sulla circonferenza l arco corrispondente alla porzione di torta - o misurare l angolo della fetta di torta, dividere 360 per questo numero e ottenere così il numero totale delle parti della torta - togliere 1 al numero ottenuto (11) per ottenere il numero degli amici di Martina (10). Attribuzione dei punteggi 4 Risposta 10, con spiegazione 3 Risposta 11 (numero di fette) con spiegazione coerente oppure risposta 10 con spiegazione non chiara (disegno impreciso o argomentazione confusa o frase del tipo "si vede che...") con la sottrazione Risposta 11 con spiegazione non chiara (disegno impreciso o argomentazione confusa o frase del tipo "si vede che...") senza sottrazione 1 Risposta 9 o 12, o inizio di ragionamento 0 Incomprensione del problema Gli elaborati riguardanti questo problema sono risultati corretti in buona percentuale, portando alla conclusione che lo stesso non presentasse particolari difficoltà. In realtà, la situazione è resa leggermente più complessa dal fatto che fossero disponibili più strategie risolutive: come vedremo in seguito, la scelta della strategia è risultata determinante. Se l alunno decideva di provare a risolverlo per equiscomposizione della figura totale, questo diventava un problema riguardante il concetto di superficie: in questo caso, il fatto che la forma della figura elementare sia una fetta di torta, ovvero una porzione finita di

5 216 GRUPPO DI LAVORO N. 3 APPROCCIO AL CONCETTO DI ANGOLO angolo è ininfluente ai fini della soluzione. L unico concetto eventualmente connesso a quello di angolo entra in gioco dal momento che un dato del problema è la pari grandezza di ogni fetta, da cui si deve desumere l equivalenza degli angoli. Se alternativamente si optava per una risoluzione metrica mediante l uso del goniometro, allora entrava in gioco il concetto di misura dell angolo (oltre ovviamente alla considerazione di equivalenza sopra citata). Elaborati analizzati di categoria 4 28 di categoria 5 47 di categoria 6 Punteggi ottenuti Punteggio N elaborati % Categorie Punti di cat. 4, 18 di cat. 5, 23 di cat. 6 Punti di cat. 4, 4 di cat. 5, 5 di cat. 6 Punti di cat. 4, 0 di cat. 5, 2 di cat. 6 Punti di cat. 4, 5 di cat. 5, 13 di cat. 6 Punti di cat. 4, 1 di cat. 5, 4 di cat. 6 Strategie utilizzate a) Riportare con un modello (carta, carta trasparente) le fette di torta una vicina all altra fino a comporre la torta; b) Ritagliare fette uguali a quella data e incollarle vicine in modo da ricostruire la torta; c) Misurare il raggio e costruire il cerchio con il compasso e riportare sulla circonferenza l arco che corrisponde alla fetta di torta; d) Costruire il cerchio con il compasso, misurare la corda (chiamata dagli allievi larghezza della fetta) e riportare sulla circonferenza il numero di corde di quella lunghezza corrispondenti al numero di fette di torta; e) Misurare l angolo della fetta di torta e dividere 360 per questo numero e ottenere il numero di fette di torta; f) Misurare l angolo della fetta di torta di Martina ed eseguire una serie di sottrazioni, partendo da 360 e togliendo man mano delle fette aventi l angolo uguale a quello della fetta di Martina. Analizzando le risposte date, si può constatare che 35 bambini (36.4%) ricorrono al ritaglio di tante fette quante ne servono per completare la torta, 20 (20.8%) ricorrono all uso del compasso per ricostruire la circonferenza e riportano l arco corrispondente ad un fetta per 11 volte sulla stessa. Le due strategie più utilizzate (pari al 57.2%) non sono necessariamente legate al concetto di angolo, ma sono le due strategie che hanno permesso ai bambini di risolvere correttamente il problema e che sono state premiate dal punteggio. La strategia di considerare l angolo e, di conseguenza, misurarne l ampiezza con l uso del goniometro è risultata invece fortemente penalizzante e ha dato dei risultati negativi; la misura approssimata dell angolo rappresentato dalla fetta di Martina - e di conseguenza 360 diviso il valore trovato - dava come risultato un numero non intero (errore indotto

6 ACTES/ATTI BOURG-EN-BRESSE 2004-ARCO DI TRENTO dal fatto che l angolo non era sottomultiplo di 360. I bambini inevitabilmente approssimavano la misura e quindi il riporto dell angolo all interno del cerchio dava dei risultati errati; di conseguenza ottenevano 10 fette uguali ed una più piccola). In questo caso si sarebbe potuto premiare di più la strategia corretta usando un sottomultiplo più elementare dell angolo giro, perché per i bambini che stanno prendendo in considerazione l ampiezza dell angolo, destreggiarsi con la sua misura è molto difficile. A partire da questo problema, è possibile suggerire delle variabili didattiche che permettano di focalizzare l attenzione sul concetto di angolo considerando, per esempio, tortiere di diametro diverso: La mamma di Martina ha fatto anche un altra torta, ma usando una tortiera più piccola; il diametro è la metà di quello della tortiera precedente (oppure, con una tortiera più grande: il diametro è il doppio della tortiera precedente). Come potrà fare per tagliare le 11 fette di torta tutte uguali? La proposta di considerare teglie di diverso diametro può mettere i bambini in condizione di vedere che le fette ottenute in una teglia possono essere utilizzate nelle altre come modello per avere lo stesso numero di parti e per sottolineare ulteriormente come la lunghezza dei lati di un angolo non sia coinvolta nella determinazione della sua ampiezza. Il paese di legno, il problema e la sua analisi a priori IL PAESE DI LEGNO (Cat. 4, 5) Dario sta costruendo un paese di legno di 7 case con i pezzi di un gioco di costruzioni. Le case sono tutte diverse tra loro, ma ciascuna ha un tetto a forma di triangolo. Ogni tetto è formato da tre pezzi: una punta, una base e un pezzo di mezzo. Dario ha già costruito interamente le case 1 e 2. Sulle case 3, 4 e 5 ha messo solamente la base del tetto. Il suo fratellino gioca con alcuni pezzi, a Dario restano le punte delle case 3, 4, 5, 6 e 7: a c d b e Qual è la punta della casa 3? e della casa 4? e della casa 5?

7 6 1 4 base mezzo di pezzo punta GRUPPO DI LAVORO N. 3 APPROCCIO AL CONCETTO DI ANGOLO Spiegate come avete fatto ad individuarle. Analisi a priori: Ambito concettuale - Geometria: angoli Analisi del compito - Capire che bisogna prolungare i lati dei tetti-trapezi per poter inserire le punte in modo tale che i lati delle punte siano il proseguimento di quelli dei trapezi - oppure sovrapporre le punte dopo averle ritagliate o usando carta da decalco - oppure misurare con il goniometro per attribuire ad ogni parte del tetto la punta corretta - Determinare gli accoppiamenti corretti: 3-e, 4-a, 5-d. Attribuzione dei punteggi 4 Risposta corretta (3-e, 4-a, 5-d) trovata con disegni chiari o con l utilizzazione degli strumenti adeguati 3 Risposta corretta senza alcuna spiegazione 2 Abbinamento corretto di due case con due punte con utilizzo di strategia corretta 1 Abbinamento corretto di una casa con una punta e prolungamento dei lati delle altre case in modo scorretto (cambiamento di direzione) 0 Incomprensione del problema

8 ACTES/ATTI BOURG-EN-BRESSE 2004-ARCO DI TRENTO Di questo problema non si sono potuti analizzare gli elaborati. Si sono invece potuti analizzare i lavori di due classi 4 e e di due classi 5 e che l hanno proposto all interno del loro percorso didattico. In questo caso quello che interessa non è il punteggio ma le strategie utilizzate per la risoluzione. L analisi a priori indica quali saperi vengano messi in gioco. Per poter rispondere correttamente i bambini devono avere come immagine mentale, anche non esplicitata, che l angolo è definito univocamente dall intersezione di due semirette (o segmenti) non parallele. In una classe 4 a di 8 alunni, i bambini hanno misurato la lunghezza dei lati e della base dei triangoli cercando una qualsiasi congruenza con la base minore del trapezio-tetto, senza arrivare a trovare la soluzione. Un gruppo ha trovato che il lato obliquo di un triangolo misurava come la base-tetto e quindi ha abbinato quella punta a quella casa. È evidente che l idea che i lati di un angolo non siano delle linee spezzate non è ancora stata maturata. Nell altra classe 4 a di 18 alunni, era stato affrontato in precedenza, nel percorso per l approccio al concetto di angolo, un problema che conteneva la stessa difficoltà. Ai bambini erano stati consegnati degli angoli in carta da lucido a cui era stata tagliata una parte comprendente il vertice. Bisognava incollarli sul quaderno e completare, con un disegno, la parte mancante. A lavoro concluso, veniva loro consegnata la parte tagliata, perchè potessero incollarla al suo posto; essendo la carta trasparente, la congruenza o meno con il disegno era subito evidente e permetteva ai bambini di riflettere sui propri eventuali errori. In questa classe, di fronte al problema Il paese di legno, tutti i gruppi hanno prolungato le basi del tetto per inserire le punte correttamente. Si poteva quindi pensare che fosse stato acquisito che i lati di un angolo sono delle semirette; analizzando però i disegni che i bambini avevano completato individualmente sul loro quaderno, dopo aver risolto il problema in gruppo, è emerso che 4 alunni avevano tracciato delle linee spezzate. Il disegno rivelava, al di là della spiegazione corretta, che questi bambini non avevano maturato la consapevolezza che l angolo è individuato da delle semirette (o segmenti). Nelle due classi 5 e (22 bambini), un solo gruppo ha misurato i lati con il righello e non è riuscito a risolvere il problema. Gli altri sono ricorsi a carta da lucido su cui hanno decalcato le punte che hanno poi sistemato all interno del prolungamento dei lati. Un gruppo ha fatto esplicito riferimento alla somma degli angoli interni di un triangolo: ha misurato l ampiezza degli angoli alla base del tetto e, per differenza, ha trovato di quanto doveva essere l ampiezza del terzo angolo. Dopo di che ha misurato con il goniometro le punte e le ha attribuite correttamente alle varie case. Nelle varie classi, quindi, il problema ha potuto essere usato per affrontare un concetto nuovo, per rinforzarlo ed ampliarlo una volta acquisito, oppure per snidare le difficoltà incontrate dai bambini più deboli. Anche per questo problema è possibile immaginare varianti che aiutino a chiarire sempre più i dubbi, come ad esempio: Se le basi dei tetti fossero alte la metà, i tetti sarebbero uguali, più spioventi o meno spioventi di quelli che hai trovato prima?.

9 220 GRUPPO DI LAVORO N. 3 APPROCCIO AL CONCETTO DI ANGOLO Palla a rimbalzo, il problema e la sua analisi a priori PALLA A RIMBALZO (Cat. 5, 6) Andrea guarda giocare gli amici, Gianni, Ida e Mario dalla finestra della sua camera. Essi lanciano una palla rasoterra contro il muro, proprio sotto la sua finestra. Andrea osserva come la palla rimbalza, una volta in A, una volta in B, una volta in C: muro A B C Andrea suggerisce ai suoi amici di disporre sul terreno dei birilli e di lanciare la palla contro il muro, mirando al punto B, in modo che la palla, rimbalzando, ne faccia cadere qualcuno. Nella figura qui sotto potete vedere come sono disposti i birilli, indicati con a, b, c, d, e, f e le posizioni da cui Gianni, Ida e Mario lanciano la palla. Ciascun bambino, a turno, lancia la palla dal punto indicato e la fa rimbalzare sul muro nel punto B. Gianni Ida d a b c f Mario e muro B Quali birilli cadranno e chi li farà cadere? Giustificate la vostra risposta. Analisi a priori: Ambito concettuale - Geometria: angoli e simmetria Analisi del compito - Osservare, sugli esempi, che le traiettorie della palla, prima e dopo il rimbalzo, sono simmetriche e cercare di identificare gli elementi caratteristici di questa simmetria: le pendenze, l asse di simmetria perpendicolare al muro, gli angoli (di incidenza e di riflessione) formati dalle rette con il muro o con l asse di simmetria. Dedurne un principio di riflessione, allo stadio ancora intuitivo. - Per ogni bambino, partire dalla posizione iniziale della palla e disegnarne la traiettoria fino al punto di rimbalzo sul muro.

10 ACTES/ATTI BOURG-EN-BRESSE 2004-ARCO DI TRENTO Tramite goniometro o piegatura del foglio o carta da decalco, o ritaglio trovare come prosegue la palla dopo il rimbalzo. - Individuare così che Gianni colpisce il birillo d, Ida il birillo b e Mario nessun birillo. Attribuzione dei punteggi 4 Risposta corretta per i tre bambini (Gianni - d, Ida - b, Mario - nessuno) con giustificazione (disegno preciso o piegatura,...) 3 Determinazioni corrette per due bambini, con giustificazione (disegno, piegatura,...) 2 Determinazione corretta per un solo bambino con giustificazione, oppure indicazione giusta per due o tre bambini senza giustificazione (a occhio), oppure determinazioni corrette e giustificate per due bambini e un errore dovuto ad una imprecisione di costruzione (angolo o piegatura) (esempio di errore possibile, Gianni - a o Mario - c, f, o e) 1 Individuazione di una sola corrispondenza corretta ma senza giustificazione 0 Incomprensione del problema La comprensione di questo problema è tutta basata sull intuizione del concetto fisico di riflessione (assolutamente non banale ma suggerito attraverso il disegno delle prime tre traiettorie). Inoltre è presente l idea di bisettrice. Anche qui si può trovare il concetto di unicità dell angolo (a partire dall unicità dell angolo metà): la risoluzione ottimale parte dal lato sinistro dello schema, non dal destro. Elaborati analizzati di categoria di categoria 6 Punteggi ottenuti Punteggio N elaborati % Categorie Punti di cat. 5, 10 di cat. 6 Punti di cat. 5, 5 di cat. 6 Punti di cat. 5, 4 di cat. 6 Punti di cat. 5, 36 di cat. 6 Punti di cat. 5, 77 di cat. 6 Soluzioni corrette e strategie utilizzate a) Capire che angolo di incidenza e angolo di riflessione sono uguali; Decalcare gli angoli su carta da lucido e quindi effettuare il ribaltamento dei medesimi; Misurare con il goniometro l angolo delle traiettorie dei lanci di 3 bambini; Riportare graficamente le traiettorie degli stessi lanci dopo l urto usando i medesimi angoli misurati sopra; Verificare quali birilli giacciono su tali traiettorie. b) Come a), ma misurando i complementari degli angoli di incidenza e riflessione usando la retta perpendicolare al terreno. c) Costruzione di triangoli isosceli la cui base è parallela al muro e passa per i punti in cui sono posizionati i bambini e i cui lati congruenti sono dati dal segmento tracciato dal percorso della palla, e dal suo simmetrico trovato misurando una identica lunghezza.

11 222 GRUPPO DI LAVORO N. 3 APPROCCIO AL CONCETTO DI ANGOLO Soluzioni errate 1) Non aver identificato l uguaglianza fra angolo di incidenza e angolo di riflessione; 2) Aver utilizzato i tre lanci dell esempio come possibili soluzioni, o come traiettorie fisse dei tre bambini (addirittura ritagliate e riportate sotto); 3) Aver usato un metodo sperimentale con problemi di approssimazione; 4) Aver considerato la pari distanza del birillo e del bambino dal muro, o la sua proiezione, del birillo e del bambino come determinante; 5) Aver considerato complementari l angolo di incidenza e l angolo di riflessione. L analisi degli elaborati ha messo in luce come sia difficile formulare in modo corretto e comprensibile un problema. La percentuale molto alta di 0 punti (55.3%) fa capire che il problema non è stato ben formulato oppure non era adatto a bambini di quell età. Innanzitutto vi è una difficoltà di percezione: il muro, rappresentato come un rettangolo, non è stato visto come un possibile lato degli angoli. Ne consegue che l unico angolo che veniva colto era quello interno, delimitato dai due segmenti indicanti la traiettoria, che veniva quindi riportato nella situazione in basso tale e quale. La simmetria degli angoli non è stata colta perché la differenza di lunghezza dei segmenti che li delimitano fa percepire gli angoli uno maggiore e l altro minore. La stessa esperienza dei bambini era di ostacolo a vedere la simmetria dei due angoli (spesso il terreno non perfettamente piano impedisce alla palla di seguire la traiettoria idealmente disegnata). Il fatto che gli esempi fossero tre e che tre fossero anche i bambini ha fuorviato molti alunni; ha fatto pensare che le traiettorie fossero quelle descritte in alto e che fosse quindi sufficiente spostarle in basso e trovare a quali bambini appartenevano. Dall analisi degli elaborati è emersa anche la difficoltà dovuta all uso del goniometro. L impressione è che i bambini abbiano capito che il goniometro è lo strumento che si deve utilizzare in presenza di un angolo ma non sappiano come si usa; bisognerebbe approfondire se la difficoltà consiste in un incomprensione del concetto di ampiezza o in una difficoltà di tipo più tecnico-pratico. Questo problema evidenzia come per i bambini sia ancora difficile identificare l angolo per la sua ampiezza. Sono molti quelli che misurano i lati degli angoli; due bambini si affidano alla misura dei lati di un triangolo isoscele. L elemento segmento si impone, forse perché è qualcosa di visibile mentre l ampiezza non lo è.

12 ACTES/ATTI BOURG-EN-BRESSE 2004-ARCO DI TRENTO CONCLUSIONE L analisi di questi problemi sottolinea bene quali possano essere i legami che uniscono il mondo RMT a quello della didattica della classe. Tali problemi possono essere proposti come avvio per affrontare un argomento, oppure per rinforzare una conoscenza, o ancora per sviscerare meglio e rinforzare un concetto affrontato nel corso del normale lavoro didattico. Se il lavoro di classe può permettere di portare alla luce gli scogli da superare, il RMT, coinvolgendo un gran numero di classi e di alunni, può aiutare a fare capire a quale età le varie difficoltà possono essere superate. Inoltre, il mettere i bambini di fronte ad una situazione pseudo-reale, aiuta a cogliere quali siano gli ostacoli che impediscono loro di passare dal concreto all astratto e quali siano i misconcetti che intralciano la corretta comprensione degli argomenti affrontati. Quello che è estremamente importante è che ci sia sempre una stretta collaborazione tra i due mondi: a volte è il lavoro di classe che suggerisce e mette in luce le difficoltà (e da qui nasce un problema per il RMT), a volte è un problema del RMT che permette di affrontare e incominciare a discutere dei vari argomenti, in un intreccio di analisi e scoperte che fa sì che si affrontino e si cerchino di superare sempre meglio gli scogli che si presentano. BIBLIOGRAFIA Telatin, G.: 1997, A propos du concept d'angle, Math-École, n 177,

G iochi con le carte 1

G iochi con le carte 1 Giochi con le carte 1 PREPARAZIONE E DESCRIZIONE DELLE CARTE L insegnante prepara su fogli A3 e distribuisce agli allievi le fotocopie dei tre diversi tipi di carte. Invita poi ciascun allievo a piegare

Dettagli

Qui cade sua altezza

Qui cade sua altezza Qui cade sua altezza Silvia Sbaragli N.R.D. Bologna DFA, SUPSI Locarno (Svizzera) Pubblicato in: Sbaragli S. (2010). Qui cade sua altezza. La Vita Scolastica. 18, 25-27. Nell insegnamento della matematica

Dettagli

LEZIONI CON I PAD Docente scuola secondaria IC Moglia Carla Casareggio Classi seconde 2014/2015 Proprietà triangoli e quadrilateri con Sketchometry

LEZIONI CON I PAD Docente scuola secondaria IC Moglia Carla Casareggio Classi seconde 2014/2015 Proprietà triangoli e quadrilateri con Sketchometry LEZIONI CON I PAD Docente scuola secondaria IC Moglia Carla Casareggio Classi seconde 2014/2015 Proprietà triangoli e quadrilateri con Sketchometry La costruzione di figure geometriche al computer con

Dettagli

Dimostrare alla Scuola media: dal perché al rigore spontaneamente

Dimostrare alla Scuola media: dal perché al rigore spontaneamente (Maria Cantoni, gennaio 2013). Un lavoro che viene da lontano e che continua oggi. Dimostrare alla Scuola media: dal perché al rigore spontaneamente Costruzione dei triangoli in prima media. Prima dei

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO BARBERINO MUGELLO

ISTITUTO COMPRENSIVO BARBERINO MUGELLO IL PESO percorso didattico scuola primaria Sperimentazione didattica ISTITUTO COMPRENSIVO BARBERINO MUGELLO I bambini utilizzano spontaneamente il concetto di pesante? Collochiamo su un banco alcuni oggetti:

Dettagli

Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria Università di Genova MATEMATICA Il

Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria Università di Genova MATEMATICA Il Lezione 5:10 Marzo 2003 SPAZIO E GEOMETRIA VERBALE (a cura di Elisabetta Contardo e Elisabetta Pronsati) Esercitazione su F5.1 P: sarebbe ottimale a livello di scuola dell obbligo, fornire dei concetti

Dettagli

LA CONOSCENZA DEL MONDO SCUOLA DELL INFANZIA. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 3 anni 4 anni 5 anni

LA CONOSCENZA DEL MONDO SCUOLA DELL INFANZIA. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 3 anni 4 anni 5 anni SCUOLA DELL INFANZIA INDICATORI LA CONOSCENZA DEL MONDO OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO 3 anni 4 anni 5 anni Riconoscere la quantità. Ordinare piccole quantità. Riconoscere la quantità. Operare e ordinare piccole

Dettagli

le figure geometriche piane.

le figure geometriche piane. Il progetto sperimentale nella classe terza: le figure geometriche piane. In classe terza si è deciso di continuare con l approccio laboratoriale allo studio della geometria e quindi il progetto è stato

Dettagli

Con carta e forbici alla scoperta del paese Geometria

Con carta e forbici alla scoperta del paese Geometria Con carta e forbici alla scoperta del paese Geometria Anna Asti Enrica Ventura La parola non serve a nulla, il disegno non basta, è necessaria l azione perché il bambino giunga a combinare delle operazioni

Dettagli

LE FORME GEOMETRICHE dalle scatole alle forme

LE FORME GEOMETRICHE dalle scatole alle forme LE FORME GEOMETRICHE dalle scatole alle forme CLASSE prima TEMPI due mesi OBIETTIVI distinguere e denominare le principali figure solide PREREQUISITI alfabetizzazione strumentale minima: prima autonomia

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO MONTEGROTTO TERME SCUOLA PRIMARIA DISCIPLINA: MATEMATICA - CLASSE PRIMA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

ISTITUTO COMPRENSIVO MONTEGROTTO TERME SCUOLA PRIMARIA DISCIPLINA: MATEMATICA - CLASSE PRIMA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO PRIMA DELLA DISCIPLINA: MATEMATICA - CLASSE PRIMA L alunno si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali. Legge e comprende testi che coinvolgono aspetti logici e matematici.

Dettagli

Raccomandazione del Parlamento europeo 18/12/2006 CLASSE PRIMA COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE. Operare con i numeri

Raccomandazione del Parlamento europeo 18/12/2006 CLASSE PRIMA COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE. Operare con i numeri COMPETENZA CHIAVE MATEMATICA Fonte di legittimazione Raccomandazione del Parlamento europeo 18/12/2006 CLASSE PRIMA COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE L alunno utilizza il calcolo scritto e mentale con i numeri

Dettagli

INdAM QUESITI A RISPOSTA MULTIPLA

INdAM QUESITI A RISPOSTA MULTIPLA INdAM Prova scritta per il concorso a 40 borse di studio, 2 borse aggiuntive e a 40 premi per l iscrizione ai Corsi di Laurea in Matematica, anno accademico 2011/2012. Piano Lauree Scientifiche. La prova

Dettagli

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 RICERCA-AZIONE Insegnare per competenze: Lo sviluppo dei processi cognitivi Scuola Elementare Fiorentino DESCRIZIONE DELL ESPERIENZA Docente: Rosa

Dettagli

LABORATORIO DI MACCHINE MATEMATICHE: SIMMETRIA ASSIALE

LABORATORIO DI MACCHINE MATEMATICHE: SIMMETRIA ASSIALE LABORATORIO DI MACCHINE MATEMATICHE: SIMMETRIA ASSIALE Anno Scolastico 20010/2011 Classe 1^C dell Istituto comprensivo G. Parini plesso Ghittoni di San Giorgio- Piacenza Docente della Classe : Paola Farroni

Dettagli

MATEMATICA SCUOLA PRIMARIA CLASSE TERZA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELATIVI A NUMERI

MATEMATICA SCUOLA PRIMARIA CLASSE TERZA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELATIVI A NUMERI MATEMATICA SCUOLA PRIMARIA CLASSE TERZA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELATIVI A NUMERI L alunno si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali e sa valutare l

Dettagli

Classe seconda scuola primaria

Classe seconda scuola primaria Classe seconda scuola primaria Il percorso di seconda cerca di approfondire le differenze tra le principali proprietà delle figure geometriche solide, in particolare il cubo, e di creare attività di osservazione

Dettagli

A.S. 2012-1013 CLASSE PRIMA SCUOLA PRIMARIA D ISTITUTO COMPETENZA CHIAVE EUROPEA DISCIPLINA

A.S. 2012-1013 CLASSE PRIMA SCUOLA PRIMARIA D ISTITUTO COMPETENZA CHIAVE EUROPEA DISCIPLINA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE di Scuola dell Infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria di 1 grado San Giovanni Teatino (CH) CURRICOLO A.S. 2012-1013 CLASSE PRIMA SCUOLA PRIMARIA OBIETTIVI DI Sviluppa

Dettagli

L intelligenza numerica

L intelligenza numerica L intelligenza numerica Consiste nel pensare il mondo in termini di quantità. Ha una forte base biologica, sia gli animali che i bambini molto piccoli sanno distinguere poco e molto. È potentissima e può

Dettagli

Curricolo di matematica problemi con equazioni figurali

Curricolo di matematica problemi con equazioni figurali Curricolo di matematica problemi con equazioni figurali Presentazione dell attività svolta nelle classi delle Scuole Primarie e Secondarie di Primo Grado degli Istituti Comprensivi di Reggio Emilia: Pertini

Dettagli

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da Data una funzione reale f di variabile reale x, definita su un sottoinsieme proprio D f di R (con questo voglio dire che il dominio di f è un sottoinsieme di R che non coincide con tutto R), ci si chiede

Dettagli

Relazione attività in classe sul Teorema di Pitagora

Relazione attività in classe sul Teorema di Pitagora Relazione attività in classe sul Teorema di Pitagora Lez. 2/04. Prima Lezione A.S. 2011/2012 Insegnante: Siamo nel VI secolo a.c. in Grecia. In questo periodo visse Pitagora che nacque a Samo e vi restò

Dettagli

Dal tridimensionale al bidimensionale

Dal tridimensionale al bidimensionale PRIMARIA OGGI: COMPLESSITÀ E PROFESSIONALITÀ DOCENTE Firenze, 13-14settembre 2013 Dal tridimensionale al bidimensionale Elena Scubla I Circolo Didattico Sesto Fiorentino INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO

Dettagli

TECNICA E TATTICA VOLLEY

TECNICA E TATTICA VOLLEY TECNICA E TATTICA VOLLEY Dalla posizione di attesa, e a seconda del tipo di attacco avversario, il muro e la difesa optano per dei cambiamenti di posizione, al fine di rendere più facile la ricostruzione.

Dettagli

Io Misuro Tu Misuri Noi Misuriamo. Attività rivolta a alunni di classe II della Scuola Primaria

Io Misuro Tu Misuri Noi Misuriamo. Attività rivolta a alunni di classe II della Scuola Primaria Io Misuro Tu Misuri Noi Misuriamo Attività rivolta a alunni di classe II della Scuola Primaria DA DOVE NASCE L ATTIVITÀ? Dal comune problema di voler misurare la lunghezza. Per scegliere qualcosa di vicino

Dettagli

Antonella Martinucci, Rossana Nencini, 2013 IL PESO. classe quarta

Antonella Martinucci, Rossana Nencini, 2013 IL PESO. classe quarta Antonella Martinucci, Rossana Nencini, 2013 IL PESO classe quarta I bambini utilizzano spontaneamente il concetto di pesante? Collochiamo su un banco alcuni oggetti: penne matite gomme fogli scottex quaderni

Dettagli

Dalla geometria in 3D alla geometria in 2D dal cubo al quadrato

Dalla geometria in 3D alla geometria in 2D dal cubo al quadrato Dalla geometria in 3D alla geometria in 2D dal cubo al quadrato Firenze, 5 maggio 2013 Scuola Città Pestalozzi 8 SEMINARIO NAZIONALE SUL CURRICOLO VERTICALE Classe prima e seconda Paola Bertini, Antonio

Dettagli

LIVELLO STUDENT S1. S2. S3. S4. S5. S6.

LIVELLO STUDENT S1. S2. S3. S4. S5.  S6. LIVELLO STUDENT S1. (5 punti ) La figura mostra due quadrati uguali che hanno in comune esattamente un vertice. È possibile precisare la misura dell'angolo ABC? S2. (7 punti ) Negli usuali fogli (rettangolari)

Dettagli

Parte Seconda. Geometria

Parte Seconda. Geometria Parte Seconda Geometria Geometria piana 99 CAPITOLO I GEOMETRIA PIANA Geometria: scienza che studia le proprietà delle figure geometriche piane e solide, cioè la forma, l estensione e la posizione dei

Dettagli

Scuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta

Scuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta Scuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta Titolo dell attività: OGGI FACCIAMO GLI ATTORI Esperienza di role-play (fase 1) Costruzione di una carta T (fase 2) SINTESI DELL ATTIVITA I bambini

Dettagli

Laura Viganò 13.12.10

Laura Viganò 13.12.10 LA SCUOLA dell INFANZIA UN CONTESTO PREDISPOSTO ALL INCLUSIONE Laura Viganò 13.12.10 Alcune caratteristiche proprie della scuola dell infanzia, se riconosciute e condivise dall intero collegio docenti,

Dettagli

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA DI CORTE FRANCA MATEMATICA CLASSE QUINTA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA L ALUNNO SVILUPPA UN ATTEGGIAMENTO POSITIVO RISPETTO ALLA MATEMATICA,

Dettagli

SCHEDA M MOSAICI CLASSIFICARE CON LA SIMMETRIA

SCHEDA M MOSAICI CLASSIFICARE CON LA SIMMETRIA SCHEDA M MOSAICI CLASSIFICARE CON LA SIMMETRIA Qui sotto avete una griglia, che rappresenta una normale quadrettatura, come quella dei quaderni a quadretti; nelle attività che seguono dovrete immaginare

Dettagli

PROVA INVALSI Scuola Secondaria di I grado Classe Prima

PROVA INVALSI Scuola Secondaria di I grado Classe Prima SNV 2010-2011; SNV 2011-2012; SNV 2012-2013 SPAZIO E FIGURE SNV 2011 10 quesiti su 29 (12 item di cui 6 a risposta aperta) SNV 2012 11 quesiti su 30 (13 item di cui 2 a risposta aperta) SNV 2013 9 quesiti

Dettagli

CONTINUITÀ E DERIVABILITÀ Esercizi proposti. 1. Determinare lim M(sinx) (M(t) denota la mantissa di t)

CONTINUITÀ E DERIVABILITÀ Esercizi proposti. 1. Determinare lim M(sinx) (M(t) denota la mantissa di t) CONTINUITÀ E DERIVABILITÀ Esercizi proposti 1. Determinare lim M(sin) (M(t) denota la mantissa di t) kπ/ al variare di k in Z. Ove tale limite non esista, discutere l esistenza dei limiti laterali. Identificare

Dettagli

Scoprire la DESTRA e la SINISTRA

Scoprire la DESTRA e la SINISTRA Rif. 20537 CONTENUTO Scoprire la DESTRA e la SINISTRA - 32 schede con cornice blu, con fotografie di un personaggio (16 di fronte e 16 di spalle) con un oggetto alla sua destra o alla sua sinistra. - 1

Dettagli

Dal Tangram alle conoscenze dichiarative in geometria

Dal Tangram alle conoscenze dichiarative in geometria Dal Tangram alle conoscenze dichiarative in geometria II Istituto Comprensivo di Padova R. Ardigò Insegnante: Cacco Loredana e-mail: loredana.cacco@istruzione.it Descrizione dell'esperienza Quadro di riferimento

Dettagli

1. PRIME PROPRIETÀ 2

1. PRIME PROPRIETÀ 2 RELAZIONI 1. Prime proprietà Il significato comune del concetto di relazione è facilmente intuibile: due elementi sono in relazione se c è un legame tra loro descritto da una certa proprietà; ad esempio,

Dettagli

Obiettivo Principale: Spiegare come la stessa cosa possa essere realizzata in molti modi diversi e come, a volte, ci siano modi migliori di altri.

Obiettivo Principale: Spiegare come la stessa cosa possa essere realizzata in molti modi diversi e come, a volte, ci siano modi migliori di altri. 6 LEZIONE: Algoritmi Tempo della lezione: 45-60 Minuti. Tempo di preparazione: 10-25 Minuti (a seconda che tu abbia dei Tangram disponibili o debba tagliarli a mano) Obiettivo Principale: Spiegare come

Dettagli

II.f. Altre attività sull euro

II.f. Altre attività sull euro Altre attività sull euro II.f È consigliabile costruire modelli in carta o cartoncino di monete e banconote, e farli usare ai bambini in varie attività di classe fin dal primo o al più dal secondo anno.

Dettagli

CURRICULUM SCUOLA PRIMARIA MATEMATICA

CURRICULUM SCUOLA PRIMARIA MATEMATICA Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca Istituto Comprensivo Giulio Bevilacqua Via Cardinale Giulio Bevilacqua n 8 25046 Cazzago San Martino (Bs) telefono 030 / 72.50.53 - fax 030 /

Dettagli

2. Un teorema geniale e divertente anche per la scuola elementare

2. Un teorema geniale e divertente anche per la scuola elementare 051-056 BDM 56 Maurizi imp 21.5.2008 11:49 Pagina 51 II. Didattica 2. Un teorema geniale e divertente anche per la scuola elementare Lorella Maurizi 1 51 Ho proposto ai bambini di una classe quinta della

Dettagli

ALTRI SUGGERIMENTI PER IL PERCORSO AD OSTACOLI

ALTRI SUGGERIMENTI PER IL PERCORSO AD OSTACOLI ALTRI SUGGERIMENTI PER IL PERCORSO AD OSTACOLI Con l intento di proseguire l osservazione sulle competenze che i bambini posseggono nei confronti della matematica è stata intrapresa una rivisitazione del

Dettagli

Dalle scatole alle figure piane. Percorso di geometria Classe prima Scuola Primaria Rispescia a.s. 2014-2015

Dalle scatole alle figure piane. Percorso di geometria Classe prima Scuola Primaria Rispescia a.s. 2014-2015 Dalle scatole alle figure piane Percorso di geometria Classe prima Scuola Primaria Rispescia a.s. 2014-2015 Dalle Indicazioni nazionali per il curricolo Le conoscenze matematiche contribuiscono alla formazione

Dettagli

Introduzione. 001_007_pagine_iniziali.indd 7 22/01/14 11.21

Introduzione. 001_007_pagine_iniziali.indd 7 22/01/14 11.21 7 Introduzione Questo volume si propone di riorganizzare i percorsi di aritmetica e di geometria del corso principale adattandoli a studenti con esigenze specifiche. Il progetto grafico originale del corso

Dettagli

Insegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino

Insegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino Insegnare le abilità sociali con la carta a T ins. Fabrizia Monfrino Scuola: I circolo di Giaveno (To) Classe: trasversale Anno scolastico: 2003/2004 Insegnare le abilità sociali con l uso della carta

Dettagli

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI Indice 1 Le frazioni algebriche 1.1 Il minimo comune multiplo e il Massimo Comun Divisore fra polinomi........ 1. Le frazioni algebriche....................................

Dettagli

Analisi e diagramma di Pareto

Analisi e diagramma di Pareto Analisi e diagramma di Pareto L'analisi di Pareto è una metodologia statistica utilizzata per individuare i problemi più rilevanti nella situazione in esame e quindi le priorità di intervento. L'obiettivo

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO SPERIMENTALE P.N.I. 2004

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO SPERIMENTALE P.N.I. 2004 ESAME DI STAT DI LICE SCIENTIFIC CRS SPERIMENTALE P.N.I. 004 Il candidato risolva uno dei due problemi e 5 dei 0 quesiti in cui si articola il questionario. PRBLEMA Sia la curva d equazione: ke ove k e

Dettagli

INTORNO AL CUBO PER CLASSI III, IV E V DI SCUOLA PRIMARIA

INTORNO AL CUBO PER CLASSI III, IV E V DI SCUOLA PRIMARIA INTORNO AL CUBO PER CLASSI III, IV E V DI SCUOLA PRIMARIA Anno scolastico 2012/2013 1 Indice Componenti del gruppo di lavoro pag. 2 Premessa pag. 3 Descrizione dell'attività di laboratorio pag. 4 Verifica

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DI CANEVA DIPARTIMENTO AREA MATEMATICA-SCIENZE-TECNOLOGIA Scuola Primaria di SARONE. Il Supermercato a scuola

ISTITUTO COMPRENSIVO DI CANEVA DIPARTIMENTO AREA MATEMATICA-SCIENZE-TECNOLOGIA Scuola Primaria di SARONE. Il Supermercato a scuola ISTITUTO COMPRENSIVO DI CANEVA DIPARTIMENTO AREA MATEMATICA-SCIENZE-TECNOLOGIA Scuola Primaria di SARONE Il Supermercato a scuola C osa? C ome? Q uando? P erché? Abbiamo scelto di creare a scuola un angolo

Dettagli

LA MOLTIPLICAZIONE IN CLASSE SECONDA

LA MOLTIPLICAZIONE IN CLASSE SECONDA LA MOLTIPLICAZIONE IN CLASSE SECONDA Rossana Nencini, 2013 Le fasi del lavoro: 1. Proponiamo ai bambini una situazione reale di moltiplicazione: portiamo a scuola una scatola di biscotti (. ) e diamo la

Dettagli

Si sa che la via più breve tra due punti è la linea retta. Ma vi siete mai chiesti, Qual è la via più breve tra tre punti? o tra quattro punti?

Si sa che la via più breve tra due punti è la linea retta. Ma vi siete mai chiesti, Qual è la via più breve tra tre punti? o tra quattro punti? Dov'è Moriart? Cerchiamo la via più breve con Mathcad Potete determinare la distanza più breve da tre punti e trovare Moriart? Si sa che la via più breve tra due punti è la linea retta. Ma vi siete mai

Dettagli

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA Tutti gli anni, affrontando l argomento della divisibilità, trovavo utile far lavorare gli alunni sul Crivello di Eratostene. Presentavo ai ragazzi una

Dettagli

IMMAGINANDO QUELLO CHE NON SI VEDE

IMMAGINANDO QUELLO CHE NON SI VEDE Laboratorio in classe: tra forme e numeri GRUPPO FRAZIONI - CLASSI SECONDE DELLA SCUOLA PRIMARIA Docenti: Lidia Abate, Anna Maria Radaelli, Loredana Raffa. IMMAGINANDO QUELLO CHE NON SI VEDE 1. UNA FIABA

Dettagli

PD1A: La scoperta dell acqua Le mappe

PD1A: La scoperta dell acqua Le mappe PD1A: La scoperta dell acqua Le mappe Una mappa è una rappresentazione grafica che serve per comunicare delle informazioni chiare e dati utili. Esistono diversi tipi di mappa tra cui le mappe mentali e

Dettagli

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi.

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. PROGETTO SeT Il ciclo dell informazione Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. Scuola media Istituto comprensivo di Fagagna (Udine) Insegnanti referenti: Guerra Annalja, Gianquinto

Dettagli

SCUOLA DELL INFANZIA. Contenuti Attività Metodo Strumenti Durata (in ore) Riconoscere e denominare le forme geometriche presenti nell ambiente

SCUOLA DELL INFANZIA. Contenuti Attività Metodo Strumenti Durata (in ore) Riconoscere e denominare le forme geometriche presenti nell ambiente SCUOLA DELL INFANZIA Obiettivi di apprendimento Conoscere i poligoni regolari Contenuti Attività Metodo Strumenti Durata (in ore) Riconoscere e denominare le forme geometriche presenti nell ambiente Ricostruzione

Dettagli

Un gioco con tre dadi

Un gioco con tre dadi Un gioco con tre dadi Livello scolare: biennio Abilità interessate Costruire lo spazio degli eventi in casi semplici e determinarne la cardinalità. Valutare la probabilità in diversi contesti problematici.

Dettagli

La misura degli angoli

La misura degli angoli La misura degli angoli In questa dispensa introduciamo la misura degli angoli, sia in gradi che in radianti, e le formule di conversione. Per quanto riguarda l introduzione del radiante, per facilitarne

Dettagli

Che cos è l intelligenza e come funzionano i test del Q.I.

Che cos è l intelligenza e come funzionano i test del Q.I. Che cos è l intelligenza e come funzionano i test del Q.I. Non esiste, al giorno d oggi, un parere unanime della comunità scientifica sulla definizione di intelligenza. In generale, potremmo dire che è

Dettagli

Descrizione dell unità. Titolo Frazioni con la LIM. Autore Barbara Bianconi

Descrizione dell unità. Titolo Frazioni con la LIM. Autore Barbara Bianconi Descrizione dell unità Titolo Frazioni con la LIM Autore Barbara Bianconi Tematica Come si traducono nel linguaggio della matematica un quarto in musica, una fetta di pizza, un terzo di un percorso prestabilito?

Dettagli

In quanti modi posso lanciare ed afferrare la palla? Chi riesce a?

In quanti modi posso lanciare ed afferrare la palla? Chi riesce a? CARATTERISTICHE GENERALI DEI GIOCHI INDIVIDUALI CON UN ATTREZZO Gioco con l attrezzo Manipolazioni, da solo: lanciare, afferrare, Per riuscire a gestire far rotolare, l attrezzo. calciare. Per riuscire

Dettagli

RICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009

RICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009 RICERCA-AZIONE ovvero l insegnamento riflessivo Gli insegnanti sono progettisti.. riflettono sul contesto nel quale devono lavorare sugli obiettivi che vogliono raggiungere decidono quali contenuti trattare

Dettagli

Ins. Zanella Classe seconda. Problemi moltiplicativi

Ins. Zanella Classe seconda. Problemi moltiplicativi Ins. Zanella Classe seconda Problemi moltiplicativi FOGLI DI CARTA OGGI IN CLASSE SIAMO IN 23 ALUNNI. LA MAESTRA DA AD OGNI ALUNNO 3 FOGLI. DISEGNA QUESTA SITUAZIONE, IN MODO CHE SI CAPISCA QUANTI FOGLI

Dettagli

PROIEZIONI ORTOGONALI

PROIEZIONI ORTOGONALI PROIEZIONI ORTOGONALI 104 Il metodo della doppia proiezione ortogonale Il metodo attualmente conosciuto come metodo delle proiezioni ortogonali (o proiezioni ortografiche) inizialmente nacque come metodo

Dettagli

IL PAESE QUATRICERCHIO

IL PAESE QUATRICERCHIO Scuola dell infanzia di Santa Maria in Punta UNITÀ DI APPRENDIMENTO: IL PAESE QUATRICERCHIO UN MONDO DI FORME(prima parte) Comprendente: UDA CONSEGNA AGLI STUDENTI PIANO DI LAVORO GRIGLIA DI OSSERVAZIONE/RUBRICA

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio Istiituto Comprensiivo Don Lorenzo Miillanii Scuola dell Infanzia Primaria Secondaria di I grado anche

Dettagli

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ http://ripetizionando.wordpress.com STUDIO DI FUNZIONE STUDIO DI FUNZIONE Passaggi fondamentali Per effettuare uno studio di funzione completo, che non lascia quindi margine a una quasi sicuramente errata inventiva, sono necessari i seguenti 7 passaggi: 1.

Dettagli

Classe IV Matematica Scuola primaria

Classe IV Matematica Scuola primaria MATERIALI PER LA VALUTAZIONE DEI TRAGUARDI DI COMPETENZA Classe IV Matematica Scuola primaria Traguardo per lo sviluppo della competenza Riesce a risolvere facili problemi in tutti gli ambiti di contenuto,

Dettagli

GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2011-2012

GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2011-2012 GIOCHI MATEMATICI PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO ANNO SCOLASTICO 2011-2012 L unità di Milano Città Studi del Centro matematita propone anche per l a.s. 2011-2012 una serie di problemi pensati per

Dettagli

LA TRASMISSIONE DELLE INFORMAZIONI QUARTA PARTE 1

LA TRASMISSIONE DELLE INFORMAZIONI QUARTA PARTE 1 LA TRASMISSIONE DELLE INFORMAZIONI QUARTA PARTE 1 I CODICI 1 IL CODICE BCD 1 Somma in BCD 2 Sottrazione BCD 5 IL CODICE ECCESSO 3 20 La trasmissione delle informazioni Quarta Parte I codici Il codice BCD

Dettagli

La pista del mio studio Riflettiamo sulla pista. Guida per l insegnante

La pista del mio studio Riflettiamo sulla pista. Guida per l insegnante Riflettiamo sulla pista Guida per l insegnante Obiettivi educativi generali Compito di specificazione - possiede capacità progettuale - è in grado di organizzare il proprio tempo e di costruire piani per

Dettagli

Polli e conigli. problemi Piano cartesiano. Numeri e algoritmi Sistemi e loro. geometrica. Relazioni e funzioni Linguaggio naturale e

Polli e conigli. problemi Piano cartesiano. Numeri e algoritmi Sistemi e loro. geometrica. Relazioni e funzioni Linguaggio naturale e Polli e conigli Livello scolare: primo biennio Abilità Interessate Calcolo di base - sistemi Risolvere per via grafica e algebrica problemi che si formalizzano con equazioni. Analizzare semplici testi

Dettagli

UNO SGUARDO OLTRE LA SCUOLA ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO E PROGETTO DI VITA

UNO SGUARDO OLTRE LA SCUOLA ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO E PROGETTO DI VITA ENTE DI APPARTENENZA ASSOCIAZIONI Coinvolgimento prima e durante l esperienza Riflessione sull esperienza Collegamenti con realtà vissuta Scoperta di nuovi bisogni e nuove opportunità Possibilità di provare

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA I.C. di CRESPELLANO PROGRAMMAZIONE ANNUALE MATEMATICA

SCUOLA PRIMARIA I.C. di CRESPELLANO PROGRAMMAZIONE ANNUALE MATEMATICA SCUOLA PRIMARIA I.C. di CRESPELLANO PROGRAMMAZIONE ANNUALE MATEMATICA ANNO SCOLASTICO 2013/2014 INSEGNANTI Gabellone, Silvagni,Damiano TRAGUARDI DELLE COMPETENZE AL TERMINE della CLASSE QUARTA Sviluppa

Dettagli

Il valore formativo della matematica nella scuola di oggi

Il valore formativo della matematica nella scuola di oggi XXXI CONVEGNO UMI-CIIM Livorno, 16-18 Ottobre 2014 Il valore formativo della matematica nella scuola di oggi ARCIPELAGHI Un esempio di ambiente di apprendimento Annalisa Sodi Monia Bianchi COSA È UN AMBIENTE

Dettagli

Mete e coerenze formative. Dalla scuola dell infanzia al biennio della scuola secondaria di II grado

Mete e coerenze formative. Dalla scuola dell infanzia al biennio della scuola secondaria di II grado Mete e coerenze formative Dalla scuola dell infanzia al biennio della scuola secondaria di II grado Area disciplinare: Area Matematica Finalità Educativa Acquisire gli alfabeti di base della cultura Disciplina

Dettagli

Progetto Emoticon. L attività è stata rivolta a bambini di quattro e cinque anni di tre sezioni diverse.

Progetto Emoticon. L attività è stata rivolta a bambini di quattro e cinque anni di tre sezioni diverse. Progetto Emoticon Cristina Fiaschi, Graziana Giannelli, Gabriella Innao, Letizia Monti, Rossana Rontini Giocare con lo spazio L attività è stata rivolta a bambini di quattro e cinque anni di tre sezioni

Dettagli

Capitolo 3. L applicazione Java Diagrammi ER. 3.1 La finestra iniziale, il menu e la barra pulsanti

Capitolo 3. L applicazione Java Diagrammi ER. 3.1 La finestra iniziale, il menu e la barra pulsanti Capitolo 3 L applicazione Java Diagrammi ER Dopo le fasi di analisi, progettazione ed implementazione il software è stato compilato ed ora è pronto all uso; in questo capitolo mostreremo passo passo tutta

Dettagli

. Numeri. .Raggruppa menti per 5,10,50,100. . Simboli numerici. . Contatore analogico. . Il posto dei numeri

. Numeri. .Raggruppa menti per 5,10,50,100. . Simboli numerici. . Contatore analogico. . Il posto dei numeri IL NUMERO IL NUMERO CLASSE: 1 a PROGRAMMAZIONE DI MATEMATICA A.S. 2012/2013 Resa disponibile dall insegnante : Mariarosa Fornasier Nucleo fondante Competenze Abilità Contenuti Usare il numero in modo consapevole

Dettagli

PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare

PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare Sottogruppo coordinato da Fortunata Capparo (verbale 2 incontro - 18 /11 2002) L ispettore Gandelli ha iniziato l incontro

Dettagli

Misure di base su una carta. Calcoli di distanze

Misure di base su una carta. Calcoli di distanze Misure di base su una carta Calcoli di distanze Per calcolare la distanza tra due punti su una carta disegnata si opera nel modo seguente: 1. Occorre identificare la scala della carta o ricorrendo alle

Dettagli

IPERCA. Il metodo a sei fasi Per gestire con successo progetti, incarichi e situazioni di vita e per accrescere continuamente l esperienza.

IPERCA. Il metodo a sei fasi Per gestire con successo progetti, incarichi e situazioni di vita e per accrescere continuamente l esperienza. PRInCIPI IPERCA Il metodo a sei fasi Per gestire con successo progetti, incarichi e situazioni di vita e per accrescere continuamente l esperienza. 1 Informare Qual è esattamente il mio incarico? 2 Pianificare

Dettagli

risulta (x) = 1 se x < 0.

risulta (x) = 1 se x < 0. Questo file si pone come obiettivo quello di mostrarvi come lo studio di una funzione reale di una variabile reale, nella cui espressione compare un qualche valore assoluto, possa essere svolto senza necessariamente

Dettagli

Elementi di Geometria. Lezione 03

Elementi di Geometria. Lezione 03 Elementi di Geometria Lezione 03 I triangoli I triangoli sono i poligoni con tre lati e tre angoli. Nelle rappresentazioni grafiche (Figura 32) i vertici di un triangolo sono normalmente contrassegnati

Dettagli

Lo spessimetro ( a cura di Elena Pizzinini)

Lo spessimetro ( a cura di Elena Pizzinini) Lo spessimetro ( a cura di Elena Pizzinini) 1) Che cos è? Lo spessivetro è uno strumento (brevettato dalla ditta Saint Gobain) dal funzionamento piuttosto semplice che permette di misurare lo spessore

Dettagli

PERCORSI DIDATTICI. La superficie. scuola: Matematica. scheda n : 6 ATTIVITA

PERCORSI DIDATTICI. La superficie. scuola: Matematica. scheda n : 6 ATTIVITA di: Anna Galli PERCORSI DIDATTICI La superficie scuola: F. Conti (I. C. Jesi Centro) area tematica: Matematica pensato per: 8-9 anni scheda n : 6 OBIETTIVI - Introduzione al concetto di superficie - Scoperta

Dettagli

0. Piano cartesiano 1

0. Piano cartesiano 1 0. Piano cartesiano Per piano cartesiano si intende un piano dotato di due assi (che per ragioni pratiche possiamo scegliere ortogonali). Il punto in comune ai due assi è detto origine, e funziona da origine

Dettagli

Trasformazioni Geometriche 1 Roberto Petroni, 2011

Trasformazioni Geometriche 1 Roberto Petroni, 2011 1 Trasformazioni Geometriche 1 Roberto etroni, 2011 Trasformazioni Geometriche sul piano euclideo 1) Introduzione Def: si dice trasformazione geometrica una corrispondenza biunivoca che associa ad ogni

Dettagli

COSTRUZIONE DEL CURRICOLO VERTICALE SUL METODO DI STUDIO. FINALITA Favorire il piacere allo studio OBIETTIVI GENERALI

COSTRUZIONE DEL CURRICOLO VERTICALE SUL METODO DI STUDIO. FINALITA Favorire il piacere allo studio OBIETTIVI GENERALI COSTRUZIONE DEL CURRICOLO VERTICALE SUL METODO DI STUDIO FINALITA Favorire il piacere allo studio GENERALI Acquisire un efficace metodo di studio Acquisire una buona autonomia di lavoro a scuola e a casa.

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.3 A.S. 2013/2014

ISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.3 A.S. 2013/2014 ISTITUTO COMPRENSIVO SASSOFERRATO UNITÁ DI INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO n.3 A.S. 2013/2014 Dati identificati vi Titolo significativo: L area delle figure piane Insegnamenti coinvolti: Matematica (geometria)

Dettagli

CONVESSITÀ NELLA GEOMETRIA DEL TAXI DI MINKOWSKI

CONVESSITÀ NELLA GEOMETRIA DEL TAXI DI MINKOWSKI CONVESSITÀ NELLA GEOMETRIA DEL TAXI DI MINKOWSKI ELISABETTA AVIZZANO NICOLETTA CAPOTORTO CHIARA CEROCCHI GIORGIO CICCARELLA IVAN COLAVITA EMANUELE DI CARO SERENA NUNZIATA AMANDA PISELLI ANDREA PIEPOLI

Dettagli

ORGANIZZATORE PER BORSA GRANDE

ORGANIZZATORE PER BORSA GRANDE ORGANIZZATORE PER BORSA GRANDE Lavorando a circa cinquanta chilometri da dove vivo, la borsa risulta per me è essere uno strumento di sopravvivenza! Dentro di essa deve trovare spazio tutto ciò che ipoteticamente

Dettagli

LA COMBUSTIONE. Proposta didattica per la classe terza. Istituto Comprensivo di Barberino di Mugello Galliano. Anno scolastico 2011-2012

LA COMBUSTIONE. Proposta didattica per la classe terza. Istituto Comprensivo di Barberino di Mugello Galliano. Anno scolastico 2011-2012 LA COMBUSTIONE Proposta didattica per la classe terza Istituto Comprensivo di Barberino di Mugello Galliano Anno scolastico 2011-2012 IL FUOCO IO SO CHE Iniziamo il percorso con una conversazione: parliamo

Dettagli

LEZIONI N 24 E 25 UNIONI SALDATE

LEZIONI N 24 E 25 UNIONI SALDATE LEZIONI N 24 E 25 UNIONI SALDATE Le saldature si realizzano prevalentemente con il metodo dell arco elettrico, utilizzando elettrodi rivestiti, che forniscono il materiale di apporto. Il collegamento è

Dettagli

Kangourou Italia Gara del 22 marzo 2011 Categoria Ecolier Per studenti di quarta o quinta della scuola primaria

Kangourou Italia Gara del 22 marzo 2011 Categoria Ecolier Per studenti di quarta o quinta della scuola primaria Testi_11Mat.qxp 19-05-2011 21:20 Pagina 5 Kangourou Italia Gara del 22 marzo 2011 Categoria Per studenti di quarta o quinta della scuola primaria I quesiti dal N. 1 al N. 8 valgono 3 punti ciascuno 1.

Dettagli

Vertici opposti. Fig. C6.1 Definizioni relative ai quadrilateri.

Vertici opposti. Fig. C6.1 Definizioni relative ai quadrilateri. 6. Quadrilateri 6.1 efinizioni Un poligono di 4 lati è detto quadrilatero. I lati di un quadrilatero che hanno un vertice in comune sono detti consecutivi. I lati di un quadrilatero non consecutivi tra

Dettagli

PSICOLOGIA. La ricerca nelle scienze sociali. Le tecniche di rilevazione dei dati. L'osservazione. il testo:

PSICOLOGIA. La ricerca nelle scienze sociali. Le tecniche di rilevazione dei dati. L'osservazione. il testo: il testo: 01 Le tecniche di rilevazione dei dati Le principali tecniche di raccolta dei dati si dividono in: tecniche descrittive: il ricercatore osserva ciò che sta studiando. Sono tecniche descrittive

Dettagli