Il curricolo per competenze e la didattica disciplinare. Obiettivi e metodologia
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- Cornelio Riva
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1 Il curricolo per competenze e la didattica disciplinare Obiettivi e metodologia
2 Presentazione e premessa Breve presentazione personale Il tema Curricolo per competenze e didattica disciplinare sarà trattato assumendo il punto di vista di un docente di scuola secondaria Quale modello di docente? Quale scuola secondaria? Metodologia del corso
3 Il modello di docente Il professionista praticante riflessivo per la scuola dell autonomia, che gli attribuisce molte responsabilità L intellettuale- ricercatore (oggetti della ricerca,strumenti, finalità, discipline, istituzioni, figure di riferimento) La persona capace di lavorare in equipe (la collegialità nella scuola) La persona capace di leggere i contesti, di interagire col territorio La persona adulta che si relaziona con giovani in crescita Il professionista che lavora in un Istituzione Pubblica, per fornire un servizio Il professionista consapevole del proprio peculiare sapere (sapere di sintesi e di performance)
4 La scuola secondaria di 1 e 2 grado Gli ordinamenti, le indicazioni per i programmi, l obbligo formativo, le competenze da conseguire Il senso del termine secondario, la tradizione scolastica, il problema della scuola media La secondarizzazione della primaria, la elementarizzazione della secondaria Evoluzione in coerenza con le Nuove indicazioni nazionali e il Documento sull obbligo Gli studenti: personalità in costruzione, motivazioni, stili di apprendimento, identità e differenza
5 Progettare per discipline Le discipline sono organizzatori di sapere, perché: selezionano e circoscrivono oggetti di conoscenza (nozioni, concetti, argomenti); individuano metodi di ricerca peculiari/settoriali, e ne verificano l efficacia; predispongono strumenti di indagine e applicazione delle conoscenze; inventano, riformulano, precisano, ridefiniscono i linguaggi alimentano il pensiero sul sapere, sulle specificità e sui collegamenti tra i saperi Le discipline sono punti di vista sulla realtà Le discipline non coincidono con le materie scolastiche
6 Progettare per discipline L università, i centri di ricerca, ampliano, circoscrivono, aggiornano e rielaborano i contenuti disciplinari La scuola decide quali tra i contenuti disciplinari diventano materia scolastica Fino ai programmi del 79 e dell 85, e le varie sperimentazioni per la secondaria di 2, ciò era deciso dal ministero dell a pubblica istruzione, che prescriveva la lista degli argomenti da trattare: delle discipline coglieva soprattutto l aspetto delle conoscenze (nozioni, concetti, argomenti) e dei linguaggi da trasmettere alle giovani generazioni I docenti devono conoscere e trasmettere conoscenze e linguaggi, gli allievi imparare; i docenti progettano la distribuzione degli argomenti nell anno e poco altro Gli strumenti fondamentali sono la lezione frontale e lo studio del libro: l apprendimento avviene attraverso l ascolto e la lettura della parola
7 Dalle discipline agli obiettivi La crisi delle discipline in quanto saperi separati e in quanto materie scolastiche (discussione sui contenuti, i nuclei fondanti, le finalità, le metodologie d insegnamento, la spendibilità; inserimento di nuove materie scolastiche) La stagione della programmazione per obiettivi e progetti, tra finalità e traguardi di apprendimento I programmi ministeriali ( 79, 85, sperimentazioni nella secondaria superiore) indicano contenuti/conoscenze disciplinari, ma anche abilità/metodi, strumenti/linguaggi delle discipline; consigliano nuove metodologie. Ai docenti si chiede di aggiornare le loro conoscenze sui contenuti disciplinari, di allargarle ai metodi, agli strumenti, ai linguaggi, e, soprattutto, di tradurle in obiettivi di apprendimento, di imparare a progettare per ottenere risultati. Ai docenti si chiede di imparare nuove metodologie didattiche e di programmare per unità didattiche
8 Leggi, autonomia delle scuole, nuove responsabilità per i docenti Leggi Europee, Nazionali, Locali Leggi e regolamento di autonomia: traguardi di apprendimento uguali per tutti, libertà nell individuare le strategie per conseguirli, in ragione dei bisogni formativi dei singoli e degli ambiti territoriali Le leggi indicano, non prescrivono Aumenta la responsabilità dei collegi e dei singoli docenti, ai quali sono affidate le scelte in materia di organizzazione del curricolo, contenuti, strategie, rapporti col territorio I docenti devono conoscere le discipline d insegnamento, ma anche quelle che possono offrire strumenti per la comprensione del contesto in cui agiscono; devono aggiornare le metodologie, conoscere i nuovi strumenti tecnologici, saper progettare, saper interagire con le famiglie e col territorio Le Indicazioni Nazionali 2003 stabiliscono gli O.S.A. per ciascuna disciplina distinguendoli in conoscenze e abilità, ma chiedono ai docenti di progettare per Unità di Apprendimento; le U.A prevedono che si colleghino i saperi e si tenga conto di tutti i fattori che influenzano l apprendere
9 Dagli obiettivi alle competenze Nei documenti della riforma Berlinguer, della riforma Moratti e della sperimentazione Fioroni compare il concetto di competenza Procederemo per interrogativi: Che cosa si intende per competenza? Su quali competenze deve puntare la scuola? Quale rapporto tra obiettivi, traguardi e competenze? Si possono verificare e valutare le competenze? Quale rapporto tra competenze e discipline / materie scolastiche?
10 La competenza cos è La competenza costituisce una caratteristica intrinseca di un individuo casualmente collegata ad una performance eccellente in una mansione. Si compone di motivazioni, tratti, immagini di sé, ruoli sociali, conoscenze e abilità (Spencer, 1995) La competenza è data dall insieme delle conoscenze, abilità e atteggiamenti che consentono ad un individuo di ottenere risultati utili al proprio adattamento negli ambienti per lui significativi (Boscolo, 1998) In una competenza significativamente complessa si possono distinguere tre dimensioni fondamentali: la prima di natura cognitiva e riguarda la comprensione e l organizzazione dei concetti che sono direttamente coinvolti; la seconda è di natura operativa e concerne le abilità che la caratterizzano; la terza è di natura affettiva e coinvolge convinzioni, atteggiamenti, motivazioni ed emozioni, che permettono di darle senso e valore personale (Pellerey, 2000)
11 Le competenze chiave (e di cittadinanza) Prepararsi alla vita adulta e all apprendimento permanente Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio 2006: Comunicazione nella madrelingua (comunicare, acquisire ed interpretare l informazione) Comunicazione nelle lingue straniere (comunicare, acquisire ed interpretare l informazione) Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia (risolvere problemi, individuare collegamenti e relazioni) Competenza digitale (acquisire ed interpretare l informazione, individuare collegamenti e relazioni) Imparare ad imparare Competenze sociali e civiche (agire in modo responsabile e autonomo, collaborare e partecipare) Spirito d iniziativa e imprenditorialità (progettare, risolvere problemi) Consapevolezza ed espressione culturale (acquisire ed interpretare l informazione, collaborare e partecipare, progettare, individuare collegamenti e relazioni)
12 Linee guida per l obbligo d istruzione: una proposta per la progettazione didattica Gli assi disciplinari come trama su cui si definiscono le competenze chiave per l esercizio attivo della cittadinanza e per la vita: linguistico espressivo, matematico, scientifico tecnologico, storico sociale (Linee guida per l obbligo di istruzione decreto 22 agosto 2007) La declinazione delle competenze chiave in competenze specifiche degli assi disciplinari (Linee guida ) Le discipline non spariscono, ma ai docenti si chiede l individuazione delle strategie più appropriate per l interazione disciplinare, per superare la frammentazione dei saperi negli attuali curricoli, l approfondimento degli aspetti fondanti i quattro assi culturali, l organizzazione dei processi didattici in termini di apprendimento per competenze (Linee guida )
13 Obiettivi, competenze, valutazioni Nei documenti sull obbligo non si usa il temine obiettivi di apprendimento, si parla di saperi articolati in abilità/capacità e conoscenze, riferiti agli assi culturali Si utilizzano le definizioni del Parlamento Europeo: Conoscenze indicano il risultato dell assimilazione di informazioni attraverso l apprendimento. Sono l insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative ad un settore di studio e/o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche Abilità indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare Know-how per portare a termine compiti o risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive(uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l abilità manuale e l uso di metodi, materiali, strumenti). Competenze indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e metodologiche, in situazioni di studio e di lavoro e nello sviluppo professionale e personale; le competenze sono descritte in termini di responsabilità ed autonomia (Raccomandazione del Parlamento Europeo - Quadro Europeo delle qualifiche e dei titoli, settembre 2006) Si possono misurare le competenze nella scuola? Un problema aperto
14 Progettare per discipline, progettare per competenze? Punti di forza e di debolezza di una progettazione per discipline Progettare per competenze a partire dalle discipline: una sfida possibile? Nel nostro corso tenteremo di raccoglierla, utilizzando una metodologia laboratoriale Articolazione degli incontri: Due incontri per esaminare Unità di apprendimento disciplinari, progettate e realizzate dai docenti conduttori Un incontro per completare e discutere la comunicazione della prima lezione Un incontro per confrontare in gruppi pluridisciplinari i risultati dell analisi secondo una griglia comune Un incontro per presentare e discutere il lavoro di gruppo Due incontri per progettare, in piccoli gruppi, percorsi didattici per competenze a partire dalle discipline di riferimento
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