(Messa vigiliare del sabato: la voce guida prima che. inizia la processione all altare)

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1 Sabato ore (Messa vigiliare del sabato: la voce guida prima che inizia la processione all altare) Chiamati anche oggi da Gesù per celebrare il suo Santo Sacrificio, benediciamo il Signore perché ci ha ritenuti degni un altra volta della sua misericordia. In comunione con tutti i fratelli chiamati, benediciamo il Signore per il dono del suo perdono, della sua Parola, del suo Pane. Celebriamo la Messa vigiliare della quarta domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore. Seguendo l antica disciplina dell oriente cristiano, la Chiesa milanese valorizza, accanto alla domenica, giorno di festa per eccellenza, il carattere festivo che Dio ha assegnato al sabato. Accogliamo in piedi il celebrante. 1

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3 Dio creò il cielo, e non leggo che si sia riposato; creò la terra, e non leggo che si sia riposato; creò il sole, la luna, le stelle, e non leggo che nemmeno allora si sia riposato; ma leggo che ha creato l uomo e che a questo punto si è riposato, avendo qualcuno a cui perdonare i peccati. (Dal Trattato su I sei giorni della creazione di S. Ambrogio, vescovo) Sabato ore domenica ore E nel vento dell estate ondeggiano le spighe: avremo ancora pane! Dove Dio non c è, niente può essere buono. (Benedetto XVI, ) prima del segno di Croce all inizio: Bona domenica, fratelli miei! Il vostro cuore sia pieno di gioia perché staremo con Gesù e con questi fratelli. Il profeta si fa nostro portavoce e, conoscendo pensieri e preoccupazioni e paure che sono nel nostro cuore, invoca il Signore e grida: Se tu squarciassi i cieli e scendessi!. I cieli si sono squarciati al di sopra di Gesù nelle acque del Giordano per il suo Battesimo. E oggi per noi che celebriamo l Eucaristia della sua Pasqua e della nostra Pasqua. Nel nome del Padre. 3

4 Sabato ore domenica ore Se tu squarciassi i cieli e scendessi! Sia lodato Gesù Cristo! La voce e la preghiera del profeta si fanno interpreti della nostra voce e della nostra preghiera: Se tu squarciassi i cieli e scendessi! Quante volte anche noi abbiamo gridato, abbiamo urlato perché il Signore Dio ci ascoltasse, si facesse sentire presente nella nostra vita. Continua il profeta: Tu vai incontro a quelli che praticano con gioia la giustizia. Il Signore ci viene incontro e si fa sentire nella nostra vita quando noi pratichiamo con gioia la giustizia secondo il vangelo. Quando noi siamo giusti, onesti, generosi, pronti al perdono, carichi di sentimenti e di affetti buoni, qui costatiamo che il Signore è presente nella nostra vita. Quando vinco i miei difetti, correggo i miei comportamenti scorretti, quando riesco a plasmare il mio cuore mite e umile come il cuore di Gesù, allora riconosco che Dio è presente nella mia vita. Gesù ha fatto tante cose belle per le persone che lo ascoltavano e lo seguivano. Ma non hanno capito chi era Gesù. Forse, se avessimo visto noi Gesù moltiplicare pane e pesci, avremmo gridato subito Benetto colui che viene nel nome del Signore. E Gesù dice a loro e a noi: Datevi da fare per il cibo che rimane. Gli chiedono: che cosa dobbiamo fare? Credere in colui che Dio vi ha mandato. Gesù ritorna con la domanda che ci inquieta maggiormente: Tu mi credi? Ti fidi di me? Sei disposto ad affidare a me la tua vita? Il Padre è molto contento quando vede che siamo amici di Gesù e ci affidiamo a Lui. Credere in Colui che Dio ci ha mandato. Interrogarci sulla nostra fede è sempre una operazione molto difficile, talvolta inquietante. Quando noi ci interroghiamo sulla nostra fede, immediatamente andiamo a verificare se osserviamo i comandamento della legge di Dio e se ci comportiamo da brave persone. La domanda sulla fede non interessa immediatamente se Dio esiste, se dopo la morte c è un altra vita o il nulla, se è giusto pregare o ci dobbiamo arrangiare da soli nella nostra vita; la domanda sulla fede non riguarda innanzitutto se veniamo a Messa tutte le domeniche, se ci confessiamo, se abbiamo una vita sessuale pulita e corretta Non ci dobbiamo confrontare sulle leggi da osservare, ma ci dobbiamo confrontare con la persona di Gesù. Adesso, in questo momento: Gesù vede e sa perché siamo venuti a Messa: è contento? Gesù vede e sa quali sentimenti e quale affetto abbiamo per lui e se è questo affetto che ci ha portato a Messa. Le persone e le cose non riempiono i desideri, le speranze, i sogni della nostra vita. Le persone e le cose se ne vanno e ci limitano. E ci dicono: accontentati di noi. Dio ha fatto il nostro cuore più largo e più profondo di tutte le creature della terra. E quando nasciamo, il nostro cuore è pieno di desideri, di sogni, di speranze, di libertà; è pieno e ha fame di tutto questo. L uomo nasce affamato ed è la sua fortuna. Il bambino, appena nato, ha 4

5 fame della sua mamma, ed ella lo nutre di latte e di sogni. Gli sposi hanno fame l uno dell altra, e poi hanno fame di un figlio che incarni il loro amore. L uomo sente che la sua felicità è sempre minacciata: l uomo ha fame e ha paura, desidera amici e teme tradimenti. La risposta q questa fame non è tra le cose create. La pienezza della vita non è dentro la vita, ma viene da fuori: un pane dal cielo, quello vero: è colui che scende dal cielo e dà la vita al mondo. Pane è parola piena di significato e di gioia. Pane non indica solo un pugno di farina passato nel fuoco, ma indica tutto ciò che serve ed è necessario a mantenere la vita. Questo è il pane quotidiano che chiediamo nel Padre nostro: è amore, dignità, pace, libertà, coraggio, gioia. Non c è nessuno che ci può dare questo pane. Solo Gesù, il pane che ci dà Gesù: il pane che è Lui. Ci resta solo di dire a Gesù: io ti aspetto. Vieni! 5