Rossa. n Tempi di vacche magre? No grazie... Scelgo Pezzata Rossa. Anno xviii - n.4-4 TrimestRe 2008 Sped. in A.P. - 70% - DCI - Udine I.P.

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1 Pezzata Anno xviii - n.4-4 TrimestRe 2008 Sped. in A.P. - 70% - DCI - Udine I.P. Rossa n Tempi di vacche magre? No grazie... Scelgo Pezzata Rossa Associazione Nazionale Allevatori Pezzata Rossa Italiana SELEZIONE GENOMICA Rivoluzione o evoluzione? pag. 6 FIERA DEL BOVINO DA LATTE A CREMONA La presenza del Ministro rassicura gli allevatori pag. 30

2 Sommario Editoriale Selezione genomica - Rivoluzione o evoluzione? Adozione di misure di controllo dei portatori di tare genetiche "No parti?...no latte" Influsso delle condizioni di allevamento e della genetica sul succhiamento reciproco nei bovini Uno sguardo inconsueto nella struttura della mammella di una vacca Balangero Vetrina della PRI in Piemonte Pezzata Rossa Italiana a Saluzzo IX Mostra Provinciale di Armeno Ragusa: l'altare della zootecnia Fiera del bovino da latte a Cremona Supersconti sul parmigiano e i produttori vanno in crisi NO alla chiusura preventiva dei distributori di latte crudo Attività formativa autunno-invernale I vitelli al Centro Genetico Anapri Tori giovani Foto di copertina: MARGHERO IT (Rovano * Eddy Merkx) 1 controllo 1 latt. 31,8 Kg Proprietario: Martino Gianfranco Sampeyre (CN) Pezzata Rossa Italiana n Trimestrale dell Associazione Nazionale Allevatori Bovini di Razza Pezzata Rossa Italiana. Pubblicità inferiore al 70%. Le opinioni liberamente espresse degli autori non responsabilizzano la Direzione. La rivista inoltre non garantisce i prodotti o i servizi pubblicizzati ed i relativi inserti non la impegnano moralmente Direzione e Amministrazione Via Ippolito Nievo, Udine - tel fax anapri@anapri.it Direttore responsabile Tullio Luttmann. Autorizzazione del Tribunale di Udine n. 13/88 in data Stampa Arcari (Mogliano Veneto) Hanno collaborato a questo numero Lorenzo Degano, Martin Eistrup, Ignazio Maiorana, Jenner Meletti, Maurizio Pagge, Bernard Rinnhofer, Daniele Vicario Redazione Giacomo Menta, Loris Zanello, Sara Dal Mas Servizio abbonamenti Sara Dal Mas GARANZIA DI RISERVATEZZA In conformità alla legge 196/03 sulla tutela dei dati personali, l Associazione garantisce la massima riservatezza dei dati da Lei forniti; inoltre Lei avrà sempre la possibilità di richiederne gratuitamente la cancellazione scrivendo alla Direzione - A.N.A.P.R.I. Via Ippolito Nievo, Udine - Le informazioni custodite nel nostro archivio elettronico ed in quello dell Edagricole verranno utilizzate al solo scopo di inviarle il nostro periodico o notizie ed altre informazioni afferenti l attività svolta dall Associazione CERTIFICATO ISO Reg Periodico associato all USPI

3 Tempi duri richiedono scelte adeguate D i G I A C O M O M E N T A 4 N egli ultimi anni i tempi duri sono diventati una costante p e r g l i a l l e v a t o r i. S e u n a v o l t a lamentarsi era quasi un'abitudine oggi gli imprenditori zootecnici hanno sicuramente ragione nel farlo; basta dare un'occhiata alle ultime retribuzioni del latte, del formaggio o della carne. Quali che siano i motivi dell'attuale crisi non spetta a noi analizzarli e, quand'anche lo facessimo, non riusciremmo certo a modificare le cose di un millimetro. Certo è che solo lamentandosi non si cambiano le cose, anzi si finisce per cadere in depressione, il che certo non aiuta. Anche cambiare mestiere non è cosa facile; se si resta nel settore agricolo non è che gli altri comparti brillino di viva luce: il mais ad esempio, dopo una ottima annata quale quella dello scorso anno, spunta oggi un prezzo da dimenticare. Non parliamo poi di riciclarsi in altri settori economici: guardando le notizie sui giornali e alla televisione non è difficile rendersene conto. Cosa deve fare quindi un allevatore per sbarcare dignitosamente il lunario? Intanto togliersi dalla bocca una frase quale: hanno sempre fatto così mio padre e mio nonno e perciò non vedo perché io dovrei cambiare. La risposta è perfino banale: chi non si adegua ai cambiamenti oggi è perduto. Poi è necessario non commettere errori purtroppo molto frequenti fra i quali elenchiamo i più diffusi: a) N. di cellule somatiche eccessivamente alto (non ci stancheremo mai di ripetere che se una mandria ha mediamente 400mila cellule somatiche rispet to a chi ne ha 200 m i l a, n o n s o l o r i c e v e u n p a ga m e n t o del latte inferiore ma, quel che più è grave, produce, a parità di condizioni gestionali, almeno 2-3 kg in meno a bovina per giorno. b) Periodo parto concepimento: deve essere inferiore ai 110 giorni. Per ogni giorno in più si p e r d o n o a l c u n i p e r v a c c a /g i o r n o? Moltiplicatelo per tutte le vostre v a c c h e e v e d r e t e c o s a s a l t e r à f u o r i. c) Errata alimentazione delle manze nei primi 6 mesi di vita. Conseguente età al primo parto troppo elevata. Due mesi in meno per bovina, avendo come obiettivo i 24 max 26 mesi di età al parto quale media dell'intera mandria, vuol dire guadagnare complessivamente tanti giorni di mungitura in più. d) Monitorare economicamente e preventivamente ogni spesa e vedere i tempi di ammortamento delle stesse. Fare follie al giorno d'oggi non è più possibile. e) V a n n o f a t t e e c o n o m i e d o v e s e r v e e non in maniera indiscriminata. Es: fare del buon foraggio costa tempo, denaro e fatica ma fa risparmiare su altre fonti di approvvigionamento alimentare e, soprattutto, fa fare più latte e più carne. f) Non vale la pena tenere tanti soggetti in spazi limitati. La conseguenza è: mortalità più elevata, maggiori spese sanitarie, minore produzione, etc. P E Z Z A T A R O S S A P E Z Z A T A R O S S A 5 Sono solo alcuni fra gli errori più eclatanti che si vedono in giro ma sono più frequenti di quanto si creda. Pochissimi hanno sotto controllo il costo analitico del litro latte o del kg carne e, purtroppo, i risultati si vedono. Risolti questi problemi che cos'altro fare: sicuramente per chi ne ha la possibilità la vendita diretta dei prodotti. Ormai lo dicono tutti, fra il prezzo pagato al produttore e quello che paga il consumatore c'è un abisso. L'imperativo deve essere una maggior remunerazione per chi produce. Attualmente tre sono i metodi per vendere nella filiera bovina: a) vendita diretta di latte con distributori automatici b) produzione e vendita diretta dei formaggi c) maggior valorizzazione della carne attraverso la vendita diretta del pacco famiglia. Sfortunatamente nessuna di queste vie è priva di difficoltà e controindicazioni. Ma nulla si sa a questo mondo è facile, altrimenti lo farebbero tutti. Però alcuni ci riescono ed anche bene. Che dire a proposito di tutto ciò e della nostra Pezzata Rossa Italiana? Conoscete razze che abbiano meno cellule somatiche e giorni parto concepimento e/o spese veterinarie? Con un unica razza potete poi valorizzare appieno il potenziale carne ed anche la qualità del latte se vendete direttamente. Chi meglio della Pezzata Rossa Italiana per la vendita diretta? z

4 Sembra proprio che per la selezione dei bovini sia veramente iniziata una nuova era: quella della selezione genomica. Si tratta di un approccio completamente nuovo nella valutazione del valore genetico di un animale, che si è reso disponibile grazie alle nuovissime tecnologie di analisi del DNA, la famosa molecola depositaria del codice genetico di ciascun individuo. A dire il vero è già da diversi anni che i laboratori specializzati sono in grado di analizzare il DNA contenuto nei cromosomi (30 nel Selezione genomica Rivoluzione o evoluzione? D i D a n i e l e V i c a r i o bovino), ma solamente in alcuni punti in cui sono localizzati singoli geni aventi effetto su un solo carattere, come per esempio, le varianti delle caseine (K, alfas1, Beta), alcune patologie genetiche (BLAD, Mule-foot, Weaver, Aracnomelia). Lo stesso test di accertamento della paternità/maternità in vigore da almeno 5 anni, si basa su un'analisi del DNA (microsatelliti). In questi anni, numerosi sono stati i tentativi della ricerca di trovare sul DNA singoli geni o marcatori di zone ristrette di DNA codificante per un Una foto di gruppo dei partecipanti al Corso sulla Genetica Molecolare tenutosi in Anapri quest anno. 6 dato carattere (QTL), responsabili di caratteri produttivi (latte, proteine, cellule somatiche, ecc.), con risultati anche positivi (DGAT1 sul cromosoma 14) ma in ogni caso insufficienti a rappresentare l'intera variabilità genetica di un dato carattere. Per un certo periodo molte aspet tative, anche se poco divulgate per ragioni di segretezza, venivano riposte sulla SELEZIONE ASSISTITA DA MARCATORI (MAS), ma anche su questo fronte si sta affievolendo l'entusiasmo a causa del numero ancora limitato di marcatori (QTL) e sul loro funzionamento ristretto agli individui entro famiglia (si possono discriminare bene dei mezzi/pieni fratelli/sorelle, ma non ancora individui non parenti). La vera svolta in questo settore sembra che sia stata la possibilità di mappare ad alta definizione il genoma, attraverso l'analisi di decine di migliaia di mutazioni puntiformi (SNP=Single Nucleotide Polymorphism) a costi accessibili: oggi è possibile analizzare il genotipo di 50mila SNP con un costo di circa 200 Euro/analisi. Un numero così elevato di marcatori consente infatti di suddividere l'intero genoma contenuto negli n- cromosomi, in intervalli piccolissimi per i quali è poi possibile stimarne l'effetto sui caratteri produttivi per ciascuno di essi. In questo modo si ha la quasi certezza che ogni singolo marcatore sarà sempre abbinato a determinati geni quantitativi, per effetto della stretta vicinanza, non subendo così la separazione per effetto della ricombinazione che avviene durante la meiosi. Questo fenomeno dello stresso legame tra marcatore e gene viene chiamato linkage disequilibrium. Una volta analizzati questi marcatori bisogna stimarne gli effetti dei diversi alleli mettendoli in relazione con le performances produttive o con gli indici genetici già stimati con i metodi tradizionali (animal model) ottenendo così delle stime dei valori genetici di ciascun SNP per i diversi caratteri da selezionare. Questa fase di stima degli effetti degli SNPs si chiama Training ed è molto delicata perchè la precisione della stima è fondamentale. La stima si basa sull'applicazione di modelli statistici piuttosto complessi che devono essere in grado di stimare moltissimi effetti ( SNPs) con relativamente pochi animali ( tori analizzati). Il valore genetico di ciascun animale sarà dato quindi dalla semplice somma degli effetti delle migliaia di SNPs analizzati. Una volta completata la fase di training sarà sufficiente un'analisi del DNA per stimare il valore genetico di ciascun toro, o meglio di un vitello appena nato. La differenza fondamentale tra la selezione genomica e quella tradizionale è che quest'ultima si basa sul principio che i caratteri quantitativi sono influenzati da un numero infinito di geni (modello infinitesimale), il cui effetto complessivo viene stimato indirettamente a partire dai dati fenotipici e dal pedigree (metodo animal model). La selezione genomica invece, si basa P E Z Z A T A R O S S A P E Z Z A T A R O S S A 7 Carattere Tabella 2: Correlazioni e attendibilità tra Indici tradizionali e Genomici. Carattere Correlazione r² (*100) Indice di Pedigree Indice Genomico Tabella 1: Correlazioni e attendibilità tra Indici tradizionali e Genomici. Correlazione r² (*100) Indice di Pedigree Indice Genomico Tradizionale Indice di Pedigree Attendibilità Indice Genomico Realizzata Indice Genomico Differenza Indice Economico Latte Grasso Proteine Grasso % Proteine % Tradizionale Indice di Pedigree Attendibilità Indice Genomico Realizzata Indice Genomico Differenza Longevità Cell. Somatiche Fertilità Diff di parto (Padre) Diff di Parto (Madre) Morfologia sul principio che il numero di geni coinvolti nell'espressione di un carattere non è infinito, bensì definito, e per questo bisogna localizzarli sul genoma e stimarne gli effetti di ciascuno sui caratteri. Ma in che modo questo nuovo metodo di selezione è rivoluzionario? Semplicemente perchè sarà possibile valutare geneticamente un toro in molto meno tempo di quanto avviene oggi. Attualmente un toro viene provato mediamente all'età di 5-6 anni mentre con la selezione genomica un toro di 1 anno potrà già considerarsi provato, anche se con un po' meno di accuratezza. Da quanto pubblicato finora, utilizzando chip da 50 K di SNPs è possibile arrivare ad una attendibilità pari a quella di un toro con 11 figlie. Il dipartimento dell'agricoltura americano (USDA) ha recentemente pubblicato che la correlazione tra indici genomici e quelli veri (99% di attendibilità) è del 49% per la quantità di latte, mentre quella dell'indice di pedigree tradizionale è solo del 28% (tabella 1). L'attendibilità invece di questi indici genomici è del 58% contro quella del 35% dell'indice di pedigree, sempre per la quantità di latte. Alla luce di questi dati, sembra che ci sia quindi un enorme vantaggio per i centri di FA nella preselezione dei tori da mettere in prova di progenie. Per esempio, nel caso di una popolazione che prova 100 tori all'anno, questi potranno essere ridotti ai migliori 30 sulla base dei risultati dell'analisi del genoma. Un grosso risparmio quindi per

5 coloro che acquistano e mettono in prova i tori, ovvero i centri di FA. Non si spiegherebbero altrimenti i grossi investimenti finanziari che stanno facendo i centri di FA nordamericani (NAAB e Semex), olandesi (DELTA). E per l'allevatore, quale sarà il beneficio? Un calo del costo del seme dei tori non credo sia prospettabile, anche perché i centri di FA dovranno rientrare dall'investimento economico fatto per la ricerca. In ogni caso, va ricordato che il costo del seme rappresenta una delle voci di costo meno significative nel bilancio di un allevamento di vacche da latte. Quello di cui potranno beneficiare gli allevatori sarà senza dubbio il maggior progresso genetico ottenibile (0,37 unità di deviazione standard genetica per anno, rispetto a 0,23 con il metodo tradizionale, pari ad un aumenti oltre il 50%, dati USDA, Van Raden 2008) per effetto, guarda caso, della drastica riduzione dell'intervallo di generazione che si riduce, come detto prima, da 6 a 2 anni, ovvero del 300%! Il guarda caso si riferisce al fatto che l'attuale programma di selezione della Pezzata Rossa Italiana (come pure della Rendena, Grigia alpina e Valdostana), in vigore da 1990, si basa sull'uso intensivo di giovani tori per favorire la riduzione dell'intervallo di generazione. Quindi l'idea di allora non era poi così peregrina, come invece qualche esperto (presunto) del settore voleva far credere. I risultati ottenuti in termini di miglioramento delle produzioni medie di latte per capo negli ultimi 10 anni, paragonabile a quello delle razze specializzate da latte, lo dimostrano ampiamente. Grazie agli indici genomici c'è già chi (Ambreed, Nuova Zelanda) propone agli allevatori bulls teams, cioè gruppi di tori i cui indici medi corrispondono alle richieste degli allevatori in termini di obiettivi di selezione, allo stesso prezzo dei tori provati, ovviamente. Non conta più, quindi, il valore del singolo toro, bensì quello del gruppo di tori (teams). Né più né meno di quello che l'ana- PRI sta promuovendo agli allevatori italiani da oltre 15 anni, al prezzo dei tori in prova di progenie! Alla luce di quanto sopra, credo che la selezione genomica sia da considerarsi più un'evoluzione che una rivoluzione. In questo caso, infatti, il progresso tecnologico non fa altro che ridurre l'antagonismo tra due variabili fondamentali del progresso genetico: l'accuratezza della stima e l'intervallo di generazione. Il progetto Selmol Di fronte a questa rapida evoluzione verso l'analisi del genoma dei bovini, l'anapri non è stata alla finestra. Infatti, da circa un anno ANAPRI sta partecipando al progetto SELMOL, patrocinato dal Ministero dell'agricoltura e foreste italiano, tra i cui obiettivi vi è anche quello di applicare la genetica molecolare nei programmi di selezione delle razze bovine italiane. Si tratta di un progetto molto ambizioso che prevede un notevole investimento finanziario ed un impiego di risorse umane del mondo scientifico (tra le più importanti, Università di Viterbo, Sassari, Milano, Padova, Bologna) in stretta collaborazione con le associazioni allevatori responsabili del miglioramento genetico delle razze (ANAFI, ANARB, ANAPRI, ANABORAPI, LGS, ecc.). Coordinatore generale del progetto è il prof. Alessandro Nardone (Università di Viterbo), persona di elevato profilo scientifico al quale si aggiunge anche una approfondita conoscenza del mondo degli allevatori, essendo stato per un lungo periodo direttore dell'aia. Attualmente, siamo arrivati alla fase di raccolta dei campioni di materiale biologico, nella fattispecie materiale seminale dei tori, per l'estrazione del DNA. L'ANAPRI, grazie alla banca del seme dei propri tori abilitati alla I.A., istituita già dagli anni '80 presso il centro di FA di Moruzzo, è stata in grado di fornire tempestivamente e in 8 SNP-Chip sui quali sono trascritti i risultati dell'analisi degli SNPs. Ogni chip riporta i risultati di 12 animali. assoluto rispetto delle tempistiche impartite, il seme di 520 tori. In questa fase, ANAPRI ha dimostrato efficienza e serietà, e di questo vogliamo ringraziare anche lo staff tecnico del centro di Moruzzo per la fattiva collaborazione. Successivamente, dopo l'estrazione del DNA da questo materiale, si procederà all'analisi degli SNPs con chip da 50K. Seguirà la parte statistica, chiamata training, nella quale verranno stimati attraverso specifici modelli statistici, gli effetti degli SNPs sulla base degli indici genetici calcolati sulle performance fenotipiche delle figlie. Coordinatore dell'unità operativa responsabile dei modelli statistici è il prof. Nicola Macciotta, fresco di nomina nella CTC ANAPRI, coadiuvato inoltre dal prof.carnier, anche lui componente della CTC da ormai diversi anni. Uno dei compiti dell'unità operativa sarà quello di comparare lo schema di selezione che utilizza la genomica con quello tradizionale, nelle diverse razze, per misurarne i vantaggi e gli effetti conseguenti ai vari livelli, non ultimo quello economico. Molto del successo applicativo di questo progetto si giocherà sulla sua credibilità nei confronti degli allevatori. Pertanto sarà fondamentale far capire loro, in modo comprensibile, i vantaggi di questa innovazione che sta vivendo il settore zootecnico a livello mondiale. z Adozione di misure di controllo dei portatori di tare genetiche (Aracnomelia, SHGC) Cos è l Aracnomelia L Aracnomelia ( spider-legs ) è una anomalia congenita dell apparato scheletrico, descritta in vitelli di razza S i m m e n t a l e B r u n a, i n c u i g l i a n i m a l i colpiti assomigliano ad un ragno. Le più importanti modificazioni patologiche sono: deformità facciali (brachignazia inferiore ed aspetto concavo del profilo dorsale); dolicostenomelia ossea; deformità angolare nelle parti distali degli arti posteriori; atrofia muscolare; malformazioni cardiache. Le ossa degli arti sono fragili e fratture spontanee durante il parto possono provocare danni alla madre. La mutazione genica monozigote è sempre letale, se i vitelli nascono vivi, dopo poche ore muoiono. Modalità di trasmissione dell Arcnomelia L Aracnomelia è determinata da un mutazione monogenica. La manifestazione della malattia è presente solo negli individui omozigoti recessivi, che però, dato che o nascono morti o muoiono poche ore dalla nascita, non contribuiscono a diffondere la malformazione. Gli eterozigoti invece sono normali e sono quelli che possono determinare la trasmissione della malformazione alle generazioni future. Solo nel caso di un accoppiamento tra due portatori sani si può manifestare l'aracnomelia. In tutti gli altri casi nessun sintomo di questa malattia si manifesta. Se si considerano inoltre le attuali ARACNOMELIA u f f i c i o t e c n i c o frequenze, di sotto riportate, di animali geneticamente sani e dei portatori nella popolazione, si vede poi che solamente in pochissimi casi i sintomi dell'aracnomelia si possono osservare direttamente. Nell immagine successiva è riportata la modalità di trasmissione della malattia. Nel 2002 iniziò un progetto, che coinvolse l Istituto per l'allevamento (ITZ) del centro ricerche bavarese in agricoltura (LFL) e l'organizzazione dei controlli funzionali (LKV), finalizzato a verificare la presenza di questa ed altre malformazioni genetiche nelle razze Simmental e Bruna; il progetto venne promosso da un cambiamento del regolamento selettivo delle associazioni allevatori per eliminare difetti ed Schema di trasmissione dell Aracnomelia P E Z Z A T A R O S S A P E Z Z A T A R O S S A 9 Vitello malato di Aracnomelia anomalie genetiche e da voci riguardanti il toro ROMEL portatore di malformazioni. Inizialmente, furono raccolte qualsiasi tipo d informazioni sulle malformazioni. Inoltre, i vitelli su cui era stata riscontrata l'aracnomelia dovevano essere al Servizio di Sanità Animale Bavarese (TGD) per le

6 opportune analisi. Nei primi anni del progetto il TGD analizzò 13 vitelli (a cui si aggiunsero altri 41 segnalati, ma non analizzati) constatando chiaramente i sintomi dell'aracnomelia. I vitelli diagnosticati con certezza erano figli di 6 tori (Romel, Naab, , Egont, Norbert). I 13 casi diagnosticati e gli altri segnalati erano riconducibili ad antenati comuni. All epoca non erano disponibili test ad hoc per diagnosticare l Aracnomelia, tanto che venne organizzato uno schema d accoppiamenti sperimentali, in modo da individuare precocemente i portatori ed escluderli dalla selezione. A l giorno d oggi è s t ato individuato un test che si basa sull analisi del DNA e che consente di individuare i soggetti portatori. Una volta individuati i soggetti portatori è necessario porre in atto una serie di misure utili a regolamentare l utilizzo di questi riproduttori. Possibili misure da adottare nel caso della Pezzata Rossa Italiana 10 Promuovere la segnalazione dei casi conclamati o sospetti di aracnomelia al fine di risalire ai soggetti portatori unitamente alla raccolta e archiviazione di materiale biologico utile ad eventuali ulteriori indagini genetiche finalizzate all individuazione precisa del gene responsabile. Dichiarare portatori i genitori con almeno 1 (uno) figlio/a identificato ammalato d Aracnomelia con il test istologico effettuato da un laboratorio ufficialmente riconosciuto e/o con test sul DNA sul soggetto ammalato. Apporre il suffisso (A) ai padri e alle madri dei soggetti dichiarati ammalati di Aracnomelia. Vietare l uso in monta naturale dei soggetti maschi figli di vacche portatrici d Aracnomelia (salvo test negativo sul DNA da condursi sul figlio). Applicare ai soggetti i suffissi già adottati a livello internazionale per l Aracnomelia: (A) per soggetti con una progenie malata sicuramente portatori (A*) per animali riconosciuti portatori tramite test sul DNA, livello di confidenza almeno il 90% (*TA) per animali riconosciuti NON portatori tramite test su DNA, livello di confidenza almeno il 90% Rendere obbligatorio, quando tecnicamente possibile, il test per l Aracnomelia per tutti i soggetti selezionati al PT per la Fecondazione Artificiale, aventi ascendenti portatori (A) o (A*) nelle prime due generazioni Non possono essere abilitati all INSEMINAZIONE ARTIFICIALE i tori identificati come portatori (A) o (A*). La creazione nel 2002 di un osservatorio nazionale delle anomalie bovine in Francia è stata l occasione di sottoporre questa questione attraverso indagini adeguate. I primi risultati dimostrano che si tratta di predisposizioni genetiche recessive createsi da una mutazione spontanea verificatasi tanti anni fa, come in tutti i capi delle diverse anomalie. L espressione di questa predisposizione è però variabile, perché maggiormente diffusa nelle zone aventi dei foraggi carenti di selenio. Questa anomalia, non letale, è stata denominata sindrome ipoplasia generalizzata capreoliforme (SHGC) ed è in corso presso l INRA, la ricerca finalizzata ad identificare i geni responsabili della predisposizione alla SHGC, determinare la funzione biologica e trovare la mutazione causale. Attualmente su richiesta delle Associazioni Allevatori i ricercatori sono riusciti a determinare i tori che presentano una forte probabilità di essere portatori del gene responsabile. I portatori vengono indicati con SH gli altri tori RF che significa essere portatori ma con un tasso di probabilità più basso. Va ricordato che i tori SH e RF sono dei portatori sani, cioè solo su uno dei due cromosomi è presente la mutazione. L anomalia è dunque La Sindrome Ipoplasia Generalizzata Capreoliforme (SHGC) Nel corso dei due ultimi decenni le organizzazioni allevatori della Montbeliarde avevano sporadicamente dei casi di vitelli aventi uno scarso peso alla nascita e una marcata insufficiente muscolosità. u f f i c i o t e c n i c o trasmessa, in termini probabilistici, solo a metà della progenie. Malgrado queste conoscenze siano ancora incomplete, le organizzazioni allevatori hanno deciso di comunicare la lista dei tori portatori al fine di tenerne conto negli accoppiamenti programmati. Maggiori risultati si otterranno nel momento in cui la mutazione causale sarà conosciuta. Le associazioni allevatori e i centri di FA adotteranno le strategie di gestione più adeguate, sulla base delle conoscenze del momento, al fine di eradicare questa anomalia. 938 riproduttori già analizzati L INRA ha localizzato l anomalia sul cromosoma tredici ed ha già studiato i geni su di esso presenti (geni candidati) su una piccola porzione del cromosoma tentando di trovare la mutazione (cambiamento di una base azotata) che determina questa anomalia. Una volta individuata la mutazione causale, un test sarà implementato per testare definitivamente i vari riproduttori rendendo pubblici i risultati. In attesa di questa diagnosi genetica, un test statistico basato sui markers in linkage (vicini al gene responsabile) ha permesso di classificare 938 tori in quattro diverse condizioni: 63,5% non portatori (NP), 26,4% non classificabili P E Z Z A T A R O S S A P E Z Z A T A R O S S A 11 (NC), 7,6% portatori (SH) e 2,5% portatori ad alta probabilità (RF). Dalla tabella seguente sono elencati i tori SH e RF. I prossimi progressi della ricerca dovranno permettere una diminuzione dei tori NC, influenzando di conseguenza. Questa anomalia non letale è stata denominata SHGC. Conoscere i rischi Un animale malato, presenta su entrambi i cromosomi la mutazione allelica responsabile, mentre gli animali portatori sono quelli in cui la variante allelica mutata è presente in solo uno dei due cromosomi (proveniente o dal padre o dalla madre). Un toro portatore trasmette uno solo dei due cromosomi alla progenie e di conseguenza solo il 50% della progenie riceverà l allele incriminato. L accoppiamento di un toro portatore con una vacca non portatrice dà origine al 50% di soggetti sani e al 50% di soggetti portatori non malati. L accoppiamento di una toro portatore con una figlia di un toro portare da origine al 37.5% di vitelli sani, al 50% di vitelli portatori e al 12.5% di vitelli malati. Questo tipo di combinazione va sconsigliato nei piani di accoppiamento. Se invece è solo il nonno della vacca ad essere portatore, il rischio di avere un vitello ammalato è del 6.25%.

7 Lista dei tori portatori del carattere SHGC (in grassetto quelli già utilizzati in Italia) EMBRUN SH HAIKU SH IBIDEM SH ISRAEL SH JOYAU D'OR SH LAUTECHAUX SH LAVAL RF LECUYER SH MERCI SH MESANGRON SH MISTOUFLON RF MOHAIR SH NAPOLITAN SH NAZAC JB RF NEVEU JB RF ODRICK SH PINGOUIN SH PRAVDA SH RABAN SH ROXAN SH RUIS DIEVY SH SAMOURAI SH SARMENT SH SIR SH TACTICIEN SH TAKIROU SH TARKO JB SH TEXALOU RF TEXTO JB SH TIKAL RF TIMOR SH TIPOLI SH TOYAMA RF TREBEUF JB SH TRIOMPHAL SH TUNNING SH TUTEUR SH URGANIO SH Proposta di misure da adottare nella Pezzata Rossa Italiana per prevenire il manifestarsi di questa malattia genetica Premesso che: alcuni dei tori Montbeliarde dichiarati SH sono già stati utilizzati nella Pezzata Rossa Italiana; la malattia è di recente identificazione e la ricerca è ancora in corso; la malattia non è letale; in attesa di maggiori conoscenze e di un test genetico sul gene responsabile, si propone di: escludere i tori dichiarati SH o RF dalla lista dei PADRI DI TORO; non abilitare alla INSEMINAZIONE ARTIFICIALE figli di tori dichiarati SH; ATTENZIONE Si prega di riferire ogni caso sospetto nel più breve tempo possibile all A.N.A.P.R.I. telefonando al numero mandando un fax al numero oppure una a anapri@anapri.it Introduzione No parti? no latte Il mercato odierno si caratterizza per un prezzo del latte al produttore non sufficientemente remunerativo, anche in considerazione dell aumento dei costi dei fattori di produzione. La riduzione dei costi si configura quindi come una necessità imprescindibile al fine d ottenere un utile d impresa. Per ridurre il costo litro/latte si può operare non solo incrementando la produzione, ma anche limitando l esborso di denaro imputabile ad una difficile gestione della mandria e ottenendo liquidità anche da fonti alternative alla sola vendita del latte. L A.N.A.P.R.I. ha sempre creduto che questa fosse la strada giusta per garantire un adeguato reddito ai suoi allevatori, con scelte selettive sempre indirizzate all ottenimento di un animale produttivo, senza dimenticare altri importanti caratteri secondari (longevità, rusticità, fertilità, resistenza alle malattie) che hanno un effetto diretto sui costi di produzione. D i L o r e n z o D e g a n o e D a n i e l e V i c a r i o 12 La fertilità il carattere funzionale per eccellenza Tra i cosiddetti caratteri secondari o funzionali, la fertilità è quello economicamente più rilevante; sembrerà banale dirlo, ma l allevamento da latte è basato sulla riproduzione e una scarsa efficienza riproduttiva può portare a notevoli perdite di denaro. Rifacendosi ad un famoso spot potremmo dire: No parti? (con la i non con la y) no latte. Infatti una vacca che non partorisce regolarmente ogni anno, con conseguenti periodi d asciutta più lunghi, ha una produzione di latte per giornata di carriera produttiva, nonché qualità dello stesso (maggiore contenuto in cellule somatiche), inferiore. Non solo, non partorendo frequentemente, c è il rischio di non coprire i fabbisogni di rimonta, senza considerare il fatto che il vitello, soprattutto nella P.R.I., rappresenta una importante integrazione al reddito. Inoltre l infertilità, come evidenziato da diversi studi fatti su altre razze e popolazioni e da una ricerca A.N.A.P.R.I. del 2002, rappresenta, con il 25%-30%, la principale causa d eliminazione delle vacche P E Z Z A T A R O S S A P E Z Z A T A R O S S A 13 La fertilità è una caratteristica importante della Pezzata Rossa, insieme alla rusticità e alla resistenza alle mastiti. (tabella 1); una buona fertilità si traduce in minori costi legati all inseminazione delle vacche (seme, materiale impiegato nell inseminazione, manodopera ) alla cura d eventuali patologie riproduttive (medicinali, veterinario ) e, se vogliamo, in una miglior qualità della vita per l allevatore stesso. Tutto ciò senza tirar in ballo discorsi che riguardano il benessere animale, tematica di grandissima attualità. Da qui l importanza della fertilità, aspetto che negli anni, soprattutto per le razze da latte, ha subito un sensibile peggioramento (tabella

8 2): dal 98 al 07 nella Frisona la mediana parto/concepimento è passata da 127 a 143 giorni (+16), nella Bruna da 107 a 126 (+19); nel caso della P.R.I. è passata da 92 a 101 giorni (+9), mentre le altre razze presentano dei valori paragonabili a quelli della nostra, eccetto la Grigia Alpina che si dimostra più fertile. Questo tipo di dato, poiché il suo calcolo presuppone due parti successivi, non tiene conto del fatto che molti animali non rimanendo gravidi non danno origine ad un dato d interparto; questo fenomeno è particolarmente evidente nelle razze da latte, con un ulteriore peggioramento del quadro generale. Il problema è così grave che negli USA si sta diffondendo la tecnica dell incrocio per ovviare ai problemi legati ad un elevato tasso di consanguineità come, appunto, la scarsa fertilità. Quali le cause? Diversi studi hanno evidenziato che il peggioramento dei parametri di fertilità è imputabile principalmente alla selezione per la produzione di latte, carattere che si è dimostrato avere una correlazione sfavorevole (tabella 3) con gli aspet ti che riguardano la sfera riproduttiva (+latte = -fertilità). Infatti, l incremento produttivo è stato accompagnato da un allungamento dell intervallo parto/concepimento (tabella 2), più marcato nelle razze da latte. La P.R.I. non fa eccezione a questo trend negativo, anche se è decisamente meno accentuato con Tabella 1: Cause d eliminazione nella P.R.I. (Vicario, 2002). Causa % una mediana parto/concepimento prossima a quella ottimale ( giorni) per ottenere un parto l anno. Il fatto che la P.R.I. abbia un intervallo più corto rispet to a Bruna e Frisona non è imputabile esclusivamente alla minor produzione di latte, tanto che la differenza con la Bruna è di soli tre quintali e, negli anni, il trend fenotipico nella P.R.I. è sostanzialmente simile a quello ottenuto nelle due razze da latte. Inoltre, nei 60 allevamenti più produttivi (in media 92 quintali di latte) i parametri di fertilità non subiscono variazioni significative rispetto al dato Nazionale, anzi sono addirittura inferiori; evidentemente c è qualche altro fattore intrinseco alla razza. Probabilmente la P.R.I. (figura 1) beneficia della Ordine di parto Figura 1: Trend del tasso di consanguineità nella P.R.I. e in razze da latte allevate negli USA. Manza 1 Parto 2 Parto 3 Parto 4 Parto 5 Parto Totale Produzione 37% 38% 32% 29% 27% 22% 29% Sterilita 25% 27% 29% 30% 29% 28% 28% Mastite 9% 11% 12% 14% 11% 11% Vecchiaia 1% 3% 5% 8% 21% 8% Da Vita 9% Altro 29% 24% 25% 24% 22% 18% 22% 14 Anno di nascita P.R.I. vacche P.R.I. tori Holstein (USA) Brown Swiss (USA) Jersey (USA) bassa consanguineità (solo 1%), imputabile alla possibilità di reperire risorse genetiche da popolazioni Simmental estere tra loro poco imparentate. La stessa disponibilità di riserve corporee grasso e soprattutto muscolo, ridotto all osso nelle razze da latte ma ben presente nella P.R.I., può rappresentare un importante aiuto nelle prime fasi della lattazione, quando il bilancio energetico è fortemente negativo e l attività riproduttiva, di conseguenza, stenta a riprendersi in maniera efficace. Quali i rimedi? I caratteri legati alla sfera riproduttiva presentano, in genere, bassa ereditabilità (1-10%), con le componenti ambientali che sono di gran lunga le più importanti nell influenzarne il determinismo. Quindi, nel breve periodo, per migliorare una situazione critica, è più utile concentrare la propria attenzione su fattori ambientali (alimentazione, condizioni climatiche, rilevazione dei calori, profilassi sanitaria, ); evitare gli accoppiamenti in consanguineità è, sicuramente, già un primo passo (è di notevole ausilio Tabella 3: Ereditabilità (diagonale) e correlazioni genetiche (sopra la diagonale) tra i caratteri parto/concepimento (P/C), Body Condition Score (BCS) e produzione di latte nella Pezzata Rossa tedesca (Fleckvieh). P/C BCS Latte kg P/C 6% BCS 44% Latte kg 15% segnare sull orecchino della vacca il padre), fatto di cui trovano beneficio altri importanti caratteri. Tuttavia, nonostante l ereditabilità sia bassa, grazie al fatto che questi caratteri presentano una discreta variabilità genetica, anche la selezione può dare un significativo contributo. A livello internazionale, in particolare nelle razze da latte che sono più sensibili a questa problematica, sono molti i paesi che producono valutazioni genetiche per questi caratteri. Senza andare lontano, nella Frisona Italiana, da alcuni anni, è disponibile un apposito indice che considera più caratteri misure dirette e indirette di fertilità. Recentemente anche la Bruna Italiana si è dotata di uno strumento indiretto (viene utilizzato il BCS come misura correlata di fertilità) per la valutazione genetica di questo importante aspetto. La riproduzione un affare complicato Da un punto di vista biologico il complesso fenomeno della riproduzione può essere sintetizzato in cinque diverse capacità: maturare sessualmente, mostrare calore, concepire, portare a termine la gravidanza, resistere ai disordini post-partum, riprendere immediatamente l attività ciclica. Da un punto di vista genetico, si è visto che le diverse variabili che misurano queste capacità rilevate su manze e su vacche non sono il medesimo carattere (correlazione genetica diversa da uno, ossia i geni coinvolti sono diversi), ma misure di caratteri diversi. Nella tabella 4 sono riportati alcuni parametri di fertilità, misure dirette di questi diversi aspetti riproduttivi. Come se non bastasse a complicare il quadro, un ruolo, seppur si è visto non P E Z Z A T A R O S S A P E Z Z A T A R O S S A 15 F.BLOND POLDI IT (Poldi * Gabriel) 1 latt. in 100 gg 3189 Kg 3,77% gr. 3,58% pr. Prev.1 latt. 305 gg 8325 Kg 3,68% gr. 3,87% pr. Proprietario: Franco Renzo Sarmede (Tv) Tabella 2: Mediana parto/concepimento in alcune razze allevate in Italia (Bollettino A.I.A.). prioritario, lo gioca anche il toro che partecipa all accoppiamento. I diversi maschi, infatti, possono presentare geneticamente una maggior o minor attitudine a produrre spermatozoi in grado di fertilizzare l ovocita femminile. A questa componente genetica si sommano altre ambientali che riguardano l allevamento dei tori stessi, ma anche la produzione e gestione del materiale seminale nel caso trat tasi di tori da inseminazione artificiale. Alcuni modelli matematici, particolarmente complicati, consentono di tener conto anche di questa sorta di effetto genetico indiretto. Non c è che dire la riproduzione davvero un affare complicato. Razza P.R.I Bruna Italiana Frisona Italiana Grigia Alpina Jersey Pinzgauer Rendena

9 Segna la data! Tabella 4: Diversi caratteri e misure di fertilità. Manza Vacca Maturità sessuale Concepire Concepire Riprendere attività ciclica Caratteri combinati Età Iª inseminazione; Età concepimento; Età Iº parto % non ritorno Iª inseminazione; Nº inseminazione; Intervallo tra Iª e ultima inseminazione % non ritorno Iª inseminazione; Nº inseminazione; Intervallo tra Iª e ultima inseminazione Intervallo parto Iª inseminazione Intervallo parto concepimento; Interparto Sviluppi futuri Come visto in sede introduttiva la P.R.I. non soffre di problemi riproduttivi, anzi, fa della fertilità uno dei suoi punti di forza; come si è visto, però, esiste un trend in peggioramento dell intervallo parto/ concepimento, anche se questo si attesta ancora su valori pressoché ottimali. L A.N.A.P.R.I. tuttavia, seguendo l adagio "prevenire è meglio che curare", sta iniziando un progetto che porterà allo sviluppo di una apposita procedura di valutazione genetica e alla produzione di un indice (che probabilmente terrà conto di diverse misure di fertilità nonché di caratteri correlati) che consentirà di fare selezione (possibile introduzione, se necessaria, del carattere all interno dell IDA) o comunque monitorare l evoluzione genetica della razza riguardo questo importante carattere. La disponibilità di questa ulteriore informazione, soprattutto se integrata nell indice di selezione, consentirà di proseguire nella selezione per l attitudine lattifera, senza però andare incontro ad un peggioramento significativo della fertilità delle vacche. Lo stesso discorso è stato fatto alcuni anni fa con lo sviluppo di una procedura di valutazione genetica per il contenuto in cellule somatiche (altro punto di forza della razza) e la successiva introduzione di questo carattere, con un peso del 5%, all interno dell IDA. Poiché valutazioni genetiche attendibili presuppongono una buona qualità dei dati di partenza; un invito ai nostri allevatori ad una attenta e corretta registrazione di tutti gli interventi inseminativi; un piccolo investimento in termini di tempo che a lungo andare avrà notevoli benefici per il singolo allevatore come per l intera popolazione. z 16 Appuntamento a Roma, in Piazza San Pietro per festeggiare il patrono degli allevatori Per informazioni contatta l Aia tel: segreteriaaia@aia.it P E Z Z A T A R O S S A P E Z Z A T A R O S S A 17

10 Influsso delle condizioni di allevamento e della genetica sul succhiamento reciproco Il succhiamento reciproco sta diventando sempre più un problema nell allevamento bovino. Per poter capire meglio le cause che danno origine a questo comportamento, l LKV della Bassa Austria (organizzazione regionale dei controlli funzionali) ha fatto, in collaborazione con il Dipartimento dei sistemi agricoli durevoli e l istituto di scienze della nutrizione (BOKU, Vienna), un indagine su questo tema nel periodo marzo-giugno In tal modo si doveva interpretare la situazione attuale del problema, con particolare riguardo a: il sistema di allevamento, l alimentazione e la genetica. Adesione elevata all inchiesta Delle circa aziende austriache intervistate, oltre hanno risposto al questionario, che corrisponde ad una adesione del 66%. Si tratta quindi di un problema di evidente interesse per molti allevatori. Alla domanda se il succhiamento reciproco rappresenti un problema, il 33% ha risposto di no, mentre il 35% ha detto che è un piccolo problema, il 25% di media entità e il 7% un grosso problema. nei bovini D i B e r n a r d R i n n h o f e r B O K U V i e n n a Traduzione a cura di Daniele Vicario Mediamente, tutte le aziende hanno riscontrato che il problema esiste e che, vista l ampiezza del campione, va tenuto in giusta considerazione. Quando questo rappresenta un problema? Sulla base di molti fattori, come per esempio il sistema di allevamento, l alimentazione, l età e il patrimonio genetico degli animali sul quale influiscono, ancora nessuna precisa condizione di allevamento o di alimentazione è stata individuata come in grado di ridurre o eliminare definitivamente il succhiamento reciproco. Tuttavia, si è riusciti a scoprire alcune tendenze. Per esempio, un prolungamento della durata del pasto (poppata) provoca una lieve riduzione del problema. Questo si può ricondurre ad una migliore soddisfazione del bisogno dei vitelli di succhiare. La durata media del pasto a base di latte, rilevata nella presente indagine, ammonta a 4,4 minuti al pasto, che corrisponde a circa 9 minuti al giorno nel caso di due pasti e a 13 minuti nel caso di 3 pasti. Al contrario, nel caso di allevamento sotto la madre, 18 i vitelli trascorrono almeno 60 minuti al giorno a poppare fino al primo mese di vita. Anche un aumento del peso allo svezzamento porta ad una lieve riduzione del problema. In Bassa Austria i vitelli vengono svezzati in media al peso di 130 kg. La dimensione dell allevamento ha altrettanto un effetto su questo. Incrementi della numerosità della mandria, anche se di lieve entità, causano un aumento del problema. Questo è relativamente facile da spiegare, visto che, nella maggior parte dei casi, la dimensione dei gruppi dei vitelli è direttamente proporzionale alla numerosità della mandria e quindi maggiore è la possibilità di potersi succhiare tra di loro. Inoltre, maggiore è anche la probabilità che nel gruppo si trovi il succhiatore incallito. Anche il sistema di allevamento degli animali sembra che non giochi un ruolo trascurabile, poiché la forma di allevamento ha un effetto significativo in tutte le fasce di età. Il passaggio dei vitelli dal box singolo al gruppo, unitamente al criterio di scelta del momento dello svezzamento, hanno un effetto altrettanto significativo. In questo caso il criterio dell età ha un effetto poco significativo rispetto a quello dell ingestione di alimenti solidi (fieno e mangime). Tuttavia, la differenza non è così statisticamente significativa. In ogni caso non ha senso svezzare ad un età fissa, poiché se l ingestione di fieno e mangime è ancora insufficiente, i vitelli si troverebbero in una condizione di deficit energetico subito dopo lo svezzamento. Inoltre, è stato trovato anche un effetto significativo della razza. La Holstein aveva un effetto significativamente inferiore rispetto alle razze Pezzata Rossa e Bruna. Tra Bruna e Pezzata Rossa invece non è stata trovata alcuna differenza significativa. Tuttavia, il campione non era suddiviso equamente tra queste due razze, visto che oltre il 90% delle aziende che hanno risposto al questionario allevano Pezzata Rossa. Differenze genetiche Che anche la genetica, come spesso accade, abbia un ruolo significativo, si è potuto dimostrare con la stima dell ereditabilità del carattere succhiare. Sotto il carattere succhiare sono stati inclusi tutti gli animali compresi tra 21 e 700 giorni di età, che hanno succhiato un altro animale in qualsiasi punto del corpo al momento della rilevazione. Nel carattere essere succhiati sono stati classificati tutti gli animali di pari età del caso precedente, che hanno subito questo comportamento. Dei animali costituenti la base dati, almeno il 6,6% circa sono stati considerati dagli allevatori come succhiatori, mentre il 3,1% come succhiati. Per il primo carattere è stata stimata un ereditabilità del 3,7%. Si tratta pertanto di un valore relativamente basso, collocabile tuttavia nell ordine di grandezza degli altri caratteri funzionali, come per esempio la fertilità, e dunque sufficientemente elevato da poterci fare una selezione. L ereditabilità del carattere essere succhiati è tuttavia ancora più bassa (inferiore a 1%). Risultati della valutazione genetica Sulla base dei parametri genetici sopra riportati, è stata effettuata anche una valutazione genetica per il carattere succhiare. Le parziali differenze tra diversi tori si osservano in tabella 1. Qui vengono riportati gli indici genetici per i tre migliori e i tre peggiori tori della razza Pezzata Rossa con almeno 120 figli per il carattere succhiare e per il carattere essere succhiati. In analogia agli indici genetici per gli P E Z Z A T A R O S S A P E Z Z A T A R O S S A 19 Tabella 1 Toro Figli % succhiatori Indice succhiare Indice essere succhiati Attendibilità % , , , , , , Purtroppo si vedono ancora delle manze con l anello al naso per impedire che vadano a succhiare gli altri animali. altri caratteri, anche questi sono stati espressi con una media pari a 100 e una deviazione standard pari a 12. Relativamente al miglior toro riportato in tabella 1, di 281 figli, il 2,1% sono stati identificati come succhiatori. A questo corrisponde un indice genetico di 114 per il carattere succhiare e 107 per essere succhiati con un attendibilità del 72%. Tra i peggiori, riportati in questa tabella ridotta, si distingue il toro 6. Questo toro ha figli, di cui l 11,9% sono stati classificati come succhiatori. Di conseguenza, questo toro ha un indice di 77 e 91, rispettivamente per il carattere succhiare e essere succhiato, con un attendibilità del 93%. Considerato che i dati raccolti sono limitati alla sola Bassa Austria, è stato deciso di non pubblicare i nomi dei tori. In conclusione si può dire che sul carattere in oggetto si potrebbe fare selezione nel caso fosse inserito in uno schema di raccolta dati di routine. Allo stesso tempo però si dovrebbero migliorare le condizioni di allevamento e di alimentazione dei vitelli, dove sembrano necessarie ed urgenti, ulteriori ricerche. Si ringraziano cordialmente sia i collaboratori dell agenzia dei controlli funzionali della Bassa Austria, che gli allevatori che hanno fornito i dati. z

11 Uno sguardo inconsueto Tra i caratteri morfologici funzionali di una vacca da latte, il più importante e il più significativo, è senza dubbio la qualità della mammella. Per un elevata produzione di latte nel corso dell intera carriera produttiva, i legamenti e la struttura della mammella sono determinanti. In qualsiasi valutazione complessiva, sia fenotipica (tipo) che genetica (indice di selezione), i caratteri della mammella sono, per questo motivo, altamente pesati. In occasione di una serie di conferenze della SEMEX in Ottobre 2007 il dr. Gordon Atkins, veterinario praticante ed esperto allevatore (suo fratello è il proprietario del famoso allevamento CONTINENTAL), illustrò i singoli caratteri morfologici, nel caso di una vacca Holstein, in un modo completamente nuovo. Il dr. Atkins presentò molti Video della sezione di una vacca, nei quali lui ricavava e descriveva in modo impressionante l anatomia dei singoli caratteri morfologici. Struttura della mammella Come si vede una mammella internamente e come si è in grado di farlo? Alcune relazioni anatomiche della mammella sono note solo da pochi anni. Il prof. Jalakas dell università nella struttura della mammella di una vacca D i M a r t i n E i s t r u p / S e m e x D e u t s c h l a n d Traduzione a cura di Daniele Vicario Il dr. Gordon Atkins è un veterinario canadese molto interessato al miglioramento genetico. Su incarico della Holstein Canada è impegnato intensivamente nello studio dell anatomia del bovino da cui poter derivare precise indicazioni per la valutazione morfologica. Nella sua prima relazione viene analizzata la mammella sotto la lente di ingrandimento, o per meglio dire, sotto il bisturi. di Tartun in Estonia in una ricerca durata parecchi anni, trovò che l odierna vacca da latte non è più comparabile nella sua anatomia a quella di 100 anni fa. Infatti, gli attacchi della mammella si sono profondamente modificati. Una volta la mammella era principalmente attaccata alla parete addominale, mentre oggi il bacino con il piano del coxale (groppa) è molto più responsabile per gli attacchi della mammella. Le ossa del bacino si sono via via ingrandite nel tempo, oltre ad aver modificato la propria forma. Questo è senza dubbio un risultato della selezione e dell evidente crescita della produzione di latte in questi ultimi anni. Parete addominale e piano del bacino rappresentano dunque la base di un buon attacco della mammella. Oltre a questo, ci sono i legamenti, che sostengono la mammella nel vero senso della parola e che da soli sono responsabili del suo attacco. I legamenti La mammella viene sostenuta da più legamenti. In primis ci sono i legamenti laterali che decorrono rispettivamente a destra e a sinistra della mammella. Poi ci sono due legamenti mediani che costituiscono il famoso legamento centrale. In totale ci sono 20 Uno schema della struttura interna di una mammella bovina. dunque quattro strutture di legamento che insieme assolvono ad una importante funzione dell attacco complessivo della mammella. Questi legamenti sono trasparenti e incredibilmente sottili. I legamenti laterali scorrono dal piano del bacino lateralmente alla mammella verso il basso e terminano chiaramente al di sopra del piano della mammella. Si possono benissimo rappresentare come una coperta trasparente, che avvolgono gran parte della mammella. I legamenti laterali aiutano entrambi i legamenti mediani, che tengono le due metà della mammella in continua e bilanciata tensione. Questi legamenti mediani (indirettamente visibili come legamento centrale) sono fissati a tre punti fissi di attacco. Dal primo di questi, i legamenti scorrono direttamente alla parete addominale, il secondo è il collegamento diretto dalla parete addominale al piano del bacino, da dove i legamenti scorrono dunque sia nella parete addominale come pure al bacino. Nel terzo punto sboccano tutti i legamenti insieme al piano del bacino. La struttura complessiva della mammella posteriore si attacca chiaramente con i legamenti che decorrono al piano del bacino. Ai fini pratici è interessante sapere cosa succede se i legamenti della mammella si tagliano, come con il bisturi. Se per esempio il legamento laterale destro viene tagliato, la parte destra della mammella cade immediatamente dopo verso il basso, anche se viene però ancora tenuta dal legamento mediano destro, come da un filo di seta. Se anche questo legamento mediano destro viene tagliato, la metà destra della mammella cade subito a terra, in quanto non è più sostenuta da alcuna struttura, ovvero da nessun tessuto connettivo. Il tessuto connettivo non ha quindi la forza di sostenere. Esso ha esclusivamente una leggera funzione di appoggio, anche se esternamente viene considerato l aspetto più importante della forza degli attacchi mammari. Se si prosegue ora con la sezione del legamento laterale sinistro come pure a quello mediano sinistro, l intera mammella cade giù come fosse amputata. In particolare, quando la mammella è staccata risulta evidente il significato dei legamenti: la mammella amputata diventa assolutamente informe e assomiglia a un sacco umido inconsistente. I legamenti mediani Per gli allevatori, tre sono le caratteristiche sconosciute dei legamenti mediani che sono considerate estremamente importanti: I legamenti mediani non scorrono fino in fondo al piano della mammella, ma terminano bensì 5 cm sopra di esso. I legamenti mediani sono da considerare un'unica struttura. Essi corrono 5 cm al di sopra della mammella completamente appaiati e costituiscono insieme la forza di trazione decisiva per la durata vitale della mammella. Nella valutazione del legamento centrale, entrambi i legamenti mediani non vengono descritti nella loro struttura, bensì esclusivamente la loro capacità di trazione. Tessitura della mammella Accanto alla qualità, estremamente importante, dei legamenti, la tessitura della mammella è un altro indicatore importante per una buona salute della mammella. Troppo tessuto connettivo nella mammella è indesiderato perché è negativo per la secrezione del latte nonché per la sua eiezione. Per una buona e duratura salute della mammella, durante la mungitura il latte deve poter essere rilasciato velocemente attraverso la cisterna e il canale del capezzolo. Tessuto connettivo superfluo è in questo caso di ostacolo e ha come conseguenza un aumento del rischio di mastite. La buona tessitura della mammella si riconosce dopo la mungitura quando la mammella si sgonfia e la pelle è facilmente staccabile. Mammella anteriore e posizione dei capezzoli La mammella anteriore è altrettanto un aspetto importante che caratterizza la qualità complessiva della mammella. Come già menzionato all inizio, la parete addominale sostiene anatomicamente la tenuta complessiva della mammella. Una parete addominale debole e poco solida non consente alla mammella anteriore di durare per molte lattazioni. P E Z Z A T A R O S S A P E Z Z A T A R O S S A 21 La posizione dei capezzoli, in particolare quelli posteriori, è stata di recente inserita nella procedura di valutazione morfologica di molti paesi, dato che nel passato si è selezionato inconsapevolmente verso dei capezzoli posteriori troppo vicini. Attraverso gli indici genetici attendibili che oggi abbiamo a disposizione, è possibile arrestare questo trend. Esteriormente, il legamento centrale forse può favorire una posizione più stretta dei capezzoli posteriori; tuttavia, in caso contrario, si avrebbe un legamento centrale ben poco evidente. Quindi una mammella ideale si distingue per un forte legamento unitamente ad una posizione ottimale dei capezzoli che si devono posizionare esattamente al centro del quarto. Per il dr. Atkins il legamento centrale è senza dubbio il carattere più importante. Secondo lui, va data sempre più importanza alla valutazione della mammella e agli altri caratteri morfologici che consentono alle vacche di essere economicamente efficienti. La valutazione lineare deve poter dare agli allevatori e ai produttori di latte degli importanti punti di riferimento per selezionare una vacca funzionale. Quindi non ha importanza se si tratta di un allevatore o di un semplice produttore di latte: per entrambi bisogna selezionare una vacca con un elevata produzione in carriera in grado di dare economicamente profitto. z

12 Balangero (TO), da alcuni anni a questa parte, trasforma il suo borgo in una vetrina della zootecnia piemontese. Il Aprile, assieme alla rassegna floreale Balangero in fiore e con la mostra regionale caprina, si è svolta la quarta mostra regionale dei bovini di razza Pezzata Rossa Italiana iscritti al libro genealogico. Quest ultima ha la particolarità di svolgersi secondo le regole del disciplinare mostre dell Anapri. I bovini per essere idonei alla competizione devono rispondere a determinati requisiti, sia di tipo genetico che di tipo produttivo. Questa particolarità la fa rendere unica nel suo genere. In questa edizione hanno presenziato 9 allevatori provenienti dalle Province di Torino, Cuneo e Novara. Il giorno 24 è stato dedicato alla sistemazione del bestiame sotto la tenso-struttura messa a disposizione. Appena finita questa operazione tutti i presenti, addetti e non ai lavori, sono rimasti entusiasti del magnifico colpo d occhio che offrivano le 60 bovine, minuziosamente toelettate, disposte nei loro alloggiamenti. Il concorso ha inizio il giorno 25 e ad aprire i lavori è il giudice, proveniente dall Alto Adige, Bachman Paul. Il Sig. Bachman è un Esperto Nazionale dell Anapri e ottimo allevatore di Pezzate Rosse. Veniva accompagnato dal Sig. Wilfried Kritzinger, anche lui Esperto Nazionale e allevatore, che ha ricoperto il ruolo di segretario. Nella traduzione dei commenti tecnici il Giudice era agevolato dal Dott. Dieter Herbst, direttore della federazione Simmental di Bolzano. La valutazione degli animali ha inizio con Balangero 2008 Vetrina della PRI in Piemonte Aprile D i M a u r i z i o P a g g e Un momento della manifestazione: da sx l'esperto nazionale Wilfried Kritzinger, Maurizio Pagge, l'allevatore Aldo Cacciolati e il giudice Paul Bachman l entrata nel ring della prima cat. Manze dai 12 ai 16 mesi. Si è piazzata al primo posto una splendida figlia di Oxalin della Soc. Agr. Accastello di Caselette (TO), sua riserva una figlia di Isacc del Gado dell Az. Agr. Montersino F.lli di Villafranca Pte. (TO). La seconda cat. Giovenche dai 16 ai 24 mesi, ha premiato una Hofherr di Cacciolatti Claudio di Saluzzo (CN),la riserva una Waterberg di Ferrero Armando di Cuneo.Per concludere le categorie riservate alla giovani,ha sfilato la terza cat. Giovenche dai 24 ai 30 mesi che ha visto come campionessa una superba figlia di Borneo presentata dall Az. Agr. Savant Levet Piero,riserva un altra Waterberg di Ferrero Armando di Cuneo. Con estrema 22 puntualità e professionalità,il giudice Bachman si appresta a valutare la 4^cat. riservata alle primipare con parto entro i trenta mesi. Fanno ingresso nel ring otto splendidi soggetti, sia dal punto di vista morfologico che dal punto di vista genetico. Ad ottenere il miglior piazzamento è una Theve dell Az. Cacciolatti. Soggetto che si fa ammirare in tutto, ma a spiccare è l apparato mammario che le fa anche assegnare il titolo di miglior mammella della categoria e in seguito miglior mammella della mostra. La riserva,anche lei degna di nota, è una figlia di Rovano presentata dall Az. Martino di Becetto. Nella 6^cat., Primipare con parto dai 30 ai 36 mesi, è un'imponente figlia di Poldi, egregiamente Campionessa Vacche (figlia di Genesis) condotta nel ring da Savant Gianni di Balangero, a imporsi sulle rivali. La riserva è una figlia di Gargiulio dell Az. Accastello che con lo splendido apparato mammario è anche miglior mammella di categoria. Lo spettacolo va in crescendo e a creare ammirazione da parte del pubblico ci pensano le bovine della 6^cat., secondipare con parto entro i 48 mesi. Prendono possesso del ring 10 splendidi soggetti, la campionessa della categoria viene subito intercettata dal Giudice Bachman, una maestosa figlia di Genesis presentata dal Sig. Cacciolatti. Quest ultima ha la particolarità di rasentare la perfezione in tutte la sue parti. Viene anche eletta miglior Mammella di categoria. La riserva una figlia di Laval presentata dai Fll. Montersino. Lo show continua alla grande con la 7^cat. Pluripare fino ai sette anni con interparto medio inferiore ai 450 gg. Si impone una statuaria figlia di Rolo, presentata da Cacciolatti Claudio, come riserva spicca una bella figlia di Gabriel di Martino Gianfranco. Segue la 8^cat. pluripare oltre i 7 anni, qui entra in gioco il fattore longevità, altra caratteristica positiva che differenzia, in positivo, questa razza dalle altre. Il giudice assegna il primo posto a una Boulogne di otto parti presentata da Cacciolatti che nonostante i suoi 11 anni si mantiene in ottima forma. Ha chiuso la sua settima lattazione con ben 134,99 qli. di latte. La riserva era una Bonboi-et presentata da Savant Piero. La 9^cat. asciutte fino a 5 anni ha poi avuto come campionessa una Rochen di Cacciolatti Claudio, che ha impressionato tutti per la sua mole. La riserva una bella figlia di Conan della Soc. Agr. Accastello. Per concludere le valutazioni hanno fatto il loro ingresso nel ring le bovine della 10^cat. asciutte oltre i cinque anni. La campionessa è stata una magnifica figlia di Rumba di Cacciolatti Claudio e la riserva una Linou dei F.lli Montersino di Villafranca Pte. Il compito più arduo del giudice è giunto quando si è Campionessa manze (figlia di Borneo) P E Z Z A T A R O S S A P E Z Z A T A R O S S A 23 trovato a proclamare la campionessa della mostra manze e la campionessa e miglior mammella vacche. La grande esperienza e la profonda conoscenza degli animali, ha portato il giudice ad una rapida e sicura decisione che ha visto come campionessa manze una splendida Borneo ottimamente presentata da Savant Levet Piero, la sua riserva è stata una Hofherr di Cacciolatti Claudio. Per quanto riguarda le vacche, il gradino più alto del podio se l è aggiudicata la Genesis di Cacciolatti Claudio. La riserva è stata la Theve sempre di Cacciolatti Claudio, che ha anche avuto il riconoscimento di miglior mammella della mostra. Così negli applausi del numeroso pubblico, si è conclusa questa terza mostra regionale di bovini di razza Pezzata Rossa, quindi non mi resta che ringraziare. Innanzitutto gli allevatori che hanno messo a disposizione i loro animali, poi come di consueto un ringraziamento particolare va a Piero Savant che è il promotore e l anima di questa mostra. Un grazie va all Arap nella persona del Dott. Valperga, all Apa di Torino con il Dott. Marello, il Dott. Varetto che ha anche fatto una sapiente dimostrazione di caseificazione. Un grazie di cuore vada poi al dott. Ottino per il coordinamento, ai controllori dell APA di Torino che sono il braccio forte, al Comune di Balangero alla Pro Loco e alle istituzioni che ogni anno garantiscono lo svolgimento di questa manifestazione. z

13 Pezzata Rossa Italiana a Saluzzo Saluzzo - dal 5 al 8 settembre D i M a u r i z i o P a g g e Saluzzo è una bellissima cittadina in provincia di Cuneo posta alle falde della Valle Po ed è sovrastata dal Monviso dalle quali pendici nasce il fiume PO. Assieme al paesaggio e al patrimonio culturale ricco di storia, Saluzzo è molto importante perchè è la culla dell agricoltura della Provincia. Oltre ad avere una ricca frutticoltura è molto importante la zootecnia. Molto diffuse sono le razze da carne in particolare la Piemontese e le razze da latte quali la Frisona. Da circa una quindicina di anni è entrata a far parte del patrimonio bovino di questa provincia, anche la Pezzata Rossa Italiana. Il primo allevatore a introdurla ed allevarla in purezza è stato il Sig. Claudio Cacciolatti. La sua azienda è composta da circa 200 capi di cui circa 100 sono in mungitura e i restanti servono come rimonta. Claudio Cacciolatti, che attualmente ricopre la carica di presidente di sezione PRI della provincia di Cuneo e di Vice-Presidente dell ANAPRI, con il papà Aldo ha sempre usato molta accortezza ed acume ad usare la genetica ed i risultati sono eclatanti. Si contano attualmente circa 20 tori abilitati per la fecondazione artificiale. Nel 2007 sono stati prodotti in media con 86 lattazioni chiuse 92,86 qli. di latte al 3,98% di grasso e 3,53% di proteina con 286 giorni di lattazione. Con queste premesse è chiaro che l azienda è stata seguita e presa come esempio da molti allevatori sia in provincia che fuori. Ad esempio l azienda dei Fll. Crosetti, sita a Revello (CN), che da circa dieci anni alleva esclusivamente Pezzata Rossa con circa 160 capi di cui 80 in mungitura. Nel 2007 ha registrato una media di 87,58 qli. di latte in 290 gg. con il 4.32% di grasso. Un altra realtà molto importante è quella dell azienda di Martino Gianfranco di Becetto (CN). Quest ultima è ubicata in alta Valle Varaita a 1343 mt. ed è stata la prima azienda in Italia a introdurre il robot di mungitura per le pezzate rosse. Ha avuto una lattazione nel 2007, con 305 gg. di mungitura, di 84,43 qli. di latte con il 3,79 di grasso, senza usufruire dell uso di insilati. Inoltre questa azienda trasforma l 80% del latte prodotto in un mini caseificio aziendale, originando una ventina di prodotti che spaziano dal formaggio fresco allo stagionato allo yogurt. Detto questo ci sembrava molto importante, oltre alle parole, anche presentarli dal vivo questi animali. Così su invito dell Arap, nella persona del Dott. Valperga, la PRI ha partecipato con un esposizione di 4 bovine in latte dell allevamento di Claudio Cacciolatti, alla 36 mostra regionale della razza frisona svolta in concomitanza alla mostra interregionale della meccanizzazione agricola, dal 5-8 settembre a Saluzzo. Più specificatamente queste bovine consistevano in: una primipara figlia di Hofherr con il primo controllo a 40 kg. di latte, una primipara figlia di Theve che ha prodotto in 200 giorni 69 qli. di latte ed è stata eletta il 25 aprile a Balangero (TO), in occasione della mostra regionale di Pezzata Rossa italiana, miglior mammella della mostra. Era ancora presente una vacca di quarto parto figlia di Rumba che ha chiuso la terza lattazione con 130,92 qli. al 3,48 di proteina e nominata riserva della mostra a Balangero. Per finire faceva bella mostra di se una Rolo di quinto parto che ha chiuso la quarta lattazione con 132,86 qli. in 286 gg. Per concludere non ci resta che essere molto soddisfatti di questa prima uscita ufficiale di questa razza, sia per l interesse riscontrato da un pubblico principalmente di addetti ai lavori, sia per l accoglienza riservataci da parte degli altri espositori. Quindi non mi resta che ringraziare chi ci ha dato questa opportunità, come detto in precedenza il Dott. Valperga direttore dell Arap, l assessore all agricoltura del comune di Saluzzo il Dott. Michele Fino e naturalmente il Sig. Claudio Cacciolatti e la sua famiglia per aver messo a disposizione il fiore all occhiello della sua mandria. z ELLEN IT (Rolo * Boulogne) Madre del toro giovane Cravero fotografata al 2 parto. Hl (4) in 286 gg Kg 3,72% gr. 3,31% pr. 24 P E Z Z A T A R O S S A P E Z Z A T A R O S S A 25

14 IX Mostra Provinciale di Armeno... Che numeri!!! 28 settembre 2008 D i M a u r i z i o P a g g e La IX mostra provinciale di Armeno si apre all insegna dei numeri. Questa edizione vede radunati ben 15 allevatori con 205 capi, tutti di razza Pezzata Rossa e tutti iscritti al libro genealogico. Con mia personale soddisfazione ho potuto notare che qualche allevatore in più degli scorsi anni, ha presentato animali toelettati e preparati per girare in un ring. La mostra prende forma con la 1^cat. vitelle fino a sei mesi. Si distingue fra tutte una Bosbo di Negretto Maria Irene di Ameno, sapientemente toelettata e condotta dal figlio Diego Ceresa. Riserva una figlia di Sasha di Lavarini Bruno. Nella 2^cat., manzette dai 6 ai 12 mesi, ha prevalso con merito una magnifica figlia di Regio di Negretto Maria. Nelle manze oltre i 12 mesi vince una Albert di Lavarini Giorgio e la riserva è una Geumont di Bonetta Bruno di Armeno. Nell ultima cat. delle giovani e cioè quella riservata alle giovenche, si è piazzata al primo posto una potentissima figlia di Genesis presentata da Fortis Giulio di Ameno. Sua riserva una bella figlia di Weinold di Negretto Maria. Tirando le somme di queste categorie di giovane bestiame, posso affermare con molto piacere che anno per anno anche in queste zone la selezione fa dei passi avanti e i risultati si vedono. Ho potuto Vacca con 10 parti. Campionessa Manze (figlia di Regio) assieme a Diego Ceresa e Maurizio Pagge. 26 vedere molte figlie di tori italiani, mentre fino a qualche anno fa, in queste zone, era prevalentemente usata la fecondazione naturale e quel che è peggio è che nella maggior parte dei casi venivano usati dei tori non abilitati alla monta. Dopo questo fanno ingresso nel ring le vacche asciutte e a vincere è una vacca molto potente e omogenea di Lavarini Bruno, la riserva una Ramon, notevole anche lei come taglia, di Negretto Maria. Proseguendo mi accingo a valutare la cat. delle vacche primipare e metto al primo posto una bella figlia di Hippo ben presentata da Lavarini Giorgio, anche miglior mammella. Riserva una figlia di Rosalon di Fortis Giulio. Nella cat. Pluripare fino a 5 anni, si impone su tutte una splendida figlia di Rochen, di Lavarini Bruno che mi ha colpito per la sua omogeneità e per la grande profondità toracica; quest ultima è anche stata miglior mammella. Nell ultima cat. in concorso, pluripare oltre i 5 anni, si è distinta una splendida vacca di Basalini Vincenzina, riserva una Morror di Negretto Maria. In questa categoria, il pubblico ha potuto ammirare una vacca di 10 parti in ottime condizioni,portata da Ceresa Angelo. Questo va a sottolineare la longevità che hanno gli animali di questa razza. Prima della proclamazione delle campionesse assolute come di consueto, il ring è stato occupato dai bambini per la gara del miglior paratore. Prima di sfilare con gli animali, i bambini hanno assistito ad una dimostrazione di conduzione da parte di Diego Ceresa. Quest ultimo ha partecipato a diverse mostre, sia con la Pezzata Rossa, che con altre razze, quindi essendo un esperto paratore ha fatto vedere ai bambini in che modo bisogna comportarsi nel ring con gli animali. Diego inoltre da poco è anche entrato a far parte del corpo esperti dell Anapri. Così dopo questa breve lezione pratico-teorica, i bimbi si sono cimentati nel ring con i loro animali per la gara di conduzione. Tutti sono poi stati premiati dall Assessore all agricoltura di Novara, Dott. Silvana Ferrara. Un premio speciale è andato P E Z Z A T A R O S S A P E Z Z A T A R O S S A 27 alla più giovane, De Giacomi Melissa. In conclusione mi sono apprestato a designare la campionessa assoluta Manze e Vacche. Per le manze sul gradino più alto del podio è salita Regio di Negretto Maria Irene di Armeno, la riserva la Genesis di Fortis Giulio di Ameno. Per le Vacche il premio se l è meritato la Rochen di Lavarini Bruno di Armeno, che si è anche aggiudicata il titolo di miglior mammella. Per chiudere non mi resta che dire che questa mostra sicuramente è un crescendo di successi quindi il mio augurio è che si possano ancora svolgere, con l aiuto di tutti, molte edizioni future. Un ringraziamento, oltre agli allevatori che hanno partecipato con i loro animali, va al Sindaco di Armeno, Sig. Mariotti, all Apa di Novara nella persona del Dott. Di Monte, alla Provincia di Novara con il Dott. Pogliani, alla coldiretti con il Dott. Isotta. Un ringraziamento dovuto va infine ai controllori dell Apa, Sig. Piggio e Sig. Blardone che sono stati indispensabile per il buon svolgimento della mostra. z

15 Ragusa: l altare della Zootecnia Gli allevatori orgogliosi della loro Fiera La 34ª Fiera Agricola Mediterranea ha chiuso i battenti e dopo un ora è arrivata dal cielo la tanto at tesa pioggia. Meglio di così non poteva andare. Sempre ingente l afflusso di gente in contrada Nunziata e viva l attenzione dei politici locali verso una manifestazione che rappresenta la radiografia della zootecnia più qualificata della regione e tra le prime in Italia. L ARAS, che insieme alla Camera di Commercio di Ragusa organizza la Fiera, è orgogliosa di questa vetrina. Il suo presidente Armando Bronzino non ha lasciato un momento i padiglioni delle varie iniziative: È una sorgente di stimoli, un veicolo di qualità produttiva dichiara Bronzino, uno sbocco occupazionale per giovanissimi imprenditori che collaborano tra loro e si associano sotto lo sguardo attento dei genitori che li lasciano fare. È vero, e ciò è tutto visibile. Se la società civile non va in campagna perché s impuzza, questa affermata manifestazione è il migliore strumento di certificazione di ciò che si fa nel mondo rurale e con quali valori e sacrifici. Chi scrive ha assistito, trentaquattro anni fa, al battesimo di questa fiera. Appena diciottenne sono stato incaricato di dattiloscrivere per il catalogo delle mostre le genealogie di tutti gli animali presenti in fiera. So quanto lavoro c è dietro una manifestazione del genere, e quanta abnegazione del personale dell ARAS. Da allora rimango positivamente impressionato della capacità organizzativa e pratica che viene fuori, sempre, nell ambiente ragusano. Commovente, soprattutto, la passione con la quale gli allevatori portano i migliori animali in fiera: niente bastoni! Solo carezze, pulizia e tolettatura. È una vera e propria gara. E dopo la gara, i partecipanti festeggiano in mezzo ai propri animali, con semplicità; D i I g n a z i o M a i o r a n a Una manza in esposizione del Sig. Campo Vincenzo, consigliere Anapri. qualcuno porta bibite, caffè e vassoi di buoni cornetti; basta poco per sorridere insieme agli altri anche quando la crisi economica mortifica il loro lavoro. Questa gente tiene molto alla memoria e sa che la si può fissare con le fotografie e con le parole, ecco perché per appuntamenti come questi non vogliamo risparmiare né le une né le altre. Anzi, in ossequio alla memoria, proprio accanto allo stand espositivo dei formaggi tipici allestito dall ARAS, si è voluto proiettare, in sequenza continua per tre giorni, centinaia di rappresentative immagini della zootecnia isolana, in esse incluse anche l antica architettura delle masserie, paesaggi suggestivi, animali di ogni specie e razza allevati in Sicilia, massari e casari, formaggi ed altri prodotti del mondo agroalimentare legato ai quadrupedi. Tutto questo per far comprendere a tutti che la ricchezza della nostra terra non è svanita, ma solo sconosciuta a tanti. Una esortazione, dunque, a rispettare 28 questo mondo che non ha ferie e che non ha certezze, eppure opera per l alimentazione umana; un attività che dipende dalle condizioni atmosferiche e, soprattutto, dal gusto dei consumatori sempre più attratti, purtroppo, da sfavillanti e costosi messaggi pubblicitari riguardanti prodotti di origine straniera, di qualità scadente ma ben presentati. Come accade con il latte fresco pastorizzato o crudo, sopraffatto da quello importato. Del buon latte locale ormai le giovani generazioni non conoscono più il gusto originario. Stando così le cose, la via della caseificazione è l unica che rimane da percorrere per salvare il salvabile. La sorte del buon latte ragusano sta a cuore anche al nuovo prefetto della provincia iblea, Carlo Fanara: Distribuitelo fresco nelle scuole, la mattina; mandate i vostri tecnici a tenere lezioni alle elementari e alle medie! E poi fate vedere gli allevamenti agli studenti. Devono conoscere e capire cosa e da dove arriva a tavola. L importanza di manifestazioni del genere, pertanto, è vitale per il settore. Fa bene il sindaco di Ragusa, Nello Di Pasquale, a riprogettare il polo fieristico secondo le moderne esigenze e le necessarie strutture. I produttori meritano questo ed altro. La Fiera Agricola Mediterranea ha bisogno di un area più dignitosa e attrezzata. Si potrà realizzare solo ricorrendo ai finanziamenti europei. Questo ed altro stampa e televisione regionali hanno quasi ignorato. Peccato. Lorenzo Degano, com è la Pezzata Rossa in Sicilia? «Al sud e in particolare qui in Sicilia tiene a far sapere il giudice unico di questa razza alla mostra di Ragusa questa bovina sta mettendo casa: è la quinta regione italiana per consistenza di vacche Pezzata Rossa. Basta pensare che anni fa si contavano solo 70 vacche controllate adesso sono animali». Genetica, produzione e adattabilità: a quali livelli si trova questa razza? Un momento della manifestazione. Il termometro sulla razza Tre domande a Lorenzo Degano, giudice della Pezzata Rossa «Si trova ad ottimi livelli spiega Degano, i trend genetici parlano di una razza in continuo movimento, trend positivi sia per quanto riguarda la produzione di latte sia in ordine alla produzione di carne, soprattutto in riferimento agli indici calcolati dal performance-test. Stiamo selezionando aggiunge Degano con l obiettivo di arrivare ad animali produttivi ma longevi, con particolare attenzione alla conformazione dell apparato mammario, P E Z Z A T A R O S S A P E Z Z A T A R O S S A 29 tenendo conto del compromesso tra mammella e muscolosità». Cosa si dovrebbe aggiustare? «Sì, proprio la mammella di queste vacche è un aspetto che vogliamo e dobbiamo migliorare, lo facciamo cercando di individuare i tori migliori per aggiustare questo carattere morfologico. Nel confronto con altre razze ci troviamo un po indietro, ovviamente essendo partite un po prima in tal senso si trovano più avanti di noi». z

16 Fiera del bovino da latte Come di consueto l A.N.A.P.R.I. era presente con stand ed animali alla 64ª edizione della "Fiera del bovino da latte" di Cremona che, senza ombra di dubbio, può essere considerata la principale vetrina della bovinicoltura Nazionale da latte. Buono l afflusso di gente alla manifestazione ed in particolare allo stand dell Associazione impegnato, soprattutto nelle giornate di venerdì e sabato, a soddisfare le richieste di numerosi allevatori e curiosi d informazioni riguardanti la nostra razza. L attesa invasione delle famiglie nella giornata di domenica, a mio modo di vedere, non c è stata, indice di un momento di difficoltà del paese. Comunque, quello che noi tecnici A.N.A.P.R.I. abbiamo potuto notare è che sempre più allevatori si dimostrano interessati ad un animale che presenta le caratteristiche delle nostre vacche; molti si dicevano disposti a rinunciare ad un po di latte per avere delle vacche facili da gestire, che comunque garantiscono un reddito alternativo alla sua vendita ottenendo liquidità attraverso quella della carne. Il fatto che questi erano allevatori della pianura Lombarda, solitamente considerati dai più come il top e da prendere da esempio, è un chiaro segnale che la strada che stiamo percorrendo va nella giusta direzione; sintetizzando: vivere con le vacche e non per le vacche. Inoltre, questo è anche un riconoscimento al lavoro svolto nel tempo e nell indirizzo selettivo dato alla razza dall Associazione, che ha cercato d ottenere un animale diverso dagli altri, a Cremona ottobre 2008 D i L o r e n z o D e g a n o Il Ministro delle Politiche Agricole On. Luca Zaia con il Pres. Anapri Franco Moras. ma non per questo meno economico, tenendo sempre la barra al centro anche quando i più individuavano solo nella specializzazione latte e nella coscia piatta l unico modo di fare allevamento e, quindi, reddito Significativa, in un momento difficile per l intero settore, la presenza alla manifestazione del Ministro per le politiche agricole, alimentari e forestali Luca Zaia che, nonostante un taccuino fitto d impegni, ha trovato il tempo per fare un gradita visita al nostro stand. Dodici i soggetti esposti (tabella 1), 11 vacche (6 provenienti dal Piemonte e 5 dal Veneto) e il toro giovane Gagliardo (Gardian*Induvi) che, avendo appena terminato la produzione del seme, è stato 30 destinato alla monta naturale in un allevamento piemontese. Essendo il Friuli e la provincia di Bolzano zone indenni da IBR la possibilità di scegliere gli animali era limitata esclusivamente agli allevamenti esterni a queste aree. Questo però non ci ha impedito di esporre soggetti con una notevole qualità morfologica alla quale abbinavano performance latte a dir poco eccellenti, come, ad esempio, le vacche dell azienda Cacciolati Claudio, l Elias (Rumba*Horwein) e la Ellen (Rolo*Boulogne) rispettivamente al quarto e al quinto parto, due vacche di notevole mole che avevano chiuso le loro migliori lattazioni superando i 130 quintali di latte. Oltre a questi due animali l azienda Tabella 1: Elenco dei soggetti presenti alla Fiera del bovino da latte di Cremona Matricola Nome/Az. Cross Proprietario Indirizzo IT Gagliardo Gardian*Induvì A.N.A.P.R.I. Udine IT AZ. 252 Poldi*Gabriel Franco Renzo Sarmede (TV) IT AZ. 192 Mic Mac*Radon Dametto Rino Spresiano (TV) IT AZ. 57 Safir*Lotarry Lello Oddone S.S. Soc. Agr. Gruaro (VE) IT AZ. 104 Safir*Rumba Targa Marino e Claudio Lendinara (RO) IT Licia Rochen*Samurai Lavarini Giorgio Armeno (NO) IT Elias Rumba*Horwein Cacciolatti Claudio Saluzzo (CN) IT Ellen Rolo*Boulogne Cacciolatti Claudio Saluzzo (CN) IT Muntagna Hoffher*Rumba Cacciolatti Claudio Saluzzo (CN) IT Latina Rovano*Epimaco Martino Gianfranco Sampeyre (CN) IT Libera Rovano*Genesis Martino Gianfranco Sampeyre (CN) IT Marghero Rovano*Eddy Merx Martino Gianfranco Sampeyre (CN) Cacciolati era presente con una Hoffher. Di notevole qualità anche i soggetti della azienda Martino Gianfranco di Sampeyre (CN), tre figlie del toro nazionale Rovano che spiccavano nel gruppo per delle mammelle eccezionali accompagnate da ottimi arti. Sicuramente una pubblicità importante per la genetica nazionale, in grado di proporre degli animali con delle mammelle di qualità, soprattutto in un contesto produttivo come quello lombardo ben abituato da questo punto di vista. La sesta vacca proveniente dal Piemonte era la Licia (Rochen*Samurai) P E Z Z A T A R O S S A P E Z Z A T A R O S S A 31 dell azienda Lavarini Giorgio, vacca che presentava nella mammella il suo punto di forza. Elegante e con degli ottimi arti la primipara (Poldi*Gabriel) dell Azienda Franco Renzo di Sarmede (TV), una vacca dalla notevole mole, buona muscolosità e mammella, con una previsione a 305 giorni di 84 quintali. Buona la mammella della Mic Mac della Azienda Dametto Rino anch essa con produzioni superiori agli 85 quintali, e della Safir della Azienda Lello Odone vacca molto elegante con degli ottimi arti. Lo stesso dicasi della Erna, una Safir, dell allevamento di Targa Marino e Claudio di Lendinara in provincia di Rovigo. Un gruppo di animali importante degni di una manifestazione che per la zootecnia nazionale da latte rappresenta il principale punto di riferimento. Un ringraziamento agli allevatori che contribuiscono in maniera determinante alla buona riuscita di queste iniziative concedendoci i loro animali. z SAFIR ERNA IT (Safir * Rumba) 1 latt. in 289 gg 7092 Kg 3,53% gr. 3,84% pr. Proprietario: Targa Marino e Claudio Lendinara (RO)

17 Nei caseifici lo stagionato viene acquistato a 7,40 euro al chilo. Nel 2004 era a 9,36. Supersconti sul parmigiano e i produttori vanno in crisi "Sì al prezzo minimo e ritiro di 150mila forme" SERRAMAZZONI (Modena) - Il Re dei Formaggi è andato a Canossa. Sua Maestà il Parmigiano Reggiano, umiliato dalla concorrenza e soprattutto dalla Grande Distribuzione (che lo usa come specchietto per le allodole: prezzi bassi per provocare un effetto traino nell'acquisto di altri prodotti) ieri per la prima volta ha chiesto al ministro delle Politiche Agricole lo "stato di crisi". Per sapere il perché, basta salire sulle colline di Modena. "Ho investito - dice Andrea Lori, allevatore di 230 frisone e presidente della Coldiretti modenese - 1,5 milioni di euro per fare un'azienda modello. Le vacche mangiano bene e fanno un buon latte, che porto al caseificio di San Dalmazio. Arriva gente da Bologna, per comprare il nostro grana. Ebbene, anche con un prodotto d'eccellenza, l'anno scorso ho perso euro e quest'anno ne perderò È umiliante, chiedere lo stato di crisi. Ma non possiamo fare altro". Il primo allarme è arrivato dalla CIA, la Confederazione Italiana Agricoltori. "Il 30% dei produttori - dice il presidente regionale, Nazario Battelli - rischiano il fallimento. All'ingrosso, il parmigiano viene venduto oggi a 7-7,5 euro al chilo. Per coprire i costi di produzione il parmigiano, all'origine, dovrebbe essere pagato 8-8,5 euro in pianura e 9-9,5 in montagna. E invece il prezzo T R A T T O D A U O F A A ( J E N N E R M E L E T T I ) Dato il momento difficile è importante valorizzare i prodotti caseari. L Anapri in particolare ha registrato il marchio Solo di Pezzata Rossa Italiana di oggi è inferiore del 4,7% a quello di inizio anno e del 30% rispetto al prezzo degli anni ". La crisi delle forme sognate già ai tempi del Boccaccio ("In una contrada chiamata Bengodi... eravi una montagna tutta di formaggio parmigiano grattugiato...") non cade dal cielo. "La prima responsabilità - dice il segretario della Cia - è della Grande distribuzione. L'oligopolio delle cinque centrali di acquisto sta abusando del suo potere imponendo ai produttori condizioni inique e prezzi troppo bassi". Oggi il 57% del parmigiano viene svenduto 32 sottocosto. "Deve intervenire anche l'antitrust. La Grande distribuzione organizzata applica una deroga prevista per i prodotti freschi e deperibili. Ma il Parmigiano Reggiano non è certo deperibile come un'insalata". Nella sede del Consorzio del Parmigiano Reggiano non si ricordano giorni così pesanti. "La richiesta della stato di crisi - racconta il direttore, Leo Bertozzi - è purtroppo pienamente giustificata. La legge richiede una riduzione di reddito di almeno il 30%. Nel 2007 c'è stato un calo del 41%, per quest'anno si prevede un meno 51%. Nei caseifici lo stagionato di 12 mesi viene acquistato a 7,40 euro al chilo. Nel 2004 era pagato 9,36. Chi alla fine dell'anno scorso ha comprato il lotto a 8,20 dopo un anno di stagionatura vende le forme a 7,80. Il motivo della crisi? La nostra offerta è parcellizzata, la distribuzione che compra è concentrata. I nostri 429 caseifici vanno alla battaglia dei prezzi in ordine sparso mentre dall'altra parte pochissime persone decidono tutto. Nella Gdo oggi si vende a 7,90 euro lo stagionato di 20 mesi. Il risultato è pesante: il cliente insegue solo le offerte e non percepisce più il parmigiano come prodotto di alta qualità". L'ex re in crisi chiede un sostegno. "Con lo stato di crisi, come per l'alitalia - dice Leo Bertozzi - chiediamo la sospensione per tre anni della legge antitrust, che oggi impedisce ai caseifici di fissare un prezzo minimo. Chiediamo il ritiro di mila forme dal mercato, destinando il formaggio ai programmi internazionali di cooperazione alimentare e a quelli nazionali per l'aiuto agli indigenti. Vogliamo un sostegno per la vendita all'estero. Ma la cosa più importante è un confronto alla pari con la Grande distribuzione, che oggi vende il 70% del nostro grana. Se non si fa presto, rischiamo il crollo. Da gennaio ad agosto hanno già chiuso 151 stalle. Il parmigiano vero potrebbe diventare un ricordo". La richiesta di stato di crisi - ha detto ieri l'assessore all'agricoltura dell'emilia Romagna, Tiberio Rabboni, dopo l'incontro al ministero - "è ineludibile. Ma il ministro Zaia, che ci aveva convocato, non si è nemmeno presentato" anche se ha istituito un tavolo tecnico da domani. Sulle colline modenesi le mucche attendono l'ora della mungitura. "Ormai - dice l'allevatore Andrea Lori - il parmigiano è diventato una merce come tutte le altre. Si fanno le aste su Internet: "Compro forme". E via con i prezzi al ribasso. Ci vuole sangue freddo, per non svendere. Ma se si guarda solo al prezzo e non alla qualità, presto anche un "parmisan" fatto in Cina troverà le porte aperte". (9 ottobre 2008) z P E Z Z A T A R O S S A P E Z Z A T A R O S S A 33 Asta-mercato con vendita di 200 e più capi a San Lorenzo - Val Pusteria e a Bolzano, il giovedì, con inizio alle ore Calendario aste 2009 Data Luogo 08 Gennaio 2009 San Lorenzo 05 Febbraio 2009 San Lorenzo 12 Marzo 2009 Bolzano 16 Aprile 2009 San Lorenzo 21 Maggio 2009 San Lorenzo 18 Giugno 2009 Bolzano 16 Luglio 2009 San Lorenzo 27 Agosto 2009 San Lorenzo 17 Settembre 2009 Bolzano 08 Ottobre 2009 San Lorenzo 19 Novembre 2009 San Lorenzo 10 Dicembre 2009 Bolzano

18 È in atto un violento ed ingiustificato attacco denigratorio contro la vendita diretta del latte crudo. OBBEDISCO! Invitiamo a consumare il latte crudo previa bollitura Questo dopo ben quattro anni, in cui centinaia di migliaia di cittadini, ogni giorno hanno acquistato il latte crudo presso i distributori self service, senza che vi sia stato un solo caso provato di infezione causato dal nostro latte (Voi tutti ne siete testimoni) come dimostrano le migliaia di analisi effettuate dal Servizio Sanitario Pubblico. La verità è che stiamo dando fastidio a qualcuno che vuole farci chiudere. La vendita diretta è l alternativa concreta alla bieca globalizzazione dei mercati; Noi abbiamo a cuore la salute delle persone! Aiutateci a difendere un modo di vendita trasparente, controllabile, che permette ai consumatori di avere il miglior prodotto ad un prezzo onesto, riducendo gli sprechi e salvaguardando l ambiente. Sottoscrivi la petizione al Ministro ZAIA e al sottosegretario MARTINI NO alla chiusura preventiva dei distributori di latte crudo andando a questo link: Se vuoi divulgare la petizione, scarica la scheda per la raccolta firme in formato excel ( petizione.xls), che potrai inviarci via fax al numero Il Ministero della Salute, Sottosegretario Martini, annuncia: "la possibilità di emanare un'ordinanza per sospendere la distribuzione di latte crudo fino a quando non ci sarà un adeguamento dell'informazione per la salute nella quale sia chiaro che il latte crudo va consumato solo dopo la bollitura". T R A T T O D A L S I T O c o n s o r z i o t u t e l a l a t t e c r u d o. i t torelli di alto valore riproduttivo in vendita al centro genetico Al Centro Genetico della Pezzata Rossa Italiana sono in vendita, durante tuttoi il periodo dell anno, torelli di 13/14 mesi, figli delle migliori bovine della razza e dei migliori riproduttori europei, nati dagli accoppiamenti programmati. Solo chi supera il performancetest può essere venduto, mentre una severa selezione destina al macello il 50% dei torelli presenti. Tutti i soggetti del Centro Genetico sono testati per certificare l esatta paternità e maternità Massima sicurezza sanitaria! Indenni da TBC, BRC, IBR, Leucosi, Tricomoniasi. Per chi fosse interessato all acquisto contattare A.N.A.P.R.I. (Udine) tel SOLO IN ABBONAMENTO P E Z Z A T A R O S S A P E Z Z A T A R O S S A Caseus Rivista bimestrale di arte e cultura del formaggio la rivista per chi ama... la puzza sotto il naso CASEUS In ogni numero: articoli, rubriche, attualità, appuntamenti, notiziari dell ANFOSC e dell ONAF, schede di formaggi da collezionare Arricchisci la tua cultura casearia con la biblioteca di CASEUS Matilde Calandrelli - Donato Nicastro FORMAGGIO FAI DA TE istruzioni per produrre in casa un buon formaggio Caseus A me il naso cheese o della tecnica di degustazione per appropriarsi della chiave di lettura della qualità dei formaggi In questo libro l amatore-curioso viene accompagnato nelle varie fasi della degustazione. Non è una guida alla degustazione, ma un viaggio attraverso la crosta, la pasta, la struttura, l assaggio, il retrogusto per appropriarci della chiave di lettura della diversità dei formaggi. Pagine: 117 Prezzo: 21,00 Euro Latte e formaggio tra scienza e curiosità Informazioni serie e semiserie sui prodotti lattiero-caseari Tra le pagine di questo libro sarà possibile trovare la descrizione delle sostanze indispensabili, utili e sospette presenti nei prodotti lattiero-caseari e, soprattutto, la loro funzione nel nostro organismo. Completano il libro preziosi consigli su come acquistare e consumare il latte, il formaggio e lo yogurt. Pagine: 132 Prezzo: 17,00 Euro Il carrello dei formaggi o dell arte di raccontare la collezione casearia del tuo locale. Questo libro vuole fornire a quanti vogliono fare del carrello un momento importante della convivialità la chiave di lettura per raccontare la specificità di ciascun formaggio e le informazioni necessarie per acquistare, scegliere, curare e gestire questo formaggio. Pagine: 147 Prezzo: 21,00 Euro Formaggio fai da te Istruzioni per produrre in casa un buon formaggio Guida semplice ma completa per insegnarvi a produrre in casa formaggi noti e meno noti. Ogni fase della caseificazione è illustrata con splendide foto a colori. Pagine: 144 Prezzo: 18,00 Euro Il formaggio raccontato ai bambini Fantastico viaggio alla scoperta del mondo del formaggio: dal pascolo si arriva all animale, al latte, al caseificio, alle tecnologie di produzione per giungere, infine, al momento della degustazione, momento in cui tutti i sensi incontrano ciò che il formaggio sa dirci. Nelle ultime pagine veri e propri giochi caseari: il cruciverba, il labirinto, alla ricerca dei formaggi nascosti, il fumetto. Pagine: 96 Prezzo: 14,90 Euro per informazioni e ordini: Caseus Srl editore Viale del Basento, Potenza Tel info@caseus.it

19 Nell inverno-primavera UOFAA organizza anche in collaborazione con le Associazioni Provinciali Allevatori corsi in fecondazione artificiale (Legge n. 74/74), mascalcia, benessere animale (D.Legge 146/01 - Direttiva 98/58 CE), controllo e gestione dei farmaci in azienda, infortunistica (uso dell azoto liquido, prevenzione incendi, pronto soccorso), aggiornamento in mungitura, autotrasporto degli animali (Regolamento CE 1/2005), rivolti ad allevatori e/o tecnici che operano nel settore dell allevamento bovino. Per la F.A. bovina le sedi saranno: Pavia intensivo Lodi, Taranto, Matera, Pisa, Aosta e altre province ancora da individuare. Per i corsi di F.A sono previste 1 o 2 lezioni alla settimana, mentre per il corso di F.A. Bovina Intensivo sono previste 3 sessioni di 4 giorni consecutivi ciascuno, con durata minima di 3 mesi. Le lezioni pratiche saranno svolte presso macelli convenzionati, aziende della zona o centri specializzati. Per i corsi di F.A., ai fini dell ammissione all esame finale la frequenza non potrà essere inferiore al Attività formativa autunno-invernale Corsi formazione per allevatori e tecnici nelle specie bovine T R A T T O D A U O F A A ( J E N N E R M E L E T T I ) 75% delle lezioni svolte. A fine corso verrà sostenuta una prova d esame teorico-pratica per il conseguimento dell attestato di idoneità alla pratica dell inseminazione artificiale. I programmi prevedono: lezioni teoriche di: anatomia, fisiologia, tecniche di F.A., attrezzature di F.A., laboratorio aziendale, igiene, fisiologia, profilassi delle malattie infettive, alimentazione e fertilità, genetica, selezione, scelte dei riproduttori, rilevazione dei calori, legislazione, nuove tecniche in riproduzione; lezioni pratiche di esercitazioni su reperti anatomici, uso delle attrezzature, simulazione di prelievo di materiale seminale, preparazione delle dosi di materiale seminale, inseminazione artificiale. Requisiti indispensabili per l iscrizione a tali corsi, in base alla legge n. 74/74, sono: licenza di 5 elementare, compimento del 18 anno di età. I corsi di mascalcia bovina si svolgeranno a Pavia e in altre sedi a richiesta in tutta Italia, per la durata di 4-5 giornate. Il programma prevede una giornata in aula, con lezione teorica di anatomia, fisiologia del piede, biomeccanica, tecniche e strumenti di pareggio funzionale, rinascimento principali patologie, uso delle solette ortopediche e le giornate successive con esercitazioni pratiche su arti macellati ed in azienda esercitazioni di pareggio funzionale, riconoscimento principali alterazioni dell unghione e impiego delle solette ortopediche. Gli altri corsi in programma saranno svolti a Pavia, Lodi, Bergamo e altre province lombarde e di altre regioni italiane. I corsi inizieranno a partire dal mese di ottobre Le domande verranno accettate fino ad esaurimento del numero di posti disponibili. Altre attività previste: Giornate di aggiornamento base sull alimentazione bovine da latte Aggiornamento: Assistenza al parto Per informazioni rivolgersi a UOFAA: infouofaa@uofaa.it fax tel (h 8,30-13,30) Risultati del performance-test dei torelli del turno: Allevatore Matricola Nome/nr. az Inb % Padre/Nonno mat. Latte Grasso Prot. IDA Rank Peso Img Taglia Muscolosità Arti&Piedi IGT IDAPT Rank kg % % kg gr/d Carne DESTINAZIONE: FA Numero torelli: 4 CACCIOLATTI CLAUDIO CN IT VASCO 0,14% VANSTEIN / RUMBA ,02 0, ,3 6,0 6, PIN FRANCO TV IT VALENTINO 0,00% VANSTEIN / ROGEN 685 0,18 0, ,0 6,0 7, QUARESIMA AZ. AGRICOLA VI IT OXFORD 0,00% OXALIN / EZOZO 990 0,06 0, ,7 5,3 3, FRANCO RENZO TV IT MASSONE 0,00% MASOLINO / REGLER 994-0,06-0, ,7 7,3 5, Media 922 0,05 0, ,9 6,1 5,7 108 DESTINAZIONE: FN Numero torelli: 8 BASSAN PICCOLA SOC.COOPERATIVA BL IT ,85% VANSTEIN / GEUMONT 766 0,02 0, ,0 6,0 5, PIN FRANCO TV IT ,00% VANSTEIN / ROGEN 685 0,18 0, ,0 5,7 5, PAGNUTTI EDI UD IT ,51% CRAJ / REPULS 727 0,07 0, ,0 6,7 5, AMBROSIO C.& C -S.CATERINA- PN IT ,00% BOSBO / LEO 778-0,06-0, ,7 7,0 6, RIGUTTO NELLO & ELSO PN IT ,83% AVOGADRO / JORDAN 801-0,01 0, ,7 4,7 5, HASELRIEDER KLAUS BZ IT ,09% BOSBO / WEINOLD 894 0,13-0, ,3 5,3 5, SIVILOTTI VINCENZO UD IT ,00% WEIPORT / HAKKINEN 822-0,17-0, ,7 6,3 5, RIGUTTO NELLO & ELSO PN IT ,00% WEINOLD / MASOLINO 692 0,18-0, ,0 5,0 5, Media 770 0,04 0, ,9 5,8 5,5 106 DESTINAZIONE: FNLC Numero torelli: 1 STELLA GIANNI E STELLA CLAUDIO UD IT ,47% DIADORA / LUZERN 305 0,03-0, ,0 7,0 6, Media 305 0,03-0, ,0 7,0 6,0 110 DESTINAZIONE: MAC Numero torelli: 16 CASA ASSISTENZA E RIPOSO D.MORO PN IT ,84% WEINOLD / MANDL 713 0,12-0, ,7 6,3 7, MESTRONI MARIO UD IT ,23% BOSBO / HARRO 573-0,04-0, ,7 7,0 5, LELLO ODDONE VE IT ,26% SIOUX / GARDIAN 680 0,06 0, ,0 5,3 3, TRIBOS FORTUNATO UD IT ,23% BOSBO / SAFIR 871 0,09-0, ,0 4,7 4, CAPIESTE AZ.AGR DI CASALI S.S. RE IT ,00% PERNAN / SAFIR 887-0,03 0, ,7 4,3 3, ZOFF GIUSEPPE GO IT ,00% INDUGUST / ROMEL (A) 643 0,08 0, ,0 5,7 4, MINISINI ROMEO UD IT ,41% ENGADIN / 445 0,04 0, ,7 7,0 6, CABAS SIMONE GO IT ,00% WEBAL / ROMEL (A) 694-0,13-0, ,7 5,0 6, SIST EDI PN IT ,75% INDUGUST / GARDIAN 567 0,20 0, ,0 5,7 5, CARON GIOVANNI PN IT ,00% WEIPORT / SAMURAI 554 0,02 0, ,0 6,0 5, NASCIMBEN ROBERTO E NONIS ALIDA PN IT ,29% WEINOLD / GINEPRO 539 0,00-0, ,3 5,3 5, FONZAR PAOLO-LUCA-LUCIANO & C. UD IT ,03% WATERBERG / RANDY 688-0,07-0, ,7 4,7 4, AMBROSIO C.& C. - S.CATERINA PN IT ,00% nc / ZADAR 524-0,08-0, ,3 5,3 5, SIST EDI PN IT ,31% HUMID / MICMAC 871-0,03-0, ,3 4,0 6, LIVERANI F.LLI AZ. AGRICOLA RA IT ,00% WEBAL / FUTURO 462-0,11-0, ,3 5,3 4, STELLA GIANNI E STELLA CLAUDIO UD IT ,00% nc / nc 0 0,00 0, ,0 7,0 4, Media 606 0,01 0, ,5 5,5 5,0 100 Totale vitelli testati nel turno: 29 Media ,0 5,7 5, P E Z Z A T A R O S S A P E Z Z A T A R O S S A 37

20 Risultati del performance-test dei torelli del turno: Allevatore Matricola Nome/nr. az Inb % Padre/Nonno mat. Latte Grasso Prot. IDA Rank Peso Img Taglia Muscolosità Arti&Piedi IGT IDAPT Rank kg % % kg gr/d Carne DESTINAZIONE: FA Numero torelli: 1 AMBROSIO C.& C -S.CATERINA- PN IT VALERIO 0,00% VANSTEIN / EILIG *TA 814-0,09 0, ,7 6,0 6, Media 814-0,09 0, ,6 6,0 6,0 113 DESTINAZIONE: FN Numero torelli: 5 TARDIVO STEFANO UD IT ,63% SIOUX / GONCOURT 698-0,01 0, ,3 5,3 5, CORRADO RINO PN IT ,10% CRAJ / MOZART 659 0,00 0, ,7 6,0 6, LA FATTORIA AZ.AGR. -LISTUZZI- UD IT ,12% HAKKINEN / SAFIR 862-0,11-0, ,7 4,7 5, GOBBO GIORGIO F. MARISA UD IT ,64% ZATT / RUMBA 598 0,09 0, ,0 5,3 6, STEGER JOHANN BZ IT ,71% HUMID / MANDL 865 0,01-0, ,0 6,3 5, Media 736-0,00 0, ,1 5,5 5,6 105 DESTINAZIONE: MAC Numero torelli: 12 MESTRONI MARIO UD IT ,11% VANSTEIN / SPARTACUS 950 0,01 0, ,7 6,3 6, CACCIOLATTI CLAUDIO CN IT ,34% ELIOS / MORROR 385 0,31 0, ,0 7,3 4, VECCHI ACHILLEO LUCA E ROBERTO GO IT ,23% RAINER / SAFIR 954-0,02-0, ,7 6,3 5, STRIZZOLO MAURO UD IT ,05% WATERBERG / GARDIAN 734-0,05 0, ,3 5,0 4, CANTONE DENIS UD IT ,68% GENIO / HOCHTOR 457 0,03 0, ,0 6,7 3, MOLING ANDREAS BZ IT ,56% HERICH / RUMBA 553-0,04 0, ,0 5,0 5, BURGER JOSEF BZ IT ,59% BOSBO / LEO 812-0,02-0, ,7 4,0 5, CACCIOLATTI CLAUDIO CN IT ,92% STINZL / CANTADOU 376 0,11 0, ,0 5,3 5, PICCOLI UMBERTO UD IT ,51% INDUGUST / MEMMER 462 0,13 0, ,0 5,3 4, ARCOBALENO SOC.AGR. DI POSSAMAI TV IT ,99% NIKOS / GENESIS 883-0,21-0, ,3 2,7 5, GANDIN NEMORINO ANTONINO GO IT ,70% VARUS / ENGADIN *TA 451-0,05-0, ,3 4,7 4, CACCIOLATTI CLAUDIO CN IT ,25% BOSBO / SAFIR 584 0,00-0, ,0 4,7 4, Media 633 0,02 0, ,6 5,2 4,8 102 Totale vitelli testati nel turno: 18 Media ,8 5,3 5,1 104 Pasion 1 L A.N.A.P.R.I. ha realizzato una propria procedura per effettuare gli accoppiamenti programmati negli allevamenti di razza Pezzata Rossa Italiana iscritti al Libro Genealogico. Il suo nome è PASION 1 che sono le iniziali di: Procedura Accoppiamenti programmati Simmental Italiana Obiettivo Numero 1. Questo nuovo strumento informatico sarà di supporto agli esperti di razza Pezzata Rossa, che possono variare da obiettivi quasi esclusivamente lattiferi a quelli esattamente opposti di sola produzione di carne. Oltre alla scelta dei tori provati più adatti per ciascuna vacca, fornisce anche un eventuale uso di tori giovani in prova di progenie. Inoltre, vengono fornite statistiche dell allevamento utili per meglio decidere gli indirizzi selettivi, come L ANALISI DEI GENI e IL PROGRESSO GENETICO ATTESO. Prossimamente aggiungeremo anche una terza statistica: IL PROFILO GENETICO REALIZZATO. Per richiedere questo nuovo servizio bisogna rivolgersi alla propria Associazione Provinciale Allevatori (semplicemente comunicandolo al controllore). Risultati del performance-test dei torelli del turno: Allevatore Matricola Nome/nr. az Inb % Padre/Nonno mat. Latte Grasso Prot. IDA Rank Peso Img Taglia Muscolosità Arti&Piedi IGT IDAPT Rank kg % % kg gr/d Carne DESTINAZIONE: FA Numero torelli: 2 TARGA MARINO E CLAUDIO RO IT ROCCO 0,56% REGIO / RUMBA 875-0,05 0, ,0 8,0 7, GANDIN NEMORINO ANTONINO GO IT VARADERO 0,32% VANSTEIN / ENGADIN *TA 739 0,11-0, ,0 7,0 7, Media 807 0,03-0, ,0 7,5 7,3 118 DESTINAZIONE: FN Numero torelli: 6 DORIGO MARIO PN IT ,38% VANSTEIN / LOTARRY 585 0,35 0, ,0 6,3 5, SAVANT LEVET PIERO TO IT ,91% WATERBERG / MANDL 511 0,01 0, ,0 7,0 6, RIGUTTO NELLO & ELSO PN IT ,98% PLUMITIF / JORDAN ,09-0, ,7 4,3 6, SIST EDI PN IT ,13% HUMID / SAFIR 682 0,08-0, ,7 7,3 6, ZANOR ANDREA NICOLA-DELL'OSTE E. UD IT ,55% BOSBO / RANDY 670 0,04-0, ,0 6,0 7, ZANOR ANDREA NICOLA-DELL'OSTE E. UD IT ,55% BOSBO / RANDY 670 0,04-0, ,0 6,0 7, Media 707 0,07-0, ,3 6,1 6,3 107 DESTINAZIONE: MAC Numero torelli: 19 FONTANA MARINO E MARIO VR IT ,14% PERNAN / FAUCON ,01 0, ,0 6,0 3, AZ. AGR. LI.RE.STE. DI LIVONI UD IT ,65% ELIOS / MASOLINO 821 0,15 0, ,0 5,7 6, PIN FRANCO TV IT ,00% OXALIN / REPULS 657 0,03 0, ,0 6,7 4, ZANETTI GIUSEPPE PN IT ,14% HAKKINEN / ,27-0, ,7 7,0 4, AZ. AGR. LI.RE.STE. DI LIVONI UD IT ,65% ELIOS / MASOLINO 821 0,15 0, ,7 4,3 6, MARTINO GIANFRANCO CN IT ,38% REMIGIO ET / REFOSCO 953-0,12-0, ,0 6,0 5, PERON DANIELE E DANILO S.A.S PN IT ,00% nc / ENGADIN *TA 673-0,03-0, ,7 8,0 6, SIMONIT ENNIO GO IT ,75% BOSBO / ROMEL (A) 815 0,02-0, ,7 5,7 5, ZANETTI GIUSEPPE PN IT ,14% HAKKINEN / ,27-0, ,7 5,7 5, NOVELLO MAURIZIO UD IT ,00% RESS / EZOZO 981-0,06-0, ,0 5,7 4, MICHELUTTI AURELIO - STEFANO E P UD IT ,88% HERICH / FOX ET 937-0,10-0, ,7 6,0 6, CACCIOLATTI CLAUDIO CN IT ,54% BOSBO / WATERBERG 872-0,04-0, ,0 3,7 7, VECCHI ACHILLEO LUCA E ROBERTO GO IT ,42% NENNI JB / SAFIR ,15-0, ,7 5,0 4, TOFFOLUTTI ROMEO UD IT ,37% HUMID / SAFIR 715 0,03 0, ,7 5,0 4, QUARESIMA AZ. AGRICOLA VI IT ,00% PLUMITIF / BOIS LE VIN ,13-0, ,7 4,0 4, TARGA MARINO E CLAUDIO RO IT ,03% DIONIS / ROMEL (A) 602-0,15-0, ,7 4,3 5, DORIGO MARIO PN IT ,00% HUMID / GARDIAN 528 0,08 0, ,3 4,3 5, RUSSI NEVIO GO IT ,52% NUCLEON / GEUMONT 755 0,02-0, ,3 4,0 5, ZANETTI GIUSEPPE PN IT ,00% BOSBO / nc 493 0,02-0, ,3 3,7 4, Media 863-0,04-0, ,7 5,3 5,1 99 Totale vitelli testati nel turno: 27 Media ,2 5,6 5, P E Z Z A T A R O S S A P E Z Z A T A R O S S A 39

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