AVVISO PUBBLICO PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI INTEGRATI DI SVILUPPO FORMULARIO PER LA PREDISPOSIZIONE DEI PROGETTI INTEGRATI DI SVILUPPO

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1 POR SARDEGNA AVVISO PUBBLICO PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI INTEGRATI DI SVILUPPO FORMULARIO PER LA PREDISPOSIZIONE DEI PROGETTI INTEGRATI DI SVILUPPO Novembre 2006 UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA INDICE

2 1. DATI GENERALI DEL PROGETTO INTEGRATO SINTESI DELLA PROPOSTA DI PROGETTO INTEGRATO PARTENARIATO DI PROGETTO Composizione e costituzione del Partenariato di Progetto Articolazione del Partenariato di Progetto QUADRO DI RIFERIMENTO DEL PROGETTO INTEGRATO Analisi di contesto Analisi SWOT OBIETTIVI E PRIORITA DEL PROGETTO INTEGRATO Costruzione dell albero dei problemi Costruzione dell albero degli obiettivi e selezione degli obiettivi prioritari Coerenza con gli obiettivi specifici definiti nei pertinenti Elementi per la Predisposizione dei Progetti Integrati...Errore. Il segnalibro non è definito. 6. STRATEGIA E OPERAZIONI DEL PROGETTO INTEGRATO Definizione della strategia Definizione delle operazioni Analisi del rispetto del principio di Pari Opportunità Analisi della sostenibilità ambientale Definizione degli indicatori MODALITÀ DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO INTEGRATO Iter procedurale e cronoprogrammi di attuazione delle operazioni Efficienza amministrativa del contesto territoriale di riferimento per l attuazione dell operazione Accordi di cooperazione per l attuazione del Progetto Integrato di Sviluppo QUADRO FINANZIARIO DEL PROGETTO INTEGRATO

3 1. DATI GENERALI DEL PROGETTO INTEGRATO A. Titolo del Progetto Integrato Progetto Pilota Suino B. Classificazione del Progetto Integrato Tipologia del Progetto Integrato x Progetto Integrato di Sviluppo Regionale Progetto Integrato di Sviluppo Territoriale Tema / Settore di Riferimento del Progetto Integrato (Fare riferimento agli Allegati dell Avviso Pubblico) Tipologia di Partenariato di Progetto Barrare la Casella di Interesse Industria, Artigianato e Servizi Regionale Filiere e Produzioni Agroalimentari. Regionale x Pesca, Acquacoltura e Aree Umide. Regionale Rete Ecologica Regionale. Regionale Parchi e Compendi Forestali Regionali. Regionale Itinerari di Sardegna (Itinerari Turistici) Regionale Inclusione, Sociale Regionale Sicurezza e Legalità. Regionale Industria, Artigianato e Servizi Territoriale Filiere e Produzioni Agroalimentari. Territoriale Sviluppo delle Aree Rurali e Montane. Territoriale Turismo Sostenibile e Valorizzazione del Patrimonio Ambientale e Territoriale Culturale. Aree Urbane e Reti di Comuni. Territoriale Provincia/e di Riferimento del Progetto Integrato (Barrare la/e Provincia/e solo per i Partenariati di Progetto Territoriali) Cagliari Carbonia Iglesias Medio Campidano Oristano Nuoro Ogliastra Olbia Tempio Sassari C. Partenariato di Progetto 3

4 Tipologia e Numero di Soggetti del Partenariato di Progetto (Articolo 10, Comma 2 dell Avviso Pubblico) Numero Ente Locale (Comune, Comunità Montana, Provincia) 8 Enti Locali in Forma Associata (Associazioni, Unioni e Consorzi di Enti Locali) Impresa 63 Imprese in Forma Associata (Consorzi, Società Consortili, Associazioni Temporanee di 2 Impresa, etc.) Università, Centro di Ricerca Pubblico, Centro di Ricerca Privato, Parco Scientifico 3 Associazione di Categoria e/o Datoriali 2 Organizzazione Sindacale Associazione Ambientalista Associazione Culturale Organizzazione del Terzo Settore (No Profit) Costituendi Partenariati di Progetto (ai sensi dell articolo 10, comma 2 dell Avviso Pubblico) Altro 3 Composizione del Comitato di Coordinamento (il primo nominativo è il Coordinatore) Cognome Nome Organismo Posta Elettronica Manca Francesco Comune di Orgosolo francescomanca@tiscali.it Casu Francesco Libero professionista casu_francesco@tiscali.it Ecca Valerio Allevatore/trasformatore valerioecca@tiscali.it Porcu Sebastiano ERA IZCS sebaporcu@tiscali.it Salis Michelangelo La Genuina Ploaghe lagenuina@hotmail.com Data di Sottoscrizione del Protocollo d Intesa (Allegato al Progetto Integrato) Data 16 dicembre 2006 Luogo NUORO c/o Sede Università Via Cucca 4

5 D. Approvazione del Progetto Integrato Data di Approvazione del Progetto Integrato da parte del Partenariato di Progetto Data 16 dicembre 2006 Luogo NUORO c/o Sede Università Via Cucca Data di Approvazione del Progetto Integrato da parte del Tavolo di Partenariato Regionale/Provinciale Data Luogo E. Presentazione del Progetto Integrato Firma dei Componenti del Comitato di Coordinamento (il primo nominativo è il Coordinatore) Cognome Nome Firma Manca Francesco Casu Ecca Porcu Salis Francesco Valerio Sebastiano Michelangelo 5

6 2. SINTESI DELLA PROPOSTA DI PROGETTO INTEGRATO Sintesi della Proposta Progettuale (max 2 pagine) Il presente Progetto Integrato denominato Progetto Pilota Suino, nasce come a dimensione territoriale nella provincia di Nuoro e si estende, con l aggregazione del prepartenariato proposto dal Comitato promotore per il recupero, riconoscimento, promozione e valorizzazione del suino di razza Sarda, sino ad assumere una dimensione regionale. Pertanto, gli Elementi per la Predisposizione del P.I. di riferimento, sono quelli della provincia di Nuoro. Si inserisce nell ambito del settore agroalimentare della Sardegna, che nonostante le forti difficoltà incontrate negli ultimi trenta anni, è capace di contribuire ancora oggi alla determinazione del PIL Regionale in maniera rilevante. Partendo dalle attuali condizioni di stentato sviluppo del settore, si è proceduto con un approfondita analisi delle maggiori problematiche, dovute in particolar modo ad una diffusa crisi, che ha interessato tutto il comparto agricolo e zootecnico, alla permanenza delle pesti suine, alla condizione di inadeguatezza strutturale ed infrastrutturale, dovuta quest ultima, alla mancata attenzione (ed ai mancati investimenti) in cui versano la maggior parte degli produzione (allevamento e lavorazione carni e ) e le infrastrutture pubbliche, quasi mai all altezza, nei territori considerati, per una reale moderna razionalizzazione del settore. Le produzioni esistenti sono fondamentalmente di due generi: legali, quelle derivanti dalla attività produttiva di imprese autorizzate, che commercializzano localmente o esportano produzioni non sempre derivanti da materia prima locale; illegali quelle provenienti da allevamenti clandestini, prodotte e consumate a livello familiare. A fronte di importanti quote importato (salumi in particolare, circa 82% del fabbisogno isolano), l offerta di mercato locale è insufficiente e le produzioni sarde hanno difficoltà a distinguersi ed essere riconoscibili. Inadeguata valorizzazione del prodotto che non c e, questa potrebbe essere la definizione del paradosso che si addice attualmente ad un settore, che viene interpretato dagli stessi operatori che lo compongono, come una attività, da intendersi di integrazione al reddito e non a carattere principale. Si evidenzia da un lato sfiducia per la condizione esistente, dall altro coscienza delle grandi potenzialità a seguito di un cambio di rotta, diventato ormai non più procrastinabile. Le difficoltà occupazionali, le difficoltà di integrazione di un esiguo reddito per chi opera in aree rurali, gli ultimi casi di trichinellosi che hanno interessato la salute umana di adulti e minori, un crescente rinnovato stimolo all intrapresa di settore, il riconoscimento ufficiale da parte del Ministero competente della razza suina Sarda, sono tutti fattori che stanno contribuendo a smuovere gli animi; si assiste in questo momento, anche grazie alla Progettazione Integrata, ad una produzione e discussione di idee e progettualità di settore. In un contesto territoriale generale favorevole, per caratteristiche ambientali, produttive e di mercato, si assiste alla presenza di nuove proposte progettuali e potenziamento di realtà imprenditoriali esistenti, sostenibili, che dimostrano una volontà di risanamento ed emersione da uno stato di clandestinità, una volontà di aggregazione tra soggetti del settore, per poter meglio affrontare aspetti relativi la esistenza e concorrenza in un ambito di mercato. Produzioni certificate strettamente legate al territorio di origine, è un concetto ricorrente nelle manifest interesse di settore. 6

7 Interessante è la presenza di idee presentate dalle donne, figure storicamente detentrici dei saperi della, che in questa occasione manifestano interesse anche per la fase dell allevamento. Su questi aspetti si basa il Progetto Pilota Suino, che fa appunto leva su quattro obiettivi principali: addivenire al più presto ad una condizione sanitaria stabilizzata di pesti suine eradicate, presupposto fondamentale per lo sviluppo del settore; favorire la realizzazione di allevamenti moderni e razionali, conformi alle normative vigenti in materia di igiene e benessere animale, condizione fondamentale per l ottenimento di produzioni qualitativamente rilevanti ed ammissibili nel mercato; diffondere il suino di razza Sarda e il suino sardo, al fine di evitare la estinzione di una importante biodiversità e al contempo presentare nel mercato nuovi, unici e peculiari prodotti del territorio; favorire, valorizzare e tutelare le produzioni locali certificate, che si originano dall utilizzo di nuove tecnologie, di nuovi saperi che si devono coniugare con i saperi antichi, che si sanno integrare con gli aspetti più caratteristici del mondo rurale e che contribuiscono alla permanenza nel mondo rurale, evitandone lo spopolamento. Presupposto fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi/impegni succitati è la sinergia che si deve creare tra soggetti pubblici e privati, sia quelli interni al partenariato che quelli esterni comunque coinvolti. Necessario risulta essere un coordinamento delle azioni ed interventi da parte della Pubblica Amministrazione che in passato è spesso incorsa in contraddizioni e/o conflittualità interne. Gli accordi di cooperazione per la attivazione di azioni integrate di sviluppo con il partenariato Contratto di Investimento Pratobello e Progetto Distretto Rurale Barbagia e Mandrolisai rafforzano il. Il modello gestionale individuato nel Protocollo di Intesa, che lega la sua azione alla inclusione, partecipazione e condivisione delle decisioni è nelle condizioni di garantire ed orientare il verso una sua realizzazione. 7

8 3. PARTENARIATO DI PROGETTO 3.1. Composizione e costituzione del Partenariato di Progetto Tabella 1 Elenco degli Enti Pubblici che partecipano al Partenariato di Progetto Ente Pubblico Titolo Proposta Codice CNA Comune di Austis Azioni e interventi formativi, di consulenza e assistenza tecnica alle aziende, iniziative volte a realizzare forme di aggregazione tra soggetti operanti nella filiera. Installazione di doppie recinzioni metalliche mobili per delimitare le parcelle pascolative con un piano di rotazione per l allevamento suino, ristrutturazione di una porcilaia, sistemazione viabilità rurale, promozione e pubblicità degli allevamenti. I27 O1155/1 Comune di Desulo Salvaguardare il patrimonio zootecnico locale formazione, animazione e. O1034 Comune di Irgoli Installazione di doppie recinzioni metalliche mobili per delimitare le parcelle pascolative con un piano di rotazione per l allevamento suino. O1238 Comune di Orgosolo Salvaguardare il patrimonio zootecnico locale formazione animazione e. Comune di Urzulei Salvaguardare il patrimonio zootecnico locale formazione, animazione e. O736 A911 Università degli Studi di Sassari Dipartimento Scienze Zootecniche ERA Istituto Zootecnico Caseario Sardegna Università degli studi di Sassari Dipartimento di Biologia Animale Attività di ricerca nelle filiere lattiero casearia nella produzione e marketing; attività nella filiera carne suina stesura di protocolli di produzione e dispositivi di rintracciabilità; filiera bovina piani di gestione e alimentazione. Allevamento e tutela del suino di Razza Sarda compreso lo studio e il miglioramento degli aspetti produttivi e riproduttivi. Caratterizzazione e valorizzazione dei prodotti della salumeria isolana e del suinetto da latte. Realizzazione dei disciplinari di produzione in accordo con i soggetti del partenariato. Attività di ricerca dell allevamento alimentazione riproduzione gestione delle problematiche di tutela dell ambiente e benessere animale sicurezza alimentare valorizzazione delle razze autoctone. O593 E704 D591 8

9 Tabella 2 Elenco delle Imprese che partecipano al Partenariato di Progetto. Imprese Titolo Proposta Codice Barrili Mario Allevamento, attrezzature, certificazioni. A681 Battacone Francesco Allevamento, attrezzature, certificazioni. O685 Biancu Antonio Francesco Allevamento, attrezzature, certificazioni. G374 Brundu Giuseppe Impianto per la di carne suina e produzione di insaccati. L529 Bundone Francesca Allevamento, nuovo mini salumificio. O609 Cadar Paula Manuela Allevamento, attrezzature, certificazioni. A764 Canudu Antonio Luigi Potenziamento allevamento suino. A288 Carzedda Salumi Nuovo Salumificio. A1077 Casula Giuseppina Allevamento. O641 Cesarini Fabio Allevamento. O616 Comitato Promotore per l recupero, il riconoscimento, la promozione e la valorizzazione del Suino di Razza Sarda C.P.S.R.S. Ecca Valerio Consorzio la Montagna Produce Opere di recinzione dei territori in concessione dall Ente unico forestale e dei comuni, considerati adatti per la realizzazione del pilota, realizzazione di strutture e acquisto di attrezzature per l allevamento. Programma di promozione per la realizzazione di un che prevede il recupero della razza del suino autoctono, (prodotto di qualità pregiata e di nicchia) tramite promozione e valorizzazione del comparto suinicolo regionale.promozione di iniziative finalizzate alla ricostruzione dei saperi e dei sapori locali insiti nell allevamento tradizionale. Progettazione e realizzazione di documentazione e studi a carattere scientifico storico geografico ed economico finalizzati alla predisposizione dei dossier a supporto delle richieste di riconoscimento dei marchi DOP. Allevamento,, produzione insaccati. A805 A1 Cooperativa regionale suino tipico sardo Certificazione, promozione, pubblicità. O60 Corraine Pasqualina Allevamento, attrezzature, certificazioni. G527 Corrias Maria Anna Allevamento. O608 Costituenda Impresa Satta Carzedda Snc Realizzazione di struttura per la produzione di insaccati. L498 Crissantu Giovanni Allevamento, attrezzature, certificazioni. F167 Cucca Andrea Miglioramento allevamento suino. O57 Deco Carni di Pusceddu Fabiola Trasformazione produzione insaccati, certificazioni. A648 Deiana Angelo Allevamento. A879 9

10 Depau Tiziana Allevamento. A838 Dettori Francesco Allevamento, attrezzature, certificazioni. E697 Effeddi di Valter Flore Struttura di prima lavorazione delle carni. O881 Eredi Podda Allevamento, attrezzature, certificazioni. G260 F.lli Puddu Srl Punto di commercializzazione potenziamento salumificio, promozione e partecipazione a fiere. O35 Farina Ciriaco Salumificio F.lli Farina Realizzazione di un nuovo salumificio. O1249 Fois Salumi di Sardegna Realizzazione di un nuovo salumificio. O1295 Frongia Giovanni Andrea Potenziamento Salumificio esistente. B332 Goddi Giovanni Allevamento. A187 La Genuina Trasformazione, certificazione commercializzazione, formazione. D821 Lei Giovanni Maria Allevamento, attrezzature, certificazioni. F631 Lovicu Gianfilippo Potenziamento allevamento. O714 bis Maccioni Andrea Allevamento, attrezzature, certificazioni. P67 Maccioni Andrea Macelleria Salumificio Artigianale di Denti Gesuino Salvatore Angelo Madeddu Sandro Realizzazione di un impianto dedicato al trattamento di codigestione anaerobica di diverse tipologie di reflui liquidi e rifiuti solidi classificabili come biomasse e al recupero energetico associabile attraverso la produzione di Biogas e a processi di cogenerazione. È previsto inoltre una parte del refluo trattato come fertilizzante e ammendante da utilizzare in ambiti agronomici. Ampliamento salumificio esistente, certificazione delle produzioni, formazione. Realizzazione di un impianto di produzione di energia alternativa con un impianto di biogas per il recupero del liquame della porcilaia e dello stallatico ovino ed equino. M349 O614 M514 Melis Dino Allevamento, attrezzature, certificazioni. A929 10

11 Mulas Francesco Allevamento, attrezzature, certificazioni. A1085 Mulas Pietro Allevamento, attrezzature, certificazioni. F170 Mura Emanuele Allevamento biologico realizzazione di 6 capannine di svezzamento, ristrutturazione ricovero scrofe e capannone ingrasso, centro di fecondazione artificiale per la diffusione del materiale seminale nella filiera locale, ingrasso ricerca idrica commercializzazione certificazione, G366 Nurra Salumi Realizzazione di un nuovo salumificio. O1186 Orrù Vincenza Allevamento, attrezzature, certificazioni. P68 Pala Giovanni Antonio Realizzazione di un nuovo salumificio. O403 Picci Giovanni Maria Piga Salvatore Antonio Allevamento suini all aperto ampliamento e completamento del mattatoio e dell impianto di, certificazione e rintracciabilità. Ammodernamento e razionalizzazione allevamento suino. D402 A316 Piras Roberto Allevamento,. O809 Piras Rocco Allevamento, attrezzature, certificazioni. A563 Pisano Gianleonardo Miglioramento allevamento suino. O506 Pisu Andrea Allevamento,. O1225 Puddu Mariano Potenziamento allevamento. I508 Pusceddu Fabiola Potenziamento allevamento. A504 Putzu Ombretta Potenziamento allevamento O1027 Salumificio Artigiano Desulese di Frongia Giovanni & C Salumificio Belvì Salumificio Belvì di Meloni Marinella Rinnovo attrezzature e macchinari per la lavorazione delle carni fresche e salumi Adeguamento strutture e attrezzature di un salumificio, certificazione e sistemi di qualità del prodotto, marketing e predisposizione di un sito web. Salumificio, certificazione, formazione, promozione. D182 O1104 N26 Sanna Raimondo Allevamento, attrezzature. G145 Sarda Salumi SNC Realizzazione nuovo salumificio. A1043 Tidu Assunta Miglioramento fondiario potenziamento allevamento suino. O822 Tidu Simona Potenziamento allevamento. O479 Tolu Giuseppino Allevamento, attrezzature, certificazioni. E712 Tolu Tommaso Allevamento, attrezzature, certificazioni. L544 Tuffu Antonia Allevamento, attrezzature, certificazioni. D740 Usai Antonio Maria Allevamento, attrezzature, certificazioni. E923 11

12 Tabella 3 Elenco degli Altri Soggetti che partecipano al Partenariato di Progetto. Altri Soggetti Titolo Proposta Codice Comune di Fonni. Comune di Talana Comune di Villacidro. Associazione Provinciale Allevatori Nuoro. Istituto Zooprofilattico della Sardegna. ERSAT. GAL Barbagia Mandrolisai. Muscas Angelo Antioco. Sanna Giuliano. Salvaguardare il patrimonio zootecnico locale animazione e. Salvaguardare il patrimonio zootecnico locale animazione e. Salvaguardare il patrimonio zootecnico locale animazione e. Gestione registro Anagrafico suino razza Sarda. Assistenza e consulenza in merito ad aspetti sanitari. Assistenza tecnica al settore. Apporto di esperienza relativa alla progettazione, collaborazione per la riuscita del, Allevamento. Esperienze nel settore. 12

13 3.2. Articolazione del Partenariato di Progetto Articolazione de Partenariato. Manif. int Serie1 Enti Locali Imprese Imprese in forma associata Università ed Enti di Ricerca Associazioni di categoria Altro Tipologia attori. Tabella 4 Impegni specifici assunti dai singoli Soggetti del Partenariato di Progetto CNA Soggetto del Partenariato Comune di Austis Comune di Desulo Comune di Irgoli Comune di Orgosolo Comune Di Urzulei Università Dip. Scienze Zootecniche ERA Istituto Zootecnico Caseario Università degli studi di Sassari Dipartimento di Biologia Animale Impegno Specifico Consulenza, Assistenza tecnica e formazione alle imprese. Realizzazione opere di Infrastrutturazione del Territorio, opere di ristrutturazione e ammodernamento strutture per l allevamento. Salvaguardare il patrimonio zootecnico locale formazione animazione e Realizzazione opere di Infrastrutturazione del Territorio, opere di ristrutturazione e ammodernamento strutture per l allevamento. Salvaguardare il patrimonio zootecnico locale formazione animazione e Salvaguardare il patrimonio zootecnico locale formazione animazione e Realizzazione attività di ricerca nella filiere carne suina, stesura di protocolli di produzione e dispositivi di rintracciabilità. Allevamento e tutela del suino di Razza Sarda compreso lo studio e il miglioramento degli aspetti produttivi e riproduttivi. Caratterizzazione e valorizzazione dei prodotti della salumeria isolana e del suinetto da latte. Realizzazione dei disciplinari di produzione in accordo con i soggetti del partenariato. Realizzazione attività di ricerca dell allevamento, alimentazione, riproduzione, gestione delle problematiche di tutela dell ambiente e benessere animale sicurezza alimentare, valorizzazione. Priorità Attribuita all Impegno Specifico Indispensabile. Indispensabile. Indispensabile. Indispensabile. Indispensabile. Indispensabile. Indispensabile. Indispensabile. Indispensabile. 13

14 Tabella 4 Elenco delle Imprese che partecipano al Partenariato di Progetto. Soggetto del Partenariato Impegno Specifico Priorità Attribuita all Impegno Specifico Barrili Mario Allevamento, attrezzature, certificazioni. Indispensabile. Battacone Francesco Allevamento, attrezzature, certificazioni. Indispensabile. Biancu Antonio Francesco Allevamento, attrezzature, certificazioni. Indispensabile. Brundu Giuseppe Trasformazione, produzione di insaccati. Indispensabile. Bundone Francesca Allevamento e nuovo mini salumificio. Indispensabile. Cadar Paula Manuela Allevamento, attrezzature, certificazioni. Indispensabile. Canudu Antonio Luigi Potenziamento allevamento. Indispensabile. Carzedda Salumi Nuovo salumificio. Indispensabile. Casula Giuseppina Allevamento. Indispensabile. Cesarini Fabio Allevamento. Indispensabile. Comitato Promotore per l recupero, il riconoscimento, la promozione e la valorizzazione del Suino di Razza Sarda C.P.S.R.S. Consorzio la Montagna Produce Allevamento, promozione e valorizzazione. Progettazione e realizzazione di documentazione e studi a carattere scientifico storico geografico ed economico finalizzati alla predisposizione dei dossier a supporto delle richieste di riconoscimento dei marchi DOP. Allevamento, produzione insaccati. Indispensabile. Indispensabile. Cooperativa regionale suino tipico sardo Certificazione, Promozione pubblicità Indispensabile. Corraine Pasqualina Allevamento, attrezzature, certificazioni. Indispensabile. Corrias Maria Anna Allevamento. Indispensabile. Costituenda Impresa Satta Carzedda Snc Produzione insaccati. Indispensabile. Crissantu Giovanni Allevamento, attrezzature, certificazioni. Indispensabile. Cucca Andrea Allevamento. Indispensabile. Deco Carni di Pusceddu Fabiola Trasformazione produzione insaccati, certificazioni. Indispensabile. Deiana Angelo Allevamento. Indispensabile. Depau Tiziana Allevamento. Indispensabile. Dettori Francesco Allevamento, attrezzature, certificazioni. Indispensabile. Effeddi di Valter Flore Struttura di prima lavorazione delle carni. Indispensabile. 14

15 Eredi Podda Allevamento, attrezzature, certificazioni. Indispensabile. F.lli Puddu Srl Trasformazione, commercializzazione, promozione. Indispensabile. Farina Ciriaco Salumificio F.lli Farina Trasformazione produzione insaccati. Indispensabile. Fois Salumi di Sardegna Trasformazione produzione insaccati. Indispensabile. Frongia Giovanni Andrea Trasformazione produzione insaccati. Indispensabile. Goddi Giovanni Allevamento. Indispensabile. La Genuina Trasformazione, certificazione commercializzazione, formazione. Indispensabile. Lei Giovanni Maria Allevamento, certificazione. Indispensabile. Lovicu Gianfilippo Potenziamento allevamento. Indispensabile. Maccioni Andrea Allevamento, attrezzature, certificazione. Indispensabile. Maccioni Andrea Macelleria Salumificio Artigianale di Denti Gesuino Salvatore Angelo Madeddu Sandro Smaltimento reflui, produzione energetiche (biogas). Trasformazione, certificazione, formazione. Smaltimento reflui, produzione energetiche (biogas). Indispensabile. Indispensabile. Indispensabile. Melis Dino Allevamento, attrezzature, certificazioni. Indispensabile. Mulas Francesco Allevamento, attrezzature, certificazioni. Indispensabile. Mulas Pietro Allevamento, attrezzature, certificazioni. Indispensabile. Mura Emanuele Allevamento biologico, centro di fecondazione artificiale, commercializzazione, certificazioni. Indispensabile. Nurra Salumi Trasformazione produzione insaccati. Indispensabile. Orrù Vincenza Allevamento. Indispensabile. Pala Giovanni Antonio Trasformazione produzione insaccati. Indispensabile. Picci Giovanni Maria Allevamento, prima lavorazione carni,, certificazioni. Indispensabile. Piga Salvatore Antonio Ammodernamento allevamento. Indispensabile. Piras Roberto Allevamento,. Indispensabile. Piras Rocco Allevamento, attrezzature, certificazioni. Indispensabile. Pisano Gianleonardo Ammodernamento allevamento. Indispensabile. Pisu Andrea Allevamento,. Indispensabile. Puddu Mariano Potenziamento allevamento. Indispensabile. 15

16 Pusceddu Fabiola Potenziamento allevamento. Indispensabile. Putzu Ombretta Potenziamento allevamento. Indispensabile. Salumificio Artigiano Desulese di Frongia Giovanni & C Salumificio Belvì Salumificio Belvì di Meloni Marinella Lavorazione carni, produzione insaccati. Trasformazione produzione insaccati, certificazione, marketing. Trasformazione produzione insaccati, certificazione. Indispensabile. Indispensabile. Indispensabile. Sanna Raimondo Allevamento. Indispensabile. Sarda Salumi SNC Trasformazione produzione insaccati, certificazione. Indispensabile. Tidu Assunta Potenziamento allevamento. Indispensabile. Tidu Simona Potenziamento allevamento. Indispensabile. Tolu Giuseppino Allevamento, attrezzature, certificazione. Indispensabile. Tolu Tommaso Allevamento, attrezzature, certificazione. Indispensabile. Tuffu Antonia Allevamento, attrezzature, certificazioni. Indispensabile. Usai Antonio Maria Allevamento, attrezzature, certificazione. Indispensabile. Tabella 5 Impegni collettivi assunti dai singoli Soggetti del Partenariato di Progetto 16

17 Impegno Specifico Impegno comune per la eradicazione delle pesti suine e risanamento del territorio. Impegno comune per lo sviluppo del settore suinicolo. Impegno alla tutela della biodiversità animale. Costituzione di forme associative finalizzate a valorizzare, tutelare promuovere le produzioni locali. Adesione a sistemi di certificazione delle produzioni. Rispetto dei disciplinari di produzione. Collegamento stabile tra imprese ed Enti di ricerca. Impegno da parte degli enti pubblici a coordinare informazione e. Impegno da parte degli enti pubblici a coordinare e gestire sotto il profilo burocraticoamministrativo la realizzazione degli interventi infrastrutturali (es. stazione appaltante su opere che ricadono nel proprio territorio). Impegno da parte di tutti i componenti del partenariato alla condivisione e rispetto del Modello di Gestione individuato. Priorità Attribuita all Impegno Specifico Indispensabile. Indispensabile. Indispensabile. Indispensabile. Indispensabile. Indispensabile. Indispensabile. Indispensabile. Indispensabile. Indispensabile. 17

18 4. QUADRO DI RIFERIMENTO DEL PROGETTO INTEGRATO 4.1. Analisi di contesto A. Situazione attuale del contesto territoriale / tematico / settoriale del Progetto Integrato di Sviluppo Il Progetto Integrato di Sviluppo interprovinciale Progetto Pilota Suino si inserisce nell ambito del settore agroalimentare della Sardegna. Negli ultimi anni, nonostante lo stesso abbia subito diverse crisi economiche, continua a contribuire in maniera rilevante alla determinazione del PIL Regionale. Il settore agroalimentare assume una particolare funzione economica e sociale, in modo particolare nelle aree dell interno dell isola, ove, il legame tra ambiente, tradizioni e produzioni agroalimentari risulta essere piuttosto forte e solido e va a costituire un perno per lo sviluppo del settore. La territorialità e tipicità dei prodotti finiti, dovute all utilizzo di tecniche di lavorazione e della materia prima di tradizione millenaria, che ne esaltano l originalità e l unicità, rappresentano il principale vantaggio competitivo sul mercato per gli operatori del settore ed assicurano un valore aggiunto. L analisi del quadro di riferimento regionale evidenzia come, nell ambito del comparto agroalimentare sardo, il settore delle carni fresche e trasformate si colloca in posizione secondaria rispetto a quello lattiero caseario e risulta caratterizzato da scarsa propensione all ammodernamento strutturale e scarso orientamento al mercato delle strategie d impresa. Gli operatori del settore lamentano una scarsa capacità di valorizzazione delle produzioni e di penetrazione nei mercati. Il comparto interessa principalmente le filiere ovina, caprina (marginalmente), bovina e suina. I dati sulla consistenza degli allevamenti pongono la Sardegna al primo posto nell ambito dell allevamento ovino italiano ed europeo con oltre 3 milioni di capi ovini (RAS,2004), circa il 40% del patrimonio nazionale, distribuiti in oltre aziende zootecniche ed una occupazione di circa unità. Il 22% della carne ovina nazionale viene macellata in Sardegna ed il prodotto di punta è rappresentato dall Agnello di Sardegna, che nel 2001 ha ottenuto il riconoscimento IGP (Reg. CE n. 138/01). Il settore caprino ha una consistenza di oltre capi ripartiti in oltre aziende, con il capretto che rappresenta il prodotto di maggiore pregio ed è inserito tra i prodotti agroalimentari tradizionali (D. M. n 350). Secondo i dati del V censimento dell agricoltura in Sardegna nel 2000 erano presenti allevamenti bovini con una consistenza totale di capi; di queste sono aziende che allevano vacche da latte, con una consistenza di capi. Le vacche appartenenti a razze da carne o ad orientamento carneo sono poco più di (Assessorato all Agricoltura RAS, 2002). Il settore bovino da carne rappresenta pertanto buona parte dell intero comparto bovino sardo, rappresentato prevalentemente dal sistema estensivo (linea vaccavitello) e, in alcune aree vocate, da allevamenti specializzati. La produzione di carne bovina è stimata intorno ai q.li, mentre il valore della produzione lorda vendibile si colloca intorno ai 150 milioni di Euro. Il tasso di autoapprovvigionamento si colloca intorno al 40%. Il patrimonio suino isolano (dati RAS, Assessorato dell Igiene, Sanità e dell Assistenza Sociale, anno 2005) consiste in capi distribuiti in aziende, con un rapporto medio di meno di 10 capi/azienda. L indirizzo produttivo è orientato prevalentemente alla produzione del suinetto da latte del peso di 5/6 Kg da destinare al consumo alimentare. Già inserito tra i prodotti agroalimentari tradizionali (D.M. n 350), è oggetto di iniziative finalizzate all ottenimento del Riconoscimento comunitario. La produzione della carne si colloca intorno ai q.li. Sulla base della distribuzione delle aziende, nelle provincia di Sassari (inclusa Gallura) risultano presenti il 33,8% delle aziende, seguita da Nuoro (inclusa Ogliastra) con il 33,7%, Oristano con il 15,2%, Cagliari (incluse le province del Medio Campidano e del Sulcis) con il 17%. La consistenza numerica evidenzia invece che la maggior parte dei capi, poco oltre il 40%, vengono allevati in provincia di Cagliari, dove sono localizzati gli allevamenti intensivi di maggiori dimensioni, il 25% a Nuoro, il 22,8% a Sassari ed infine il 16,2% presso la provincia di Oristano. La filiera delle carni suine comprende anche il settore dei prodotti derivati, per il quale non è facile reperire dati. Tuttavia esiste una tradizione diffusa che comprende prodotti di notevole tradizione e prodotti innovativi. Tra i primi la salsiccia sarda (inclusa nell elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali), il prosciutto (tipico delle aree interne), la mustela ed una miriade di prodotti territoriali di grande pregio (es. prosciutto di spalla con guanciale). Le strutture di riconosciute e iscritte nell elenco del Ministero della Salute (2004) attualmente operanti in Sardegna ammontano complessivamente a n. 81, delle quali 24 a capacità industriale e 57 a capacità non industriale. Il settore suino sardo è stato negli ultimi decenni condizionato pesantemente dalla presenza delle Pesti Suine Classica ed Africana. Allo scopo di sottolineare l entità di tali problematiche sanitarie è utile considerare che, sulla base dei dati dell Assessorato alla Sanità, circa il 39% delle aziende ed oltre il 36 % dei capi allevati sono localizzati nella Zona definita ad Alto Rischio per peste suina africana e/o peste suina classica, comprendente la provincia dell Ogliastra, parte della provincia di Nuoro e parte della provincia di Sassari. I problemi sanitari hanno inoltre condizionato lo sviluppo delle industrie di macellazione, sezionamento, preparazione e. L esportazione delle carni suine e dei prodotti derivati è infatti condizionata dalla necessità di farli transitare in stabilimenti autorizzati a questo scopo, che garantiscono la certificazione dei prodotti e la tracciabilità di filiera. 18

19 Tali limitazioni hanno spinto la maggior parte degli imprenditori del settore, operanti nel sezionamento, preparazione e, ad utilizzare carni provenienti dalle sole aree dell isola non soggette a vincoli sanitari, ma soprattutto ad importare carni da altre regioni italiane (prevalentemente dal nord Italia) o da altri paesi europei. Secondo recenti stime oltre il 60% della carne suina utilizzata per la produzione di salsiccia stagionata ha provenienza extraregionale. Relativamente alla possibilità di esportazione, sono numerosi gli stabilimenti e le aziende operanti in Sardegna costrette ad esitare i propri prodotti al solo mercato regionale, mentre attualmente sono solo n. 35 gli stabilimenti riconosciuti autorizzati all invio di carni suine e prodotti a base di carne fuori dal territorio regionale, fra i quali: 3 di macellazione e sezionamento, 1 di macellazione, sezionamento e preparazione, 1di sezionamento e preparazione, 1 di sezionamento, preparazione e lavorazione di prodotti a base di carne, 2 di lavorazione prodotti a base di carne e prepar carne a capacità industriale e non, 18 di lavorazione prodotti a base di carne a capacità non industriale e 9 di lavorazione prodotti a base di carne a capacità industriale. L analisi dei numeri del comparto evidenzia un settore vivace e numericamente consistente, che interessa l intero territorio regionale, verso il quale negli ultimi anni sono state indirizzate minori risorse finanziarie pubbliche rispetto ad altri settori del comparto agroalimentare considerati prioritari. La filiera della carne in Sardegna evidenzia dunque l esistenza di alcuni limiti concreti, che ne hanno condizionato lo sviluppo. In particolare, come si evince dall analisi relativa alla filiera regionale della carne, contenuta tra gli Elementi per la predisposizione dei PI Regionali, le principali problematiche che interessano il settore suino riguardano: per il settore della produzione primaria, il carattere complementare dell offerta, che ha lo scopo di integrare redditi aziendali che derivano prevalentemente da altre attività produttive, e i costi di produzione alti; per le fasi successive della filiera (carne fresca, preparazioni e prodotti a base di carne) l influenza di numerose variabili che hanno determinato la diminuzione dei consumi, quali la trichinellosi, la blue tongue, e la peste suina, ma anche la sindrome della mucca pazza e l influenza aviaria le quali, negli ultimi due casi succitati, pur essendo sostanzialmente estranee alla realtà sarda ne hanno influenzato le dinamiche di mercato. E possibile affermare che, da circa trenta anni, il fattore sanitario legato alla presenza della Peste suina africana nel territorio regionale, ha inciso in maniera specifica nello sviluppo del comparto suinicolo sardo, con notevoli ripercussioni negative che hanno interessato anche gli aspetti della commercializzazione del prodotto nelle regioni italiane. Infine, occorre considerare che il fattore in questione ha avuto conseguenze gravissime anche sulla salvaguardia della biodiversità animale, visto l impatto negativo avuto sulla sopravvivenza del suino autoctono, ancora oggi a forte rischio di estinzione. Analizzando il contesto a livello territoriale si ripresentano le stesse caratteristiche e problematiche sopra descritte, accentuate da alcune specificità ambientali e socioculturali. Come si evince dai dati precedentemente riportati, le aree tradizionalmente interessate al settore della produzione della carne, in particolare di quella suina, ricadono nelle province di Nuoro, Ogliastra, Sassari e Oristano. In particolare, sono interessate le zone rurali, generalmente di collina e montagna (Nuorese e Ogliastra), nelle quali si punta alla realizzazione di percorsi di sviluppo basati sulla valorizzazione delle risorse e specificità locali, specialmente agroalimentari e naturali, sia in termini di biodiversità (varietà genetiche animali presenti) sia socioculturali (competenze, usi e tradizioni che caratterizzano le comunità locali). In questi contesti territoriali perdura la tradizione familiare di ingrassare e macellare il suino per la produzione di carne e salumi tradizionali. Inoltre è sviluppato l allevamento del suino, spesso in forma complementare rispetto a quello ovicaprino e bovino, con sistema brado o semibrado e, solo sporadicamente, intensivo. Dal punto di vista genetico la situazione è abbastanza complessa. Sin dal XIX secolo sono state introdotte nell Isola razze specializzate, come la Craonnaise, Yorkshire, Berkshire e Casertana, che sono state incrociate con la popolazione locale al fine di migliorarne la produttività. Tali tentativi non hanno però nel complesso prodotto i risultati attesi, per differenti ragioni, tra le quali le difficoltà di adattamento e di sopravvivenza riscontrate dai soggetti delle razze introdotte, soprattutto negli ambienti più difficili del centro Sardegna, che non fornivano adeguate risorse alimentari. Le esperienze in questione hanno prodotto diversi e notevoli danni, contribuendo alla riduzione in tutto il territorio regionale della presenza, in purezza, di animali del tipo genetico originario; nonostante tutto, attualmente esiste una vasta popolazione di animali allevati con sistemi tradizionali che presentano caratteristiche del tipo genetico ancestrale e nei quali non sempre sono chiaramente espressi i tratti genetici delle razze incrocianti. In particolare l allevamento del suino al brado è ancora oggi una peculiarità dei territori del Nuorese e dell Ogliastra, che diversamente dagli altri territori della regione, sono riusciti preservare la presenza della razza suina autoctona. Tale aspetto è dovuto probabilmente al fatto che nella gran parte degli allevamenti, posti ad oltre 500 metri dal livello del mare, è avvenuta in modo minore l introduzione delle razze specializzate. Nel contesto territoriale di riferimento un opportunità importante viene offerta da alcune iniziative in corso di realizzazione che riguardano la salvaguardia del suino autoctono di razza Sarda, che ha recentemente ottenuto il riconoscimento ufficiale da parte del Ministero dell Agricoltura e l iscrizione all ANAS, e la valorizzazione della carne e dei derivati ottenuti dallo stesso. Tali iniziative, se opportunamente promosse e sfruttate, assumono una notevole importanza sia sotto l aspetto economicoproduttivo che sociosanitario, poiché rappresentano un occasione per favorire l aggregazione dei produttori della filiera e la regolarizzazione degli allevamenti, che sono alla base di una razionale ed efficace applicazione del piano di eradicazione delle pesti suine nelle aree ad alto rischio ed in tutto il territorio regionale. Relativamente al quadro di riferimento territoriale in cui si inserisce il Progetto Integrato, di seguito viene riportata una sintetica analisi, in riferimento ai distretti territoriali, della filiera della carne in generale e di quella suina in particolare. PROVINCIA DI NUORO. La filiera è composta dalle produzioni di carni bovine, suine e ovicaprine. Per quanto riguarda la consistenza, va segnalato che, relativamente al settore suino, i dati non tengono conto dei capi realmente presenti, allevati allo stato brado e non censiti. Nel territorio sono presenti oltre 20 tra strutture di macellazione, lavorazione carni (anche se alcuni inattivi per problemi gestionali) e di produzione di salumi; diversi stabilimenti industriali, tecnologicamente all avanguardia, sono leader del settore in Sardegna. Per quanto 19

20 riguarda la macellazione e lavorazione delle carni fresche la maggior concentrazione si registra nell Area del Marghine (8 nei comuni di Macomer, Sindia e Bortigali) dove operano le più grosse aziende della provincia. Altre strutture si trovano a Nuoro e in Baronia nei Comuni di Lula, Siniscola e Onanì. Di rilevante interesse per la provincia, le produzioni di salumi sono diffuse con risultati di eccellenza soprattutto nei Comuni di Irgoli, Orosei, Siniscola e Bitti (Baronia), Desulo, Fonni, Oliena, Orani e Ottana nel Nuorese e Barbagia, e Macomer e Silanus per il Marghine. Le quantità prodotte soddisfano però solo una minima parte della domanda del mercato sardo, con i consumi che si aggirano su circa qli. ed una produzione regionale annua di qli che copre il 2023% del fabbisogno. Le carni macellate e lavorate in loco sono commercializzate direttamente nell isola e solo alcuni prodotti tipici sardi (salsiccia, agnello) vengono commercializzati soprattutto nell Italia del CentroSud. I dati sul settore delle carni relativi alla situazione regionale al 2003 indicano che la macellazione totale di carni suine, bovine e ovicaprine in Sardegna è cresciuta dello 0,6% rispetto al In particolare, sono diminuite dello 0,6% le macell ovicaprini e di bovini mentre le macell suini sono aumentate del 2,1%. I segmenti più attrattivi sono le carni tipiche regionali, quali il suinetto da latte sardo e l agnello da latte IGP, la cui produzione sta aumentando grazie anche allo sviluppo del turismo gastronomico. Per questo molte aziende si stanno indirizzando alla produzione di carni tipiche di animali provenienti da razze autoctone e/o nati e allevati in Sardegna, caratterizzati da tracciabilità. Dal punto di vista dei consumi, il mercato è sempre più orientato verso la carne disossata, i tagli anatomici sottovuoto da destinare sia alla GDO che al mercato tradizionale, il porzionato (seconda lavorazioni), le preparazioni e i prodotti a base di carne (terze, quarte lavorazioni). La filiera suina è quella sulla quale vengono riposte le maggiori aspettative, a causa della presenza di una domanda notevolmente superiore rispetto alla produzione regionale. Nell ambito del settore suino gli allevamenti della provincia sono orientati alla produzione di lattonzoli (610 kg) per il 95%, mentre solo il 5% delle aziende allevano magroni fino ad un peso di Kg. Tra le principali criticità di filiera sono rilevate le carenze di strutture idonee per un allevamento razionale (sia al chiuso che all aperto), per la macellazione del magrone e del maiale pesante. Le imprese agricole impegnate nell allevamento dei suini e regolarmente censite operano in strutture aziendali carenti, in un territorio caratterizzato da carenze infrastrutturali gravi: disponibilità scarsa e limitata di acqua potabile, di elettrificazione e viabilità rurale. La situazione risulta ancor più grave per gli allevamenti non censiti (composti da un numero imprecisato di capi) i quali, per la maggior parte, insistono su terre pubbliche, in cui sono spesso assenti le più elementari dotazioni strutturali e infrastrutturali, e per tali motivazioni risultano maggiormente esposti ai focolai di peste suina classica e africana. Infine, risultano essere del tutto inadeguate o assenti la, le attività di diffusione della conoscenza da parte dell opinione pubblica della tematica in discorso, le attività di comunicazione pubblicitaria, promozione e valorizzazione delle produzioni (carni e salumi). Infine, occorre segnalare che mancano soggetti impegnati nelle attività collaterali alla fase della produzione e delle carni suine, tipiche delle imprese industriali quali: amministrazione ed controllo di gestione, marketing (prodotto, prezzo, promozione e confezionamento, distribuzione), logistica. In tal senso, si intende rispettare e valorizzare i fattori che caratterizzano le piccole attività imprenditoriali del territorio che operano nel comparto suinicolo (la cui gestione si sostanzia nell allevamento, produzione e ) e promuovere la costituzione di forme associative imprenditoriali (es. consorzi) con il compito di interessarsi agli aspetti succitati, necessari all aumento della competitività e redditività delle imprese. PROVINCIA DELL OGLIASTRA. Il settore zootecnico costituisce una delle maggiori risorse dell Ogliastra, nonostante stia vivendo una delle crisi sanitarie più difficili degli ultimi anni; in particolare, il settore suinicolo, a causa della presenza di focolai di peste suina africana, vede notevolmente ridimensionato sia il numero delle imprese che il numero dei capi. L allevamento suino risulta essere uno dei fattori che maggiormente incidono dell area il cui patrimonio tuttavia risulta pesantemente sottostimato nelle statistiche ufficiali. L ISTAT attribuisce solo capi. Sulla base delle interviste effettuate risulta prudenziale una stima di circa capi, concentrati prevalentemente nei comuni di Villagrande Strisaili, Talana, Urzulei, Baunei e Loceri. Sulla base della rilevazione censuaria, il 17,4% di tale patrimonio è costituito da scrofe montate, contro il 24% della media regionale. L area presenta una specializzazione relativa per quanto riguarda i suini di peso inferiore ai 20 chili (31% contro 21% regionale) e quelli compresi tra i venti e gli ottanta chili (15,4% contro 13,2%). PROVINCIA DI ORISTANO. Il settore agrozootecnico assicura un legame assai stretto e consolidato con l ambiente, la popolazione del territorio e la cultura locale, che risulta essere importante anche in termini di senso di appartenenza e di prospettive future del settore nonostante l aggravamento della crisi economica. L allevamento suino si divide in due realtà produttive differenziate: in primis una tipologia di allevamento complementare ad altre attività che assicura il mantenimento di 1 2 capi adulti in aziende a ordinamento produttivo diverso (sia zootecnico che non); in secondo luogo, una tipologia di allevamento specializzato, realizzato con sistemi di allevamento razionale, prevalentemente a ciclo chiuso. Sul piano tecnicoproduttivo prevale l orientamento verso la produzione del suinetto da latte, del peso di 5/6 Kg, da destinare al consumo alimentare e alla ristorazione; meno diffuso, e limitato alle aziende di maggior consistenza, l indirizzo rivolto alla produzione del magrone da macelleria del peso 95/100 Kg; al contrario risulta del tutto assente l indirizzo verso la produzione del suino pesante da 20

21 industria (per salumificio), nonostante la presenza di alcune aziende per la produzione di insaccati validamente operanti sul mercato, anche per i problemi legati al diffondersi della peste suina che recentemente ha colpito e falcidiato la consistenza suinicola provinciale. Nel complesso, le produzioni zootecniche da carne costituiscono un importante elemento produttivo per il sistema agricolo della provincia per le potenzialità di sviluppo della gamma di prodotti della filiera. B. Risorse materiali e immateriali di riferimento per il Progetto Integrato di Sviluppo Il intende contribuire alla valorizzazione delle risorse materiali e immateriali di diversa natura, di cui sono particolarmente ricchi i territori di riferimento ma che risultano attualmente utilizzate in maniera irregolare o sottoutilizzate. Nei comprensori rurali interessati, l agricoltura e la zootecnia rappresentano le attività di maggior rilievo, per l incidenza sull economia locale e per le influenze che esercitano nel contesto ambientale, paesaggistico, sociale e culturale; infatti, le attività imprenditoriali dei settori in questione devono operare seguendo il generale principio della multifunzionalità, oggi riconosciuto anche dal quadro normativo (PAC, PSR, Natura 2000, Legge 228/2001). L idea forza è la promozione e realizzazione di un modello di sviluppo rurale di qualità, che sia in grado, in primo luogo di favorire l aumento della competitività sul mercato in cui opera il settore suinicolo, favorito anche da integrazione con altri settori dell economia interessati a preservare l agricoltura, e, di seguito, di generare reddito e occupazione nel rispetto del sistema organizzativo e produttivo esistente che caratterizza le piccole attività imprenditoriali zootecniche ed in generale in risposta alla vocazione culturale del territorio. In particolare, poi, le risorse materiali alle quali si fa riferimento in questa sede sono costituite da: 1. un ambiente naturale incontaminato soprattutto con riferimento alle zone boschive di eccezionale rilevanza sia per estensione che per qualità, che lo rende adatto all allevamento di suini e dunque alla produzione di prodotti tipici di qualità elevata; si tratta di vaste zone, soprattutto di tipo boschivo, che vengono attualmente utilizzate per l allevamento a pascolo brado, e che sono particolarmente adatte all insediamento di piccole imprese agricole, rispettose dell ambiente e che basano l allevamento dei suini utilizzando la tecnica dell en plen air, assicurando e favorendo in tal modo anche il benessere degli animali; 2. Animali perfettamente adattati all ambiente naturale di cui i suini di razza Sarda costituiscono l oggetto della presente analisi; si tratta di suini di razza italiana dai caratteri di estrema selvaticità, di piccola mole, dai tratti somatici che ricordano i cinghiali con il quale spesso si riproducono, il cui peso vivo da adulti si aggira intorno ai kg, dal mantello color nero, grigio, fulvo o pezzato, dalle setole folte, lunghe, ruvide, che formano una criniera in corrispondenza della linea dorsale, ed infine dalla testa è conica con profilo rettilineo ed orecchie piccole dirette in alto e di lato pendenti. La razza autoctona Sarda, storicamente priva di registro anagrafico, con decreto del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali dell 8 giugno 2006, ha ottenuto il riconoscimento ufficiale ed è stata iscritta nel Registro dei Tipi Genetici Autoctoni, contribuendo così alla tutela delle biodiversità isolane; le iniziative rivolte alla sua tutela, pressoché inesistenti fino a pochissimi anni fa, sono state avviate di recente e con crescente soddisfazione per i soggetti interessati, sollecitate in primo luogo dalle amministrazioni territoriali (RAS, enti locali), da studiosi della materia e ricercatori provenienti da esperienze fatte con razze suine autoctone in ambienti per molti versi simili a quelli sardi (Spagna, Toscana e Sicilia). Il bisogno di promuovere la conoscenza e la tutela ed il corretto allevamento del suino di razza Sarda è emerso anche in seguito all aggravarsi della crisi economica del settore, dovuta alla recentissima comparsa di casi di trichinellosi umana in alcuni dei territori interessati al presente, contratta in seguito al consumo di insaccati preparati con carni di animali allevati allo stato brado e in condizioni di clandestinità; gli aspetti problematici succitati hanno spinto le maggiori imprese agroalimentari del comparto suinicolo, presenti nel territorio ed impegnate nella lavorazione e delle carni suine, ad utilizzare materie prime provenienti dalle sole aree dell isola non soggette a vincoli sanitari, e soprattutto, con grave danno per gli allevatori sardi, sono state obbligate, ad importare carni da altre regioni (del nord Italia, come già accennato, e/o di altri paesi europei), poiché la domanda di mercato supera l offerta (relativamente ai settori della carne fresca quali il suinetto da latte, e dei prodotti finiti quali i salumi sardi); 3. Storicamente le attività imprenditoriali del settore zootecnico rappresentano nel loro complesso i fattori che trainano maggiormente l economia locale; esse si caratterizzano per lo stretto ed ormai consolidato legame con il tessuto sociale e costituiscono, inoltre, parte integrante della vita delle popolazioni locali, dotate di uno spiccato ed originale senso di appartenenza alla propria terra, identità e cultura; in realtà solo una percentuale bassissima risulta operare in modo regolare rispetto alle attuali normative imposte dal legislatore, per la maggior parte dei casi, infatti, si è in presenza di piccole imprese, prevalentemente a conduzione familiare totalmente carenti di /o impianti aziendali necessari per assicurare la produzione di materia prima, la lavorazione di queste e in prodotti finiti nel rispetto delle norme igienico sanitarie e dei principi di efficacia ed efficienza nell utilizzo delle risorse. Anche in questa sede occorre ricordare come le aree interessate al siano del fortemente carenti di supporti infrastrutturali (viabilità rurale, rete elettrica e fognaria, impianti per il trasporto di acqua corrente ed acqua potabile) fondamentali per assicurare il corretto funzionamento delle attività e per creare e favorire condizioni per l abitabilità delle zone rurali, contribuendo in tal modo anche alla riduzione del fenomeno dello spopolamento delle zone interne. In modo analogo, le risorse immateriali che incidono nel, seppure riccamente presenti nel territorio, risultano essere utilizzate solo parzialmente, si tratta di: 1. saperi che riguardano la produzione (es. suinetto da latte), la lavorazione e delle carni suine in salumi tipici, costituiscono il kow how delle piccole imprese zootecniche a conduzione familiare dei territorio oggetto della presente analisi e sono prevalentemente custoditi dalle donne della popolazione locale. Trattandosi di produzioni (materie prime da trasformare in beni di consumo) in quantità limitata che avvengono nella maggioranza dei casi in contesti domestici, vengono svolte con la massima cura dei dettagli e nel rispetto rigoroso delle tecniche di lavorazione tramandate di generazione in generazione; tenendo in dovuta considerazione gli aspetti storici ed antropologici delle zone interne della 21

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