SISTEMA NERVOSO ANATOMIA E PATOLOGIA TRAUMA CRANICO. Dr. Stefano Banti Segreteria Scientifica 118 Pisa TRATTAMENTO

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1 ANATOMIA E PATOLOGIA Dr. Stefano Banti Segreteria Scientifica 118 Pisa SISTEMA NERVOSO Sistema Nervoso Centrale Controlla tutte le funzioni di base e reagisce agli stimoli esterni Sistema Nervoso Periferico Rete di fibre nervose che collegano il SNC al resto del corpo Sistema Nervoso Vegetativo Controlla autonomamente il cuore, i vasi sanguigni, i visceri, le ghiandole, ecc. TRAUMA CRANICO DIFFERENZA DI DIAMETRO DELLA PUPILLA TRATTAMENTO 1. Autoprotezione 2. Allontanare la folla 3. POSIZIONE SUPINA 4. VIGILARE sui parametri vitali (Rischio Evolutivo Clinico) 5. Bloccare il rachide cervicale 6. Attenzione al VOMITO NON SPOSTARE L INFORTUNATO L SE NON NECESSARIO SE NECESSARIO, SPOSTARLO NEL MODO GIUSTO

2 CRISI CO VULSIVE O ATTACCHI EPILETTICI Consistono in un susseguirsi di movimenti e di contrazioni involontari che possono interessare tutta la muscolatura o solo una parte Di solito si presentano con perdita di coscienza e rigidità muscolare associate a perdita di urine e si risolvono spontaneamente (il rischio consiste in attacchi subentranti possibili) Sono più frequenti in età pediatrica come conseguenza di uno stato febbrile Sintomi AURA: (30-60 sec.) Nausea, malessere generale, lampi luminosi negli occhi Fase TONICA: (1-1,5 min.) Perdita di coscienza, irrigidimento muscolare Fase TONICO-CLONICA: (1-2 min.) Contrazioni muscolari Fase del RISVEGLIO: Arresto delle contrazioni Lenta ripresa di coscienza Amnesia dell accaduto Agitazione TRATTAME TO 1) Adagiare il soggetto per terra 2) Slacciare gli indumenti 3) Impedire che si ferisca o si morda la lingua 4) Proteggere la testa senza immobilizzarla 5) Seguire le istruzioni della Centrale Operativa 118 Apparato Respiratorio APPARATO RESPIRATORIO E CARDIACO naso faringe laringe trachea polmoni bronchi bronchioli

3 LA MECCANICA LA MECCANICA RESPIRATORIA RESPIRATORIA PLEURA PARIETALE E VISCERALE Inspirazione Espirazione Cavità pleurica con fluido Pleura parietale Pleura viscerale Lo spazio tra le pleure è definito cavità pleurica ed è riempito di liquido Il liquido pleurico contribuisce alla respirazione agendo da lubrificante Durante una normale inspirazione intervengono i muscoli diaframma e intercostali esterni la cui contrazione produce un movimento in alto ed in avanti della gabbia toracica. Il diaframma si schiaccia e si muove in basso Durante una normale espirazione non interviene nessun muscolo ma è un processo passivo. Se l espirazione è attiva intervengono i muscoli addominali e i muscoli intercostali interni che forzano la gabbia toracica verso il basso e all interno. I muscoli intercostali si rilassano e le coste con lo sterno tornano nella posizione di riposo Il diaframma si muove in alto FREQUENZA RESPIRATORIA APPARATO CARDIACO La funzione primaria del cuore è quella di pompare sangue all interno dei vasi Nell adulto atti/min. FREQUENZA CARDIACA Nel neonato atti/min. Nell adulto atti/min. Nell anziano atti/min. Nel neonato atti/min. La frequenza respiratoria, quindi la mobilità dei muscoli respiratori, è controllata dai centri nervosi del respiro che si trovano in una zona del cervello chiamata BULBO Nell anziano atti/min.

4 DOLORE TORACICO Ha varie cause, ma la più consistente ed emergente consiste nell I FARTO DEL MIOCARDIO, il quale essendo la causa più frequente dell arresto cardiaco, deve essere diagnosticato e trattato il più presto possibile Può manifestarsi con diverse varianti: Dolore al centro del torace che può irradiarsi al braccio sx, alla mandibola, alla gola, ecc. Difficoltà respiratoria Debolezza, sudorazione, pallore ausea, vomito, mal di stomaco PRIMO SOCCORSO - Tranquillizzare l infortunato - Non far muovere l infortunato - Controllare costantemente i parametri vitali - Slacciare indumenti costrittivi - Se fa uso di farmaci (TRINITINA o CARVASIN), aiutarlo nell assunzione - Porre in posizione semiseduta EDEMA POLMO ARE ACUTO E una patologia grave dovuta a scompenso cardiaco sinistro, il cui sintomo principale consiste in una grave difficoltà respiratoria (come se il paziente stesse affogando ), tanto che il paziente tende ad assumere una posizione seduta e ci può essere schiuma rosacea nelle vie aeree Trattamento: mantenere la persona nella posizione in cui respira meglio (in genere seduta) e seguire le istruzioni della Centrale Operativa 118 APPARATO SCHELETRICO FUNZIONI DELLO SCHELETRO Sostegno Protezione Movimento

5 TRAUMATOLOGIA OSTEO-MUSCOLARE CONTUSIONE Trauma da impatto, senza lesione effettiva dei tessuti Sintomi: DOLORE Possibili ECCHIMOSI O EMATOMI PRIMO SOCCORSO BENDAGGIO ELASTICO IMPACCO FREDDO NON PRATICARE MASSAGGI NON APPLICARE CALORE DISTORSIONE Stiramento senza spostamento dei capi ossei articolari Sedi più colpite caviglia, ginocchio, polso LUSSAZIONE LUSSAZIONE FRATTURE FRATTURE Non ridurre la lussazione Applicare ghiaccio Immobilizzare in posizione antalgica Ospedalizzare FRATTURA: interruzione della soluzione di continuità a carico di un osso. Le fratture possono provocare profuse emorragie interne ed esterne a causa di lesioni vascolari indotte dai monconi di frattura.

6 FRATTURE CHIUSE FRATTURE APERTE FRATTURE APERTE Esposte, in cui i frammenti ossei perforano i piani muscolari e cutanei, provocando una ferita che può sanguinare ed infettarsi. Composte Scomposte TRATTAMENTO 1. Tranquillizzare l infortunato 2. Applicare GHIACCIO 3. IMMOBILIZZARE a monte e a valle 4. NON muovere la parte lesa senza averla immobilizzata 5. NON massaggiare, NON applicare calore EMORRAGIA I TER A Perdita di sangue all interno del corpo, LE EMORRAGIE CLASSIFICAZIO E EMORRAGIA ESTER A Perdita di sangue all esterno del corpo ml ( ml circolanti) EMORRAGIA PERICOLOSA PER LA VITA ml ( ml circolanti) NON SPOSTARE L INFORTUNATO L SE NON NECESSARIO SE NECESSARIO, SPOSTARLO NEL MODO GIUSTO O VISIBILE O TAMPO ABILE VISIBILE TAMPO ABILE ATTE ZIO E alla possibile contaminazione con liquidi biologici!!! Utilizzare guanti, mascherine, ecc ml ( ml circolanti) ml ( ml circolanti)

7 LE EMORRAGIE ESTER E TRATTAME TO Emorragie VE OSE Sangue a macchia d olio Sangue di colore rosso scuro Emorragie ARTERIOSE Sangue a zampillo Sangue di colore rosso acceso In caso di emorragie a carico di arti, in assenza di fratture, alla compressione diretta è possibile associare il sollevamento dell arto. Si raccomanda di utilizzare il laccio emostatico (posizionandolo a monte del sito di emorragia) solo in caso di impossibile controllo con la compressione diretta. COMPRESSIONE MANUALE BENDAGGIO COMPRESSIVO USARE SEMPRE I GUA TI Emorragie PUNTI DI COMPRESSIONE A DISTANZA COMPRESSIONE SULLE ARTERIE Qualora l emorragia sia dovuta ad un corpo estraneo (conficcato in una qualsiasi parte del corpo) non lo si deve MAI estrarre!!! Ascella (arteria ascellare) 2 Interno del gomito (arteria brachiale o omerale) Inguine (arteria femorale) Retro del ginocchio (arteria poplitea) STABILIZZARE L OGGETTO I OSPEDALE SUBITO O ESTRARLO!!!

8 AMPUTAZIO E LE USTIO I In caso di ustione è necessario stimare sia l estensione dell area ustionata che la profondità delle lesioni stesse. Distacco traumatico di un segmento del corpo Controllo dell eventuale emorragia per mezzo di pressione diretta sul moncone di amputazione con l applicazione di laccio emostatico, quando non sia possibile il controllo dell emorragia con la pressione diretta. O RITARDARE L OSPEDALIZZAZIO E!!! - Lavare con soluzione fisiologica - Avvolgere in teli sterili - Mettere l arto in un sacchetto di plastica - Conservare al freddo ma evitare il contatto diretto con il ghiaccio - Scrivere sul sacchetto l ora Lesioni a carico del rivestimento cutaneo ed eventualmente dei tessuti sottostanti causate dall esposizione a: 1) Agenti termici 2) Agenti chimici 3) Elettricità o radiazioni ionizzanti Valutazione dell estensione: ell adulto può essere stimata con sufficiente esattezza come percentuale di superficie corporea globale, secondo la regola detta «del 9», che sarà compito del medico di Centrale Operativa valutare: a tal fine è fondamentale rispondere a tutte le domande che il personale della Centrale Operativa 118 vi rivolgerà. Attenzione!!! In ustioni estese (>35 40%) alto rischio di SHOCK! Valutazione della profondità delle lesioni 1 GRADO ARROSSAME TO CUTA EO Lesione limitata all epidermide 2 GRADO VESCICHE E BOLLE Lesione del derma 3 GRADO ECROSI con COAGULAZIO E o CARBO IZZAZIO E Lesione fino ai tessuti profondi: epidermide, derma, ipoderma, muscoli, ossa Valutazione della profondità delle lesioni TRATTAME TO delle USTIO I 1) Allontanamento dell agente ustionante dal paziente 3) Rimozione degli abiti facilmente rimovibili 2) Raffreddamento dell area ustionata

9 TRATTAME TO delle USTIO I Una volta rimossi gli indumenti che si possono togliere facilmente (gli indumenti attaccati alle ustioni O devono essere rimossi!), occorre coprire il paziente, per evitare l ipotermia TRATTAME TO delle USTIO I In caso di incendio, il paziente può presentare gravi problemi respiratori dovuti all inalazione di gas tossici (anche monossido di Carbonio) o semplicemente aria ad elevata temperatura con conseguente ustione delle vie aree. In caso di ustioni al volto, o la presenza di voce rauca, occorre prendere in considerazione la potenziale compromissione delle vie aeree. In caso di lesioni oculari da agenti chimici, provvedere alla rimozione immediata di lenti a contatto ed irrigare abbondantemente ed a lungo. TRATTAME TO delle ELETTROCUZIO I In caso di lesioni da fulmini, la valutazione ed il trattamento delle aree ustionate risulta di secondaria importanza rispetto alla necessità di garantire il supporto delle funzioni vitali e l immobilizzazione spinale. ell eventualità che i pazienti colpiti da fulmine siano più di uno, occorre focalizzare l attenzione sui pazienti non coscienti in arresto cardio-respiratorio che necessitano immediatamente di BLS: i pazienti coscienti ed in grado di respirare sopravvissuti non presentano infatti gravi rischi di successiva compromissione delle funzioni vitali in tempi immediati. EFFETTI delle ELETTROCUZIO I COMPORTAME TO nelle ELETTROCUZIO I TRATTAME TO delle USTIO I CHIMICHE AUTOPROTEZIO E Interrompere la corrente elettrica Isolamento ALLARME IMMEDIATO 118 e 115 (VIGILI DEL FUOCO) DA SOSTA ZA CHIMICA SOLIDA (es. CALCE) Spazzolare Lavare abbondantemente in acqua corrente on rimuovere sostanze adese alla cute DA SOSTA ZA CHIMICA LIQUIDA (es. ACIDI) Asciugare Lavare abbondantemente in acqua corrente on utilizzare estintori chimici sulla cute, non spalmare creme od olii, non disinfettare!

10 Classificazione delle sostanze Sostanze tossiche Sostanze nocive e irritanti Sostanze infiammabili Sostanze corrosive X A EGAME TO Inondazione dell apparato respiratorio da liquidi con conseguente asfissia acuta ed arresto cardiocircolatorio. Particolare attenzione deve essere posta alla sicurezza, astenendosi dal soccorso diretto in acqua. La valutazione ed il trattamento sono identici a quanto previsto per tutti i pazienti traumatizzati, indipendentemente dalla dinamica dell evento (BLS + immobilizzazione)..b. on eseguire mai manovre di svuotamento delle vie aeree, ma procedere subito con il BLS. SI COPE E LIPOTIMIA SI COPE: manifestazione patologica caratterizzata dall improvvisa perdita di coscienza. Condizione transitoria associata ad alterazioni circolatorie e respiratorie. La causa della sincope consiste nello scarso afflusso di sangue al cervello. LIPOTIMIA: insorgenza più graduale, con perdita di coscienza di minore entità, pallore, nausea, vertigine, senso di freddo, polso frequente e filiforme, caduta della Pressione Arteriosa. TRATTAME TO Distendere il paziente e sollevare le gambe. Controllare che respiri bene e seguire le istruzioni della Centrale Operativa 118!!! SHOCK Grave stato patologico, caratterizzato da diminuzione del volume di sangue circolante e da un abbassamento critico della Pressione Arteriosa (non percepibili i polsi periferici), che insorge in modo acuto in seguito ad ustione, emorragia profusa, trauma spinale, etc. Trattamento: distendere il paziente e sollevare le gambe. Controllare che respiri bene e seguire le istruzioni della Centrale Operativa 118. SHOCK Patologia URGENTE, ad alto rischio di mortalità, caratterizzata da una profonda alterazione dell organismo TIPI DI SHOCK IPOVOLEMICO ANAFILATTICO CARDIOGENO NEUROGENO SETTICO

11 SHOCK Nello shock neurogeno e settico: Cute calda, arrossata e sudata Negli altri tipi di shock: Cute fredda, pallida e sudata con possibile presenza di cianosi all estremità ASMA BRO CHIALE Spasmo improvviso delle vie aeree (BRO COSPASMO) di solito reversibile, in cui il restringimento dei bronchi rende difficile il passaggio dell aria, soprattutto di quella espirata Trattamento: tranquillizzare la persona, mettere il soggetto in posizione semiseduta, consentire al paziente l uso dei farmaci che è abituato ad assumere. Se è disponibile l Ossigeno somministrarlo secondo le istruzioni ricevute dalla Centrale. Seguire comunque e sempre le indicazioni della Centrale Operativa 118! REAZIO I ALLERGICHE Eccessiva risposta del Sistema Immunitario dell organismo. CAUSE Punture di insetti Cibi Piante Farmaci Altro (polveri, composti chimici, sapone, peli di animali, etc.) SI TOMI Prurito Trattamento: sostenere le funzioni vitali e seguire le istruzioni della Centrale Operativa. Orticaria (comparsa di ponfi diffusi su tutto il corpo) Eritema (arrossamento cutaneo diffuso) Gonfiore (volto, lingua, bocca, etc.) Insufficienza Respiratoria e stato di Shock I TOSSICAZIO E? Una sostanza è considerata tossica quando, introdotta nell organismo, causa delle alterazioni funzionali temporanee o permanenti. I sintomi possono essere estremamente vari: dalla semplice nausea e vomito alla perdita di coscienza, fino all arresto circolatorio. Domande Trattamento: seguire le istruzioni della Centrale Operativa 118 e comunicare il tipo di sostanza assunta dalla vittima, possibilmente anche la quantità. el caso di gas tossici (es. monossido di Carbonio od altri) occorre estrema attenzione nei confronti della propria incolumità fisica e conoscere se possibile la natura del gas tossico in questione. Se è possibile aerare l ambiente e trasportare fuori la vittima, altrimenti sarà compito del personale addestrato soccorrere la vittima nell ambiente intossicato.

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