MALTRATTAMENTO: definizione

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1 Corso di formazione Spazio Neutro e incontri protetti per i bambini vittime di maltrattamento e abuso Tipologie di maltrattamento (con approfondimenti su PAS, conflittualità, violenza assistita). Il diritto di visita e di relazione e il significato della continuità genitoriale. Primo incontro - sede: BOLOGNA, Centro Specialistico Il Faro - Ausl Bologna Docente: dr.ssa Rossella Bianchini, assistente sociale specialista MALTRATTAMENTO: definizione Gli atti e le carenze che turbano gravemente il bambino, attentano alla sua integrità corporea, al suo sviluppo fisico, affettivo, intellettivo e morale, le cui manifestazioni sono la trascuratezza e/o lesioni di ordine fisico e/o psichico e/o sessuale da parte di un familiare o di altri che hanno cura del bambino. (IV Colloquio Criminologico, Consiglio d Europa, Strasburgo, 1978)

2 Classificazione delle forme di maltrattamento e abuso MALTRATTAMENTO FISICO: il minore è oggetto di aggressioni da parte dei familiari con conseguenze fisiche come lesioni cutanee, oculari, viscerali, bruciature, lesioni permanenti, morte; GRAVE TRASCURATEZZA: il minore subisce gli effetti delle omissioni o carenze dei familiari nel provvedere risposte corrette a bisogni fisici e/o psichici (abbigliamento inadeguato alle condizioni atmosferiche, trascuratezza igienico sanitaria o alimentare, isolamento affettivo e/o sociale.);.. MALTRATTAMENTO PSICOLOGICO: comportamenti aggressivi non inclusi nei precedenti tipi, quali reiterata violenza verbale o un attiva pressione psicologica nei confronti del minore, tale da danneggiarlo (per esempio tutte le situazioni di separazione conflittuale in cui i minori sono palesemente strumentalizzati dai genitori nel contrasto reciproco, con evidenti e rilevabili effetti sul loro equilibrio emotivo); ABUSO SESSUALE: il minore è coinvolto da parte dei familiari in atti sessuali che presuppongono violenza o ai quali non può acconsentire con totale consapevolezza o tali da violare tabù vigenti nella società circa i ruoli parentali (Kempe, R. e H., 1978)

3 .. PATOLOGIE DELLE CURE: incuria:il bambino riceve cure carenti rispetto ai bisogni fisici, emotivi, psicologici, propri del suo momento evolutivo. discuria: Il bambino riceve cure distorte e inadeguate rispetto all età attraverso:! la richiesta di prestazioni superiori all età/possibilità;! l accudimento tipico di bambini più piccoli;! l iperprotettività ipercura:il bambino riceve cure eccessive per lo stato fisico, caratterizzate da una inadeguata e dannosa medicalizzazione. Comprende tre forme:! la sindrome di Munchausen per procura;! il chemical abuse! il medical shopping.. VIOLENZA ASSISTITA: bambini silenziosi testimoni della violenza fisica, psicologica, sessuale agita da un genitore su un altro genitore o su un altro figlio/a (Montecchi F., a cura di, Abuso sui bambini; l intervento a scuola, Franco Angeli, Milano, 2002)

4 .. VIOLENZA ASSISTITA DA MALTRATTAMENTO SULLE MADRI: la violenza sulle madri è un fenomeno diffuso e ancora ampiamente sottovalutato ed è alla base di molti casi di violenza assistita subita dai minori. I bambini nelle famiglie in cui avvengono maltrattamenti sulle madri, si trovano ad assistere direttamente o indirettamente a violenze fisiche, psicologiche, verbali, economiche, inerenti l area della sessualità. Che cosa si intende con PAS (Parental Alenation Sindrome)? Si tratta di un disturbo che insorge quasi esclusivamente nel contesto delle controversie per la custodia dei figli. In questo disturbo, un genitore (alienatore) attiva un programma di denigrazione contro l altro genitore (genitore alienato). Tuttavia, questa non è una semplice questione di "lavaggio del cervello", o "programmazione", poiché il bambino fornisce il suo personale contributo alla campagna di denigrazione. E proprio questa combinazione di fattori che legittima una diagnosi di PAS. In presenza di reali abusi o trascuratezza, la diagnosi di PAS non è applicabile. Fonte: Richard A. Gardner, Columbia University di New York

5 La PAS è caratterizzata da otto sintomi primari, espressi dai figli come prodotto di una programmazione (o lavaggio del cervello) da parte del genitore affidatario. La programmazione tende a limitare, o impedire, una relazione piena e soddisfacente fra figli e genitore non affidatario, spingendo i bambini a rifiutare quest ultimo. " Gli otto sintomi primari sono i seguenti: 1. La campagna di denigrazione. In una situazione normale, ciascun genitore non permette che il bambino esibisca mancanza di rispetto e diffami l'altro. Nella PAS, invece, il genitore programmante non mette in discussione questa mancanza di rispetto, ma può addirittura arrivare a favorirla. 2. La razionalizzazione debole dell'astio che il bambino mostra nei confronti del genitore non affidatario si esprime con motivazioni illogiche, insensate o anche solamente superficiali; ad esempio: "non voglio vedere mio padre perché mi manda a letto presto", oppure "perché una volta ha detto cazzo". 3. La mancanza di ambivalenza: il genitore rifiutato è descritto dal bambino come "tutto negativo"; il genitore amato come "tutto positivo". Fonte: Richard A. Gardner, Columbia University di New York 4. Il fenomeno del pensatore indipendente; la determinazione del bambino, cioè, ad affermare di aver elaborato da solo i termini della campagna di denigrazione, senza influenza del genitore programmante. 5. L appoggio automatico al genitore alienante: una di presa di posizione del bambino sempre e solo a favore del genitore affidatario. 6. L assenza di senso di colpa: questo significa che tutte le espressioni di disprezzo, nei confronti del genitore escluso, avvengono senza sentimenti di colpa nel bambino. 7. Gli scenari presi a prestito sono affermazioni del bambino che non possono ragionevolmente venirne da lui direttamente come, ad esempio, l'uso di parole o situazioni che non sono normalmente conosciute da un bambino di quell'età, nel descrivere le colpe del genitore escluso. 8. L'estensione delle ostilità alla famiglia allargata del genitore rifiutato, infine, coinvolge nell'alienazione la famiglia, gli amici e le nuove relazioni affettive (una compagna o un compagno) del genitore rifiutato. Fonte: Richard A. Gardner, Columbia University di New York

6 Richard Gardner afferma, basandosi su centinaia di casi e su studi di follow-up, che l'instillazione incontrollata di PAS nei bambini non può che produrre significative psicopatologie, sia nel loro presente che nella loro vita futura. Questi bambini subiscono una violenza emotiva che crea loro un danno enorme: un danno che difficilmente potrà essere sanato o anche solo risarcito, dato che coinvolge la sfera intima della coscienza personale. Una violenza che, come affermato da Gardner, porta come conseguenze: esame di realtà alterato, narcisismo, indebolimento della capacità di provare simpatia ed empatia e mancanza di rispetto per l autorità che non può che essere estesa anche a figure non genitoriali, come insegnanti e futuri datori di lavoro. Fonte: Richard A. Gardner, Columbia University di New York Processo di intervento

7 PROCESSO DI INTERVENTO (1) RILEVAZIONE I Servizi locali (scuole, ospedali, servizi socio-sanitari, polizia ecc.) rilevano una sospetta o certa situazione di danno a un minore. Hanno la possibilità di allontanare subito il minore dalla famiglia, in via provvisoria ed urgente, se rilevano un grave pericolo in atto o alto rischio; in questo caso rivelazione, segnalazione e allontanamento vengono di fatto temporalmente a coincidere. COINVOLGIMENTO DELLA FAMIGLIA I Servizi contattano la famiglia provando a coinvolgere i genitori nel riconoscimento dell'abuso e dei problemi familiari che l'hanno provocato. Da questo momento i genitori sono informati della necessità di riferire la situazione alla Magistratura. Il coinvolgimento della famiglia deve però venire evitato in caso di sospetto o certo abuso sessuale a protezione della vittima fino all'avvio del procedimento penale, come pure ogni qualvolta si ritenga che il minore possa essere ricattato dalla famiglia per ciò che é emerso. PROCESSO DI INTERVENTO (2) SEGNALAZIONE I Servizi che hanno rilevato il danno al minore, dopo una prima valutazione congiunta della gravità della situazione, segnalano il caso alla Magistratura Minorile e, ove necessario, alla Magistratura Penale. INDAGINE La Magistratura Minorile incarica i Servizi locali ed eventualmente la Polizia di effettuare una indagine sul caso in tutti i suoi aspetti medici e sociali e sui possibili effetti psicologici. In caso di accertato pericolo o alto rischio dispone, attraverso apposito decreto, un allontanamento provvisorio del minore, facendolo collocare presso una Comunità di Pronto Intervento. Da questo momento i servizi territoriali sono investiti dal mandato di protezione del minore e di verifica dell'intero processo di intervento. VALUTAZIONE La Magistratura Minorile prescrive una diagnosi delle relazioni familiari sulle cause del danno al minore e sulle possibilità del recupero della famiglia. Il CBM assume tale compito in stretto collegamento con i Servizi del territorio che sono deputati al controllo della famiglia.

8 PROCESSO DI INTERVENTO (3) L INTERVENTO VALUTATIVO PUO AVERE COME ESITO: PROGNOSI POSITIVA I genitori mostrano possibilità di recupero della loro relazione con i figli PROGNOSI NEGATIVA La relazione genitori - figli è irrecuperabile TRATTAMENTO CON PROGNOSI POSITIVA La relazione genitori-figli viene sostenuta in vista del rientro del bambino in famiglia. Le risorse dei genitori vengono attivate perché si consolidino con iniziative quali: Terapia familiare o di coppia Sostegni assistenziali Affido familiare TRATTAMENTO CON PROGNOSI NEGATIVA Si attivano risorse alternative per il minore coerenti con i suoi bisogni psicologici (interventi di sostegno, psicoterapia, affido sine die, adozione) Lo Spazio Neutro Lo Spazio Neutro è un luogo fisico, relazionale e temporale finalizzato a mantenere, sostenere e/o ricostruire la relazione tra genitori e figli in caso di separazioni o divorzi particolarmente conflittuali o in caso di grave inadeguatezza genitoriale. E un intervento generalmente richiesto dall Autorità Giudiziaria (Tribunale per i Minorenni o Tribunale Ordinario). Si caratterizza per funzioni di tutela e protezione del bambino, di controllo e sostegno della genitorialità. La finalità dello Spazio Neutro è la possibilità di riorganizzare la speranza di un incontro possibile (Gasparini 1995)

9 Il diritto di visita e di relazione Il diritto di visita e di relazione con entrambe le figure genitoriali assume per il minore la valenza di un bisogno evolutivo. Il bisogno di mantenere una continuità nei rapporti familiari rappresenta per il bambino la possibilità di dare significato alle proprie origini personali, alla propria storia, alla propria identità. Lo Spazio Neutro permette di arginare le scissioni e le frammentazioni nella storia del bambino e nella storia delle sue relazioni con i genitori. Per i genitore, il diritto di visita e relazione corrisponde alla possibilità di esprimere e consolidare i diritti e i doveri legati alla potestà genitoriale (piena o limitata dall Autorità Giudiziaria). Spazio Neutro e Spazio Protetto La neutralità si caratterizza per la necessità di non prendere le parti né di uno né dell altro genitore nei casi di grave conflitto tra la coppia genitoriale. Il ricorso allo Spazio Neutro, in questi casi, si basa sul presupposto che la relazione tra il genitore e il bambino sia resa difficile dal conflitto pervadente tra i due genitori e che quindi vada protetta dal conflitto stesso. La neutralità diventa allora un equidistanza capace di rimettere sulla scena il figlio, spesso confuso, conteso e triangolato nel conflitto. Questo assetto non esclude per l operatore la necessità di dare ascolto alle due diverse voci, di comprendere le ragioni e i bisogni dei genitori, rinunciando però alla tentazione di cercare la verità originaria. Nei casi di maltrattamento, grave trascuratezza e abuso il bambino si trova al centro di due relazioni entrambe (seppur talvolta in modo diverso) qualificate come dannose e che hanno reso necessario l intervento del Tribunale per i Minorenni. In questo caso il luogo d incontro si caratterizza per essere innanzitutto protetto in quanto garantisce ai bambini la possibilità di un incontro sicuro con uno o entrambi i genitori che hanno agito comportamenti e relazioni pregiudizievoli nei suoi confronti.

10 Le fasi dell intervento # Presentazione del caso e impostazione dell intervento con la rete dei servizi coinvolti # Colloqui di conoscenza/ambientamento con il bambino e con i genitori # Avvio degli incontri # Assestamento degli incontri # Verifica e riprogettazione dell intervento # Eventuale modulazione dell intervento # Restituzione finale ai genitori e al bambino; eventuale dimissione Da dove provengono i bambini che incontriamo allo Spazio Neutro # Sono collocati/affidati a uno dei genitori # Sono collocati in una comunità per minori o in una comunità di tipo familiare # Vivono presso parenti # Vivono presso una famiglia affidataria

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