Membro designato dalla Banca d'italia. (RM) OLIVIERI Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari

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1 COLLEGIO DI ROMA composto dai signori: (RM) MARZIALE (RM) DE CAROLIS (RM) SILVETTI Presidente Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia (RM) OLIVIERI Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari (RM) COLOMBO Membro designato da Associazione rappresentativa dei clienti Relatore SILVETTI MASSIMILIANO Nella seduta del 14/02/2014 dopo aver esaminato: - il ricorso e la documentazione allegata - le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione - la relazione della Segreteria tecnica Fatto Con ricorso depositato in data 13 novembre 2013, la società ricorrente chiede all Arbitro Bancario Finanziario di voler condannare la banca resistente al risarcimento dei danni subiti per l avvenuto smarrimento di un pagherò cambiario impagato e protestato. Espone la ricorrente, titolare di un conto corrente presso la banca resistente, di aver presentato all incasso presso la banca, in data 21 ottobre 2011, un pagherò cambiario emesso in suo favore per l importo di 750,00, avente scadenza il 31 dicembre 2011, e domiciliato per il pagamento fuori piazza, presso una filiale di altro intermediario. In data 27 marzo 2012, l importo della cambiale veniva accreditato con valuta 20 gennaio Successivamente, in data 10 luglio 2012, la società si vedeva però riaddebitare dalla banca l importo di 786,57, con valuta 31 dicembre Pag. 2/6

2 La banca non procedeva alla restituzione del titolo originale, poi dichiarato smarrito, senza il quale la ricorrente non poteva esercitare azioni legali nei confronti del debitore. Costituendosi in giudizio, l intermediario resistente puntualizza che, a seguito dell avvenuta presentazione, il titolo veniva regolarmente lavorato ed inviato alla domiciliataria per il pagamento. Quindi, in ragione del mancato pagamento alla scadenza da parte del debitore cambiario, veniva levato regolare protesto. Nell'iter di restituzione dell'effetto protestato dalla banca domiciliataria alla banca resistente, purtroppo, il titolo veniva smarrito. La banca riferisce che in data 27 marzo 2012 (60 giorni dopo la scadenza), in assenza di notizie certe in merito all'esito (non essendo ancora stato notificato lo smarrimento), la banca provvedeva all'accredito della somma, salvo buon fine, sul conto corrente della ricorrente. In data 16 aprile 2012, la banca veniva a conoscenza dello smarrimento dell'effetto. Il 22 aprile 2012, la ricorrente richiedeva la restituzione della cambiale, necessaria per poter legalmente procedere nei confronti del debitore. Al fine di agevolare il cliente nel senso richiesto, in data 9 maggio 2012, la banca sporgeva denuncia presso l Autorità competente. In data 10 luglio 2012, quindi, la banca procedeva al riaddebito della somma alla società ricorrente, con causale "effetto impagato". In diritto, la banca contesta la fondatezza delle richieste della ricorrente, affermando la sua mancanza di responsabilità per l'avvenuto smarrimento del titolo. La banca alla quale venga consegnato un titolo di credito per l'incasso assume, infatti, la veste di mandataria per l'esecuzione di tale specifico incarico ricevuto dal cliente, ma non per questo diviene obbligata solidale in relazione al pagamento del titolo. La responsabilità relativa al mancato pagamento della cambiale seppur smarrita grava esclusivamente sul debitore che risulta obbligato direttamente nei confronti dell'odierna ricorrente. Né, prosegue la banca, la mancanza del titolo protestato appare di per sé idonea a pregiudicare le ragioni di credito della ricorrente. Quest ultima, in quanto diretta beneficiaria della cambiale, conserva quanto meno, anche in assenza di originale del titolo protestato, azione causale nei confronti dell'obbligato. Azione che non risulta essere stata mai nemmeno tentata. Pag. 3/6

3 In ordine ai profili di diligenza nell'adempimento del mandato ricevuto, l intermediario sottolinea che lo smarrimento è avvenuto nella trasmissione da parte della banca domiciliataria ad essa resistente, non essendo dunque a quest'ultima imputabile alcuna colpa diretta nell'avvenuta perdita del titolo. Le "Norme che regolano i servizi di incasso e di accettazione degli effetti, documenti ed assegni sull'italia e sull'estero", riportate sulla distinta sottoscritta dalla cliente all'atto della presentazione della cambiale in contestazione, chiariscono del resto all'art. 2 che: "Per quanto possa occorrere, si precisa che non possono essere addebitati alla Banca, laddove esulanti dalla sfera di pertinenza o imputabilità della stessa i seguenti eventi: smarrimento, sottrazione o distruzione di titoli o documenti durante il trasporto". Peraltro, ciò nonostante, la banca ha prestato tutta la collaborazione possibile alla cliente, presentando una denuncia che ben avrebbe potuto costituire utile documentazione per l'avvio di un'azione nei confronti del debitore cambiario. L avvenuto protesto avrebbe poi reso impossibile ottenere l'ammortamento del titolo smarrito e comunque la ricorrente avrebbe potuto rivolgersi al Pubblico Ufficiale che ha levato il protesto per richiedere una copia autentica di tale atto per agire, se non esecutivamente, quanto meno con richiesta di emissione di un decreto ingiuntivo nei confronti del debitore inadempiente. La banca contesta, poi, la sussistenza del danno, alla luce della mancata dimostrazione di aver inutilmente esperito le ulteriori azioni disponibili. Per altro verso, l eventuale riaccredito delle somme potrebbe costituire indebito arricchimento per il creditore, che, per tale via, otterrebbe il pagamento di una cambiale per la quale ancora sarebbe possibile il pagamento da parte del debitore, esperendo le opportune azioni in sede giudiziaria L intermediario chiede pertanto che il ricorso sia rigettato perché infondato. Diritto 1. La fattispecie sottoposta al vaglio del Collegio concerne la sussistenza del diritto della società ricorrente a vedersi riconoscere dalla banca, mandataria per l incasso, il risarcimento dei danni subiti per lo smarrimento di un pagherò cambiario, insoluto e protestato. 2. Il ricorso è fondato. Pag. 4/6

4 È pacifico che lo smarrimento del titolo è intervenuto a seguito della sua presentazione per l incasso e cioè allorquando il medesimo si trovava nella custodia dell intermediario. Deve dunque riconoscersi una piena responsabilità dell intermediario per lo smarrimento del titolo che gli era stato consegnato per l incasso, posto che non solo può ravvisarsi una violazione del dovere di diligenza, ma soprattutto non è in alcun modo stata fornita la prova che l inadempimento in cui l intermediario è incorso sia derivato da un impossibilità validamente opponibile. Sul punto, la banca eccepisce che, in forza dell art. 2 delle Norme che regolano i servizi di incasso e di accettazione degli effetti, documenti ed assegni sull'italia e sull'estero, non possono esserle addebitati, laddove esulanti dalla sfera di pertinenza o imputabilità della stessa i seguenti eventi: smarrimento, sottrazione o distruzione di titoli o documenti durante il trasporto". Tuttavia, come osservato dalla società ricorrente, non vi è prova che lo smarrimento del titolo sia avvenuto durante il trasporto, con conseguente inapplicabilità della norma contrattuale anzidetta. Deve dunque ascriversi alla banca la responsabilità per l avvenuto smarrimento del titolo. 3. L intermediario eccepisce, poi, che la mancanza del titolo protestato non appare di per sé idonea a pregiudicare le ragioni di credito della ricorrente, che avrebbe potuto comunque esperire l azione causale nei confronti dell'obbligato. L eccezione non può però condividersi. Al riguardo, l Arbitro Bancario Finanziario ha statuito che la mancata disponibilità dell effetto certamente pregiudica le possibilità per la ricorrente di conseguire il pagamento; e ciò non foss altro perché la mancata disponibilità dell originale della cambiale preclude alla società la possibilità di esperire nei confronti dell emittente per almeno tre anni (cioè sino a prescrizione dell azione cartolare) l azione causale nascente dal rapporto che ha dato origine all emissione del titolo, appunto perché essa non risulta in grado di soddisfare l onere a cui l art. 66 della legge cambiaria subordina la possibilità di agire con l azione causale prima che sia prescritta l azione cartolare, onere che la norma citata individua proprio con la restituzione dell originale del titolo all emittente (Collegio di Milano, decisione n. 688/12). Pag. 5/6

5 Sul punto, occorre inoltre rilevare che nel caso di specie, trattandosi di titolo protestato non più idoneo alla circolazione, non sarebbe stato neppure possibile ricorrere alla procedura di ammortamento. La procedura di ammortamento di una cambiale, prevista dall'art. 102 della legge cambiaria, è ammessa soltanto a favore del portatore del titolo e nei casi in cui questo sia ancora negoziabile o, comunque, suscettibile di circolazione. Conseguentemente essa non è ammissibile allorché i titoli stessi siano stati protestati a seguito del mancato pagamento da parte dell'obbligato (Cass. 17 luglio 1982, n. 4195). 4. Sotto diverso profilo, come pure ritenuto dal Collegio, la banca alla quale viene consegnato un titolo di credito per l incasso assume la veste di mandatario per l incasso e, come tale, deve eseguire il mandato con la diligenza propria della categoria di appartenenza e, nel caso di sopravvenute difficoltà nell esecuzione del mandato, deve darne tempestiva notizia al mandante affinché questi possa revocare o modificare il mandato provvedendo eventualmente all incasso direttamente (cfr. Collegio di Roma, decisione n. 4448/13). All esito dell istruttoria, non vi è prova del tempestivo invio dell informazione alla società ricorrente dell avvenuto smarrimento della cambiale, comunicato in data 16 aprile 2012 alla banca resistente dall intermediario domiciliatario. 5. In conclusione, ritiene il Collegio la domanda risarcitoria dispiegata dalla ricorrente meriti accoglimento. Posto che il danno subito dalla ricorrente non può essere provato nel suo preciso ammontare (art c.c.), si ritiene equo quantificarlo in 800,00, comprensivi di spese, interessi e rivalutazione. P.Q.M. Il Collegio accoglie il ricorso e per l effetto dispone che l intermediario corrisponda al ricorrente, a titolo risarcitorio, la somma di euro 800,00, comprensiva di interessi e rivalutazione. Dispone, inoltre, ai sensi della vigente normativa, che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di Euro 200,00 (duecento/00) quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente quella di Euro 20,00 (venti/00) quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6