CRITERI REDAZIONALI PER LA PUBBLICAZIONE DI WORKING PAPERS NELLA COLLANA ENTER WORKING PAPERS SERIES

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1 CRITERI REDAZIONALI PER LA PUBBLICAZIONE DI WORKING PAPERS NELLA COLLANA ENTER WORKING PAPERS SERIES Ottobre 2010 Versione 1.1 Via Roentgen Milano Telefono: Telefax : enter@unibocconi.it -

2 1. Finalità EntER EntER si propone, con l avvio della nuova collana EntER Working Papers Series di: a) incentivare la pubblicazione e la diffusione dei risultati di ricerche afferenti ai temi di interesse caratteristici di EntER; b) fornire un primo passo finalizzato alla pubblicazione di tali lavori su riviste o editori di elevata rilevanza nazionale e internazionale; c) qualificarsi ulteriormente quale centro di aggregazione e sviluppo di conoscenze sul tema dell entrepreneurship e del family business. Università Commerci Lu 2. Presentazione e valutazione delle proposte di working paper I lavori già completati possono essere sottoposti inviandoli per secondo le indicazioni contenute nelle presenti Norme Redazionali e usando il modello presente sul sito all indirizzo: enter@unibocconi.it. Le proposte di pubblicazione saranno sottoposte per approvazione al vaglio del Comitato Scientifico di EntER che ne autorizzerà la pubblicazione. 3. Criteri per la presentazione I paper non dovranno avere una lunghezza minima o massima ma ci si attende una dimensione compresa tra le 20 e le 40 pagine da 2000 battute, comprensive di bibliografia, note, grafici e illustrazioni. I paper possono essere scritti in italiano o inglese. Ogni lavoro deve essere corredato dai seguenti elementi: titolo riferimenti degli autori (mail, indirizzo, università/istituzione/area di afferenza); abstract (tendenzialmente non superiore a 1500 caratteri, 200 parole circa); parole o frasi chiave (almeno 3 ma non più di 7); JEL Codes (Journal of Economic Literature codes: per chiarimenti sul loro utilizzo e una lista aggiornata, cfr Finanziamenti I Working Papers EntER non sono remunerati. Tuttavia, ove l autore presenti la documentazione opportuna della sottomissione a un importante rivista internazionale, il Centro potrà concedere un finanziamento forfettario di dimensione diversa a seconda del tipo di rivista internazionale di destinazione. 5. Diffusione I Working Papers EntER accettati per la pubblicazione sono: a) resi disponibili e scaricabili dal sito del Centro b) se in inglese, inseriti nel Social Science Research Network (SSRN) e resi scaricabili anche da tale sito. 2

3 6. Software EntER Per agevolare il lavoro redazionale, il format di sottomissione dei working paper è in Microsoft Word, RTF o un altro formato aperto riconosciuto da Microsoft Word. I working paper verranno pubblicati in formato PDF. 7. Template per la sottomissione del paper Sul sito di EntER, all indirizzo è disponibile da scaricare un template in formato Microsoft Word per i working paper da sottoporre a EntER. 8. Informazioni generali sul formato ed editoriali Il formato del documento dovrà essere: Dimensione della pagina: A4 Margini: uguali su tutti i lati e pari a 2,5 cm Numero di pagina: in basso, centrato nella pagina Carattere per il testo: Times New Roman corpo 11 Al di fuori di quanto sopra specificato, per la lingua italiana, valgono le direttive generali per la pubblicazione della casa editrice Egea di seguito richiamate: Non inserire sotto-sottoparagrafi per evitare un eccessiva frammentazione del testo. L attribuzione del paragrafo va indicata sotto il titolo dello stesso, in corsivo, senza parentesi. La numerazione dei paragrafi, dei sottoparagrafi, delle tabelle, delle figure e delle note è progressiva. Per dare risalto a una o più parole utilizzare il corsivo o le virgolette: mai l uno e le altre insieme. Utilizzare il corsivo e il neretto all interno del testo solo dove strettamente necessario. Da evitare assolutamente l inserimento in testa pagina di rigo spezzato. Da evitare l inserimento del punto in fine frase quando la parola che la conclude già lo prevede Esempio: ecc. Mai doppio punto: ecc.. Il primo capoverso di ciascun paragrafo e il primo capoverso dopo una citazione sono sempre a filo gabbia, cioè non rientrati. Negli elenchi di più voci utilizzare il pallino per evidenziarle singolarmente; quando una voce ha della sottovoci evidenziarle con i trattini. Alternativamente le voci tematiche possono essere identificate con numeri, soprattutto ove vi siano rimandi interni al testo. In genere si consiglia di non abbreviare le parole e di scriverle per esteso, tranne le possibili eccezioni come indicato in Abbreviazioni. Abbreviazioni articolo/i = art./artt. articolo citato = art. cit. autori vari = AA. VV. capitolo/capitoli = cap./capp. citato/i = cit./citt. Codice civile = c.c. Codice penale = c.p. come sopra = c.s. confronta = cfr. Decreto legge = D.L. Decreto legislativo = D.lgs. Decreto ministeriale = D.M. Decreto del presidente della repubblica = D.P.R. eccetera = ecc. (mai preceduto da virgola) edizione/i = ed./edd. edizione italiana = ed. it. fascicolo/i = fasc./fascc. Figura = Fig. fuori testo = f.t. ibidem = ibid. ivi = ivi (in tondo) legge = L. luogo citato = loc. cit. manoscritto/i = ms./mss. 3

4 nota dell autore = [N.d.A.] nota del curatore = [N.d.Cur.] nota del redattore = [N.d.R..] nota del traduttore = [N.d.T.] numero/i = n./nn. opera citata = op. cit. pagina/e = p./pp. seguente/i = s./ss. senza indicazione di data = s.d. senza indicazione di editore = s.e. senza indicazione di luogo = s.l. serie = s. sic = sic sezione/i = sez./sezz. Tabella = Tab. traduzione italiana = trad. it. vedi = v. Accenti Le vocali a, i, o, u nelle parole tronche hanno sempre accento grave. L accento della vocale e è sempre acuto, tranne che per: è, cioè, caffè, tè, ahimè, piè, diè, Mosè e per le parole derivate dal francese (per esempio lacchè). Il pronome personale sé ha l accento acuto, ma non quando seguito da stesso e medesimo. Evitare gli accenti tonici. La maiuscola È va sempre accentata (e non E ). Le maiuscole in lingua francese non richiedono accento. Nella lingua spagnola gli accenti sono solo acuti. Apostrofo L elisione della vocale finale in forme imperative richiede l apostrofo: fa, sta ecc. In date doppie (per esempio ) non usare l apostrofo prima delle cifre che seguono il trattino. Evitare due apostrofi di seguito: dell 82 (non dell 82). È in ogni caso preferibile svolgere la data per intero. Citazione bibliografia Volumi Le indicazioni comprese nella bibliografia finale devono riportare: COGNOME dell autore Iniziale del nome, Titolo dell opera (in corsivo), Luogo, Editore, data di edizione, eventuale numero di volumi. Esempi: LOTHIAN N., Misurare la performance aziendale, Milano, Egea, BURCH J.G., Cost and Management Accounting, New York, West Publishing, 1994 (trad. it. Contabilità direzionale e controllo di gestione, Milano, Egea, 1997). VALDANI E., ANCARANI F. (a cura di), Strategie di marketing del territorio, Milano, Egea, CUGINI A., Il miglioramento della redditività aziendale e della soddisfazione del cliente, in ARCARI A. (a cura di), I processi di crescita delle PMI, Milano, Egea, Quando uno stesso autore è citato più di una volta si seguirà l ordine cronologico delle opere a partire da quella meno recente. Le particelle «de», «von», «van» non vanno posposte al nome dell autore ma non ne determinano la posizione nell ordine alfabetico. Fanno eccezione i casi in cui tali particelle siano considerate parti integranti del cognome (per esempio: Van Dyck). Nella voce bibliografica relativa a titoli di editori americani, omettere la citazione dello stato, lasciando il riferimento alla città e al nome dell editore. Articoli Esempi: MARKOFF J., «Long Before Microsoft s Internet War: A Peaceful Ethernet», New York Times, 18 May BALDWIN R., KRUGMAN P., «Persistent Effects of Larger Exchange Rate Shocks», Quarterly Journal of Economics, 104(1), pp Nel testo È possibile utilizzare il sistema autore-data: per esempio: (Zanetti 2000), cui corrisponderà in bibliografia: ZANETTI L. (2000), La valutazione delle acquisizioni, Milano, Egea. Nelle note Le indicazioni bibliografiche devono essere sempre complete di: Iniziale del nome, Cognome dell autore, Titolo dell opera (in corsivo), Luogo di edizione, Editore, data, eventuale numero di volumi. Citazioni di testo Fuori testo in corpo minore rientrato, senza virgolette; all interno del testo tra virgolette di apertura e virgolette di chiusura. È preferibile citare all interno del testo brani di una o poche righe, fuori testo 4

5 brani di almeno un capoverso. Corsivo Sono sempre in corsivo: titoli di libri italiani o stranieri (al contrario nomi di giornali e di riviste sono in tondo tra virgolette); espressioni o termini stranieri non entrati nell uso comune; titoli di opere d arte, di film ecc.; nomi propri di aeroplani, navi, divisioni militari. È in ogni caso da evitare l uso del corsivo per termini quali: budget, business, know-how leadership, management, manager, partner, partnership, performance, staff, standard, turnover, ecc., che non vanno declinati. Limitare l uso del corsivo enfatico. I termini latini ad hoc, ex post, cœteris paribus, mutatis mutandis, una tantum ecc. Date È preferibile riportarle per esteso; le date doppie si possono abbreviare (per esempio: ). Si scriverà il XX secolo, e non il ventesimo secolo; il Settecento, l Ottocento (sempre maiuscoli), e non il 700, l 800. Per date di importanza storica è ammessa la forma abbreviata con apostrofo: per esempio il 48, il 68. Le date complete di giorno, mese, anno si scrivono: il 10 giugno 1966; il 1 maggio Va privilegiata la forma: anni Venti, anni Settanta ecc., e non: anni 20, anni venti ecc. «D eufonica» Si consiglia l utilizzo della cosiddetta «d eufonica» prima di un termine che inizia con analoga vocale. Esempi: ed essere, ad andare; a essere, e andare. La «d eufonica» va usata: per evitare l incontro di due vocali uguali; per evitare l incontro di più di tre vocali. In tutti gli altri casi va eliminata. Evitare sempre l uso di «od». Nei casi in cui ci sia incontro di due vocali uguali, ma la seconda sia seguita da una dentale (t o d), è possibile omettere la consonante eufonica (per esempio: e Edimburgo). Sono previste eccezioni, quali, per esempio: ad ogni modo. Figure e tabelle I titoli di Figure e Tabelle vanno numerati indicando il numero progressivo di posizione, in grassetto. Esempio: Figura 2 Relazioni tra funzioni e ambiente Il testo compreso in Figure e Tabelle è nello stesso carattere del testo, in corpo minore. La fonte (per esempio: Fonte: OCSE, Employment Outlook) va al piede, in corpo minore, con punto finale. Figure e Tabelle devono comparire sempre dopo essere state richiamate nel testo. Il rimando secco va tra parentesi tonde, in forma abbreviata e con iniziale Maiuscola (Fig. 2.1; Tab. 4.3). Qualora il rimando sia sciolto discorsivamente nel testo le parole Figura e Tabella vanno espresse per esteso con iniziale Maiuscola (per esempio: come si è evidenziato alla Tabella 3). Maiuscolo Si usa l iniziale maiuscola per: nomi, cognomi, soprannomi, pseudonimi, dinastie; gli stati, le denominazioni ufficiali di organismi internazionali, le istituzioni nazionali e internazionali, le imprese (Repubblica Popolare Cinese, Organizzazione delle Nazioni Unite, Corte Costituzionale, Ford); 5

6 i casi in cui la specificazione geografica (aggettivo o sostantivo) faccia parte del nome o segnali una collocazione geografica (Sud-est Asiatico, America Latina, il Mezzogiorno ); i termini di orientamento (il Medio Oriente, l Occidente ); le epoche storiche e i periodi che hanno valore antonomastico (il Medioevo, la Resistenza, l Illuminismo ); la designazione di un secolo o di un decennio (il Novecento, gli anni Settanta ); nomi geografici. Nei nomi geografici composti l iniziale del nome comune è minuscola, del nome proprio maiuscola: il mar Mediterraneo ecc.; leggi fondamentali e organi dello stato: la Costituzione, il Parlamento, il Congresso, lo Statuto dei Lavoratori ecc. È preferibile limitare l uso del maiuscolo a: funzioni, cariche e istituzioni: ministero delle Finanze (in maiuscolo solo il nome proprio dell istituzione), e ministro delle Finanze ecc.; Stato, Chiesa, Regione quando intesi come istituzioni. Vanno in minuscolo quando intesi in modo generico o al plurale. Minuscolo Si usa l iniziale minuscola per: nazione, paese, stato (nel caso in cui si intenda l istituzione, va maiuscolo); i nomi di popoli (italiani, americani ); al contrario i popoli «storici» (Romani, Greci ) hanno la maiuscola; le denominazioni generiche dei movimenti politici, culturali e delle correnti di pensiero (il marxismo, il surrealismo, il liberismo ), così come quelli derivati dall attualità corrente (il reaganismo, il craxismo); le denominazioni convenzionali e d uso corrente di istituti, cariche e dignità (le regioni, la polizia, il presidente della repubblica, l amministratore delegato ); gli organismi direttivi di partiti, organizzazioni, imprese (comitato centrale, consiglio di amministrazione); nomi di palazzi, teatri, vie, piazze: palazzo Madama, Bolscioi, piazza Tien An Men; accordi, paci, guerre, trattati: grande depressione, guerra fredda, piano Marshall, prima guerra mondiale, pace di Parigi, trattato di Maastricht; indicazioni geografiche: nord, sud, oriente e occidente; nomi di organismi al plurale (per esempio camere di commercio). Evitare le maiuscole di rispetto: governo, ministro, paese, stato, gruppo, direttore generale. Nomi stranieri I termini in lingua straniera sono da impiegare con parsimonia, limitatamente a concetti non esprimibili in italiano o a quelli di chiara derivazione gergale. Vanno in corsivo, tranne quelli oramai acquisiti nella lingua italiana o quelli di uso corrente, che restano in tondo. I nomi stranieri di enti, organizzazioni ecc. non vanno tradotti e vanno in tondo senza virgolette. I nomi comuni stranieri richiedono il corsivo quando non siano entrati nell uso corrente. In questi casi vanno anche declinati. Note Il rimando di nota all interno del testo si indica con un numero a esponente, in corpo minore da collocarsi sempre prima della punteggiatura. Il testo delle note compare a piè pagina. La citazione di un opera in nota deve essere completa per il primo rimando; per i successivi si procederà come segue: 6

7 R. Dornbusch, op. cit., p. 96. R. Dornbusch, Le chiavi della prosperità, cit., p. 73, nel caso in cui nel testo siano citate più opere dello stesso autore. Ivi, p. 25, quando il rimando è all opera citata in nota precedente ma a diverso numero di pagina. Ibid., quando il rimando è all opera e alla pagina (o pagine) citate in nota precedente. Numeri I numeri si scrivono in cifre quando si tratta di indirizzi, numeri telefonici, date, orari, grandezze (65 cm), dati percentuali (per esempio: il 50 per cento). I numeri dal diecimila in avanti si scrivono con un punto davanti a ogni raggruppamento di tre cifre: 1000; ; I numeri romani vanno scritti senza circoletto a esponente: XX secolo. Parentesi La parentesi di apertura non è mai preceduta da virgola; quella di chiusura può essere seguita da qualsiasi segno di punteggiatura richiesto. Il punto fermo è all interno della parentesi se questa contiene una frase autonoma rispetto al testo, andrà all esterno quando conclude un periodo cominciato prima della parentesi. Le parentesi quadre [...] indicano, in citazioni d autore, omissis o lacune e parti ricostruite per congettura. Puntini di sospensione Sempre e solo tre, staccati dalla parola che segue e uniti a quella che li precede. Dopo i puntini di sospensione si prosegue con la lettera minuscola a meno che non cominci un nuovo periodo. Sigle Sono sempre in lettere maiuscole senza punti. La prima volta che compaiono nel testo vanno scritte per esteso e la sigla con iniziali maiuscole tra parentesi tonde. Esempi: Economic Value Added (EVA), Organismi Geneticamente Modificati (OGM), Banca Centrale Europe (BCE) ecc. Trattini Vice, capo, neo, filo, anti ecc. fanno corpo unico con la parola che segue. I nomi composti vanno scritti uniti, senza trattino: vicepresidente; filogovernativo; antiamericano. Fanno eccezione i punti cardinali: nord-est; sud-ovest. Qualora si giudichi opportuno evidenziare un inciso nel testo occorre utilizzare tratti medi spaziati. Unità di misura Le unità di misura vanno indicate con il simbolo relativo quando compaiono in cifre (47 kg; 90 cm ecc.). I simboli di unità di misura non vanno mai puntati e seguono la cifra. Vale l inverso per le unità monetarie. Esempio: $50, 5000 ecc. Virgolette Utilizzare le virgolette cosiddette a caporale. Esempio: All interno delle virgolette utilizzare quelle doppie alte. Esempio: Il punto fermo va dentro le virgolette se il discorso non è introdotto da nulla, va fuori dalle virgolette se preceduto da altro testo. Esempi: Disse: «Verrò domani». «Verrò» disse «domani.» «Credo abbia ragione.» Il punto di domanda, il punto esclamativo e i tre puntini al termine di una frase fra virgolette non sono sufficienti per chiudere il periodo se questo è stato aperto prima delle virgolette, mentre lo sono se la frase fra virgolette è autonoma 7

8 rispetto al testo che la precede. Esempi: «Verrà domani?» Disse: «Verrò certamente domani!». Nelle seguenti espressioni è da preferire la seconda forma: % = per cento (all interno del testo. In Tabelle e Figure utilizzare il simbolo %). ad esempio = per esempio col = con il colla = con la cosa = che cosa famigliare = familiare sia che = sia sia 8

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