Diagnostica per immagini

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Diagnostica per immagini"

Transcript

1 CAPITOLO 8 Diagnostica per immagini Giuseppe Panzironi, Alessandra Casale, Enrico De Antoni Introduzione Sebbene la tiroide, per la sua localizzazione superficiale, sia un organo clinicamente ben esplorabile mediante la palpazione e la sua funzionalità sia valutabile mediante analisi ematochimiche mirate, nello studio delle sue alterazioni la diagnostica per immagini riveste un ruolo fondamentale 21. Le principali indicazioni alla valutazione di imaging in questo campo sono rappresentate dalla valutazione morfostrutturale e funzionale della ghiandola stessa e dei suoi rapporti con le strutture contigue, dall identificazione di anomalie congenite rappresentate principalmente da tiroidi ectopiche o accessorie, dalla conferma diagnostica e caratterizzazione delle lesioni nodulari sospettate clinicamente, nonché dalla ricerca di noduli non palpabili, dal monitoraggio delle patologie sottoposte a trattamento, dalla diagnosi citologica mediante agoaspirato, dalla stadiazione loco-regionale delle lesioni neoplastiche accertate e, infine, dai controlli successivi a interventi chirurgici. Le metodiche disponibili sono in numero sempre crescente e la loro disponibilità sul mercato ne permette un diffuso utilizzo, ma risulta indispensabile conoscere le potenzialità e i limiti di ogni singolo strumento diagnostico per poter stabilire la linea guida corretta per ogni singola condizione clinica o patologia. L ecografia, l eco-color-doppler e la scintigrafia rivestono senz altro il ruolo prevalente nella diagnostica per immagini della patologia tiroidea, ma attualmente, mentre alcune altre metodiche come l esame radiologico diretto e la termografia hanno perso progressivamente significato, altri strumenti diagnostici come la tomografia computerizzata multistrato, la risonanza magnetica e la TC-PET si sono affiancati agli esami ultrasonografici e di scintigrafia convenzionale, integrandosi con essi e garantendo informazioni complementari utili e talvolta indispensabili ai fini di un corretto trattamento. La presente trattazione si propone di fornire una definizione completa delle alterazioni morfofunzionali presentate dal carcinoma differenziato agli esami di imaging, esaminando gli aspetti tecnici e le correlazioni con la clinica e l anatomia patologica. Metodiche di imaging Esame radiologico diretto La tiroide normale presenta una tenue opacità indistinguibile da quella dei tes- 119

2 Il carcinoma differenziato della tiroide 120 suti molli contigui, pertanto non è visibile all esame radiografico diretto della regione cervicale. Eventuali alterazioni morfologiche della tiroide possono, pertanto, essere visualizzate o come aumento della sua naturale densità, per esempio la presenza di noduli calcifici, o per effetto compressivo sulle strutture circostanti dotate di un contrasto naturale come la trachea. Qualora uno o entrambi i suoi lobi risultino notevolmente aumentati di volume, essa può esercitare un effetto compressivo sulle strutture aeree contigue, in primo luogo sulla trachea, che ne può conseguentemente risultare improntata. Inoltre, il suo sviluppo verso il giugulo e inferiormente a esso, definito correntemente come gozzo immerso, può essere riscontrato in corso di un esame radiologico del torace come uno slargamento del profilo del mediastino anteriore-superiore. Talvolta le lesioni nodulari tiroidee possono presentare calcificazioni con morfologia e grandezza variabili, in ogni caso identificabili all esame diretto. Alcuni tipi di calcificazione sono ritenuti suggestivi per forme patologiche specifiche: quelle a guscio d uovo sono frequenti negli adenomi, quelle con aspetto a chiazze multiple sparse nei gozzi parenchimatosi, quelle nodulari localizzate nei gozzi multinodulari, quelle pulverulente nel carcinoma papillare e quelle dense e amorfe nel carcinoma midollare 10. In presenza di gozzo immerso ai fini di una corretta chirurgia può risultare utile la valutazione dei rapporti dello struma non soltanto con la trachea, ma anche con l esofago a livello del passaggio cervico-toracico. Queste informazioni possono essere ottenute mediante uno studio dell esofago cervico-toracico con assunzione per os di mezzo di contrasto (mdc) radiopaco, normalmente si impiega solfato di bario ad alta densità e viscosità, mentre nei casi in cui si sospetti una fistola o una incordinazione faringo-esofagea si utilizza mdc triiodato idrosolubile; l esofagogramma consente di valutare eventuali compromissioni dell esofago per un aumento di volume della tiroide, che ingrandendosi comprime e disloca il viscere fino a provocare talvolta una disfagia. Inoltre, lo studio diretto e con l esofago opacizzato può essere utile nella valutazione postoperatoria in presenza di complicanze rilevando eventuali raccolte gassose tipo ascessi o fistole. Per la loro semplicità di esecuzione e i bassi costi entrambe le metodiche vengono ampiamente utilizzate, tuttavia forniscono soltanto informazioni indirette sulle dimensioni e la morfologia della ghiandola; a nostro avviso, pertanto, nei prossimi anni le loro indicazioni saranno molto ridimensionate. Ecografia ed eco-color-doppler Fino agli anni Ottanta lo studio della tiroide era possibile soltanto attraverso esami di tipo funzionale, mentre valutazioni morfologiche dirette con valutazione del parenchima tiroideo non erano disponibili. L indagine ecografica è stata la prima metodica che ha consentito una valutazione semplice e diretta della morfologia e della struttura tiroidea. Il vasto impiego di questa metodica è dovuto a molteplici ragioni: la sua localizzazione superficiale, l omogenea ecogenicità rispetto alle strutture circostanti, la sua caratteristica tessitura, la ricca vascolarizzazione, la riproducibilità dell esame e l assenza di controindicazioni. Le strutture muscolari contigue presentano una

3 Diagnostica per immagini significativa differenza di impedenza acustica, come anche la trachea, l esofago e i grandi vasi latero-cervicali 29. Lo studio ecotomografico viene eseguito con trasduttori a elevata frequenza ( MHz) di tipo lineare o convex dedicate allo studio dei tessuti superficiali con scansioni trasversali e longitudinali secondo il maggior asse dei lobi tiroidei. L esame viene eseguito con paziente supino a capo iperesteso. L indagine dimostra entrambi i lobi tiroidei caratterizzati da echi di media ampiezza, omogenei, con profili regolari, con morfologia grossolanamente ovalare uniti inferiormente da un istmo, da cui talvolta si diparte un lobo accessorio chiamato lobo piramidale che si sviluppa verso l alto. Lo studio ecografico consente di valutare l ecostruttura parenchimale, le dimensioni della tiroide (diametro longitudinale, traverso e antero-posteriore di ciascun lobo) e la presenza di eventuali alterazioni diffuse o focali 21, 27. L ecografia permette di identificare alterazioni strutturali molto piccole con un limite di 1 mm per le lesioni di tipo cistico, grazie alla loro notevole differenza di ecogenicità con il parenchima sano circostante, e di circa 3 mm quando le lesioni sono di tipo solido 10. Le dimensioni normali dei lobi tiroidei sono variabili in relazione all età, al sesso e al morfotipo del paziente con un diametro longitudinale che varia da 4.5 a 5.5 cm e uno spessore di circa cm. Con l esame ecografico è possibile misurare il volume di ciascun lobo tiroideo mediante l utilizzo della formula degli ellissoidi (0.52 i tre diametri), che rappresenta forse il parametro dimensionale più corretto, e vengono considerati normali i valori fino a 25 ml nell uomo e a 20 ml nella donna, sebbene diametri antero-posteriori superiori a 1.6 cm siano suggestivi per ingrandimenti patologici della ghiandola 21, 29. Le indicazioni allo studio ecografico della tiroide sono l individuazione delle lesioni nodulari, la differenziazione tra gozzo/iperplasia dalle altre tireopatie nodulari, la valutazione preoperatoria delle neoplasie, il precoce riconoscimento di residui di malattia, recidive o metastasi loco-regionali e la guida all agoaspirazione dei noduli non palpabili 29. Il suo impiego, inoltre, risulta molto utile nel valutare l efficacia della terapia soppressiva, nel monitorare i pazienti con elevato rischio per carcinoma della tiroide come i pazienti già trattati con radioterapia a livello del collo o della testa o quelli sottoposti a terapia con isotopi radioattivi per tireopatia iperfunzionante. L esame deve essere sempre esteso a entrambe le regioni latero-cervicali e ricorrenziali per valutare la presenza di eventuali linfoadenomegalie molto importanti ai fini diagnostici. Grazie alla ricca vascolarizzazione della tiroide l esame eco-color-doppler fornisce ulteriori informazioni di tipo morfologico sulle alterazioni strutturali del parenchima tiroideo sia diffuse sia nodulari e di tipo funzionale, consentendo di differenziare le patologie in forme ipo e iperfunzionanti 3,4. Con l analisi eco-color-doppler è inoltre possibile caratterizzare con maggiore accuratezza le lesioni focali, secondo il tipo di vascolarizzazione. In accordo con i dati della letteratura si differenziano quattro tipi di vascolarizzazione nelle lesioni nodulari della tiroide: tipo I, apparente assenza di vascolarizzazione, frequente aspetto dei 121

4 Il carcinoma differenziato della tiroide 122 gozzi colloidocistici; tipo II, nodulo con vascolarizzazione periferica, frequente nelle lesioni iperplasiche o negli adenomi; tipo III, lesioni con vascolarizzazione peri e intranodulare, più frequente in presenza di lesioni neoplastiche differenziate e indifferenziate; tipo IV, presenza di un quadro di diffusa vascolarizzazione del parenchima tiroideo in relazione alle patologie flogistiche ipo e iperfunzionanti 4, 19, 29, 31. La tecnica d esame prevede l impiego di parametri della regolazione adatti alla visualizzazione di flussi parenchimali piuttosto veloci (PRF 1500 Hz) che consentono di minimizzare gli artefatti provocati dai movimenti respiratori e dalla pulsazione dei vasi carotidei; con tali parametri il parenchima tiroideo presenta al color Doppler scarsi e isolati segnali vascolari che possono essere incrementati abbassando i valori di PRF per la ricerca dei bassi flussi peri o intranodulari 4, 19. Nei pazienti con malattia iperfunzionante (malattia di Graves) è utile una valutazione flussimetrica quantitativa che, non essendo possibile rilevare a livello dei vasi intraparenchimali, viene normalmente eseguita a livello delle arterie tiroidee principali, identificabili con l esame color-doppler; in questi casi vengono valutati la velocità di picco sistolico, la velocità di fine diastole e l indice di resistenza. L incremento di tali valori è ritenuto, da alcuni Autori 32, indicativo di una situazione di iperfunzione e può essere utilizzato per verificare l efficacia della terapia. Per una corretta valutazione deve essere ottenuta un incidenza del fascio ultrasonoro con un angolo di insonanza tra 30 e 60 sui vasi esplorabili. Nuove prospettive per l impiego degli ultrasuoni nella diagnostica tiroidea si sono sviluppate con l utilizzo dei mezzi di contrasto ecografici sia a base di microbolle (Sonovue ) sia a base di microgranuli di galattosio (Levovist ); entrambi i contrasti sembrano differenziare le lesioni neoplastiche dai noduli iperplastici o dagli adenomi, sebbene gli Autori degli studi pubblicati riferiscano che i risultati sono ancora poco significativi per l esiguo numero di esami valutati 5, 30, 31. Nell utilizzo delle microbolle si preferisce valutare il tempo di washout del mezzo di contrasto, mentre quando si impiega il galattosio si esamina con eco-color-doppler la curva dell intensità di contrasto nel tempo. L elastografia è una metodica di recente introduzione che sfrutta le capacità di un treno di ultrasuoni di modificare le proprietà elastiche di un tessuto e consente di effettuare diagnosi ecografica differenziale tra lesioni benigne e maligne della tiroide. Le immagini elastografiche sono ottenute calcolando i cambiamenti locali indotti dalla compressione esercitata sulla superficie tissutale. I risultati ottenuti dalla pressione sulla cute danno origine a un immagine chiamata elastogramma, nella quale le aree dure sono nere e le aree molli sono bianche. In generale le aree dure corrispondono a lesioni maligne, mentre le aree molli a lesioni benigne. Il vantaggio di tale tecnica è ottenere immagini con elevata risoluzione spaziale e di contrasto, ma con scarsa informazione temporale 20. Agoaspirato tiroideo Altro campo di applicazione dell ecografia è la possibilità di eseguire ago-aspirati eco-guidati con la sicurezza di prelevare il materiale dalla lesione in esame con

5 Diagnostica per immagini precisione e notevole riduzione dei rischi connessi con la procedura. La tecnica di esecuzione dell esame prevede l individuazione sotto guida ecografica della lesione nella quale viene introdotto un ago con un calibro tra i gange e sotto controllo ecografico si eseguono vari passaggi in aspirazione (Fig. 1). Una volta estratto l ago, il materiale prelevato viene allestito e fissato su vetrini per un analisi citologica. Nella sede della puntura è sufficiente una moderata compressione. La metodica risulta di semplice esecuzione, ben tollerata dal paziente e rapida. I reperti ottenuti vengono classificati come: materiale inadeguato, materiale idoneo o dubbio secondo la quantità e qualità del preparato. L agoaspirato ha una sensibilità del 65-98% e una specificità compresa tra il 72 e il 100%. I falsi negativi (FN) sono compresi tra 1 e 11% e i falsi positivi (FP) tra 1 e 8% 1, 13, 29. Le indicazioni all esecuzione di un agoaspirato tiroideo sono rappresentate dalla caratterizzazione delle lesioni nodulari singole o dei cosiddetti noduli dominanti in presenza di patologia multinodulare, che corrispondono a lesioni con caratteristiche differenti rispetto ai restanti noduli, e pertanto maggiormente sospette; altre indicazioni all agoaspirato sono rappresentate da alcune forme flogistiche come la tiroidite di Hashimoto e dallo svuotamento di cisti emorragiche di notevoli dimensioni con loro eventuale alcolizzazione. Consente, inoltre, eventuali ago-aspirazioni sui linfonodi circostanti indispensabili in presenza di carcinomi tiroidei occulti 19. I limiti di questa metodica sono rappresentati dalla scarsa cellularità di alcune lesioni, dalla presenza di materiale ematico che in un 10-20% dei casi determina l inadeguatezza del preparato. Le possibili complicanze sono rappresentate da emorragie intraparenchimali e raramente da lesioni delle strutture vascolari contigue. Disseminazioni di cellule neoplastiche per esami citologici con aghi del calibro sopradescritto non sono mai state riportate in letteratura. Fig. 1 Immagine ecografica di agoaspirato tiroideo TC La tomografia computerizzata (TC) è una metodica di seconda istanza nello studio per immagini della tiroide (Fig. 2). Lo studio TC del collo viene eseguito con paziente in decubito supino con estensione del capo e con le braccia distese lungo il corpo. Sullo scanogramma eseguito nelle 2 proiezioni vengono impostate ricostruzioni assiali tangenziali al collo e coronali perpendicolari all asse maggiore del collo. Le acquisizioni sono ottenute con spessore di strato o 123

6 Il carcinoma differenziato della tiroide 124 Fig. 2 Tomografia assiale computerizzata collimazione di 2 mm e velocità di avanzamento del tavolo di 2-3 mm/s (pitch 1-1.5). Possono essere eseguite acquisizioni nelle fasi arteriosa e venosa anche mediante l impiego di tecniche di test di bolo per un preciso ritardo nell iniezione del mdc. L acquisizione dei dati grezzi con TC spirale consente ricostruzioni multiplanari (MPR) e tridimensionali di elevata qualità, molto utili nel valutare l estensione intratoracica e per la pianificazione chirurgica 11, 15. All esame TC diretto la densità della tiroide risulta variabile, tendenzialmente elevata (50-80 UH) in considerazione del suo contenuto di iodio. L identificazione della ghiandola è più agevole dopo somministrazione di mdc per via endovenosa, con una notevole impregnazione del parenchima tiroideo normofunzionante e una migliore identificazione delle strutture vascolari limitrofe; l enhancement permane a lungo consentendo anche studi tardivi 11. La TC trova applicazione nella definizione dell estensione mediastinica dei grandi gozzi, nell identificazione delle tiroidi accessorie, nella stadiazione dei tumori maligni per valutare il rapporto tra la neoplasia, la trachea, le strutture vascolari loco-regionali, le strutture muscolari nell identificazione di metastasi linfonodali latero-cervicali, sovraclaveari e mediastiniche, nei controlli postoperatori 10, 15. Talvolta, in corso di esami TC del collo e del torace possono essere occasionalmente identificati aumenti di volume della ghiandola sia per patologia diffusa, caratterizzata da densità disomogenea prima e dopo somministrazione di mdc, sia per patologia focale mono o multinodulare; le formazioni nodulari possono presentare differenti densità secondo il contenuto (bassa in caso di contenuto colloidale o cistico; medio-alta in caso di contenuto siero-emorragico e alta in presenza di noduli calcifici) 11. Nei pazienti tireopatici la TC con mdc deve essere eseguita con cautela soprattutto nei pazienti ipertiroidei per la possibilità di crisi tireo-tossiche. In questi pazienti, per la valutazione di un eventuale estensione toracica del gozzo è opportuno limitare l esame alla fase senza somministrazione di mdc, vista l elevata intrinseca densità della ghiandola. RM Anche la risonanza magnetica (RM) rappresenta una metodica di seconda istanza nello studio della tiroide, sebbene sia ritenuta più applicabile rispetto alla TC grazie all assenza di rischio connesso con l impiego delle radiazioni ionizzanti e al minore rischio dovuto alla somministrazione del mdc. L esame viene eseguito con l impiego di bobine dedicate allo studio del collo per ridurre il rapporto segnale/rumore gra-

7 Diagnostica per immagini zie al piccolo campo di vista e alla possibilità di acquisire l esame con strati di piccolo spessore. Il protocollo d esame comprende scansioni assiali e coronali pesate in T1 e T2, dello spessore di strato di 2-3 mm, con FOV (field of view)di cm. Per ridurre gli artefatti da flusso si possono utilizzare impulsi di presaturazione. Molto spesso l esame deve essere completato con la somministrazione del mdc per via endovenosa, soprattutto in presenza di malattie neoplastiche per valutare la loro eventuale diffusione. Sono estremamente utili le sequenze che permettono la soppressione del segnale del tessuto adiposo, sia prima sia dopo la somministrazione del mdc. L eccellente risoluzione di contrasto della metodica consente di valutare con elevata sensibilità il parenchima tiroideo, differenziandolo dal tessuto adiposo circostante, dalla trachea e dalle strutture vascolari. Lo studio deve essere esteso dalla regione sovraioidea fino al mediastino superiore. La tiroide presenta un intensità di segnale lievemente superiore alle strutture muscolari sia nelle sequenze T1 pesate sia in quelle T2 pesate. Il lume esofageo presenta un intensità elevata nelle sequenze T2 pesate, mentre il lume tracheale appare privo di segnale e quindi ipointenso sia in T1 sia in T2. Le principali indicazioni della RM sono rappresentate dalla dimostrazione dell estensione del gozzo immerso, dalla caratterizzazione tissutale dei noduli (noduli emorragici recenti), dalla valutazione dell estensione del carcinoma tiroideo nei riguardi delle strutture muscolari, tracheali e dell esofago, dall individuazione precoce di eventuali recidive di neoplasie tiroidee e dalla differenziazione di una cicatrice postchirurgica da una recidiva tumorale 7, 14, 17, 21. Scintigrafia L esame scintigrafico rappresenta ancora l unica indagine che consente una valutazione funzionale della tiroide. I due isotopi comunemente impiegati sono 123 I e 99m Tc pertecnetato 21. Quest ultimo viene fissato dalla tiroide come lo iodio, ma non utilizzato, e rappresenta l isotopo maggiormente impiegato per la sua rapida emivita e il suo basso costo. Lo 123 I è preferibile nella valutazione di masse retrosternali perché risulta sensibile anche in presenza di bassi flussi. Altri isotopi utilizzati nell imaging della tiroide sono il galliun citrato e il tallio. PET-TC La tomografia a emissione di positroni (PET-TC) è una metodica di immagine che consiste nella somministrazione per via endovenosa di radiofarmaci marcati con radionuclidi emittenti positroni, nella rilevazione delle radiazioni emergenti e nella successiva ricostruzione di immagini bidimensionali o tridimensionali che mostrano la distribuzione del radiofarmaco, al fine di ottenere informazioni qualitative e quantitative sulla biologia e biochimica dei tessuti e sulla fisiologia e fisiopatologia dei vari organi. La PET-TC è un ulteriore evoluzione di questa metodica. Essa deriva dall unione di un apparecchio PET con un apparecchio TC multistrato che attraverso l emissione di raggi X misura la densità dei tessuti esaminati. Con questa apparecchiatura si possono fondere le immagini PET, che forniscono informazioni funzionali, con le immagini TC, che forniscono informazioni morfologiche. Il tempo di scansione dell esame è variabile da 30 a 60 minuti in base al- 125

8 cap_08_deantoni :19 Pagina 126 Il carcinoma differenziato della tiroide l estensione della malattia, ma l indagine deve essere iniziata dopo circa minuti dalla somministrazione del radiofarmaco. I tempi di elaborazione delle immagini sono invece piuttosto limitati. Le applicazioni della PET-TC sono rappresentate dall individuazione, dalla stadiazione (identificazione di metastasi linfonodali e a distanza) (Fig. 3), dalla programmazione terapeutica (in particolare nel mirare correttamente il campo da sottoporre a terapia radiante preservando i tessuti circostanti indenni) e dal followup delle lesioni neoplastiche; in particolare, la PET-TC risulta utile in quei distretti dove la sola PET è poco precisa nella localizzazione delle aree di aumentata captazione del radionuclide rappresentate dalla testa, dal collo e dal mediastino. Il radiofarmaco maggiormente utilizzato nelle applicazioni oncologiche di questa metodica è rappresentato dal fluoro18-desossi-glucosio (FDG), tracciante analogo del glucosio, in quanto l attività glicolitica delle cellule neoplastiche è notevolmente aumentata rispetto alle cellule normali. Le cellule neoplastiche presentano un aumento del trasporto del glucosio e una maggiore attività delle esochinasi, pertanto le aree caratteriz- Fig Tomografia a emissione di positroni zate da un aumentata attività metabolica di questo zucchero sono suggestive per essere sede di lesioni tumorali 25. Per quanto riguarda le diagnosi differenziali bisogna tenere presente che a volte l aumentata captazione del radionuclide può avvenire in sedi di patologia benigna, come in presenza di infezioni, specie a livello delle articolazioni 25. Carcinoma differenziato della tiroide Clinicamente, il carcinoma della tiroide è spesso asintomatico e viene diagnosticato in presenza di una tumefazione palpabile o di una formazione nodulare con caratteristiche di allarme identificato in corso di un indagine ecografica. Come è noto, i carcinomi tiroidei vengono classificati in base alle cellule di origine e vengono suddivisi in forme differenziate, che comprendono i carcinomi papilliferi, follicolari e midollari (questi ultimi sono stati recentemente inseriti tra le forme differenziate), e in forme indifferenziate, che per la loro rapida crescita e invasività presentano un quadro prognostico molto differente

9 Diagnostica per immagini con aspetti di diagnostica per immagini caratterizzati da un elevata aggressività locale, un rapido accrescimento e una metastatizzazione diffusa. L indagine ecografica risulta a tutt oggi l esame di prima istanza nella diagnostica delle lesioni neoplastiche della tiroide per la sua semplicità di esecuzione, il basso costo e la buona sensibilità, soprattutto nell identificare quella lesione con caratteristiche di allarme che presenta indicazione a una valutazione citologica con agoaspirato ecoguidato. I noduli con caratteristiche di allarme all ecografia normalmente appaiono ipoecogeni, presentano profili irregolari e mal definiti, spesso sono singoli, possono deformare il profilo ghiandolare interrompendo la capsula tiroidea e talvolta nelle forme di maggiori dimensioni infiltrare i vasi trombizzandoli. La lesione neoplastica si presenta nel 63% dei casi come un nodulo ipoecogeno di dimensioni variabili e nel 26% dei casi isoecogeno rispetto al parenchima ghiandolare; le lesioni iperecogene tendono preferenzialmente a essere benigne 28. Nel contesto delle lesioni nodulari si possono riconoscere aree ipoecogene spesso come espressione di zone di necrosi o piccole calcificazioni; tali reperti, tuttavia, sono presenti anche nelle lesioni benigne 3, 17, 23, 34. In generale, per tutti i tumori della tiroide i diversi aspetti semeiologici come l ipoecogenicità, l assenza di un alone periferico e le calcificazione hanno un elevata specificità (96%), ma una bassa sensibilità (30%). L eco-color-doppler, che all inizio della sua applicazione sembrava fornire elementi diagnostici probanti circa la natura della lesione, si è dimostrato non molto specifico e il suo ruolo nella predizione di malignità risulta controverso: nella maggior parte dei casi le lesioni maligne appaiono vascolarizzate con un pattern tipo III, ma il miglioramento della tecnologia con la possibilità di individuare anche flussi molto lenti ha dimostrato che quasi tutte le lesioni solide sia benigne sia maligne mostrano una vascolarizzazione intralesionale (Tab. 1). Molto significativa risulta la presenza di adenopatie laterocervicali soprattutto dello stesso lato e caratterizzate agli ultrasuoni da modificazioni morfologiche (rotondeggianti piuttosto che ovalari) con aumento di volume per incremento del diametro assiale e un sovvertimento strutturale. Nelle adenopatie metastatiche il caratteristico ilo linfonodale che appare normalmente iperecogeno non risulta identificabile e sono presenti all esame color-doppler più poli vascolari 29. Altri aspetti di adenopatia metastatica sono la fusione dei linfonodi e la presenza di pacchetti o colate tissutali lungo la regione laterocervicale e sovraclaveare. In presenza di adenopatie di piccole dimensioni, quando il trattamento di prima scelta non è chirurgico (radioterapia, chemioterapia o loro combinazione) per avere conferma del loro interessamento neoplastico, gli esami indicati sono l ecografia (o la TC) e l agoaspirato per l esame citologico. In presenza di adenopatie voluminose per stabilire i criteri di operabilità in funzione dei rapporti con le strutture circostanti o il grado di presumibile radio-rispondenza in funzione di specifiche caratteristiche (densità, necrosi centrale), gli esami indicati sono TC o RM, eco-doppler, arteriografia. La classificazione clinica generale delle adenopatie cervicali proposta da Robbins viene applicata a tutte le localizzazioni dei tumori cervico-facciali, indipendentemente dall istologia. Tale clas- 127

10 Il carcinoma differenziato della tiroide Tab. 1 Principali reperti ecografici correlati con la benignità o la malignità dei noduli tiroidei 29 Segni Benigni Maligni Struttura puramente cistica ++++ cistica con setti mista artefatti a coda di cometa Ecogenicità iperecogeno isoecogeno ipoecogeno Alone sottile e regolare spesso e irregolare Margini ben definiti scarsamente definiti Calcificazioni a guscio d uovo grossolane microcalcificazioni Doppler vascolarizzazione periferica vascolarizzazione intralesionale scarsa probabilità (< 1%); ++ bassa probabilità (< 15%); +++ media probabilità (16-84%); ++++ alta probabilità (> 85%). 128 sificazione suddivide in livelli le adenopatie secondarie in rapporto alla loro distanza dalla neoplasia primaria. I livelli considerati sono sei 29 : 1) livello IA: linfonodi sottomentonieri; 2) livello IB: linfonodi sottomandibolari; 3) livello IIA: linfonodi giugulari superiori (anteriori al fascio vascolare giugulo-carotideo); 4) livello IIB: linfonodi giugulari superiori (posteriori al fascio vascolare giugulo-carotideo); 5) livello III: linfonodi giugulari medi; 6) livello IV: linfonodi giugulari inferiori; 7) livello VA: linfonodi cervicali posteriori; 8) livello VB: linfonodi sopraclaveari; 9) livello VI: linfonodi prelaringei e pretracheali. Il tumore papillifero, la lesione tiroidea maligna più frequente (60-70% di tutte le neoplasie maligne della tiroide) 29, 33, 37, generalmente si presenta come una lesione nodulare unica solida prevalentemente ipoecogena, talvolta con aspetto cistico (20-30% dei casi) con setti vascolarizzati; le calcificazioni puntiformi intralesionali (microcalcificazioni) (Fig. 4) sono caratteristicamente presenti nell 80-85% dei casi e sono molto specifiche di questa forma, sebbene raramente si presentino anche nel carcinoma midollare; tali calcificazioni, che corrispondono

11 Diagnostica per immagini Fig. 4 Immagine ecografica di carcinoma papillifero calcifico Fig. 5 Immagine ecografica di linfonodo da carcinoma papillifero calcifico istologicamente a corpi psammomatosi, con l impiego di sonde ad alta frequenza appaiono altamente ecogene e non presentano il cono acustico posteriore 17. L esame color-doppler dimostra una ricca vascolarizzazione molto irregolare per la presenza di vasi tortuosi ed ectasici e shunt artero-venosi intralesionali 28, 29. La principale via di diffusione dei carcinomi papillari è la via linfatica e in circa il 50% dei casi sono presenti metastasi linfonodali al momento della diagnosi; le linfoadenomegalie secondarie riproducono l aspetto del tumore primitivo 17, 28, 29, 33 (Fig. 5). Il carcinoma follicolare spesso insorge su una lesione nodulare preesistente e può essere associato a noduli iperplastici adenomatosi (60-70%). I criteri semeiologici principali sono rappresentati dall infiltrazione della capsula e delle strutture vascolari circostanti. All ecografia questo tipo istologico si presenta come un nodulo solido omogeneo iso o iperecogeno, presenta una capsula spessa e irregolare con una vascolarizzazione peri e intranodulare e segni di diffusione extracapsulare; nei casi di carcinoma follicolare bisogna ricordare che la sua diffusione extracapsulare non può essere evidenziata con lo studio citologico mediante agoaspirato, ma necessita di una valutazione istologica 29. Il carcinoma midollare è, nel 20% dei casi, familiare e associato a neoplasie endocrine multiple. Il suo aspetto agli ultrasuoni è simile a quello del carcinoma papillare: ipoecogeno con margini irregolari, con microcalcificazioni, che in questo caso rappresentano depositi di amiloide, con vascolarizzazione irregolare e precoce diffusione metastatica ai linfonodi tributari 29 (Figg. 6 e 7). Gli ultrasuoni non presentano una significativa sensibilità nel precisare la natura della lesione, ma possono segnalare quelle lesioni che mostrano caratteristiche di allarme meritevoli di un indagine citologica ecoguidata 26, 29. L agoaspirato con ago sottile (fine needle aspiration biopsy, FNAB) ecoguidato rappresenta attualmente la metodica più accurata per definire la natura benigna o maligna della lesione e per indicare un eventuale asportazione chirurgica; in letteratura la sua sensibilità è riconosciuta 129

12 Il carcinoma differenziato della tiroide Fig. 6 Fig. 7 Immagine ecografica di carcinoma midollare Immagine ecografica di linfonodo metastatico di carcinoma midollare intorno al 65-98%, la sua specificità tra il 72 e il 100%, la percentuale dei falsi negativi tra l 1 e l 11% e la percentuale dei falsi positivi tra l 1 e l 8% 1, 13, 29 ; la sua sensibilità dipende dalle caratteristiche del prelievo, tenendo presente che in un 15% dei casi il risultato può essere inadeguato per il prelievo di materiale notevolmente ematico, come succede frequentemente nei noduli riccamente vascolarizzati o per il prelievo di materiale cellulare insufficiente quando la componente cistica risulta predominante. Nei casi in cui il primo prelievo non sia attendibile è indicato eseguire un secondo prelievo soprattutto in presenza di un nodulo fortemente sospetto o in presenza di un nodulo che, sebbene privo di caratteristiche di allarme, sia aumentato di dimensioni in corso di opoterapia; un altra indicazione per la ripetizione dell esame è l aumento della tireoglobulina o della calcitonina, che vengono considerati marker di patologia neoplastica 26. Altri fattori che aumentano il rischio della presenza di una malattia maligna sono pregresse irradiazione del collo, per esempio radioterapia per malattia di Hodgkin s, giovane età dei pazienti e nodulo singolo ipoecogeno, che presenta il rischio di essere un carcinoma nel 30-50% dei casi 23. Il ruolo dell esame scintigrafico come strumento per distinguere una lesione benigna da una maligna è molto controverso: viene considerato maggiormente a rischio il nodulo ipocaptante, ma tale reperto ha bassa attendibilità in quanto l esame scintigrafico ha una scarsa sensibilità nell individuazione dei noduli di piccole dimensioni. Il ruolo della TC nel differenziare le lesioni benigne da quelle maligne è poco significativo. Questa metodica viene impiegata per valutare l estensione della lesione e i rapporti con le strutture adiacenti, così come succede nei gozzi di ampie dimensioni dove gli ultrasuoni presentano alcuni limiti nel precisare le dimensioni e l estensione della patologia. 130

13 Diagnostica per immagini In particolar modo, la TC trova applicazione nel valutare nei casi mediamente avanzati (T2, T3, T4) l interessamento della trachea, dell esofago e del mediastino superiore o delle strutture vascolari. Le nuove apparecchiature multidetettore (MSTC) hanno notevolmente migliorato la qualità delle immagini con la possibilità di assumere strati molto sottili, inferiori al millimetro e di ottenere ricostruzioni multiplanari (coronali, sagittali e oblique) a elevata risoluzione spaziale. Queste caratteristiche tecniche consentono un adeguata valutazione preoperatoria che permette la scelta del migliore approccio chirurgico soprattutto nelle lesioni maligne di grandi dimensioni, dove gli interventi demolitivi devono essere accuratamente pianificati. Nel differenziare con MSTC i noduli benigni da quelli maligni un recente contributo 15 riporta una minore sensibilità della TC (78.6%) rispetto agli ultrasuoni (85.7%) per la difficoltà della prima metodica di evidenziare l omogeneità della lesione, le piccole calcificazioni e l integrità della capsula fibrosa; anche con la somministrazione di contrasto non c era una significativa differenziazione tra tessuto maligno o benigno, perché la densità dei noduli tiroidei dopo contrasto è molto variabile. Nel valutare l estensione delle lesioni maligne migliori risultati si ottengono con la MSTC per l eccellente qualità delle ricostruzioni MPR e 3D shade-volumerendering che consentono di evidenziare l infiltrazione delle strutture adiacenti; con le ricostruzioni MPR sui piani coronali si evidenzia la compressione o l invasione della trachea e dell esofago. Le ricostruzioni su piani obliqui a livello della trachea consentono di valutare, meglio dei piani assiali, la sua eventuale infiltrazione riducendo i falsi positivi; le ricostruzioni MPR rappresentano, pertanto, un notevole miglioramento diagnostico nel carcinoma avanzato della tiroide 15. La risonanza magnetica presenta indicazioni molto simili a quelle della TC e trova elettiva applicazione in presenza di neoplasie della tiroide a diffusione extracapsulare specialmente con stretti rapporti di continuità con la trachea e con l esofago 17, 21, 33 ; rispetto all ecografia permette una corretta valutazione della regione centrale del collo a livello dell esofago e della trachea, dove gli ultrasuoni risultano limitati per lo sbarramento creato dall aria presente nel lume dei due visceri 7. La diagnosi preoperatoria dell infiltrazione della trachea è un dato essenziale ai fini della pianificazione del trattamento chirurgico, perché sebbene l infiltrazione dell esofago o della trachea sia presente solamente in una bassa percentuale di pazienti con neoplasie della tiroide, l incompleta eradicazione della lesione aumenta notevolmente il rischio di recidive, che in questa sede sono la causa principale di mortalità (36% di tutte le cause di morte) 17. I noduli tiroidei presentano una notevole variabilità di segnale nelle sequenze sia T1 sia T2 pesate, che dipende dalla morfologia e dalla presenza o meno di emorragia o di liquido colloide; nei carcinomi è più frequente un alto segnale nelle sequenze pesate in T2 rispetto al tessuto tiroideo sano 14. Tuttavia, non esistono aspetti tipici del segnale adeguati a differenziare una neoplasia maligna da una benigna e anche la RM come gli ultrasuoni o la TC permette di ipotizzare un eventuale malignità quando esistono segni di diffusione extraxcapsulare o infiltrazione delle strutture adiacenti. La risonanza rispetto alla TC presenta una migliore sensibilità nel valutare 131

14 Il carcinoma differenziato della tiroide 132 l interessamento linfonodale; infatti, l iperintensità di segnale nelle sequenze T1 pesate nei linfonodi aumentati di volume è significativa per una componente necrotica tipica delle metastasi da carcinoma papillifero. L impiego di sequenze con la soppressione del segnale del grasso permette, inoltre, di esaminare con maggiore accuratezza le caratteristiche delle linfoadenomegalie laterocervicali 14. Per il suo elevato potere di contrasto, la risonanza risulta molto utile nel valutare infiltrazione delle strutture muscolari che mostrano, quando interessate da un processo neoplastico, un elevato segnale, rispetto alle strutture muscolari controlaterali, nelle sequenze pesate in T2. La RM assume un importante ruolo diagnostico nella recidiva del carcinoma tiroideo, perché grazie al suo elevato potere di contrasto può differenziare il tessuto recidivo neoplastico dal tessuto cicatriziale, consentendo dopo tiroidectomia di valutare il sito di intervento e di dimostrare precocemente eventuali recidive; inoltre, come visto in precedenza, ha una notevole capacità nell individuare le linfoadenopatie laterocervicali spesso sede di recidiva. È dimostrato, infatti, che il tempo di rilassamento del tessuto fibroso-cicatriziale è molto più corto con basso segnale nelle sequenze pesate in T2, mentre nel tessuto neoplastico recidivo soprattutto nei carcinomi tiroidei il tempo di rilassamento nelle sequenze T2 risulta lungo, con un conseguente elevato segnale nelle sequenze T2 14. Gotway et al. 14, in uno studio di controllo su 32 pazienti operati con sospetta recidiva, dimostrano l elevata affidabilità della metodica, in quanto con la RM sono stati erroneamente diagnosticati soltanto quattro casi: tre falsi positivi e un falso negativo. Questa sua elevata capacità di distinguere il tessuto cicatriziale dal tessuto recidivo rende questa metodica indispensabile nel follow-up dei pazienti con carcinoma midollare nei quali un eventuale recidiva non può essere diagnostica con la medicina nucleare perché questi tumori non sono captanti. Un innalzamento dei valori di tireo-calcitonina nei pazienti operati di carcinoma midollare rappresenta un indicazione a eseguire una RM del collo e del mediastino superiore 26. La RM può essere utile anche negli altri tumori differenziati, perché le recidive locali o eventuali metastasi linfonodali presentano una significativa captazione del radioisotopo soltanto nel 50% dei tumori papillari e nel 70% dei follicolari. Le applicazioni della PET nel distretto testa-collo sono particolarmente interessanti, in quanto è stato dimostrato che questa metodica presenta un elevata sensibilità (fino al 100%) nell individuare sia il tumore primitivo sia le metastasi linfonodali 18, 35. Anche in presenza di metastasi linfonodali a origine sconosciuta la PET può identificare il tumore primitivo. È inoltre estremamente utile nella valutazione delle sospette recidive, nella differenziazione dei tessuti cicatriziali, spesso difficili da valutare per il vasto sovvertimento dell anatomia delle regioni sottoposte a interventi demolitivi, dai tessuti neoformati. Il follow-up di pazienti con carcinoma tiroideo prevede l esecuzione di una scintigrafia total-body con 131 I (WBS) e il dosaggio sierico della tireoglobulina. La positività della scintigrafia in genere associata a elevati livelli sierici di tireoglobulina è indice di recidiva di tumore differenziato della tiroide e in tal caso i pazienti vengono sottoposti a trattamento radiometabolico. Il problema diagnostico sorge quando a una scintigrafia negativa

15 Diagnostica per immagini si associano elevati livelli sierici di tireoglobulina: in tal caso è molto probabile la presenza di metastasi da carcinoma differenziato non captanti lo iodio (metastasi indifferenziate). Le metastasi non captanti lo iodio sono caratterizzate da un elevata attività metabolica cellulare e preservano la capacità di sintetizzare la tireoglobulina. Nei casi di metastasi che abbiano perso la capacità di captare lo iodio è noto l utilizzo della PET. Nel carcinoma della tiroide, il FDG presenta un aumentata captazione solamente nelle forme indifferenziate e nei carcinomi midollari per l elevato metabolismo glucidico. I carcinomi follicolare e papillifero, che conservano capacità di iodocaptazione e ridotto metabolismo glucidico, non sono ben dimostrabili con la PET. È stato infatti dimostrato che la sensibilità di questa metodica con l utilizzo di FDG è inversamente proporzionale alla capacità di concentrare iodio del tumore 30. Per lo studio di queste forme differenziate di carcinoma tiroideo sono in corso sperimentazioni mediante altri radiofarmaci per esempio la metionina marcata con C11 22, 24. Uno studio multicentrico condotto in Germania su 222 pazienti (134 carcinomi papillari e 80 carcinomi follicolari, 8 cellule miste) ha infatti dimostrato che la PET ha una sensibilità del 75% su tutto il gruppo e dell 85% per i pazienti con WBS 131 I negativo. Per la determinazione di metastasi la sensibilità della PET è pari al 50%, quella del WBS 131 I al 61% e la sensibilità delle due metodiche in associazione è pari all 86%. Inoltre, si deve tenere conto che la sensibilità della PET è elevata per la determinazione di metastasi linfonodali a livello laterocervicale (87%), ma si riduce per la determinazione di metastasi polmonari e ossee 6. Benché la PET-FDG fornisca importanti informazioni riguardo la presenza di tessuto metabolicamente attivo, non consente, tuttavia, una precisa localizzazione anatomica del tumore. Attualmente, con l ausilio della PET-TC questo problema appare in parte risolto; con la PET-TC è infatti possibile la contemporanea identificazione dell attività metabolica-funzionale e, grazie all ottima risoluzione spaziale dell immagine, la localizzazione anatomica del tumore. Ciò è importante ai fini di un corretto inquadramento terapeutico e chirurgico 6, 22, 24. È dunque importante sottolineare che la PET-TC non deve essere considerata in sostituzione del WBS con 131 I, ma come esame complementare in pazienti che presentano elevati livelli di tireoglobulina e scintigrafia total-body negativa 6. Bibliografia 1. Altavilla G, Pascale M, Nenci I. Fine needle aspiration cytology of thyroid gland diseases. Acta Cytol 1990; 34: Amodio F, Martino S, Esposito S, et al. Role of flowmetric analysis and color-doppler ultrasosnography with contrast media in the different phases and follow-up of Graves disease. Rad Med 2001; 102: Amodio, Carbone M, Rossi E, et al. Attualità dell ecografia nel modo B nella caratterizzazione delle malattie nodulari tiroidee (studio ecografico di confronto con sonde da 7,5 e da 13 MZ). Radiol Med 1999; 98:

16 Il carcinoma differenziato della tiroide 4. Aralia G, D ambrosio F, Lucarelli F, et al. L eco Doppler nella caratterizzazione della patologia nodulare tiroidea. Radiol Med 1995; 89: Argalia G, De Bernardis S, Mariani D, et al. Ultrasonographic contrast agent: evalutation of Time-intensity curves in the characterisation of solitari thyroid nodules. Radiol Med 2002; 103: Biscontini G, Possa M, Sara R, et al. Diagnostic modalities in patients affected by differientiated thyroid carcinoma with high tyroglobulin levels and total bodi Iodium-131 negative: PET/CT use after rectsh. Minerva Endocrinol 2004; 29: Bonnema SJ, Andersen PB, Knudsen DU, et al. MR imaging of large multinodular Goiters: Observer agreement on volume vs observer disagreement on dimensions of the involved trachea. AJR 2002; 179: Calliada F, Pallavicini D, Pasamonti M, et al. Topical role and future perspectives of sonographic contrast agents in the differential diagnosis of solid thyroid lesions. Rays 2000; 25: Catalano O, Lobianco R, Maglione M, et al. Doppler evaluation of thyroid Hemodynamics after intravenous administration of contrast media. Rad Med 2001; 102: Cittadini G. Manuale di Diagnostica per Immagini e Radioterapia. Genova: ECIG, Dal Pozzo G. Compendio di Tomografia Computerizzata e TC Spirale. Torino: UTET, Even-Sapir E, Lerman H, Gutman M, et al. The presentation of malignant tumours and premalignant lesions incidentalkly found on PET-CT. Eur J Nuclear Med and Molecular Imaging 2006; 33: Gharib H, Goellner JR. Fine needle aspiration of the thyroid: an appraisal. Ann Intern Med 1993; 118: Gotway M, Higgins CB. MR imaging of the thyroid and parathyroid glands. MRI clinics of North America 2000; 8: Ishigaki S, Shimamoto K, Satake H, et al. Multi.slice CT of thyroid nodules: comparison with Ultrasonography. Radiation Medicine 2004; 22: Jamie C, Mitchell MD, Grant F, Evenson AR, et al. Preoperative evaluation of thyroid nodules with FDG-PET/CT. Science Direct-Surgery 2005; 138: King AD, Ahuja AT, To EWH, et al. Staging papillary carcinoma of the thyroid: Magnetic Resonance imaging vs Ultrasound of the neck. Clinical Radiology 2000; 55: Krenisk E, Mikosch P, Gallowitsch HJ, et al. Evaluation of head and neck cancer with 18- F-FDG PET: a comparison with conventional methods. Eur J Nucl Med 2001; 28: Lyshchik A, Drozd V, Demidchik Y, et al. Diagnosis of thyroid cancer in children: value of Gray-scale and Power Doppler US. Radiology 2005; 235: Lyshchik A, Higashi T, Asato R, et al. Thyroid gland tumor diagnosis at US Elastography. Radiology 2005; 237: Mirk P, Rufini V, Sommaria V, et al. Diagnostic imaging of the thyroid: Methodology and normal patterns. Rays 1999; 24: Nahas Z, Goldemberg D, Fakhry C, et al. The role of Positron Emission Tomography/Computed Tomography in the Management of Recurrent Papillary Thyroid Carcinoma. The Laryngoscope 2005; 115: Naik KS, Bury RF. Imaging the thyroid. Clinical Radiology 1998; 53: Ong SC, Ng DC, Sundram FX. Initial experience in use of fluorine-18-fluorodeoxyglucose positron emission tomography/computed tomography in thyroid carcinoma patients with elevated serum thyroglobulin but negative iodine-131 whole body scans. Singapore Med J 2005; 46: Pacak K, Eisenhofer G, Goldstein DS. Functional imaging of endocrine tumors: role of positron emission Tomography. Endocrine Reviews 2004; 25: Regina Castro M, Gharib H. Continuing controversies in the management of thyroid nodules. Ann Intern Med 2005; 142:

17 Diagnostica per immagini 27. Schiemann U, Avenhaus W, Konturek J, et al. Relationship of clinical features and laboratory parameters to thyroid echogenicity measured by standardized grey scale ultrasonography in patients with hashimoto s thyroiditis. Med Sci Monit 2003; 9: Solbiati L, Livraghi T, Ballarati E, et al. Thyroid gland In: Solbiati L, Rizzato G (eds). Ultrasound of superficial structures. London: Churchill Livingstone, Solbiati L, Osti V, Cova L, et al. Ultrasound of thyroid, parathyroid glands and neck lymph nodes. Eur Radiol 2001; 11: Spezia S, Farina R, Cerbone G, et al. Analysis of color Doppler signal intensità variation after levovist injection: a new approach to the diagnosis of thyroid nodules. J Ultrasound Med 2001; 20: Spiezia S, Colao A, Assanti AP, et al. Utilità dell eco color Doppler con power Doppler nella diagnostica dei noduli tiroidei ipoecogeni: Work in progress. Radiol Med 1996; 91: Sponza M, Fabris B; Bertolotto M, et al. Ruolo dell eco color Doppler e dell analisi flussimetrica nella diagnosi e nel follow-up della malattia di Graves. Radiol Med 1997; 93: Takashima S, Sone S, Takayama F, et al. Papillar thyroid carcinoma: MR diagnosis of lymph node metastasis. AJNA Am J Neuroradiol 1998; 19: Taki S, Terahata S, Yamaswhita R, et al. Thyroid calcifications Sonographic patterns and incidence of cancer. J Clin Imaging 2004; 28: Teknos TN, Rosenthal EL, Lee D, et al. Positron emission tomography in the evaluation of stage III and IV head and neck cancer. Head Neck 2001; 23: Urso M, Angelillis L, Ambrosio GB. Vascularization of single thyroid nodule as an indicator malignant neoplasm: a study using echo-color Doppler. Ann Ital Med Int 1996; 11: Yousem, Scheff. Thyroid and parathyroid. In: Som PM, Curtin HD (eds). Head and neck imaging. St Louis: Mosby,

18

IL NODULO TIROIDEO: CLINICA E INQUADRAMENTO DIAGNOSTICO.

IL NODULO TIROIDEO: CLINICA E INQUADRAMENTO DIAGNOSTICO. IL NODULO TIROIDEO: CLINICA E INQUADRAMENTO DIAGNOSTICO. DR. R. GIANNATTASIO DIRIGENTE MEDICO I LIVELLO UO MEDICINA NUCLEARE E CMM - PSI ELENA D AOSTA PSI NAPOLI EST NAPOLI, 14/05 E 11/06 2009 NODULO TIROIDEO

Dettagli

Ospedale S.S. Antonio e Margherita di Tortona Servizio Radiologia Primario: Dott. Bruno Carrea. Dott.ssa T. Dallocchio

Ospedale S.S. Antonio e Margherita di Tortona Servizio Radiologia Primario: Dott. Bruno Carrea. Dott.ssa T. Dallocchio Ospedale S.S. Antonio e Margherita di Tortona Servizio Radiologia Primario: Dott. Bruno Carrea Dott.ssa T. Dallocchio forma a farfalla Circondata da muscoli Lateralmente a.carotide comune e vena giugulare

Dettagli

SCINTIGRAFIA TIROIDEA

SCINTIGRAFIA TIROIDEA UNIVERSITÀ - OSPEDALE di PADOVA MEDICINA NUCLEARE SCINTIGRAFIA TIROIDEA Franco Bui, Diego Cecchin TIROIDE Ramo N. Laringeo A. Tiroidea Sup. Cartil. Tiroidea Ramo N. Ricorrente N. Frenico V. Giugulare Int.

Dettagli

Il Nodulo Tiroideo. "Diagnostica Citologica"

Il Nodulo Tiroideo. Diagnostica Citologica Il Nodulo Tiroideo "Diagnostica Citologica" FNAC Con il termine di FNAC (Fine Needle Aspiration Cytology) si intende un prelievo citologico eseguito mediante un ago definito sottile (a partire da 22G ),

Dettagli

EPIDEMIOLOGIA, IMAGING E DIAGNOSI DELLE PATOLOGIE TIROIDEE

EPIDEMIOLOGIA, IMAGING E DIAGNOSI DELLE PATOLOGIE TIROIDEE Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia EPIDEMIOLOGIA, IMAGING E DIAGNOSI DELLE PATOLOGIE TIROIDEE Prof. Cesare Carani Cattedra e Servizio di Endocrinologia Dipartimento Integrato di Medicine

Dettagli

NODULO TIROIDEO Diagnostica Funzione tiroidea - TSH - ft3/ft4/(ab-tpo) se TSH anormale - TSH reflex

NODULO TIROIDEO Diagnostica Funzione tiroidea - TSH - ft3/ft4/(ab-tpo) se TSH anormale - TSH reflex NODULO TIROIDEO Diagnostica Funzione tiroidea - TSH - ft3/ft4/(ab-tpo) se TSH anormale - TSH reflex Natura del nodulo - ecografia - esame citologico su agoaspirato NODULO TIROIDEO TSH reflex NODULO TIROIDEO

Dettagli

RICHIAMO ANATOMOPATOLOGICO

RICHIAMO ANATOMOPATOLOGICO Tumori 4 C A P I T O L O RICHIAMO ANATOMOPATOLOGICO La classificazione dei tumori tiroidei (OMS 1998) separa (Fig. 4-1): i tumori maligni epiteliali (85%): carcinomi differenziati (85%) e carcinomi indifferenziati

Dettagli

Il problema delle calcificazioni. Este 29.11.2013

Il problema delle calcificazioni. Este 29.11.2013 Il problema delle calcificazioni Este 29.11.2013 il tratto extracranico delle arterie carotidi si presta in maniera ottimale allo studio mediante eco-color-doppler I miglioramenti tecnologici apportati

Dettagli

DIAGNOSTICA PER IMMAGINI

DIAGNOSTICA PER IMMAGINI APPROPIATEZZA DIAGNOSTICO-TERAPEUTICA IN ONCOLOGIA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI Alessandro Del Maschio Dipartimento di Radiologia Università Vita-Salute IRCCS San Raffaele Milano 1. NEOPLASIE POLMONARI Prof.

Dettagli

LA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE

LA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE LA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE www.modilite.info MODILITE In Italia la patologia nodulare tiroidea è piuttosto frequente ed è spesso asintomatica. Circa l 80% dei noduli tiroidei sono benigni

Dettagli

Il Nodulo Tiroideo dalla diagnosi alla Terapia

Il Nodulo Tiroideo dalla diagnosi alla Terapia Il Nodulo Tiroideo dalla diagnosi alla Terapia Genova Voltri 15 Dicembre 2012 Luca Anselmi Anatomia Patologica Sestri Ponente Percorso Diagnostico Terapeutico Multidisciplinare ENDOCRINOLOGO RADIOLOGO

Dettagli

Le zone grigie della citologia tiroidea.

Le zone grigie della citologia tiroidea. Carcinoma differenziato della tiroide: dalla diagnosi al follow-up Bologna 21 marzo 2009 Le zone grigie della citologia tiroidea. Cosa deve dire il patologo Gian Piero Casadei Anatomia Patologica Ospedale

Dettagli

SERVIZIO DI SENOLOGIA E MAMMOGRAFIA

SERVIZIO DI SENOLOGIA E MAMMOGRAFIA SERVIZIO DI SENOLOGIA E MAMMOGRAFIA ASSOCIAZIONE ITALIANA PER L EDUCAZIONE DEMOGRAFICA SEZIONE DI ROMA Questo testo intende fornire in maniera semplice utili informazioni su un tema di particolare importanza

Dettagli

LE NEOPLASIE DIFFERENZIATE DELLA TIROIDE Paolo Fracchia SOC ORL ASL AL Casale Monferrato

LE NEOPLASIE DIFFERENZIATE DELLA TIROIDE Paolo Fracchia SOC ORL ASL AL Casale Monferrato LE NEOPLASIE DIFFERENZIATE DELLA TIROIDE Paolo Fracchia SOC ORL ASL AL Casale Monferrato 19 marzo-2 aprile 2011 INTRODUZIONE Il carcinoma papillare ed il carcinoma follicolare della tiroide, definiti carcinomi

Dettagli

La Risonanza Magnetica della Mammella

La Risonanza Magnetica della Mammella La Risonanza Magnetica della Mammella - in 15 minuti - Dr Renzo Taschini Centro Oncologico Fiorentino RM Mammella : i requisiti 1- TECNOLOGIA Magnete ad elevato campo (1.5T o 3T) Elevata risoluzione spaziale

Dettagli

LE MASSE RENALI BENIGNE E MALIGNE

LE MASSE RENALI BENIGNE E MALIGNE LE MASSE RENALI BENIGNE E MALIGNE 2008 Libero Barozzi Impossibile visualizzare l'immagine. La memoria del computer potrebbe essere insufficiente per aprire l'immagine oppure l'immagine potrebbe essere

Dettagli

Tiroide. laterali uniti da un segmento. continua con una propaggine. laringe. circa40mmeilpesointornoai20. ad età e fattori geografici

Tiroide. laterali uniti da un segmento. continua con una propaggine. laringe. circa40mmeilpesointornoai20. ad età e fattori geografici Tiroide La tiroide è formata da due lobi laterali uniti da un segmento trasversale (istmo) che si continua con una propaggine (lobo piramidale) aderente alla laringe L altezza media della tiroide è di

Dettagli

ginecomastia aumento di volume della mammella maschile, mono o bilateralmente

ginecomastia aumento di volume della mammella maschile, mono o bilateralmente ginecomastia aumento di volume della mammella maschile, mono o bilateralmente diagnosi differenziale: carcinoma della mammella sono elementi di sospetto: monolateralità, rapido sviluppo Primitiva: puberale,

Dettagli

Due sono le possibili situazioni Nodulo tiroideo palpabile Nodulo tiroideo "incidentaloma"

Due sono le possibili situazioni Nodulo tiroideo palpabile Nodulo tiroideo incidentaloma MMG NODULO TIROIDEO Due sono le possibili situazioni Nodulo tiroideo palpabile Nodulo tiroideo "incidentaloma" MMG CASO CLINICO: 1 step Paziente di sesso femminile, 38 anni, in buone condizioni cliniche

Dettagli

Progetto Ex Esposti Amianto Regione Veneto. La diagnostica per immagini del polmone e della pleura

Progetto Ex Esposti Amianto Regione Veneto. La diagnostica per immagini del polmone e della pleura Progetto Ex Esposti Amianto Regione Veneto La diagnostica per immagini del polmone e della pleura PLEURA LE MANIFESTAZIONI - PLACCHE POLMONE RADIOLOGICHE - ISPESSIMENTO DIFFUSO - VERSAMENTO - MESOTELIOMA

Dettagli

La diagnostica medico nucleare nella patologia tiroidea. 13-11-2010 otestori@ospedale.al.it 1

La diagnostica medico nucleare nella patologia tiroidea. 13-11-2010 otestori@ospedale.al.it 1 La diagnostica medico nucleare nella patologia tiroidea 13-11-2010 otestori@ospedale.al.it 1 INTRODUZIONE L ecografia e la scintigrafia rivestono un ruolo fondamentale nella diagnostica tiroidea L esame

Dettagli

RASSEGNA STAMPA martedì 9 dicembre 2014

RASSEGNA STAMPA martedì 9 dicembre 2014 RASSEGNA STAMPA martedì 9 dicembre 2014 02/12/2014 - TUMORE DEL SENO E DELLA TIROIDE, CONVEGNO GIOVEDÌ IN CHIESA Campobasso. Giovedì 4 dicembre alle 18 e 30 nella chiesa di S.Antonio Abate, a Campobasso,

Dettagli

Ecografia del surrene

Ecografia del surrene Ecografia del surrene Metodica di studio Anatomia ecografia Quadri patologici Congresso SIEMG Up-Date Vibo Valentia 01-03 maggio 2014 Visibilità ecografia Sonde convex multifrequenza 2-5 Mhz Surrene destro

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO TC RACHIDE

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO TC RACHIDE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO TC RACHIDE INTRODUZIONE TC La TC è una metodica radiologica che sfruttando la rotazione del tubo radiogeno intorno ad un oggetto fornisce immagini tomografiche pressochè

Dettagli

LA TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA: LA TECNOLOGIA SLIP RING LA TECNOLOGIA SPIRALE E LA TC MULTISTRATO. www.slidetube.it

LA TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA: LA TECNOLOGIA SLIP RING LA TECNOLOGIA SPIRALE E LA TC MULTISTRATO. www.slidetube.it LA TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA: LA TECNOLOGIA SLIP RING LA TECNOLOGIA SPIRALE E LA TC MULTISTRATO www.slidetube.it INTRODUZIONE Le prestazioni della TC precedentemente illustrate non sono ben rispondenti

Dettagli

LESIONI FOCALI BENIGNE

LESIONI FOCALI BENIGNE Sardinian Research Group in Advanced Ultra-Sound Medical Application LESIONI FOCALI BENIGNE M. Carboni, G.Virgilio, D. Sirigu, M A. Barracciu, L. Loi, P. Cucciari, G.Campisi, V.Migaleddu. Ala Birdi, 04

Dettagli

Modulo 2. Diagnostica per immagini APPROFONDIMENTO

Modulo 2. Diagnostica per immagini APPROFONDIMENTO Modulo 2 Diagnostica per immagini APPROFONDIMENTO Istotipi Eventuale meno sottotitolo frequenti Carcinoma neuroendocrino a grandi cellule Neoplasia maligna a grandi cellule caratterizzata da un pattern

Dettagli

Una rivoluzione nella diagnosi e nel trattamento del cancro: la PET

Una rivoluzione nella diagnosi e nel trattamento del cancro: la PET Una rivoluzione nella diagnosi e nel trattamento del cancro: la PET Introdotta circa tre decadi fa da Phelps e Hoffman la Tomografia ad Emissione di Positroni (PET) solo recentemente è divenuta lo strumento

Dettagli

Maschio di 79 anni Ricovero 21.10.1999 per patologia polmonare sospetta TC Cerebrale senza e con MDC RMN 4.11.1999 2.11.1999 Scintigrafia ossea

Maschio di 79 anni Ricovero 21.10.1999 per patologia polmonare sospetta TC Cerebrale senza e con MDC RMN 4.11.1999 2.11.1999 Scintigrafia ossea Maschio di 79 anni Ricovero 21.10.1999 per patologia polmonare sospetta ed esegue: TC Cerebrale senza e con MDC In sede parasagittale sinistra superiormente al tetto del ventricolo laterale di sinistra,

Dettagli

COLONSCOPIA VIRTUALE - stato dell arte - Dr. P. QUADRI Dip. Diagnostica per Immagini Ospedale S.Paolo - SV -

COLONSCOPIA VIRTUALE - stato dell arte - Dr. P. QUADRI Dip. Diagnostica per Immagini Ospedale S.Paolo - SV - COLONSCOPIA VIRTUALE - stato dell arte - Dr. P. QUADRI Dip. Diagnostica per Immagini Ospedale S.Paolo - SV - La TC spirale multistrato consente di ottenere un volume di dati dell intero addome in una unica

Dettagli

Percorso Diagnostico Terapeutico del Nodulo Tiroideo

Percorso Diagnostico Terapeutico del Nodulo Tiroideo GENOVA PP.OO. Voltri e Castelletto PROGETTO TIROIDE Percorso Diagnostico Terapeutico del Nodulo Tiroideo Sintesi Condivisa con i Medici di Medicina Generale Distretto Ponente a seguito del Convegno : Il

Dettagli

SEBASTIANO FILETTI. Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche. Università di Roma Sapienza, Roma

SEBASTIANO FILETTI. Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche. Università di Roma Sapienza, Roma SEBASTIANO FILETTI Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche Università di Roma Sapienza, Roma La malattia tiroidea è in aumento negli ultimi anni. Quali le ragioni? Dati epidemiologici provenienti

Dettagli

La diagnostica per immagini nel carcinoma prostatico Girolamo Morelli

La diagnostica per immagini nel carcinoma prostatico Girolamo Morelli La diagnostica per immagini nel carcinoma prostatico Girolamo Morelli Ricercatore presso l Università di Pisa U.O. di Urologia Universitaria Diagnostica per immagini nel carcinoma prostatico Ecografia

Dettagli

ECOGRAFIA SISTEMA ENDOCRINO

ECOGRAFIA SISTEMA ENDOCRINO ECOGRAFIA SISTEMA ENDOCRINO Quando e come si fa Quadri normali e patologici BARI 4-8/MARZO 2013 DOTT. PALLADINO S. D.ssa Tricarico E. TIROIDE CENNI DI ANATOMIA Ghiandola endocrina impari mediana situata

Dettagli

Le malattie della tiroide (dalla diagnosi alla terapia ) Focus sui percorsi aziendali A cura del Gruppo tiroide ASLAL Coordinatore: Dr.

Le malattie della tiroide (dalla diagnosi alla terapia ) Focus sui percorsi aziendali A cura del Gruppo tiroide ASLAL Coordinatore: Dr. Le malattie della tiroide (dalla diagnosi alla terapia ) Focus sui percorsi aziendali A cura del Gruppo tiroide ASLAL Coordinatore: Dr. Singarelli Il follow-up del paziente operato Piero Iacovoni Acqui

Dettagli

Corso per operatori dei Registri Tumori Reggio Emilia 3-6 dicembre 2007. Tumore del polmone. Adele Caldarella

Corso per operatori dei Registri Tumori Reggio Emilia 3-6 dicembre 2007. Tumore del polmone. Adele Caldarella Corso per operatori dei Registri Tumori Reggio Emilia 3-6 dicembre 2007 Tumore del polmone Adele Caldarella Frequenza del tumore del polmone in Italia AIRTum AIRTum Mortalità per tumore del polmone AIRTum

Dettagli

IL NODO TIROIDEO. Daniele De Vido. Belluno, 1 ottobre 2011

IL NODO TIROIDEO. Daniele De Vido. Belluno, 1 ottobre 2011 IL NODO TIROIDEO Daniele De Vido Belluno, 1 ottobre 2011 EPIDEMIOLOGIA Prevalenza 3 7 % (donne = 5% e uomini =1% in aree iodosufficienti) Ecografia 20 70 % Anziani Donne Aree di deficienza iodica Esposizione

Dettagli

CASO CLINICO. IRCCS Policlinico San Donato

CASO CLINICO. IRCCS Policlinico San Donato CASO CLINICO IRCCS Policlinico San Donato ANAMNESI Donna, 35 anni DM di tipo I dall età di 16 anni, in terapia con infusore sottocutaneo di insulina a sede addominale Affetta da retinopatia su base diabetica

Dettagli

Work-up diagnostico delle linfoadenopatie e delle splenomegalie: focus sulle procedure d imaging

Work-up diagnostico delle linfoadenopatie e delle splenomegalie: focus sulle procedure d imaging Work-up diagnostico delle linfoadenopatie e delle splenomegalie: focus sulle procedure d imaging Il punto di vista dell ematologo Dr Marco Picardi Area Funzionale di Ematologia AOU-Federico II Napoli Direttore

Dettagli

1 CONVEGNO AME EMILIA-ROMAGNA Bologna, 15 maggio 2010. Paola Franceschetti

1 CONVEGNO AME EMILIA-ROMAGNA Bologna, 15 maggio 2010. Paola Franceschetti 1 CONVEGNO AME EMILIA-ROMAGNA Bologna, 15 maggio 2010 I Sessione La PET in Endocrinologia Oncologica Caso clinico Paola Franceschetti SEZIONE DI ENDOCRINOLOGIA Dipartimento di Scienze Biomediche e Terapie

Dettagli

La TC. e il mezzo di. contrasto

La TC. e il mezzo di. contrasto Istituto Scientifico di Pavia Sede di Via Salvatore Maugeri 10 La TC e il mezzo di contrasto INFORMATIVA PER PAZIENTI IS PV AL6-0 03/10/2011 INDICE Che cosa è la TAC o meglio la TC? 4 Tutti possono essere

Dettagli

Unità Operativa di Medicina Nucleare

Unità Operativa di Medicina Nucleare Parte Seconda (per il Medico di Famiglia) INDICAZIONI "APPROPRIATE" Nonostante la documentata efficacia diagnostica, la diffusione dei tomografi PET/CT sul territorio nazionale e regionale è ancora limitata

Dettagli

PROTOCOLLO PET/TC ONCOLOGICA

PROTOCOLLO PET/TC ONCOLOGICA Regione del Veneto - AZIENDA U.L.SS. N. 8 ASOLO ospedale di Castelfranco Veneto e Montebelluna dipartimento diagnostica per immagini sede di Castelfranco Veneto unità operativa medicina nucleare - direttore:

Dettagli

GRUPPO DI STUDIO TUMORI DEL PANCREAS ITER DIAGNOSTICO ITTERO

GRUPPO DI STUDIO TUMORI DEL PANCREAS ITER DIAGNOSTICO ITTERO GRUPPO DI STUDIO TUMORI DEL PANCREAS ITER DIAGNOSTICO ITTERO Documento redatto da: Prof. M. Garavoglia S.C. Chirurgia Generale 1. A.O.U. Maggiore della Carità di Novara Dipartimento interaziendale ed interregionale

Dettagli

AIRO INCONTRA SIRM Diagnostica per Immagini e trattamenti non chirurgici del nodulo polmonare solitario

AIRO INCONTRA SIRM Diagnostica per Immagini e trattamenti non chirurgici del nodulo polmonare solitario AIRO INCONTRA SIRM Diagnostica per Immagini e trattamenti non chirurgici del nodulo polmonare solitario Valutazione della risposta e follow-up: il punto di vista dell oncologo radioterapista e del diagnosta

Dettagli

I DISTURBI DELLA TI ROIDE

I DISTURBI DELLA TI ROIDE OSPEDALE San Martino UNITA OPERATIVA DI MEDICINA INTERNA Direttore dott. Efisio Chessa I DISTURBI DELLA TI ROIDE Informazioni e consigli per i pazienti e i familiari dei pazienti Che cosè La tiroide è

Dettagli

In ambito clinico l'anatomia patologica svolge un ruolo fondamentale per la pianificazione di eventuali terapie mediche o chirurgiche fornendo

In ambito clinico l'anatomia patologica svolge un ruolo fondamentale per la pianificazione di eventuali terapie mediche o chirurgiche fornendo ANATOMIA PATOLOGICA Branca specialistica della medicina che studia le malattie umane mediante esame macroscopico degli organi o microscopico dei tessuti e delle cellule In ambito clinico l'anatomia patologica

Dettagli

La tiroide è una ghiandola posta nel collo, appena sotto la cartilagine tiroidea (il cosiddetto pomo d'adamo).

La tiroide è una ghiandola posta nel collo, appena sotto la cartilagine tiroidea (il cosiddetto pomo d'adamo). COS'È IL TUMORE ALLA TIROIDE La tiroide è una ghiandola posta nel collo, appena sotto la cartilagine tiroidea (il cosiddetto pomo d'adamo). Ha la forma di una farfalla con le due ali poste ai lati della

Dettagli

APPROCCIO RADIOTERAPICO

APPROCCIO RADIOTERAPICO Unità operativa di Radioterapia Azienda Ospedaliera di Parma APPROCCIO RADIOTERAPICO Dott.ssa Dell Anna Cristina TUMORI PRIMITIVI DELLA PARETE TORACICA Sono tumori eterogenei che possono prendere origine

Dettagli

Bari, 7-10 novembre 2013 Gestione del Carcinoma Tiroideo in progressione Take Home Messages

Bari, 7-10 novembre 2013 Gestione del Carcinoma Tiroideo in progressione Take Home Messages Gestione del Carcinoma Tiroideo in progressione Take Home Messages Rinaldo Guglielmi UOC Endocrinologia Il problema La maggior parte dei carcinomi tiroidei differenziati guarisce con il trattamento iniziale

Dettagli

11 Incontro di Oncologia ed Ematologia

11 Incontro di Oncologia ed Ematologia 11 Incontro di Oncologia ed Ematologia Sestri Levante, 18 maggio 2013 Maria Sironi C è ancora un ruolo per la citologia da agoaspirato con ago sottile nella diagnostica dei noduli mammari? 1 mm Quali tecniche

Dettagli

CRITERI RADIOLOGICI DI VALUTAZIONE DELLA RISPOSTA ALLA TERAPIA ONCOLOGICA Radiologia Ferrara CRITERI RECIST Response Evaluation Criteria In Solid Tumor CRITERI RECIST Sono un gruppo di regole atte ad identificare

Dettagli

Idro RM. Queste diapositive fanno parte di un corso completo e sono a cura dello staff di rm-online.it E vietata la riproduzione anche parziale

Idro RM. Queste diapositive fanno parte di un corso completo e sono a cura dello staff di rm-online.it E vietata la riproduzione anche parziale Idro RM Queste diapositive fanno parte di un corso completo e sono a cura dello staff di rm-online.it E vietata la riproduzione anche parziale Concetto Il concetto di base dell Idro RM e quello di mettere

Dettagli

L ecografia della Tiroide. Firenze 6-7 febbraio 2015

L ecografia della Tiroide. Firenze 6-7 febbraio 2015 L ecografia della Tiroide Firenze 6-7 febbraio 2015 Ora sai riconoscere le principali strutture anatomiche del collo. Facile, no? Adesso scrivi su un foglio le caratteristiche ecografiche della tiroide

Dettagli

STADIAZIONE E TRATTAMENTO CHIRURGICO

STADIAZIONE E TRATTAMENTO CHIRURGICO PROTOCOLLI OPERATIVI IN PNEUMOLOGIA INTERVENTISTICA: NODULO POLMONARE PERIFERICO STADIAZIONE E TRATTAMENTO CHIRURGICO PROF. FEDERICO REA CATTEDRA DI CHIRURGIA TORACICA UNIVERSITA DI PADOVA Firenze 18 Marzo

Dettagli

Color Doppler e MDC nelle neoplasie benigne del fegato. CEUS epatica Fasi diagnostiche. Fase arteriosa 10-35 sec inizio: 10-20 sec fine: 25-35 sec

Color Doppler e MDC nelle neoplasie benigne del fegato. CEUS epatica Fasi diagnostiche. Fase arteriosa 10-35 sec inizio: 10-20 sec fine: 25-35 sec ECOGRAFIA COLOR DOPPLER E MEZZI DI CONTRASTO: Stato dell arte arte Portonovo,, 6-86 8 luglio 2009 Color Doppler e MDC nelle neoplasie benigne del fegato E. Accogli, V Arienti Centro di Ecografia Internistica,

Dettagli

Utilità della metodica ROSE (Rapid On Site Cytology Evaluation) nella citologia polmonare in differenti contesti clinici Giarnieri E*, Arduini R,

Utilità della metodica ROSE (Rapid On Site Cytology Evaluation) nella citologia polmonare in differenti contesti clinici Giarnieri E*, Arduini R, Utilità della metodica ROSE (Rapid On Site Cytology Evaluation) nella citologia polmonare in differenti contesti clinici Giarnieri E*, Arduini R, Falasca C, Bruno P*, De Rosa N, Giovagnoli MR*, Micheli

Dettagli

Incidentalomi del Surrene. Il Punto di Vista del Radiologo. E. Squillaci

Incidentalomi del Surrene. Il Punto di Vista del Radiologo. E. Squillaci Department of Diagnostic and Molecular Imaging, Interventional Radiology, Nuclear Medicine and Radiotherapy University "Tor Vergata Rome Italy Incidentalomi del Surrene. Il Punto di Vista del Radiologo

Dettagli

SEZIONE RADIODIAGNOSTICA. casa di cura san rossore

SEZIONE RADIODIAGNOSTICA. casa di cura san rossore SEZIONE RADIODIAGNOSTICA casa di cura san rossore casa di cura san rossore risonanza magnetica La nuova apparecchiatura consente lo studio delle strutture vascolari e l esecuzione di indagini funzionali

Dettagli

Attenzione. Allerta. Allarme. da adottare nel monitoraggio del movimento di versante per il

Attenzione. Allerta. Allarme. da adottare nel monitoraggio del movimento di versante per il Individuazione delle soglie di Attenzione Allerta Allarme da adottare nel monitoraggio del movimento di versante per il Piano di Protezione Civile di S. Maria Maddalena di Ripoli in comune di San Benedetto

Dettagli

I dati morfo-fenotipici, genotipici e clinici hanno permesso di suddividere il linfoma di Hodgkin in quattro gruppi istologici.

I dati morfo-fenotipici, genotipici e clinici hanno permesso di suddividere il linfoma di Hodgkin in quattro gruppi istologici. LINFOMA DI HODGKIN Il linfoma di Hodgkin (LH) è una neoplasia di derivazione linfoide che rappresenta circa l 1% dei tumori che annualmente insorgono de novo nel mondo. La sede di esordio del linfoma di

Dettagli

CITOLOGIA DEI TUMORI MAMMARI. Prof. Paola Maiolino

CITOLOGIA DEI TUMORI MAMMARI. Prof. Paola Maiolino CITOLOGIA DEI TUMORI MAMMARI Prof. Paola Maiolino L indagine citologica dei tumori mammari è poco applicata in medicina veterinaria e da molti è considerata poco attendibile. Ciò è legato: alla notevole

Dettagli

ECOGRAFIA DEL POLSO E DELLA MANO

ECOGRAFIA DEL POLSO E DELLA MANO ECOGRAFIA DEL POLSO E DELLA MANO Dott. FRANCESCO BUSONI Radiologo Pisa La Diagnostica per Immagini vista dal Riabilitatore 2012 Lo studio ecografico del polso e della mano necessita di apparecchiature

Dettagli

Informazioni per il PAZIENTE Scintigrafia epatica e splenica cod. 92.02.1 cod. 92.05.5

Informazioni per il PAZIENTE Scintigrafia epatica e splenica cod. 92.02.1 cod. 92.05.5 Informazioni per il PAZIENTE Scintigrafia epatica e splenica cod. 92.02.1 cod. 92.05.5 Di norma la scintigrafia epatica e la scintigrafia splenica vengono effettuate contemporaneamente e pertanto le due

Dettagli

Scintigrafia tiroidea

Scintigrafia tiroidea Scintigrafia tiroidea UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO Materiale didattico a cura di: Prof. Giovanni Lucignani Dr. Angelo Del Sole Asse ipotalamo-ipofisi-tiroide Struttura in cui la secrezione ormonale

Dettagli

TRATTAMENTO DELL ADENOCARCINOMA T1 (ADENOMA CANCERIZZATO) Il parere del chirurgo: Vincenzo Trapani

TRATTAMENTO DELL ADENOCARCINOMA T1 (ADENOMA CANCERIZZATO) Il parere del chirurgo: Vincenzo Trapani TRATTAMENTO DELL ADENOCARCINOMA T1 (ADENOMA CANCERIZZATO) Il parere del chirurgo: Vincenzo Trapani Adenoma cancerizzato/carcinoma colorettale iniziale (pt1) DEFINIZIONE Lesione adenomatosa comprendente

Dettagli

ASP di CATANIA P.O. «S. MARTA E S. VENERA» - ACIREALE. U.O.C. di UROLOGIA. Direttore: Dr. Giuseppe Salvia

ASP di CATANIA P.O. «S. MARTA E S. VENERA» - ACIREALE. U.O.C. di UROLOGIA. Direttore: Dr. Giuseppe Salvia ASP di CATANIA P.O. «S. MARTA E S. VENERA» - ACIREALE U.O.C. di UROLOGIA Direttore: Dr. Giuseppe Salvia LA BIOPSIA PROSTATICA: QUANDO, QUANTE VOLTE, QUANTI PRELIEVI Giuseppe Salvia? Carcinoma della Prostata:

Dettagli

IL NUOVO CORSO DELLA TERAPIA LOCO-REGIONALE DEL CARCINOMA MAMMARIO: L ESPERIENZA DI VICENZA

IL NUOVO CORSO DELLA TERAPIA LOCO-REGIONALE DEL CARCINOMA MAMMARIO: L ESPERIENZA DI VICENZA IL NUOVO CORSO DELLA TERAPIA LOCO-REGIONALE DEL CARCINOMA MAMMARIO: L ESPERIENZA DI VICENZA DR. L. ROTUNNO Unità Operativa Chirurgia Generale Iª I - Vicenza Prof. G. Ambrosino Fino al 1998 la chirurgia

Dettagli

METASTASI UVEALI: ESPERIENZA DEGLI ULTIMI 10 ANNI

METASTASI UVEALI: ESPERIENZA DEGLI ULTIMI 10 ANNI METASTASI UVEALI: ESPERIENZA DEGLI ULTIMI 10 ANNI C.Mosci; F.Nasciuti Centro Specialistico di Oncologia Oculare Ente Ospedaliero Ospedali Galliera - Genova carlo.mosci@galliera.it XXVI RIUNIONE S.O.N.O.

Dettagli

Agoaspirato tiroideo Indicazioni, tecniche, di esecuzione, complicanze ROBERTO CESAREO LATINA

Agoaspirato tiroideo Indicazioni, tecniche, di esecuzione, complicanze ROBERTO CESAREO LATINA Agoaspirato tiroideo Indicazioni, tecniche, di esecuzione, complicanze ROBERTO CESAREO LATINA Storia di irradiazione capo-collo Irradiazione total body per trapianto di midollo osseo Storia famigliare

Dettagli

Cancro del testicolo

Cancro del testicolo Cancro del testicolo ti 1 Anatomia 2 1 Epidemiologia ed Eziologia 1 2% dei tumori maligni 9 pazienti su 10 guariscono Incidenza 3/100000 in Italia Maggior frequenza nella terza quarta decade 3 Fattori

Dettagli

FOLLOW-UP DEL TUMORE POLMONARE

FOLLOW-UP DEL TUMORE POLMONARE Linee Guida ITT Istituto Toscano Tumori ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI e degli ODONTOIATRI della PROVINCIA di AREZZO 3 gennaio 2007 Ivano Archinucci UO di Pneumologia ASL 8 STADI DEL CARCINOMA POMONARE STADIO

Dettagli

AVANZAMENTI E NUOVE TECNOLOGIE IN ECOGRAFIA Venerdì 10 maggio 2013 Aula Morgagni, Policlinico Universitario Padova

AVANZAMENTI E NUOVE TECNOLOGIE IN ECOGRAFIA Venerdì 10 maggio 2013 Aula Morgagni, Policlinico Universitario Padova AVANZAMENTI E NUOVE TECNOLOGIE IN ECOGRAFIA Venerdì 10 maggio 2013 Aula Morgagni, Policlinico Universitario Padova QUESTIONARIO RISPOSTE CORRETTE Il test si supera se le risposte esatte sono 32 sul totale

Dettagli

Ovaio RIASSUNTO DELLE MODIFICHE

Ovaio RIASSUNTO DELLE MODIFICHE 30 Ovaio C56.9 Ovaio RIASSUNTO DELLE MODIFICHE Le definizioni del TNM e il raggruppamento in stadi per questo capitolo non sono stati modificati rispetto alla V edizione. ANATOMIA Sede primitiva. Le ovaie

Dettagli

PSA SCREENING NEL TUMORE DELLA PROSTATA

PSA SCREENING NEL TUMORE DELLA PROSTATA PSA SCREENING NEL TUMORE DELLA PROSTATA Prof. Giuseppe Martorana Clinica Urologica Alma Mater Studiorum Università di Bologna Convegno medico UniSalute Appropriatezza ed efficacia degli screening Bologna,

Dettagli

LINFONODI Sono un reperto assai frequente nella Tubercolosi primaria; interessano generalmente i linfonodi dell ilo destro ed i paratracheali.

LINFONODI Sono un reperto assai frequente nella Tubercolosi primaria; interessano generalmente i linfonodi dell ilo destro ed i paratracheali. LINFONODI Sono un reperto assai frequente nella Tubercolosi primaria; interessano generalmente i linfonodi dell ilo destro ed i paratracheali. RX torace in proiezione PA (Postero-Anteriore): «Massa ilare

Dettagli

Termoablazione con Radiofrequenza dei Noduli Tiroidei Benigni

Termoablazione con Radiofrequenza dei Noduli Tiroidei Benigni Termoablazione con Radiofrequenza dei Noduli Tiroidei Benigni Introduzione Numerose evidenze scientifiche hanno documentato, nel corso dell ultimo decennio, l efficacia del trattamento dei noduli solidi

Dettagli

Principi fisici e pratici dell ecografia

Principi fisici e pratici dell ecografia Principi fisici e pratici dell ecografia L'ecografia è una metodica che permette di ottenere immagini degli organi interni del corpo umano utilizzando onde ultrasonore ad alta frequenza per mezzo di sonde

Dettagli

SCREENING ECOTOMOGRAFICO DELLA TIROIDE IN LAVORATORI RADIOESPOSTI: ESAME DI ROUTINE NELLA SORVEGLIANZA SANITARIA?

SCREENING ECOTOMOGRAFICO DELLA TIROIDE IN LAVORATORI RADIOESPOSTI: ESAME DI ROUTINE NELLA SORVEGLIANZA SANITARIA? SCREENING ECOTOMOGRAFICO DELLA TIROIDE IN LAVORATORI RADIOESPOSTI: ESAME DI Dott.ssa A. Francini ROUTINE NELLA SORVEGLIANZA SANITARIA? A.S.O. S. Croce e Carle Disclosure Slide Il sottoscritto FRANCINI

Dettagli

1. Introduzione. 2. Simulazioni elettromagnetiche per la misura del SAR

1. Introduzione. 2. Simulazioni elettromagnetiche per la misura del SAR Relazione Tecnica Analisi simulative e misure con termocamera relative al confronto tra l utilizzo di un telefono smartphone in assenza e in presenza di dispositivo distanziatore EWAD Annamaria Cucinotta

Dettagli

Posizionamento acquisizioni e tecniche di acquisizione

Posizionamento acquisizioni e tecniche di acquisizione Queste diapositive fanno parte di un corso completo e sono a cura dello staff di rm-online.it E vietata la riproduzione anche parziale Posizionamento acquisizioni e tecniche di acquisizione Centratura

Dettagli

METASTASI POLMONARI. Terapia Oncologica. Dott. Marcello Tiseo Unità Operativa di Oncologia Medica Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma

METASTASI POLMONARI. Terapia Oncologica. Dott. Marcello Tiseo Unità Operativa di Oncologia Medica Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma METASTASI POLMONARI Terapia Oncologica Dott. Marcello Tiseo Unità Operativa di Oncologia Medica Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Metastasi polmonari: EPIDEMIOLOGIA Prevalenza nelle autopsie di

Dettagli

corso di citologia tiroidea

corso di citologia tiroidea PreSentAzIone IntroduzIone: L introduzione della citologia per aspirazione con ago sottile ha rappresentato un notevole progresso nella diagnostica delle lesioni tiroidee. Infatti, benché le innovazioni

Dettagli

Neoplasie della mammella - 1

Neoplasie della mammella - 1 Neoplasie della mammella - 1 Patologia mammaria FIBROADENOMA CISTI ASCESSO ALTERAZIONI FIBROCISTICHE NEOPLASIA NEOPLASIA RETRAZIONE CUTANEA Carcinoma mammario Incidenza per 100.000 donne Western Europe

Dettagli

Ecografia vescicale. Anatomia ecografica normale e quadri patologici

Ecografia vescicale. Anatomia ecografica normale e quadri patologici Ecografia vescicale Anatomia ecografica normale e quadri patologici Maurizio De Maria, Andrea Mogorovich, Girolamo Morelli Urologia Universitaria, Università di Pisa Dir. Prof. C. Selli L'Ecografia Multidisciplinare

Dettagli

Anatomia ecografica della colecisti e delle vie biliari

Anatomia ecografica della colecisti e delle vie biliari Anatomia ecografica della colecisti e delle vie biliari 32 Corso Teorico di Ecografia Generalista Fimmg-Metis HOTEL FEDERICO II JESI (AN ) 10, 11 e 12 settembre 2010 Coordinatore Scientifico Dott. Fabio

Dettagli

Arterie degli arti superiori ed inferiori

Arterie degli arti superiori ed inferiori Quando non serve il doppler o il color doppler Arterie degli arti superiori ed inferiori Walter Dorigo Cattedra e Scuola di Specializzazione in Chirurgia Vascolare Università degli Studi di Firenze www.chirvasc-unifi.it

Dettagli

CASO CLINICO: TRATTAMENTO IPERTERMICO DI UN MELANOMA CUTANEO ( Studio Associato Centinaio: Dott. Rodolfo Ferrario, Dott.ssa Zoccatelli Chiara)

CASO CLINICO: TRATTAMENTO IPERTERMICO DI UN MELANOMA CUTANEO ( Studio Associato Centinaio: Dott. Rodolfo Ferrario, Dott.ssa Zoccatelli Chiara) CASO CLINICO: TRATTAMENTO IPERTERMICO DI UN MELANOMA CUTANEO ( Studio Associato Centinaio: Dott. Rodolfo Ferrario, Dott.ssa Zoccatelli Chiara) COS E IL MELANOMA CUTANEO: SEGNI E SINTOMI Il melanoma cutaneo

Dettagli

Ernia discale cervicale. Trattamento mini-invasivo in Radiologia Interventistica:

Ernia discale cervicale. Trattamento mini-invasivo in Radiologia Interventistica: Ernia discale cervicale. Trattamento mini-invasivo in Radiologia Interventistica: la Nucleoplastica. Presso l U.O. di Radiologia Interventistica di Casa Sollievo della Sofferenza è stata avviata la Nucleoplastica

Dettagli

coin lesion polmonare

coin lesion polmonare coin lesion polmonare accurata anamnesi ed esame obiettivo impossibile confronto con precedenti radiogrammi lesione non preesistente o modificatasi TC Follow-up caratteri di benignità lesione sospetta

Dettagli

LA TERMOGRAFIA SPETTRO ONDE ELETTROMAGNETICHE

LA TERMOGRAFIA SPETTRO ONDE ELETTROMAGNETICHE SPETTRO ONDE ELETTROMAGNETICHE La radiazione elettromagnetica è un mezzo di trasmissione dell energia sotto forma di onde aventi entrambe le componenti elettriche e magnetiche. La sequenza ordinata delle

Dettagli

ANATOMIA DELLA TIROIDE E DEI LINFONODI DEL COLLO

ANATOMIA DELLA TIROIDE E DEI LINFONODI DEL COLLO PROGETTO FORMATIVO INDIRIZZATO AI MEDICI DI MEDICINA GENERALE E FINALIZZATO ALL INTRODUZIONE DELL ECOGRAFIA NEL SETTING DELLA MEDICINA GENERALE Corso teorico-pratico 15 gennaio 2012 ANATOMIA DELLA TIROIDE

Dettagli

Domande relative alla specializzazione in: Medicina nucleare

Domande relative alla specializzazione in: Medicina nucleare Domande relative alla specializzazione in: Medicina nucleare Domanda #1 (codice domanda: n.461) : La PET e la SPECT sono due tipologie d'indagine medico-nucleare che si differenziano per: A: i radionuclidi

Dettagli

Gentile signora, Carlo Lusenti

Gentile signora, Carlo Lusenti Gentile signora, I programmi di screening per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori della mammella e del collo dell utero sono in corso nella nostra regione dal 1996, rappresentando un elemento

Dettagli

ANATOMIA ECOGRAFICA PELVI FEMMINILE. A. Stimamiglio

ANATOMIA ECOGRAFICA PELVI FEMMINILE. A. Stimamiglio ANATOMIA ECOGRAFICA PELVI FEMMINILE A. Stimamiglio ECOGRAFIA UTERO Evidenziazione del legamento largo in caso di ascite Si osservi il versamento nel Douglas Dr. Dolciotti, MMG, http://miei.anconaweb.com/

Dettagli

30/05/2011. Carcinoma esofageo. Anatomia. scaricato da www.sunhope.it 1

30/05/2011. Carcinoma esofageo. Anatomia. scaricato da www.sunhope.it 1 Carcinoma esofageo 1 Anatomia 2 scaricato da www.sunhope.it 1 3 Epidemiologia ed Eziologia 4 scaricato da www.sunhope.it 2 Epidemiologia ed Eziologia Costituisce il 50% di tutta la patologia d organo 7%

Dettagli

IL TUMORE DELLA PROSTATA

IL TUMORE DELLA PROSTATA IL TUMORE DELLA PROSTATA Dott. CARMINE DI PALMA Andrologia, Urologia, Chirurgia Andrologica e Urologica, Ecografia Che cos è il cancro della prostata? Cancro significa crescita incontrollata di cellule

Dettagli

UP TO DATE CARCINOMA DELLA TIROIDE

UP TO DATE CARCINOMA DELLA TIROIDE UP TO DATE CARCINOMA DELLA TIROIDE Diagnostica per immagini e elastosonografia Bortolo Perin U.O.C. RADIOLOGIA OSPEDALI RIUNITI PADOVA SUD 2 OTTOBRE 2015 Imaging nel carcinoma tiroideo TC Risonanza Magnetica

Dettagli

II MEETING DI SENOLOGIA TERRITORIALE La. Senologia tra Territorio Ospedale e Università

II MEETING DI SENOLOGIA TERRITORIALE La. Senologia tra Territorio Ospedale e Università II MEETING DI SENOLOGIA TERRITORIALE La Senologia tra Territorio Ospedale e Università Centro Congressi Hotel Sakura Torre del Greco (Napoli) - 13-15 15 Maggio 2004 La Tecnica del Linfonodo Sentinella:

Dettagli

MENINGIOMA TERZO ANTERIORE ANGOLO SENO FALCE.

MENINGIOMA TERZO ANTERIORE ANGOLO SENO FALCE. MENINGIOMA TERZO ANTERIORE ANGOLO SENO FALCE. Paziente di anni 36, di sesso femminile. Da circa 2 anni progressivo deterioramento cognitivo con depressione del tono dell umore, apatia, abulia e turbe mnesiche.

Dettagli