(Messa vigiliare del sabato: la voce guida prima che inizia la processione all altare)

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1 26 aprile 2009 terza domenica di pasqua anno B ore ore (Messa vigiliare del sabato: la voce guida prima che inizia la processione all altare) Celebriamo la Messa vigiliare della terza domenica di Pasqua. È così grande il dono della Pasqua che la Chiesa ci invita a celebrarla per 50 giorni. Accogliamo la processione in piedi. (breve pausa) Seguendo l antica disciplina dell oriente cristiano, la Chiesa milanese valorizza, accanto alla domenica, giorno di festa per eccellenza, il carattere festivo che Dio ha assegnato al sabato. La Messa del sabato sera inizia con la celebrazione dei vesperi primi della domenica: vesperi che anche noi celebreremo tra poco. La Messa del sabato sera ci introduce solennemente nel giorno santo del Signore, la domenica, memoria del compimento della Pasqua del Signore con la sua Risurrezione, dalla quale scaturisce ogni luce per il cammino degli uomini e dei popoli. Come dice Gesù nel vangelo di oggi: «Io sono la via, la verità, la vita. Questo è il nostro cammino in quaresima: seguire Gesù, vivere di Gesù, credere in Gesù per non morire. 1

2 26 aprile 2009 terza domenica di pasqua anno B ore ore (prima del segno di Croce) Il Signore, che ha guidato i vostri passi nei giorni di questa settimana e questa mattina fin qui, sia la vostra pace. La nostra comunità si raccoglie anche oggi, per la celebrazione dell Eucaristia, che Gesù ci ha comandato di fare in sua memoria. Noi siamo sempre contenti di fare memoria di Gesù, del suo amore per noi e dell amore del Padre. Noi vogliamo bene a Gesù e siamo contenti di fare memoria di Lui anche in questa Messa. Benediciamo il Signore perché, come a Gerusalemme, il Signore ogni giorno aumenta il numero dei suoi discepoli. Nel nome del Padre 2

3 26 aprile 2009 terza di pasqua ore Vi dico spesso (e cerco di ricordarlo anche a me): il Vangelo è per la nostra vita, quello che ci dice Gesù serve per vivere bene, per vivere meglio: i momenti lieti e i momenti faticosi, dolorosi. La prima parte del vangelo di oggi io la leggo quando celebro la Messa durante il funerale di un nostro caro defunto. E guardate quanta vita c è in queste parole di Gesù: Non si turbato il vostro cuore. In verità, Gesù, noi siamo turbati quando la morte ci porta via un nostro amico, il papà, la mamma, un figlio, un fratello E Gesù sa che, quando siamo turbati, confusi, scoraggiati, noi ci perdiamo. Allora ci dice: Continuate ad aver fede in Dio e continuate ad aver fede anche in me. Continuate a darmi la vostra fiducia: io vivo con voi ogni momento della vostra vita. Non mi preoccupo solo di me: ho preparato un posto anche per voi nel mio cuore e nel cuore del Padre. Io non vi abbandono: voglio che dove sono io ci siate anche voi. Sapete dove sono i vostri morti: dono sono io, sono con me e con il Padre. Io non vi abbandono. C è una casa dove qualcuno ha desiderio di noi, nostalgia di noi, che non sa immaginarsi senza di noi e ci vuole con sé. L amore conosce molti doveri, ma il primo è di essere insieme alla persona amata. Il primo dovere è di non essere separati: Perché anche voi siate dove sono io. Il mio desiderio, dice Gesù, è di non restare separato da voi: voglio che dove sono io, siate anche voi con me. Ma anche noi, come Tommaso, quando siamo sinceri con noi stessi (Gesù è troppo importante per noi, è necessario), abbiamo ancora paura di perdere Gesù, di non riuscire a stare con Lui: Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la strada? Che bella notizia! Che grande notizia ci porta il vangelo di oggi! La nostra casa è la vita di Dio e la vita di Gesù, che condivide la nostra con la sua vita. Ormai non siamo più noi a vivere, ma è Cristo che vive in noi! La nostra vita è il desiderio di Dio: Dio desidera vivere con noi. E ci sta in ogni momento: nei momenti della bellezza e della santità, nei momenti del peccato e della malvagità. Al buon ladrone in croce Gesù ha detto: Tu sei il mio paradiso! Io sto bene qui con te! Dalla Croce di Gesù abbiamo capito che Dio sta bene con noi perché vuole che noi siamo liberati dalle nostre 3

4 paure: dalla paura della morte, dalla paura dei nostri errori, dalla paura della solitudine Se noi vogliamo che la nostra vita sia libera, bella, interminabile, dobbiamo percorrere la vita di Gesù: abitando la vita di Gesù, frequentando la sua parola, parola per parola nel suo vangelo, giocando con i suoi amici (i poveri), felici di chiedere il suo perdono, felici del pane che possiamo dividere con Lui Più vangelo entra nella nostra vita, più noi viviamo. Più perdono, più pane di Gesù entra nella nostra vita, più io e tanti altri uomini viviamo insieme nella solidarietà e nella fraternità. Noi abbiamo bisogno di vivere la vita di Dio perché la nostra vita si capisce frequentando la vita di Dio. Io sono tanto più uomo, perciò tanto più libero quanto più frequento Dio, la sua parola, le sue promesse, il suo pane, la sua amicizia Questo è il desiderio di Dio: Vi prenderò con me perché siate anche voi dove sono io. Tutti nella vita di Gesù e nella vita del Padre. Gesù parla chiaramente del suo rapporto con Dio suo Papà. E questo suo discorso incanta Filippo: Signore, mostraci il Padre e ci basta! La vita di Gesù è una ininterrotta visione del Padre: uno spettacolo in cui noi possiamo conoscere Dio, il Padre. La storia degli uomini registra da sempre la ricerca su Dio: chi è Dio? C è Dio? Dio esiste? La nostra civiltà, comandata dalla tecnica, ha bisogno di un cuore perché l uomo possa sopravvivere. Dobbiamo dare più spazio alle ragioni del cuore, se vogliamo evitare che il nostro pianeta, mentre si surriscalda fisicamente, ripiombi spiritualmente in un era glaciale. La grande crisi di fede nel mondo d oggi è che non si ascoltano le ragioni del cuore, ma solo quelle contorte della mente. L uomo oggi sembra lanciato in una corsa folle verso ogni tipo di conoscenza e così poco verso una maggiore capacità di amare. La conoscenza da sola si traduce automaticamente in potere, l amore e la conoscenza si traducono in servizio. Gesù è colui che ha alzato il velo che nascondeva il volto di Dio e ce lo ha raccontato: di più, ce lo ha fatto conoscere. Quello che noi abbiamo conosciuto, conosciamo di Gesù è tutto di Dio. E Gesù ci ha detto (come un figlio parla di suo padre) che Dio è nostro Padre. Da quando Dio si è rivestito della nostra stessa carne, della nostra umanità in Gesù di Nazareth, Gesù è l unico sentiero per andare a Dio, per conoscere Dio, per creare una vita con Dio. Per conoscere veramente Dio, si deve conoscere Gesù. Per credere in Dio, si 4

5 deve credere in Gesù. Magari un Dio diverso da quello che noi abbiamo sempre immaginato: un Dio diverso dalle nostre immaginazioni, dalle nostre fantasie. Chi vuole convertirsi alla fede cristiana, non deve arrivare prima alla fede in Dio e poi alla fede in Gesù. Solo conoscendo l esistenza umana di Gesù, noi possiamo essere condotti a Dio stesso, al Dio vero e vivente. Per noi cristiani la parola DIO è una parola insufficiente. Molti cristiani dicono: io credo in Dio. Ma con queste parole spesso diciamo una nostra fantasia su Dio: spesso non è il Dio di Gesù Cristo. Dio è una parola che può contenere tante proiezioni umane, che può essere il frutto di una riflessione intellettuale, che può essere l esito di una ricerca di senso fatta dall uomo. Dovremmo qualche volta ascoltare con affetto e con stima gli atei, coloro che dicono che non credono in Dio perché non esiste. Quando un uomo nega Dio, che cosa realmente nega di Dio? Quale Dio nega? O meglio: quali immagini di Dio, magari diffuse da noi cristiani e dalle chiese, l ateo nega? Pensate solo alle guerre che si sono fatte e si fanno in nome di Dio, un Dio-con-noi e un dio-contro-gli-altri, un dio violento, un dio vendicativo, un dio che spreca la sua eternità a inventare i castighi per l uomo che è sempre peccatore, un dio capace di abbattere i suoi nemici, che in verità sono più nemici nostri che suoi. Nemici dei nostri interessi, della nostra superbia Ebbene, ciò che è decisivo per la fede cristiana non è la fede in Dio come premessa, ma per il cristiano la fede in Dio è la meta, il traguardo di un cammino compiuto dietro a Gesù Cristo, Via verità e vita. Nessuno va a Dio se non per mezzo di me. Se conoscerete me, conoscerete anche il Padre, Dio come me. Già adesso voi lo conoscete (dice ai discepoli) perché avete conosciuto me. Chi vede me, chi conosce me, vede e conosce il Padre Dio. Io sono nel Padre e il Padre è in me. (((((Alcuni giorni fa sui mezzi di trasporto pubblico di Londra e di altre città europee fu esposto un manifesto che dice: Probabilmente Dio non esiste. Dunque smetti di tormentarti e goditi la vita. Ciò che colpisce di questo slogan non è la premessa (Dio non esiste), ma la conclusione: Goditi la vita. Senza Dio la vita è un giorno che termina nella notte; con Dio la vita è una notte che termina nel giorno senza tramonto. Gesù ci ha parlato di Dio come nostro Padre: la fede cristiana è la certezza di questo affidamento. Noi cristiani andiamo a Dio attraverso Gesù: Egli, narrando Dio con la sua vita, ha 5

6 giudicato tutte le immagini e i volti di Dio, che gli uomini fabbricano con le loro mani, con i loro pregiudizi, con le loro meschinità. Ha giudicato e cancellato un Dio al quale spesso noi attribuiamo il volto di un Dio perverso. Ormai ciò che di Dio può essere conosciuto, predicato e annunciato è ciò che ha vissuto, predicato e annunciato Gesù. Questo Dio a noi piace. A questo Dio ci avvicina Gesù, che anche oggi incontriamo in questa Messa. Quello slogan sui bus di Londra e di altre città viene letto anche da genitori con figli ammalati, da persone sole, senza lavoro, da esuli fuggiti dagli orrori della guerra, da persone che hanno subito gravi ingiustizie nella vita Cerco di immaginare la loro reazione leggendo quel cartello: Probabilmente Dio non c è: goditi la vita. E con che cosa?))))) Gesù! Tale e quale suo Padre! Gesù, facci conoscere il Padre! 6