PROTOTIPO DI UN WEB OPERATING SYSTEM SVILUPPATO CON TECNOLOGIA WEB 2.0

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1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA FACOLTÀ DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA DI INGEGNERIA INFORMATICA PROTOTIPO DI UN WEB OPERATING SYSTEM SVILUPPATO CON TECNOLOGIA WEB 2.0 Tesi di Laurea di: MARGUTTI FRANCESCO STEFANELLI Relatore: Prof. Ing. CESARE Correlatore Ing. LUCA TEBALDI ANNO ACCADEMICO

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3 a papà e mamma 3

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5 INDICE INTRODUZIONE... 9 Capitolo 1: IL WEB, VERSIONE Storia del Web Caratteristiche del Web I limiti del Web Il Web Confronto fra Web 1.0 e Web Le Tecnologie Esempi di applicazioni in Web Esempio 1: del.icio.us Esempio 2: Wikipedia Capitolo 2: TECNOLOGIE e STRUMENTI Asynchronous Javascript And XML : AJAX JavaScript XML L oggetto XMLHttpRequest: la A di AJAX Il DOM I CSS Il linguaggio per dialogare col server: Ruby Il linguaggio di interrogazione col database: SQL Lo strumento di sviluppo: Ruby on Rails Architettura dell applicativo: model / view / controller Prototype e script.aculo.us

6 Capitolo 3: PROGETTO 3.1 Rich Internet Application Motivazioni del progetto Specifiche di progetto Architettura del Web operating system Il fat Client L application server Fasi di progetto...62 Capitolo 4: DESKTOP@UNIFE: MANUALE UTENTE Accesso all applicativo La scrivania del Web operating system L aggregatore di feed Il gestore di mail Il gestore di bookmark L editor di testo Il filesystem remoto La ricerca nel Web Help...84 Capitolo 5: IMPLEMENTAZIONE DI DESKTOP@UNIFE Casi d uso I dati Entità e attributi Organizzazione Rails di myportal I controller Le viste Gli script e i file CSS L accessibilità dell applicativo

7 Capitolo 6: Conclusioni BIBLIOGRAFIA WEBGRAFIA RINGRAZIAMENTI

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9 INTRODUZIONE Quando si cerca di dare una definizione di cosa sia il Web 2.0, risulta sempre piuttosto difficile trovare un modo unico e ben definito che ne esemplifichi tutte le caratteristiche e potenzialità. In sostanza, con il Web 2.0, il Web diventa una vera e propria piattaforma di sviluppo, nella quale poter implementare nuovi applicativi e servizi residenti in remoto. Web 2.0 è fondamentalmente un modo di intendere la rete, una "filosofia" fondata su un insieme di approcci per usare il Web in modo nuovo e innovativo. Si sposta l attenzione su ciò che avrebbe dovuto essere fin da principio il fulcro di tutta la rete: l'interazione con l utente. Risulta perciò piuttosto chiaro che il Web 2.0 non è un software specifico, né un nuovo protocollo, né una nuova architettura o un nuovo standard ma bensì un aggregatore di tecnologie che permettono ai dati di diventare indipendenti dalla persona che li produce o dal sito in cui vengono creati. L'informazione può essere suddivisa in unità che viaggiano liberamente da un sito all'altro, spesso in modi che neanche il produttore aveva previsto o inteso. Il paradigma del Web 2.0 permette agli utenti di prendere informazioni da diversi siti simultaneamente e di distribuirle sui propri per nuovi scopi, confermando ancor più la filosofia e la necessità di spostarsi verso l open-source, cioè verso tutti quei contenuti che risultano essere accessibili e utilizzabili in modo libero. Esso lascia ai dati una identità propria, che può essere cambiata, modificata o miscelata da chiunque per un suo scopo preciso. Una volta che i dati hanno una consistenza, all informazione è concessa la possibilità di spostarsi per essere riutilizzata, in modo da formare una vera rete di siti in grado di interagire ed elaborare le informazioni collettivamente. L intera rete si sta trasformando e inevitabilmente sta subendo gli effetti dell introduzione del Web 2.0. Google Maps, Wikipedia, la pubblicazione di feed (ad 9

10 esempio gli RSS), la creazione di blog, sono solo alcuni esempi di come si stiano sviluppando applicazioni collaborative all interno di Internet. Proprio gli RSS sono stati tra le prime tecnologie a fondarsi sul Web 2.0. Essi infatti permettono agli utenti di ottenere aggiornamenti automatici non appena un sito cambia, anziché controllarlo ogni volta per avere le ultime informazioni. Tramite gli RSS, il Web 2.0 viene ampiamente usato per ricercare, filtrare e miscelare le notizie, gli articoli e altri tipi di contenuto in nuovi oggetti di informazione. Un altro esempio di come tale tecnologia possa trovare un applicazione concreta risiede nell utilizzo delle open API. Queste, infatti, consentono un accesso ad ampi database informativi proprietari che possono essere utilizzati per creare nuovi mix e combinazioni che altrimenti non sarebbero possibili. Amazon, Google, Yahoo, ebay, Skype, e molte altre società del Web (persino Microsoft si sta muovendo in questa direzione) hanno tutte open API che permettono agli sviluppatori di inventare e creare nuove applicazioni che migliorano i dati e le informazioni preesistenti. Ma le potenzialità di questo nuovo approccio non si limitano semplicemente alla possibilità di sviluppare applicazioni che mettano in gioco diversi attori. Basti pensare a AJAX e a tutte le novità che questa nuova tecnologia ha introdotto. Tramite i siti potenziati con questa tecnologia, gli utenti possono interagire con le informazioni nelle singole pagine come se stessero usando un'applicazione, abbandonando la vecchia metafora del Web come percorso di navigazione sequenziale in mezzo a pagine statiche. AJAX (acronimo di Asynchronous JavaScript And XML) è un approccio di sviluppo Web basato su linguaggi JavaScript e XML. Questa miscela di tecnologie permette alle pagine di funzionare più come applicazioni per il desktop che come pagine di contenuto statico antiquate che si trovano di solito sul Web. Il vantaggio principale di AJAX rispetto alle altre tecnologie sta nel fatto che risulta possibile avere una pagina con più contenuti dinamici che si modificano contemporaneamente in seguito all'azione di un utente. Questo consente 10

11 innanzitutto di migliorare la User-Experience e rendere la Web UI il più simile possibile all'interfaccia grafica che abbiamo normalmente sui nostri computer, sui desktop dei nostri sistemi e quindi abbassare moltissimo le differenze dal punto di vista percettivo che si hanno tra un'interfaccia Web tipicamente percepita come poco interattiva, come può essere quella di Windows o di Linux, che risultano essere sicuramente molto più personalizzabili. Il vantaggio più immediato nell'adozione di AJAX è sicuramente quello di colmare il gap con interfacce grafiche più efficaci come quelle realizzate con FLASH e ad un costo concettualmente prossimo allo zero. In realtà AJAX ha una valenza anche sulle comunicazione e sul carico generale dell'applicativo Web; quanto espresso risulta evidente se si considerano i due aspetti fondamentali di questa tecnologia, fondata su un meccanismo asincrono di request/response e sulla capacità di manipolazione dell'eventuale documento XML di risposta. I vantaggi del primo punto risultano evidenti se si pensa al fatto che generalmente, sui siti Web ogni interazione dell'utente implica un re-load della pagina. Inoltre non è possibile un caricamento selettivo della vista di un determinato widget. Con AJAX questo problema viene risolto e questo implica minor materiale spostato su rete, minori tempi di attesa per l'utente e conseguente maggiore scalabilità dell applicativo. Inoltre un meccanismo asincrono si avvicina maggiormente al concetto di servizio e alla necessità di un basso accoppiamento tra Client e Server. Il secondo punto è conseguenza della natura stessa dell'oggetto XmlHttpRequest. Questo elemento converte l'eventuale risposta proveniente dal server in un oggetto manipolabile in locale, con un'operatività del tutto simile a quanto fatto sul DOM di una pagina HTML. Questo discorso apre la strada all'adozione di linguaggi XML personalizzati per le risposte verso il Client e la possibilità, sempre lato Client, di alterare gli elementi renderizzati fornendo un feedback immediato all'utente. Il progetto desktop@unife si inserisce in tutta la panoramica descritta sopra, trovando la sua collocazione nell esigenza di creare uno strumento utilizzabile in ambito accademico per la gestione e l utilizzo dei servizi con un unico applicativo. 11

12 La progettazione e la realizzazione di un desktop Web fondato sulla tecnologia AJAX e sulla filosofia del Web 2.0 è il risultato della necessità di sfruttare appieno le potenzialità di questi due strumenti. L Università di Ferrara mette a disposizione molteplici servizi ai propri utenti: posta elettronica, liste d iscrizione agli esami, news di Ateneo, spazio disco virtuale, segreteria virtuale di gestione dei piani di studi. Scopo finale del progetto è quello di permettere a ciascun utente di personalizzare i contenuti del proprio desktop Web, aggregando su uno spazio virtuale tutti i servizi forniti dall Ateneo ed eventualmente aggiungendo altri servizi, come ad esempio un editor di testo, l aggregazione di feed provenienti da diversi siti o la gestione di propri bookmark Web, da provider esterni. Si vuole consentire l utilizzo di un ambiente desktop, graficamente molto simile a quello dei comuni sistemi operativi locali. Questo per consentire la miglior comprensibilità e utilizzabilità dell applicativo realizzato. Supponendo, infatti il Web desktop con le caratteristiche fondamentali di un SO, con una barra degli strumenti per la gestione dei vari servizi forniti e la possibilità di inserire icone sulla scrivania virtuale, si è pensato di semplificare al massimo la struttura grafica, minimizzando così anche i tempi necessari per rendere lo strumento utilizzabile appieno dall utente. Lo studio e la progettazione di desktop@unife ha consentito di inquadrare alcune priorità imprescindibili: Necessità di rendere l applicativo scalabile, con conseguente possibilità futura di ampliare l applicativo; Raggiungibilità del servizio da qualsiasi punto del Web; Compatibilità dell applicativo con i tre maggiori browser in circolazione (IE, Mozilla e Safari); Aggregazione e integrazione dei servizi, fornendo un interfaccia comune; Utilizzo di contenuti e informazioni esterne, derivanti da servizi già presenti all interno dell Università di Ferrara o da fonti esterne all Ateneo; 12

13 Concedere all utente la possibilità e la libertà di configurare il proprio desktop, sia nei contenuti che nella disposizione grafica degli elementi; Garantire una fruibilità buona in termini di velocità di risposta; Semplicità di comprensione del funzionamento del servizio. L orientamento Web 2.0 di questo progetto ha portato all incapsulamento di funzionalità create precedentemente da altre tesi, ampliando in particolare il progetto desktop@unife con nuove funzionalità non previste inizialmente nel prototipo sviluppato in precedenza. Scopo di questa tesi è di creare un applicazione utilizzabile da utenti dell università per comporre i servizi esposti lato server. Inoltre risulta determinante la scelta degli strumenti utilizzati, che consentono una semplice estendibilità futura del progetto. Non ultimo, si è scelto di prestare particolare attenzione a tutta la parte di sicurezza, garantendo una buona separazione tra i dati personali degli utenti, i codici dell applicativo e i contenuti pubblicati. Tutto questo, gestendo anche la comunicazione dei dati sensibili tra client e server attraverso protocolli di sicurezza. Infine di particolare rilevanza è la possibilità di usufruire del servizio fornito da desktop@unife attraverso piattaforme differenti, superando così problemi di eterogeneità sia hardware che software e garantendo una fruibilità a browser diversi. 13

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15 Capitolo 1: IL WEB, VERSIONE Storia del Web L inizio della storia del Web è da ricondursi al marzo 1991 quando l'inglese Tim Berners Lee, un ricercatore del Cern di Ginevra, rilasciò la prima pagina con gli ipertesti. Il 'progetto W3', diretto dallo stesso Lee, aveva l'obiettivo di sviluppare un sistema di pubblicazione e reperimento dell'informazione per documenti multimediali, distribuito su rete geografica. Dal punto di vista funzionale il Web aveva l obiettivo di creare uno strumento in grado di muoversi facilmente nella rete alla ricerca di informazioni, documenti e dati, e d'altro canto consentisse la diffusione telematica di documenti elettronici multimediali, attraverso il canale di distribuzione più vasto e ramificato del mondo: Internet. Se al Cern si definivano dal 1989 i vari standard su cui si basa oggi il Web (gli indirizzi URL e il linguaggio HTML), grande impulso al World Wide Web venne dagli Stani Uniti. La prima pagina Web americana era formata da tre linee di testo e due link, uno per l' e l'altro diretto al database dell'università di Stanford. Da sottolineare che allora non era chiaro quale fra le varie possibilità offerte da Internet avrebbe prevalso. Il Web, per esempio, aveva come rivale la rete Gopher dell'università dell'illinois, il cui declino coincise con la decisione di rendere a pagamento l'uso di tale protocollo. Dunque il World Wide Web, l'ipertesto globale costruito sulla base di Internet, deve la sua nascita a un ricercatore che progettò il Web per uno scopo puramente sociale, tanto da dichiarare: "Il Web è una creazione più sociale che tecnica. L'ho progettato per aiutare la gente a lavorare insieme - e non come un giocattolo tecnico". Fu lui e la sua organizzazione (il 3WConsortium) a difendere il Web dall'assorbimento commerciale e fu la comunità scientifica a partecipare liberamente per far crescere il progetto. Grande impulso alla diffusione del Web venne dalla creazione del primo browser grafico user-friendly per pc. Da quel 15

16 codice open-source (Mosaic) derivò direttamente Netscape Navigator, mentre dalla sua rielaborazione nacque Internet Explorer. 1.2 Caratteristiche del Web Il Web, o "ragnatela mondiale" (è questo il significato della tripla w) mira al superamento delle barriere geografiche che impediscono la collaborazione fra gruppi scientifici fisicamente distanti, ma anche ad accelerare lo scambio di informazioni grazie a protocolli standardizzati. Figura 1.1: Architettura Client-Server L'architettura del Web è di tipo client - server. Questa è caratterizzata da un'entità che offre il servizio (server) e un'altra (client) che vi accede e ne usufruisce 16

17 secondo una serie di regole specifiche (si veda la Figura 1.1). Il programma client funziona da interfaccia fra utente finale e server Web, gestendone l'interazione; esso si collega al server tramite il protocollo http per richiedere un documento identificato dal proprio url, scarica sulla propria macchina i dati che ha prelevato, legge da un buffer i dati scaricati dal server interpretando i tag html che determinano lo stile di visualizzazione sulla pagina Web ed infine visualizza i widget grafici costruiti in precedenza, grazie all'aiuto delle librerie grafiche. Il programma server, invece, riceve le richieste di connessione in rete e distribuisce i documenti richiesti da qualche utente, tramite un programma client. Il programma www può essere eseguito su diverse piattaforme ma per sfruttare totalmente le caratteristiche peculiari di tale sistema si deve possedere una macchina con capacità grafiche e audio oltre ad una connessione ad Internet abbastanza veloce, che consenta il trasferimento di immagini, animazioni e suoni in tempi accettabili. L architettura www consente di astrarre dalla struttura fisica della rete presentandola con una struttura più pratica, trasformandola cioè in un ipermedia, cioè in un insieme di notizie collegate tra loro nella rete non solo in forma di documenti testuali ma anche di testi, immagini, suoni, video. I dati per poter essere immessi in rete devono essere tradotti in un unico formato denominato html (HyperText Markup Language), standard di lettura per i Client browser. 1.3 I limiti del Web 1.0 Da subito il Web evidenziò tre caratteristiche fondamentali che ne determinarono lo sviluppo smisurato nel mondo della telematica: l estrema facilità di utilizzazione delle interfacce; la sua organizzazione ipertestuale; la possibilità di trasmettere informazioni multimediali 17

18 Nonostante questi tre punti, da subito ci si accorse che chiunque avesse voluto sviluppare applicazioni Web, avrebbe dovuto affrontare due problemi fondamentali: la mancanza di stato delle connessioni http e l impossibilità di comunicare con il server tra una visualizzazione di pagina e l altra. Col tempo il primo problema è stato risolto con l introduzione dei cookie per l identificazione degli utenti e con la registrazione delle sessioni sui server. Il secondo ordine di problemi si è rivelato molto più difficile da affrontare e in particolar modo da risolvere. I tag <frameset> e <frame> hanno sempre rappresentato una soluzione parziale, i cui aspetti negativi, spesso creavano maggiori problemi nella gestione degli oggetti sull ipertesto che benefici. In questo modo il divario tra applicazioni sviluppate per ambienti locali come ad esempio desktop, dominati da interfacce utente OpenGL, e applicativi Web si è fatto via via sempre più ampio. 1.4 Il Web 2.0 Con il nome Web 2.0 si intende un generico stato di evoluzione di Internet e in particolare del World Wide Web. In sostanza il Web 2.0 è identificabile in una serie di siti Web con interfaccia, una facilità e una velocità d'uso tali da renderli simili alle applicazioni tradizionali che gli utenti sono abituati a installare nei propri computer. Web 2.0 è un termine coniato dalla casa editrice O Reilly, specializzata in pubblicazioni riguardanti le nuove tecnologie. Il concetto di Web 2.0 pone l accento sulle capacità di condivisione dei dati tra le diverse piattaforme tecnologiche, sia hardware che software. Il filo conduttore è una nuova filosofia all'insegna della collaborazione. I servizi e gli strumenti del Web 2.0 trasformano ogni utente da consumatore a partecipante, da utilizzatore passivo ad autore attivo di contenuti, messi a disposizione da chiunque si affacci a Internet, indipendentemente dal dispositivo che utilizza. 18

19 In particolar modo, l approccio del Web 2.0 si prefigge il compito di ripensare alle modalità con le quali progettare l'informazione(si veda la Figura 1.2): Il contenuto è completamente svincolato dalla sua rappresentazione; L'informazione è aggregata e riassemblata secondo i bisogni degli utenti ed è fruibile su diverse piattaforme di distribuzione; La comunicazione è sempre più flessibile e adattata ai contesti ed ai comportamenti di fruizione; Utilizzazione di nuove modalità di ricombinazione di vecchi contenuti che rendono obsoleti i tradizionali concetti di protezione dei diritti; Riprogettazione dei metadati con la stessa cura con cui vengono costruiti i contenuti. Figura 1.2: Architettura del Web

20 1.5 Confronto fra Web 1.0 e Web 2.0 Per comprendere appieno la novità del Web 2.0 spesso conviene procedere effettuando un confronto con il Web 1.0, indicando come nel passaggio di versione gli elementi fondamentali si siano evoluti o siano stati sostituiti da nuovi. Si tratta, ovviamente, di un modo di rappresentare il Web 2.0 divulgativo e non prettamente tecnico, ma risulta abbastanza efficace per riconoscere su Internet le "tracce" dell'una o dell'altra versione. Senza entrare nel merito attraverso un'ampia dissertazione, si possono valutare alcune differenze tra Web 1.0 e Web 2.0 analizzando la tabella comparativa pubblicata sul Blog NevOn che evidenzia le differenze tra Web 1.0 e Web 2.0 in termini di servizi offerti e di concetti sviluppati. Figura 1.3: Comparazione tra Web 1.0 e Web 2.0 Come mostrato in Figura 1.3 si può perciò capire come alcuni concetti fondamentali del Web 1.0 siano stati completamente rivoluzionati: 20

21 Da Client/server a SOA: L'architettura si sposta verso un modello orientato ai servizi con comunicazioni basate su protocolli aperti e standard, facili da comporre; Da unidirezionale a bidirezionale: Evoluzione da siti intesi come contenitori di informazioni in sola lettura verso servizi interattivi e cooperativi (Wikipedia, blog, flikr, del.icio.us etc); Da Directory a Folksonomy: La categorizzazione delle informazioni si sposta da un modello tassonomico, ovvero alla classificazione gerarchica e statica dei dati, verso un modello collaborativo. Ciò che cambia in maniera definitiva è il modello di conoscenza e di reperimento delle informazioni, indicizzate su modelli basati sul tagging. Un Web basato sulla folksonomy sarebbe soggetto all interpretazione degli utenti e consentirebbe una indicizzazione sia verticale (attraverso la tassonomia), che orizzontale (attraverso la folksonomia) Da stickiness a syndication: Le tecniche utilizzate fino a ieri per tenere più tempo possibile i visitatori su un sito Web (stickiness significa letteralmente l appiccicosità" di un sito, cioè la capacità di tenere "incollati" gli utenti ad esso) stanno lasciando il posto ad altre concezioni di contatto con il fruitore. Attraverso le tecnologie di syndication (RSS, Atom, Tagging) chi realizza contenuti fa in modo che questi possano essere fruiti non solo sul sito, ma anche attraverso canali diversi. Nonostante l esempio, il dibattito sulle differenze tra Web 1.0 e Web 2.0 è ancora aperto, a tal punto che risulta piuttosto difficile trovare un parere comune su questi due approcci. Infatti se si analizza il Web 2.0 secondo la visione proposta da Tim Berners Lee, si mette in discussione l esistenza stessa di questo nuovo approccio al Web. Egli infatti fa notare che l'idea di read/write Web stava già alla base dell'idea originale del Web. Dunque il "Web 2.0" non è altro che il Web 1.0 che ha raggiunto la sua maturità. Ovviamente di posizione opposta è O'Reilly, detentrice del trademark Web 2.0, che continua a espandere le motivazioni su cos'è il Web 2.0 insistendo anche su punti come il read/wr e su concetti base quali: Servizi e non software pacchettizzati 21

22 Web come piattaforma per lo sviluppo e la distribuzione dei servizi Architettura orientata ai servizi Architettura per favorire la partecipazione ed elevata interattività Ridistribuzione dei contenuti Social networking 1.6 Le Tecnologie Proprio per la sua natura, il Web 2.0 deve essere considerato come una aggregazione di tecnologie in costante e continua evoluzione. In particolar modo le principali sono: XML o extensible Markup Language: è un insieme di regole che identificano come sia possibile definire dei tag che separano un documento in singole parti e sottoparti. E un linguaggio di Markup come Html, ma è stato definito in modo da non essere limitato a un particolare vocabolario o utilizzo. JAVASCRIPT: è un linguaggio di scripting che dispone di funzionalità orientate agli oggetti e viene direttamente incorporato nelle pagine HTML. A differenza di molti altri linguaggi di scripting come PHP, RUBY, ASP o JSP che vengono eseguiti sul server, Javascript è eseguito dal browser a livello locale. API (acronimo di Application Program(ming) Interface), indica un insieme di procedure disponibili al programmatore, di solito raggruppate a formare un set di strumenti specifici per un determinato compito. È un metodo per ottenere un'astrazione, di solito tra l'hardware e il programmatore, o tra software a basso ed alto livello. Le API permettono di evitare ai programmatori di scrivere tutte le funzioni dal nulla. Esse stesse sono un'astrazione. Infatti, attraverso dei software predisposti, forniscono dei servizi utilizzabili su qualsiasi applicativo. 22

23 WEB SERVICE. Un servizio Web è un'interfaccia che descrive una collezione di operazioni, accessibili attraverso una rete mediante messaggi in formato XML. Tali operazioni possono essere viste come delle funzioni messe a disposizione da una libreria condivisa, o dalle classi di un package Java. Una delle caratteristiche più interessanti dei Web services è la possibilità di utilizzarli per comunicazioni e scambi di informazioni automatici: perciò senza interazione tra persona e applicazione (come avviene nella navigazione sul Web) bensì interazione tra applicazioni. La descrizione formale e standardizzata dei servizi Web, infatti, consente la ricerca e l'utilizzo dei Web services senza richiedere necessariamente l'intervento umano. RSS: acronimo di RDF Site Summary ed anche di Really Simple Syndication è uno dei più popolari formati per la distribuzione di contenuti Web; è basato su XML, da cui ha ereditato la semplicità, l'estensibilità e la flessibilità. RSS definisce una struttura adatta a contenere un insieme di notizie, ciascuna delle quali sarà composta da vari campi (nome autore, titolo, testo, riassunto). Quando si pubblicano delle notizie in formato RSS, la struttura viene aggiornata con i nuovi dati; visto che il formato è predefinito, un qualunque lettore RSS potrà presentare in una maniera omogenea notizie provenienti dalle fonti più diverse. Molte di queste tecnologie concorrono nella definizione di un nuovo approccio al Web, basato su una gestione della comunicazione tra client e server asincrona e indipendente dalla pagina visualizzata: AJAX: Asynchronous Javascript And XML. E un acronimo che sta per Asynchronous Javascript And Xml. In altre parole, AJAX è un pattern che sfrutta le tecnologie attualmente esistenti sul Web (HTML, Javascript, CSS, XMLHttpRequest, ecc.) per effettuare richieste al server, in modalità asincrona (vedi Figura 1.4), senza effettuare il postback completo dell'intera pagina. Il cuore sta nell'oggetto 23

24 XMLHttpRequest che viene utilizzato dal javascript per invocare le operazioni sul server e ricevere la relativa risposta. Figura 1.4: Comunicazione tra Client e Server con Ajax E un oggetto implementato per la prima volta in Internet Explorer di Microsoft e in seguito adottato da tutti i principali browser Web, sia quelli basati sul motore Gecko (come Firefox e Mozilla), sia altri, quali Opera e Safari. Questo oggetto permette di costruire chiamate http dal client al server e, inoltre, di aver accesso ed elaborare i dati inviati dal server in risposta alla richiesta. Pur non essendo uno standard tutti i vendor hanno utilizzato la stessa interfaccia al fine di semplificarne l'uso; l'unica differenza tra la varie implementazioni sta nel fatto che IE non ha nel proprio DOM un oggetto XmlHttpRequest, ma utilizza un ActiveX esterno (con conseguente problema di sicurezza), mentre gli altri browser lo hanno integrato. 24

25 1.7 Esempi di applicazioni in Web 2.0 Il Web 2.0 rende possibili applicazioni innovative, fondate principalmente sul concetto di condivisione e di rielaborazione, fra cui: Blog Wiki Social network Podcasting Vodcasting Desktop Web Tutte permettono la partecipazione nonché la diffusione di ciò che viene prodotto all interno delle comunità interattive di fruitori/autori di contenuti. Le materie e gli argomenti trattati spaziano lungo tutti i campi del sapere, rendendo ogni informazione immediatamente visibile e rielaborabile per qualsiasi media. Può capitare che un articolo apparso su un quotidiano online sia commentato su un blog, per poi essere arricchito dall aggiunta di contenuti audio e video, essere condiviso all interno di una comunità, diventando a ogni passaggio sempre più approfondito e "popolare" (si veda Figura 1.5). Il fiore all'occhiello del Web 2.0 è senza dubbio il blog, vero e proprio luogo di incontro, discussione e condivisione di argomenti e contenuti, disponibili come testo, immagini, audio e video. L elemento più innovativo di questo strumento/sito è la tecnologia grazie alla quale i contenuti dei feed sono fruibili tramite appositi software che interpretano i file in linguaggio XML, rendendo visibili le informazioni ivi contenute senza bisogno di navigare il blog o il sito che li ha prodotti. E' anche possibile aggregare più feed, filtrandoli e rielaborandoli, per presentarli su un altro sito Web o su un servizio di news navigabile tramite il cellulare. La diffusione dell informazione avviene anche tramite i podcast (file audio) e i vodcast (file video), leggibili da programmi dedicati allo stesso modo dei feed RSS. 25

26 Figura 1.5: Servizi offerti tramite approccio Web 2.0 Scorrendo l'elenco delle soluzioni Web 2.0, i wiki risultano essere l espressione più democratica della diffusione della conoscenza attraverso la tecnologia. La logica che muove e sviluppa i wiki è la partecipazione degli utenti a un obiettivo comune, come la realizzazione della più grande enciclopedia mondiale, "Wikipedia", o la creazione di un glossario informatico, o di una knowledge base dedicata a un argomento specifico. Il metodo di lavoro è in questo caso l elemento innovatore; chiunque può aggiungere o modificare il contenuto (testo, immagini e video) presente in un wiki. Ecco perché si può affermare che la partecipazione libera del singolo produce un bene culturale comune, fruibile da tutti gratuitamente. Tra gli applicativi principali sviluppati attraverso un approccio Web 2.0 vi sono i social network, o reti sociali, che consistono in gruppi di persone, con vincoli familiari e non, con passioni e interessi comuni, intenzionati a condividere pensieri e conoscenze. Si trovano online comunità di persone che condividono i link ai siti 26

27 che ritengono interessanti, oppure alle proprie foto o video, come anche poesie, o anche resoconti di eventi cui hanno partecipato. Persone che hanno la capacità e la voglia di distribuire contenuti multimediali relativi ai propri interessi. Questi gruppi si rivelano spesso una preziosa fonte di informazioni e al contempo divulgatori specializzati in argomenti di nicchia. Il feed RSS accomuna tutte le applicazioni sopra citate, perché permette di diffonderne il contenuto con una modalità semplice e immediata. Questa capacita divulgativa può essere applicata a qualsiasi sito voglia informare i propri utenti sulle novità, come avviene per i quotidiani online che diffondono le proprie news, o per i grandi motori di ricerca che informano sui nuovi servizi attivi o in corso d'opera. Il cuore del Web 2.0 è il contenuto, fruibile in tutte le sue applicazioni multimediali, prodotto dall interazione delle persone tramite piattaforme ad hoc. Le applicazioni sono le più disparate, da quelle a scopo commerciale come Amazon a quelle votate alla libera circolazione del pensiero. Tra le principali ci sono i Web desktop, che rendono possibile la creazione di siti Web che siano in tutto e per tutto simili a un comune desktop. Il vantaggio è quello che viene offerta la possibilità di organizzare i propri contenuti, mettendoli a disposizione di tutti, con un sistema aperto. Questo non ha l'ostacolo di essere vincolato a una particolare piattaforma o architettura. Il sistema grafico inoltre rende disponibili questi contenuti come se fossero sul proprio desktop. L'utilizzo di questa soluzione può trovare largo uso nella creazione di "ambienti grafici virtuali" dove l'utente può muoversi con buona libertà. Inoltre risiedendo su un server può facilitare tantissimo la connettività degli utenti che in tal modo possono accedere ai propri dati da un qualsiasi punto geografico, non dovendo installare niente in locale ma avendo tutta la logica applicativa in remoto. Un esempio di come il Web 2.0 si sia sviluppato all interno del mondo Web con notevole successo è dato da due servizi come del.icio.us e Wikipedia. 27

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