RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE 2013

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1 RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE 2013

2 Credito Emiliano Spa Gruppo Bancario Credito Emiliano - Credem Società per Azioni Sede Sociale e Direzione: Via Emilia San Pietro n Reggio Emilia Capitale interamente versato Euro Codice Fiscale Partita IVA Codice ABI 3032 Banca iscritta all'albo delle banche al n.5350 Banca iscritta all'albo dei Gruppi bancari al n.3032 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi Tel Telefax Telex BACDIR Switf Code BACRIT22 Sito Internet: RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE 2

3 INDICE Cariche Sociali 5 RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE Relazione intermedia sulla Gestione 9 Bilancio consolidato semestrale abbreviato 51 Note illustrative 65 Allegati alle note illustrative 227 Attestazione del Presidente e del Dirigente Preposto 235 Relazione della Società di Revisione 239 RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE 3

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5 CARICHE SOCIALI CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Presidente Giorgio Ferrari Vice Presidenti Ignazio Maramotti* Lucio Zanon di Valgiurata* Consiglieri Romano Alfieri Enrico Corradi* Guido Corradi* Giorgia Fontanesi Ugo Medici** Benedetto Renda Paola Schwizer** Giovanni Viani** Segretario Ottorino Righetti * Membri del Comitato Esecutivo ** Amministratori indipendenti ex art.148, comma 3, D.Lgs. n.58/1998 (TUF) COLLEGIO SINDACALE Presidente Giulio Morandi Sindaci effettivi Maurizio Bergomi Maria Paglia Sindaci supplenti Tiziano Scalabrini Gianni Tanturli DIREZIONE CENTRALE Direttore Generale Adolfo Bizzocchi Vice Direttori Generali Angelo Campani Nazzareno Gregori Direttori Centrali Giuliano Baroni Stefano Morellini Stefano Pilastri Condirettori Centrali Giuliano Cassinadri Rossano Zanichelli DIRIGENTE PREPOSTO alla redazione dei documenti contabili societari SOCIETA' DI REVISIONE Paolo Tommasini Deloitte & Touche S.p.A. RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE 5

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9 RELAZIONE INTERMEDIA SULLA GESTIONE

10 AREA DI CONSOLIDAMENTO CREDITO EMILIANO BANCA CREDEMLEASING MAGAZZINI CREDEM EUROMOBILIARE GENERALI DELLE ASSICURAZIONI 100% TAGLIATE 50% 100% 100% CREDEM CREDEMFACTOR CREDEMTEL RAFFAELLO INTERNATIONAL GENERAL LUX 100% 100% PARTNER* 100% 43% CREDEM CREACASA INTERCONSULT PRIVATE EQUITY 33,3% SGR 100% 100% EUROMOBILIARE CREDEMVITA NEXSTONE FIDUCIARIA 30% 100% 100% EUROMOBILIARE ASSET CREDEM CB MANAGEMENT S.G.R. 70% 99,0% CANOSSA CB 70% * società in liquidazione Note: le percentuali esprimono i diritti di voto esercitabili direttamente e indirettamente le partecipazioni in chiaro sono valutate con il metodo del patrimonio netto RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE 10

11 Signori azionisti dedichiamo la consueta, breve, sintesi preliminare alla situazione del contesto macroeconomico, ai mercati finanziari ed alle principali evidenze in atto nel sistema bancario. La ripresa mondiale rimane modesta, fragile e molto differenziata tra regione e regione. Gli indicatori delle indagini congiunturali sembrano concordi nell indicare un lento recupero dell economia mondiale. In gran parte dei paesi avanzati non appartenenti all area dell euro la ripresa procede a ritmi moderati, anche se diversi fattori continueranno a frenare le prospettive di crescita a medio termine. In quelli emergenti il ritmo di incremento del PIL è diminuito lievemente agli inizi dell anno, ma dovrebbe riacquistare slancio nel corso del 2013 e fornire un contributo rilevante alla crescita mondiale. L inflazione è tornata a scendere nelle economie avanzate mentre ha seguito andamenti più eterogenei in quelle emergenti. Entrando nel dettaglio, negli USA il PIL del secondo trimestre 2013 è salito del +1,7% sul trimestre precedente grazie ai consumi personali, all aumento delle scorte e alla crescita degli investimenti, sia nell edilizia residenziale che negli altri settori. In Giappone l economia ha acquisito slancio agli inizi dell anno (+0,9% sul trimestre precedente), favorita dalla solida espansione di consumi privati e dal contributo delle esportazioni nette. Gli investimenti privati in edilizia residenziale hanno evidenziato una solida espansione, compensando la debolezza degli altri investimenti privati. In Cina il tasso di crescita del PIL a giugno 2013 è sceso al +7,5% annualizzato sul trimestre precedente (dal 7,9% di fine 2012) per la stagnazione della domanda estera. Per quanto riguarda l area dell euro, nel primo trimestre del 2013 il PIL ha segnato un calo in termini reali dello 0,2% sul trimestre precedente (sesto trimestre consecutivo di contrazione, con una persistente debolezza del mercato del lavoro). Tale risultato riflette la debolezza della domanda interna. Relativamente alle prospettive, nella parte restante del 2013 e nel 2014 la crescita delle esportazioni dell area dell euro dovrebbe beneficiare di una ripresa della domanda mondiale mentre la domanda interna dovrebbe essere sostenuta da una politica monetaria accomodante e dai recenti aumenti del reddito reale (derivante dalla più bassa inflazione, grazie alla diminuzione dei corsi petroliferi). Al riguardo, segnali di moderata ripresa si registrano nel secondo trimestre dell esercizio; il PIL dell eurozona ha segnato un +0,3% su base congiunturale. In tale contesto, il PIL dell Italia nel secondo trimestre del 2013 è diminuito dello 0,2% sul trimestre precedente. La variazione acquisita del PIL per il 2013 è pari a -1,7%. Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda sono diminuiti. Con riferimento alla domanda interna, i consumi finali nazionali e gli investimenti fissi lordi sono diminuiti, rispettivamente, dello 0,3% e del 3,3%, mentre le esportazioni hanno subito un calo dell 1,9%. Le importazioni hanno registrato una flessione dell 1,6%. Il mercato del lavoro continua ad essere caratterizzato da una estrema fragilità. Si ipotizza un inversione del ciclo economico sul finire dell anno; dipenderà dall accelerazione del commercio mondiale, dall attuazione di politiche economiche adeguate, dall evoluzione positiva delle aspettative e delle condizioni per investire. Nel breve termine, la domanda interna dovrebbe trovare sostegno nella tempestiva esecuzione del pagamento dei debiti commerciali delle amministrazioni pubbliche. Il 2 maggio 2013 la BCE ha ridotto il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali di 25 punti base allo 0,50%, per contribuire a sostenere le prospettive di ripresa nel prosieguo dell anno. Ha deciso inoltre di ridurre il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale di 50 punti base all 1,00% e di lasciare invariato il tasso sui depositi presso la banca centrale allo 0,00%. Per sostenere la liquidità del sistema bancario, ha stabilito i dettagli relativi alle procedure d asta da applicare alle operazioni di rifinanziamento fino all 8 luglio 2014, decidendo in particolare di mantenere la procedura d asta a tasso fisso con piena aggiudicazione degli importi. La politica monetaria sosterrà pertanto la ripresa. Lo scorso 4 luglio il Consiglio direttivo della BCE ha annunciato che le condizioni monetarie rimarranno accomodanti per tutto il tempo necessario. Nel periodo in esame, i titoli di Stato dei paesi periferici dell area dell euro (tra cui i titoli italiani) hanno evidenziato andamenti contrastanti. I rendimenti dei titoli di Stato dei paesi in difficoltà hanno continuato a diminuire fino alla metà di marzo, dimostrando l efficacia delle operazioni definitive monetarie (Outright Monetary Transactions, OMT) della BCE, che, annunciate e mai utilizzate, hanno saputo ridurre le tensioni sul mercato del debito sovrano dell area euro. Il rischio percepito è successivamente aumentato dopo la presentazione di un pacchetto di aiuti per Cipro, dando luogo a un moderato incremento dei rendimenti sui titoli dei paesi dell area in difficoltà. Per alcuni di essi, tuttavia, è stata osservata una diminuzione dei rendimenti in aprile e in maggio, a seguito di notizie positive quali l approvazione, da parte dell Eurogruppo, di un prolungamento di sette anni dei prestiti a Irlanda e Portogallo, il via libera del Parlamento cipriota all accordo con l UE sul piano di salvataggio, la decisione di Fitch di aumentare di un grado a B-, con outlook stabile, il rating del credito sovrano greco, nonché il varo dell erogazione della prossima tranche di aiuti per la Grecia a opera dell Eurogruppo. Entrando nello RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE 11

12 specifico del caso italiano, i rendimenti dei BTP hanno beneficiato anche della formazione del nuovo esecutivo. Nel contempo, si è registrato un miglioramento delle condizioni del mercato primario, come dimostra il buon esito delle aste di titoli di Stato e buoni del Tesoro in Italia, in Spagna, in Portogallo e in Slovenia, sostenute dal ritorno di investitori esteri. Ciò nonostante, alla fine del periodo in rassegna, i titoli di Stato dei paesi periferici dell area euro hanno evidenziato un nuovo aumento dei rendimenti, anche per la mancanza di segnali di ripresa economica nell area e per i timori che la Federal Reserve potesse a breve ridimensionare il programma di quantitative easing (come successivamente annunciato). Nel mese di giugno, infatti, la Federal Reserve, pur lasciando invariati i tassi di policy ed il programma di acquisto titoli del mese, ha delineato le condizioni che potrebbero portare ad una riduzione di quantitative easing, facendo riferimento al miglioramento in atto del mercato del lavoro e del tasso di disoccupazione. I margini di incertezza restano elevati. Sui tempi e sull intensità della crisi gravano i rischi di un rallentamento dell economia mondiale, in particolare nelle economie emergenti, oltre che quelli relativi all evoluzione dei mercati finanziari. L alto debito pubblico e le deboli prospettive di crescita del nostro paese, nonché le incertezze sulla governance europea, rendono i premi per il rischio sui titoli pubblici altamente sensibili ai mutamenti del clima di fiducia dei mercati, come evidenziato anche di recente dalle ampie fluttuazioni dei differenziali d interesse rispetto ai Bund tedeschi. Un peggioramento restringerebbe ancora i margini di manovra delle finanze pubbliche; si ripercuoterebbe sulla provvista delle banche e quindi sulla disponibilità e sul costo del credito a imprese e famiglie. I mercati azionari hanno evidenziato nel complesso una evoluzione positiva fino a maggio In dettaglio, nell area dell euro i corsi azionari sono aumentati nonostante una serie di dati deludenti, quali il PIL del primo trimestre ed i principali indicatori desunti dalle indagini. L aumento è riconducibile alle minori incertezze sul piano nazionale ed alla ricerca di rendimenti più interessanti rispetto ad investimenti alternativi (titoli di Stato e obbligazioni societarie). Negli Stati Uniti i mercati azionari hanno in parte beneficiato dei segnali di ripresa dell attività economica: mentre alcuni dati economici erano e restano contrastanti, il mercato immobiliare e quello del lavoro hanno evidenziato andamenti soddisfacenti. In generale, anche i dati relativi agli utili delle imprese hanno sostenuto il clima di fiducia del mercato, sebbene l aumento del fatturato delle imprese sia risultato inferiore alle aspettative nella maggior parte dei casi. In Giappone i prezzi delle azioni hanno continuato ad aumentare dopo l annuncio di nuove misure di politica monetaria da parte della banca centrale e la sorprendente crescita del PIL registrata nel primo trimestre dell anno. Sul finire del periodo oggetto di esame, da maggio 2013, le speculazioni del mercato circa un graduale rientro dalle politiche di allentamento quantitativo da parte della Federal Reserve, annunciato nel mese di giugno, e i timori di uno sviluppo dell economia cinese inferiore alle attese, si sono ripercosse negativamente sui corsi azionari dei principali mercati borsistici, azzerando spesso i guadagni realizzati. I mercati valutari sono stati condizionati dagli effetti del nuovo ciclo di politiche monetarie non convenzionali da parte della Banca del Giappone che ha determinato un deprezzamento dello yen. All inizio dell anno l euro si è deprezzato rispetto al dollaro ma si è rafforzato nei confronti dello yen. A partire da aprile 2013 il tasso di cambio dollaro/euro è stato oggetto di spinte contrapposte. La formazione del nuovo governo in Italia ha favorito l apprezzamento dell euro. Successivamente, tale tendenza è stata interrotta dalle notizie positive sull andamento migliore delle attese per il mercato del lavoro negli Stati Uniti. La decisione della BCE di lasciare invariati i tassi a giugno ha favorito invece un rafforzamento dell euro. L annuncio del 19 giugno della Federal Reserve di ridurre l acquisto mensile dei titoli già a fine 2013 ha sostenuto la valuta statunitense. Nei mesi di marzo e di luglio Fitch e Standard and Poor s hanno rivisto al ribasso il rating di lungo termine del debito sovrano italiano portandolo, rispettivamente, a BBB+ e BBB. Nel corso del primo semestre del 2013 sono proseguiti i progressi sul fronte della governance europea, che si sta realizzando attraverso provvedimenti finalizzati al raggiungimento dell unione bancaria, all estensione delle competenze degli organi di governance, al miglioramento della trasparenza e del controllo delle remunerazioni. Il 1 gennaio 2013 è entrato in vigore il fiscal compact, il trattato che mira a rafforzare la disciplina di bilancio; in particolare, impegna i paesi firmatari a inserire nella legislazione nazionale una norma che preveda il raggiungimento e il mantenimento del pareggio di bilancio e un meccanismo automatico di correzione in caso di scostamento. Le proposte di regolamento della Commissione europea, note come two-pack, sono state approvate con alcune modifiche dal Parlamento europeo a marzo del 2013 e dal Consiglio della UE lo scorso 13 RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE 12

13 maggio. In dettaglio, il primo regolamento conferisce alla Commissione europea il potere di porre sotto sorveglianza rafforzata gli Stati membri dell area dell euro che ricevono assistenza finanziaria su base precauzionale e quelli la cui stabilità finanziaria è a rischio e che possono generare effetti negativi per gli altri Stati dell area. Il secondo regolamento definisce un calendario comune per la predisposizione dei documenti programmatici di bilancio. Sono proseguiti i lavori per una maggiore integrazione in campo finanziario relativamente al meccanismo unico di supervisione bancaria (Single SupervisoryMechanism - SSM) e ai sistemi comuni di risoluzione delle crisi bancarie (BankRecovery and Resolution Directive) e di garanzia dei depositi. Relativamente alla supervisione bancaria, la Commissione europea ha presentato due regolamenti: il primo per realizzare un meccanismo unico di vigilanza bancaria a livello europeo (che attribuisce alla BCE la responsabilità ultima su tutte le banche dell area Euro) e il secondo per modificare il regolamento istitutivo dell EBA (al fine di tener conto della creazione dell SSM). Il 19 marzo 2013 il Parlamento e Consiglio europeo hanno raggiunto un accordo sul primo regolamento relativo all SSM. Al momento manca il voto del Parlamento relativamente alla nuova regolamentazione dell EBA, che chiuderà formalmente il processo legislativo. Sono in corso presso la BCE i lavori di definizione della regolamentazione secondaria che chiarirà gli aspetti operativi dell SSM. La vigilanza unica europea rappresenta una innovazione istituzionale rilevante, con una forte integrazione tra strutture di vigilanza europee e nazionali per le banche maggiori e una responsabilità diretta delle autorità nazionali per tutte le altre banche. Nel mese di aprile è stato approvato dal Parlamento europeo il pacchetto legislativo noto come CRD4- CRR, che, oltre ad introdurre gli aspetti regolamentari promossi dal Comitato di Basilea (Basilea 3), realizza l obiettivo di creare un corpo unitario di regole per tutte le banche operanti nel mercato unico. Nell ultima fase del negoziato sono state riviste le regole sulla corresponsione di bonus ai manager, è stato definito un trattamento specifico per gli intermediari a rilevanza sistemica e sono stati rafforzati i poteri dell EBA. La CRD4 introduce novità anche per quanto riguarda il sistema sanzionatorio, allo scopo di renderlo più efficace, proporzionato ed esaustivo; si prospettano impatti rilevanti sull ordinamento italiano. Pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 28 giugno 2013, entrerà in vigore il 1 gennaio Negli intenti del legislatore europeo, la nuova regolamentazione sui requisiti patrimoniali delle banche (CRD4-CRR) e il meccanismo di vigilanza unico (SSM) avranno un ruolo fondamentale per assicurare la stabilità del settore bancario. Il Consiglio europeo del 27 e 28 giugno, ribadendo l importanza del completamento dell unione bancaria, ha definito: i principali aspetti per la ricapitalizzazione diretta delle banche; è prevista in particolare la possibilità di utilizzare direttamente le risorse del Meccanismo Europeo di Stabilità (ESM) a determinate, stringenti, condizioni. Tale possibilità è subordinata all avvio del meccanismo di supervisione unica, a sua volta preceduto da un esercizio di valutazione dei bilanci delle banche vigilate ed, in particolare, da un analisi della qualità dei loro attivi; il progetto di direttiva per il risanamento e la risoluzione delle crisi bancarie (per essere approvata entro fine anno) nel quale sono state fissate le modalità con cui i creditori dovranno contribuire ai costi di una crisi bancaria (bail-in); è stata al riguardo decisa l istituzione di fondi nazionali finanziati dalle stesse banche. Nel corso del 2013 sono proseguiti i lavori del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria. Il 6 gennaio 2013 il Comitato di Basilea ha rivisto la disciplina del LiquidityCoverage Ratio. Sono state approvate una serie di modifiche comprendenti quattro elementi: una definizione rivista di attività liquide di elevata qualità (ampliando la gamma di attività includibili) e di deflussi di cassa netti (aggiustando alcuni tassi ipotizzati di afflusso e deflusso), una tabella di marcia più graduale per l introduzione del requisito, la conferma della possibilità di utilizzare lo stock di attività liquide nei periodi di stress e infine un accordo affinché il Comitato di Basilea prosegua l analisi dell interazione tra il coefficiente di liquidità di breve termine (LCR) e le operazioni effettuate con le banche centrali. Il 26 giugno 2013 è stato pubblicato un documento di consultazione sulla revisione dell indice di leva finanziaria (Leverage Ratio); in particolare è stato rivisto il contributo dei derivati al coefficiente. Il 3 luglio è stata invece aggiornata la normativa relativa alle banche di rilevanza sistemica globale, per tenere conto delle analisi effettuate sui dati a partire da novembre Il Comitato di Basilea ha avviato un analisi delle ragioni alla base delle differenze osservate nel calcolo degli attivi ponderati per il rischio (RWA) effettuati dalle banche. Il Comitato intende completare i lavori sul leverage ratio nel 2013 e prevede che i lavori sull indicatore strutturale di liquidità (NSR), sul portafoglio di negoziazione, sulle cartolarizzazioni e sui grandi fidi si concludano in gran parte, se non addirittura del tutto, nel RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE 13

14 L European Banking Autority (EBA) ha pubblicato diversi documenti di consultazione su standard tecnici e opinioni relativamente ai provvedimenti normativi con impatto sul settore bancario europeo (principalmente riferiti alla CRD4/CRR ed alla BankRecovery and Resolution Directive). Nell ambito del delineato quadro normativo europeo, il 2 luglio scorso l Organo di Vigilanza ha emanato nuove di disposizioni di vigilanza sui sistemi di controllo interni delle banche. Le norme richiedono il pieno coinvolgimento degli organi aziendali nella definizione del sistema di controllo e di governo dei rischi; nell individuazione del rischio tollerato ; nell approvazione delle decisioni più importanti, quali l offerta di nuovi prodotti, l avvio di nuove attività, l ingresso in nuovi mercati. Esse sottolineano inoltre l esigenza di assicurare indipendenza ed autorevolezza alle funzioni di controllo. Le banche avranno a disposizione un programmato lasso di tempo per adeguarsi; la vigilanza dovrà essere informata sulle misure che esse intendono adottare. Dallo scorso gennaio è entrata in vigore la normativa sulle operazioni con parti correlate. La disciplina intende riparare la banca dai possibili conflitti di interesse con soggetti ad essa strettamente legati; rappresenta la necessaria risposta all allentamento dei vincoli al rapporto banca-industria previsto dalle regole europee. Passando ad analizzare l andamento del sistema bancario italiano, continuano a prevalere, sui mercati del credito, gli effetti della fase negativa del ciclo economico, che si manifestano nella debolezza della domanda di finanziamenti e nell ulteriore peggioramento del merito creditizio delle imprese. In tale contesto si è accentuata la contrazione dei prestiti alle imprese nel primo scorcio del 2013, mentre la flessione dei finanziamenti alle famiglie è stata più contenuta. La contrazione della domanda di prestiti alle società non finanziarie riflette la debolezza delle prospettive economiche e la flessione degli investimenti; quella relativa ai prestiti alle famiglie è riconducibile alla caduta del reddito disponibile, alla conseguente flessione dell acquisto di beni durevoli, alla debolezza del mercato del lavoro ed al permanere delle difficoltà nel mercato delle abitazioni. Nel contempo l offerta ha registrato un irrigidimento, legato al deterioramento del merito di credito della clientela, ai suoi riflessi sulla qualità degli attivi, alla più accentuata percezione di rischio legata all evoluzione del ciclo economico, del mercato immobiliare e del valore delle garanzie. Sulle condizioni dell offerta ha inoltre inciso, stante anche i futuri vincoli regolamentari in materia e le incerte condizioni dei mercati finanziari, l opportunità di mantenere e rafforzare adeguate posizioni di liquidità. A tale proposito, l esposizione in titoli nei confronti del settore pubblico è aumentata in misura significativa in questi primi mesi del Vi hanno contribuito la già accennata rischiosità del credito e l obiettivo di ampliare il collaterale utilizzabile per il ricorso al rifinanziamento presso la banca centrale, oltre che i significativi rendimenti dei titoli di stato. Il sistema bancario deve cautelarsi contro il rischio di un deterioramento delle condizioni di funding; la disponibilità di finanziamento presso l Eurosistema è attualmente assai ampia, grazie ai finanziamenti triennali in essere ed a un cospicuo volume di garanzie pubbliche sulle obbligazioni bancarie, strumenti che verranno tuttavia a scadenza nei prossimi anni. In prospettiva essa dovrà essere mantenuta anche ampliando, con nuove forme tecniche, la quota dei crediti stanziabili. Entrando nel dettaglio, i prestiti al settore privato a residenti hanno continuato a ridursi: su base annua, dal -0,8% di dicembre 2012 si è raggiunto il -3,0% di giugno 2013 (+0,2% a giugno 2012). Rilevante appare la contrazione del credito alle imprese (-4,1% su base annua a giugno; -1,4% un anno prima) Tale andamento è riconducibile sia alla componente a medio lungo termine (-6,3% i prestiti con durata da 1 a 5 anni e -4,5% i prestiti con durata superiore ai 5 anni), sia a quella a breve termine (-4,6% i prestiti con durata inferiore ad 1 anno). Ancora contenuto, e esclusivamente concentrato nell ambito delle grandi imprese che hanno diretto accesso al mercato, è risultato nel nostro paese il processo di sostituzione del debito bancario con altri strumenti di finanziamento. Meno accentuata è la flessione del credito alle famiglie, ove si è registrato un progressivo rallentamento nel corso del 2013: -1,0% su base annua che si confronta con il +0,9% di giugno 2012 e con il -0,5% di fine Come già sopra ricordato, l evoluzione dei mutui (-1,0% a giugno 2013; -0,6% a dicembre 2012) risente anche dall andamento del mercato immobiliare; a tale ultimo proposito, in base ai dati desunti dall Agenzia del Territorio, il numero di compravendite immobiliari residenziali ha segnato un - 14% su base annua a marzo La gravità della contrazione del mercato immobiliare è anche testimoniata dall evoluzione del numero indice trimestrale delle unità immobiliari compravendute che dal picco del 2006 (115,1) ha raggiunto il 55,9 a marzo E fortemente rallentato, al riguardo, il ritmo delle erogazioni dei mutui alle famiglie (a marzo 2013 la variazione negativa rilevata su base annua è pari al 23%). Anche il credito al consumo ha continuato a contrarsi (-5,8% a giugno 2013; era -6,8% a fine 2012). RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE 14

15 Relativamente alle misure di sostegno pubbliche e private adottate nei confronti di imprese e famiglie, si ricorda che ad inizio anno l ABI e l Associazioni Consumatori hanno prorogato al 31 marzo 2013 il termine di presentazione delle domande per la sospensione delle rate dei mutui. Anche la moratoria Nuove misure per il credito alle PMI è stata prorogata al 30 giugno Ad inizio 2013, ABI Emilia Romagna e le Associazioni dei Consumatori hanno firmato un accordo per sostenere le famiglie in grave difficoltà a causa del sisma del 2012: tra le misure dell intesa, la sospensione del pagamento delle rate dei mutui delle famiglie fino al 30 giugno Infine, a giugno, il Comitato esecutivo dell ABI ha dato il via libera al progetto di costituzione di un Fondo di Valorizzazione Imprese (FVI): si tratterà di un nuovo intermediario, istituito e amministrato da una società di gestione del risparmio, il cui obiettivo sarà il rilancio e la valorizzazione delle imprese sane ma in situazione di stress finanziario. Le difficili condizioni dell economia reale si sono riflesse negativamente sulla qualità del credito, sia alle famiglie che alle imprese. Il credito problematico ha pertanto continuato a svilupparsi a ritmi elevati. A giugno 2013 le sofferenze lorde hanno raggiunto i 138 miliardi di euro, evidenziando un incremento del 22% su base annua; anche le sofferenze nette hanno registrato una dinamica simile: +30% l evoluzione annua, superando i 70 miliardi di euro. Il tasso di ingresso in sofferenza è rimasto stabile per le famiglie, mentre è aumentato per le imprese, in particolare nell ambito delle costruzioni. Le difficoltà coinvolgono soprattutto le aziende di minore dimensione, che hanno meno opportunità di accedere al mercato dei capitali. I provvedimenti a sostegno del credito e la maggiore severità dei criteri di erogazione hanno solo parzialmente attenuato la crescita sostenuta dei crediti non performing. Relativamente alla raccolta diretta interna delle banche italiane, la dinamica dei depositi del settore privato ha evidenziato una significativa crescita: +6,0% a giugno 2013 su base annua, era +2,9% un anno prima. Tale progresso riflette un evoluzione ancora positiva, anche se in rallentamento, delle forme di deposito a scadenza, favorite da politiche di offerta incentivanti e dalla revisione della tassazione (+8,9% i depositi con durata prestabilita e quelli rimborsabili con preavviso). Inoltre, dopo oltre due anni di contrazioni consecutive, la dinamica della liquidità a vista detenuta sui conti correnti è tornata positiva (+4,1% l evoluzione a giugno su base annua). La riduzione del costo opportunità connesso alla detenzione di attività liquide, l appiattimento della curva dei rendimenti e, dalla fine di febbraio, l elevata incertezza percepita del quadro politico italiano spiegano tale inversione di tendenza. Nel corso del 2013 è proseguita l espansione dei volumi complessivi di pronti contro termine che hanno evidenziato a giugno un +14,4%. Hanno in proposito inciso le condizioni più distese dei mercati all ingrosso e la conseguente maggiore operatività verso controparti centrali ; si è al contrario confermata in contrazione la componente connessa a clientela ordinaria. Nell ambito della raccolta con durata prestabilita, il comparto obbligazionario ha registrato nei primi mesi del 2013 una progressiva flessione, raggiungendo il -4,1% al giugno Il miglioramento della posizione di liquidità degli intermediari (favorito da agevoli condizioni di finanziamento presso l Eurosistema), il rafforzamento della base di depositi con la clientela, ma anche l incertezza del quadro politico e i successivi declassamenti dello stato e delle banche italiane, hanno probabilmente suggerito la revisione dei piani di raccolta del sistema. All interno dell aggregato lo sviluppo delle obbligazioni retained ha mantenuto il segno positivo, intorno al +4%. Tali strumenti sono stati favoriti da condizioni di contesto europeo, in vista di possibili utilizzi come collaterale nelle operazioni di rifinanziamento con l eurosistema, nonché da più distese condizioni economiche di emissione, a seguito della marcata discesa del crediti spread sui titoli governativi. Nella seconda parte dell anno è prevedibile una ripresa delle emissioni obbligazionarie, in particolare nella forma del covered bond, anche in vista delle future scadenze dei finanziamenti triennali erogati dalla Banca Centrale Europea. La minore appetibilità dell investimento in titoli di Stato, l evoluzione positiva dei mercati azionari per buona parte del semestre, le minori pressioni sul fronte della liquidità hanno favorito l afflusso di risorse nel comparto relativo al risparmio gestito. A titolo esemplificativo, a giugno 2013 la raccolta netta dei fondi comuni aveva raggiunto i 31 miliardi di euro. Le società di gestione di matrice bancaria hanno principalmente collocato fondi di natura obbligazionaria a cedola e/o a distribuzione dei proventi, con finestra di collocamento bimestrale o trimestrale e strategia di investimento buy&hold. I già citati rendimenti dei titoli governativi, unitamente a politiche di offerta del canale bancario maggiormente orientate al collocamento di prodotti gestiti e di diretta emissione, hanno contestualmente determinato la significativa contrazione della raccolta amministrata. RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE 15

16 Dopo la flessione del 2012 appare di nuovo in progresso la raccolta assicurativa, che ha riguardato la raccolta premi sia dei prodotti tradizionali che di quelli Linked di ramo III. Tale inversione, di cui ha in particolare beneficiato il canale bancario, appare connessa al permanere di significative esigenze di integrazione-protezione nella clientela e alle più distese condizioni dei mercati verificatesi nella maggior parte del semestre. Relativamente alla redditività dei gruppi bancari quotati, il 2012 è stato caratterizzato dalla moderata crescita del risultato operativo (a cui hanno contribuito alcune componenti del margine da servizi ed i benefici legati a profondi processi di ristrutturazione che hanno coinvolto soprattutto i grandi gruppi) e dalla forte espansione del costo del credito, manifestatasi in particolare nell ultimo trimestre a seguito dei generalizzati e mirati interventi dell Organo di Vigilanza. Ne è derivata, stante il permanere di ulteriori componenti straordinarie negative, una redditività netta assai contenuta e, in molti casi, negativa. Nel primo trimestre 2013 i principali gruppi bancari italiani quotati hanno nel complesso registrato la contrazione della gestione caratteristica e della redditività netta rispetto agli analoghi aggregati del Nel dettaglio, la forte riduzione osservata nel margine finanziario risente in particolare della contribuzione del comparto clientela, dell onerosità crescente delle fonti di finanziamento, del contributo del comparto titoli. Il margine da servizi, in moderato progresso, ha in particolare beneficiato dell apporto commissionale; sono altresì proseguite le azioni strutturali finalizzate alla riduzione dei costi operativi. Il flusso di rettifiche su crediti è risultato in aumento rispetto a marzo 2012, ed in contrazione rispetto al quarto trimestre del Il livello di patrimonializzazione del sistema è ulteriormente migliorato rispetto alla fine del 2012 grazie in particolare a politiche di contenimento dei rischi. A marzo 2013 i coefficienti patrimoniali dei cinque maggiori gruppi sono rimasti sostanzialmente stabili: il core tier 1 ratio risultava al 10,8% mentre il tier 1 ratio e il total capital ratio erano pari, rispettivamente, all 11,5% e al 14,4%. In uno scenario di ulteriore contrazione dei margini (ove non sono praticabili azioni di recupero strutturale fondate su sostenuti ritmi di crescita dei volumi di intermediazione) e di permanenza di un elevata rischiosità, il sistema dovrà intensificare le azioni gestionali di riduzione dei costi, di presidio dei rischi ed intraprendere le necessarie operazioni di ristrutturazione del modello di business. Passiamo ad una breve disamina dei principali eventi che hanno caratterizzato il Gruppo. Come già abbiamo ricordato sopra, nel corso del semestre le principali società di rating sono intervenute rivedendo al ribasso il giudizio sul debito italiano e di altri paesi europei. A seguito di tali revisioni, ma in taluni casi non solo, anche il sistema bancario è stato interessato da generalizzati declassamenti. Anche il titolo Credem ha inevitabilmente risentito di tali variazioni, da ascriversi peraltro esclusivamente agli analoghi interventi su debito sovrano italiano. In particolare, in data 24 luglio, ed a seguito del già citato intervento sul debito italiano, Standard & Poor s, ha rivisto il rating a lungo (da BBB a BBB-) e quello a breve (da A-2 a A-3), unitamente a tutte le istituzioni coperte dall agenzia. Non sono stati invece assunti nei confronti del Gruppo provvedimenti negativi né da parte di Fitch (che pure ha proceduto nei mesi di marzo e di luglio al declassamento del debito italiano e che attualmente assegna al titolo Credem lo stesso rating del debito sovrano stesso), né da parte di Moody s; anche tale ultima società di rating ha invece adottato nel periodo in rassegna provvedimenti di downgrade nei confronti di importanti gruppi bancari nazionali. Con la cessione delle attività inerenti la gestione di portafogli da Banca Euromobiliare ad Euromobiliare Asset Management Sgr, si è conclusa la riorganizzazione dell asset management di Gruppo, iniziata nel 2012 con la cessione delle attività di advisory finanziario da Credembanca alla stessa Euromobiliare Asset Management Sgr e l inserimento del product management degli investimenti nell ambito della business unit commerciale. Nel primo scorcio del 2013 Credembanca è stata oggetto di un primo accertamento ispettivo da parte dell Organo di Vigilanza, nell ambito di una più ampia iniziativa di controllo che ha interessato l intero sistema bancario; l intervento si è focalizzato sulla valutazione dell adeguatezza delle rettifiche di valore sui crediti problematici, nonché delle relative politiche e prassi applicative. Per quanto riguarda l esito del predetto accertamento, i maggiori accantonamenti resisi necessari, peraltro di modesta entità e pari a circa 6,5 milioni di euro, sono stati integralmente recepiti nei bilanci 2012 di Credembanca e del Gruppo; sono state altresì formulate preziose indicazioni organizzative finalizzate a rendere ancor più efficace il processo inerente le valutazioni sulla recuperabilità dei crediti deteriorati. RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE 16

17 Alla fine del mese di marzo, e nel quadro del periodico piano di verifiche previsto nei confronti degli enti vigilati, l Organo di Vigilanza ha intrapreso un nuovo accertamento, conclusosi nel mese di luglio, in merito all adeguatezza del sistema di governo, gestione e controllo del rischio di credito. Per le informazioni relative alle operazioni con Parti Correlate, in base a quanto previsto dal art.5, comma 8 del Regolamento Consob recante le disposizioni in materia di operazioni con Parti Correlate (adottato da CONSOB con delibera n del 12/03/2010 e successivamente modificato con delibera n del 23/06/2010), si rimanda a quanto riportato nella parte H delle note illustrative del bilancio consolidato semestrale abbreviato. RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE 17

18 CREDITI VERSO CLIENTELA milioni di variazione % variazione % 06/13-06/12 06/13-12/12 06/ / gruppo sistema banche gruppo sistema banche CREDITI A CLIENTELA (*) - al netto pronti contro (*) ,3-0,7 termine - pronti contro termine TOTALE (**) ,3-4,2 (***) -0,7-2,3(***) (*) impieghi esposti, per omogeneità di confronto, al netto di quelli connessi ad operazioni di cartolarizzazione ed emissione di obbligazioni garantite (250 milioni di euro); sulla base di una recente circolare della Banca d Italia, infatti, i crediti vantati nei confronti di società veicolo non figurano, a partire dalla fine del 2012, nel bilancio consolidato; (**)la voce non comprende i finanziamenti erogati, nella forma tecnica di pronti contro termine attivi, alla Cassa di Compensazione e Garanzia; (***) il sistema comprende residenti Italia al netto delle pubbliche amministrazioni e dei pronti contro termine con controparti centrali Nella parte introduttiva sono state illustrate le ragioni, sia di offerta che di domanda, che hanno determinato anche nel primo scorcio del 2013 un andamento del credito a livello di sistema in progressiva contrazione. Sono stati particolarmente evidenziati sia la contrazione del credito erogato alle imprese (-4,1% su base annua) che quella relativa alla componente destinata alle famiglie (-1,0% su base annua). Il Gruppo, che ha inevitabilmente risentito di tali condizioni, ha registrato un soddisfacente andamento dell aggregato, con un contenuto progresso rispetto al primo semestre Nel settore delle imprese è stata confermata sostanzialmente l impostazione che già si era consolidata nel 2012 verso una ricomposizione del credito a favore del breve termine e volta a privilegiare (salvo specifiche operazioni che si innestano peraltro su una consistenza contenuta nell ambito finanziario e del cosiddetto large corporate) l erogazione creditizia alle imprese medio-piccole. Passando ad un esame più specifico, il credito a breve termine alle imprese è progredito, sia nel segmento middle (+8,8% rispetto al primo semestre 2012; +1,2% rispetto a fine 2012), che in quello small (+9,1% rispetto al primo semestre 2012; +0,5% rispetto a fine 2012). In contrazione è risultata la dinamica del credito a medio lungo termine, sia nell ambito delle medie imprese (-7,7% rispetto al primo semestre 2012; -4,4% rispetto a fine 2012), sia in quello delle piccole imprese (-1,8% rispetto al primo semestre 2012; -1,3% rispetto a fine 2012). Come già evidenziato in sede introduttiva tale forma di assistenza è particolarmente penalizzata dal permanere di un quadro di elevata incertezza in merito alle prospettive pluriennali delle imprese (naturalmente con differenti gradi di intensità per dimensione aziendale, settore di appartenenza, tipologia di mercati serviti), nonché dalla persistente contrazione degli investimenti, che è risultata anche nel primo semestre 2013 la componente più debole della domanda di credito. Sempre in tema di medio lungo termine, è tuttora più favorevole l evoluzione dell aggregato relativo ai privati (stabile rispetto al primo semestre 2012; +0,2% rispetto a fine 2012); in tale settore (e per ragioni anch esse già richiamate), come evidenzia l intero sistema, si rileva peraltro il minore apporto delle nuove operazioni per quanto riguarda i mutui destinati all acquisto di abitazioni (-19% circa), mentre risulta in aumento l operatività relativa al credito al consumo (+30% circa). A quest ultimo riguardo, e con oltre 50 milioni di nuove operazioni nel semestre, si è andata rafforzando, grazie ad una struttura dedicata operativa a partire dalla metà del 2012, l erogazione di finanziamenti garantiti ai lavoratori dipendenti ed ai pensionati ( cessione del quinto ). Sono altresì in corso, e oggetto di pianificazione, mirate iniziative, focalizzate prevalentemente su reti distributive e modello di servizio per le imprese, finalizzate a saldare sviluppo e qualità del portafoglio crediti. E peraltro ovvio che, in particolare nel breve termine, gli effetti di tali iniziative vanno valutati in un contesto ove permangono rilevanti le spinte alla contrazione degli impieghi, sia in riferimento all elevata rischiosità di sistema, sia in riferimento all attuale livello dei fabbisogno finanziario della clientela. RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE 18

19 E stata completata nel semestre la nuova Pratica Elettronica di Fido; il rilascio della procedura è in fase avanzata su tutti i gestori imprese. La piattaforma porta notevoli miglioramenti in termini di data quality ed efficienza nei processi di istruttoria e delibera di affidamenti e rating. Nelle tabelle seguenti viene evidenziata la scomposizione degli impieghi lordi per tipologia di clientela (in milioni di ): 06/ / variazione % su 06/12 12/2012 crediti a clientela corporate ,0 0,3 - middle ,0-0,5 crediti a clientela retail ,1-0,8 - privati ,9 0,1 - small business ,3-0, ,4-0,4 Le tabelle che seguono riportano: - l evoluzione (in %) della composizione dei crediti per segmenti di clientela: 06/ large corporate (*) 9,4 9,2 9,0 12,3 middle corporate 25,2 25,2 25,1 23,3 small business 21,7 22,3 22,3 22,7 Private 38,3 38,1 37,9 37,1 altri crediti non riconducibili ai segmenti 5,4 5,1 5,7 4,6 100,0 100,0 100,0 100,0 (*) comprende anche imprese finanziarie ed immobiliari - il contributo delle singole società al risultato consolidato (in milioni di ) 06/ / variazione % su importo inc.% importo inc.% importo inc.% 06/12 12/12 Credito Emiliano , , ,1 3,0-0,6 Credemleasing , , ,2-0,4-1,5 Credemfactor 476 2, , ,5 5,5-13,5 Banca Euromobiliare 405 1, , ,8 14,1 2,0 Credem International (Lux) 9 0,0 32 0,1 58 0,3-71,9-84,5 Altre 29 0,1 30 0,1 28 0,1-3,3 3,6 Aggregato , , ,0 2,8-1,1 Rettifiche di consolidamento Consolidato ,3-0,7 RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE 19

20 - le quote del mercato nazionale relative alle banche italiane del Gruppo (in %): 06/ / impieghi per cassa totali (*) di cui 1,117 1,082 1,136 1,088 società non finanziarie 0,876 0,821 0,849 0,827 famiglie consumatrici 1,716 1,635 1,716 1,630 famiglie produttrici 1,007 1,199 1,002 1,203 totale quota core 1,181 1,126 1,161 1,127 (*) comprende pronti contro termine con controparti istituzionali ; non comprende impieghi verso le Pubbliche Amministrazioni Si segnala che, a seguito del ripristino dei flussi di ritorno di Banca d Italia a settembre 2012, sono state allineate, secondo le metriche dei suddetti flussi, anche le quote di mercato degli esercizi precedenti. Relativamente ai grandi rischi, nell accezione prevista dalle disposizioni di vigilanza in tema di concentrazione dei rischi al 30 giugno 2013, si rilevano a fine periodo 4 posizioni, per un ammontare complessivo di 4.464,7 milioni di euro, corrispondenti a 0,2 milioni di euro di valore ponderato (al 31/12/2012 erano presenti 2 posizioni per un ammontare complessivo di 4.684,4 milioni di euro, corrispondenti a 3,4 milioni di euro di valore ponderato). Per una più dettagliata disamina circa la distribuzione e l andamento per settori di attività e per area geografica degli aggregati patrimoniali si rimanda alla specifica parte L delle Note illustrative. Pur mantenendo una posizione di rischio creditizio di eccellenza nel sistema bancario, le condizioni dell economia reale si sono riflesse negativamente sulla qualità del credito sia alle famiglie che alle imprese; il credito problematico ha pertanto mantenuto, sia dal punto di vista economico che patrimoniale, significativi ritmi di crescita. RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE 20

21 Nella tabella seguente viene illustrata l evoluzione del credito problematico (in milioni di ): 06/ / Sofferenze nette/impieghi per cassa netti - Gruppo Credem 1,5 1,2 1,3 1,2 - Sistema 4,1 3,7 3,7 3,5 % previsioni di perdita su sofferenze - Gruppo Credem 55,9 56,7 55,4 56,0 - Sistema 48,8 56,4 48,5 56,5 valori nominali - sofferenze 660,1 567,1 601,1 527,0 - incagliate 398,9 321,8 360,2 300,0 - ristrutturate 25,1 7,7 23,0 5,9 - esposizioni scadute 119,7 141,7 115,7 98,2 crediti problematici 1.203, , ,0 931,1 previsioni di perdita analitiche 432,1 363,7 385,3 333,0 valori di realizzo - sofferenze 290,9 245,3 268,4 231,8 - incagliate 344,3 289,2 315,6 267,8 - ristrutturate 23,2 5,6 21,0 3,9 - esposizioni scadute 113,2 134,5 109,7 94,5 crediti problematici 771,7 674,6 714,6 598,0 rettifiche di valore nette su crediti e su altre operazioni 47,9 36,4 89,1 52,0 ricostruzione fondi contabili : 485,7 416,1 439,8 380,2 - svalutazioni analitiche 432,1 363,7 385,3 333,0 - svalutazioni collettive 53,6 52,4 54,5 47,2 RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE 21

22 RACCOLTA DA CLIENTELA milioni di variazione % 06/13-06/12 variazione % 06/13-12/12 06/ / Credem sistema Credem sistema - c/c e risparmi certificati di deposito altri rapporti DEPOSITI ,3 6,9 2,0 2,6 OBBLIGAZIONI E SUBORDINATI ,7-12,0-3,5-6,4 DIRETTA SENZA PRONTI CONTRO TERMINE ,7 0,0 0,7-0,4 PRONTI CONTRO TERMINE (*) RACCOLTA DIRETTA BANCARIA (**) ,7 1,1 0,7 0,8 RISERVE ASSICURATIVE (**) ,8 8,3 RACCOLTA INDIRETTA AL CONTROVALORE ,9-0,6 Totale complessivo ,5 0,3 RACCOLTA DIRETTA CLIENTELA ,9 2,8 RACCOLTA INDIRETTA CLIENTELA (***) RACCOLTA COMPLESSIVA CLIENTELA (***) ,9 6,7-0,3 1,3 (*) la voce non comprende i finanziamenti contratti, nella forma tecnica di pronti contro termine passivi, con la Cassa di Compensazione e Garanzia (**) la raccolta diretta bancaria comprende l apporto delle società appartenenti al Gruppo bancario, mentre le riserve assicurative comprendono le riserve tecniche e le passività finanziarie valutate al fair value di Credemvita; (***) vengono dedotti, per tutti i periodi di riferimento, i titoli di debito emessi sui mercati istituzionali, la raccolta indiretta di natura finanziaria. Nella raccolta complessiva clientela vengono ricomprese anche le Riserve Assicurative In sede introduttiva è stata sottolineato a livello di sistema il positivo andamento dei depositi, unitamente al rallentamento del comparto obbligazionario. Per quanto riguarda l andamento della raccolta del Gruppo, si è assistito ad un inversione di tendenza nell andamento delle attività liquide detenute dalla clientela, che hanno segnato una contenuta ripresa. Ad essa, da ricondurre prevalentemente a clientela retail, ha contribuito l appiattimento della curva dei rendimenti e il conseguente minore costo opportunità legato alla detenzione di liquidità. I debiti verso clientela al netto dei pronti contro termine e dei depositi vincolati registrano infatti un +3,6% rispetto al 2012 e un +4,3% rispetto al giugno Nell ambito della raccolta a scadenza predeterminata, si è mantenuto in ascesa il comparto obbligazionario collocato a clientela retail (+6,1% rispetto al 2012 e un RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE 22

23 10,7% rispetto al giugno 2012), grazie ad una significativa attività di emissione (oltre 637 milioni di euro nel semestre) che ha compensato i titoli in scadenza. Sono state altresì assecondate le preferenze della clientela verso strumenti a rendimento certo a breve termine; permane al riguardo significativa l evoluzione dei depositi vincolati (-3,4% rispetto al 2012 e in ascesa del 39,4% rispetto al giugno 2012). Sempre nell ambito della clientela ordinaria ne è derivato un significativo incremento della raccolta a tempo (+1,4% rispetto al 2012 e un +22,8% rispetto al giugno 2012) ma anche della raccolta diretta complessiva. Va anche segnalato che il citato progresso della raccolta diretta della clientela ordinaria è interamente trainato dal comparto retail ; per quanto riguarda le imprese di medio-grandi dimensioni si è assistito ad una contrazione di depositi rispetto al precedente semestre (-350 milioni di euro), mentre si sono mantenuti sostanzialmente stabili rispetto a fine 2012 (-50 milioni di euro circa). E risultata in decisa contrazione la raccolta obbligazionaria verso clientela istituzionale non bancaria (- 39% rispetto al 2012 e 58,7% rispetto al giugno 2012), comparto nel quale, a fronte di circa 350 milioni di euro di scadenze, non si è proceduto nel semestre ad alcuna nuova emissione. Avendo naturalmente riguardo all equilibrio finanziario di breve e di lungo termine, sono state momentaneamente privilegiate fonti istituzionali di natura bancaria, con particolare riferimento agli strumenti attivi nell operatività con la Banca Centrale Europea. Sempre in tema istituzionale, si segnala che, nell ambito del Programma di Obbligazioni Bancarie Garantite costituito alla fine del 2010, Credembanca ha proceduto in data 9 luglio 2013 al collocamento di un Covered Bond di 500 milioni di euro. Si segnala altresi che, sempre per Credembanca, l operatività del semestre su covered bond, si è realizzata, nell ambito di un secondo programma di emissioni completato nell agosto 2012, mediante l utilizzo di strumenti finanziari propri al servizio dell acquisizione di liquidità; tale operatività non ha comportato, nel bilancio civilistico individuale e di Gruppo, alcuna variazione patrimoniale. Per meglio focalizzare l attenzione sull andamento della raccolta diretta bancaria riportiamo: - il contributo delle singole società al risultato consolidato (in milioni di ): Credito Emiliano Credemleasing Credemfactor Banca Euromobiliare Credem International (Lux) Altre società Aggregato Rettifiche di consolidamento Totale diretta clientela Totale diretta non bancaria 06/ / variazione % su importo inc.% importo inc.% importo inc.% 06/12 12/ , , ,4 11,6 3,9 50 0,3 60 0,4 59 0,4-16,7-15,3 20 0,1 18 0,1 19 0,1 11,1 5, , , ,2 10,3-15, , , ,8 0,7 0,7 11 0,1 12 0,1 12 0,1-8,3-8, , , ,0 11,1 2, ,9 2, ,7 0,7 - la suddivisione per forma tecnica (in %): 06/ / conti correnti ed altri 58,9 59,4 57,1 58,8 depositi vincolati 18,4 14,0 19,1 13,2 obbligazioni e subordinati 22,8 26,6 23,7 27,8 pronti contro termine 0,0 0,0 0,0 0,0 100,0 100,0 100,0 100,0 In sede introduttiva è già stato rilevato come le condizioni dei mercati finanziari, pur in un contesto strutturale sfavorevole alla formazione di attività finanziarie da parte delle famiglie, hanno favorito l afflusso di risorse nel comparto relativo al risparmio gestito. Nel merito, il semestre registra una raccolta netta di fondi aperti positiva (31 miliardi di euro circa, di cui 24 ascrivibili a fondi di diritto estero). Il citato recupero della raccolta netta si è concentrato RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE 23

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