I servizi di autotrasporto per il comparto portuale di Ravenna. Ravenna, 5 Maggio 2009

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1 I servizi di autotrasporto per il comparto portuale di Ravenna Ravenna, 5 Maggio 2009

2 Sommario La nuova indagine: metodologia e soggetti coinvolti Contesto di riferimento La visione da parte degli autotrasportatori La visione da parte di spedizionieri e terminalisti Conclusioni 2

3 Le principali evidenze della precedente ricerca (dicembre 2007) Il comparto dell autotrasporto nella Provincia di Ravenna è caratterizzato dalla presenza di alcuni grandi Consorzi Cooperativi che complessivamente detengono più del 70% dell offerta complessiva. In particolare le prime 8 cooperative (quelle del campione) detengono circa il 60% dell offerta complessiva. Imprese non associate 13% Società di capitale 15% mezzi Gruppi di cooperative 72% Tali imprese hanno dimensioni che le collocano tra i principali operatori nazionali, ma: risultano nettamente focalizzate sul mercato locale hanno scarsa propensione all integrazione verticale (vs. la logistica integrata; vs. l intermodalità; ecc.) e all integrazione orizzontale (partnership): ciò porta anche ad insufficiente propensione all internazionalizzazione; la loro attività denota una ridotta integrazione con il porto di Ravenna: il fatturato connesso ai servizi per il porto pesa meno del 10% del loro fatturato complessivo. 3

4 Le principali evidenze della precedente ricerca (gennaio 2007) L Amministrazione Provinciale ha ritenuto quindi opportuno lanciare una nuova attività di ricerca, mirata ad analizzare le motivazioni della limitata integrazione tra le grandi imprese cooperative di autotrasporto del territorio e le attività del comparto portuale e individuare così le possibili condizioni e strumenti per: facilitarne l accesso al mercato portuale ottimizzare la capacità di interfacciamento tra esse e gli operatori portuali. 4

5 La nuova indagine sul campo ha coinvolto sia operatori della domanda che dell offerta INDAGINE SULL OFFERTA INDAGINE SULLA DOMANDA Le 8 principali imprese cooperative di autotrasporto del territorio Operatori Logistici Terminalisti Ravenna Ass. Spedizionieri Ass. Agenti Ravenna Spedizionieri Ravenna Spedizionieri Naz./ Internaz. 4 tra i principali terminalisti del porto 3 tra i principali spedizionieri operanti sul porto 1 spedizioniere internazionale Domanda Primaria (impr. Prod./Comm) Trend e linee di tendenza 5

6 Sommario La nuova indagine: metodologia e soggetti coinvolti Contesto di riferimento La visione da parte degli autotrasportatori La visione da parte di spedizionieri e terminalisti Conclusioni 6

7 Caratteristiche generali dei flussi del Porto di Ravenna Il Porto di Ravenna è leader italiano per i traffici con il Mar Nero e i paesi mediorientali La sua attività è fortemente concentrata sull import: gli sbarchi sono l 89% del totale merci varie (a quantità). È infatti il porto di riferimento per il rifornimento dei principali bacini industriali del Nordest: è leader italiano nell import di cereali, mangimi, fertilizzanti e materie prime ceramiche è leader italiano nella movimentazione di prodotti metallurgici RIPARTIZIONE FLUSSI TOTALI MERCI VARIE Anno 2006 Prodotti metallurg. 24% Altre merci secche 0% (100 %= tonn) Prodotti petroliferi 14% Prodotti chimici liquidi 5% Altre rinfusa liquide 3% TCR RIPARTIZIONE - Ripartizione FLUSSI volumi CONTAINER movimentati Anno (teu) Vuoti 14% Transhipment 11% Prodotti chimici solidi 0% Concimi solidi 6% Minerali e manufatti da costr. 32% Minerali 0% Prodotti agricoli 4% Prodotti alimentari 10% Combustibili minerali solidi 2% Export 43% Import 32% 100%= teus 7

8 Caratteristiche generali dei flussi del Porto di Ravenna In import il Porto di Ravenna ha un bacino di riferimento strutturalmente interregionale: serve il Nordest e, in misura minore, il Nordovest, con flussi provenienti principalmente da Far East e Mediterraneo In Export assume una caratterizzazione più regionale, con flussi diretti principalmente nel Mediterraneo Flussi di merci in Import Flussi di merci in Export spedizionieri % intervistati 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Far East Middle Est Mediterraneo Nord Europa Est Europa America Mercati di destinazione Emilia-Romagna Nord Est Italia Nord Ovest Italia Centro Italia Sud Italia Europa Extra Europa % intervistati 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Far East Middle Est Mediterraneo Nord Europa Est Europa America Mercati di origine Emilia Romagna Nord Est Italia Nord Ovest Italia Centro Italia Sud Italia Europa Extra-Europa Mercati di origine Mercati di destinazione Flusso di merci in Import Flusso di merci in Export terminalisti % intervistati 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Far East Middle Est Mediterraneo Nord Europa Centro Europa Est Europa America Mar Rosso Mercati di destinazione Emilia-Romagna Nord Est Italia Nord Ovest Italia Centro Italia Sud Italia Europa Extra Europa % Intervistati 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Far East Middle Est Mediterraneo Nord Europa Est Europa America Mercati di origine Emilia Romagna Nord Est Italia Nord Ovest Italia Centro Italia Sud Italia Europa Extra-Europa Mercati di origine Mecati di destinazione 8

9 Trend e scenario generale Per il Porto di Ravenna il 2008 si è chiuso complessivamente con una limitata crescita (circa 3%), con gli ultimi tre mesi dell anno che hanno ridimensionato una crescita, fino ad allora, significativa I primi due mesi del 2009 evidenziano però una contrazione dei volumi di circa il 30% Tale andamento è senz altro legato alla fase globale di recessione ed ad una serie di ulteriori fenomeni ad essa connessi: Calo della produzione industriale: gennaio e febbraio 2009 fanno segnare un -23% rispetto all anno precedente. Nel breve periodo questo calo produce un effetto moltiplicatore sulle importazioni di materie prime perché si tende a ridurre le scorte Calo dell export: le esportazioni italiane verso l EU 27 sono calate negli ultimi mesi del 30% circa. A gennaio le spedizioni in container dall Asia all Europa sono calate del 17%. A marzo si sono notati piccoli segnali di ripresa Aumento del prezzo del petrolio: si stima che la crescita del costo del petrolio da 20$/barile a 50$, comporti per una nave Shangai-New York una crescita complessiva dei costi del 50% Crollo dei noli marittimi: nel primo semestre 2008 l indice BDI (Baltic Dry Index) aveva raggiunto il record di punti; a inizio novembre è crollato a 891 punti Calo dei flussi nel Mediterraneo: a causa dell aumento delle tariffe di Suez e dei fenomeni di pirateria nel Corno d Africa molte compagnie hanno deciso di tornare a doppiare il Capo di Buona Speranza 9

10 Sommario La nuova indagine: metodologia e soggetti coinvolti Contesto di riferimento La visione da parte degli autotrasportatori La visione da parte di spedizionieri e terminalisti Conclusioni 10

11 La visione degli autotrasportatori su se stessi e sui concorrenti locali (1/3) I responsabili delle aziende di autotrasporto del campione: - concordano generalmente con le evidenze principali emerse dalla precedente ricerca (più vettori che operatori del trasporto, bassa internazionalizzazione e intermodalità, ecc.) - ma non le sentono vere nel caso della propria azienda Le aziende di autotrasporto di Ravenna lavorano più in logica di vettori o di operatori del trasporto? Operatore logistico 25% Le aziende di autotrasporto di Ravenna hanno bassi livelli di intermodalità? NO 13% Le aziende di autotrasporto di Ravenna hanno bassi livelli di internazionalizzazione? NON SO 14% Vettore 75% La sua azienda lavora più in logica di vettore o di operatore del trasporto? Vettore 25% SI 87% La sua azienda ha bassi livelli di intermodalità? SI 86% La sua azienda ha bassi livelli di internazionalizzazione? NO 25% Operatore logistico 75% SI 50% NO 50% SI 75% 11

12 La visione degli autotrasportatori su se stessi e sui concorrenti locali (2/3) I responsabili delle aziende di autotrasporto del campione ritengono poi di avere interesse ad operare nell ambito dei servizi portuali di Ravenna Affermano però che, nel Porto di Ravenna, vi è una significativa pressione competitiva da parte di aziende di trasporto non di Ravenna (sia romagnole, sia marchigiane, sia più lontane ), che attuano un agguerrita competizione sui prezzi Le aziende di autotrasporto di Ravenna attuano una forte selezione della domanda portuale, concentrandosi soprattutto sui container? Non so 25% No 25% Si 50% La sua azienda attua una forte selezione della domanda portuale, concentrandosi soprattutto sui container? Non so 25% No 75% 12

13 La visione degli autotrasportatori su se stessi e sui concorrenti locali (3/3) Questo è il profilo risultante dalla visione degli autotrasportatori su sé stessi: 13

14 Le barriere allo sviluppo per gli autotrasportatori A detta delle aziende di trasporto, non sussistono per loro particolari barriere a una maggiore presenza sul porto, a offrire servizi intermodali terrestri e all intermodalità I vincoli sembrerebbero principalmente di natura imprenditoriale (strategie, coraggio, tendenza a perseguire percorsi consolidati, ecc.) Il motivo della scarsa presenza nel Porto potrebbe perciò essere ricondotto anche al fatto che gli altri mercati e servizi presidiati hanno finora consentito alle imprese di autotrasporto livelli di fatturato e redditività superiori a quelli connessi ai servizi portuali. 14

15 Sommario La nuova indagine: metodologia e soggetti coinvolti Contesto di riferimento La visione da parte degli autotrasportatori La visione da parte di spedizionieri e terminalisti Conclusioni 15

16 Le principali evidenze da parte di spedizionieri e terminalisti I principali decisori relativamente alla scelta dei fornitori di servizi di trasporto terrestre risultano essere clienti e spedizionieri e, in misura molto minore, i terminalisti (in particolare, i terminalisti industriali che fungono da hub di materie prime per il proprio circuito interno) Da parte degli spedizionieri locali, i principali criteri di scelta dei fornitori di trasporto terrestre sono: - La flessibilità (ad esempio, in termini di orari e tempestività di risposta) - La disponibilità di mezzi adeguati (tipologia e numero) - La competitività sulle tariffe I servizi richiesti sono limitati: Sono servizi tipici del vettore (trasporto e, in alcuni casi, magazzinaggio) Alcuni operatori hanno anche evidenziato il timore che fornitori più strutturati e integrati possano poi espandersi sulla filiera sottraendo loro quote di attività Da parte degli spedizionieri nazionali e internazionali, sembrerebbe esservi una maggiore propensione verso interlocutori più strutturati, in grado di integrarsi nella loro filiera per offrire un presidio della supply chain a

17 Schematizzazione della relazione con l autotrasporto TIPO TERMINAL TIPO TRASPORTO TERRESTRE MODALITÀ RAPPORTO CON AUTOTRASPORTO AUTONOMIA NELLA SCELTA DEL FORNITORE DI TRASPORTO Terminalisti multipurpose Rapporto mediato da spedizioniere Generico Nazionali/ Int. Locali Nulla Terminalisti integrati Monodirezionale outbound Specializzato Utilizzo spedizionieri captive Terminalisti industriali Generico Significativi rapporti diretti e stabili con trasportatori Ampia Terminalisti container Transhipment Outbound Inbound Specializzato Mediato ma con fornitori di trasporto stabili Nazionali/ Int. Locali Acquisto Influenza 17

18 Le caratteristiche ricercate dagli operatori del porto in un fornitore di trasporto Il grafico permette di tracciare il profilo richiesto ai trasportatori dai principali operatori locali del Porto di Ravenna: si manifesta più frequentemente la richiesta di semplici vettori, cioè di soggetti con ampia disponibilità fattori produttivi (mezzi sempre pronti all occorrenza) la struttura imprenditoriale di soggetti in grado di offrire servizi logistici integrati non è generalmente considerata reale vantaggio competitivo. Quali caratteristiche deve avere un'autotrasportatore "ideale"? (Frequenza delle risposte) STRUTTURA IMPRENDITORIALE Personale con formazione 7% (9% intervistati) Organizzazione strutturata 13% (18% intervistati) Offerta ampia di servizi 13% (18% intervistati) Parco mezzi adeguato 27% (36% intervistati) Flessibilità Affidabilità 40% (55% intervistati) FATTORI PRODUTTIVI 18

19 Le aziende di trasporto più utilizzate dagli operatori della domanda intervistati In riferimento al profilo prima tracciato, per gli operatori della domanda la visione dell offerta delle grandi imprese di autotrasporto del territorio non sembra differenziarsi da quella di altri vettori minori Alcune delle 8 aziende di autotrasporto coinvolte nella ricerca risultano citate tra i fornitori di trasporto utilizzati dagli spedizionieri e dai terminalisti del Porto di Ravenna (in termini di ricorrenza e non necessariamente di volumi) Esse sono spesso affiancate da altri competitori, talvolta più piccoli % intervistati 100% 80% 60% 40% 20% 0% Fornitori di Trasporto di cui si servono spedizionieri e terminalisti (ricorrenza delle risposte) 19

20 Sommario La nuova indagine: metodologia e soggetti coinvolti Contesto di riferimento La visione da parte degli autotrasportatori La visione da parte di spedizionieri e terminalisti Conclusioni 20

21 Sintesi delle evidenze Il confronto tra le diverse visioni di autotrasportatori e operatori logistici portuali di Ravenna può in parte spiegare la limitata presenza sul Porto delle grandi imprese di trasporto del territorio: i servizi richiesti alle imprese di trasporto sui semplici trasporti outbound non premiano la struttura imprenditoriale e l offerta delle grandi imprese del territorio non risulta perciò competitiva, a prescindere dalla specializzazione del trasporto, dal tipo di terminal o dalle modalità di impostazione del rapporto di collaborazione, quindi chi può cerca di selezionare le fasce di mercato più remunerative o lavora in altri settori il segmento sul quale le aziende di autotrasporto di Ravenna sono maggiormente presenti è perciò costituito dai flussi di merci in container (il cui trasporto presuppone anche equilibrio tra viaggi di andata e di ritorno, limitando la concorrenza dei ritornisti ) il problema dell incontro fra domanda e offerta locale di autotrasporto è dunque principalmente relativo alle altre merceologie e, considerando il peso di queste sui volumi complessivi del porto di Ravenna, questo aspetto assume un peso rilevante. 21

22 Un possibile scenario per il futuro: gli impatti della recessione Lo scenario economico generale porta a prevedere che: alcuni degli storici mercati di sbocco del Porto di Ravenna saranno, alla fine dell attuale fase recessiva, fortemente ridimensionati i rimanenti mercati di sbocco rischieranno perciò di essere sovraffollati, riducendo le possibilità di reddito per gli operatori di servizio Il Porto di Ravenna, fino ad oggi, ha fatto della flessibilità uno dei suoi principali punti di forza: alla crisi di un comparto si reagiva sviluppandone un altro. Nel quadro di una recessione globale, che interessa quasi tutti i settori industriali, la strategia della flessibilità potrebbe non essere più adeguata a contrastare un complessivo arretramento competitivo del porto stesso. 22

23 Un possibile scenario per il futuro Bisogna tener conto che generalmente è più facile acquisire o perdere quote di mercato proprio nelle fasi di recessione. Per rimanere un grande porto e non uscire dalla recessione drasticamente ridimensionati serve perciò anche un sistema logistico dinamico e integrato (una filiera) che consenta di: allargare ulteriormente il bacino industriale di riferimento del territorio e del porto, compensando il calo di volumi dovuto al ridimensionamento di alcuni mercati di sbocco per l import superare l ottica solo locale, entrando in relazione con altri distretti e altri grandi operatori e attrarre nuovi flussi di merci, creando così anche opportunità per acquisire nuove quote di mercato su export e container Si tratterebbe quindi di puntare a fare network lungo tutta la filiera logistica: lavorando sulle relazioni e sul fatto che le reti infrastrutturali terrestri e l intermodalità terrestre possono avvicinare il Porto a territori più lontani rispetto alla realtà locale in particolare, facendo arrivare, anche tramite le grandi imprese di autotrasporto, nuovi flussi di merci, sviluppando nuovi traffici e relazioni che possano consentire a tutti di trarre maggiore profitto dalla creazione di un sistema a rete. 23

24 Un possibile scenario per il futuro Guardandolo da fuori, il territorio di Ravenna avrebbe tutte le caratteristiche per configurarsi come un distretto logistico: ha importanti infrastrutture intermodali di livello sovra regionale vede una presenza articolata di operatori logistici intermodali ha imprese di trasporto strutturate e di dimensioni nazionali Come mostra l analisi, manca però una strutturale integrazione di filiera tra i diversi attori. Sarebbe perciò opportuno promuovere il lancio di un Piano Strategico di Distretto, che individui le necessarie azioni di sostegno anche per favorire l integrazione di filiera fra i grandi autotrasportatori presenti a Ravenna e gli operatori portuali che costituiscono la domanda. Ad esempio: favorendo sinergie e processi di partnership e integrazione orizzontale tra le imprese di trasporto che rendano più agevoli gli investimenti connessi allo sviluppo dell internazionalizzazione e del presidio di flussi intermodali (competenze, tecnologie, relazioni, infrastrutture, ecc.) favorendo sinergie e processi di partnership e integrazione verticale tra operatori portuali e imprese di autotrasporto per qualificare e rendere più sostenibile, per gli autotrasportatori, una domanda di servizio che oggi risulta poco remunerativa (ingegnerizzazione e valorizzazione del servizio, riduzione dei costi di interfaccia, ecc.). 24

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