Spett.le Associazione Nazionale Pensionati ed Esodati. Via Cesare Balbo, Roma. Alla c.a. del Presidente, dottor Antonio Maria Masia

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1 Spett.le Associazione Nazionale Pensionati ed Esodati della Banca Commerciale Italiana (ANPEC) Via Cesare Balbo, Roma Alla c.a. del Presidente, dottor Antonio Maria Masia Roma, 18 luglio 2006 Una analisi degli aspetti rilevanti per la valutazione tecnica della Gestione vecchi iscritti del Fondo Pensioni per il Personale della Banca Commerciale Italiana Questa analisi fa riferimento alla Gestione vecchi iscritti (di seguito anche Fondo) del Fondo Pensioni per il Personale della Banca Commerciale Italiana. 1 Il fatto Il 10 dicembre 2004 viene siglato un Accordo tra le fonti istitutive del Fondo 1, poi recepito dal Consiglio di Amministrazione del Fondo stesso, con il quale si conveniva la liquidazione del Fondo; in particolare, tra l altro, veniva stabilita: la liquidazione dei pensionati sulla base del capitale di pertinenza al al netto del deficit tecnico attuariale e delle pensioni erogate nel corso del 2004 ; la riduzione delle prestazioni mensili ai pensionati dal gennaio 2005, con sospensione di ogni erogazione dal Presupposto tecnico dell accordo era il grave e insanabile squilibrio tecnico del Fondo; in particolare, come riportato nell Accordo, la situazione di squilibrio delle riserve matematiche del Fondo determinata dal tendenziale, irreversibile, andamento del rischio demografico finanziario relativo alla Riserva dei pensionati e dal tasso tecnico utilizzato (5,5%). Anche nella Relazione del Consiglio di Amministrazione al Bilancio 2004 del Fondo si rileva che la decisione di avviare il processo di liquidazione del patrimonio si è resa necessaria per fronteggiare in modo adeguato la situazione di crescente disavanzo tecnico attuariale del Fondo da imputarsi esclusivamente alla Riserva dei Pensionati. 1 Tra Banca Intesa S.p.A. e le organizzazioni sindacali della Dicredito/Federdirigenticredito, Falcri, Fiba, Fisac/Cgil, Sinfub e Uil.Ca, con il dissenso della Fabi, che pure aveva sottoscritto le precedenti pattuizioni. 1

2 2 Il problema La Fabi, la UGL Credito, la Filcea, l Associazione Nazionale Pensionati ed Esodati della Banca Commerciale Italiana (ANPEC) e l Unione Nazionale pensionati Comit (UNP) hanno contestato la legittimità dell accordo 10 dicembre 2004 per l inesistenza o comunque la mancata dimostrazione del presupposto tecnico che aveva motivato il provvedimento di liquidazione del Fondo 2. 3 La tesi proposta Non essendo mai stata ufficialmente quantificata, ai fini della decisione di liquidazione del Fondo, la differenza tra valore corrente della Riserva pensionati il valore, cioè, calcolato con basi tecniche aggiornate e valore corrente del Patrimonio immobiliare a copertura, e non essendo quindi noto se tale differenza fosse positiva, non era possibile affermare ex-ante che il Fondo si trovasse in una situazione di grave e insanabile squilibrio tecnico. In particolare, la decisione di procedere alla liquidazione del Fondo da parte degli Organi preposti si è basata sulla dichiarazione che il valore della Riserva pensionati fosse maggiore rispetto a quello utilizzato ai fini di bilancio ipotizzando fissato il valore del Patrimonio del Fondo. 4 Alcune considerazioni preliminari Fissata una data di valutazione, si ha una situazione di squilibrio tecnico del Fondo a quella data se il valore, alla data di valutazione, delle sue attività del Patrimonio immobiliare è minore del valore, alla stessa data, delle sue obbligazioni previdenziali future della Riserva pensionati ; il valore netto ex-ante sarebbe, in questo caso, negativo e il Fondo risulterebbe, a quella data, insolvente, non essendo in grado di far fronte al pagamento del valore del suo debito con il valore del suo patrimonio. Si potrebbe, ovviamente, determinare una invarianza del valore netto del Fondo a un incremento del valore del debito se questo fosse compensato da una analoga rivalutazione del corrispondente patrimonio. La logica della motivazione addotta dagli Organi del Fondo per motivarne la liquidazione potrebbe essere così esemplificata: se un soggetto nullatenente contraesse un mutuo a tasso fisso per acquistare un immobile, il proprietario dell immobile potrebbe essere dichiarato fallito nel caso in cui il valore del suo mutuo, in una data successiva a quella di stipula, aumenti (se, ad esempio, diminuissero i tassi di mercato rispetto al tasso contrattuale del mutuo); ciò anche se il valore del suo immobile, a quella data, fosse aumentato più del valore del mutuo e il proprietario fosse, in realtà, divenuto ricco! Nel caso del Fondo, si sarebbe quindi dovuto confrontare il valore corrente della Riserva pensionati con il valore corrente del Patrimonio del Fondo. In particolare, dalla lettura del bilancio del Fondo al 31 dicembre 2003 che è anche l ultima data alla quale, da quanto evidenziato in bilancio, è stato redatto ufficialmente un bilancio tecnico del Fondo oltre ad essere la data di riferimento per la determinazione del capitale di pertinenza liquidato ai pensionati risulta che: il valore della Riserva pensionati è stato determinato con basi tecniche demografiche aggiornate (rispetto alla valutazione al 31 dicembre 2002) e con base tecniche finanziarie non aggior- 2 La ANPEC e la UNP, in particolare, avevano anche segnalato tempestivamente alla Covip l illegittimità dell accordo con nota 13 dicembre

3 nate (al tasso tecnico del 5,5%); il valore del Patrimonio immobiliare, non smobilizzato nell esercizio, è stato valutato considerando valori di mercato non aggiornati (uguali a quelli di mercato al 31 dicembre 2002). 5 Due argomentazioni guida Argomentazione 1 La decisione degli Organi del Fondo di procedere alla liquidazione si è basata su un dichiarato maggior valore delle passività a carico del Fondo rispetto a quello considerato ai fini del bilancio, ma questo maggior valore non è stato quantificato. Il valore della passività del Fondo è rappresentato dalla Riserva pensionati. La determinazione della Riserva pensionati valore delle obbligazioni previdenziali future a carico del Fondo nei confronti degli iscritti è il risultato di un processo di valutazione articolato, che, come per qualsiasi valutazione, dipende dalle ipotesi utilizzate (le cosiddette basi tecniche demografiche finanziarie). Fissare le basi tecniche è responsabilità precipua dell attuario, non potendo, almeno nel caso specifico, la scelta basarsi su regole automatiche, ad esempio normative, regolamentari o contrattualmente stabilite, tali da ridurne la soggettività o il grado di arbitrio. Nel caso in esame, le basi tecniche fanno riferimento a due grandezze principali: i tassi di mortalità dei pensionati, che caratterizzano le probabilità di pagamento degli importi futuri (base tecnica demografica); il tasso annuo di rendimento delle attività patrimoniali, che determina il tasso di attualizzazione degli importi futuri (base tecnica finanziaria, rappresentata dal tasso tecnico). In generale, risultano i seguenti effetti sul valore di Riserva a seguito di variazioni delle ipotesi tecniche: tanto minori sono i tassi di mortalità ipotizzati tanto maggiore è il valore di riserva; tanto minore è il tasso tecnico ipotizzato tanto maggiore è il valore di riserva. Il primo effetto da ragione del cosiddetto rischio demografico, il secondo del cosiddetto rischio finanziario. L ultima valutazione attuariale della Riserva pensionati è stata effettuata ai fini del bilancio del Fondo al 31 dicembre La valutazione faceva riferimento alle seguenti basi tecniche: tassi di mortalità dei pensionati uguali alle probabilità di morte desunte dalla tavola ISTAT 1996 e ridotte del 10%; tasso nominale di rendimento del patrimonio uguale al 5,5%. Con queste ipotesi, dalla lettura del Bilancio del Fondo al 31 dicembre 2003, risulta un ammontare della Riserva pensionati determinata come somma delle singole riserve individuali in capo ad ogni pensionato uguale a circa 530 milioni di euro, con un decremento, rispetto al 31 dicembre 2002, di circa 13 milioni di euro attribuibile alla contrazione del collettivo in esame (di 177 unità). Tenuto conto delle uscite (erogazione rendite) e delle entrate (rendimento del Fondo) di competenza dell esercizio 2003, risulta un disavanzo tecnico attuariale al 31 dicembre 2003 uguale a circa 28,5 milioni di euro, con un incremento di circa 17,7 milioni di euro rispetto al precedente esercizio. Come riportato nel Bilancio, l aumento di disavanzo è soprattutto spiegato, per oltre 10 milioni di euro, dalla revisione delle basi tecniche demografiche utilizzate dall attuario in sede di valutazione 3. 3 Per la parte restante, dallo scostamento tra tavole di mortalità ipotizzate e realtà demografica effettiva. 3

4 Ai fini delle valutazioni di bilancio del Fondo al 31 dicembre 2003 l attuario aveva dunque aggiornato la base tecnica demografica. Si è già detto che gli Organi del Fondo hanno dichiarato che la loro decisione di avviare il processo di liquidazione del Fondo è stata determinata dal tendenziale, irreversibile, andamento del rischio demografico finanziario relativo alla Riserva dei Pensionati e dal tasso tecnico utilizzato (5,5%) ; è in realtà soprattutto quest ultima il tasso tecnico la variabile più significativa che deve essere considerata per discutere del maggior valore delle passività del Fondo (essendosi già provveduto, nel bilancio 2003, a una revisione della base tecnica demografica). Per esemplificare quantitativamente l effetto sul valore della Riserva pensionati di una variazione del tasso tecnico, è stata calcolato il valore di una rendita vitalizia unitaria, corrisposta ad un soggetto maschio di 71 anni di età o femmina di 74 anni di età uguale, rispettivamente, all età media dei soggetti maschi e femmine del collettivo in esame al variare del tasso tecnico dal 5,5% all 1,5% (su base annua). I risultati, espressi in termini di rapporto tra valore corrente (calcolato al tasso tecnico aggiornato ) e valore iniziale (calcolato al tasso del 5,5%), sono riportati nella tavola 1. Tavola 1 Andamento del valore di una rendita vitalizia unitaria al variare del tasso tecnico Tasso tecnico Rapporto tra valore corrente e valore iniziale 5,50% 100,0% 4,50% 106,5% 3,50% 113,8% 2,50% 122,0% 1,50% 131,2% Si noti, ad esempio, che, rispetto al valore iniziale della rendita: se si considerasse un tasso tecnico aggiornato uguale al 2,5%, il rapporto tra valore corrente della rendita (calcolato al tasso del 2,5%) e valore iniziale sarebbe uguale al 122,0%, (corrispondente a un tasso di variazione del valore iniziale uguale a + 22,0%); se si considerasse un tasso tecnico aggiornato uguale al 1,5%, il rapporto tra valore corrente della rendita (calcolato al tasso del 1,5%) e valore iniziale sarebbe uguale a 131,2%, (corrispondente a un tasso di variazione del valore iniziale uguale a +31,2%). Perché è stato ufficialmente quantificato l effetto sul valore della Riserva pensionati derivante da una variazione della base tecnica demografica ma non quello più significativo derivante da una variazione del tasso tecnico? Si tenga conto che l effetto demografico sul valore del debito del Fondo è stato quantificato anche successivamente alla redazione del Bilancio 2003, in una analisi di sensitività contenuta nel documento che riporta la valutazione delle riserve individuali dei pensionati del Fondo (dello Studio Orrù e Associati, del 5 agosto 2005) e i coefficienti di capitalizzazione utilizzati per determinare il capitale di pertinenza dei pensionati al 31 dicembre Si tratta di una analisi effettuata dallo stesso attuario che aveva svolte le valutazioni ai fini del Bilancio 2003 del Fondo, dalla quale risulta che se si aggiornassero (ulteriormente) le basi tecniche demografiche rispetto a quelle già aggiornate utilizzate nel bilancio tecnico 4, si determinerebbe un ulteriore incremento delle passività a carico del Fondo uguale all 1,7% circa del valore del debito. 4 Ci si riferisce, in particolare, all ipotesi in cui si utilizzino le tavole di mortalità ISTAT 2002 anziché le tavole ISTAT 1996 ridotte del 10%. 4

5 Appare significativo, su questo punto, quanto rilevato dal Collegio Sindacale del Fondo nelle sue osservazioni conclusive in ordine alla gestione contenute nel bilancio 2004 del Fondo: stabilire l esatta entità dello squilibrio nella Riserva tecnica dei Pensionati è stata una operazione non sempre agevole e immediata poiché sempre subordinata a confronti con l attuario incaricato. Argomentazione 2 La decisione degli Organi del Fondo di procedere alla liquidazione non ha considerato l eventuale maggior valore delle attività del Fondo rispetto a quello utilizzato ai fini del bilancio. Dalla relazione del Collegio Sindacale del Fondo contenuta nel Bilancio del Fondo al 31 dicembre 2003, risulta che la rivalutazione [degli investimenti immobiliari] ha riguardato esclusivamente le unità immobiliari già oggetto di contratto preliminare di compravendita o di prenotazione in conformità al regolamento di vendita Per le altre unità sono stati mantenuti i valori al Per esemplificare quantitativamente la possibile rivalutazione del Patrimonio rispetto ai valori di mercato al 31 dicembre 2002 utilizzati ai fini delle valutazioni riportate nel Bilancio del Fondo al 31 dicembre 2003 sono riportati nella tavola 2 i rapporti tra valore corrente e valore i- niziale dell indice del settore immobiliare della borsa valori di Milano, per diversi periodi storici, a partire dalla data iniziale di riferimento (31 dicembre 2002). Tavola 2 Andamento dell indice settoriale real estate della borsa di Milano Periodo storico Rapporto tra valore corrente e valore iniziale dell indice 31/12/ /12/ ,7% 31/12/ /06/ ,7% 31/12/ /12/ ,9% 31/12/ /06/ ,6% 31/12/ /12/ ,7% 31/12/ /03/ ,6% Fonte: Bloomberg (ticket MILAN REAL ESTATE H INDX ) Si noti, ad esempio, che se il 31/12/2002 si fossero investiti 100 euro nell indice di mercato, l investimento, avrebbe avuto un valore: di 158,9 euro al 31/12/2004 (corrispondente a tasso di variazione periodale del 58,9%); di 207,7 euro al 31/12/2005, (corrispondente a tasso di variazione periodale del 107,7%); di 250,6 euro al 31/03/2006 (corrispondente a tasso di variazione periodale del 150,6%). In una logica asset-liability, leggendo quindi congiuntamente i risultati della tavola 2 e della tavola 1, si osserva, ad esempio, che se si fosse aggiornato il tasso tecnico dal 5,5% al 2,5% il valore del debito rappresentativo sarebbe aumentato del 22% circa, e che già al 30/06/2004 quindi circa sei mesi prima della data dell Accordo che ha sancito la liquidazione del Fondo il valore dell investimento rappresentativo (con un incremento del 30% circa) più che compensava il maggior valore del debito. E bene precisare che si tratta di una situazione rappresentativa della situazione effettiva del Fondo, che da però ragione del corretto approccio che si sarebbe potuto adottare. 5

6 La lettura dei risultati della tavola 2 e quelli della tavola 1 sollecita dunque una domanda: è possibile che l effetto sul valore della Riserva pensionati derivante da una variazione del tasso tecnico non sia stato ufficialmente evidenziato nel timore che ciò rendesse più direttamente interpretabile il confronto con il valore corrente del Patrimonio del Fondo, quindi il giudizio sull effettivo stato di solvibilità economica del Fondo nel suo complesso? E probabile che questa domanda abbia indotto il Collegio Sindacale del Fondo a rilevare, nelle sue osservazioni conclusive in ordine alla gestione contenute nel bilancio 2004, che la vendita degli immobili chiamerà comunque necessariamente il Consiglio di Amministrazione ad effettuare importanti e delicate valutazioni e attribuzioni in base ai risultati ottenuti, poiché essi presenteranno certamente delle differenze rispetto alla voce dell Attivo da destinare alle prestazioni (ex-riserva pensionati). Che la situazione di disavanzo tecnico del Fondo sia stata dichiarata senza tener conto dell eventuale maggior valore delle sue attività risulta anche dal contenuto della lettera che la Covip ha indirizzato al Fondo,in data 23 dicembre L organo di vigilanza rileva infatti che nella documentazione resa disponibile dal Fondo non viene fornita una valutazione aggiornata relativa all intero patrimonio immobiliare che consenta di verificare compiutamente in che misura una più elevata stima delle riserve tecniche sarebbe compensata da possibili plusvalenze patrimoniali. Richiami, ma solo qualitativi, su questo punto si ritrovano nella lettera del Fondo agli iscritti del 12 dicembre 2005, e nel punto 3 della lettera, sempre del Fondo, del 31 gennaio 2006 che considera la eventualità che possano determinarsi plusvalenze di realizzo rispetto ai dati di bilancio. Nello schema di prospetto di liquidazione, che descrive la procedura tecnica grandezze di riferimento e regole utilizzata per la determinazione delle posizioni individuali, riporta che con questa procedura il totale delle riserve calcolate risulta di /m e precisa che la cifra stimabile è suscettibile di variazioni in dipendenza dell effettivo realizzo del patrimonio immobiliare. Sotto il profilo procedurale, la mancanza dei presupposti ancora una volta rilevata dall organo di vigilanza necessari per procedere all amministrazione straordinaria o al commissariamento del Fondo, confermano, da altro punto di vista, la posizione istituzionale: non potendosi prevedere, oltre al resto, gravi perdite di patrimonio, l organo di vigilanza ritiene di non poter accogliere, sulla base della situazione attuale e nell interesse degli iscritti e dei pensionati, la richiesta degli amministratori del Fondo di procedere al commissariamento del Fondo. Ciò è anche rilevato dal Collegio Sindacale nelle sue osservazioni conclusive in ordine alla gestione contenute nel bilancio Sotto il profilo dell equilibrio reddituale, la situazione del Fondo riportata nei bilanci 2003 e 2004 non appare critica. Se si considera, ad esempio, un confronto tra tasso di interesse attivo (tasso di remunerazione del Patrimonio) e tasso di interesse passivo (tasso tecnico utilizzato per la valutazione della Riserva) si evidenzia una differenza sempre positiva; ciò significa, in altri termini, che il tasso di crescita delle attività è risultato sempre maggiore del tasso di crescita delle passività del Fondo. I bilanci 2003 e 2004 del Fondo evidenziano, in particolare, un tasso di rendimento del patrimonio immobiliare rispettivamente uguale al 5,9% e al 14,5%, rispetto a un livello del tasso tecnico uguale, come noto, al 5,5%. 6

7 6 Conclusioni Data la base informativa disponibile, le argomentazioni discusse dimostrano la tesi proposta, che non si potesse affermare ex-ante, all epoca dell Accordo del 10 dicembre 2004, che il Fondo si trovasse in una situazione di grave e insanabile squilibrio tecnico. Anche ex-post, a conclusione della fase di vendita del patrimonio immobiliare intervenuta nel corso del primo semestre del 2006, e sulla base delle informazioni lette sulla stampa relativamente all importo che sarebbe stato realizzato dal Fondo a seguito della vendita, si può affermare che una situazione di disavanzo del Fondo non sia mai esistita. Per avviare la ricerca di possibili soluzioni, sarebbe importante e utile dare tempestivamente seguito almeno a quanto già previsto nell accordo del 10 dicembre 2004: che Banca e OOSSLL si incontrino per valutare congiuntamente gli effetti determinatisi in conseguenza dell avviato processo di liquidazione e per promuovere nelle sedi competenti eventuali ulteriori soluzioni. Prof. Carlo D. Mottura Le principali fonti di riferimento (Allegati) Accordo del 10 dicembre 2004 Fondo Pensioni per il Personale della Banca Commerciale Italiana, Bilancio al 31 dicembre 2003 Fondo Pensioni per il Personale della Banca Commerciale Italiana, Bilancio al 31 dicembre 2004 Fondo Pensioni per il Personale della Banca Commerciale Italiana, lettera, 31 gennaio 2006 Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione, Situazione del Fondo, lettera, 23 dicembre 2004 Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione, Esposti ed evoluzione situazione del Fondo, lettera, febbraio 2005 Schema di Prospetto di liquidazione Studio Attuariale Orrù e Associati, Principali risultati delle valutazioni attuariali al riguardanti la determinazione delle riserve individuali dei pensionati della gestione vecchi iscritti 7

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