SPORTELLO ASSISTENZA FAMILIARE dalla sperimentazione al servizio : una nuova dimensione. Ritratto di famiglia con badante.
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- Cosima Galli
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1 SPORTELLO ASSISTENZA FAMILIARE dalla sperimentazione al servizio : una nuova dimensione Ritratto di famiglia con badante. Cristina Cortesi, referente tecnico progetto Equal
2 La famiglia ha il compito principale di tutelare e promuovere l autonomia, ma in questo compito che la famiglia deve essere aiutata e sostenuta. E necessario preparare la famiglia ad avere un approccio gerontologico corretto con il vecchio, in modo da fornirle conoscenze e strumenti per aiutare i suoi membri ad invecchiare bene. FAMIGLIA ANZIANA > 4 A e 3 A GENERAZIONE
3 Aspettativa del grande anziano si configura come un binomio unidirezionale: diritto del genitore, dovere del figlio.
4 L autonomia è un diritto che interessa e coinvolge tutti i membri della famiglia ed è costantemente reciproca. L anziano non può considerarsi separato dalla famiglia, ma nemmeno la famiglia può considerarsi alle dipendenze dell anziano.
5 DOMANDA DI CARING RUOLO SANDWICH DI NONNA-MADRE-FIGLIA Valorizzare la risorsa anziana donna nella famiglia senza isolarla e segregarla nel privato assistenziale familiare la figura femminile è compressa tra i bisogni dei più giovani e dei più vecchi il tempo liberato dalla procreazione viene richiesto a far da genitori ai propri genitori.
6 Le storie delle badanti e delle famiglie sono estremamente differenti ma hanno il minimo comune denominatore della cura, a volte reciproca in particolare quando la badante ha bisogno di vitto e alloggio, quando lontana dal proprio paese e dai propri cari, simula una vita familiare e un nido d appartenenza nella casa dell anziano il quale, a sua volta, ha bisogno di qualcuno che gli dia cure simili a quelle che riceverebbe da un parente. I confini relazionali sono molto sottili e la dimensione contrattuale e la mancanza di un ruolo professionale riconosciuto sono la fragilità maggiore sulla quale si regge questo rapporto.
7 Tutto ha inizio con C era una volta un anziano che viene dimesso dall ospedale C era una volta un medico che afferma Sua madre deve essere seguita notte e giorno C era una volta una famiglia in affanno, in ansia che sceglie la soluzione badante Come? Dove? Perché?
8 Obiettivo dello sportello: cercare di realizzare una trama - contratto, servizio, luogo d incontro - che tuteli le due storie e l incrocio tra di esse affinché si auspichi un lieto fine. Le storie instaurate nel lavoro di cura si arricchiscono o appesantiscono delle storie di vita dei protagonisti che spesso hanno vite travagliate e famiglie spezzate - come nel caso delle badanti o di anziani in grave decadimento, a volte soli da molti anni o con famiglie impossibilitate ad aiutarli direttamente o con le quali non hanno più rapporti.
9 Lo sportello è un collettore di storie. Difficile schermarsi, ma necessario. Difficile essere obiettivi, ma la professionalità lo richiede. Proprio nell ottica di qualificare il lavoro di cura e non di trovare un lavoro alle persone nell ordine dei loro stretti bisogni, ma nell ottica di una reale attitudine al lavoro di cura, competenze verificate e un accompagnamento che cerchi di garantire assistente familiare e famiglia.
10 Lo sportello: catalizzatore di storie di fragilità. Badante.storia: lasciare la famiglia per entrare in un altra che non sarà mai la tua la nostalgia e il vissuto dello straniero la casa quale tetto sulla testa ma non quale spazio proprio il bisogno di tutela e cura di sé e nel contempo il lavoro di tutelare e curare l altro inserimento o integrazione il problema della lingua il progetto migratorio il lavoro di cura: ambizione o ripiego (anche per le italiane) nonni e famiglie: relazionarsi e trovare la collocazione (tra negoziazione e manipolazione) istinto materno/filiale e lavoro di cura dell estraneo: contraddizioni e problemi donna straniera in rapporto a donna italiana Famiglia/anziano storia: decadimento e urgenza solitudine malattia casa di riposo o badante? Problemi economici: nuove povertà Domiciliarità: qualità della vita Isolamento Relazione con la famiglia d origine Avere un estraneo e straniero in casa e nella vita quotidiana Scontro/incontro tra culture: le peruviane che imparano il dialetto milanese La famiglia: datori di lavoro e mediatrice con anziano/badante L anziano: datore di lavoro e ostaggio della badante Legami affettivi: collusione, manipolazione e ricatto Lo sportello: crocevia di nuove storie di lavoro e di cura.
11 Il pubblico entra in un questione privata la RIVOLUZIONE DEI RUOLI. L innovazione e al contempo la fragilità è rappresentata dalla veste della famiglia, che assume un ruolo di: ORGANIZZATORE SELETTORE DEL PERSONALE GESTORE EROGATORE FRUITORE FINANZIATORE del servizio di cura domiciliare Spesso EROGATORE esso stesso nel caso di CARE GIVER FAMILIARE. Nodo critico fondamentale è rappresentato dal doppio ruolo che la famiglia, a volte l anziano solo, devono ricoprire:datore di lavoro e cliente.
12 Funzione protesica della badante: sollievo al caregiver monitoraggio/controllo supporto all anziano supplenza alla famiglia assistenza globale assistenza totale
13 Elementi oggettivi che conducono alla scelta della badante: Casa di proprietà Pensione + riconoscimento invalidità/accompagnamento Supporto alla famiglia Economicità Elementi soggettivi: Insondabili dinamiche familiari che poi si riverseranno nel rapporto con la badante.
14 IL CONTRATTO. ELEMENTO DI QUALIFICA E DI TUTELA LA DIALETTICA DISTORTA TRA GRATITUDINE E COLLUSIONE > IL LEGAME FAMILIARE E IL TRADIMENTO DELLA REALTà DEI RUOLI LA MORTE DEL CONTRATTO IL CONTRATTO. ELEMENTO DI CONTRASTO RISPETTO AL PIANO DI CURA
15 Ricerca di un sostegno economico e al contempo la richiesta di andare oltre alla monetizzazione > consulenza e sostegno per aiutare la famiglia nel suo ruolo di manager della cura, nell impegno a cercare soluzioni di qualità e organizzare, mirare il lavoro di cura.
16 Lo sportello magico La negoziazione delle aspettative e le reazioni alla sperimentazione Ricerca fai da te o ricerca guidata?
17 La famiglia si è posta inizialmente, per la ricerca di personale, in una logica di rapporto più simile a quello che si instaura con una società interinale, sommando anche l aspettativa che lo sportello possa essere un contenitore e gestore delle loro ansie, nonché risolutore definitivo delle stesse.
18 La famiglia apre la sua porta allo sportello ricercando un luogo: di riconoscimento della propria identità riservatezza e ascolto attivo dedicato all ascolto e al dialogo sulla cura dell informazione mirata di conoscenza dei servizi di ricerca del personale di tutela e supporto delle decisioni e delle emozioni. UNO SPAZIO DOVE AFFIDARE UN TASSELLO DEL PROCESSO DI CURA SENZA DELEGARLO > EMPOWERMENT La famiglia non chiede di essere presa in carico, ma piuttosto di essere informata, sostenuta e accompagnata nel proprio progetto assistenziale. CHIEDE DI ESERCITARE LA LIBERA SCELTA ACQUISENDO/AVENDO POTERE SULLA REALTA..
19 RISCHIO > SOVRACCARICO FUNZIONALE DELLA FAMIGLIA TOTALIZZAZIONE MITO DEL SACRIFICIO STRESS ECONOMICO BURN OUT CARE GIVER ISOLAMENTO SOCIO-CULTURALE CARENZA DI IDENTITà E DI APPARTENENZA SOCIALE DELL ANZIANO E DELLA BADANTE.
20 Ipotesi/piano di cura VALUTAZIONE OBIETTIVI POTERE RESPONSABILITA COLLABORAZIONE RICONOSCIMENTO DEI RUOLI EVALUATION Un progetto condiviso per realizzare la cura nella tutela delle parti.
21 Passaggio del testimone. DONNE/UOMINI CHE CURANO Familiari o professionali PROIEZIONE DEL LEGAME FIGLI/GENITORI o NIPOTI/NONNI in questa logica si inserisce la ricerca della badante da parte della famiglia, resta il setting (il domicilio) e si ricrea il gioco delle parti. Lo sportello spezza la logica e propone: badante non si nasce, si diventa. Lavoro di cura qualificato.
22 Effetto bacchetta magica > la badate perfetta Identikit Nazionalità Età Religione Conoscenza della lingua Colore della pelle Affidabile Affettuosa Referenziata Con esperienza CERCASI BADANTE Competenze tecniche? Capacità di risolvere i problemi? qualificata per la cura????
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