Don Gaetano Compri SDB. Così visse, così scrisse SHALOM

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1 Don Gaetano Compri SDB Così visse, così scrisse SHALOM

2 Collana: Santi, Beati e Vite straordinarie

3 Don Gaetano Compri SDB Così visse, così scrisse 3

4 Testi a cura di: Don Gaetano Compri, sdb Editrice Shalom Cinquantesimo anniversario della morte di don Vincenzo Cimatti ISBN Per ordinare questo libro citare il codice 8759 Via Galvani, Camerata Picena (An) Tel dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle solo per ordini Fax in qualsiasi ora del giorno e della notte ordina@editriceshalom.it L editrice Shalom non concede diritti d autore (né patrimoniali né morali) all Autore del presente libro.

5 Indice Presentazione... 7 Prefazione Don Vincenzo Cimatti prima di partire per il Giappone Verso il Giappone: a Miyazaki studia la lingua Don Cimatti parroco di Miyazaki In Italia per la beatificazione di don Bosco e il Capitolo Formazione del personale e sviluppo dell Opera Don Cimatti prefetto apostolico Il Giappone si prepara alla guerra Nella bufera della grande guerra mondiale La ricostruzione del dopoguerra Don Cimatti bibliotecario Don Cimatti direttore dello studentato Don Cimatti dopo la prima malattia Don Cimatti incontro a Gesù Postscritto

6 Don Cimatti Maestro di vita 6

7 Presentazione In occasione del 50 o della nascita al cielo del venerabile monsignor Vincenzo Cimatti (5 ottobre 1965) e nel bicentenario della nascita di don Bosco (16 agosto 1815), mi è gradito presentare e raccomandare questo nuovo lavoro di don Gaetano Compri: Don Cimatti maestro di vita. Così visse, così scrisse. Già il titolo è rivelativo di quella santità di vita che distinse questo grande figlio di don Bosco, che per la sua capacità di incarnare il carisma salesiano in terra giapponese, fu definito il don Bosco del Giappone. Monsignor Cimatti apostolo, scienziato, musico, pedagogista fu un grande missionario. Sarebbe potuto diventare un dotto, un musico di valore, ma rinunciò a tutto pur di conquistare anime a Cristo. Anche se il suo giapponese non era perfetto, si faceva capire perfettamente con il linguaggio della bontà e il sorriso e con la musica, allegra e commovente, affascinante e intensa. Già in vita era considerato un santo dai confratelli e dalla gente. Ora, avviato da tempo il processo di beatificazione, si attende il miracolo che apra la via agli onori degli altari. Quella di don Cimatti fu una famiglia di santi. Dei tre figli superstiti, uno è venerabile (lui, Vincenzo); la sorella suor Maria Raffaella, della Congregazione delle Suore Ospedaliere della Misericordia, è stata beatificata il 12 maggio 1996; il fratello Luigi, sa- Presentazione 7

8 lesiano coadiutore e missionario in America Latina, morì in concetto di santità. Don Renato Ziggiotti, quinto successore di don Bosco e allievo di don Cimatti, ci ha lasciato questa testimonianza: «Per me monsignor Cimatti è il salesiano più completo che abbia conosciuto per pietà, abilità, spirito di fraternità, paternità, arte di conquistatore di anime. Fu educatore più che professore di pedagogia, versatilissimo e affabilissimo, vera copia di san Giovanni Bosco». Visitando il Museo Cimatti a Tokyo-Chofu, ci si accorge subito della ricchezza carismatica del don Bosco del Giappone : vi sono raccolte più di 900 composizioni musicali, lettere, più di foto originali, centinaia di articoli, libri di filosofia, di spiritualità, di agricoltura e scienze naturali. Tutto questo per diffondere il Vangelo nei posti più difficili per l evangelizzazione. La sua passione per far funzionare il sistema preventivo nelle scuole, nella ricerca vocazionale, nella presenza personale tra i giovani salesiani nei tempi di gioco e di lavoro è stata trasmessa alle nuove generazioni dei salesiani e laici locali. Gesù Cristo, insieme al nome di don Bosco, è stato diffuso grazie alle centinaia dei suoi concerti musicali in Giappone, Corea e Cina. Sia come formatore a Torino, sia come capo della spedizione missionaria, sia come vicario apostolico, ispettore, direttore della casa di formazione, sempre spiccò per la sua bontà salesiana. 8 Don Cimatti maestro di vita

9 L augurio è che anche questa nuova pubblicazione stimoli a una maggior conoscenza di monsignor Cimatti come maestro di vita spirituale e ravvivi il movimento di preghiera per ottenere presto la sua beatificazione. Don Pierluigi Cameroni, sdb postulatore generale Roma, 31 gennaio 2015 San Giovanni Bosco Presentazione 9

10 Prefazione Nel libro Don Cimatti l autobiografia che lui non scrisse 1 abbiamo presentato la sua vita, basandoci oltre che sulle sue e più lettere, sulla Cronaca-diario che egli scrisse come superiore dell Opera Salesiana in Giappone, e su altri suoi scritti. Ora presentiamo Don Cimatti maestro di vita. Così visse, così scrisse. Non si tratta di una biografia, ma del suo insegnamento, della sua spiritualità, basata sui brani più significativi delle sue lettere, spesso diverse da quelle presentate nell autobiografia. Sono 338 brani, messi in ordine cronologico, con brevi parole di ambientazione affinché siano letti, tenendo presente l ambiente storico in cui furono scritti. Sono certamente un documento straordinario di fede e direzione spirituale sui più svariati argomenti della vita, secondo la spiritualità di san Francesco di Sales e di don Bosco. Don Cimatti, laureato in Agraria, era un uomo con i piedi per terra: la sua fu una spiritualità pratica, quella 1 COMPRI G., Vincenzo Cimatti. L autobiografia che lui non scrisse, Elledici, Torino Altre pubblicazioni per conoscere don Cimatti: BOSCO T., Don Cimatti. Il Don Bosco del Giappone, Elledici, Torino 2009; FE- DRIGOTTI G., Il sistema preventivo di don Bosco nell interpretazione di Vincenzo Cimatti, LAS, Roma 2003; TASSINARI C., Don Cimatti visto da vicino, Elledici, Torino Don Cimatti maestro di vita

11 del lavoro e della vita quotidiana, per persone che ogni giorno devono risolvere nuovi problemi, e che devono vivere e specialmente con-vivere. Egli come educatore, sacerdote e missionario seppe dire la parola giusta basata sulla fede e sulla sua esperienza. Parlò come egli stesso visse. Dal 1926 al 1949 faceva puntualmente ogni mese il suo rendiconto al rettor maggiore, prima don Rinaldi, poi don Ricaldone, con una confidenza e schiettezza impressionante: apriva loro il suo cuore come un bambino al padre. Quando non fu più ispettore, qualche volta faceva il rendiconto per iscritto al suo direttore o all ispettore, che erano stati suoi allievi. Da queste lettere possiamo conoscere l interno del suo cuore con le sue gioie, le sue lotte e specialmente la sua fede. Ai suoi ex-allievi liceisti, chierici salesiani, allievi dell oratorio di San Luigi e San Giuseppe di cui fu incaricato a Torino durante la prima guerra mondiale, diventati poi sacerdoti, missionari, uomini maturi in varie posizioni di responsabilità nella società, continuò a scrivere, dando loro consigli per vivere rettamente ciascuno secondo il proprio stato. Così pure faceva verso i suoi collaboratori missionari, laici e benefattori. Ovunque traspare la sua fede. Impressiona la naturalezza, la sincerità e il calore umano con cui scrive, in uno stile vivace e arguto. Egli, musico nato, era sensibilissimo (e questo lo considerava uno dei suoi difetti). Scrisse: «Ma che devo Prefazione 11

12 farci se il Signore mi ha fatto così? Mi pare necessario esprimere anche esteriormente il mio affetto e il mio amore». E lo fece con parole che mostrano come amasse veramente tutti quelli che avevano relazione con lui. Nella scelta dei brani, pur restando fedeli all originale, per mantenere una certa brevità ed evitare ripetizioni, abbiamo eliminato parole ed espressioni non necessarie e a volte cambiato qualche parola arcaica o dialettale di difficile interpretazione per chi non conosce l ambiente, e abbiamo tradotto in italiano le numerose citazioni latine. Ma è sempre possibile trovare l originale nell Epistolario pubblicato su internet cercando il numero o la data della lettera. Questi brani sono stati scelti per dare ai lettori lo spunto per una breve meditazione o lettura spirituale. Penso che può essere utile leggere un brano ogni giorno. Se questo lavoro servirà per approfondire la fede, per la gloria di Dio e la salvezza delle anime a cui egli mirava, siano rese grazie a Dio. Con la speranza che presto sia dichiarato beato. Don Gaetano Compri vice postulatore della Causa 12 Don Cimatti maestro di vita

13 «Coraggio, mio caro. Ravviviamo la nostra fede. Cerca rifugio nella preghiera, il Signore sa bene quanto è per il bene delle vostre anime. Preghiamo a vicenda uniti in carità e preghiera quotidiana». Don Vincenzo Cimatti (lettera a un suo ex-allievo), 25 maggio 1963 Prefazione 13

14 Vincenzo Cimatti (1893)

15 Don Vincenzo Cimatti prima di partire per il Giappone Nato a Faenza il 15 luglio 1879, nel 1882 vide don Bosco. Frequentò l oratorio salesiano, e a 9 anni entrò nella scuola salesiana della sua città. Nel fece il noviziato a Foglizzo Canavese (To) sotto la guida del suo maestro don Eugenio Bianchi, e il 4 ottobre 1896 a 17 anni emise i voti perpetui. Passato al liceo di Valsalice (To), vi studiò e poi insegnò fino al Nel 1899 si iscrisse alla Facoltà di Agraria della Regia Università di Torino dove conseguì il dottorato nel 1903 e poi nel 1906 il dottorato nella Facoltà di Filosofia-Pedagogia. Nell agosto 1900, al Regio Conservatorio di Parma conseguì il diploma di maestro di coro. Fu ordinato sacerdote il 18 marzo Furono anni di intensa attività. Dal 1912 al 1919, lavorò negli oratori di San Luigi e San Giuseppe di Torino, presso la chiesa di San Giovanni Evangelista, continuando a insegnare a Valsalice. Nel 1920 fu nominato preside del liceo e nel 1922 direttore della casa religiosa di Valsalice. I suoi allievi gli rimasero legati per tutta la vita, tenendosi in contatto epistolare con lui. Per loro don Cimatti era il maestro ideale e un santo. Ma il suo ideale era quello di diventare missionario. 15

16 3. A Eugenio Bianchi (suo maestro di noviziato), maggio 1899 Il chierico Cimatti, giovane salesiano di 20 anni, finisce il liceo a Valsalice dove fu seppellito don Bosco e sta per entrare all Università. Pieno di buoni propositi, sperimenta le lotte dell età giovanile. Veda, quel che mi dispiace (ma d altra parte mi tiene umile) è che sono proprio quasi sempre allo stesso punto superbia, fantasia, musica, parenti, ed ho un bel dire: «Ora comincio, nunc coepi!». Mi metto sempre, e per lo più scendo giù, giù Eppure il Sacro Cuore e la buona Mamma Maria e don Bosco mi vogliono tanto bene. Non può credere quanto mi consoli quando alla sera corro a Maria e mi sento dire: «Bravo! Oggi hai fatto qualche cosa per me!». Ma il più delle volte, specie da don Bosco, quando gli parlo, se mi ricordo, come mi insegnò Lei, sono dolci rimproveri, talvolta aspri lamenti, e giudichi Lei! Veda quanto ho bisogno di farmi buono! Ogni giorno più vado scoprendo qua dentro tante magagne. Oh, sapessi davvero umiliarmi! Come piacerei a Gesù! Talvolta faccio delle Comunioni tanto fredde che non so che dirà Gesù e credo che sia perché mi preparo troppo poco ed è proprio così! Mi pare che queste freddezze provengano per mia negligenza. Ma voglio farla finita una buona volta con questa miseria! 16 Don Cimatti maestro di vita

17 21. A Paolo Albera (rettor maggiore), 28 ottobre 1918 Siamo qui alla fine della prima guerra mondiale. Durante quei terribili anni è direttore dell oratorio San Luigi e San Giuseppe: un lavoro quotidiano che non dà sosta. Si sente sfinito. Sono circa 6 anni che io non tocco più un libro, affannandomi, quasi solo, per questo povero oratorio di San Luigi, in cui potrà sembrare che io abbia fatto qualche cosa, ma è fumo e non arrosto, data la mia impreparazione e il dovere di attendere alla scuola. La responsabilità mi ammazza, perché sento la mia debolezza fisica (non sono più giovane), la mia povertà mentale (non avendo finora potuto aver un po di calma alla mia testa e come insegnante e più come sacerdote) e ancora di più la mia povertà morale. Ohi quali lotte interne terribili, che cerco di rintuzzare con il lavoro che può parere in qualche caso bestiale! Oh, se i superiori potessero vedere l animo mio, come tante volte ho cercato di mostrarlo! Ma disgraziatamente fra noi si fanno ancora troppi complimenti, troppe lodi; non mi si vuole credere e allora io rimango come ora nella contraddizione implacabile, in un urto terribile tra la realtà schietta della mia coscienza e tra la volontà dei superiori. Ho esposto (non so se mi sarò fatto capire, perché Così visse, così scrisse 17