L amministratore di sostegno, il tutore, il trustee (e il guardiano): l ufficio, le facoltà e i doveri ad esso connessi, le responsabilità
|
|
- Gianluigi Romagnoli
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Capitolo 11 Amministrazione di sostegno, interdizione, trust a confronto L amministratore di sostegno, il tutore, il trustee (e il guardiano): l ufficio, le facoltà e i doveri ad esso connessi, le responsabilità Si richiede ora un confronto tra le figure che possono entrare, con diverse modalità, nella vita del disabile, beneficiario di una protezione, garantita dalla legge, cioè tutore, amministratore di sostegno, trustee. Nella cultura comune è ben nota la figura del tutore dell interdetto, presente già nel codice civile del 1942, disciplinata, per rinvio, dalle regole dettate per il tutore del minore di età. Di regola è un familiare o, in mancanza, altra persona idonea, scelta con esclusivo riguardo alla cura ed agli interessi del beneficiario (art. 424 c.c.). Anche l amministratore di sostegno può essere un familiare, e quindi è privilegiata la relazione affettiva. Tuttavia per l amministratore di sostegno la legge (art. 408 c.c.) sottolinea anche efficacemente che la scelta deve cadere su persona idonea a tener conto dei bisogni e delle «aspirazioni» del beneficiario e quindi introduce un parametro di valutazione non propriamente tecnico, che evidenzia il vincolo di solidarietà e soprattutto di fiducia, di qualità quasi genitoriale (di aspirazioni il codice parla all art. 147 c.c.) che deve fondare il rapporto tra amministratore di sostegno e beneficiario 69. Possono essere nominati amministratore di sostegno anche gli enti collettivi, le associazioni (cioè le organizzazioni di volontariato, gran parte delle ONLUS, le associazioni di promozione sociale), nella persona del legale rappresentante dell ente stesso o di altro socio delegato dal legale rappresentante dell ente, le fondazioni, i comitati (art. 408, 4 comma, c.c.) ed anche gli operatori dei servizi socio sanitari pubblici o privati, esclusi quelli che hanno in cura o in carico il beneficiario (art. 408, 3 comma, c.c.). Anche il trustee per una persona disabile può essere una persona 69 G. FERRANDO, Protezione dei soggetti deboli e misure di sostegno, in S. PAT- TI (a cura di), La riforma dell interdizione e dell inabilitazione, cit., p. 129 s., e assumono rilevanza anche relazioni di vicinato, costruite su di un tessuto di solidarietà, affetto, pazienza, ascolto, a volte più significative di quelle proprie di un rapporto parentale.
2 348 Maria Rosa Spallarossa fisica o una persona giuridica o una associazione non riconosciuta. Anche la scelta del trustee del disabile deve anzitutto riguardare una persona di fiducia 70. La scelta del trustee, se il ricorso al trust è motivato soprattutto dalla gestione del patrimonio, deve cadere inoltre su una persona o su più persone, su una società, che abbiano una gestione professionale della ricchezza mobiliare e immobiliare, una persona «saggia, esperta, professionalmente dedita all attività di gestione richiesta» 71. Le caratteristiche richieste per la persona del trustee richiamano ad un fondamento fiduciario, per il profilo della gestione del patrimonio del beneficiario ed anche per la cura della sua persona: egli deve impiegare «la diligenza e l abilità ragionevolmente richieste nelle specifiche circostanze nelle quali egli si trovi ad agire 72. Analogo fondamento fiduciario caratterizza il rapporto tra beneficiario e amministratore di sostegno per il quale spesso la cura della persona del beneficiario e del suo patrimonio, in funzione della cura della persona, è sicuramente prevalente. L amministratore di sostegno infatti deve essere anzitutto capace di ascolto della persona, capace di trasformare i suoi bisogni in risposta giuridica 73, di costruire relazioni del beneficiario, di assumersi continuità di presa in carico, di creare condizioni per una migliore qualità di vita del beneficiario. Di per sé la scelta dell amministratore non richiede un consenso del beneficiario, ma, di fatto, dovrà essere persona da lui accettata 74, dal momento che egli è chiamato, nello svolgimento dei propri compiti, ad a- scoltare la persona, a realizzare i suoi bisogni e le sue aspirazioni e deve informarlo sugli atti da compiere (art. 410, 1 e 2 comma, c.c.; 70 Circa la possibilità di identificazione tra le funzioni dell amministrazione di sostegno e del trustee, v. L. SANTORO, Il trust in Italia, cit., p A. GAMBARO, Trust, cit., p Precisa al riguardo M. LUPOI, Trusts, cit., p. 281 s., che si richiede in sostanza al trustee di far uso di quella diligenza e di quella abilità con riferimento alle «specifiche conoscenze e all esperienza che ha lasciato intendere di possedere» e, quando si tratta di trustees professionali, con riferimento «alle conoscenze e all esperienza che è ragionevole attendersi da un trustee professionale». 73 P. CENDON, La tutela civilistica dell infermo di mente, cit., p In questo senso si è in precedenza parlato di «contrattazione» con riferimento all amministrazione di sostegno.
3 Capitolo 11 Amministrazione di sostegno, interdizione, trust a confronto 349 art. 412, 2 comma, c.c.) 75. Ciò non esclude che possa essere designato come trustee anche un amministratore di sostegno, scelto per le sue doti di professionalità nell amministrazione dei patrimoni e soprattutto nella guida del disabile alle proprie attività relazionali 76. Nell atto istitutivo possono essere qualificati i poteri del trustee, si potrà stabilire che determinate decisioni, relative alla cura della persona del beneficiario (es. trattamento sanitario, ricovero in residenza sanitaria protetta), debbano essere prese a seguito di un consenso del beneficiario stesso e/o dei suoi familiari. Si possono inoltre conferire al trustee diversificati poteri di intervento che gli consentano un adeguamento delle cure della persona al modificarsi della situazione iniziale, per un miglioramento o un peggioramento delle sue condizioni (il soggetto colpito da ictus o il tossicodipendente acquistano progressivamente autonomia nella gestione della quotidianità, l anziano volge verso un irreparabile processo degenerativo delle proprie facoltà). L atto istitutivo del trust potrà anche prevedere personale specialistico che coadiuvi il trustee nell assistenza al disabile 77 o anche più trustee, in tempi successivi; potrà attribuire al trustee il potere di conferire, alla morte del disabile, i beni in trust alle associazioni di volontariato che si sono prese cura del disabile stesso. Al trustee, che deve curare il patrimonio del disabile, sono intestati i beni in trust, in un rapporto tra trustee e beni in trust che è temporaneo e finalizzato alla realizzazione degli interessi del beneficiario; egli deve amministrarli e può disporne secondo quanto stabilito nell atto istitutivo. I suoi doveri hanno fonte primaria non tanto in discipline legali quanto in normative tecniche o deontologiche (codici di autodisciplina) 78. A carico del trustee sono posti alcuni doveri, che sono connessi all atto istitutivo 79, a quello strumento che il 75 Per questa ragione non poche perplessità sorgono quando si ritiene possibile il ricorso ad un amministratore di sostegno per persona del tutto priva di autonomia: in questo caso, infatti l amministratore di sostegno non potrà decidere previo accordo con il beneficiario. 76 A. PALAZZO, Autonomia privata e trust protettivi, cit., p. 193; M. LUPOI, Trusts, cit., p A. PALAZZO, Autonomia privata e trust protettivi, cit., p A. GAMBARO, Trust, cit., p G. PONZANELLI, Le annotazioni del comparatista, in A. GAMBARO-A. GIAR-
4 350 Maria Rosa Spallarossa disponente ha scelto per far conseguire al beneficiario vantaggi sia sul piano economico sia sul piano personale: il trustee deve amministrare con la dovuta perizia, con onestà e senza perseguire interessi personali o vantaggi dal proprio ufficio, deve prendere possesso dei beni immobili oggetto del trust e proteggerli, fare investimenti, redigere rendiconto e fornire informazioni, non delegare il potere di compiere attività che comportino decisioni discrezionali. In sintesi, il trustee ha un obbligo di diligenza che si concretizza i due elementi: la cura e l abilità che sono ragionevoli alla luce delle circostanze del caso. Una particolare attenzione il trustee deve rivolgere nell attuazione delle direttive, relative alla cura della persona, che siano precisate nell atto istitutivo 80 : terapie, assistenza professionale qualificata, conservazione delle abitudini e dell ambiente, svaghi, attività che implichino una qualche forma di aggregazione (musica, vela, laboratorio teatrale). Lo svolgimento di tutta una serie di attività di riabilitazione della persona potrebbero evitare il ricorso ad altre misure protettive che spesso tutelano più efficacemente i familiari e i possibili successori più che il soggetto bisognoso. L amministratore di sostegno non è titolare di diritti sui beni del beneficiario, ma può compiere sui beni gli atti, nei limiti di disponibilità di spesa stabiliti nel decreto di nomina. La legge definisce anche le modalità di adempimento dei doveri da parte dell amministratore di sostegno: egli deve tener conto dei bisogni e delle aspirazioni del beneficiario (art. 410, 1 comma, c.c.), deve evitare contrasti, scelte o atti dannosi al beneficiario (art. 410, 2 comma, c.c.); deve agire con diligenza nel perseguire l interesse o nel soddisfare i bisogni o le richieste del beneficiario (art. 410, 2 comma, c.c.). La legge non risponde espressamente all interrogativo sulla responsabilità dell amministratore di sostegno che violi quelle regole imposte, né è ancora stato approvato un codice di deontologia professionale per gli amministratori di sostegno, in attesa di istituzione di un albo dei medesimi. È solo previsto che, nel caso di contrasto, di atti dannosi o di negligenza da parte dell amministratore di sostegno, determinati soggetti (art. 410, 2 comma, c.c.) possano rivolgersi al giudice tute- DINA-G. PONZANELLI (a cura di), Convenzione relativa alla legge sui trusts ed al loro riconoscimento, cit., p A. PALAZZO, Autonomia privata e trust protettivi, cit., p. 195.
5 Capitolo 11 Amministrazione di sostegno, interdizione, trust a confronto 351 lare, il quale «adotta» gli opportuni provvedimenti. Il giudice tutelare potrà disporre i provvedimenti richiesti per la cura della persona e per la gestione del patrimonio, come la sostituzione dell amministratore, non potrà però decidere né sulla ammissibilità, né sulla quantificazione dei danni, conseguenti agli atti da lui compiuti o alla sua negligenza. La domanda di risarcimento dei danni deve essere proposta al Tribunale ordinario. In questo caso l amministratore di sostegno deve rispondere, in base alle regole dettate in materia di tutela (artt. 382, 411 c.c.) dei danni causati al beneficiario o ai terzi. Mi sembra che l amministratore di sostegno debba rispondere anche di eventuali danni arrecati, a sé o a terzi, dal beneficiario, nell ipotesi che questi, del tutto privo di autonomia, abbia compiuto atti in violazione della legge o delle disposizioni contenute nel decreto di nomina, a causa della negligenza dell amministratore di sostegno nel provvedere all adempimento dei compiti lui affidati 81. Il trustee deve perseguire lo scopo del trust, ha facoltà e l onere di disporre dei beni, utilizzarli, venderli, non per un proprio vantaggio ma a vantaggio del disabile, nei limiti previsti dall atto istitutivo, utilizzare i redditi dei beni al fine di una effettiva e pronta risposta a tutte le esigenze del disabile. Anche per il trustee, come per l amministratore di sostegno si pone l interrogativo se e a quali condizioni possa configurarsi una responsabilità a suo carico. Il trustee risponde nei confronti dei terzi personalmente ed illimitatamente per le obbligazioni assunte 82. La violazione, da parte del trustee, delle regole che, si è detto, trovano la loro fonte non solo nelle norme giuridiche, ma anche nelle norme deontologiche, può comportare la responsabilità del medesimo, an- 81 In tal caso assume notevole rilevanza la ipotizzabilità di una amministrazione di sostegno anche per soggetti completamente privi di autonomia: in questo caso si potrebbe infatti configurare una eventuale responsabilità ex 2047 c.c. dell amministratore di sostegno, in funzione degli obblighi di protezione e di sorveglianza ad esso affidati. Chiarisce, al riguardo, Trib. Venezia 12 settembre 2005, che l amministratore di sostegno non ha alcun compito di sorveglianza o di vigilanza «nei limiti in cui questa responsabilità non siano insite nel ruolo di fatto rivestito dall amministratore di sostegno (familiare o meno) di effettivo controllo del beneficiario (es. quale genitore o parente presso cui si trovi il beneficiario, o responsabile di servizi o di strutture che lo ospitino)». 82 Per approfondimenti, si rinvia a M. LUPOI, Trusts, cit., p. 282 ss.
6 352 Maria Rosa Spallarossa che sulla base di dette norme. Si è rilevato che le regole sulla responsabilità del trustee per inadempimento alle disposizioni dell atto istitutivo o della legge sono estremamente rigide: si configura una sua responsabilità oggettiva se egli abbia agito in difformità delle condizioni del trust o delle sue funzioni, sia nell ipotesi di compimento di un atto che non rientri fra i suoi poteri, sia nell ipotesi di omissione di un atto erroneamente ritenuto non incluso nei suoi poteri 83. La legge non dispone circa il diritto al compenso dell amministratore di sostegno, che non sia un familiare (per il quale dovrebbero prevalere le regole della solidarietà familiare). Il rinvio, contenuto nell art. 411 c.c., all art. 379 c.c., legittima una interpretazione di gratuità dell ufficio, salva equa indennità attribuita dal giudice tutelare, in considerazione dell entità del patrimonio e delle difficoltà dell amministrazione. Naturalmente gratuito è ritenuto l ufficio del trustee, salvo che, secondo consuetudine, il disponente non preveda un compenso 84. L atto istitutivo di un trust può prevedere anche la nomina di un guardiano, figura differentemente interpretata. Può essere considerata intesa in funzione di controllo sull operato del trustee: in tal caso al guardiano può essere richiesto di esprimere un consenso vincolante circa atti di natura patrimoniale e vigilanza sull operato del trustee per l assistenza al disabile, ed il guardiano può anche chiedere la revoca del trustee o la nomina di un nuovo trustee 85. Se normalmente il guardiano ha ruolo di vigilanza, con riferimento al trust per disabili il guardiano (che potrebbe essere il socio di una associazione di volontariato) può essere considerato anche come colui che segnala al trustee le esigenze personali o di cura della persona del diversamente abile (assistenza sanitaria e psicologica, attività ricreative, inserimento lavorativo compatibile con la residua autonomia della persona) e che affianchi in qualche modo l attività dell amministratore trustee che si prende cura della gestione del patrimonio 86. La separazione tra le due funzioni è peraltro difficilmente giustifi- 83 M. LUPOI, Trusts, cit., p. 277 ss. 84 Sul punto, v. M. LUPOI, Trusts, cit., p D. CARUSO, Trust in favore di soggetto portatore di handicap, in Trusts e attività fiduciarie, 2000, p A. PALAZZO, Autonomia privata e trust protettivi, cit., p. 193; M. LUPOI, Trusts, cit., p. 646.
7 Capitolo 11 Amministrazione di sostegno, interdizione, trust a confronto 353 cabile quando la gestione del patrimonio è prevalentemente, se non esclusivamente, destinata alla cura della persona. Verso chi risponde il guardiano? Il guardiano che agisce perché siano rispettate le finalità del trust risponde verso il beneficiario ed in questo caso non risponde il trustee. 8. L amministrazione di sostegno: i ruoli del giudice e dei servizi socio sanitari Si possono rilevare limiti e criticità della legge n. 6/2004, che sono da collegare non allo strumento nuovo introdotto, efficace risposta ad esigenze di autonomia di soggetti portatori di diverse disabilità, ma alla sua concreta attuazione. L amministrazione di sostegno «figura di massa» e, al tempo stesso «misura personalizzata» (in rapporto al beneficiario richiede una esatta individuazione degli atti, che all amministratore di sostegno sono attribuiti per rappresentanza o assistenza della persona priva di autonomia) può richiedere che, al mutare delle condizioni della persona, si renda necessaria anche una modifica o integrazione delle decisioni del giudice tutelare, con la conseguenza inevitabile di un carico per gli uffici giudiziari e per gli operatori tuttora non facilmente quantificabile. Tanto che ci si è interrogati 87 se si renda necessario e con quali modalità introdurre una integrazione tecnica strutturale, all interno dell ufficio del giudice tutelare, con i servizi socio sanitari che sono impegnati nella cura o nell assistenza del disabile, ai quali la legge n. 6/2004 non pare invece attribuire espressamente il ruolo molto rilevante di «cerniera». Il loro ruolo è dunque rappresentato da un corretto, informato, efficace uso di questo strumento preventivo di protezione delle persone «indebolite». La proposta per il ricorso ad una amministrazione di sostegno può provenire dai servizi sanitari e sociali direttamente impegnati nella cura ed assistenza della persona (art. 406, ultimo comma, c.c.), anzi i responsabili di tali servizi «sono tenuti» a proporre al p P. CARBONE, Libertà e protezione nella riforma dell incapacità di agire, cit.,
LA RESPONSABILITA CIVILE DELL ASSISTENTE SOCIALE. Avv. Sibilla Santoni
LA RESPONSABILITA CIVILE DELL ASSISTENTE SOCIALE Avv. Sibilla Santoni Società sempre più complessa e problematica necessità degli assistenti sociali di conoscere i rischi giuridici a cui vanno incontro
Dettagli********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ;
Consiglio di Amministrazione Deliberazione n. del OGGETTO: RECEPIMENTO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 79 11035 DEL 17/11/03 Approvazione linee d indirizzo per lo sviluppo di una rete di servizi
DettagliREGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.
DettagliL AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO
L AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO a cura di Donatella Di Gruccio Si tratta di un istituto giuridico entrato per la prima volta nell ordinamento italiano con la legge n. 6 del 9 gennaio 2004. Lo scopo è quello
Dettagli1. Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell ambito della propria famiglia.
Nuovo testo della Legge n. 184 del 1983 Diritto del minore ad una famiglia come modificata dalla legge del 28/3/2001 n. 149 TITOLO I Principi generali Art. 1 1. Il minore ha diritto di crescere ed essere
DettagliRegolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare
Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare febbraio 2013 1 1 PREMESSA... 3 1.1 Oggetto... 3 1.2 Perimetro di applicazione e modalità di recepimento...
DettagliCITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente
CITTÀ DI AGROPOLI Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente Approvato con deliberazione della Giunta comunale n 358 del 06.12.2012 Regolamento per
DettagliSTATUTO DELLA FONDAZIONE R.E TE. IMPRESE ITALIA
STATUTO DELLA FONDAZIONE R.E TE. IMPRESE ITALIA Articolo 1. Denominazione e sede. Su iniziativa dell Associazione R.E TE. Imprese Italia è costituita la Fondazione R.E TE. Imprese Italia, con sede in Roma.
DettagliCittà di Nichelino Provincia di Torino. Regolamento degli Uffici Legali Enti Pubblici. al fine dell iscrizione nell Elenco speciale
Città di Nichelino Provincia di Torino Regolamento degli Uffici Legali Enti Pubblici al fine dell iscrizione nell Elenco speciale Approvato dal Consiglio dell Ordine degli Avvocati di Torino il 29.4.2014
DettagliISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI. Relazione
ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI Relazione Con le Istruzioni sulla trattazione dei reclami (di seguito, Istruzioni ) la COVIP intende procedere nella realizzazione di interventi volti ad accrescere
DettagliALLEGATO D. Roma lì, / / Equitalia S.p.A. il Titolare
1 Premessa e quadro normativo Il Contratto sottoscritto da Equitalia S.p.A. e ha ad oggetto l affidamento dei servizi di implementazione e manutenzione del nuovo Sistema Informativo Corporate - Sistema
DettagliREGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ. Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 10 giugno 2015 1/50
REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 10 giugno 2015 1/50 REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ Articolo 1 - Oggetto
DettagliCodice Deontologico. Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori
Codice Deontologico Approvato dall Assemblea Ordinaria dei Consorziati con Delibera del 28/09/2011 INDICE 1. Premessa 2. Destinatari 3. Scopo 4. Principii, doveri, responsabilità e modelli di comportamento
DettagliREGOLAMENTO COMUNALE AFFIDAMENTO FAMILIARE DEI MINORI Approvato con Delibera C.C. 43/01 ART. 1 ART. 2 ART. 3
REGOLAMENTO COMUNALE AFFIDAMENTO FAMILIARE DEI MINORI Approvato con Delibera C.C. 43/01 ART. 1 L amministrazione comunale attua l affidamento familiare allo scopo di garantire al minore le condizioni migliori
DettagliCome cambia l antiriciclaggio
Come cambia l antiriciclaggio Chi sono i titolari effettivi? Chi è l esecutore e cosa deve essere inserito nell AUI Iside Srl Milano 20 settembre 2013 Avv. Sabrina Galmarini - Partner Il titolare effettivo
DettagliAMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO. relatore Avv. Annalisa Valgimigli
AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO relatore Avv. Annalisa Valgimigli Dati ISTAT in Italia persone disabili: I portatori di handicap sono oltre due milioni e 600 mila su un totale di 57.000.000 di cittadini, di
DettagliFONDO, TRUST, VINCOLO DI DESTINAZIONE NOTAIO EMANUELE DE MICHELI
TUTELA PATRIMONIALE FONDO, TRUST, VINCOLO DI DESTINAZIONE NOTAIO EMANUELE DE MICHELI Fonti normative FONDO PATRIMONIALE: artt. 167 ss. cod. civ. Fonti normative FONDO PATRIMONIALE: artt. 167 ss. cod. civ.
DettagliAMMINISTRATORE DI SOSTEGNO E TUTORE PER LA PERSONA ANZIANA. Silvia Simona Giovanna Colombo
AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO E TUTORE PER LA PERSONA ANZIANA Silvia Simona Giovanna Colombo AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO Legge n 6/2004 Art 1 FINALITA DELLA LEGGE La presente legge ha finalità di tutelare,
DettagliCorso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi
Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi La sicurezza sui luoghi di lavoro Il testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro Ing. Luca Magnelli Firenze 19 ottobre 2010 D.Lgs. 9 Aprile 2008 n.
DettagliRISOLUZIONE N.15/E QUESITO
RISOLUZIONE N.15/E Direzione Centrale Normativa Roma, 18 febbraio 2011 OGGETTO: Consulenza giuridica - polizze estere offerte in regime di libera prestazione dei servizi in Italia. Obblighi di monitoraggio
DettagliRisoluzione n. 150/E. Roma, 9 luglio 2003
Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Risoluzione n. 150/E Roma, 9 luglio 2003 Oggetto: Depositi a garanzia di finanziamenti concessi ad imprese residenti aventi ad oggetto quote di fondi comuni di
Dettaglisumere, come peraltro confermato dalla giurisprudenza, che:
114 sumere, come peraltro confermato dalla giurisprudenza, che: Dottrina «sarebbe valida un accettazione beneficiata senza successivo inventario, che potrebbe essere formato dal minore entro un anno dalla
DettagliCOMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA
COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA Cap 06060 P.zza della Repubblica n. 4 P.IVA 00436320543 Tel. 075.830186 e-mail: info@comune.paciano.pg.it fax. 075.830447 REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI AFFIDAMENTO
DettagliSCHEMA STATUTO PER LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO
giunta regionale 8^ legislatura ALLEGATO B Dgr n. 3117 del 21/10/2008 pag. 1/7 SCHEMA STATUTO PER LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO ALLEGATO B Dgr n. 3117 del 21/10/2008 pag. 2/7 ART. 1* (Denominazione
DettagliFisco & Contabilità La guida pratica contabile
Fisco & Contabilità La guida pratica contabile N. 08 26.02.2014 Enti non profit: le scritture contabili Categoria: Associazioni Sottocategoria: Varie Gli enti non commerciali rappresentano un fenomeno
DettagliCOMUNE DI RIPOSTO Provincia di Catania. Regolamento per l affidamento familiare dei minori
COMUNE DI RIPOSTO Provincia di Catania Regolamento per l affidamento familiare dei minori Adottato con deliberazione consiliare n 41 del 16/03/2000 COMUNE DI RIPOSTO Provincia di Catania Regolamento per
DettagliSISTEMA DISCIPLINARE. Venis Venezia Informatica e Sistemi S.p.A.
SISTEMA DISCIPLINARE Venis Venezia Informatica e Sistemi S.p.A. Versione: 3.0 Approvato con determinazione dell Amministratore Unico il 7 novembre 2014 MO231 - pag. 1 di 5 SISTEMA DISCIPLINARE 1. PREMESSA
DettagliQuale tipo di società scegliere per il proprio business
Quale tipo di società scegliere per il proprio business È possibile scegliere la forma giuridica più conveniente all interno di queste quattro categorie: 1) Impresa individuale 2) Società di persone 3)
DettagliREGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE
REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE 2000 Adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 86 del 29 settembre ARTICOLO 1 - RIFERIMENTI LEGISLATIVI L affido è disposto dal Comune, o chi da esso delegato, in
DettagliHEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE www.health-management.it
1 OGGETTO LAVORO NOTTURNO ED ETÀ ANAGRAFICA QUESITO (posto in data 26 luglio 2012) Sono un dirigente medico in servizio presso un Azienda Ospedaliera. Desidero essere informata se dopo il compimento del
DettagliRISOLUZIONE N. 110/E
RISOLUZIONE N. 110/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 15 maggio 2003 Oggetto: Istanza di interpello. IVA. Lavori di costruzione, rifacimento o completamento di campi di calcio. Comune di.
DettagliAMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI approvato con deliberazione G.P. n. 188 del 25.7.2001 modificato con deliberazione G.P. n. 83 del
DettagliGruppo Albergatori della provincia di Monza e Brianza REGOLAMENTO
Gruppo Albergatori della provincia di Monza e Brianza REGOLAMENTO ART.1 - Denominazione e ambiti di rappresentanza Nell ambito dell Associazione Provinciale Albergatori di Milano di seguito Apam - è costituito
DettagliL Acquisizione di beni e l affidamento della progettazione e/o realizzazione di servizi e interventi sociali
Regolamento per L Acquisizione di beni e l affidamento della progettazione e/o realizzazione di servizi e interventi sociali ( approvato con delibera di C.C. n. 17 del 29/07/05) Sommario SOMMARIO... 2
DettagliIL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29;
OGGETTO: Emanazione del Regolamento per la formazione del personale tecnicoamministrativo novellato dalla delibera del Consiglio di Amministrazione in data 22/12/2010. IL RETTORE D.R. N. 1 VISTO lo Statuto
DettagliApprovazione CDA del 25 giugno 2009. Limiti al cumulo di incarichi ricoperti dagli amministratori di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A.
Approvazione CDA del 25 giugno 2009 Limiti al cumulo di incarichi ricoperti dagli amministratori di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A. Regolamento U n i p o l G r u p p o F i n a n z i a r i o S. p. A. Sede
DettagliAlla scrittura privato o all atto pubblico dovrà essere allegato il regolamento del Fondo.
FONDAZIONE COMUNITARIA DEL VCO REGOLAMENTO E LINEE GUIDA PER LA COSTITUZIONE DEI FONDI PATRIMONIALI 1. Tipologie di Fondi patrimoniali Presso la Fondazione Comunitaria del VCO è possibile costituire le
DettagliAZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA PISANA REGOLAMENTO PER L ACCETTAZIONE DELLE DONAZIONI
AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA PISANA REGOLAMENTO PER L ACCETTAZIONE DELLE DONAZIONI ( Redatto a cura dell U.O. Patrimonio) ART.1 SCOPO Il presente regolamento, adottato in attuazione della L.R.T. 24/2/2005
DettagliORDINE DEGLI ASSISTENTI SOCIALI Consiglio Regionale Marche
Partita Iva: vantaggi e svantaggi L apertura della partita iva consente di diventare liberi professionisti, con conseguenti vantaggi e svantaggi. Lavorare come liberi professionisti, consente di poter
DettagliSAFETY CAFFÈ - DIRIGENTI E PREPOSTI. La formazione per dirigenti e preposti sulla sicurezza e salute sul lavoro
SAFETY CAFFÈ - DIRIGENTI E PREPOSTI La formazione per dirigenti e preposti sulla sicurezza e salute sul lavoro Testo a cura di Pietro de Castiglioni Consulenza legale: avvocato Rolando Dubini Estratto
DettagliParere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.
Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito
DettagliREGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE DISABILI
SETTEMBRE 2008 AMBITO TERRITORIALE DISTRETTO 5 REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE DISABILI Relazione tecnica Il presente regolamento è lo strumento realizzato dai Comuni del Distretto 5 per
DettagliRISOLUZIONE N. 10/E. OGGETTO: Interpello Art. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Attività consultoriale a pagamento - Qualificazione ONLUS.
RISOLUZIONE N. 10/E Direzione Centrale Normativa Roma, 23 gennaio 2015 OGGETTO: Interpello Art. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Attività consultoriale a pagamento - Qualificazione ONLUS. Con l interpello
DettagliCOMUNE DI SPOTORNO Provincia di Savona
REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI FORME DI PREVIDENZA E ASSISTENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DEL COMUNE DI SPOTORNO APPROVATO CON DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE N. 10 DEL
DettagliSETTORE ASSICURATIVO. Il giorno 18 aprile 1995. tra. l ANIA. le OO.SS. premesso che
SETTORE ASSICURATIVO Il giorno 18 aprile 1995 tra l ANIA e le OO.SS. premesso che Le Parti intendono, con il presente accordo, dare attuazione agli adempimenti loro demandati dal decreto legislativo 19
DettagliREGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI
SETTEMBRE 2008 REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI Relazione tecnica Il presente regolamento è lo strumento di cui si sono dotati i Comuni del Distretto 5, secondo quanto previsto dalla
DettagliREGOLAMENTO PER LA PUBBLICAZIONE DI ATTI E PROVVEDIMENTI ALL ALBO CAMERALE. (Adottato con delibera della Giunta Camerale n.72, del 17 ottobre 2014)
REGOLAMENTO PER LA PUBBLICAZIONE DI ATTI E PROVVEDIMENTI ALL ALBO CAMERALE. (Adottato con delibera della Giunta Camerale n.72, del 17 ottobre 2014) Art.1 - Oggetto Il presente Regolamento disciplina, ai
DettagliCapitolo 2 Le Società Sportive e le Onlus sportive
Capitolo 2 Le Società Sportive e le Onlus sportive 2.. Le società sportive dilettantistiche La società sportiva dilettantistica è stata istituzionalizzata per la prima volta come società di capitali o
DettagliAzienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA La trasparenza è uno strumento per il controllo diffuso da parte dei cittadini dell attività amministrativa e un elemento dell azione di prevenzione
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA (P.T.T.I.) 2015 2017 1. Introduzione: organizzazione e funzioni dell amministrazione. La trasparenza costituisce strumento di prevenzione e contrasto
DettagliPIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
Fondazione Provinciale Bresciana per L Assistenza Minorile onlus PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Triennio 2014 2016 Indice Articolo 1. Articolo 2. Articolo 3. Articolo 4. Articolo 5. Articolo
DettagliVigilanza bancaria e finanziaria
Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO
DettagliANSALDO STS S.p.A. Codice di Internal Dealing
ANSALDO STS S.p.A. Codice di Internal Dealing Premessa. ANSALDO STS S.p.A. (di seguito la Società ) ha adottato il presente Codice di Internal Dealing ( Codice ) in conformità a quanto disposto dall art.
DettagliCONTRATTO DI COLLABORAZIONE COORDINATA E CONTINUATIVA
CONTRATTO DI COLLABORAZIONE COORDINATA E CONTINUATIVA (LAVORO A PROGETTO) Tra le sotto indicate Parti: La Società.. srl, costituita ai sensi della Legge italiana con sede a Milano in via., C.F. e P. IVA.,
DettagliREGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO
REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO APPROVATO DAL CONSIGLIO GENERALE NELL ADUNANZA DEL 28/06/2013 Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI
DettagliFEDERAZIONE NAZIONALE SOCIETA DI SAN VINCENZO DE PAOLI. Senigallia,Sabato 25 ottobre 2014
FEDERAZIONE NAZIONALE SOCIETA DI SAN VINCENZO DE PAOLI Senigallia,Sabato 25 ottobre 2014 Di cosa parleremo? Che cos è il non profit? Le ONP: le Fonti normative Le Organizzazioni di Volontariato 2 CHE COS
DettagliCittà di Castiglione delle Stiviere
Città di Castiglione delle Stiviere Provincia di Mantova REGOLAMENTO COMUNALE per LA VALORIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ AGRO-ALIMENTARI TRADIZIONALI LOCALI. ISTITUZIONE DELLA DE.C.O. (Denominazione comunale
DettagliSTATUTO SOCIALE ONLUS MARIANNA. È stata costituita, con riferimento agli articoli 2 e 18 della Costituzione Italiana, agli
STATUTO SOCIALE ONLUS MARIANNA ART. 1 - DENOMINAZIONE È stata costituita, con riferimento agli articoli 2 e 18 della Costituzione Italiana, agli articoli 36, 37 e 38 del Codice Civile e alle indicazioni
DettagliNel 2005 viene istituito l Albo comunale per censire i volontari
L Amministrazione di Sostegno. Il Ruolo del Servizio Sociale. Parto dall esperienza del Servizio Sociale dei 4 Ambiti Distrettuali (S. Vito, Pordenone, Cividale e Tarcento), soffermandomi in particolare
DettagliSCHEMA DI CONTRATTO DI FILIERA
ALLEGATO IV SCHEMA DI CONTRATTO DI FILIERA Premesso che: La Regione Basilicata, con deliberazione della Giunta Regionale n. del, ha approvato il bando pubblico Progetti Integrati di Filiera, che disciplina
DettagliREGOLAMENTO SULL ISTITUZIONE E LA TENUTA DEL REGISTRO DELLE DICHIARAZIONI ANTICIPATE DI VOLONTA (cd. TESTAMENTI BIOLOGICI)
REGOLAMENTO SULL ISTITUZIONE E LA TENUTA DEL REGISTRO DELLE DICHIARAZIONI ANTICIPATE DI VOLONTA (cd. TESTAMENTI BIOLOGICI) Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 27.. del 4 maggio 2015 INDICE
DettagliREGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA
COMUNE DI CARRARA Decorato di Medaglia d Oro al Merito Civile REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA Approvato in data con deliberazione consiliare n. Premesso che la Legge 5 Febbraio 1992 n.
Dettagli(Provincia di Perugia) Zona Sociale n. 4 REGOLAMENTO AFFIDO ETERO-FAMILIARE E SOSTEGNO FAMILIARE
(Provincia di Perugia) Zona Sociale n. 4 REGOLAMENTO AFFIDO ETERO-FAMILIARE E SOSTEGNO FAMILIARE Approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n.35 del 28/09/2011 Art. 1 Oggetto L affido familiare
DettagliATTO DI INDIRIZZO ai sensi dell art. 3, comma 1, lett. a) del D.P.C.M. 21 marzo 2001, n. 329
AGENZIA PER LE ONLUS ATTO DI INDIRIZZO ai sensi dell art. 3, comma 1, lett. a) del D.P.C.M. 21 marzo 2001, n. 329 in relazione alle partecipazione di controllo detenute da Onlus in enti societari aventi
DettagliIl dopo di noi La sostituzione fedecommissaria L usufrutto
Il dopo di noi E comune, per i genitori o per il coniuge o comunque per gli stretti parenti di una persona con disabilità, la preoccupazione per l ipotesi in cui il loro familiare abbia da sopravvivere
Dettagli>> Perché l'affido familiare dei minori. >> Che cos'é l'affido. >> Chi può fare l'affido e come. >> Tipologie dell'affido. >> Le forme dell'affido
>> Perché l'affido familiare dei minori >> Che cos'é l'affido >> Chi può fare l'affido e come >> Tipologie dell'affido >> Le forme dell'affido >> I soggetti dell'affido >> I soggetti dell'affido Il bambino/ragazzo:
DettagliREGOLAMENTO PER L AFFIDO FAMILIARE
REGOLAMENTO PER L AFFIDO FAMILIARE approvato dal Coordinamento Istituzionale con delibera n. 10 del 14/07/2009 PRINCIPI GENERALI Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell ambito della propria
DettagliREGOLAMENTO INTERNO PER LA GESTIONE E LA COMUNICAZIONE ALL ESTERNO DI INFORMAZIONI RISERVATE E PRIVILEGIATE
REGOLAMENTO INTERNO PER LA GESTIONE E LA COMUNICAZIONE ALL ESTERNO DI INFORMAZIONI RISERVATE E PRIVILEGIATE GIUGNO 2015 Articolo 1 - Ambito di applicazione 1.1 Il presente regolamento interno (di seguito
DettagliSTATUTO dell ASSOCIAZIONE CANTARE SUONANDO TRENTO. Associazione Cantare Suonando - Onlus
STATUTO dell ASSOCIAZIONE CANTARE SUONANDO TRENTO Approvato il 08.01.1997 Prima modifica: 23.06.1998 Seconda modifica: 23.06.2001 Terza modifica: 01.05.2005 Associazione Cantare Suonando - Onlus Articolo
DettagliCIRCOLARE N. 61/E. Roma, 27 dicembre 2010. OGGETTO: Ulteriori chiarimenti in merito alla disciplina fiscale dei Trust.
CIRCOLARE N. 61/E Direzione Centrale Normativa Roma, 27 dicembre 2010 OGGETTO: Ulteriori chiarimenti in merito alla disciplina fiscale dei Trust. PREMESSA Come noto, l articolo 1, commi da 74 a 76, della
DettagliRACCOLTA FIRMA PER L INTRODUZIONE DEL REGISTRO DEI TESTAMENTI BIOLOGICI DEL COMUNE DI VERONA
RACCOLTA FIRMA PER L INTRODUZIONE DEL REGISTRO DEI TESTAMENTI BIOLOGICI DEL COMUNE DI VERONA Premesso che: - l articolo 32 della Costituzione Italiana afferma che "La Repubblica tutela la salute come fondamentale
DettagliSOCIETÀ DI PERSONE. Società semplice (s.s.) Società in nome collettivo (s.n.c.) Società in accomandita semplice (s.a.s.) 2251-2290 c.c. 2291-2312 c.c.
SOCIETÀ DI PERSONE Società semplice (s.s.) 2251-2290 c.c. Società in nome collettivo (s.n.c.) 2291-2312 c.c. Società in accomandita semplice (s.a.s.) 2313-2324 c.c. SOCIETÀ SEMPLICE La società semplice
DettagliFONDO PER LE INFRASTRUTTURE PRODUTTIVE
FONDO PER LE INFRASTRUTTURE PRODUTTIVE Domande frequenti relative all Avviso per la manifestazione di interesse per il cofinanziamento di interventi finalizzati alla Razionalizzazione, riorganizzazione
DettagliLe istituzioni politiche dell Unione europea. Le funzioni delle istituzioni politiche CONSIGLIO EUROPEO
Le istituzioni politiche dell Unione europea Le funzioni delle istituzioni politiche Riflettono il loro carattere rappresentativo delle istanze che coesistono nell UE Il centro nevralgico dell Unione europea
DettagliREGOLAMENTO PER LA CITTADINANZA ATTIVA
COMUNE di CADELBOSCO di SOPRA!" #$!% REGOLAMENTO PER LA CITTADINANZA ATTIVA APPROVATO con Deliberazione C.C. n. 60 del 05/11/2015 ART. 1. - PRINCIPI E FINALITA' 1. Il Comune di Cadelbosco di Sopra (di
DettagliASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TREVISO
ASSOCIAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TREVISO REGOLAMENTO DELLE COMMISSIONI DI STUDIO SULLE MATERIE OGGETTO DELLA PROFESSIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI
DettagliSTATUTO DELL ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO ABILMENTE CON TUTTI PREMESSA
STATUTO DELL ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO ABILMENTE CON TUTTI PREMESSA L Associazione ABILMENTE CON TUTTI vuole essere una risposta alla situazione di profondo disagio in cui vengono a trovarsi le persone
DettagliCentrali Uniche di Committenza
Centrali Uniche di Committenza Si segnalano i primi rilevanti orientamenti adottati dall Autorità Nazionale Anticorruzione 1. Determinazione n. 3 del 25 febbraio 2015 Oggetto: rapporto tra stazione unica
DettagliSOGGETTI E OGGETTO DEL DIRITTO. (sintesi dal testo Comunità di Paolo Ronchetti Ed. Zanichelli)
SOGGETTI E OGGETTO DEL DIRITTO. (sintesi dal testo Comunità di Paolo Ronchetti Ed. Zanichelli) IL RAPPORTO GIURIDICO Il rapporto giuridico è una relazione tra due soggetti regolata dal diritto. corrisponde
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliREGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO
REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO AMBITO DI APPLICAZIONE TITOLO I PRINCIPI GENERALI Finalità del processo di gestione del patrimonio Fondo stabilizzazione
DettagliREGOLAMENTO IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI MEDIANTE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA
I REGOLAMENTI PROVINCIALI: N. 72 PROVINCIA DI PADOVA REGOLAMENTO IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI MEDIANTE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA Approvato con D.G.P. in data 17.10.2005 n. 610 reg. SOMMARIO
DettagliCircolare N.34 del 6 Marzo 2014
Circolare N.34 del 6 Marzo 2014 ONLUS e pubblici esercizi, attività polisportive dilettantistiche e commercio su aree pubbliche. I chiarimenti del MISE Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 2013-2015
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 2013-2015 Via Mario Angeloni, 80/A 06124 Perugia Posta certificata aur@postacert.it Sito web: www.aur-umbria.it INDICE n. pagina Premessa 3 Parte I
DettagliQUESITO SOLUZIONE INTERPRETATIVA PROSPETTATA DAL CONTRIBUENTE
RISOLUZIONE N. 169/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 1 luglio 2009 OGGETTO: Consulenza giuridica - Trattamento IVA applicabile alla gestione del patrimonio immobiliare. Art. 4, primo comma,
DettagliCOMUNE DI ARCO Provincia di Trento DISCIPLINARE PER LA TENUTA DEL REGISTRO DELLE DICHIARAZIONI ANTICIPATE DI TRATTAMENTI SANITARI
COMUNE DI ARCO Provincia di Trento DISCIPLINARE PER LA TENUTA DEL REGISTRO DELLE DICHIARAZIONI ANTICIPATE DI TRATTAMENTI SANITARI Articolo 1 Registro delle dichiarazioni (Testamenti Biologici) 1. Il Comune
DettagliCOMUNE DI CUNEO REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI SOVVENZIONI, CONTRIBUTI, E ALTRI BENEFICI A SENSI DELL ART. 12 DELLA LEGGE 7.8.1990 N.
COMUNE DI CUNEO REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI SOVVENZIONI, CONTRIBUTI, E ALTRI BENEFICI A SENSI DELL ART. 12 DELLA LEGGE 7.8.1990 N. 241 REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI SOVVENZIONI, CONTRIBUTI, E
DettagliARCESE TRASPORTI S.P.A. Modello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/2001 CODICE DISCIPLINARE
ARCESE TRASPORTI S.P.A. Modello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/2001 CODICE DISCIPLINARE ELENCO DELLE REVISIONI REV. DATA DESCRIZIONE APPROVAZIONE 00 28/07/15 Codice _Disciplinare
DettagliCONSIGLIO DELL ORDINE DEGLI AVVOCATI DI NAPOLI REGOLAMENTO AVVOCATI ELENCO SPECIALE
CONSIGLIO DELL ORDINE DEGLI AVVOCATI DI NAPOLI REGOLAMENTO AVVOCATI ELENCO SPECIALE NAPOLI 2015 Prefazione Con l art. 23 della L. 247/12, istitutiva del nuovo ordinamento forense, viene portato a termine
DettagliLEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA
LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA RIORDINO E PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI DELLA REGIONE E MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 8 AGOSTO 1994 N. 42 IN MATERIA DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO
DettagliLINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA
LINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA Versione 01 25/10/2012 Indice PREMESSA... 2 1 ACCETTAZIONE CONDIZIONI GENERALI PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA... 2 2 DEFINIZIONE MODULI
DettagliLegge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006)
Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006) Art.1 (Oggetto e finalità) 1. La Regione con la presente legge, in armonia
DettagliEmanato con D.R. n. 170 del 26 marzo 2009
Regolamento per l'utilizzazione dei fondi destinati alle iniziative e alle attività culturali e sociali degli studenti dell Università degli Studi della Basilicata Emanato con D.R. n. 170 del 26 marzo
DettagliRegolamento per l utilizzo temporaneo della Palestra scolastica. Il Consiglio D Istituto
Regolamento per l utilizzo temporaneo della Palestra scolastica Il Consiglio D Istituto Visto l art.50 del Decreto n 44 del 1/2 2001 che attribuisce all Istituzione scolastica la facoltà di concedere a
DettagliCostituire un associazione di volontariato
Costituire un associazione di volontariato Per il Forum Giovani Trieste, 6 maggio 2011 Intervento di Pierpaolo Gregori Francesca Macuz 1 Il Csv Fvg L attività del Csv Fvg Gestire il CSV La Mission del
DettagliIn particolare, lo Sportello del cittadino offrirà come servizio l'illustrazione di:
CNF: nasce lo Sportello del cittadino, consulenza gratuita Consiglio Nazionale Forense, bozza regolamento 14.02.2013 I Consigli dell Ordine degli Avvocati istituiranno uno Sportello per il cittadino con
DettagliREGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE
REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE Premessa L affidamento etero-familiare consiste nell inserire un minore in un nucleo familiare diverso da quello originario per un tempo determinato. È un esperienza di accoglienza
DettagliDALLA FIDUCIA AL TRUST IL TRUST COS E, IL SUO RICONOSCIMENTO IN ITALIA, LE APPLICAZIONI AL DIRITTO DI FAMIGLIA
DALLA FIDUCIA AL TRUST IL TRUST COS E, IL SUO RICONOSCIMENTO IN ITALIA, LE APPLICAZIONI AL DIRITTO DI FAMIGLIA Trissino Sabato 10 aprile 2010 1 La definizione di TRUST rapporto fiduciario in virtù del
DettagliCOMUNE DI CALCI. (Prov. di Pisa) DEL COMUNE DI CALCI (PI) (Approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 16 del 05.04.12)
COMUNE DI CALCI (Prov. di Pisa) REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DELLA SALA PROVE MUSICALI DEL COMUNE DI CALCI (PI) (Approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 16 del 05.04.12) Art. 1 - Finalità. L Amministrazione
DettagliModelli ex d.lgs. 231/01 e Modelli di prevenzione della corruzione ex L. 190/2012. Massimo Malena & Associati 20 maggio 2015
Modelli ex d.lgs. 21/01 e Modelli di prevenzione della corruzione ex L. 190/2012 Massimo Malena & Associati 20 maggio 2015 L impatto immediato e diretto della L. 190/2012 sul d.lgs. 21/01 La Legge 190
Dettagli