Metodologia di approccio alla riabilitazione della mano. I Giornata formativa AIFi Liguria 12 Aprile 2008

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1 Metodologia di approccio alla riabilitazione della mano I Giornata formativa AIFi Liguria 12 Aprile 2008

2 Premessa Wilder Penfield neurologo canadese Rappresentazione somatotopica corticale (Homunculus di Penfield)

3 Trauma alla mano = Grave insulto al cervello Fenomeni a cascata conseguenti al trauma

4 Fenomeni a cascata conseguenti al trauma Dal punto di vista espressivo-relazionale Destabilizzazione dell Unità psico-somatica ed in particolare della componente emotiva Attivazione della Reazione di attacco o fuga Risposta preprogrammata aspecifica

5 Fenomeni a cascata conseguenti al trauma Dal punto di vista espressivo-relazionale Compare la Paura per essere stati aggrediti Coscienza di poterlo essere nuovamente > Senso di perdita dello Scudo Protettivo

6 Fenomeni a cascata conseguenti al trauma Dal punto di vista espressivo-relazionale Insicurezza Arroccamento per necessità di protezione maggiore > Comparsa delle Tensioni Protettive per aumentare il livello di allerta ed allargare il raggio di percezione del rischio

7 Fenomeni a cascata conseguenti al trauma Dal punto di vista funzionale Impossibilità per la mano di proseguire la sua funzione esploratrice abbassamento del livello di abilità e di azione fino al non utilizzo Intervento dell economizzatore centrale che taglia la mano > Scotomizzazione

8 Fenomeni a cascata conseguenti al trauma Dal punto di vista strutturale (Danno anatomico) Modifica del comportamento motorio, sensitivo e vegetativo Comparsa dell Edema (temibile! > necrosi tissutale, degenerazione connettivale) Impotenza funzionale attuativa (aumento degli attriti interni, riduzione scorrevolezza superf. Dolore > disagio, senso di inadeguatezza >

9 L approccio globale Riattaccare il cervello alla mano! Ricreare lo schema motorio centrale

10 La Foto del soggetto

11 Inquadramento della Mano Immagine Per ogni uomo esiste una mano immagine centrale rappresentazione della mano funzionale acquisita con l educazione

12 Classificazione funzionale delle mani (J. Levame) Mano a un dito Mano a due dita Mano a tre dita Mano a quattro dita Mano a cinque dita Mano a sei o più dita Presse-bouton Hand boxing-glove Autonomia dell indice Autonomia del mignolo Autonomia delle cinque dita grazie ad adeguata educazione volontaria Rappresentazione solo centrale; perifericamente espressa da grandissima abilità gestuale

13 La valutazione del danno La professione del soggetto Gli hobbies precedentemente praticati Le relazioni conflittuali Il danno organico Il danno funzionale

14 La valutazione del danno Colloquio col malato (Come, Dove, Quando, Perché) Osservazione ( Protezione, Nascondere,...Ferite, Cicatrici, Peli, Unghie ) Esame articolare (Goniometro Mano in toto Dito leso) Esame neuromuscolare (F=0 / F=5) Palpazione della zona dolente (Scala 0/100, confronto con mano controlaterale) Esame funzionale della mano (Prese, Pugno, Est. Dita/polso, Radializzaz/ulnarizzaz, Prono/supinaz., Abduz./adduz. Dita, Singolarizzaz., tests di destrezza, Gesti quotidiani) Valutazione dell End Fill (sensazione di fine corsa)

15 L analisi posturale Valutazione delle Compensi, evitamenti, sostituzioni, blocchi > respiratorio

16 Corto - corto Lungo - lungo

17 Corto - corto Lungo - lungo

18 Il contatto col paziente Pilotare il trattamento Uso preciso, sicuro di: Contatti Appoggi Prese > vie di fuga Tenute

19 Pilotare il trattamento La lettura tattile Il controllo delle tensioni protettive < Il tocco correttivo Il tono della voce e la prosodia nei associato al comandi richiamo Il ritmo degli ordini attentivo La respirazione associata

20 La rieducazione funzionale Movimenti attivi autonomi Movimento attivo assistito Passivo!

21 La Kinesiterapia classica Recupero articolare Rinforzo muscolare

22 Gli Esercizi funzionali Recupero della coordinazione **

23 Tecniche di mobilizzazione Approccio delicato Contatto sensibile Massima precisione Fin da subito movimenti combinati > fisiologici e i più completi possibili Regola del Movimento inverso

24 Tecniche di mobilizzazione Maitland Mennell Cyriax Kaltenborn..

25 Gli ESACK Frutto della Scuola di Savona

26 Le integrazioni alla kinesiterapia Manovre di scollamento aderenziale Terapia strumentale Terapia ortesica Tecniche speciali

27 Metodiche e tecniche Utilizzo delle metodiche e delle tecniche più disparate

28 Terapia strumentale

29 Le ortesi

30 Terapie speciali Massaggio miofasciale Massaggio profondo trasverso Normalizzazioni articolari Reflessoterapie

31 Le Complicanze Le alterazioni vegetative Le aderenze Le cicatrici I cedimenti delle suture chirurgiche I neuromi Le rotture delle protesi articolari.

32 Sul Dolore in riabilitazione della mano!

33 Cause del fallimento di un trattamento riabilitativo Trattamento non adeguato per durata e qualità Frustrazioni ed interferenze psicologiche negative del paziente Inadeguata collaborazione tra paziente e fisioterapista Ostilità alla ripresa del lavoro Rifiuto dell idea di un deficit definitivo Malattia intercorrente

34 Gestione delle complicanze

35 I mezzi della rieducazione Chinesiterapia Massoterapia Meccanoterapia Terapia fisica strumentale Ortesi splint terapia Ergoterapia Terapia occupazionale Controllo dell edema per diminuire il rischio di necrosi tissutale e degenerazione connettivale Mantenimento della scorrevolezza delle superfici tendinee ed articolari e riduzione degli attriti interni

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