CARATTERISTICHE DELLA PIANTA

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1 Protagonisti oggi dell Agricoltura di domani LA STORIA La Vite La vite (vitis vinifera) è una pianta coltivata fin dall antichità in Europa, in Medio Oriente e nella regione caucasica. Oggi in tutto il mondo. LA PRODUZIONE Oggi sono coltivati circa 8 milioni di ettari di vite nel mondo, di cui circa 4,2 nell Unione europea e 2,8 tra Francia, Spagna e Italia, i maggiori produttori. Negli ultimi vent anni si sono persi 1,3 milioni di ettari di vite in Europa (anche a causa della razionalizzazione e riconversione dei vigneti), mentre il resto del mondo è cresciuto di circa 650mila ettari, soprattutto la Cina. Alla Francia spetta il primato nel numero di vini di pregio (DOC, oltre 390), su una superficie di circa 530mila ettari, con una media di ettari di vite per DOC. In Spagna le circa 60 DOC insistono su 580mila ettari, per una media di ettari per DOC. L Italia detiene circa 350 DOC su una superficie di 250mila ettari (circa 660 Ha per DOC). CARATTERISTICHE DELLA PIANTA La vite è una pianta arborea rampicante che per crescere si attacca a dei sostegni (tutori) mediante i viticci. Se la pianta non viene potata, può raggiungere larghezze ed altezze notevoli attaccandosi agli alberi, su pareti rocciose o coprendo completamente il suolo. La pianta di vite è dotata di un apparato radicale molto sviluppato, che può superare anche i 10 metri di lunghezza. Ha un fusto da cui dipartono numerosi rami, detti tralci o sarmenti. Le foglie, dette pampini (a forma di palmo di una mano) sono costituite da cinque lobi principali più o meno profondi, su una forma di base a cuore. I frutti sono delle bacche (acini) di forma e colore variabile: gialli, viola o bluastri, raggruppati in grappoli. Presentano una buccia (esocarpo) spesso pruinosa, una polpa (mesocarpo) con cellule piene di succo (endocarpo) da cui si ricava il mosto e dei semi (vinaccioli). La polpa, nelle uve da vino mature, è in gran parte trasformata in un liquido contenente zuccheri che, a seguito della pigiatura, costituirà il mosto. LE SFIDE per L AgrIcoLtUrA Condizioni pedo-climatiche L ambiente, in particolare il terreno e il clima, influenza notevolmente la produzione di vite. Per quanto riguarda il terreno, la vite si adatta ai più disparati, anche se predilige quelli di medio impasto (presenza contemporanea ed equilibrata di sabbia, limo e argilla) dotati di buone caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche. terreno AmBIEntE La qualità dell uva prodotta è diversa a seconda del tipo di terreno: in quelli calcarei si ottengono vini con un buon grado zuccherino, ma scarsa acidità; i terreni umiferi (ricchi di sostanza organica) sono in genere da scartare per la qualità scadente, fornendo vini grossolani e di scarsa qualità; i terreni argillosi, se associati a calcare, possono offrire vini corposi, di buon colore e grado alcolico, la produzione è scarsa ma in compenso si ottengono vini di qualità superiore; i terreni sabbiosi consentono un buon sviluppo della pianta e danno produzioni pregiate in quanto la sabbia conferisce al vino leggerezza e profumo. terreni LA vite 1/5

2 Per adattare la vite alle diverse condizioni di terreno sono state selezionate diverse tipologie di portinnesti che permettono alla pianta di produrre anche in condizioni molto difficili. Del clima, la temperatura è il fattore che maggiormente influenza la buona riuscita del prodotto, condizionando sia le fasi fenologiche (dal germogliamento alla raccolta), sia le condizioni più o meno favorevoli alla maturazione dell uva e alla sua qualità. Sull accumulo di zuccheri e la degradazione degli acidi nell uva, fondamentali sono la temperatura e la disponibilità di acqua. Le temperature elevate non sempre creano grossi problemi alla coltura, mentre quelle ottimali, a seconda della fase fenologica, devono essere comprese: a) durante il germogliamento 9 10 C b) durante la fioritura C c) fino alla maturazione C d) dall inizio alla fine della vendemmia C. PORTINNESTI temperatura e acqua Anche la giacitura e l altitudine dei terreni svolgono un ruolo importante sulla coltivazione della vite. Trova infatti in collina l habitat ideale e l esposizione è molto importante nelle zone collinari più a Nord, ove la vite preferisce le esposizioni soleggiate di Sud o Sud Ovest. L altitudine rappresenta un limite all areale della vite in quanto oltre gli metri s.l.m. la pianta non cresce. Aumentando l altitudine, diminuisce la temperatura e si ritarda la maturazione dell uva. In Val d Aosta, precisamente a Morgex, si trova il vino più alto d Europa, il prié blanc, coltivato tra i 900 ai metri ai piedi dei ghiacciai del Monte Bianco. Varietà e miglioramento genetico Uva da vino La destinazione principale dell uva è la produzione di vino. Nel mondo si producono e si consumano circa 230 milioni di ettolitri di vino all anno, in forte calo rispetto ai 280 milioni di vent anni fa. Anche il consumo mondiale pro capite di vino diminuisce (passando da circa 5,8 a 3,5 litri). Questo significa che la popolazione crescente non beve vino, mentre nelle zone di consumo tradizionale il consumo cala, passando, ad esempio in Italia, dagli ottanta litri a persona degli anni 80 a meno di cinquanta dei nostri giorni. L Italia è il primo produttore al mondo di vino e uno dei primi consumatori, con circa 30 milioni di ettolitri. Di questi, circa 1,5 milioni di ettolitri vengono dalle importazioni, mentre 13 milioni di ettolitri vengono annualmente esportati. Uva da tavola e altri impieghi L uva viene consumata anche come frutto fresco (uva da tavola), oppure conservata dopo essiccazione (uva passa, utilizzata in cucina e nella preparazione dei dolci). Inoltre dall uva si prepara per spremitura il succo di uva (bevanda non alcolica) e dai semi si estrae l olio di vinaccioli, ricco di acidi grassi essenziali e di vitamina E. L applicazione della genetica e della bioingegneria alla viticoltura ha reso possibile la produzione di uva da tavola con pochi semi o addirittura apirene, cioè priva di semi. consumo vino genetica uva da tavola Tecnica colturale La prima operazione da fare per iniziare la coltivazione della vite è l analisi del terreno che fornisce i principali dati sulla composizione chimico-fisica del suolo, evidenziando eventuali carenze, eccessi di calcare o della sostanza organica, per intervenire tempestivamente con correttivi, ammendanti o opportune concimazioni. Altra operazione per la buona riuscita della vigna è la scelta del portainnesto (radice) e della cultivar. La maggior parte dei portainnesti sono di origine americana e le specie più utilizzate appartengono alle specie Vitis rupestris, Vitis riparia e Vitis berlandieri (in purezza o come ibridi). Esistono oltre 1000 clultivar (o cloni) di vite tra quelle da vino e quelle da tavola. la vite 2/5

3 Tra le più diffuse per la produzione di vino: Bacca colorata - Sangiovese, Cabernets, Merlot, Barbera, Pinot Nero, Montepulciano, Negro Amaro, Lanaiolo, Nebbiolo Bacca bianca - Trebbiani, Malvasie, Pinots, Rieslings, Sauvignon, Chardonnay, Moscati, Tocai, Vermentino. Impianto L impianto prevede le seguenti fasi: scasso totale o parziale per trasformare la collina in appezzamento coltivabile livellamento del terreno concimazione affossatura o drenaggio affinamento del terreno squadratura e picchettatura portamento e cura delle piantine. Operazione indispensabile per la buona riuscita del vigneto è la concimazione di impianto che deve apportare per ettaro di superficie almeno q.li di letame maturo, q.li di perfosfato minerale e 4-5 q.li di concimi potassici. I concimi vanno sparsi sul terreno prima della lavorazione e successivamente interrati. L epoca dell impianto deve ricadere nella prima decade del mese di novembre: se si impianta il vigneto in autunno, si guadagna un anno in quanto le radici nel periodo invernale presentano un certo sviluppo e sono pronte in primavera per il germogliamento. Le piantine innestate (barbatelle) devono avere un anno di età, un apparato aereo ben sviluppato, una regolare saldatura al punto di innesto e non presentare sintomi di malattia. Prima della messa in opera delle piantine si taglia l apparato radicale fino a 10 cm di lunghezza, mentre nella parte aerea si tiene un tralcio con 3-5 gemme. Si pianta la barbatella facendo aderire la terra fine o sabbia alle radici, il punto di innesto deve risultare sopra il livello del terreno, poi si copre l apparato aereo con cumulo di terreno per evitare danni da freddo, vento o da sole al punto di innesto. Possibilmente i filari vanno orientati in direzione Nord-Sud per favorire una equilibrata illuminazione alle piante. Impalcatura La vite, essendo una pianta arbustiva, richiede una robusta impalcatura per sostenere la parte aerea. Ammessi dal disciplinare sono i pali morti di castagno, collegati da un intelaiatura fatta di fili di ferro e sostenuti da eventuali ancoraggi laterali. Sistemi di allevamento Diversi sono i sistemi di allevamento della vite. I più diffusi sono il Guyot, il cordone speronato, il tendone, la pergoletta e l alberello. Il sesto d impianto (ossia la distanza tra le file e delle piante sulla fila) varia da: 1,20 2,00 m fra le file; 1,00 1,50 m sulla fila per impianti ad elevata densità, tanto da sistemare piante per ettaro di superficie con gemme per pianta e gemme per ettaro. Per impianti a bassa densità, si prevede una distanza fra le file di 2 3 m, sulla fila 1,5 2,00 con piante per ettaro, gemme per pianta con un numero di gemme per ettaro di Cure colturali alla vite in produzione Potatura di produzione - La vite fruttifica sui rami dell anno inseriti su quelli dell anno precedente, che la potatura invernale ha lasciato sul legno vecchio. La potatura invernale della vite deve essere energica e richiede l asportazione di tutti i tralci che hanno prodotto e di buona parte di quelli nuovi. Il tempo della potatura invernale va dalla fine della vendemmia al germogliamento. Potatura verde - Consiste nelle operazioni di cimatura, scacchiatura, legature, sfogliature e incisioni anulari, accorgimenti che servono a migliorare la qualità del prodotto, esponendo i grappoli all azione del sole e all arieggiamento. In questo modo, si controlla lo sviluppo delle malattie fungine, si favorisce la lignificazione dei tralci, si riduce il consumo idrico. Concimazione - È buona norma concimare il terreno apportando mediamente ogni anno per ettaro kg di azoto, sotto forma di nitrato o solfato ammonico, kg di anidride fosforica sotto forma di perfosfato minerale e kg di ossido di potassio sotto forma di solfato potassico. Il fosforo e il potassio possono essere somministrati tutti o in parte in autunno e interrati con una lavorazione profonda. L azoto deve essere somministrato alla fine dell inverno o all inizio della primavera. A completare le cure colturali alla vigna, le lavorazioni superficiali al terreno e la lotta alle erbe infestanti (o con le sarchiature o col diserbo chimico). la vite 3/5

4 Raccolta e produzione L epoca della vendemmia dipende dalla maturazione delle uve e dall obiettivo enologico prefissato. Durante la maturazione negli acini diminuiscono gli acidi e aumentano gli zuccheri e gli aromi, il grado di maturazione è valutato mediante indici scientifici e indici empirici. Per i primi si ricorre alla misura del grado zuccherino delle uve con il rifrattometro o il mostimetro di Babo, ricordando che moltiplicando il grado zuccherino per il coefficiente di trasformazione zucchero in alcool (0.6) si ottiene la probabile gradazione alcolica del futuro vino. Gli indici pratici più seguiti dal viticoltore sono il colore dell uva, del rachide e dei pedicelli, il sapore dolce, etc. Generalmente la raccolta inizia prima per i vini bianchi, si continua con quelli rosati e i rossi, da ultimo sono raccolte le uve per vini rossi da invecchiamento e quelli passiti. La quantità di vino che si ottiene dall uva dipende da molti fattori tra cui l età della vite, le condizioni di crescita della varietà utilizzata, la tipologia del vino che si vuole produrre e, molto importante, la qualità del vino. Il volume dei frutti raccolti è determinato da fattori naturali e dalle pratiche del vignaiolo, ma si ipotizza che un ettaro di vigna possa dare dagli 80 ai 130 quintali di uva, con una resa di vino del 70%: la rimozione dei grappoli durante la stagione della crescita concentra le cure nella frutta rimanente (una pratica comune per i vini di qualità). Ci vuole poco più di un chilo di uva per la produzione di succo sufficiente per una bottiglia di vino, ma a seconda dei fattori analizzati, una vite potrebbe produrre abbastanza frutta per una sola bottiglia di vino di alta qualità, o abbastanza per diverse bottiglie. Valutando a ettaro e stando nella media dei 100 quintali, il vino prodotto è di 70 ettolitri. Avversità e parassiti Tra le malattie provocate da funghi le più pericolose della vite in primo luogo segnaliamo: Peronospora (Plasmopara viticola) La peronospora rappresenta una delle più gravi malattie della vite. Questo fungo colpisce quasi tutti gli organi erbacei della pianta (germogli, infiorescenze, infruttescenze) determinando abbattimenti della produzione e scarsa qualità del prodotto finale. Se non si vuole compromettere il raccolto è necessario l intervento umano con prodotti fungicidi (di copertura, endoterapici citotropici ed endoterapici sistemici). I prodotti di copertura devono essere utilizzati preventivamente all attacco fungino, mentre gli altri possono avere un azione curativa. Oidio o Mal bianco (Uncinula necator) È un fungo epifita che aggredisce tutti gli organi della pianta, formando un efflorescenza biancastra che porta a morte dei tessuti e spaccatura degli acini con conseguente attacco di un altro parassita, la botrite. La lotta a questa malattia va fatta in coincidenza con la lotta alla peronospora. Anche per questa parassitosi si utilizzano prodotti di copertura come lo zolfo e prodotti endoterapici. Muffa Grigia o Botrite (Botrytis cinerea) È un fungo che colpisce i grappoli, gli acini e le altre parti erbacee della pianta formando una muffa grigia, finché i tessuti colpiti manifestano il tipico marciume molle. In alcune zone del Nord Europa esiste un ceppo di botrite che talvolta determina una disidratazione degli acini senza la comparsa del marciume molle e della muffa. Questa condizione favorisce una concentrazione zuccherina, determinando nella vinificazione vini particolarmente aromatici e pregiati (Tokai). Tale infezione viene chiamata muffa nobile e costituisce un pregio, non una malattia. In altri casi se si vuole preservare il raccolto è indispensabile prevenire l attacco creando nel vigneto condizioni di aerazione riducendo al minimo le concimazioni azotate, favorendo invece quelle potassiche. avversità e parassiti fungicidi avversità e parassiti aerazione Tra gli insetti: Tignoletta (Lobesia botrana) Micro-lepidottero che arreca seri danni alla vite colpendo fiori, acini. Si può intervenire con trappole sessuali per la cattura dei maschi oppure fare trattamenti con prodotti specifici. Fillossera (Viteus vitifoliae) È di un afide originario dell America arrivato in Europa nella metà dell 800, danneggia le piante con le punture per asportazione della linfa. La lotta è da anni effettuata mediante una pratica di propagazione: l innesto di viti europee su portainnesto di viti americane. insetti trappole sessuali propagazione la vite 4/5

5 Protagonisti oggi dell Agricoltura di domani LA SoLUZIonE IntEgrAtA Conciliare spinta alla qualità, voglia di protagonismo in mercati competitivi, difesa delle produzioni è una sfida davvero complessa, quando si parla di vite e vini italiani. Per questo la risposta più completa è puntare a prodotti di alta qualità senza mai perdere di vista gli obiettivi della sostenibilità (sociale, economica, ambientale), oltre che della salute del consumatore. Una soluzione di agrofarmaci innovativi e di servizi va incontro all esigenza di una difesa integrata e sostenibile del vigneto, ma anche di tutela della biodiversità. In particolare, attraverso l Application technology, la coltura della vite beneficia di un insieme di tecniche e tecnologie per la distribuzione efficace degli agrofarmaci, riducendo l impatto ambientale. Questo significa anche gestione modulata dei dosaggi degli agrofarmaci alle condizioni vegetative del vigneto in modo da ridurre, rispetto al dosaggio standard riportato in etichetta, la dose per ettaro di formulato distribuita. In chiave tutela della biodiversità, sono importanti per la produttività del vigneto gli insetti impollinatori. Una soluzione prevede la presenza di fasce di rispetto con essenze selezionate da seminare nelle vicinanze del vigneto. mettetevi ALLA prova!? preparate LA vostra ScHEDA SCEGLIETE UN ALTRA COLTURA CHE CARAT- TERIZZA IL VOSTRO TERRITORIO O CHE È DIFFUSA IN ALTRI PAESI, PRENDETE SPUNTO DALLE SCHEDE DIDATTICHE, PARTITE DALLA DESCRIZIONE PER POI INDIVIDUARE LE SFIDE GLOBALI E CERCARE LE SOLUZIONI PIÙ APPROPRIATE. trovate L IDEA InnovAtIvA per L AgrIcoLtUrA DI DomAnI! per approfondire visita la pagina del sito ---> Syngenta e le sfide globali LA vite 5/5

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