Seminario RIPENSARE AIUTI E SUSSIDI IN CONTESTI URBANI Torino, 19 ottobre 2012

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1 Seminario RIPENSARE AIUTI E SUSSIDI IN CONTESTI URBANI Torino, 19 ottobre 2012 Incentivi economici allo studio e alla progettazione responsabile: l esperienza dei progetti Percorsi e il Trapezio William Revello, Responsabile Servizi alla Persona dell Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo L Ufficio Pio è un istituzione plurisecolare, che opera su Torino con una molteplicità di interventi e progetti di contrasto alla povertà e all esclusione sociale. E un ente strumentale della Compagnia di San Paolo. La Compagnia di San Paolo è una delle 2 fondazioni bancarie di riferimento della Intesa Sanpaolo e l Ufficio Pio è l ente strumentale attraverso il quale opera direttamente nell ambito dei servizi sociali. L Ufficio Pio interviene attraverso una propria organizzazione interna composta da 35 professionisti (assistenti sociali, educatori, psicologi, counsellor, economisti ) e attraverso l azione di circa 180 volontari. Ho voluto presentare questi elementi subito all inizio del mio intervento perché questi aspetti saranno fondamentali per capire come sono nati i progetti che andrò a descrivere. Molti già ci conoscono, ma per chi per la prima volta incontra l Ufficio Pio deve appunto conoscere questa cornice di riferimento: oltre 400 anni di storia; ambito delle fondazioni bancarie; azione condotta in larga parte da volontari. In questo scenario, intorno agli anni 2005/2006 l Ufficio Pio ha iniziato a notare un cambiamento tra le persone che incontrava. Ha visto cioè affacciarsi sulla soglia dei propri uffici, metafora della soglia di povertà, persone nuove, che per la prima volta si trovavano ad affrontare una difficoltà economica tale da compromettere totalmente la propria capacità di progettare il futuro e di vivere dignitosamente il presente. La definizione che è iniziata a circolare è stata quella della vulnerabilità, cioè quella situazione che si presenta nella vita delle persone, accompagnata da sentimenti di incertezza del presente e del futuro, inquietudine, disorientamento, mancanza di fiducia, solitudine.

2 Se il termine vulnerabilità inizialmente indicava la condizione di coloro che sono a forte rischio ma ancora vivono in una posizione sociale protetta, progressivamente questa categoria ha finito con l includere coloro che vulnerati già lo sono, ma per la prima volta. Questo perché l avvento della crisi economica e finanziaria dal 2008 ha accelerato fortemente il passaggio da una situazione di equilibrio precario a quella di una condizione di povertà conclamata. In una posizione di fragilità, in un contesto economico di crisi come quello attuale, basta perdere il lavoro per trovarsi impossibilitati a far fronte ai propri impegni finanziari ed economici nel giro di qualche mese. Per fronteggiare questa situazione l Ufficio Pio ha iniziato a pensare progettualità che presentassero cinque caratteristiche: 1. non creare dipendenza. Non realizzare cioè interventi assistenziali, che creano assoggettamento con l Ente erogatore, come talvolta accadeva con famiglie in carico da decenni; 2. sviluppare una proiezione sul futuro. Si può essere protagonisti attivi del proprio destino solo se si riesce a mantenere uno sguardo progettuale, capace di sognare e immaginare un domani per sé e per i propri familiari (un aspetto, questo, poco presente oggi, soprattutto nei giovani che non guardano con speranza al futuro, sono rassegnati); 3. coinvolgere attivamente il beneficiario. Non creo dipendenza, progetto il mio futuro, nel senso che non sono inserito in un progetto già predefinito, ma lo personalizzo sulla mia storia e poi collaboro attivamente a costruirlo. Sono cioè il protagonista attivo, l attore principale di questa storia; 4. promuovere reciprocità, nel senso etimologico del termine: (RE addietro; PROCUS avanti) ciò che va indietro e avanti, che ritorna. Cioè: il ritorno, la reazione, la restituzione. Gli interventi dell Ufficio Pio si collocano sul piano della gratuità, della redistribuzione di beni quasi pubblici, forniti dal proprio patrimonio. E l atto del dare che il Pio realizza non vuole essere fine a se stesso (= a fondo perduto, come si dice), ma inserirsi in un percorso costruttivo, valoriale, che porti la persona ad assumersi la responsabilità di quanto sta ricevendo, collocandosi in un rapporto di reciprocità, di scambio (che implica il riconoscimento di sé e dell altro in termini affettivi) e di responsabilità sociale (che risponde alla domanda cosa posso fare io per gli altri? ). E questo fare per gli altri passa attraverso la propria storia, le proprie relazioni amicali, familiari, nel contesto urbano e lavorativo. 5. denaro quale strumento per il raggiungimento di obiettivi definiti e condivisi e non fine a se stesso. Denaro quindi quale condizione necessaria, ma non sufficiente per garantire un esito positivo a tali percorsi. 2

3 Provo ora a illustrarvi brevemente i due progetti ( PERCORSI e il Trapezio), per presentare come abbiamo cercato di declinare le 5 caratteristiche presentate. 3

4 PERCORSI è un progetto nato nel 2010, con l obiettivo principale di consentire a nuclei familiari in condizione di vulnerabilità economica di potere fare fronte ai costi dell istruzione e delle attività formative dei propri figli. L intento, cioè, è quello di evitare che un evento spiazzante come la perdita del lavoro possa originare conseguenze penalizzanti per il futuro dei propri figli, nella convinzione anche che il possedere un titolo d istruzione superiore sia una condizione indispensabile per essere protagonisti attivi di questo nuovo secolo e come, di contro, la sua assenza sia un fattore che rischia di relegare in una condizione di scarsa inclusione sociale se non di povertà. La logica sottostante al progetto è quella dell Asset Building, cioè della costruzione di un patrimonio personale. Si tratta di una modalità di intervento, anche raccomandata dall OCSE, da affiancare alle tradizionali politiche di sostegno al reddito poiché orientata alla logica dell investimento sociale. Risparmiare, costruire degli asset finanziari, significa spostare un consumo dall oggi al domani, cioè sviluppare una visione a lungo termine, riattivando la propensione verso il futuro di cui parlavo prima. PERCORSI si rivolge a studenti degli ultimi 3 anni delle Scuole Secondarie di Secondo Grado (licei, istituti tecnici, istituti professionali) o accademie pubbliche, o iscritti a un corso di laurea presso un Ateneo italiano, dando la possibilità di accedere, ogni anno, a 140 famiglie. Il coinvolgimento attivo delle famiglie e degli studenti avviene su 3 fronti: 1. risparmio: ogni mese, le famiglie coinvolte devono risparmiare una cifra compresa tra 5 e 50 euro; 2. studio: le spese previste dal progetto sono solamente quelle connesse allo studio, pertanto il prosieguo nel progetto e la riuscita dello stesso sono fortemente condizionate all impegno degli studenti. 3. programmazione delle spese: i soldi per sostenere le spese connesse al proprio percorso di studio non possono essere richiesti all occorrenza. Le spese devono essere pianificate, cioè previste e programmate, con una scansione che può essere settimanale, quindicinale o mensile. PERCORSI sostiene queste spese integrando le cifre risparmiate dalle famiglie, cioè moltiplicandole sulla base di un indicatore definito: 2:1 per quanto riguarda le spese inerenti la scuola secondaria di secondo grado o i corsi di formazione professionale; 4:1 per quanto riguarda le spese inerenti un corso di laurea presso un Ateneo italiano. 4

5 Il progetto può avere una durata di 5 anni. Le spese previste, come indicato, sono solamente quelle collegate allo studio e alla formazione quali, a titolo di esempio, pagamento di tasse universitarie; iscrizione a master universitari; rette per la Scuola secondaria di secondo grado o per i corsi di formazione professionale e le spese legate ad attività promosse dalla Scuola; corsi di lingua, di informatica, di approfondimento; acquisto di libri; abbonamenti a riviste specialistiche; acquisto PC e altri accessori Le cifre di riferimento per una famiglia inserita nel progetto sono: Voce Minimo Massimo Risparmio del beneficiario Integrazione del progetto Infine, il progetto prevede al suo interno, dei percorsi di formazione per sostenere le famiglie nella programmazione delle spese e nella gestione del budget familiare, per arrivare ad effettuare scelte consapevoli ed efficaci per il proprio presente e futuro, economico e finanziario. Questo è il fronte della reciprocità che accennavo prima, che vorrebbe portare non solo a costruire i cittadini attivi del domani, ma anche a formare dei professionisti consapevoli, con un profondo piano valoriale ed etico per la futura gestione della propria professione. Non basta formare dei bravi tecnici, con le massime competenze. A questo proposito basti ricordare che la crisi del 2008 e dei subprime è stata fatta dai primi della classe. Ogni anno l Ufficio Pio destina per questo progetto 1 milione di euro, di cui solo il 9% sono destinati a coprire i costi di gestione, mentre tutto il resto va direttamente ad integrare i risparmi delle famiglie. L Ufficio Pio guarda positivamente a tale progetto, per molti aspetti: vincola l utilizzo del denaro alle finalità previste (aspetto evidenziato con favore dagli studenti, che ci hanno manifestato come lo preferiscono rispetto alle borse di studio che invece sono una somma di denaro libera per quanto concerne il suo utilizzo); condiziona l utilizzo del denaro all obiettivo della formazione e al proseguimento degli studi; favorisce il risparmio, anche di cifre piccole (aspetto sottolineato con favore soprattutto dai genitori); rende gli studenti protagonisti del progetto, sia sul fronte dello studio, sia nella possibilità di poter contribuire attivamente al risparmio attraverso piccoli lavori. 5

6 Le difficoltà che PERCORSI incontra, sono soprattutto sul fronte della programmazione delle spese. Gli studenti spesso non riescono a realizzare un piano delle proprie spese, ma cercano di sostenerle appena si presentano. Manifestano un inconsapevolezza nell uso del proprio denaro, con la propensione a spenderlo appena si presenta una necessità. Un secondo aspetto, sul quale cercheremo di lavorare, è che talvolta genitori e figli non si confrontano sulla reale situazione economica della famiglia. I genitori tendono a nasconderla, cercando di assicurare ai propri figli uno stile di consumo non compatibile con il proprio reddito, mentre i figli non sviluppano uno sguardo consapevole sulle reali entrate della famiglia, sulle spese che deve sostenere, sulla possibilità di effettuare scelte che potrebbero essere più omogenee alle reali entrate economiche. La formazione che realizzeremo nei prossimi mesi cercherà di lavorare proprio su tale aspetto. Chiudo dicendovi che in questi 3 anni il progetto ha coinvolto oltre 400 famiglie con quasi 500 studenti. Quello che possiamo affermare, anche se non abbiamo condotto delle ricerche specifiche, ma proviamo a desumerle dall esperienza è che le persone che sono entrate nel progetto, salvo pochissimi casi, sono riuscite a risparmiare: complessivamente oltre euro dall inizio del progetto, in media 40 euro per famiglia a mese. Questa era una sfida dall esito non scontato. Alcuni rinunciano prima di avviare il progetto, ma una volta inseriti riescono a sostenere il ritmo del risparmio, anche minimo richiesto. Il progetto il Trapezio è nato nel 2008, per sostenere persone in condizione di vulnerabilità sociale appartenenti alla fascia della cosiddetta normalità, nel momento dell occorrenza di un evento spiazzante che compromette fortemente la situazione familiare, con il rischio di farla precipitare in tempo breve in una condizione di povertà. Per esempio la perdita del lavoro, un lutto, una grave malattia Il Trapezio non offre risposte dirette ai bisogni dei richiedenti, ma si propone come un opportunità strutturata per analizzare la situazione problematica, ipotizzando possibili strade per fronteggiarla e sostenere l elaborazione di un progetto individuale. E quindi un percorso che invita alla costruzione di un progetto, da condividere con il maggior numero di partner/soci (il beneficiario, l Ufficio Pio, ma anche il vicino di casa, il direttore della scuola, l Assistente Sociale, ), per poi accompagnare la persona, anche con un sostegno economico, alla sua realizzazione. 6

7 Gli elementi portanti sono Il patto. Il percorso progettuale viene scritto in un piano personalizzato e viene firmato da tutti i partner, che insieme decidono di condividere il rischio progettuale di quel percorso. Il patto definisce quindi obiettivi, azioni, budget... I partner non sono definiti a priori, ma di volta in volta di attivano intorno alle diverse storie, in una forma di partnership che abbiamo chiamato a geometria variabile. 2. Il progetto eroga denaro, ma lo vincola al raggiungimento degli obiettivi del patto e questo avviene attraverso l impiego delle competenze delle persone direttamente coinvolte. Non vi sono quindi dei percorsi già tracciati, ma ognuno identifica il proprio e attraverso questa progettualità prova uscire da un percorso di crisi, a ritrovare l equilibrio. Nel giocarsi in questa progettualità e nel impiegare le proprie risorse e competenze, cambia il modo di stare nella relazione di aiuto, nel rapportarsi con gli operatori sociali dell Ufficio Pio. Non più una relazione di tipo up/down, ma maggiormente fluente e paritaria, dove in alcune situazioni il diretto professionista è la persona beneficiaria. 3. La restituzione. Il progetto prevede la possibilità di restituire quanto ricevuto nel corso del progetto. Si tratta di un importante elemento di rispetto della dignità delle persone che possono così inquadrarsi in una prospettiva di reciprocità delle posizioni nel circuito della solidarietà. Il richiedente, infatti, potrà percepirsi come chi può aiutare e dare, e non solo come chi ha bisogno di aiuto e riceve, aumentando il senso di autostima e, di conseguenza, incrementando le capacità d azione per fronteggiare eventuali nuovi eventi critici. Il progetto dal suo inizio ha incontrato oltre 650 persone, avviando oltre 300 consulenze e pervenendo alla stipula di 215 patti. I tratti salienti che emergono da questa modalità di lavorare con le persone sono 2: 1. Questa metodologia tiene conto della complessità della persona, nelle sue diverse componenti e dimensioni. Non affronta i diversi bisogni a comparti stagno. E un grosso valore aggiunto che viene restituito alle persone e che le stesse ci riconoscono, poiché in un momento di crisi il rischio è quello di fissarsi su un solo aspetto. 2. La restituzione viene vista dai beneficiari in modo molto positivo, poiché fin da subito li pone in una condizione non assistenziale, ma offre la possibilità di collaborare attivamente e di restituire quanto ricevuto. La restituzione può avvenire 7

8 in termini di donazione liberale all ente oppure sotto forma di donazione di tempo, competenze, storie. Ad oggi hanno avviato la restituzione i 2/3 dei patti conclusi. Quello che vorremmo su questo fronte realizzare è pervenire a una contabilizzazione delle azioni di reciprocità. Se da un lato, infatti, esse hanno un forte valore di costruzione del tessuto connettivo sociale, esse hanno anche una forte componente economica. E certamente difficile attribuire un valore economico a un ora di volontariato, a una ripetizione fornita, al coinvolgimento nel progetto di un altra persona vulnerabile, eppure esse lo hanno. Perché altrimenti mi sarei dovuto rivolgere al mercato per acquistare una prestazione sanitaria, avrei pagato quell ora di ripetizione oppure quella persona non opportunamente segnalata sarebbe potuta divenire un futuro costo per la società, in termini di servizi da offrire domani. La logica che soggiace a questa idea è quella dell investimento sociale. Si sostiene un esborso economico iniziale, ma poi questo ritorna come valore aggiunto alla società in termini di tasse pagate, di prestazioni fornite e di risparmi sociali realizzati. E ritorna maggiorato, moltiplicato! , , , , , , , ,00 - Mese (5.000,00) (10.000,00) Costi sociali Costi Trapezio Restituzioni TOT Inoltre questa modalità di presenta come una buona ricetta per la crisi. Vi racconto la storia di un trapezista. Quello che è avvenuto è la realizzazione di transazioni economiche con un minore scambio di moneta, ma ad elevato valore aggiunto. Ne nascono 2 sottolineature che i trapezisti ci ricordano continuamente: 1. La prestazione fornita è di qualità maggiore, perché erogata con interesse, col piacere di realizzarla. 2. Il costo finale è minore e pertanto è possibile, anche in un periodo di crisi economica, accedere a servizi e prestazioni. 8

9 Vi è anche un secondo aspetto per cui la restituzione si configura come ricetta contro la crisi economica. Infatti, attraverso la reciprocità si crea capitale sociale, relazioni, interdipendenze tra le persone, contribuendo ad accrescere la rete sociale e relazionale. Si contribuisce cioè ad aumentare un fattore protettivo contro la crisi. Coloro che meglio reagiscono a questo momento di difficoltà, infatti, a parità di condizioni, sono coloro che hanno più relazioni, più reti che possono sostenerle, indirizzarle, orientarle. Inoltre l intessere di queste relazioni sopisce la solitudine nella quale molte persone sono avvolte in questo momento e in questa città. Nel progetto il Trapezio l Ufficio Pio impiega ogni anno 1,5 milioni di euro, di cui il 13% destinato a coprire i costi di gestione. Chiudendo, rispetto al Trapezio, posso affermare che la sua principale azione all interno dell Ufficio Pio è stata quella di contaminare positivamente anche gli altri progetti, per cui il tenere a mente la complessità della persona, la partnership a geometria variabile, il condizionamento del sostegno economico al raggiungimento di determinati obiettivi sono diventati patrimonio culturale condiviso. Elementi che devono essere adattati e graduati ai diversi contesti, ma attenzioni ormai imprescindibili. Ho cercato di far emergere i tratti salienti dei 2 progetti. In cartellina avete delle descrizioni più dettagliate, con il rimando anche ai siti internet dove potete trovare maggiori riferimenti e informazioni. Grazie. 9

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