I seminari della Jonh Hopkins University. 18 marzo Dr. Keith Payne (Direttore dell Istituto Nazionale di Politica Pubblica)

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1 I seminari della Jonh Hopkins University 18 marzo 2008 Dr. Keith Payne (Direttore dell Istituto Nazionale di Politica Pubblica) Il futuro della deterrenza nucleare Il dr. Payne si chiede se esistano nuovi fondamenti per la politica di deterrenza e riassume rapidamente quelli della Guerra Fredda. Osserva che la teoria della deterrenza di allora era prodotta da un gruppo di persone dotate di vari background, tra cui insigni vincitori del premio Nobel (l economista Thomas C. Schelling e il fisico Herman Kahn). Alla fine, le loro teorie si tradussero in una politica delle sicurezza nazionale che non è mutata durante tutta la Guerra Fredda. La teoria dell Equilibrio del Terrore è ancora un idea-guida. Una nuova amministrazione statunitense riconsidererà nuovamente queste idee. Le vecchie teorie sono ancora valide di fronte alle minacce nord-coreana o iraniana? Quali dovrebbero essere le opzioni prioritarie di fronte a queste minacce? Un tempo gli USA sapevano quali erano le opzioni prioritarie contro i sovietici; Ora gli USA dovrebbero creare nuove opzioni oppure continuare a usare quelle vecchie; Le vecchie opzioni sono ancora buone? Il principio dell Equilibrio del Terrore è ancora valido, tanto da essere discusso in un articolo del Washington Post sulla National Intelligence Estimate (NIE) circa l Iran. In origine, si temeva che i cattivi mullah prendessero in mano le armi nucleari; La nuova NIE afferma che perfino i leader iraniani ricorrono all analisi costi/benefici nel decidere cosa rischiare; Se ragionano così, saranno dissuadibili anche sul possesso di armi nucleari; L idea che i leader iraniani siano razionali è un buon punto d inizio; Questo principio può essere applicato anche alla Corea del Nord, almeno come base per calcolare tale minaccia; Il passaggio dalla ragione alla dissuasione è alla base della teoria della deterrenza nella Guerra Fredda. Principi basilari della deterrenza 1) La deterrenza di un nemico razionale è certa (deterrenza esistenziale); Un nemico razionale può/deve essere un nemico dissuadibile; Si tratta di un pensiero confortante. Solo un pazzo potrebbe non essere dissuaso. 2) I nemici saranno razionali;

2 Prima di raggiungere la vetta dei rispettivi governi, gli statisti irrazionali dovrebbero essere scartati perché troppo imprevedibili per i loro gruppi; Anche questo è un pensiero confortante: essendo probabilmente razionali, tutti i nemici possono essere dissuasi. 3) È possibile identificare una formula per vedere all opera la deterrenza; Dato che il nemico è razionale, dobbiamo soltanto individuare quali elementi del suo potere/società vanno minacciati per dissuaderlo; Nella Guerra Fredda gli USA dovevano stabilire quale livello di forza nucleare fosse necessaria per mettere a repentaglio gli obiettivi che rendevano dissuadibili i sovietici; L establishment della difesa doveva stabilire il giusto bersaglio e quale percentuale bisognava tenere sotto tiro; Prima del Segretario alla Difesa Harold Brown (1977) non c era stato alcun bisogno di mettere a rischio intere città. Alla fine la leadership statunitense si convinse di sapere esattamente ciò che stava maggiormente a cuore ai sovietici; I concetti mutarono nel corso del tempo obiettivi civili e militari o leadership; La formula era questa: con un numero di obiettivi uguale a x, dovremmo disporre di y armi per tenere sotto tiro un obiettivo; Moltiplicando x per y avremo il numero di armi necessarie a una possibile rappresaglia; In una bozza, il Segretario alla Difesa McNamara propose un fabbisogno equivalente a 400 megatoni; Una volta fissata quella cifra, il Segretario alla Difesa avrebbe potuto comunicare all Aeronautica Militare di non aver bisogno di missili intercontinentali balistici (ICBM), ecc.; La formula mutò nel corso del tempo; A volte il fabbisogno finiva per includere una serie di obiettivi; Talora erano obiettivi urbani tranquilli e stabili; Quando la serie di obiettivi diventava militare o riguardava la leadership, c era bisogno di un gran numero di armi nucleari, perché quegli obiettivi erano protetti o più mobili; Era ritenuto incomprensibile il fatto che il numero non fosse stabilito. 4) Si crede che la deterrenza si possa estendere a molti generi di minacce; Le armi nucleari statunitensi non erano pensate per la proliferazione; Non c è stata mai una politica rivolta a quel fine. Le opzioni più flessibili hanno sempre concesso un intensificazione della guerra ben oltre il necessario; Il concetto di dissuasori sul filo dell incertezza riteneva che i sovietici avrebbero avuto sufficiente paura da non attaccare gli americani, pur disponendo di maggiori forze convenzionali; Essi avrebbero sempre temuto che la situazione potesse degenerare in a un conflitto nucleare; In realtà, l ambiguità è un buon deterrente. 5) La difesa dai danneggiamenti influiva sulle decisioni riguardanti la scelta fra difesa passiva e difesa attiva;

3 Oggi sappiamo molto dell andamento di queste politiche grazie ai documenti declassificati; Lo stesso vale per la concezione di difesa della popolazione statunitense; Era deciso che la restrizione nei danneggiamenti non potesse mai essere totale o sarebbe stata troppo costosa; Tuttavia, l Equilibrio del Terrore era completo e più economico; Perciò la deterrenza bastava a limitare le azioni delle rispettive difese. La difesa della società non sarebbe mai stata sufficiente e la sua preparazione avrebbe rovesciato l Equilibrio del Terrore; Se gli USA si fossero dotati di robuste difese sociali, i sovietici avrebbero potuto credere di essere effettivamente nella posizione di poter colpire per primi, il che li avrebbe indotti a considerare il primo colpo; La politica acquisitoria si basava proprio su questo concetto; La difesa della società era ritenuta inutile e destabilizzante; Induceva a una serie di priorità e decisioni energiche. Gli USA scelsero di non impiegare quel genere di difese. 6) L obiettivo strategico statunitense era quello di conservare la garanzia della distruzione reciproca (MAD); Sviluppata inizialmente per la sola minaccia urbana, la MAD si ampliò agli obiettivi militari, alla leadership e alla forza avversa; La formula per determinare la deterrenza rimase immutata; L obiettivo era quello di mantenere un numero di forze sufficienti a dissuadere la leadership sovietica, senza dover costruire difese sociali. 7) Teoria dell azione/reazione; Ampliò la corsa agli armamenti; Se gli USA impiegavano difese capaci di minacciare quelle sovietiche, questo induceva i secondi a reagire costruendo esattamente ciò che sarebbe stato più pericoloso per gli USA; Era deciso che per fermare la corsa agli armamenti gli USA avrebbero dovuto bloccare le azioni che causavano le reazioni; Risultato: le due parti avrebbero raggiunto l equilibrio nell Equilibrio del Terrore. Questa teoria non funzionò benissimo; Gli USA credevano erroneamente che i sovietici si sarebbero fermati se e quando loro si fossero fermati. Le teorie guidavano la politica, come osserviamo dalla documentazione storica oggi accessibile al pubblico. Guidavano le decisioni di che cosa impiegare e che cosa no; La teoria/politica dell Equilibrio del Terrore non cambiò per tutta la Guerra Fredda, né sino al termine del XX secolo; I suoi concetti basilari guidavano ancora la politica statunitense; Dovremmo ancora pensarla così? Gli USA evitarono la maggior parte delle forme di restrizione nei danneggiamenti una decisione consapevole e ben ponderata; Le spese per la difesa civile furono stabilite durante l amministrazione Kennedy, ma non venne sostenuta l idea di un maggiore sforzo in tal senso; Esistevano molti siti anti-missili Nike-Zeus intorno a Washington e altrove; La contraerea degli anni Sessanta era molto solida;

4 Le decisioni di acquisizione e quelle relative al volume delle forze strategiche si basavano sulle linee guida politiche. La storia mostra le conseguenze di questi concetti di deterrenza e decisioni: 11 settembre 2001, solo 7 siti dotati di allerta difensiva aerea erano attivi negli USA; Nelle regioni nord-orientali erano disponibili solo 2 siti; Questi due siti (Cape Cod e Norfolk, in Virginia) avevano due aeroplani in preallarme; Alcuni di questi aeroplani erano disarmati. Con una maggiore forza area difensiva disponibile avremmo potuto fermare gli attacchi; Le difese aeree erano a un livello stabilito dalla politica governativa; Il NORAD (Comando Difensivo Aerospaziale del Nord America) non era realmente pronto a difendere gli USA una decisione basata sulle teorie e politiche della deterrenza; Base negoziale: le decisioni politiche hanno delle conseguenze. Le idee basilari sulla deterrenza sono ancora applicate. Il concetto di azione/reazione Le decisioni sono ancora guidate dalla proliferazione nucleare; Se gli USA costruissero altre armi nucleari (azione), potrebbero attendersi con ogni probabilità la proliferazione (reazione); Oggi a preoccupare non sono i ben noti sovietici, ma gli stati canaglia; Se gli USA mostrano interesse verso nuove armi nucleari, aumenteranno il livello d attenzione di molti altri paesi. In seguito, le richieste statunitensi di non proliferazione potrebbero essere considerate simili a quelle di un ubriaco che richiede temperanza. Si discute ancora molto su quante armi nucleari siano necessarie alla deterrenza. L idea è che la deterrenza si ottiene dopo il possesso di un certo numero di armi; Identificate anzitutto il numero di obiettivi che bisogna tenere sotto tiro, poi determinate quanti armi nucleari dovete usare per distruggerli; Questa teoria è ancora applicabile? Concetto alternativo: Nuovissime armi non-nucleari ad alta intensità bastano alla deterrenza. L idea è che nuovissime armi siano così letali da poter essere dissuasive esattamente come quelle nucleari; Potrebbe esserci una logica nell idea, ma è ancora applicabile? Bisogna anzitutto decidere chi andrà dissuaso da che cosa. Dato che le vecchie teorie guidano ancora le politiche, bisogna considerare parecchi problemi politici. Chi stiamo cercando di dissuadere? Un Hitler, un Chamberlain o un Saddam? Un leader giapponese disse alla fine della Seconda guerra mondiale che i suoi connazionali avrebbero dovuto combattere per onorare i morti, anche se questo avesse significato la loro distruzione come quella di un bellissimo fiore; Nel suo bunker Hitler prese decisioni che distrussero tutto ciò che restava dell economia tedesca, perché credeva che tutti gli uomini migliori fossero morti; gli altri non contavano. Come potremmo dissuadere le minacce d oggi?

5 Alternativa I: Ricorrere a un ampia minaccia punitiva, dato che anche il nemico farà un analisi costi/benefici delle sue azioni confrontandole con le nostre; Essendo razionale, il nemico risponderà sicuramente alla nostra azione. Alternativa 2: Bloccarlo, rendergli molto difficile il raggiungimento delle sue mète; Obbligarlo ad azioni così rischiose da costringerlo a scegliere di fare altro. Alternativa 3: Usare qualche combinazione delle due deterrenza punitiva e creazione di ostacoli. Chi è l obiettivo? L approccio deve essere diretto o indiretto? Bisogna considerare le mète del nemico; Esempio: vogliamo dissuadere i trasferimenti nucleari; Bisogna calcolare chi è coinvolto non preoccupandoci più dei sovietici; Esistono anelli della catena che vanno dal produttore a quelli che consentono la proliferazione, sino agli stati canaglia e agli attori non-statali; Bisogna decidere dove indirizzare lo sforzo maggiore; A che punto gli sforzi sortiranno l effetto migliore? La situazione può essere molto differente rispetto alla Guerra Fredda, dobbiamo studiarle bene. Bisogna conoscere valori, timori, mète, pratiche e ogni dettaglio utile dei nostri nemici; Se ricorressimo a desueti modi di pensare, potremmo lasciarci sfuggire qualcosa; Bisogna calcolare le idee specifiche di molti gruppi di persone; Solo allora avremo ciò di cui abbiamo bisogno per sviluppare la deterrenza. La politica della deterrenza fu originariamente calcolata da fisici e da altri specialisti tecnici; Ricorrevano a teorie per calcolare come avrebbero reagito i nemici; Non si può più fare ; non c è modo di capire gli altri semplicemente basandoci su come agiremmo noi; Non possiamo usare teorie da tavolino per identificare ciò che dissuaderebbe gli Hezbollah; Oggi c è bisogno di antropologi, psicologi e storici per ottenere un quadro migliore della minaccia; Possiamo calcolare le teorie della deterrenza senza di loro, ma se ci riuscissimo, sarebbe soltanto per caso. Comunicazioni strategiche Nella Guerra Fredda bisognava soltanto comunicare con la leadership sovietica; Le comunicazioni potevano essere verbali, spiegamento di forze, summit e negoziati. L alleanza nella Seconda Guerra mondiale c insegnò molto dei Russi; L Occidente aveva ragione, ma ebbe anche buona sorte. È un grande problema il modo in cui comunicare con la nuova minaccia; Come possiamo comunicare la volontà a tutte queste nuove personalità minacciose?

6 Come comunichiamo la nostra minaccia a queste nuove entità minacciose? Oggi le comunicazioni strategiche sono parte della deterrenza; Non possiamo usare i mezzi del XVIII e XIX secolo. Potremmo anche ignorare chi ci minaccia o dove si trova; Come sviluppiamo misure di merito per sapere se i nostri messaggi hanno avuto successo?

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