ASSE II ADATTABILITA

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1 ASSE II ADATTABILITA

2 INTERVENTI DI FORMAZIONE, DI QUALIFICAZIONE E DI SPECIALIZZAZIONE DELLE COMPETENZE PROFESSIONALI DEGLI OPERATORI PRIVATI PRESENTI NEI SETTORI: Attività - DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI ED AMBIENTALI, - DELL INDUSTRIA E DEI SERVIZI, - DELLA TUTELA DELLE ACQUE E DI RISPARMIO IDRICO, - DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI E DELLE BONIFICHE Obiettivo specifico: a) SVILUPPARE SISTEMI DI FORMAZIONE CONTINUA E SOTENERE L ADATTABILITA DEI LAVORATORI Attività INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE DELLE COMPETENZE NEL SETTORE TURISTICO IN PARTICOLARE AL FINE DI MIGLIORARE IL POSIZIONAMENTO STRATEGICO DELL OFFERTA PUGLIESE SUI MERCATI NAZIONALI E INTERNAZIONALI, ATTRAVERSO IL MIGLIORAMENTO DELLE FUNZIONI DI PROMOZIONE, DI ACCOGLIENZA E DI OSPITALITA, ECC. Obiettivo specifico: b) FAVORIRE L INNOVAZIONE E LA PRODUTTIVITA ATTRAVERSO UNA MIGLIORE QUALITA DEL LAVORO Obiettivo operativo ACCOMPAGNARE I PROCESSI DI INNOVAZIONE E ADATTABILITA DELL ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO E DEI SISTEMI PRODUTTIVI PER ACCRESCERE LA COMPETITIVITA DEL SISTEMA ECONOMICO IN UN OTTICA DI COESIONE SOCIALE E QUALITA DELLO SVILUPPO Categoria di spesa: 62 SVILUPPO DI SISTEMI E STRATEGIE DI APPRENDIMENTO PERMANENTE NELLE IMPRESE: FORMAZIONE E SERVIZI PER I LAVORATORI PER MIGLIORARE LA LORO ADATTABILITA AI CAMBIAMENTI PROMOZIONE DELL IMPRENDITORIALITA E DELL INNOVAZIONE

3 1. PARTE PRIMA: ANALISI DEI FENOMENI 1. TARGET DELLE ATTIVITA DEL POR Le declaratorie delle due attività del POR che consideriamo in questo contesto, prevedono interventi a favore di aziende di quasi tutto il sistema produttivo provinciale. Infatti la declaratoria della prima attività, facendo riferimento agli operatori privati dell industria e dei servizi 1, esclude solo il settore primario. In questo orizzonte operativo vastissimo (che rappresenta l 86% del sistema produttivo provinciale), una particolare attenzione viene riservata dal POR ad alcuni segmenti del terziario. Da parte della prima attività l attenzione viene riservata - ai beni e le attività culturali ed ambientali, - alla tutela delle acque e il risparmio idrico, - alla gestione dei rifiuti e delle bonifiche. La seconda attività, invece, riserva gli interventi di riqualificazione al comparto del turismo. Il totale dello stock delle imprese salentine alla data del è di unità e di localizzazioni. Se si sottraggono alle imprese registrate nel 2011 le imprese del settore Agricoltura, silvicoltura e pesca, si può affermare che gli interventi previsti dalle due attività del POR riguardano aziende (l 85,9% di tutta la Provincia). Figura 1 Target delle attività del POR n. aziende potenzialmente interessate = 85,9% di tutte le aziende della Provincia 1 Secondo la definizione comunemente accettata con il termine di servizi si intende il settore in cui che comprende tutte quelle attività complementari e di ausilio alle attività dei settori primario (agricoltura, allevamento, estrazione delle materie prime, ecc.) e secondario (industria). In sostanza si occupa di prestazioni immateriali le quali possono essere incorporate o meno in un bene. Il settore dei servizi o terziario si può suddividere in tradizionale, comprendente servizi tradizionalmente presenti praticamente in ogni epoca e cultura, e avanzato, caratteristico degli ultimi decenni. 45

4 2. I SETTORI ECONOMICI E I COMPARTI DELLE ATTIVITA DEL POR 2.1. Le imprese dell industria e dei servizi Al le imprese operanti nel settore secondario e terziario in provincia di Lecce ammontavano a L industria (intesa come la somma delle imprese classificate come attività manifatturiere costruzioni ed estrazione di minerali da cave e miniere ) contava imprese registrate ( attive) e i Servizi ( attive). Il Commercio all ingrosso e al dettaglio rappresenta il 30,7% rispetto a tutte le imprese della provincia, distanziando di 16,6 punti percentuali il settore delle Costruzioni, che conta imprese registrate (9.994 attive), e di ben 24 punti la terza posizione, rappresentata dalle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (4.733 imprese registrate e attive). Gli altri settori della Classificazione ATECO: - superano di poco le migliaia di unità ( Trasporto e magazzinaggio, Attività finanziarie e assicurative, Attività finanziarie e assicurative Attività professionali, scientifiche e tecniche, Noleggio Agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese ) - o ne rimangono sotto ( Servizi di informazione e comunicazione, Attività immobiliari, Attività artistiche, sportive e di intrattenimento ) - talora sensibilmente, tanto da costituire dei settori nicchia, degli spazi di attività economiche interstiziali ( Fornitura di acqua, Fornitura di energia elettrica, gas vaporati, Istruzione, Sanità e Assistenza sociale ) : Tabella 1 Totale imprese per settore di attività economica - anno 2011 provincia di Lecce (% sul totale delle imprese comprese quelle del settore primario) SETTORE (classificazione ATECO) REGISTRATE % SUL TOT. IMPRESE B Estrazione di minerali da cave e miniere 69 0,09 C Attività manifatturiere ,03 D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionamento 66 0,09 E Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione d ,17 F Costruzioni ,54 G Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione auto ,70 G Trasporto e magazzinaggio ,56 H Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione ,48 J Servizi di informazione e comunicazione 962 1,32 K Attività finanziarie e assicurative ,64 L Attività immobiliari 885 1,21 M Attività professionali, scientifiche e tecniche ,94 N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese ,85 P Istruzione 309 0,42 Q Sanità e assistenza sociale 462 0,63 46

5 SETTORE (classificazione ATECO) REGISTRATE % SUL TOT. IMPRESE R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento 858 1,18 S Altre attività di servizi ,21 X Imprese non classificate , , Le imprese dei beni culturali e ambientali Le fonti a disposizione non ci consentono di quantificare le imprese che operano in questo comparto. E però possibile delineare una mappa di tipologie a) di soggetti che operano nel segmento dei beni culturali ed ambientali b) di competenze e funzioni necessarie per operare in questo mercato: Combinando queste due variabili si ha il quadro seguente: funzioni manageriali e/o tecniche all interno di musei/ fondazioni/ associazioni culturali/ gallerie; funzioni manageriali e/o tecniche all interno di agenzie di gestione, promozione e valorizzazione di beni e delle attività culturali; funzioni manageriali e/o tecniche presso amministrazioni pubbliche, istituzioni impegnate nella tutela, conservazione e valorizzazione dei beni e delle attività culturali; competenze progettuali finalizzate alla realizzazione di eventi culturali; competenze avanzate per la libera professione (architetti, conservatori, ecc.); competenze avanzate per operatori culturali; funzioni manageriali e/o tecniche per agenzie di comunicazione e organizzazione eventi Le imprese della tutela delle acque e risparmio idrico Il comparto è monopolizzato dalla attività dell'acquedotto pugliese, l'infrastruttura di approvvigionamento idrico-potabile della Regione Puglia e di alcuni comuni della Campania. Con D. Lgs. 11 maggio 1999 n 141, è stata istituita la S.p.a. Acquedotto Pugliese, succeduta all'omonimo ente autonomo (EAAP). Con il medesimo decreto è stata affidata alla stessa S.p.a. la gestione del servizio idrico integrato fino al Le azioni della società appartengono per il 100% alla Regione Puglia. L AQP è una holding company di proprietà (100%) della Regione Puglia che gestisce uno dei più grandi acquedotti del mondo, per estensione delle infrastrutture di rete idrica e fognaria, per popolazione servita e per il volume di acqua distribuita. La Società provvede alla gestione del ciclo integrato dell acqua ed in particolare alla captazione, potabilizzazione, trasporto di acqua (trasferimento, sollevamento e adduzione), distribuzione di acqua ad usi civili, collettamento e depurazione delle acque reflue (Cfr figura 5). Se la responsabilità di tutte le fasi del ciclo integrato dell acqua sono dell AQP, numerosi sono gli apporti (ingegneristici tecnici operativi) prestati da fornitori. 47

6 Figura 2 - Ciclo integrato dell acqua A captazione acqua B potabilizzazione acqua C trasporto acqua D distribuzione acqua A collettamento acque reflue B depurazione acque reflue Le imprese che operano nel comparto della gestione dei rifiuti e delle bonifiche Il problema della gestione dei rifiuti e delle bonifiche rappresenta ormai da qualche anno una della priorità delle politiche ambientali della Regione Puglia. I principali obiettivi perseguiti in questi anni sono stati il contenimento sia della quantità sia della pericolosità dei rifiuti, l incremento della raccolta differenziata e la promozione dell economia del riuso e del riciclo. Nel 2009 è stato varato un aggiornamento al Programma regionale per la tutela dell Ambiente che prevede una pluralità di linee d intervento, finalizzate in particolare alla tutela aree naturali protette, alla pulizia delle aree costiere, alla tutela della qualità dei suoli, alla bonifica dei siti inquinati, allo sviluppo dell attività di monitoraggio e controllo ambientale, allo sviluppo delle politiche energetiche ambientali finalizzate alla riduzione delle emissioni nocive. Con lo stanziamento di ulteriori risorse a titolarità regionale, si prevede poi il potenziamento di alcune linee di intervento già esistenti e la creazione di nuovi interventi finalizzati al superamento definitivo dell emergenza nel settore gestione rifiuti urbani e allo start-up d impianti per la gestione rifiuti. La strada intrapresa esclude, in prospettiva, il sistema delle discariche, da sostituire con impianti di compostaggio, di selezione e biostabilizzazione, di valorizzazione della frazione secca da RD, di produzione di CDR. Il decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 ("decreto Ronchi") aveva previsto un Albo nazionale delle imprese, al quale devono iscriversi "gli stabilimenti o le imprese che provvedono alla raccolta o al trasporto di rifiuti a titolo professionale, o che provvedono allo smaltimento o al recupero di rifiuti per conto di terzi (commercianti o intermediari)". L'Albo è stato costituito presso il Ministero dell'ambiente ed è articolato in un Comitato Nazionale, con sede presso lo stesso Ministero, e in Sezioni regionali e Provinciali, con sede presso le Camere di 48

7 commercio dei capoluoghi di regione e delle province autonome di Trento e Bolzano. Le Sezioni regionali hanno il compito di iscrivere le imprese. Le imprese che, in base alla loro attività ed alle tipologie di rifiuti gestite, devono essere iscritte all`albo vengono così individuate dall`articolo 212 comma 5 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (e s.m.i.): imprese che svolgono attività di raccolta e trasporto di rifiuti non pericolosi; imprese che raccolgono e trasportano rifiuti pericolosi; imprese che effettuano attività di bonifica dei siti; imprese che effettuano attività di bonifica dei beni contenenti amianto; imprese che effettuano attività di commercio e intermediazione dei rifiuti senza detenzione dei rifiuti stessi; imprese che effettuano attività di gestione di impianti di smaltimento e di recupero di titolarità di terzi; imprese che effettuano attività di gestione di impianti mobili di smaltimento e di recupero di rifiuti. L'iscrizione all'albo dura cinque anni ed è subordinata alla prestazione di garanzie finanziarie (fideiussioni). In sintesi, l'albo svolge un importante funzione di selezione e di qualificazione delle imprese obbligate le quali, per ottenere l'iscrizione, devono dimostrare il possesso di determinati requisiti soggettivi, di idoneità tecnica e di capacità finanziaria. Nel quadro della riforma delle norme in materia di gestione dei rifiuti, l'articolo 212 del decreto legislativo 152/06 ha istituito l'"albo nazionale gestori ambientali", che succede all'albo nazionale gestori rifiuti. Alla data del nell Albo sono iscritte 260 ditte della Provincia, che salgono a 982 se si includono le imprese che trasportano i propri rifiuti Le imprese che operano nel comparto del turismo Il turismo è probabilmente il settore che dell economia pugliese che più si muove in senso anticiclico. La Puglia appare come una delle regioni più dinamiche del Mezzogiorno, soprattutto se confrontata ad altri territori del mezzogiorno a maggiore vocazione turistica quali la Campania, la Sicilia e la Sardegna. La Puglia continua ad esercitare un grande fascino sui viaggiatori italiani e stranieri. Poiché questo accade ormai da diversi anni, è legittimo pensare che non si tratti di un attrazione episodica. I risultati fin qui raggiunti sono da considerare addirittura più che buoni, se si considera che il contesto di crisi economica che ha colpito le principali potenze economiche mondiali incide negativamente sui consumi delle famiglie e, naturalmente e/o soprattutto, anche sulla spesa per le vacanze. 49

8 Secondo l indagine condotta dall Osservatorio nazionale del turismo 2, nel 2011 la Puglia si colloca al terzo posto tra le mete preferite dagli italiani, con un significativo incremento rispetto all anno precedente ed al primo posto tra le mete estive (Cfr. grafico 1) Grafico 1 - Fonte: Osservatorio nazionale del turismo ricettivo. Al flusso costante di turisti, il territorio pugliese risponde con ampio e variegato sistema Tabella 1 Ricettività turistica in Puglia Totale Alberghi Totale esercizi complementari e Bed & Totale Breakfast Province Esercizi Letti Esercizi Letti Esercizi Letti FOGGIA BARI TARANTO BRINDISI LECCE BAT Totale Fonte: Elaborazioni su dati Istat Nel corso del 2011 nel territorio pugliese si contano strutture ricettive, quasi il 40% del complessivo degli esercizi della regione, di cui il 14% sono strutture alberghiere ed il restante 76% è costituito da esercizi complementari e Bed&Breakfast. 2 ISMERT - Osservatorio nazionale del turismo (in collaborazione con Unioncamere), Indagine quantitativa sui comportamenti turistici degli italiani, secondo semestre 2011, gennaio

9 I dati della capacità ricettiva misurata in posti letto, collocano la provincia di Lecce al secondo posto con posti letto (33%) preceduta dalla provincia di Foggia, che conta un numero superiore di strutture alberghiere (646) e quindi una maggiore capacità di posti letto (52.696). Grafico 2 I dati dell Osservatorio del Turismo della Regione Puglia, per l anno 2011, indicano che l 80% dei visitatori stranieri preferisce le strutture alberghiere, rispetto al 73% degli italiani. Osservando la distribuzione delle presenze straniere si ha una più alta concentrazione negli alberghi a 4 stelle (47%, rispetto al 31% degli italiani), seguiti dai 3 stelle (19% e 22% per gli italiani). La quota di presenze straniere nelle strutture di alto livello (5 stelle e 5 stelle lusso) è più elevata rispetto a quella indotta dal turismo nazionale (4% per gli stranieri e 2% per gli italiani). Nella provincia di Lecce, invece, le strutture alberghiere sono preferite dal 65% degli stranieri rispetto al 52% degli italiani, mentre le altre strutture accolgono il 35% dei turisti provenienti oltre confine ed il 48% dei connazionali. Tabella 2 - Arrivi e presenze negli esercizi ricettivi della Provincia di Lecce (anno 2010) ESERCIZI ALBERGHIERI ESERCIZI COMPLEMENTARI TOTALE ESERCIZI RICETTIVI Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze ITALIA UNIONE EUROPEA ALTRI PAESI EUROPEI PAESI EXTRAEUROPEI TOTALE PAESI ESTERI TOTALE GENERALE Fonte Elaborazioni su dati Istat 51

10 Dalla tabella 3,inoltre si evince, che il maggior afflusso turistico proviene dall Italia (83,3%) e solo una quota residuale dai Paesi esteri (10,7%), di cui l 8,3% dall Europa. Il turismo in Puglia e nella provincia di Lecce presenta un trend sempre in positivo (Cfr. Grafico 3). Grafico 3 Evoluzione dell afflusso turistico italiano e straniero in Puglia e in Provincia di Lecce ( aa ) Fonte Elaborazioni su dati Istat Nella provincia di Lecce la presenza dei turisti italiani è cresciuta del 13% nel 2009 e nel 2010, mentre gli arrivi degli stranieri sono aumentati del 2,6% nel 2009 e del 4,4%. PARTE SECONDA: STRATEGIE E AZIONI OPERATIVE L analisi del sistema imprenditoriale della Provincia conduce ad una prima evidenza: la Provincia di Lecce risulta tra le province più dinamiche in relazione al tasso di crescita annuo delle imprese che non riguarda, però, in maniera omogenea tutti i settori e i comparti economici; infatti: l agricoltura e il manifatturiero perdono aziende, mentre le costruzioni e i servizi in generale le acquistano. A questa realtà si aggiunge anche quella relativa alle dimensioni aziendali per numero di occupati: 3,7 su base regionale. Questo dato, infatti, impone di prevedere azioni formative diverse dalla tradizionale formula corsuale per un target numeroso e che tenga conto invece di un numero di destinatari anche molto contenuto per rispondere alla fisionomia largamente prevalente della impresa della Provincia: una unità operativa con pochi addetti. 52

11 Contemporaneamente nasce la necessità di costruire strategie e definire azioni operative di natura formativa strettamente legate al sistema produttivo provinciale. A tal fine, data la poca consistenza dei risorse finanziarie, le attività formative previste nella presente misura verranno destinate agli operatori dei distretti produttivi presenti nella provincia di Lecce, quali: Distretto Agroalimentare di Qualità Jonico Salentino, Distretto della Pietra, del Lapideo e del Marmo, Distretto delle Energie rinnovabili, Distretto del Turismo, etc. Due pertanto saranno le modalità formative con le quali potranno essere presentati i progetti: il tutoring formativo destinato a piccoli gruppi di utenti (max 3) l intervento formativo per gruppi numericamente più consistenti (oltre 3). L una e l altra modalità sono destinate ad occupati nel settore privato, con qualsiasi tipo di contratto. 1.- Tutoring formativo per l aggiornamento la specializzazione il perfezionamento Obiettivi Aggiornare, specializzare e perfezionare la professionalità del personale nei settori economici dei Distretti Produttivi presenti nella Provincia di Lecce in particolari aree di competenze (management nei processi di diagnosi aziendale, innovazione dei processi e dei prodotti, posizionamento strategico, internazionalizzazione, ricambio generazionale, etc.) mediante interventi formativi personalizzati da parte di tutors che alternino informazioni tecnico-professionali e formazione on the job. Struttura, durata e costo I tutoraggi, tenuti da tecnici ed esperti iscritti alla long list della Provincia di Lecce, sono rivolti a uno o più lavoratori (max 3) avranno una durata massima di un mese lavorativo, da realizzarsi nell arco di 6 mesi dalla data dell approvazione formale del progetto da parte della Provincia. Costo : euro 15 x 150 h (max) per ogni soggetto tutorato. Beneficiari Possono partecipare agli avvisi pubblici emanati dalla Amministrazione Provinciale: a) organismi di formazione accreditati, operanti nell ambito Provinciale, per lavoratori impegnati in aziende dei Distretti produttivi del territorio Provinciale; b) aziende operanti nei settori dei Distretti produttivi del territorio Provinciale, per il proprio personale e per il personale di altre aziende dei macrosettori e dei comparti citati che le abbiano formalmente delegate a tale compito. Potenziali destinatari 53

12 Lavoratori occupati, con qualsiasi tipo di contratto, in aziende operanti nei settori dei Distretti produttivi del territorio. Vincoli e priorità Gli organismi accreditati dovranno accludere al progetto una richiesta delle aziende con la quale si chiede loro di progettare e realizzare un intervento per il proprio personale, specificandone numero, funzioni e tipologia contrattuale. Analoga prescrizione vale per le aziende che intendono formare anche personale di altre aziende. 2.- Interventi formativi per l aggiornamento la specializzazione il perfezionamento Obiettivi Aggiornare, specializzare e perfezionare la professionalità del personale delle aziende, in particolari aree di competenze (management nei processi di diagnosi aziendale, innovazione dei processi e dei prodotti, posizionamento strategico, internazionalizzazione, etc.), mediante interventi formativi corsuali. Struttura durata e parametro finanziario Gli interventi formativi: - avranno una durata massima di 150 ore; - potranno essere realizzati nell arco di 6 mesi dalla data dell approvazione formale del progetto da parte della Provincia; - saranno destinati a gruppi di utenti con min. 4, - godranno di un parametro finanziario pari a euro 15 x h/all. Beneficiari Possono partecipare agli avvisi pubblici emanati dalla Amministrazione Provinciale: a) organismi di formazione accreditati, operanti nell ambito Provinciale, per lavoratori impegnati in aziende dei Distretti produttivi del territorio Provinciale; b) aziende operanti nei settori dei Distretti produttivi del territorio Provinciale, per il proprio personale e per il personale di altre aziende dei macrosettori e dei comparti citati che le abbiano formalmente delegate a tale compito. Destinatari Lavoratori, occupati nelle aziende di cui al paragrafo precedente, con qualsiasi tipologia di contratto. 54

13 Vincoli e premialità Gli organismi accreditati dovranno accludere al progetto la richiesta da parte della azienda di progettare e realizzare un intervento per il proprio personale, specificandone numero funzioni e tipologia di contratto. Analoga prescrizione vale per le aziende che intendono formare anche personale di altre aziende. Dalla analisi dei flussi turistici in Provincia abbiamo rilevato che il turismo leccese si connota prevalentemente come marino, è quindi troppo dipendente dalla stagione estiva. Di qui la necessità di azioni di promozione ma anche di una valorizzazione integrata,da una parte di tutte le risorse ambientali, culturali, agroalimentari, dall altra del sistema ricettivo, soprattutto dell entroterra. L azione prevista in questo Piano supporta questo disegno strategico offrendo l opportunità di aggiornare e specializzare il proprio patrimonio di competenze a quanti lavorano nel sistema turistico della Provincia. Ci si muove su due direttrici: - l acquisizione di competenze per migliorare la promozione e per qualificare la ricettività al fine di acquisire segmenti di mercato, nazionale ed estero; - l acquisizione di abilità linguistiche nelle lingue maggiormente parlate dai turisti stranieri. Per venire incontro alle esigenze di strutture ricettive con pochi addetti sono previste due modalità formative: - il tutoring formativo destinato a piccoli gruppi di utent (max 3)i; - l intervento formativo per gruppi numericamente più consistenti (oltre 4). L una e l altra modalità sono destinate ad occupati nel settore privato, con qualsiasi tipo di contratto. 1. Tutoring formativo per l aggiornamento tecnico o per l acquisizione e perfezionamento di abilità di espressione nelle lingue straniere Obiettivi Aggiornare, specializzare e perfezionare la professionalità del personale delle strutture ricettive turistiche (alberghiere ed extra alberghiere) nelle aree della promozione, accoglienza ed ospitalità, o nelle abilità di espressione nelle lingue straniere, mediante interventi formativi personalizzati da parte di tutors che alternino informazioni tecnico-professionali e formazione on the job. Struttura durato e costo 55

14 I tutoraggi, tenuti da tecnici ed esperti iscritti alla long list della Provincia di Lecce, sono rivolti a uno o più lavoratori (max 3) avranno una durata massima di un mese lavorativo, da realizzarsi nell arco di 6 mesi dalla data dell approvazione formale del progetto da parte della Provincia. Costo : euro 15 x 150 h(max) per ogni soggetto tutorato. Potenziali beneficiari Possono partecipare agli avvisi pubblici emanati dalla Amministrazione Provinciale: a) organismi di formazione accreditati, operanti nell ambito Provinciale, per lavoratori impegnati in aziende ricettive turistiche alberghiere ed extra-alberghiere; b) aziende ricettive turistiche, alberghiere ed extra-alberghiere, aventi sede di lavoro o unità produttive nel territorio Provinciale, per il proprio personale e per il personale di altre aziende del settore che le abbiano formalmente delegate a tale compito. Potenziali destinatari Lavoratori occupati, con qualsiasi tipo di contratto, in aziende ricettive turistiche, alberghiere ed extra-alberghiere. Vincoli Gli organismi accreditati dovranno accludere al progetto una richiesta delle aziende con la quale si chiede loro di progettare e realizzare un intervento per il proprio personale, specificandone numero, funzioni e tipologia contrattuale. 2. Interventi formativi per l aggiornamento tecnico o per l acquisizione e perfezionamento di abilità di espressione nelle lingue straniere Obiettivi Aggiornare specializzare e perfezionare la professionalità del personale delle strutture ricettive turistiche (alberghiere ed extra alberghiere) nelle aree della promozione, accoglienza ed ospitalità, o nelle abilità di espressione nelle lingue straniere, mediante interventi formativi corsuali. Struttura durata e parametro finanziario Gli interventi formativi 56

15 - avranno una durata massima di 150 ore; - potranno essere realizzati nell arco di 6 mesi dalla data dell approvazione formale del progetto da parte della Provincia - saranno destinati a gruppi di utenti con min. 3 e max godranno di un parametro finanziario pari a euro 15 x h/all. Beneficiari Possono partecipare agli avvisi pubblici emanati dalla Amministrazione Provinciale: a) organismi di formazione accreditati, operanti nell ambito Provinciale, per lavoratori impegnati in aziende ricettive turistiche alberghiere ed extra-alberghiere; b) aziende ricettive turistiche, alberghiere ed extra-alberghiere, aventi sede di lavoro o unità produttive nel territorio Provinciale, per il proprio personale e per il personale di altre aziende del settore che le abbiano formalmente delegate a tale compito. Destinatari Lavoratori, occupati nelle aziende di cui al par. precedente, con qualsiasi tipologia di contratto. Vincoli e premialità Gli organismi accreditati dovranno accludere al progetto la richiesta da parte della azienda di progettare e realizzare un intervento per il proprio personale, specificandone numero funzioni e tipologia di contratto. Analoga prescrizione vale per le aziende che intendono formare anche personale di altre aziende. In sede di valutazione dei progetti si terrà in particolare conto della presenza tra i destinatari dell azione formativa di donne, over 45 e soggetti con basso titolo di studio. 57

16 PARTE TERZA: INDICATORI DI REALIZZAZIONE E DI RISULTATO INDICATORI PROVINCIALI Indicatori di realizzazione AZIONI A FAVORE DEI DESTINATARI 1 Tutoring formativo per l aggiornamento la specializzazione il perfezionamento 2 Interventi formativi per l aggiornamento la specializzazione il perfezionamento Tutoring formativo per l aggiornamento tecnico o 3 per l acquisizione e perfezionamento di abilità di espressione nelle lingue straniere Interventi formativi per l aggiornamento tecnico 4 o per l acquisizione e perfezionamento di abilità di espressione nelle lingue straniere INDICATORI N. di progetti (approvati, avviati, conclusi) per tipologia di intervento N. di destinatari (approvati, avviati, conclusi) per tipologia d intervento e per caratteristiche principali (degli avviati) N. di imprese di appartenenza dei destinatari degli interventi (approvati, avviati e conclusi) secondo classificazione nazionale FSE Indicatori di risultato AZIONI A FAVORE DEI DESTINATARI Dato di part. Dato atteso Fonte Tutoring formativo per l aggiornamento la specializzazione il perfezionamento Interventi formativi per l aggiornamento la specializzazione il perfezionamento Tutoring formativo per Sistema regionale di l aggiornamento tecnico o per Certificazione conseguita dal monitoraggio l acquisizione e perfezionamento di 90% dei fruitori abilità di espressione nelle lingue straniere Interventi formativi per l aggiornamento tecnico o per l acquisizione e perfezionamento di abilità di espressione nelle lingue straniere 58

17 3.2 - INDICATORI REGIONALI (P.O.R.) Indicatori di realizzazione Obiettivo specifico: a) Sviluppare sistemi di formazione continua e sostenere la adattabilità dei lavoratori INDICATORI N. di progetti (approvati, avviati, conclusi) per tipologia di intervento N. di destinatari (approvati, avviati, conclusi) per tipologia d intervento e per caratteristiche principali (degli avviati) N. di imprese di appartenenza dei destinatari degli interventi (approvati, avviati e conclusi) secondo classificazione nazionale FSE Indicatori di risultato Denominazione Dato di partenza Target Fonte Obiettivo specifico a): sviluppare sistemi di formazione continua e sostenere l'adattabilità dei lavoratori Tasso di copertura dei destinatari degli interventi di formazione 0,3 0,4% Monitweb e ISTAT, rilevazione continua cofinanziati, continua delle forze di lavoro rispetto al totale degli occupati (media annua) declinato per genere 59

18 Attività FORMAZIONE E SERVIZI ALLE IMPRESE (CHECK UP AZIENDALI, DIAGNOSI ORGANIZZATIVE E ANALISI DI MERCATO) FINALIZZATE IN PARTICOLARE A MIGLIORARE IL LORO POSIZIONAMENTO STRATEGICO ED I FENOMENI DI INTERNAZIONALIZZAZIONE, AL RICAMBIO GENERAZIONALE E ALLO SVILUPPO DI SETTORI INNOVATIVI Obiettivo specifico: C) SVILUPPARE POLITICHE E SERVIZI PER L ANTICIPAZIONE E GESTIONE DEI CAMBIAMENTI, PROMUOVERE LA COMPETITIVITA E L IMPRENDITORILITA ACCOMPAGNARE I PROCESSI DI INNOVAZIONE E ADATTABILITA DELL ORGANIZZAZIONE Obiettivo operativo DE LAVORO E DEI SISTEMI PRODUTTIVI PER ACCRESCERE LA COMPETITIVITA DEL SISTEMA ECONOMICO IN UN OTTICA DI COESIONE SOCIALE E QUALITA DELLO SVILUPPO Categoria di spesa: 64 SVILUPPO DI SISTEMI E STRATEGIE DI APPRENDIMENTO PERMANENTE NELLE IMPRESE: FORMAZIONE E SERVIZI PER I LAVORATORI PER MIGLIORARE LA LORO ADATTABILITA AI CAMBIAMENTIM PROMOZIONE DELL IMPRENDITORIALITA E DELL INNOVAZIONE 60

19 1. PARTE PRIMA: ANALISI DEI FENOMENI 1. La dinamica delle imprese della Provincia di Lecce dell anno 2011 Tra gennaio e dicembre dello scorso anno il Registro delle imprese della Camera di Commercio di Lecce ha rilevato nuove imprese a fronte di imprese cessate. Il saldo di fine anno è stato pari a 939 imprese in più, al netto delle cancellazioni d ufficio, che si traduce in un tasso di crescita dell 1,30%. In dieci anni in provincia le imprese registrate sono aumentate di unità e le localizzazioni di (Cfr. Grafico 1). Rispetto al 2010, il tasso di crescita del tessuto imprenditoriale della provincia di Lecce ha registrato una piccola flessione passando dall 1,49% del 2010 all attuale 1,30%. Grafico 1 - Andamento demografico delle imprese anni provincia di Lecce Fonte: Camera di Commercio 0 di Lecce E necessario localizzazioni evidenziare che il bilancio della nati-mortalità è stato comunque migliore di registrate quelli del triennio , quando la crescita per ben due anni consecutivi è stata negativa (-0,30% nel 2008 e -1,59 % nel 2009). 61

20 Grafico 2 Tasso di crescita delle imprese anni provincia di Lecce 5 4 4, ,07 2,22 1,49 1,3 0,59 0,76 0,71 0, , ,59 Fonte: Camera di Commercio di Lecce Sia le iscrizioni che le cessazioni sono aumentate rispetto al 2010, ma sul saldo 2011 ha inciso maggiormente l aumento delle cessazioni: 492 in più rispetto a quelle registrate lo scorso anno. Le iscrizioni, invece, sono state 369 in più rispetto al La provincia di Lecce, in ogni caso, si colloca tra le province più dinamiche in relazione al tasso di crescita, collocandosi nella parte alta della graduatoria provinciale (12 posto) predisposta da Unioncamere; segue Taranto (+0,53%), Foggia (0,18%), Bari (0,00%) infine Brindisi (-0,97%) che chiude non solo la graduatoria regionale ma anche, con il penultimo posto, quella nazionale. Il tasso di crescita medio nazionale è stato dello 0,82%, quello della regione Puglia +0,25% Analizzando 3 le variazioni percentuali dei settori che hanno un certo peso sulla struttura imprenditoriale della provincia di Lecce, si osserva che le imprese del commercio, che rappresentano il 30,7% del totale delle imprese, sono aumentate dell 1,97% rispetto allo scorso anno, le costruzioni (14,5% del totale) dell 1,41%, mentre le imprese agricole, che rappresentano il 14% dello stock delle imprese, registrano una flessione del 3,4% analogamente alle imprese manifatturiere, il 10% del totale, che chiudono il 2011 con una variazione negativa dell 1,93%. In sintesi, si osserva quindi un consolidamento del trend già in atto da qualche anno: l agricoltura e il manifatturiero perdono aziende, mentre le costruzioni e i servizi in generale le acquistano. 3 Relativamente ai singoli settori non è più possibile effettuare un analisi dei tassi di crescita, in quanto con l avvento della comunicazione unica anche per le ditte individuali, l iscrizione al registro delle imprese e l avvio dell attività sono due momenti distinti. Per cui le imprese vengono contabilizzate al momento dell iscrizione, ma è solo con l avvio dell attività che si è in grado di stabilire in quale settore economico è riconducibile la stessa, in quanto è in questa fase che l impresa viene classificata, con l attribuzione del codice di attività. Conseguenza di ciò è l aumento esponenziale del saldo delle imprese non classificate che al ammonta a unità, corrispondente ad un tasso di crescita superiore al 55%. Pertanto, per capire l andamento dei vai settori economici è opportuno analizzare le variazioni percentuali degli stessi rispetto allo scorso anno 62

21 2. Le forme giuridiche Analizzando il tessuto imprenditoriale salentino dal punto di vista della forma giuridica, si osserva che il 68% è rappresentato dalle ditte individuali (11.856), il 16% dalle società di capitale (11.856), il 12% dalle società di persone (8.544) e il 4% è rappresentato dalle altre forme societarie (2.652). Circa il 44% del saldo registrato nel 2011 è imputabile alle imprese nate in forma di società di capitale, che hanno registrato un tasso di crescita annuo del 3,58% (410 unità in più), mentre è stato negativo l andamento delle società di persone, - 8 aziende e un tasso di crescita pari a -0,09%. L apporto delle ditte individuali al saldo è stato piuttosto consistente pari al 51% dello stesso che si traduce in 480 imprese e un tasso di crescita dello 0,97%. Infine le altre forme societarie hanno registrato un saldo di 57 imprese e un tasso di crescita del 2,20% Grafico 3 Imprese registrate per forma giuridica al provincia di Lecce Società di persone; 12% Altro; 4% Società di capitale; 16% Ditte individuali; 68% Fonte: Camera di Commercio di Lecce 3. Valore aggiunto prodotto dalle imprese attive sul territorio La scomposizione settoriale del valore aggiunto fa emergere la particolare rilevanza assunta, in Provincia di Lecce, dal settore terziario che, al 2009, contribuisce per il 76,3% della ricchezza creata sul territorio. Si tratta di una percentuale maggiore di quella rilevata a livello nazionale (73,1%) che, tuttavia, deriva anche dallo scarso contributo offerto dall industria manifatturiera 11% rispetto al 18,8% nazionale. 63

22 Tabella 1- Valore aggiunto per settore di attività nelle province pugliesi, in Puglia ed i Italia Anno 2009 valori % Dall analisi del trend di medio periodo, infine, si nota la variazione del tasso di crescita medio annuo avvenuta tra il 2003 e il 2009; nel complesso si registra una crescita del valore aggiunto del 3,1% in provincia, più alta rispetto ai valori regionali e nazionali (pari rispettivamente all 1,6% e al 2,2%). Grafico 4. - Tasso di crescita medio annuo del valore aggiunto per settore di attività economica in provincia di Lecce, in Puglia e in Italia (anni valori %) Dal dettaglio settoriale emerge che i settori in espansione in provincia di Lecce sono il comparto dei servizi, il più importante per il suo contributo alla formazione del valore aggiunto, e le costruzioni (incremento del 3,5% e 6,5%, rispettivamente). In calo, invece, il settore agricolo e della pesca e, il settore industriale. Il primo si riduce, ma in misura inferiore rispetto alla dinamica regionale e nazionale, mentre nel secondo il decremento del valore aggiunto è più ampio rispetto a quanto si verifica in Italia. L evoluzione complessiva dell industria in senso stretto appare tuttavia ancora condizionata dalla perdurante crisi delle imprese del tessile-abbigliamento-calzaturiero (TAC) che, con particolare riferimento 64

23 al comparto delle calzature, sono chiamate a perseguire un riposizionamento radicale dell offerta verso segmenti di prodotto/mercato a maggiore valore aggiunto. In tutti i maggiori comparti manifatturieri si assiste, inoltre, ad un ridimensionamento della struttura delle imprese artigiane, fatta eccezione per quello della meccanica leggera. Il problema dell economia pugliese del TAC, in realtà ha radici molto chiare: negli ultimi anni, è stata registrata una seria difficoltà a tenere il passo con i processi di globalizzazione che hanno investito l economia mondiale, si è assistito ad una lenta ma decisa perdita di competitività delle imprese soprattutto di piccola e media dimensione. Il modello pugliese del TAC, che aveva il suo punto di forza nei sistemi economici locali, basati sulla divisione del lavoro, sulla grande flessibilità dei fattori produttivi, sulla conoscenza e sul saper fare diffusi, ha trovato crescenti difficoltà di indirizzarsi verso traiettorie di sviluppo e di crescita. 3. Le imprese giovanili, le imprese femminili, le imprese straniere Unioncamere ha stilato una classifica delle imprese giovanili, nella quale la provincia di Lecce risulta all undicesimo posto con che rappresentano il 15,7% di tutte le imprese registrate (incluse le non classificate); tali imprese, inoltre, costituiscono l 1,6% del totale Italia. Nei primi posti della graduatoria troviamo le grandi città come Roma, Napoli, Milano, Torino e Bari. Considerando anziché i valori assoluti, l incidenza percentuale delle imprese giovanili sul totale delle imprese della provincia, Lecce è addirittura al settimo posto. Figura 1 - Impresa giovanile: percentuale rispetto al totale delle imprese provincia di Lecce, regione Puglia, Italia IMPRESA GIOVANILE La partecipazione di PERSONE UNDER 35 risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e cariche attribuite. LECCE PUGLIA ITALIA 15,5% 13,7% 11,3% E da evidenziare che i primi posti sono tutti occupati da città del Mezzogiorno: Enna (19,1%), Crotone 18%), Vibo Valentia (17,5%), Reggio Calabria (17,5%), segno che i giovani meridionali scelgono di fare impresa anche, probabilmente, per una forma di autoimpiego, considerato l elevato tasso di disoccupazione giovanile nelle province del Sud. 65

24 Considerando le sole imprese registrate e classificate, cioè le imprese cui è stato attribuito un codice di attività, l incidenza percentuale delle imprese giovanili nella provincia di Lecce è del 15,5%. Tale percentuale è più alta sia del dato nazionale (11,2%) che di quello regionale (13,7%). Il turismo è il settore in cui l incidenza delle imprese giovanili è più elevata ( 22,3%). Le imprese femminili incidono per il 23,9% sul totale delle imprese registrate e classificate, il dato è in linea con quello pugliese (24,3%) e nazionale (23,6%). Il comparto economico in cui si concentra il maggior numero di imprese gestite da donne è quello dei servizi (39%), sostanzialmente rappresentato dai servizi per la persona; l incidenza più bassa si registra, invece, nel comparto delle costruzioni (6%). Figura 2 - Impresa femminile: percentuale rispetto al totale delle imprese provincia di Lecce, regione Puglia, Italia IMPRESA FEMMINILE La partecipazione di DONNE risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e cariche attribuite. LECCE PUGLIA ITALIA 23,9% 24,3% 23,6% L imprenditoria straniera, cioè le imprese gestite da persone non nate in Italia rappresenta il 7,9% delle imprese registrate e classificate, percentuale superiore sia al dato regionale (4%) che al dato nazionale (7,6%) 4. La quota più elevata di imprese straniere si ha nel commercio (13,7%). Figura 4 - Imprenditoria straniera: percentuale rispetto al totale delle imprese provincia di Lecce, regione Puglia, Italia IMPRENDITORIA STRANIERA La partecipazione di PERSONE NON NATE IN ITALIA risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e cariche attribuite. LECCE PUGLIA ITALIA 7,9% 4,0% 7,6% Poiché i percorsi e gli strumenti da utilizzare sono profondamente diversi, sia a livello territoriale, 4 Tale dato, però, va letto con attenzione, in quanto comprende le persone nate all estero da genitori salentini emigrati negli anni 60, per motivi di lavoro, in vari paesi europei, quali la Germania, Svizzera, Belgio, ecc. E evidente che queste persone sono cittadini italiani e conseguentemente l incidenza percentuale degli imprenditori stranieri va ridimensionata. 66

25 sia a livello regionale che nazionale, è necessario che le aziende dei settori tessili, abbigliamento e calzaturiero si rendano disponibili per interventi che coinvolgano micro settori, nicchie di mercato, per programmare e progettare insieme ricerca, innovazione di prodotto, formazione, internazionalizzazione. Le imprese pugliesi del TAC per crescere dovranno puntare sulla crescita delle conoscenze anche in termini di ricerca, cultura, innovazione e trasferimento tecnologico, sono proprio l innovazione e la formazione le leve principali da manovrare. PARTE SECONDA: STRATEGIE E AZIONI OPERATIVE L analisi del paragrafo precedente ci ha consegnato queste evidenze: a) un tasso di crescita imprenditoriale abbastanza dinamico (12 posto nella graduatoria provinciale del Paese) b) un alto il tasso di mortalità imprenditoriale (7,8%) c) una buona la performance della imprenditorialità giovanile femminile e straniera d) la netta prevalenza della ditta individuale (68%) rispetto alle altre forme giuridiche di impresa e) una espansione, in termini di ricchezza prodotta, del comparto dei servizi, ma un regresso di quello industriale (con particolare riferimento al tessile-abbiliamento-confezioni. Accanto pertanto a segnali di vivacità ci sono elementi di criticità o di possibile debolezza. Il periodo di recessione che stiamo vivendo possono accentuare gli uni o gli altri. Una delle consapevolezze che il dibattito e la letteratura economica sul periodo di crisi ha messo in evidenza è che le aziende possono continuare a produrre ricchezza e quindi a sopravvivere soli se sono competitive e che la competitività passa attraverso due fenomeni, intrecciati tra loro: l innovazione e l internazionalizzazione. Fenomeni intrecciati perché recuperare il gap con i Paesi emergenti che invadono il mercato con i prodotti a basso prezzo, impone un salto di qualità molto forte nell innovazione di processo e di prodotto, nella gestione dei processi produttivi onde determinare una maggiore qualità del prodotto. In Puglia la crisi sembra avere favorito l innovazione in misura inferiore rispetto alla media nazionale. In base ai dati del Sondaggio congiunturale condotto dalla Banca d Italia nell ottobre del 2010 circa il 36 per cento delle imprese manifatturiere pugliesi ha segnalato per il 2010 o il 2011 un maggiore impegno nell introduzione di cambiamenti nei processi produttivi, nella gamma di prodotti offerti o nei sistemi organizzativi e gestionali, mentre il 29 per cento ha indicato un rallentamento dell attività innovativa a causa della congiuntura negativa. Alla base della innovazione c è la ricerca. La spesa in ricerca e sviluppo in Puglia era pari nel 2008 allo 0,8 per cento del PIL, un valore inferiore alla media nazionale (1,2), ma in linea con le regioni del Mezzogiorno. Dal 2002, la spesa in R&S in regione è cresciuta più rapidamente che in Italia e nel Mezzogiorno. La parte di spesa in R&S sostenuta in regione dal settore pubblico rappresentava nel 2008 lo 67

26 0,55 per cento del PIL, percentuale non dissimile dalle altre aree del Paese. La parte riferibile al settore privato evidenzia, invece, un grave ritardo rispetto alla media nazionale, già bassa nel confronto internazionale: in Puglia solo lo 0,2 per cento del PIL è speso dai privati in R&S (0,65 in Italia, 1,2 nella media UE-27; fig. 1.2.a). L innovazione e l internazionalizzazione che ne può derivare fin ora sono quasi ad esclusivo vantaggio di aziende di dimensioni medio grandi. La grande platea delle aziende leccesi, invece, sono di micro dimensioni, spesso a carattere individuale o familiare, fuori da ogni circuito della formazione e informazione. Per queste l unica possibilità di essere inserite in processi virtuosi di innovazione e internazionalizzazione passa necessariamente attraverso strategie di accompagnamento il più personalizzate possibili. A tal fine, data la poca consistenza dei risorse finanziarie, le attività formative previste nella presente misura verranno destinate agli operatori dei distretti produttivi presenti nella provincia di Lecce, quali: Distretto Agroalimentare di Qualità Jonico Salentino, Distretto della Pietra, del Lapideo e del Marmo, Distretto delle Energie rinnovabili, Distretto del Turismo, etc. Si prevedono due opportunità per sostenere le aziende, soprattutto quelle più piccole: l utilizzazione della figura del temporary management e di strutture consulenziali. 1 - Temporary management per accompagnare i processi di internazionalizzazione aziendale Obiettivo Supportare e accompagnare il management in processi di internazionalizzazione aziendale. Struttura e parametro finanziario I consulenti che intendono fornire le proprie prestazioni si iscrivono in una long list costituita dalla Amministrazione Provinciale di Lecce in base a procedura di evidenza pubblica, dalla quale l azienda assegnataria del voucher può attingere. La consulenza avrà la durata massima di 6 mesi, con un costo complessivo di ,00 euro per ciascuna azienda. Potenziali beneficiari Possono partecipare agli avvisi pubblici emanati dalla Provincia di Lecce, per l assegnazione di voucher per la utilizzazione del temporary management, micro, piccole e medie imprese operanti nei settori dei Distretti produttivi presenti nella provincia di Lecce. 68

27 2 Strutture consulenziali di formazione/assistenza/tutoraggio per accompagnare processi di innovazione aziendali Obiettivo Supportare e accompagnare il management in processi di diagnosi aziendale, innovazione dei processi e dei prodotti, di posizionamento strategico, di ricambio generazionale. Struttura e parametro finanziario Saranno finanziati progetti predisposti e realizzati da strutture specializzate nella consulenza aziendale, con un contributo pubblico non superiore a euro. Potenziali beneficiari Possono partecipare agli avvisi pubblici emanati dalla Provincia di Lecce per l assegnazione di interventi di formazione/accompagnamento micro, piccole e medie imprese operanti nei settori dei Distretti produttivi presenti nella provincia di Lecce. Potenziali destinatari Management e personale occupato in aziende. Condizione di ammissibilità dei progetti Le aziende dovranno accludere al progetto il curriculum della struttura di consulenza aziendale. Da tale curriculum dovrà risultare, a pena di non ammissibilità, una pregressa operatività di tale struttura nel tipo di prestazione richiesta di almeno cinque anni. PARTE TERZA: INDICATORI DI REALIZZAZIONE E DI RISULTATO INDICATORI PROVINCIALI Indicatori di realizzazione 1 2 AZIONI A FAVORE DEI DESTINATARI Temporary management per accompagnare i processi di internazionalizzazione aziendale Strutture consulenziali di formazione/assistenza/tutoraggio per accompagnare processi di innovazione aziendale INDICATORI N. di richieste di aziende e di consulenze effettuate, per settore ed area produttiva 69

28 Indicatori di risultato 1 AZIONI A FAVORE DEI DESTINATARI Dato di part. Dato atteso Fonte Temporary management per Qualità e quantità di Sistema regionale di accompagnare i processi di innovazioni introdotte monitoraggio internazionalizzazione aziendale Strutture consulenziali di 2 formazione/assistenza/tutoraggio per accompagnare processi di innovazione aziendale Qualità e quantità di innovazioni introdotte Sistema regionale di monitoraggio INDICATORI REGIONALI (P.O.R.) Indicatori di realizzazione Obiettivo specifico: c) Sviluppare politiche e servizi per l anticipazione e gestione dei cambiamenti, promuovere la competitività e l imprenditorialità INDICATORI N. di progetti (approvati, avviati, conclusi) per tipologia di intervento N. di destinatari (approvati, avviati, conclusi) per tipologia d intervento e per caratteristiche principali (degli avviati) N. di imprese di appartenenza dei destinatari degli interventi (approvati, avviati e conclusi) secondo classificazione nazionale FSE Indicatori di risultato Denominazione Dato di partenza Target Fonte Obiettivo specifico c): sviluppare politiche e servizi per l anticipazione e gestione dei cambiamenti. promuovere la competitività e l imprenditorialità Numero di imprese che beneficiano di interventi finalizzati all anticipazione e all innovazione, sul totale delle imprese presenti nel territorio Numero di imprese coinvolte dagli interventi finalizzati alla imprenditorialità, sul totale delle imprese presenti sul territorio 0 0,8% 0 0,8% Sistemi di monitoraggio (da sviluppare) e statistiche CCIA 70

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