SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

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1 1 SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: IRCCS Fondazione Stella Maris -PISA 2) Codice di accreditamento: NZ ) Albo e classe di iscrizione: REGIONALE 4 CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: ALTRIMENTI PIU SOLI 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): A 02/03 /06 ASSISTENZA ai minori e giovani affetti da disabilità neuropsichica. 6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili: Chi siamo: la Fondazione Stella Maris - Istituto di Ricovero e Cura a carattere Scientifico(IRCCS), con personalità giuridica di diritto privato, è un Ospedale di ricerca istituito dal Ministero della Sanità nel 1958, ed opera nel settore socio-sanitario della diagnosi, cura e riabilitazione della Neuropsichiatria dell'infanzia, adolescenza e giovani adulti. E convenzionata con l Azienda Ospedaliera di Pisa. per l attività clinica di Neuropsichiatria Infantile (NPI), e per la Riabilitazione extra-ospedaliera con ASL 5 di Pisa e la ASL 11 di Empoli, capofila per tutto il territorio Nazionale. E un azienda con 238 dipendenti, oltre ad allievi e tirocinanti di diverse Scuole di specializzazione e diplomi Universitari; ha una superficie coperta di 9073 mq., ed e' articolata su tre sedi: 1) Calambrone (PI) (la sede principale) situata tra le province di Pisa e di Livorno, dove si svolge l attività ospedaliera con 58 posti letto, (sede della proposta di progetto Ospedale Amico del Bambino Disabile ), afferiscono bambini da 0 a 18 anni da tutte le parti d Italia e dall Estero. In questa sede è presente anche un servizio di riabilitazione extra-ospedaliera, con 20 posti semiresidenziali e 20 ambulatoriali, dove afferiscono prevalentemente utenti delle province limitrofe. 2) Montalto di Fauglia (PI) In questa sede è presente un servizio di riabilitazione extra-ospedaliera, residenziale e semiresidenziale per 22 adolescenti e giovani ed una Residenza Sanitaria per Disabili, per 40 giovani -adulti, prevalentemente utenti della Regione Toscana. 3) San Miniato (PI) Sede legale dell'ente, in questa sede è presente un servizio di riabilitazione extra-ospedaliera, residenziale e semiresidenziale con 30 posti dove afferiscono prevalentemente utenti della Usl 11 e della Regione Toscana. E un Istituto complesso, multiprofessionale che utilizza tecnologie e metodologie avanzate e di ricerca, per assistere i disturbi più gravi che possono colpire un essere

2 2 umano, la famiglia e la società. I 238 dipendenti complessivi sono così ripartiti: : 23 medici, 7 psicologi, 23 terapisti, 45 educatori, 3 assistenti sociali, 103 unità di personale tecnico e assistenziale, 34 amministrativi. Chi Propone il progetto "ALTRIMENTI PIU' SOLI" Il progetto è a cura della Direzione Medica dell'istituto di riabilitazione e della Residenza Sanitaria per Disabili con sede a Montalto di Fauglia. Tale sede è piuttosto isolata dal contesto urbano e sociale e sprovvista di mezzi di collegamento pubblici. In tale sede sono ospitati in regime di internato circa 60 pazienti tra pre- adolescenti, adolescenti e giovani adulti. Gli spazi abitativi e riabilitativi sono suddivisi in due diverse unità una per i giovani della Residenza Sanitaria Disabili e l'altra per i preadolescenti e gli adolescenti dell'istituto di riabilitazione intensivo. Entrambe le unità abitative sono inserite in una antica villa immersa nel verde delle colline pisane con pineta e ampi spazi di svago all'aperto per oltre 10mila mq. Nelle unità vi operano 3 medici Specialisti in Neuropsichiatria Infantile, 1 psicologo-psicoterapeuta, 1 Assistente Sociale, 1 logopedista, 11 educatori professionali, 20 assistenti con funzioni educative, 5 infermieri professionali, 1 tecnico di segreteria e 3 operai della manutenzione. Le patologie più rappresentate sono disabilità neuropsichiche, con difficoltà relazionali, sociali e del comportamento. Il periodo di ricovero e' in media tre anni per gli adolescenti, oltre i 10 anni per i giovani adulti della Residenza sanitaria. La provenienza e' prevalentemente dalla regione Toscana. Per alcuni pazienti è possibile mantenere il rapporto con le famiglie di origine ed il territorio di provenienza, quindi con cadenza bisettimanale alcuni vengono inviati a casa a trascorrere il fine settimana, in media però meno della metà di tutti e 60 i pazienti, vanno a casa ogni 2 settimane. Per tutti gli altri giovani il rapporto e' meno frequente perché non vi sono le condizioni ne' di vicinanza ne' di disponibilità o risorse familiari. In ogni caso le esperienze di socializzazione ed integrazione sono molto piu' complesse e difficili se gestite in prima persona dai familiari per le dinamiche che si vengono ad instaurare tra il paziente e la sua famiglia. Quindi è necessario iniziare e consolidare tali esperienze di integrazione con personale esperto quali educatori professionali, supervisionati da assistente Sociale e Specialisti Neuropsichiatri, prima di poterle realizzare ed estendere in ambito familiare. Le condizioni territoriali sopra descritte in cui è ubicato l'istituto, la patologia dei pazienti, le dinamiche relazionali familiari, concorrono alla riduzione delle loro capacità di integrazione e socializzazione. Le attività riabilitative prevalenti sono svolte negli spazi interni dell'istituto. In casi selezionati, quando il quadro clinico del paziente e' si e' stabilizzato, e vi sono idonee competenze, è molto utile avviare il giovane disabile ad affrontare nuove esperienze di socializzazione, di promozione delle autonomie e di sostegno ad attività di apprendimento e di integrazione nelle realtà esterne all'istituto, con la frequentazione di spazi esterni attrezzati sportivi, la partecipazione a manifestazioni socio-culturali, o eventi occupazionali, dando il proprio contributo attivo, Queste attività individualizzate o di piccolo gruppo sono possibili solo grazie ad aiuti esterni e rappresentano un fattore promuovente la riabilitazione sociale del giovane disabile. Nel triennio sono state effettuate diversificate ed organizzate esperienze di socializzazione solo grazie a co-finanziamenti ed aiuti esterni: 1) esperienza di uscite plurisettimanali con frequentazione e conoscenza del territorio limitrofo all'istituto di Riabilitazione, esteso ai comuni della provincia di Pisa e Livorno, effettuata grazie a co- finanziamenti della Associazione genitori ospiti Stella Maris (AGOSM), che ha coinvolto circa il 70 % dei pazienti ; 2) esperienza di

3 3 frequentazione di spazi attrezzati sportivi con attività di equitazione in territorio nel comune di Pisa, che ha coinvolto il 40% dei pazienti, su iniziativa e cofinanziamento di AGOSM, 3) esperienza di integrazione sociale ed animazione nel territorio del comune di Fauglia organizzata e co-finanziata dalla Associazione "La Rosa di Gerico", che ha coinvolto circa il 70% dei pazienti. 4) esperienza di integrazione sociale nel periodo estivo, in stabilimento balneare a Tirrenia (Pisa), di un adolescente disabile, in cofinanziamento e collaborazione con la Croce Rossa sede di Pisa e il comune di appartenenza del paziente (PISA). 7) Obiettivi del progetto: Obiettivi Generali: Il progetto intende favorire nel giovane disabile l'integrazione sociale in realtà esterne all istituto, la maturazione di competenze relazionali attraverso esperienze strutturate e monitorizzate mirate all'inserimento nel tessuto sociale circostante. Il progetto intende formare il volontario alla integrazione sociale della persona disabile, formandolo ad essere figura di mediatore per il paziente tra realtà istituzionale e realtà esterna,rendendo il volontario competente nell'individuare nel territorio circostante i percorsi pu' idonei a promuovere e sostenere le autonomie personali, l'iniziativa sociale e relazionale del paziente.arricchendo le sue esperienze quotidiane e riducendo il suo isolamento. Intende inoltre fornire al volontario supporto psicologico e tecnico per favorire il percorso di integrazione e socializzazione del disabile, fornendo al volontario conoscenze e mappatura del territorio circostante, al fine di individuare le realtà idonee e supportandolo verso nuove iniziative. Obiettivi Specifici: Primo mese : formazione sugli stili interattivi e comunicativi del paziente disabile, già selezionato dall'equipe curante, mediante la partecipazione osservativa del volontario alle varie attività relative all autonomia personale e sociale del disabile. Partecipazione alle riunioni programmatorie e di verifica settimanale delle attività svolte dall equipe multidisciplinare. Compilazione di schede e materiale cartaceo di rilevazione dell'attività. Secondo mese : formazione, mediante partecipazione guidata a modalità ed azioni di supporto e di stimolazione di competenze sociali e relazionali. Intervento effettuato con nostri operatori dipendenti, in almeno 4 uscite esterne di alcune ore per ogni paziente affidato, mirate allo studio e alla valutazione complessiva delle competenze del paziente, al fine di progettare percorsi personalizzati e specifici. con. conoscenza guidata da parte del volontario del territorio limitrofo al fine della progettazione dell'intervento. Compilazione di schede e materiale cartaceo di rilevazione dell andamento dell attività, uso di scale di valutazione per il paziente, sostegno e monitoraggio della relazione tra il volontario ed il paziente, valutazione delle aspettative del volontario e del paziente. Terzo mese : Coinvolgimento più diretto ed autonomo del volontario nelle attività sopra descritte, progettazione da parte del volontario di attività di integrazione mirate all incremento delle autonomie personali e sociali del paziente, monitoraggio e supervisione da parte dell Operatore Locale di Progetto e del Responsabile del progetto. Dal quarto al dodicesimo mese: Attuazione dei progetti di inserimento sociale,con il paziente disabile. Verifica in itinere ogni 4 mesi delle attività effettuate dal volontario con il disabile, mediante scale di valutazione, questionari, colloqui, effettuati e fornite dall OLP e dal Responsabile. Relazione finale di verifica della esperienza. In sintesi si prevedono 4 fasi di attuazione (osservativa, partecipativa, progettuale ed attuativa ) con l elaborazione in itinere dell esperienza attraverso tutoraggio del Coordinatore degli educatori e supervisione del Responsabile del progetto e rilevazione obiettiva attraverso strumenti di valutazione somministrati prima e alla fine dell'esperienza. Indicatori parziali per ogni volontario numero e tipologia adolescenti /giovani sui quali il volontario si è formato(da due a quattro pazienti, per ogni volontario.) Apprendimento da

4 4 parte del Volontario di nuove tecniche/strumenti di lavoro, rilevati con questionari di autovalutazione Indicatore finale: numero di progetti per ogni volontario di integrazione sociale attuati e valutati con esito positivo, tramite gli strumenti individuati in precedenza: si ritiene valido almeno il 60% delle esperienze completate con esito positivo. Apprendimento e formazione da parte del volontario in tecniche/ metodologie di lavoro, innovative, valutate con questionari di autovalutazione.. 8) Descrizione del progetto e tipologia dell intervento che definisca dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile: Accoglienza e formazione generale 1 fase: presentazione della Struttura, con accoglienza e benvenuto da parte dei rappresentanti della Stella Maris. 2 fase: percorso di formazione generale (prepara i volontari del servizio civile introducendoli ai concetti di cittadinanza attiva e a tutti gli altri concetti utili per orientarsi nel servizio e capirne il significato) (v. riquadri da 30 a 35) In totale la formazione generale e di 45 ore annue Inserimento nel servizio, Svolgimento del servizio e formazione specifica Il volontario entrerà in contatto con l ente titolare del progetto, attraverso il programma di formazione specifica, sia attraverso il graduale inserimento nel servizio, contatto con il tutor, l OLP, il Responsabile del progetto e gli operatori di settore. Attività: 1) La formazione specifica : fase a) attraverso cui il volontario apprende la tecnica del lavoro in equipe e del confronto interdisciplinare, mirato alla conoscenza approfondita del paziente e delle sue problematiche. I volontari per svolgere la loro attività si dovranno integrare e raccordare in piena sintonia con tutto il personale clinico e assistenziale dell Istituto, in particolare affiancheranno quotidianamente il lavoro degli educatori, del personale infermieristico e assistenziale dell ente. Tale formazione durerà per tutto l anno e sarà così ripartita: ogni settimana per 1ora e30, (per 6 ore al mese, per 60 ore l anno). il volontario partecipa alla equipe interdisciplinare di discussione sui casi, guidata dal Responsabile Medico, al fine di acquisire le necessarie conoscenze sul paziente disabile in generale e su quelli assegnatigli in particolare. Il volontario apprenderà dalla discussione e confronto in equipe le modalità più adeguate ad instaurare rapporti interpersonali ed educativi, confronterà i propri modelli culturali, conoscitivi ed interattivi con quelli della equipe curante, sarà stimolato a portare liberamente i propri vissuti nella interazione con i pazienti e questo diventerà strumento di arricchimento personale e professionale nella relazione con i pazienti ed i colleghi. Fase b) attraverso cui il volontario apprende la tecnica del lavoro di gruppo, mirata allo studio e alla ricerca sulle problematiche organizzative e specifiche di ogni progetto da lui condotto. Per 1 ora settimanale (per 4 ore mese, per 44 ore anno), vi sarà attività dedicata al gruppo di discussione tra i volontari, guidati dall Operatore Locale di progetto e dal supervisore esperto nella conduzione dei gruppi: medico Neuropsichiatra Infantile, con Operatore Sociale con specifica competenza. Questa formazione verte sulla analisi relativamente alle problematiche specifiche del progetto di inserimento, oltre che organizzative incontrate e consentirà di affrontare in maniera ottimale le difficoltà, per farne

5 5 strumento di ricerca, di crescita e arricchimento professionale oltre che di tecnica di apprendimento e di lavoro in equipe. In totale la durata della formazione specifica e di 104 ore annue 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 4 10) Numero posti con vitto e alloggio: 0 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 0 12) Numero posti con solo vitto: 4 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 36 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 6 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: Patente di guida automobilistica, dato l isolamento del luogo e la carenza di mezzi pubblici. possibilità di presenza anche nelle ore pomeridiane e eccezionalmente in alcuni giorni festivi.

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