Iniziativa parlamentare. Lüscher Christian Liberalizzare gli orari di apertura dei negozi situati nelle stazioni di servizio ARGOMENTI PRO

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1 Iniziativa parlamentare. Lüscher Christian Liberalizzare gli orari di apertura dei negozi situati nelle stazioni di servizio ARGOMENTI PRO

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3 Basta con le assurde limitazioni dell assortimento - SÌ alla revisione parziale della legge sul lavoro Argomentario per la votazione popolare federale del 22 settembre 2013 Comitato apartitico "SÌ alla revisione della legge sul lavoro", Laupenstrasse 2, 3008 Berna

4 Argomentario: Basta con le assurde limitazioni dell assortimento - SÌ alla revisione parziale della legge sul lavoro 2 1. Di cosa si tratta? Secondo il diritto in vigore, bar-caffè e chioschi gestiti da una stazione di servizio possono tenere aperto anche la notte e le domeniche, senza che sia necessaria un autorizzazione da parte delle autorità. La cosa è diversa se, oltre al bar-caffè, chiosco e pompa di benzina, si aggiunge un piccolo assortimento di prodotti commerciali. In questo caso, le aperture notturne dalla 1.00 alle 5.00, necessitano di un permesso speciale per poter vendere gli articoli dell assortimento di prodotti commerciali. L autorizzazione si può ottenere soltanto se l esercizio può dimostrare di coprire un bisogno urgente o una indispensabilità tecnica o economica (Art. 27 e 28 dell Ordinanza 1 concernente la legge sul lavoro del 10 maggio OLL ). Poiché l amministrazione la rifiuta categoricamente, i relativi prodotti devono essere coperti ogni notte durante quattro ore, e non possono essere venduti. Poiché questa restrizione dell assortimento cozza contro l incomprensione sia degli imprenditori coinvolti, sia delle consumatrici e dei consumatori, il consigliere nazionale Christian Lüscher ha depositato il 12 giugno 2009 un iniziativa parlamentare 1. Con questa si chiede un completamento della legge sul lavoro: i negozi annessi alle stazioni di servizio sull autostrada e sulle principali arterie di traffico devono poter tenere aperto 24 ore su 24 e impiegare anche alla domenica lavoratrici e lavoratori, purché la loro offerta di merci e di servizi sia orientata in primo luogo sui bisogni dei viaggiatori. Con questa proposta Lüscher si è intenzionalmente rifatto all analoga regolamentazione in vigore per le stazioni ferroviarie e per gli aeroporti ( Centri del trasporto pubblico ) contemplata dalla legge sul lavoro. Il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati hanno trattato e discusso approfonditamente la proposta. Il progetto definitivo è stato licenziato il 14 dicembre 2012 in votazione finale dal Consiglio nazionale e dal Consiglio degli Stati con una netta maggioranza. In futuro, le aziende che già oggi possono tenere aperto 24 ore i bar-caffè, i chioschi e le pompe di benzina, potranno anche vendere negli annessi negozi durante l intero orario d apertura il loro assortimento completo. Questo assortimento deve continuare ad essere adeguato ai bisogni dei viaggiatori. In questo, nel confronto con l odierna situazione non cambia nulla. La nuova norma toccherebbe attualmente 24 negozi, che già oggi possono impiegare personale durante 24 ore. Non si tratta quindi di una liberalizzazione dell orario d apertura, bensì unicamente della soppressione della restrizione dell assortimento. La maggior parte degli oltre 1300 negozi annessi alle stazioni di servizio esistenti in Svizzera non sarebbero toccati. Determinanti poi per il reale orario d apertura continueranno ad essere le norme cantonali sugli orari d apertura dei negozi (Art. 71 LL). Il Consiglio federale e la maggioranza del Parlamento si sono pronunciati a favore della moderata modifica della legge. La votazione finale in Consiglio nazionale è stata molto chiara: 128 voti a 59. I gruppi UDC, PLR, PBD e Verdi liberali hanno sostenuto la modifica di legge in modo compatto. Il PPD ha votato a favore con 26 voti contro 1. Ma, con il nome di alleanza domenicale, delle cerchie sindacali e religiosi hanno lanciato il referendum. Il 22 settembre 2013 avrà perciò luogo una votazione popolare sulla revisione parziale della legge sul lavoro o, detto più precisamente, sulla soppressione della restrizione dell assortimento. Il testo in votazione: Proposta di modifica art. 27 cpv. 1quater della Legge Federale sul Lavoro (LL): Nei negozi delle stazioni di servizio situati nelle aree di servizio autostradali e lungo le strade principali con traffico intenso di viaggiatori e la cui offerta di merci e servizi risponde principalmente ai bisogni dei viaggiatori, i lavoratori possono essere occupati la domenica e durante la notte

5 Argomentario: Basta con le assurde limitazioni dell assortimento - SÌ alla revisione parziale della legge sul lavoro 3 2. Situazione di partenza Durante gli ultimi 20 anni si sono sviluppati, attorno alle stazioni di servizio, dei piccoli negozi che da tempo ormai non sono più utilizzati soltanto da automobilisti, bensì anche da passanti che desiderano procurarsi degli articoli d uso quotidiano al di fuori dei normali orari d apertura dei negozi. Mentre che negli anni 90 esistevano soltanto alcuni negozi, il loro numero è nel frattempo salito a 1' In questi piccoli commerci sono impiegati circa 14'200 lavoratori 3. Sulle arterie principali di traffico e in alcuni centri urbani, dalla fine degli anni 90, certi negozi annessi alle stazioni di benzina sono aperti 24 ore su 24. Ciò è connesso ai bisogni dei consumatori e alle abitudini di vita nelle regioni cittadine, che si differenziano in ogni regione. Alcuni negozi vantano una vasta clientela sia fissa che di passaggio. D altro canto, questi settori offrono degli attraenti posti di lavoro per persone che dipendono dal fatto di poter lavorare di notte o alla domenica. Piuttosto grande è stata la sorpresa quando il Segretariato di Stato per l economia (SECO) nel dicembre 2008 respinse la richiesta da parte di un negozio interessato alla continuazione dell apertura 24 ore su 24, cambiando così la finora tollerante prassi. L amministrazione voleva evidentemente imporre un cambio di prassi - e vi è purtroppo ben riuscita Basi legali Di principio vige in Svizzera un divieto di lavorare di notte e di domenica. L attuale legge sul lavoro (LL) 4 prescrive che lavoratrici e lavoratori non possono essere occupati la notte fra le e le In casi eccezionali può essere ottenuta un autorizzazione (Art. 10 cpv 1, 16 e 17 cpv 1 LL). Lo stesso vale per il lavoro domenicale (Art. 18 cpv 1 e 19 cpv 1 LL). Solo con l accordo del dipendente l orario di lavoro diurno e serale può essere spostato in avanti o indietro (Art. 10 cpv 2 LL). Determinate categorie di aziende possono essere escluse parzialmente o totalmente da queste norme. Ciò è da regolamentare in un ordinanza (Art. 27 LL). Secondo l ordinanza 2 sulla legge sul lavoro (OLL2) 5 le stazioni di servizio e gli esercizi pubblici possono impiegare lavoratrici e lavoratori anche di notte e di domenica senza autorizzazione da parte dell autorità (Art. 4, 23 e 46 LL). Anche le stazioni di servizio cadono sotto l art. 46 dell OLL2: possono occupare personale durante sette giorni su sette e durante l intera notte senza necessità di autorizzazione, se questo è impiegato per il rifornimento di carburante a veicoli. Se annesso alla stazione di servizio c è un bar-caffè (sezione ristorazione), anche questo cade sotto l art. 46 OLL 2: anche qui il personale può essere impiegato 24 ore su 24, se questo serve cibi e bevande da consumare sul posto. Per l assortimento del negozio dello stesso esercizio, invece, valgono altre norme. Le aziende con assortimento di prodotti commerciali sono considerate dalle autorità aziende al servizio dei viaggiatori secondo l art. 26 OLL 2. Se offrono merci e servizi prevalentemente orientati ai bisogni specifici dei viaggiatori, possono occupare personale senza necessità di autorizzazione la notte fino alla 1.00 e alla domenica (Art. 26 cpv 2 e 4 OLL2). Per le ore notturne susseguenti occorre tuttavia un autorizzazione. Possono essere concesse eccezioni se l azienda può dimostrare un bisogno urgente o una indispensabilità tecnica o economica. Particolari bisogni dei consumatori sono parificati all indispensabilità economica. Quando la loro soddisfazione è nell interesse pubblico e non è possibile senza il lavoro notturno e domenicale, un autorizzazione eccezionale può far seguito secondo l art. 28 dell ordinanza 1 sulla legge sul lavoro (OLL 1) 6. In questo caso stanno in primo piano merci e servizi quotidianamente necessari, la cui assenza sarebbe 2 Cifre: Associazione gestori di negozi delle stazioni di servizio in Svizzera AGSS. Dei negozi annessi alle stazioni di servizio, 316 sono inferiori ai 50m 2. 3 Cifre: Associazione gestori di negozi delle stazioni di servizio in Svizzera AGSS. Dei dipendenti, circa 8'600 lavorano a impiego parziale. 4 Legge sul lavoro del 13 marzo 1962, SR SR SR

6 Argomentario: Basta con le assurde limitazioni dell assortimento - SÌ alla revisione parziale della legge sul lavoro 4 percepita come una mancanza essenziale da una gran parte della popolazione e il cui bisogno si presenta costantemente, o di notte o la domenica particolarmente. Per quanto concerne i negozi annessi alle stazioni di servizio, tuttavia, secondo la nuova prassi del SECO un indispensabilità viene categoricamente negata. Conclusione: bar-caffè, chioschi e stazioni di servizio situati su arterie principali di trasporto con forte traffico di viaggiatori, possono occupare personale durante le 24 ore. Dalla 1.00 alle 5.00 del mattino però, la merce offerta nei negozi annessi a dette aziende (quindi per es. deodoranti, un mazzo di fiori o dei bratwurst crudi) non può essere venduta Atteggiamento paternalistico dell amministrazione Il SECO soprattutto la sezione della protezione dei lavoratori - si basa sull opinione che la vendita di merci di quotidiano consumo nei negozi annessi alle stazioni di servizio non risponde a un esigenza particolare dei consumatori. Così scrive il SECO: La maggioranza della popolazione non percepirà come una mancanza il fatto di non poter fare la spesa fra la 1.00 e le Per questo motivo, al settore chiosco delle stazioni di servizio si dovrebbe negare una comprovata particolare necessità dei consumatori (vedi lettera del SECO del ). Nella risposta a un azienda interessata a Zurigo-Wollishofen, le contraddizioni e le motivazioni burocratiche del SECO risultano chiaramente. Prima di tutto anche il SECO deve accertare che esista una grande necessità di un negozio di questo tipo: In occasione di un sopraluogo effettuato nella notte fra il 18 e il 19 ottobre 2007, abbiamo potuto constatare che i negozi annessi alle stazioni di servizio sono visitati fra la 1.00 e le 5.00 da molti clienti. Una gran parte di questa clientela è composta da persone impegnate professionalmente di notte, quali poliziotti e autisti di taxi o lavoratori a turni. A questi si aggiungono molti clienti che sulla via del ritorno a casa dopo il cinema, il teatro, il concerto o un party, vogliono ancora comperare qualche piccolezza. Ciò nonostante, dice il SECO: Tuttavia, con questo non si può motivare un bisogno particolare dei consumatori ai sensi della legge sul lavoro, perché la chiusura del settore di vendita della stazione di servizio in questione non sarebbe recepita da una gran parte della popolazione come una mancanza importante (lettera del SECO del ). Più oltre, il SECO ammette che l apertura di un negozio annesso a una stazione di servizio nelle città di Zurigo e Winterthur rispondono a un certo bisogno locale, per poi arrivare comunque alla conclusione che le norme della legge sul lavoro devono essere rigorosamente rispettate. Per quanto concerne eventuali autorizzazioni di lavoro notturno o domenicale, il SECO si è dotato di una molto formalistica lista di controllo per il lavoro domenicale nei negozi annessi alle stazioni di servizio, la quale stabilisce che l offerta di merci non può presentare un assortimento completo e che le merci devono costituire volumi o dosi maneggevoli che possono essere trasportate da una persona sola, che la procedura d acquisto deve essere semplice e sbrigativa, da comprendere come servizio veloce o self-service, senza grande assistenza al cliente.

7 Argomentario: Basta con le assurde limitazioni dell assortimento - SÌ alla revisione parziale della legge sul lavoro Opposizione contro la nuova prassi amministrativa La nuova restrittiva prassi del SECO ha suscitato un opposizione. In appena otto settimane l IG Freiheit ha potuto raccogliere una petizione di circa 30'000 firme contro questa assurda restrizione dell assortimento. La petizione è stata consegnata alla Cancelleria federale il 14 luglio 2009, sostenuta da un comitato apartitico al quale appartengono più di 30 parlamentari dalle fila di PPD, PLR e UDC. La petizione aveva l obiettivo di far sì che le autorità usassero il buonsenso, invece di ostacolare il commercio e la popolazione con misure burocratiche. Per aumentare la pressione politica, il consigliere nazionale Christian Lüscher, vicepresidente di IG Freiheit, aveva depositato nel contempo in Consiglio nazionale un iniziativa parlamentare. Con questa proposta, Lüscher faceva giustamente riferimento a un analoga norma per le stazioni e gli aeroporti ( centri del trasporto pubblico ) presente nella legge sul lavoro (Art. 27 cpv 1ter LL, in vigore dall ). La proposta è passata con successo in ambedue i consigli: sia il Consiglio nazionale, sia il Consiglio degli Stati l hanno sostenuta modificandola solo leggermente Anche il Consiglio federale accoglie con favore la liberalizzazione Nella sua presa di posizione dell 11 gennaio , il Consiglio federale accoglie con favore il progetto di legge volto alla liberalizzazione del lavoro notturno e domenicale per le lavoratrici e i lavoratori delle stazioni di servizio. Benché di principio occorra prudenza per quanto concerne il lavoro notturno e domenicale, il Consiglio federale ha riconosciuto che sia nell interesse dei viaggiatori poter fare acquisti anche di domenica e di notte. Per il Consiglio federale era in particolare un occasione per parificare le diverse norme di legge sul lavoro gerenti le stazioni di servizio e le aziende della ristorazione da una parte, e i negozi annessi alle stazioni di servizio dall altra. Oggi la legge sul lavoro prevede una regolamentazione diversa per le stazioni di servizio e le aziende di ristorazione, da un lato, e per i negozi situati nelle stazioni di servizio, dall altro. Nella pratica ciò comporta una serie di difficoltà. La possibilità di proporre gli articoli dei negozi delle stazioni di servizio per tutta la notte e l eliminazione del blocco della vendita di una parte dell assortimento rappresenterebbero un notevole sgravio amministrativo per le aziende interessate. La modifica della legge sul lavoro risponde anche a un esigenza della clientela, poiché proprio le persone che lavorano tutta la notte possono avere bisogno anche tra l una e le cinque di notte degli articoli ottenibili in questi negozi. Parere del Consiglio federale sull iniziativa parlamentare Lüscher dell 11 gennaio 2012, Pag. 438 Un comitato facente capo all Unione sindacale svizzera ha lanciato il referendum contro questa decisione. Il 22 settembre 2013 il popolo dovrà quindi decidere in merito. 7 FF

8 Argomentario: Basta con le assurde limitazioni dell assortimento - SÌ alla revisione parziale della legge sul lavoro 6 3. Argomenti principali Fermare un assurda burocrazia. Le odierne norme legali portano a una situazione assurda: nelle ore fra la 1.00 e le 5.00, nelle stazioni di benzina, nei bar-caffè e nei chioschi è permesso il servizio. Nei negozi delle stesse aziende devono però essere chiusi dei singoli settori, perché gli articoli in essi contenuti non possono essere venduti durante queste ore. Che gli impiegati lavorino comunque durante questo tempo e che i negozi siano aperti, non interessa evidentemente i burocrati che applicano rigorosamente questo divieto di vendita. Ciò dimostra che con la votazione popolare del 22 settembre non si tratta della questione della tutela dei lavoratori e nemmeno della liberalizzazione degli orari dei negozi - tutto ciò rimane regolamentato a livello cantonale. Si tratta soltanto della questione dell assortimento. Già l attuale legge permette di occupare dipendenti 24 ore al giorno e 7 giorni a settimana presso le stazioni di servizio. Ma i dipendenti possono vendere soltanto benzina, articoli di ristorazione e caffè. Al contrario, articoli commerciali non possono essere venduti fra l 1.00 e le 5.00, una restrizione dell assortimento semplicemente assurda. Per i referendisti si tratta solo apparentemente della tutela dei lavoratori, il referendum è piuttosto una forzatura ideologica. Inoltre, gli oppositori alla proposta hanno perso completamente il senso delle proporzioni: l intera Svizzera deve votare in settembre 2013 su un articolo di legge che riguarda attualmente soltanto 24 negozi, i quali sono comunque aperti 24 ore su 24. Con il loro referendum preparano in modo sornione la strada agli attivisti della burocrazia e dell amministrazione, affinché costoro possano in futuro dare sfogo indisturbati alla loro smania di regolamentazioni. Se la legge sul lavoro venisse respinta, molti burocrati avrebbero la via libera per esigere ulteriori adeguamenti inerenti all assortimento e agli orari d apertura delle aziende. Ciò dimostra che la cosiddetta alleanza domenicale non è interessata a soluzioni pragmatiche e ragionevoli. Invece di tenere in considerazione i bisogni locali e regionali della popolazione, i referendisti aspirano al divieto totale del lavoro notturno e domenicale. La realtà appare tuttavia diversa: ci sono lavoratrici e lavoratori che vorrebbero lavorare di notte o alla domenica. Gli oppositori al progetto sanno di mettere in pericolo dei posti di lavoro. Nel contempo bloccano la conclusione di un contratto collettivo di lavoro (CCL) - nonostante la disponibilità in questo senso del settore. Con la revisione della legge sul lavoro non si tratta della liberalizzazione degli orari d apertura dei negozi, bensì unicamente della riduzione di norme burocratiche che oggi portano a un assurda restrizione dell assortimento. La proposta tocca, di fatto, solo 24 negozi. Questi possono già con la legge attuale occupare dipendenti 24 ore su 24. Non mettere inutilmente a rischio dei posti di lavoro. In tempi economicamente difficili è importante migliorare le condizioni-quadro per i commerci e per le aziende, e non ostacolarne ulteriormente l attività. È pertanto ancora più incomprensibile quindi la decisione del SECO nel 2008, di imporre una restrizione notturna dell assortimento a negozi che sono aperti comunque 24 ore su 24. Il SECO, e adesso anche i referendisti, accettano consapevolmente la perdita di posti di lavoro. Quando le aziende, grazie a una buona condizione di partenza, hanno la possibilità di ottenere utili e creare posti di lavoro, ciò è meglio di qualsiasi programma congiunturale dello Stato. Il lavoro nei negozi interessati ha il grande vantaggio che si offrono impieghi nei quali si può lavorare durante la notte o nei giorni festivi. Ciò è di particolare attrattività per studenti o genitori monoparentali.

9 Argomentario: Basta con le assurde limitazioni dell assortimento - SÌ alla revisione parziale della legge sul lavoro 7 L economia dipende dalle migliori condizioni-quadro e dalla maggiore libertà d azione possibili. Solo così si possono mantenere i posti di lavoro e crearne di nuovi. Assurdità burocratiche come le restrizioni dell assortimento in negozi aperti è fondamentalmente sbagliato. Lasciamo decidere ai consumatori. Nel sistema dell economia di mercato è di fondamentale importanza che lo Stato si trattenga e che le aziende si orientino alle necessità delle consumatrici e dei consumatori, invece che sottostare a prescrizioni burocratiche. Le restrizioni notturne dell assortimento contrastano fondamentalmente con questo principio dell economia di mercato. Non c è alcun motivo apparente perché fra l 1.00 e le 5.00 del mattino dovrebbe essere proibita la vendita di singoli articoli in negozi che sono comunque aperti. La decisione se esista una necessità di questi prodotti non spetta inoltre al funzionario, possono benissimo decidere le stesse consumatrici e gli stessi consumatori. Se non c è alcun bisogno e non ci sono clienti, nessuno terrà aperto un negozio. Che con l approvazione della proposta il numero dei negozi aperti 24 ore aumenterà improvvisamente non è quindi ipotizzabile. Laddove non ci sia un bisogno, non ci sarà alcun negozio aperto. Una liberalizzazione della legge sul lavoro è perciò ragionevole e non creerà problemi. Le restrizioni statali dell assortimento sono insensate e inutili, i consumatori possono decidere loro stessi. Dimostrate necessità della popolazione. Nei territori urbani, sulle autostrade, negli aeroporti o presso le grandi stazioni ferroviarie, i negozi aperti anche la notte sono di una necessità dimostrata. Poliziotti, autisti di taxi, lavoratori a turni e molte altre persone apprezzano la possibilità di poter effettuare delle piccole spese anche oltre gli orari d apertura dei negozi. Nella maggior parte degli altri posti non si raggiungerebbe la cifra d affari necessaria e l attività commerciale non creerebbe utili. Il timore che, con la revisione della legge sul lavoro, improvvisamente spuntino in tutta la Svizzera dei negozi aperti 24 ore su 24 è pertanto infondato. La prevista modifica sulla quale si voterà il 22 settembre 2013 non cambierà nulla in questo senso. La IG Freiheit ha raccolto in tempo record circa 30'000 firme per la petizione a favore dell apertura dei negozi annessi alle stazioni di servizio. L eco fra la popolazione è stata enorme. Ciò dimostra che l interesse per i negozi aperti 24 ore è grande. Molte persone li apprezzano o sono addirittura dipendenti dal fatto di poter fare acquisti anche al di fuori degli orari d apertura dei negozi. Nei territori urbani, sulle autostrade, presso gli aeroporti o le grandi stazioni ferroviarie c è una domanda di negozi aperti anche di notte, nella maggior parte degli altri posti no. Anche con la revisione della legge sul lavoro ci saranno negozi aperti la notte soltanto laddove ce ne sia una dimostrata necessità. Restrizioni statali dell assortimento non sono perciò necessarie.