L EXECUTIVE COACHING LA CLINICA DELLA PRASSI: INTERVENTO E APPROCCIO

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1 L EXECUTIVE COACHING LA CLINICA DELLA PRASSI: INTERVENTO E APPROCCIO

2 L ATTUALE RINASCENZA DEL COACHING La tradizione del Coaching Il Coaching, tradizionalmente, si è configurato come un intervento di supporto al professionista, al manager ed, in generale, alla persona, per facilitare il raggiungimento di determinati stati emotivi e comportamentali o il raggiungimento di una soddisfacente congruenza con determinati ruoli o compiti. Ad esempio, se l esercizio della professione di manager richiede la capacità di agire i sistemi che caratterizzano il proprio mestiere (management by system), allora una inadeguatezza in questo senso - sia emotiva sia operativa - rappresenterebbe una incapacità, o un blocco personale, quindi una difficoltà non prevista ad entrare in un determinato ruolo. Conseguentemente, il Coaching si configurerebbe come un intervento eccezionale finalizzato a sostenere la persona ma con una funzione, tutto sommato, collateralista. Una inversione di tendenza Oggi questo scenario tende a modificarsi radicalmente. L attuale complessificazione e delocalizzazione che stanno interessando l organizzazione (aumento della complessità e dell imprevedibilità) implicano una congenita difficoltà a pianificare e sostenere lo sviluppo della professione unicamente con le leve tradizionali (la formazione, l aggiornamento, le visite di studio ecc.). La ragione è imputabile proprio alla complessità evolutiva dell organizzazione. Questa richiede ai manager e ai professionisti, oltre la classica capacità di agire determinati ruoli, anche l ulteriore capacità di generarne di nuovi, quindi di tener dietro e sostenere il percorso di cambiamento, sviluppando determinate sensibilità e talenti dell azione. Il rilancio del Coaching In questa prospettiva, il Coaching sta assumendo una dimensione inedita, sostituendo, in determinate circostanze - in quanto più economico ed efficace - i tradizionali metodi di sviluppo e sostegno della professione. Infatti rappresenta un intervento focalizzato specificamente su quel dato professionista in quel particolare contesto, quindi in grado di fare leva su determinati qui ed ora che, altrimenti, sfuggirebbero alla presa tradizionale. Questo rilancio è testimoniato dal progressivo allargamento dell impiego degli interventi di Coaching: non più solo prerogativa di una fascia manageriale tendenzialmente alta, ma destinati anche a tutti quei ruoli che, all interno di una organizzazione, esercitino una importante funzione collante.

3 LA DISTINTIVITÀ DELLA NOSTRA METODOLOGIA Le radici La nostra metodologia dell Executive Coaching rappresenta una branca specifica di una più generale Clinica della Prassi (si veda la scheda sul retro), un nuovo approccio che ha le sue radici nel cognitivismo evolutivo, nel co-costruttivismo e, più in generale, nei nuovi paradigmi della biologia evolutiva 1. In questa prospettiva, le dinamiche evolutive della mente e dei comportamenti (professionali e non) non vanno considerate come se prassi e processi mentali, da un lato, e contesto concreto, dall altro lato, rappresentassero due versanti eterogenei, ovviamente destinati ad interagire ma, pur sempre, eterogenei. L unità dinamica del Coachee con il suo contesto di lavoro Il setting, in ragione del quale avviene l intervento, non rappresenta come tradizionalmente è sempre avvenuto, un semplice contenitore entro cui si esercita l intervento stesso ma, al contrario, rientra nell ambito di un vero e proprio paesaggio di fitness dotato di una dinamica in cui l individuo, il Coachee, e il contesto operativo co-evolvono in maniera stringente. È come se l aspetto autonomo ed eteronomico del contesto risultassero inscindibili. In questo senso, il Coach catalizza una dinamica evolutiva destinata all empowerment del Coachee, ma anche dello stesso contesto organizzativo. 1 Questi filoni di ricerca, che continuano a produrre applicazioni in diversi ambiti disciplinari, si sono sviluppati in relazione alle moderne scienze della cognizione. Filoni di studi paralleli si sono sviluppati, rispettivamente, presso l Università di Vienna, ci riferiamo agli studi sull auto-referenzialità e l auto-organizzazione di Walter Fontana; il Max Planck Institut di Goettingen, diretto da Manfred Heigen, che ebbe il nobel per il filone di studi sull evoluzionismo cellulare; ed il Santa Fé Institut con gli studi di Stuart Kauffman nell ambito della biologia evolutiva e della complessità. A Francisco Varela si debbono inoltre gli sviluppi emergentisti del cognitivismo. Su questa base, si sono sviluppati i più recenti approcci alla terapia e al Coaching. Patrimonializzando questi approcci, il professor Franco Rebuffo ha tracciato le logiche e le metodologie di una vera e propria clinica evolutiva che, dalla fine degli anni 90, stanno alla base del progetto della stessa Alétheia.

4 L INTERVENTO Dove opera L Executive Coaching opera in tutti quei contesti di lavoro con alti tassi di complessità come le reti, i centri di ricerca, le situazioni di front line, i gruppi di progetto, le iniziative che richiedono integrazione tra culture diverse ecc. In altri termini, in tutte quelle situazioni che possono richiedere al Coachee un proprio riposizionamento cognitivo-comportamentale per favorire ed accompagnare le dinamiche evolutive del contesto. Il ruolo del Coach Il Coach ha la missione di svolgere un attività catalizzatrice, destinata a realizzare azioni manageriali concrete. Questo permette un vero e proprio duplice empowerment: da un lato quello dell individuo - il Coachee -, dall altro quello del suo contesto operativo e organizzativo. Ne consegue che il know-how del Coach deve essere strutturato su due versanti: in primo luogo, quello legato alla mente e ai comportamenti; in secondo luogo, quello rappresentato dalle tipologie dei contesti comportamentali, professionali e organizzativi di riferimento. La valutazione dei risultati Da quanto siamo venuti dicendo, il paesaggio di fitness rappresenta, appunto, il blocco dinamico (il reciproco condizionamento co-evolutivo) tra i comportamenti di un ipotetico individuo e l evoluzione dello specifico contesto socio-economico di riferimento. Quindi la valutazione dei risultati di un intervento di Coaching equivale a valutare la dinamica evolutiva, quindi co-costruttiva, dello stesso paesaggio di fitness. Detto in altri termini, si tratta di valutare il miglioramento dei comportamenti del Coachee in stretta correlazione dinamica con il miglioramento del contesto concreto. In conclusione, si tratta di valutare uno specifico ecosistema.

5 Le fasi dell Executive Coaching In questa prospettiva costruttivista nei confronti del contesto, l Executive Coaching si articola nelle seguenti fasi logiche che vedono il Coachee impegnato, con il supporto del Coach, nel: realizzare un analisi del proprio contesto di lavoro, dei problemi e delle potenzialità che vi rileva. Questa analisi puramente qualitativa configura il posizionamento del Coachee rispetto ad esso; tracciare una prima auto-diagnosi del suo posizionamento all interno del contesto, individuando i propri punti di debolezza; tracciare le linee di un progetto di vita lavorativa-manageriale che dovrebbe costituire lo scenario costruttivo delle future azioni; mettere a punto il ventaglio di azioni da implementare realmente; patrimonializzare successi e insuccessi, attraverso de-briefing periodici; realizzare un bilancio sul progetto e sui vantaggi concreti che si sono ottenuti.

6 LA CLINICA DELLA PRASSI Se vuoi conoscere, prima devi agire! Franco Rebuffo Co-evoluzione e costruttivismo La generazione di nuove forme della conoscenza, dell economia e dell impresa sono il risultato di azioni co-costruttive condotte su piani eterogenei. È l ambito della co-evoluzione. Un ambito che ci costringe a pensare in maniera inedita. Infatti, la scienza e le discipline manageriali, in genere, hanno sempre interpretato, o gestito, la realtà alla luce di un riduzionismo di fondo: costruendo sistemi idealizzati che consentissero di definire, in anticipo, l intero spazio delle possibilità. Ad esempio, i sistemi nella fisica consentono una predittività stringente sulla base di elementi ideali: forze, punti, particelle ecc. La stessa cosa succede nelle discipline manageriali classiche in cui le azioni sono governate da altrettanti sistemi idealizzati: la pianificazione strategica, la programmazione, i processi ecc. Ma le cose vanno sempre in questo modo? Nella natura, nell economia, nei mercati vi sono fenomeni retti da interazioni locali deboli, che, in determinate condizioni favorevoli, possono generare ulteriori nuovi livelli di realtà. Ad esempio, un insieme di cellule diventa un organismo; un insieme di individui diventa un gruppo sociale coeso; una innovazione, prodotta in laboratorio, diventa concretamente un prodotto nel mercato (technology transfer), e così via. In tutti questi casi, ha scarsa presa la dimensione predittiva; infatti, i risultati delle trasformazioni sono co-costruttivi: ciascun agente opera con proprie strategie, le cambia adeguandole ai cambiamenti prodotti dagli altri, le integra in modo più o meno cooperativo, e così via. È come se le azioni si sviluppassero per emergenze successive, non prevedibili in anticipo. Quello che non si può predire, si può tentare di costruirlo mediante modelli d azione. È lo sforzo di creare le condizioni per far emergere una nuova struttura d ordine. Nella scienza, questo avviene mediante la costruzione di modelli tecnologici; nelle organizzazioni, mediante aggregazioni di prassi, orientate alla realizzazione di scenari innovativi. Nell un caso e nell altro si avrebbe una priorità del momento dell azione (clinica) sul momento della conoscenza (teoria). I due principi del costruttivismo clinico Primo: nelle situazioni instabili e co-evolutive l azione precede la conoscenza. Secondo: sempre nelle situazioni instabili e co-evolutive, l efficacia, l efficienza e l innovazione, più che rappresentare il risultato di un progetto coerente, condotto semplicemente a tavolino, rappresentano il risultato esperienziale dell azione.

7 Le linee di attività In maniera del tutto sintetica, riepiloghiamo le tipologie di attività realizzate secondo i principi delle Clinica della Prassi. Clinica della Scienza e della Ricerca 1. L intervento si rivolge a singoli individui o team di ricerca impegnati in un determinato progetto nell ambito dell R&D, o, in genere, in progetti di innovazione o di transfer dell innovazione stessa (in quest ultimo caso, si tratta della patrimonializzazione della potenzialità innovativa presente in un determinato contesto). É finalizzato ad affrontare le zone di indecidibilità logica di un progetto scientifico. Si tratta di quelle zone che, di solito, spaccano un team creando conflittualità e rottura della comunicazione. Clinica delle organizzazioni. Si tratta di interventi dedicati a team, a funzioni, a direzioni. Sono incentrati sullo sviluppo del business e sulla costruzione di scenari d azione condivisi all interno dei quali prendere decisioni e condurre piani realizzativi integrati e cooperativi. Questa linea di attività risulta particolarmente efficace in tutte quelle situazioni organizzative e di mercato che richiedono l empowerment di un nuovo scenario culturale ed operativo; ad esempio, a ridosso delle fusioni, del consolidamento o delle fasi attuative di un piano industriale, o in situazioni congiunturali che richiedono un sostanziale ripensamento del business model. Executive Coaching. Si propone, con l affiancamento individuale ai manager, lo sviluppo degli aspetti cognitivo-comportamentali legati al concreto contesto di lavoro. Terapia a individui e gruppi sociali. Interventi terapeutici che usano l approccio cognitivo-bioevolutivo basato quindi sulla relazione attiva con il contesto per affrontare le patologie di individui, coppie, famiglie e gruppi focalizzati. Formazione dei terapeuti. Percorsi di apprendimento e di aggiornamento accreditati ECM che preparano terapeuti, medici ed operatori socio-sanitari all uso delle logiche della clinica-evolutiva. 1 Alétheia ha presentato e divulgato il punto di vista scientifico della clinica evolutiva con conferenze-spettacolo in varie edizioni del Festival della Scienza di Genova: Le sorgenti buie del pensiero: viaggio nella dimensione della scoperta, 2004; Lo scienziato e la scienza. Il mondo delle immagini e dei calcoli, 2005; La scienza e l evoluzione. Perché è una rivoluzione giudicare la scienza dal punto di vista evolutivo?, 2006; La scienza tra predittività, clinica ed impresa. Gli universi fantasmagorici della generazione e dell evoluzione, Gli eventi sono stati coordinati da Franco Rebuffo, con panel composti da eminenti rappresentanti del mondo della scienza, della filosofia e dell economia. Si ricordano: Giulio Giorello, Aldo Giorgio Gargani, Salvatore Natoli, Carlo Sini, Giovanni Dosi, Marco Ferraguti, Doyne Farmer ed altri.

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