PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE COORDINATA PER FAVORIRE L INTEGRAZIONE

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1 PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE COORDINATA PER FAVORIRE L INTEGRAZIONE Azioni di Formazione (Amministrazioni Provinciali), di Integrazione Sociale e Scolastica (Conferenze dei Sindaci) e Interventi a favore delle donne (Amministrazioni Provinciali e Conferenze dei Sindaci) Avviso Programma di Iniziative e di Interventi in materia di Immigrazione Annualità 2013 (anno scolastico ) Regione del Veneto 1 di 10

2 1. PREMESSA Con deliberazione del Consiglio Regionale n. 86 del 29 ottobre 2013 è stato approvato il Piano triennale degli interventi nel settore dell'immigrazione (articolo 3, comma 1, L.R. 30 gennaio 1990, n. 9). Il Piano Triennale della Regione del Veneto ha come obiettivo di: garantire la realizzazione di politiche di integrazione mirate a debellare ogni forma di svantaggio sociale e discriminazione tra cittadini stranieri e cittadini italiani, al fine di concorrere allo sviluppo della qualità della vita di una comunità regionale coesa, la cui identità deve basarsi sulla condivisione e sul rispetto di principi comuni. La strategia di fondo del Piano Triennale è volta a proseguire nell utilizzo dello strumento dei Tavoli Provinciali di Coordinamento composti dai soggetti istituzionali territorialmente coinvolti nel processo di programmazione (Regione, Province, Conferenze dei Sindaci, Prefetture, Uffici Scolastici), al fine di mantenere in essere un sistema integrato di interventi e servizi per il sostegno alle politiche di formazione e di integrazione sociale e scolastica dei cittadini stranieri immigrati, volte da un lato a rafforzare l efficacia degli interventi stessi e dall altro ad evitare duplicazioni e sovrapposizioni. I due ambiti coordinati di intervento riguarderanno le azioni di formazione e le azioni di integrazione sociale e scolastica per la cui titolarità si individuano, rispettivamente, in continuità con la precedente programmazione, le sette amministrazioni Provinciali e le ventuno Conferenze dei Sindaci. Con Deliberazione n del 16 dicembre 2013 la Giunta Regionale ha approvato il Programma di Iniziative e di Interventi in materia di Immigrazione anno Nel sopracitato Programma sono previste, tra le altre, la Linea Strategica 1: Coordinamento regionale della governance multi attore degli interventi per la formazione e l integrazione dei cittadini stranieri e la Linea Strategica 2: Misure di supporto per la piena integrazione dei soggetti deboli. Nell ambito della Linea Strategica 1 vengono promossi due filoni di intervento: 1.1 Azioni di formazione e 1.2 Azioni di integrazione sociale e scolastica, la cui titolarità, in qualità di soggetti attuatori, viene confermata, in continuità con la precedente programmazione, rispettivamente alle Province e alle ventuno Conferenze dei Sindaci. Nell ambito della Linea Strategica 2 viene promosso il filone di intervento 2.1 Interventi a favore delle donne. Nel contempo si ritiene di confermare anche per l anno in corso, visto l impegno dimostrato nelle precedenti annualità e la positiva esperienza di confronto realizzata, il coinvolgimento diretto, attraverso la destinazione di una quota riservata, delle Associazioni di stranieri iscritte al Registro regionale Immigrazione di cui alla L.R. n. 9/1990, per la realizzazione di iniziative ed interventi rientranti nelle linee strategiche in argomento. Con deliberazione n del , la Regione del Veneto ha affidato a Veneto Lavoro la realizzazione delle attività di assistenza tecnica correlate alla programmazione territoriale coordinata degli interventi di cui al Programma Annuale di 10

3 2. PIANI TERRITORIALI PER L INTEGRAZIONE L obiettivo della programmazione territoriale è quello di favorire e sostenere l integrazione degli immigrati attraverso il coordinamento degli Enti Locali (D. lgs. 267/2000) in concorso con le istituzioni scolastiche, il mondo associativo e gli altri enti e organismi pubblici e privati, attraverso la costituzione di appositi Tavoli Provinciali di Coordinamento dei Piani di cui al successivo punto 3, nell ambito dei quali condividere le azioni territoriali per l integrazione articolate in tre livelli coordinati di intervento: le azioni di formazione, la cui titolarità è affidata alle Amministrazioni Provinciali; le azioni di integrazione sociale e scolastica, la cui titolarità è affidata alle Conferenze dei Sindaci; gli interventi a favore delle donne, la cui titolarità è affidata sia alle Amministrazioni Provinciali che alle Conferenze dei Sindaci. Nell ambito dei Piani territoriali per l Integrazione, da elaborarsi su base provinciale, ciascuna Amministrazione Provinciale proporrà le azioni di formazione e gli interventi a favore delle donne che intende realizzare nel territorio e che dovranno essere condivise nei Tavoli Provinciali di Coordinamento, mentre ciascuna Conferenza dei Sindaci presenterà le proprie proposte di azioni di integrazione sociale e scolastica e gli interventi a favore delle donne, parimenti da condividersi nei Tavoli Provinciali di Coordinamento. Le attività previste dai Piani, verranno validate da Veneto Lavoro, sulla base di un esame tecnico e amministrativo. Il verbale di validazione sarà successivamente approvato con decreto direttoriale da parte della Sezione Flussi Migratori. 3. TAVOLI PROVINCIALI DI COORDINAMENTO DEI PIANI Per favorire la programmazione coordinata è prevista, sulla base della positiva esperienza maturata nelle precedenti annualità, la conferma dei Tavoli di Coordinamento dei Piani (uno per ogni territorio provinciale) che, mediante incontri periodici permetta di: concertare nella progettazione le azioni di formazione (Amministrazioni Provinciali) con le azioni di integrazione sociale e scolastica (Conferenze dei Sindaci) e gli interventi a favore delle donne (Amministrazioni Provinciali e Conferenze dei Sindaci), anche in funzione della realizzazione di un percorso condiviso volto alla definizione congiunta dei servizi minimi essenziali per l integrazione nell area territoriale provinciale di riferimento; monitorare le esigenze espresse dal mondo dell associazionismo straniero; condividere le informazioni sull avanzamento delle attività; convalidare, in seguito alla realizzazione delle azioni, le priorità di intervento. I tavoli saranno composti da un referente di Piano per l Amministrazione Provinciale, un referente di Piano per ciascuna Conferenza dei Sindaci, un referente della Sezione Flussi Migratori, un referente per l assistenza tecnica ai Piani da parte di Veneto Lavoro. Ai fini di facilitare la connessione con la rete dei diversi attori e valorizzare nel piano anche le altre iniziative già esistenti proposte in ambito provinciale dagli Uffici dello Stato competenti, possono essere invitati a partecipare ai lavori dei Tavoli Provinciali di Coordinamento dei Piani un rappresentante dell Ufficio Scolastico Regionale, un rappresentante della Prefettura, un rappresentante della Direzione Provinciale del Lavoro, un rappresentante della Questura. La sintesi dei Piani, l elenco dei referenti di Province e Conferenze dei Sindaci, la specifica delle azioni e dei soggetti attuatori sarà disponibile nella sezione dedicata del sito 3 di 10

4 4. LINEE STRATEGICHE Linea Strategica 1: Coordinamento regionale della governance multi attore degli interventi per la formazione e l integrazione dei cittadini stranieri Azioni 1.1: AZIONI DI FORMAZIONE (Amministrazioni Provinciali) La programmazione territoriale coordinata dovrà prevedere, anche con modalità integrate, una o più azioni di formazione nelle seguenti aree prioritarie: 1. Percorsi formativi informativi provinciali che favoriscano la conoscenza della cultura e della lingua veneta per gli stranieri che si occupano di cura alla persona; 2. Formazione e informazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro alle maestranze extranazionali nei diversi settori produttivi, che includa una migliore comprensione della lingua e cultura veneta, dando priorità alle iniziative cofinanziate dagli enti bilaterali; 3. Formazione e aggiornamento degli operatori di servizi, operatori aziendali, operatori di sportello e on line, insegnanti e operatori della scuola; 4. Aggiornamento dei mediatori linguistico culturali; 5. Coordinamento con gli uffici dello Stato, Sportelli Unici Immigrazione e strutture territorialmente competenti, in relazione alla valorizzazione dei mediatori linguistico culturali presso gli stessi. Azioni 1.2: AZIONI DI INTEGRAZIONE SOCIALE E SCOLASTICA (Conferenze dei Sindaci) La programmazione territoriale coordinata dovrà prevedere, anche con modalità integrate, una o più azioni di integrazione sociale e scolastica nelle seguenti aree prioritarie: 1. Inserimento scolastico, insegnamento della lingua italiana e promozione di interventi educativi rivolti ai minori, anche finalizzati al contrasto del fenomeno della dispersione scolastica; 2. Valorizzazione dei mediatori linguistico culturali; 3. Informazione: sportelli e strumenti informativi; 4. Promozione del dialogo tra la cultura veneta e le altre culture. Linea Strategica 2: Misure di supporto per la piena integrazione dei soggetti deboli Azioni 2.1: INTERVENTI A FAVORE DELLE DONNE (Amministrazioni Provinciali, Conferenze dei Sindaci) La programmazione territoriale coordinata dovrà prevedere, anche con modalità integrate, una o più azioni nelle seguenti aree prioritarie: 1. Inserimento delle donne straniere, con particolare attenzione alle donne sole con prole; 2. Servizi di welfare integrativo per le madri straniere single finalizzato a garantire l accesso alle opportunità formative per l integrazione socio lavorativa; 3. Azioni volte a favorire l incontro tra domanda e offerta in condizioni di legalità e trasparenza nell ambito delle professioni di cura e assistenza domiciliare alle persone non autosufficienti. L Amministrazione Provinciale e le Conferenze dei Sindaci ciascuna per il proprio ambito di intervento e territoriale, dovranno agire con ruolo di coordinamento delle iniziative proposte dai comuni, istituti scolastici, enti e organismi attivi nei settori di cui trattasi. I Piani territoriali dovranno essere pertanto concertati con gli enti locali, con la rete socio educativa del mondo scolastico e con la rete del terzo settore per assicurare il coinvolgimento delle associazioni impegnate nel settore dell immigrazione e di quelle di rappresentanza del mondo immigrato, iscritte al registro regionale immigrazione di cui all art. 7 L.R. 9/90. Per le Associazioni di rappresentanza del mondo immigrato, in particolare, è prevista una 4 di 10

5 quota del contributo regionale per la realizzazione di attività che rispondano alle esigenze territoriali e siano finalizzate agli obiettivi previsti dalle linee strategiche innanzi indicate. 4.1 Procedure per l assegnazione della quota riservata alle associazioni di immigrati iscritte al registro regionale immigrazione di cui all art. 7 L.R. 9/90 (Amministrazioni Provinciali) Le Amministrazioni Provinciali, sentite le Conferenze dei Sindaci, definiscono le azioni da realizzare con la quota del contributo regionale riservata alle associazioni di rappresentanza del mondo immigrato, iscritte al Registro regionale previsto dalla L.R. 9/90 ed individuano, nel rispetto di quanto previsto dall art. 12 della L. 241/90 e quindi mediante appositi bandi, le associazioni beneficiarie dei contributi finalizzati alla realizzazione degli interventi previsti dai bandi stessi. Ai fini di tale individuazione dovrà essere tenuto conto dei seguenti criteri: la capacità di aggregazione del soggetto proponente capofila in relazione alla partnership con altre associazioni di rappresentanza del mondo immigrato e di associazioni venete per gli immigrati; il grado di coerenza delle attività indicate dal soggetto proponente con le priorità dei Piani; il costo delle attività indicate dal soggetto proponente in relazione all attestazione delle competenze/cv delle persone coinvolte nella realizzazione. Ai sensi di quanto disposto dall art. 8 comma 4 della L.R. 9/90 la somma ammessa a contributo non potrà comunque superare il 70% della spesa ritenuta ammissibile. 5. SOGGETTI BENEFICIARI 5.1 AMMINISTRAZIONI PROVINCIALI Azioni 1.1 Azioni di Formazione. Le Amministrazioni Provinciali sono beneficiarie nelle aree territoriali di competenza del contributo concesso per la realizzazione degli interventi in materia di formazione. 5.2 CONFERENZE DEI SINDACI Azioni 1.2 Azioni di Integrazione Sociale e Scolastica. Le Conferenze dei Sindaci sono beneficiarie nelle aree territoriali di competenza del contributo concesso per la realizzazione degli interventi in materia di integrazione sociale e scolastica. Poiché le Conferenze dei Sindaci non sono dotate di un proprio bilancio i finanziamenti vengono assegnati alle A.ULSS o ai Comuni delegati, individuati dalle Conferenze stesse quali soggetti a cui viene affidato il compito di enti tesorieri dei finanziamenti. Tali finanziamenti, pertanto, dovranno essere poi erogati dagli Enti tesorieri ai soggetti attuatori delle azioni progettuali previste dai Piani per l Integrazione condivisi dai Tavoli. 5.3 AMMINISTRAZIONI PROVINCIALI e CONFERENZE DEI SINDACI Azioni 2.1 Interventi a favore delle Donne. Le Amministrazioni Provinciali e le Conferenze dei Sindaci sono beneficiarie nelle rispettive aree territoriali di competenza del contributo concesso per la realizzazione degli interventi a favore delle donne. Tali interventi devono essere concertati tra i soggetti beneficiari in modo da evitare duplicazioni o sovrapposizioni di iniziative. Poiché le Conferenze dei Sindaci non sono dotate di un proprio bilancio i finanziamenti vengono assegnati alle A.ULSS o ai Comuni delegati, individuati dalle Conferenze stesse quali soggetti a cui viene affidato il compito di enti tesorieri dei finanziamenti. Tali finanziamenti, pertanto, dovranno essere poi erogati dagli Enti tesorieri ai soggetti attuatori delle azioni progettuali previste dai Piani per l Integrazione condivisi dai Tavoli. 5 di 10

6 5.4 AMMINISTRAZIONI PROVINCIALI Quota riservata alle Associazioni di rappresentanza del mondo immigrato. Le Amministrazioni Provinciali devono provvedere, secondo quanto disposto al precedente punto 4.1, all attribuzione della quota del contributo regionale riservata alle associazioni di rappresentanza del mondo immigrato iscritte al registro regionale immigrazione di cui all art. 7 L.R. 9/90. All esito della procedura concorsuale, i finanziamenti assegnati sulla base delle proposte progettuali ammesse, dovranno essere erogati dalla Provincia alle associazioni di immigrati proponenti le azioni progettuali. Tali azioni progettuali dovranno essere finalizzate alla realizzazione di una o più azioni previste nell ambito delle linee strategiche della programmazione regionale. 6. DESTINATARI DELLE INIZIATIVE I destinatari finali del presente bando sono: i cittadini stranieri non comunitari regolarmente residenti nel Veneto; i cittadini e gli operatori italiani coinvolti nei programmi di integrazione sociale e scolastica degli immigrati. 7. MODALITÀ DI ACCESSO AL FINANZIAMENTO REGIONALE Ogni soggetto coordinatore (Amministrazione Provinciale o Conferenza dei Sindaci) dovrà utilizzare i modelli della Scheda Piano Territoriale per l Integrazione (in allegato al presente avviso) che dovranno essere completati ed inviati secondo le modalità di seguito indicate: Azioni 1.1: AZIONI DI FORMAZIONE (Amministrazioni Provinciali) Ogni Amministrazione Provinciale, per accedere al contributo, dovrà compilare la Scheda I Piano Territoriale per l Integrazione Azioni 1.1 Azioni di Formazione che dovrà essere sottoscritta dal legale rappresentante. Ogni Amministrazione Provinciale può presentare un solo Piano di Azioni di Formazione e deve garantire una quota di compartecipazione minima a livello locale pari al 20% del finanziamento assegnato. Azioni 1.2: AZIONI DI INTEGRAZIONE SOCIALE E SCOLASTICA (Conferenze dei Sindaci) Ogni Conferenza dei Sindaci, per accedere al contributo, dovrà compilare la Scheda II Piano Territoriale per l Integrazione Azioni 1.2 Azioni di Integrazione Sociale e Scolastica che dovrà essere sottoscritta dal rappresentante della Conferenza dei Sindaci. Ogni Conferenza dei Sindaci può presentare un solo Piano di Azioni di Integrazione Sociale e Scolastica. Ciascuna Conferenza dei Sindaci deve garantire una quota di compartecipazione minima a livello locale pari al 20% del finanziamento assegnato. Azioni 2.1: INTERVENTI A FAVORE DELLE DONNE (Provincie, Conferenze dei Sindaci) Ogni Amministrazione Provinciale e ogni Conferenza dei Sindaci, per accedere al contributo, dovrà compilare la Scheda III Piano Territoriale per l Integrazione Azioni 2.1 Interventi a favore delle donne appositamente predisposta e sottoscritta dal legale rappresentante/rappresentante della Conferenza dei Sindaci. Ogni Amministrazione Provinciale e ogni Conferenza dei Sindaci può presentare un solo Piano di Azioni a favore delle donne e deve garantire una quota di compartecipazione minima a livello locale pari al 20% del finanziamento assegnato. 6 di 10

7 Al fine di rendere complementari e sinergici gli interventi nell area territoriale di appartenenza, si chiede ai soggetti coordinatori (Amministrazioni Provinciali/Conferenze dei Sindaci) di indicare anche eventuali progetti presentati a valere su finanziamenti europei e/o nazionali riconducibili alle aree prioritarie di intervento presentate e da realizzare nel periodo Settembre 2014 Giugno I piani redatti Scheda I Piano Territoriale per l Integrazione Azioni 1.1 Azioni di Formazione ; Scheda II Piano Territoriale per l Integrazione Azioni 1.2 Azioni di Integrazione Sociale e Scolastica ; Scheda III Piano Territoriale per l Integrazione Azioni 2.1 Interventi a favore delle donne dovranno essere fatti pervenire all indirizzo sotto indicato dalle Conferenze dei Sindaci e dalle Amministrazioni Provinciali entro le h. 12,00 di venerdì 27 Giugno Ogni soggetto beneficiario dovrà far pervenire, a mano, a mezzo posta, via fax o pec, a pena di esclusione, tutta la documentazione richiesta entro e non oltre la data indicata, presso Veneto Lavoro Via Cà Marcello, 67/B Mestre Venezia Ufficio Protocollo. Nella busta dovrà essere indicato l oggetto: Invio Piano territoriale per l integrazione. Ai fini dell'accertamento del rispetto del termine di presentazione richiesto, a pena di esclusione, farà fede unicamente il timbro dell'ufficio Protocollo di Veneto Lavoro, con l'attestazione del giorno e dell'ora di arrivo (l orario sarà riportato qualora il plico sia recapitato l ultimo giorno utile per la presentazione). L orario di ricezione dell Ufficio Protocollo è dalle ore alle ore di tutti i giorni lavorativi, con esclusione dei giorni festivi e prefestivi. 8. ESAME TECNICO E AMMINISTRATIVO Ai fini della concessione del contributo verrà eseguita, da parte di Veneto Lavoro, una validazione tecnico amministrativa, le cui risultanze riportate in apposito verbale verranno poi approvate dalla Sezione Flussi Migratori, sui Piani di azione presentati dalle singole Amministrazioni Provinciali e dalle singole Conferenze dei Sindaci. Nota: Per ogni soggetto beneficiario potranno essere ritenute ammissibili integrazioni inviate dopo la trasmissione della proposta di Piano di integrazione solo se richieste per iscritto espressamente da Veneto Lavoro. 9. MODALITÀ DI EROGAZIONE DELE RISORSE Le risorse regionali saranno erogate da parte della Regione Veneto alle Amministrazioni Provinciali e alle A.ULSS o ai Comuni, delegati in qualità di tesorieri delle Conferenze dei Sindaci, sulla base della verifica documentale di Veneto Lavoro secondo le seguenti modalità: 70% a seguito dell approvazione da parte della Sezione Flussi Migratori del verbale di validazione dei piani per l integrazione redatto da Veneto Lavoro e previa comunicazione della data di avvio effettivo dell attività; 30% a saldo, a seguito della presentazione di regolare rendicontazione. I rendiconti, da presentarsi a Veneto Lavoro entro e non oltre il 25/07/2015, pena la decadenza del contributo, dovranno essere corredati della seguente documentazione, resa nelle forma di cui agli artt. 46 e 47 del D.P.R n. 445/2000: 1. relazione finale sulle attività svolte e risultati raggiunti; 7 di 10

8 2. rendiconto finanziario, accompagnato da un prospetto riepilogativo indicante gli estremi dei documenti contabili di spesa e dei relativi pagamenti; 3. dichiarazione di conformità del progetto finale a quello presentato e finanziato. Il saldo verrà erogato previa approvazione, da parte della Sezione Flussi Migratori, del verbale di esame amministrativo delle relazioni e rendicontazioni finali dei Piani per l integrazione redatto da Veneto Lavoro. Nella scheda e nel riepilogo delle spese dovranno essere indicati in modo distinto i costi (costi reali) effettivamente sostenuti dal soggetto beneficiario da quelli sostenuti dai soggetti partner. Resta ferma la personale responsabilità del soggetto beneficiario del contributo sia in ordine al perseguimento degli obiettivi sia al corretto utilizzo delle risorse. La liquidazione del saldo del contributo sarà subordinata alla rendicontazione di una spesa complessiva pari all importo del costo del Piano di azioni. In caso di eventuale minor costo il contributo sarà ridotto proporzionalmente. In nessun caso la quota di compartecipazione potrà essere inferiore al 20% della quota assegnata, da accertarsi in sede di rendicontazione finale. Saranno ritenute ammissibili le spese sostenute dalla data di Inizio attività comunicata a Veneto lavoro sino al termine di realizzazione del progetto, fissato al 30 Giugno MOTIVI DI ESCLUSIONE Non verranno ritenute ammissibili le richieste di concessione del contributo regionale: presentate da soggetti diversi dalle Amministrazioni indicate dalla DGR n del , attraverso i loro delegati o rappresentanti; pervenute all Ufficio Protocollo di Veneto Lavoro oltre il termine delle ore 12 del 27 Giugno 2014; carenti delle previste firme del Legale Rappresentante per le Amministrazioni Provinciali o Rappresentante per le Conferenze dei Sindaci, o loro delegati a mezzo atto formale; presentate su moduli diversi da quelli predisposti; prive delle informazioni di carattere generale previste dalla Scheda Piano Territoriale per l Integrazione ; che non prevedono la quota minima del 20% di compartecipazione previsto nella DGR 2424/ DECADENZA E REVOCA DEI CONTRIBUTI Nel caso in cui una Amministrazione Provinciale o una Conferenza dei Sindaci: non produca le documentazioni richieste perché il Piano di azione possa essere validato; non presenti il Piano di azione di cui ai paragrafo 4; non presenti il rendiconto entro il termine stabilito; queste decadono dal contributo concesso. In caso di sopravvenuto impedimento alla realizzazione delle attività previste dai piani, debitamente motivato e documentato, di grave inadempimento si procederà alla revoca del finanziamento assegnato e l amministrazione beneficiaria dovrà provvedere alla restituzione delle eventuale somme già erogate. Nel caso di inadempimento tali somme dovranno essere maggiorate degli interessi legali dalla data di erogazione al saldo effettivo. 8 di 10

9 12. RIPARTIZIONE DELLE RISORSE PER LA CONCESSIONE DEL CONTRIBUTO REGIONALE La ripartizione delle risorse tra le Amministrazioni Provinciali, le Conferenze dei Sindaci e le Associazioni, per un importo complessivo di euro ,00, è stata determinata avendo a riferimento gli indici di integrazione validati da Veneto Lavoro ed elaborati sulla base dei dati rilevati dall Osservatorio Regionale Immigrazione. Tale ripartizione è riportata nelle tabelle sotto indicate così come specificato nella DGR n del : Amm. Quota attività di Quota riservata ad Totale contributo Provinciale formazione associazioni di regionale stranieri Padova Euro ,50 Euro ,00 Euro ,50 Rovigo Euro 7.314,00 Euro 2.492,00 Euro 9.806,00 Treviso Euro ,50 Euro ,00 Euro ,50 Venezia Euro ,00 Euro ,00 Euro ,00 Vicenza Euro ,00 Euro ,00 Euro ,00 SUB TOTALE 1 Euro ,00 Euro ,00 Euro ,00 Conferenze dei Sindaci CDS A. ULSS N. 1 Belluno CDS A. ULSS N. 2 Feltre Enti assegnatari Comune di Belluno Azienda Feltrina per i Servizi alla Persona Quota attività di Quota riservata ad Totale contributo formazione associazioni di regionale stranieri Euro 3.822,65 Euro 1.890,00 Euro 5.712,65 Euro 2.932,35 Euro 0,00 Euro 2.932,35 CDS A. ULSS N. 20 A. ULSS n. Euro ,84 Euro ,00 Euro ,84 Verona 20 CDS A. ULSS N. 21 A. ULSS n. Euro 2.690,26 Euro 0,00 Euro 2.690,26 Legnago 21 CDS A. ULSS N. 22 A. ULSS n. Euro 5.097,90 Euro 0,00 Euro 5.097,90 Bussolengo 22 SUB TOTALE 2 Euro ,00 Euro ,00 Euro ,00 Totale (1+2) Euro ,00 Euro ,00 Euro ,00 9 di 10

10 Conferenze dei Sindaci Enti assegnatari Contributo regionale CDS A. ULSS N. 1 Belluno Comune di Belluno Euro 8.748,50 CDS A. ULSS N. 2 Feltre Azienda Feltrina per i Euro 7.915,50 Servizi alla Persona CDS A. ULSS N. 3 Bassano del Grappa Comune di Bassano del Grappa Euro ,00 CDS A. ULSS N. 4 Alto A. ULSS n. 4 Euro ,50 Vicentino CDS A. ULSS N. 5 Ovest A. ULSS n. 5 Euro ,50 Vicentino CDS A. ULSS N. 6 Vicenza A. ULSS n. 6 Euro ,50 CDS A. ULSS N. 7 Pieve di A. ULSS n. 7 Euro ,50 Soligo CDS A. ULSS N. 8 Asolo A. ULSS n. 8 Euro ,50 CDS A. ULSS N. 9 Treviso A. ULSS n. 9 Euro ,50 CDS A. ULSS N. 10 Veneto Comune di Portogruaro Euro ,00 Orientale CDS A. ULSS N. 12 Comune di Venezia Euro ,00 Veneziana CDS A. ULSS N. 13 Mirano A. ULSS n. 13 Euro ,00 CDS A. ULSS N. 14 Chioggia Comune Cavarzere Euro 6.396,50 CDS A. ULSS N. 15 Alta A. ULSS N. 15 Euro ,50 Padovana CDS A. ULSS N. 16 Padova Comune di Padova Euro ,50 CDS A. ULSS N. 17 Este A. ULSS n. 17 Euro ,00 CDS A. ULSS N. 18 Rovigo Comune di Rovigo Euro ,00 CDS A. ULSS N. 19 Adria A. ULSS n. 19 Euro 6.715,00 CDS A. ULSS N. 20 Verona A. ULSS n. 20 Euro ,50 CDS A. ULSS N. 21 Legnago A. ULSS n. 21 Euro ,50 CDS A. ULSS N. 22 A. ULSS n. 22 Euro ,50 Bussolengo TOTALE Euro ,00 10 di 10

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