Verbale della riunione del GDL Open Access del 24 luglio 2006

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1 Verbale della riunione del GDL Open Access del 24 luglio 2006 Il 24 luglio 2006, alle ore 11, nella sede romana della CRUI in Piazza Rondanini 48, si riunisce il gruppo di lavoro sull accesso aperto. Sono presenti: Paolo Bellini; Loriano Bonora; Roberto Delle Donne; Antonella De Robbio; Marisa Di Bisceglie; Rodolfo Figari; Paola Gargiulo; Margherita Loconsolo; Giuseppe Luppino; Susanna Mornati; Maria Chiara Pievatolo; Federico Meschini in rappresentanza di Gino Roncaglia; Maria Laura Vignocchi; Paul Gabriele Weston. Il coordinatore del gruppo, Roberto Delle Donne, dà inizio ai lavori ringraziando i presenti per l adesione al gruppo e per essere intervenuti al primo incontro, colmando in alcuni casi considerevoli distanze geografiche. Chiarisce poi che in futuro i lavori si svolgeranno prevalentemente online e che pochissime saranno le riunioni in presenza. Paola Gargiulo (Caspur) dichiara la disponibilità del Caspur ad aprire su un proprio server una o più liste di distribuzione riservate ai componenti del gruppo. I presenti approvano. La seduta prosegue secondo il seguente odg: 1) Individuazione degli argomenti da affrontare nelle Linee guida; 2) Procedure di deposito delle tesi di dottorato presso le Biblioteche Nazionali di Roma e di Firenze, valutazione della ricerca; 3) Convegno Berlin 5 (Padova 2007); 4) Organizzazione del lavoro; 5) Varie ed eventuali. Per il primo punto il coordinatore propone di sviluppare nelle Linee guida i seguenti argomenti: 1. Introduzione: a. quadro delle politiche di open access seguite negli altri paesi europei e in Nordamerica; con concretezza, illustrazione degli impedimenti che vengono alla ricerca dalla mancata diffusione dell Open Access: a partire, ad esempio, dai problemi legati al Document Delivery, anche in sede di legislazione europea, fino al contenzioso sulle fotocopie che l ateneo di Padova ha di recente avuto con gli editori e la SIAE. b. Copyright: legislazione europea e italiana. 2. Tesi di dottorato: quadro normativo e pratiche di deposito nelle sedi deputate. 3. Valutazione della ricerca: pratiche attuali; necessità di legarla al deposito dei contributi scientifici negli archivi aperti; vantaggi che ne deriverebbero: standard dei metadati delineati a livello internazionale, accessibilità ecc. 4. Riviste elettroniche ad accesso aperto: esemplificazioni del modo in cui l accesso aperto già costituisca una nuova modalità di diffusione del sapere scientifico; sperimentazione dell uso dei metadati, in reti peer to peer, per validare i risultati della ricerca (gruppo Roncaglia).

2 Il coordinatore chiarisce poi che le Linee guida dovranno essere molto snelle e non sviluppare più di una decina di cartelle - da inviare ai rettori perché le trasmettano ai diversi organi accademici. Susanna Mornati (Cilea) ritiene che oltre alla redazione di base, da inviare ai rettori, si potrebbe pensare di sviluppare le Linee guida secondo una struttura modulare, caratterizzata da diversi livelli di approfondimento degli argomenti, da pubblicare in rete. Si passa al secondo punto all odg. Antonella De Robbio (Padova) illustra la situazione della legislazione relativa alle tesi di dottorato, che è molto controversa. Il diritto morale è dell autore e allo stato attuale delle cose, per il deposito delle tesi in un archivio aperto, è indispensabile la liberatoria dell autore. Aggiunge poi che per riempire gli archivi occorre coinvolgere i docenti, il Senato accademico, gli organi della ricerca, e non solo i bibliotecari. Giuliana Giustino (Milano) tiene a ribadire che il coinvolgimento dei bibliotecari è fondamentale per la correttezza delle registrazioni bibliografiche. Roberto Delle Donne informa i presenti che insieme ad Antonella De Robbio ha già fissato un incontro con la dottoressa Matelda Grassi del Servizio Legislativo della CRUI per avere il parere di un esperta di diritto sulla questione del deposito delle tesi di dottorato. Aggiunge poi di avere già avuto ripetuti contatti con gli uffici competenti della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, per concordare forme di deposito telematico delle tesi. Più in generale, per quanto riguarda l esiguità dei depositi di articoli e volumi negli archivi aperti, Maria Chiara Pievatolo (Pisa) chiarisce che ai ricercatori interessa prevalentemente ciò che conta per i concorsi. Precisa poi che le università, in base alla Legge 210/98 ( possono stabilire in piena autonomia le modalità di valutazione delle pubblicazioni nelle sedi concorsuali; in altri termini, in base all attuale quadro normativo, i diversi atenei, se volessero, potrebbero prevedere come prerequisito per l ammissione dei candidati ai concorsi che tutte le pubblicazioni da loro presentate fossero liberamente accessibili in rete. Tuttavia, senza arrivare a tanto, Pievatolo ritiene che gli atenei potrebbero richiedere ai candidati ai concorsi di rendere disponibili in rete almeno un certo numero di pubblicazioni. Loriano Bonora (SISSA) chiarisce che a livello internazionale è in atto un braccio di ferro fra l accesso aperto e l accesso riservato, per ragioni prevalentemente economiche (interessi delle case editrici), e che nell introduzione alle Linee guida occorrerebbe menzionare le tendenze internazionali (EU e USA, es. RCUK, NIH). Sarebbe altresì opportuno muovere dall esperienza dei fisici per comprendere fino in fondo le ragioni dell accesso aperto, operando anche una distinzione fra le diverse finalità della letteratura accademica: dagli articoli specialistici a quelli intersettoriali, fino alla divulgazione scientifica. In generale, gli archivi locali hanno poco successo; sarebbe meglio avere un archivio nazionale o europeo o addirittura mondiale. Susanna Mornati (CILEA) ritiene che compito del gruppo sia di incoraggiare ciascuna istituzione a garantire l accesso aperto alle proprie pubblicazioni di ricerca. Le loro aggregazioni per aree disciplinari, nazionali e internazionali, si potranno agevolmente ottenere mediante lo harvesting dei diversi archivi istituzionali - come CILEA e CASPUR già fanno con il portale PLEIADI. Se ciascun ateneo farà la sua parte, sarà anche possibile utilizzare i dati presenti nei diversi archivi istituzionali per alimentare l anagrafe della ricerca gestita dal CINECA.

3 Antonella De Robbio (Padova) precisa che alcuni atenei, per costituire l anagrafe delle proprie pubblicazioni, hanno già investito nell interfaccia CINECA, che dovrebbe presto consentire di depositare anche il testo pieno. Federico Meschini (Tuscia) ritiene che per convincere i ricercatori dell utilità degli archivi aperti sia indispensabile una paziente opera di informazione. Maria Laura Vignocchi (Bologna) ribadisce come sia necessario muovere innanzitutto dall interesse che ogni ateneo ha nel gestire l anagrafe della ricerca. Rodolfo Figari (Napoli Federico II) osserva che Napoli è il primo esempio di open access imposto dall alto, per volontà degli uffici di ateneo. E che solo in tal modo è stato possibile ottenere un altissimo numero di liberatorie per le tesi di dottorato. A settembre sopraggiungerà poi un indicazione del Senato accademico perchè l archivio della ricerca (FedOA) diventi l anagrafe della ricerca di ateneo, con obbligo di deposito (se l editore lo consente) e interoperabilità con il CINECA. Roberto Delle Donne solleva il problema delle infrastrutture: quanti atenei fra quelli che hanno firmato la dichiarazione di Berlino dispongono già di un archivio aperto? Circa una ventina. È quindi questo il primo nodo da sciogliere: la Conferenza dei Rettori dovrebbe sollecitare gli atenei che hanno aderito alla Dichiarazione di Berlino ad aprire archivi aperti, favorendo, ogni volta che sia possibile, forme di collaborazione tra istituti universitari; anche per ovviare ai possibili dislivelli di risorse tecnologiche, che potrebbero impedire ad alcuni strutture accademiche di diventare operative. Il gruppo Open Access dovrebbe poi dare indicazioni sugli standard e sui protocolli da utilizzare: in primo luogo l OAI-PMH. Il secondo nodo da sciogliere riguarda l atteggiamento delle comunità disciplinari, non sempre favorevoli all accesso aperto. Certo, sarà necessario diffondere una maggiore consapevolezza di quai siano le conseguenze della mancata diffusione dell accesso aperto, ma - come già chiarito da altri - molto dipenderà anche dal valore legale delle pubblicazioni elettroniche. L auspicio è che i decreti attuativi, di prossima pubblicazione, della legge 15 aprile 2004, n. 106: "Norme relative al deposito legale dei documenti di interesse culturale destinati all'uso pubblico, facciano chiarezza al riguardo. Comunque, l orientamento di molti atenei di cominciare proprio dalla diffusione in rete delle tesi di dottorato è senz altro convincente. Paola Gargiulo (CASPUR) ribadisce che nelle Linee guida dovrebbe essere costante il riferimento all adesione alla Dichiarazione di Berlino data a Messina dagli ateni italiani, perché rappresenta un impegno formale. Aggiunge poi che CASPUR e CILEA stanno già fornendo agli atenei consulenza e supporto tecnico per la creazione di archivi aperti. Per il terzo punto all odg Antonella De Robbio ribadisce ai presenti che l università di Padova intende ospitare il convegno internazionale sull accesso aperto; ritiene che per l organizzazione dell evento si possa contare anche sul supporto organizzativo delle strutture cerimoniali del Rettorato patavino. Susanna Mornati propone che il gruppo invii una bozza di programma al Rettore di Padova, chiedendo anche di avere indicazioni sulla struttura logistica di supporto; aggiunge poi che al Berlin IV ha raccolto indicazioni della Max-Planck-Gesellschaft per l organizzazione, il programma e la data: dal 29 al 31 marzo Roberto Delle Donne suggerisce di prendere contatto con il Rettore di Padova e di procedere fattivamente all organizzazione del convegno subito dopo la pausa estiva.

4 Si passa al quarto punto all odg. Il coordinatore propone di articolare i lavori in 5 sottogruppi: 1. Introduzione/Internazionale: quadro internazionale dell accesso aperto, copyright; il gruppo dovrebbe anche monitorare le iniziative per l'open Access in corso all'estero per istituire sinergie di lavoro internazionali; 2. Tesi di dottorato; 3. Valutazione della ricerca; 4. Riviste elettroniche ad accesso aperto; 5. Organizzazione del convegno Berlin V. I presenti approvano. Il coordinatore chiede poi ai presenti di aderire liberamente ai diversi sottogruppi. Le disponibilità risultano le seguenti: 1. Introduzione: Loriano Bonora, Antonella De Robbio, Paola Gargiulo, Susanna Mornati, Maria Chiara Pievatolo 2. Tesi di dottorato: Stefania Arabito, Antonella De Robbio, Giuseppe Luppino, Rodolfo Figari, Margherita Loconsolo, Marialaura Vignocchi 3. Valutazione della ricerca: Paolo Bellini, Danilo Deana, Rodolfo Figari, Giuliana Giustino, Giuseppe Luppino, Federico Meschini, Francesca Valentini, Maria Laura Vignocchi, Paul Gabriele Weston, 4. Riviste eletroniche: Stefania Arabito, Loriano Bonora, Maria Chiara Pievatolo, Federico Meschini, 5. Berlin V: Antonella De Robbio, Paola Gargiulo, Susanna Mornati Tutti i presenti concordano nel consentire agli assenti e a eventuali futuri partecipanti ai lavori del gruppo Open Access di aggiungersi a questo o a quel sottogruppo. Si passa a Varie ed eventuali. Stefania Arabito (Trieste) informa dell esistenza di un gruppo DSpace Italia, che organizzerà dal 18 al 20 aprile 2007 il DSpace User Group Meeting; propone altresì di instaurare con loro forme di collaborazione e di sinergia. Non essendoci altri punti all ordine del giorno la seduta è tolta alle ore

5 Nelle settimane successive, in seguito alle nuove adesioni, la composizione dei sottogruppi si è così modificata: 1) Introduzione/Internazionale: Benedetta Alosi, Loriano Bonora, Antonella De Robbio, Paola Gargiulo, Perla Innocenti, Marilena Maniaci, Susanna Mornati, Maria Chiara Pievatolo, Renato Spigler; 2) Tesi di dottorato: Stefania Arabito, Antonella De Robbio, Giuseppe Luppino, Rodolfo Figari, Margherita Loconsolo, Viviana Mandrile, Michele Rubini, Marialaura Vignocchi, Andrea Wehrenfennig; 3) Valutazione della ricerca: Paolo Bellini, Danilo Deana, Nunzio Femminò, Rodolfo Figari, Giuliana Giustino, Perla Innocenti, Giuseppe Luppino, Marilena Maniaci, Federico Meschini, Francesca Valentini, Maria Laura Vignocchi, Andrea Wehrenfennig, Paul Gabriele Weston; 4) Riviste eletroniche: Stefania Arabito, Loriano Bonora, Giuseppe De Marco, Marisa Di Bisceglie, Nunzio Femminò, Maria Chiara Pievatolo, Federico Meschini, Gino Roncaglia; 5) Berlin V: Benedetta Alosi, Simone Cinotto, Antonella De Robbio, Paola Gargiulo, Susanna Mornati. Roma, 2 ottobre 2006

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