Individuazione delle metodologie di perforazione idonee ai siti

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1 LIFE Project Number <LIFE +10 ENV/IT/000394/WARBO> Mid-term Report Covering the project activities from 01/09/2012 to 31/07/2013 Reporting Date <31/07/2013> LIFE+ PROJECT NAME or Acronym <WATER RE-BORN - Artificial Recharge: Innovative Technologies for the Sustainable Management of Water Resources> Name of Deliverable: Annex 34 Individuazione delle metodologie di perforazione idonee ai siti Code of the associated action: 9 Mid-term report LIFE+

2 Botti ElioS.a.s. di Botti Fabio & C. IMPRESA PERFORAZIONE POZZI ADRIA (RO) Via G.Marconi, 45 Magazzino e Uffici: Via E.Filiberto, 28 Tel. 0426/22462 Fax 0426/ Cod.Fisc.e Partita IVA: info@bottielio.it - PREMIO Elio Botti - Come Acqua Saliente Edizione 2013 Adria, 04/08/2013 Partnership Agreement Concerning the LIFE project WARBO (Water re-born artificial recharge: innovative technologies for the sustainable management of water resources) Grant agreement reference n LIFE10 ENV/IT/394 Partner nr. 7 Lavori svolti nei primi 18 mesi action9 Nella prima fase abbiamo concentrato l attenzione sul sito di Copparo. Durante gli studi dei partner abbiamo raccolto informazioni in sito. Nell estate del 2012 abbiamo eseguito due lavori per la caratterizzazione del sito un pozzo a carotaggio continuo ed un pozzo strumentato. Durante il periodo invernale, abbiamo messo a punto un modello partendo dagli studi precedente mente fatti in collaborazione con Università di Padova Dipartimento di Geologia e Ordine dei Geologi del Veneto sui filtri dei pozzi di cui alleghiamo relazione. Il modello prevede la realizzazione di un pozzo bevitore che in terreni fini possa mantenere a lungo le sue caratteristiche, ci siamo concentrati su questo aspetto perchè è il più problematico. La ns. azienda ha sperimentato i primi pozzi bevitori nel 1964 quando estraendo metano dal sottosuolo si estraeva anche l equivalente in

3 acqua. Per limitare i danni causati dall estrazione di metano i concessionari delle Licenze si sono attivati per evitare la chiusura delle concessioni. A quel tempo i fondi erano limitati, l acqua estratta con il metano era satura di sali minerali e ferro-batteri che ostruivano con grande velocità i filtri dei pozzi. Altro aspetto era la profondità a cui doveva essere immessa l acqua metanifera. Ci siamo concentrati sull aspetto pulizia di acqua immessa. Il maggior problema di un pozzo di reimmissione in terreni fini non è dato dalla capacità di ricevere acqua dell acquifero che è in grado di ricevere quanto è in grado di dare, bensì dal tipo di filtro. Spesso chi non è esperto di pozzi non conosce il detto più beve più dà, in riferimento alle perdite di circolazione in fase di perforazione. L acqua di reimmissione spesso contiene elementi che ossigenati o scaldati aumentano le dimensioni creando sulla superficie delle tubazioni un velo o a volte anche delle apparenti colonie minerali. Queste formazioni gradatamente rallentano il flusso d ingresso fino a fermarlo completamente in poco tempo. In terreni con acquiferi di ghiaie con forti permeabilità questa problematica non esiste o si sente in maniera molto minore, le fessure dei filtri sono molto più grosse e i passaggi sono difficili da ostruire. I modelli che abbiamo preparato corrispondono a pozzi che lavorano al contrario di come funzionano i pozzi di emungimento. Il pozzo viene perforato nella maniera migliore evitando che prima del suo completamento rimangano nell acqua particelle di sabbia. Il metodo di perforazione deve essere il più adeguato in funzione del tipo di terreno attraversato. Non in tutti i casi il sistema con colonna di avanzamento è il più indicato. La tubazione del pozzo sarà come un pozzo normale con superfici filtranti nella parte permeabile e cieche nella parte con l argilla. Il tipo di superficie filtrante sarà scelto in finzione delle caratteristi che dell acquifero, saranno verificate mediante campionamenti prima dell esecuzione del pozzo. In particolare dovrà offrire il maggior passaggio possibile in rapporto al dreno esterno. Il riempimento del perforo invece va eseguito in maniera estremamente accurata, in corrispondenza delle superfici filtranti andrà del dreno siliceo arrotondato e grossolano tipo pisello 5-8 in terreni fini come nel nostro caso, al di sopra un dreno calibrato con sfere di vetro e in sommità sabbia fine di fiume. L acqua di reimmissione non andrà all interno della tubazione ma all esterno, la sabbia di fiume laverà le prime impurità, il dreno in sfere di vetro favorirà il passaggio dell acqua evitando la costruzione di ponti di impurità e rimanendo pulito e liscio nel tempo, il dreno grossolano inferiore favorirà l ingresso di acqua pulita in falda. Il tubo centrale avrà lo scopo di effettuare un controlavaggio qualora il dreno dovesse nel tempo intasarsi.

4 Questo tipo di pozzo realizzato in laboratorio ha dato ottimi risultati nel tempo, mantenendo la portata di immissione pressochè invariata nel periodo invernale in cui è stato provato.

5 Progettazione dei pozzi per acqua: scelta e dimensionamento dei filtri Pietro Zangheri - Geologo libero professionista - Docente presso l'università degli Studi di Padova Sébastien Bart Johnson Screens Bruno Benaglia GTS snc Questo articolo sintetizza le tre relazioni, tra loro conseguenziali, effettuata da Pietro Zangheri, Sébastien Bart e Bruno Benaglia al seminario del 15 febbraio 2010 Efficienza del pozzo e scelta del filtro Nella progettazione di un pozzo molti sono gli aspetti da definire per una corretta realizzazione dell opera in rapporto al contesto geologico ed idrogeologico. La scelta e la messa in opera di un filtro influiscono in modo consistente sulla riuscita del pozzo e va effettuata in base sia alle caratteristiche del sottosuolo, che allo scopo del pozzo stesso. Per comprendere l'importanza di una corretta progettazione del filtro occorre riferirsi al concetto di efficienza del pozzo. Quando un pozzo è in pompaggio, l'acqua che esce dall'acquifero passando attraverso i filtri, porta all'abbassamento del livello dell'acqua nel pozzo stesso. Questo abbassamento è dovuto a due componenti: BQ: legate al flusso laminare dell'acqua; l'entità dell'abbassmento dipende dalle caratteristiche dell'acquifero e dalla portata. CQ 2 : chiamate perdite di pozzo che dipende invece dalla resistenza che incontra l'acqua nell'attraversare il filtro ed il dreno. Queste due componenti permettono di calcolare l efficienza del pozzo. Come illustrato dalla seguente figura 1. Figura 1 Curva caratteristica ed efficienza di un pozzo per acqua L'efficienza del pozzo (che è funzione della portata) sarà tanto maggiore, tanto più piccole sono le perdite di pozzo, che in parte consistente possono essere legate proprio ai filtri. Se si sbaglia a dimensionare il filtro e questo offre un'eccessiva resistenza al passaggio dell'acqua, le perdite di pozzo aumenteranno e la pompa dovrà far risalire l'acqua da una maggiore profondità, utilizzando più energia. Pietro Zangheri - Sébastien Bart - Bruno Benaglia La Progettazione dei pozzi: I FILTRI 5

6 Figura 2 - Effetto del pompaggio su un pozzo. Gli abbassamenti, ad una determinata portata, sono dovuti alle caratteristiche dell'acquifero ed alle perdite di pozzo (CQ 2 ). Se il filtro è maldimensionato o si incrosta (schema B), aumenta CQ 2 e di conseguenza l'energia (ed i costi) per estrarre l'acqua. Questo che può sembrare un problema di scarsa importanza, in realtà, può comportare un maggiore consumo di energia che, per pozzi con elevate portate, causa costi aggiuntivi che possono essere anche di migliaia di euro ogni anno! Lo stesso fenomeno può avvenire nel tempo, ad esempio, perché il filtro si incrosta e si riducono le sue aperture. Anche in questo caso aumenteranno le perdite di pozzo e, di conseguenza, i costi di utilizzo del pozzo stesso. Obiettivi nella definizione progettuale del filtro Nella scelta progettuale di un filtro è necessario porsi i seguenti obiettivi: - portata compatibile con le caratteristiche dell acquifero; - durata dell opera - massima efficienza con minimo abbassamento - assenza di solidi nell acqua pompata - facilità di manutenzione - velocità di sviluppo - assenza di interferenze negative con la qualità dell acquifero - costi (di costruzione e di esercizio) Una inadeguata progettazione infatti comporta vari rischi: - bassa produttività - presenza di sabbia nell acqua estratta - fenomeni di corrosione e breve vita dell opera - intasamento - collasso e/o interruzione della produzione 6 Pietro Zangheri - Sébastien Bart - Bruno Benaglia La Progettazione dei pozzi: I FILTRI

7 Elementi conoscitivi necessari per la scelta progettuale del filtro Schematicamente le informazioni necessarie per una corretta progettazione sono: Condizioni geologiche Sequenza geologico stratigrafica e struttura Curva granulometrica (materiali sciolti) Stato di fratturazione (materiali fratturati) Condizioni idrogeologiche Trasmissività Porosità Figura 3 Esempio di corrosione su filtri Qualità dell'acqua Caratteristiche chimico-fisiche dell'acqua in rapporto a: - incrostazioni - corrosioni Caratteristiche dei diversi tipi di filtro forma dimensioni delle fessure percentuale passante durabilità e necessità di manutenzione corretta modalità di posa costo Figura 4 Filtro maldimensionato collassato Il modello geologico di riferimento ed il posizionamento del filtro La scelta di un filtro e la progettazione di un pozzo si basano ovviamente su una propedeutica definizione del modello geologico di riferimento, basato su dati e prove sperimentali. Per il vasto tema della ricostruzione del quadro geologico ed idrogeologico si rimanda ai testi specialistici sull argomento. Qui si evidenzia semplicemente che tanto più sarà definita correttamente la geologia del sito e tanto più potrà essere corretta la progettazione del pozzo. Il problema pratico che si pone nella progettazione (in particolare per piccole opere) è quello di disporre di una serie di informazioni che non sempre sono disponibili, sia relativamente alle caratteristiche geologiche ed idrogeologiche del sottosuolo, che rispetto alle caratteristiche chimico-fisiche delle acque. Laddove queste caratteristiche, in fase di progetto, non sono sufficientemente approfondite sarà necessario integrarle in fase di perforazione. Nel caso di pozzi di particolare importanza, quali quelli acquedottistici, è spesso opportuno prevedere preliminarmente un pozzo esplorativo. In questo modo sarà possibile scegliere il filtro Pietro Zangheri - Sébastien Bart - Bruno Benaglia La Progettazione dei pozzi: I FILTRI 7

8 più adatto e anche disporne effettivamente in cantiere, data che la disponibilità dei vari filtri non sempre è immediata. Tra le varie informazioni geologiche necessarie per la progettazione, risulta di particolare importanza quella relativa alla curva granulometrica del tratto che verrà filtrato. Il posizionamento ottimale del filtro è un elemento che andrà definito caso per caso. Vari testi idrogeologici forniscono le seguenti indicazioni di massima: Acquifero confinato omogeneo: filtro > 80% spessore Acquifero confinato non omogeneo: filtro: tratti con permeabilità più elevata Acquifero non confinato omogeneo: filtro: 1/3-1/2 spessore Acquifero non confinato non omogeneo: filtro: tratto con permeabilità più elevato Caratteristiche delle acque Un altro elemento che influenza la scelta del filtro è il tipo di acqua che si andrà a prelevare. Nella letteratura idrogeologica vengono indicati come principali elementi di incrostazione e corrosione i seguenti. Rischio di corrosione Rischio di incrostazione ph <7 H 2 S > 1 ppm CO 2 libera > 50 ppm Cloruri >500 ppm Solidi disciolti >1000 ppm ph >7,5 Carbonati elevati Possibilità di formazione di Idrossidi di Fe o Mn Presenza di ambiente riducente (ferro batteri) I diversi materiali hanno diversi comportamenti alle diverse tipologie di acque, in generale l'acciaio inox presenta, di norma, le minori problematiche di corrosione ed incrostazione ma ha anche costi più elevati. Tipologie di filtro I tipi di filtro attualmente in commercio sono di svariati tipi: Filtri passanti Filtri a ponte Filtri a persiana Filtri a spirale continua Filtri micro-fessurati Se queste sono le tipologie più comuni, se ne hanno molte altre meno diffuse o diffuse in particolari contesti idrogeologici. Esistono poi i filtri fessurati in opera. Per alcune particolari tipologie di filtro si vedano altri articoli di questo testo. Figura 5 Diverse tipologie di filtro e relative modalità di ingresso dell acqua nel pozzo 8 Pietro Zangheri - Sébastien Bart - Bruno Benaglia La Progettazione dei pozzi: I FILTRI

9 Filtri a spirale continua I filtri a spirale continua si basano su una tecnica costruttiva che permette di ottenere una serie di vantaggi tra cui: - elevati valori di superficie filtrante - possibilità di realizzare aperture (slot) di piccole dimensioni - aperture che limitano l intasamento - facilità degli interventi di manutenzione e di riattivazione Figura 6 Un filtro a spirale continua - basse perdite di carico ai filtri (elevata efficienza) Di contro si osserva un costo relativamente superiore ad altri tipo di filtro. Figura 7 Differenza di comportamento dell ingresso del fluido tra i due tipi di filtro I filtri a spirale continua possono essere connessi alla tubazione del pozzo tramite filettatura. Ciò migliora la qualità del materiale in quanto nei processi di saldatura si peggiora la protezione. Inoltre si può fornire ulteriore protezione tramite cromatura e nichelatura. Il drenaggio attorno al filtro può essere effettuato, in genere con uno di questi metodi: - sviluppo di un dreno naturale - dreno artificiale Lo sviluppo di un dreno naturale comporta l asporto della parte più fine dell acquifero con un conseguente incremento della permeabilità nelle parti più prossime al filtro. E un sistema che funziona bene in presenza di acquiferi in materiali sciolti disomogenei. Gli slot del filtro devono trattenere circa il 40-50% dei sedimenti. Questo metodo non è però realizzabile in presenza di acque corrosive e/o di elevate percentuali di materiali fini o in acquiferi uniformi. Per utilizzare questa metodologia è sempre consigliato disporre della curva granulometrica determinata in laboratorio. Negli altri casi, oppure per incrementare ulteriormente la permeabilità di un dreno realizzato in opera, va messo in opera un dreno artificiale appositamente dimensionato. Pietro Zangheri - Sébastien Bart - Bruno Benaglia La Progettazione dei pozzi: I FILTRI 9

10 Un dreno artificiale deve avere le seguenti caratteristiche: - gli slot devono essere non coperti per almeno il 90% - deve essere pulito, formato da granuli arrotondati e di dimensioni uniformi al fine di ridurre le perdite di carico - composizione, per almeno il 90%, silecea al fine di ridurre i rischi di dissoluzione e/o di incostrazione - installato utilizzando dei centralizzatori per mantenere una costanza dello spessore nell anello attorno al pozzo (di 2-4 ) - controllato in fase di messa in opera (pressione, volume ) L installazione del dreno artificiale presenta alcuni aspetti critici, in particolare nel caso di pozzi profondi. Figura 8 Esempio di un dreno realizzato in opera. L operazione comporta, tramite gli slot del Figura 9 Alcune tecniche per la messa in opera di un dreno artificiale Figura 10 Schema di un dreno artificiale (gravel pack). 10 Pietro Zangheri - Sébastien Bart - Bruno Benaglia La Progettazione dei pozzi: I FILTRI

11 Superficie filtrante Una caratteristica particolarmente importante di un filtro, da verificare sempre in fase progettuale, è quella della superficie filtrante totale (F espresso in %). La superficie filtrante totale varia notevolmente tra i vari tipi di filtri è dipende dalle caratteristiche geometriche del filtro stesso. Essa dovrebbe essere la più elevata possibile al fine di: - incrementare l efficienza (minori perdite di carico) - limitare l intasamento grazie alle basse velocità di ingresso dell acqua - migliorare l efficienza delle operazioni di pulizia e di ripristino - aumentare la vita dell opera in condizioni di efficienza La portata del filtro è funzione della superficie filtrante. Conoscendo F si può quindi ricavare la portata del filtro (quando non già fornita dall'impresa costruttrice) che in genere viene riferita ad una velocità di ingresso di 3 cm/s (oltre la quale si creano moti turbolenti). In figura 11 si riporta un esempio per i filtri a ponte Noto F, si può calcolare la portata del filtro con la seguente formula: Q f = D F 0, dove: Q f = portata per metro lineare (m 3 /h) D = diametro esterno filtro (m) F = coefficiente di apertura Il filtro, una volta posto in opera con il dreno a tergo, è però in grado di fornire una portata inferiore a quella teorica. La portata viene quindi calcolata prevedendo un coefficiente di riduzione compreso tra 0,50 e 0,75. In pratica: Q = Qf Cr Figura 11 Coefficiente di apertura (F) di un filtro a ponte (da Cerbini e Gorla, dove Q = portata C r = coefficiente di riduzione (0,50-0,75) Pietro Zangheri - Sébastien Bart - Bruno Benaglia La Progettazione dei pozzi: I FILTRI 11

12 Velocità di ingresso nell acqua Definita una portata di prelievo idrico è possibile calcolare la velocità di ingresso dell acqua nei filtri, che sarà data da: v=q/sa dove: v = velocità di ingresso nei filtri (m/s) Q = portata di prelievo (m 3 /s) SA = Area filtrante (m 2 ) Vari studi teorici e sperimentali hanno definito che la velocità di ingresso dell acqua nel filtro deve essere inferiore ai 3 cm/s. Tale condizione, da verificare sempre in fase di progettazione, è importante perché permette di: - mantenere il flusso laminare - evitare l ingresso di sabbia nel pozzo - ridurre la corrosione e le incrostazioni Influenza del filtro sui costi di esercizio Si è detto in premessa di come una errata progettazione e/o realizzazione del filtro possa comportare, in relazione alle maggiori perdite di carico e, conseguentementemente, ai maggiori consumi elettrici, importanti aumenti nei costi di esercizio. Sulla base di una simulazione effettuata dalla Grundfos si chiarirà con un esempio (figura 12) tale dato. L esempio considera una portata predefinita di 50 m 3 /ora ed ipotizzaza due pozzi ( caso 1 e caso 2 ) nelle stesse condizioni idrogeologiche ma con diversi valori di efficienza del pozzo (e quindi diversi valori del termine CQ 2 ) che portano, nell esempio, a livelli dinamici rispettivamente di -40 e -50 m. L analisi dei consumi elettrici (effettuabile dalle caratteristiche della pompa) evidenzia come la minore efficienza del pozzo porti ad un incremento dei consumi (e quindi dei costi) elettrici compresi tra il 10 ed 20%. Questo su pozzi che forniscono elevate portate incrementare i costi di esercizio dell ordine di migliaia di euro all anno. Figura 12 Esempio di come un filtro maldimensionato possa influenzare le perdite di carico di pozzo e quindi i comsumi elettrici. 12 Pietro Zangheri - Sébastien Bart - Bruno Benaglia La Progettazione dei pozzi: I FILTRI

13 La manutenzione e la durabilità di un pozzo Non solo è importante la corretta progettazione e la corretta messa in opera di un filtro ma è altrettanto importante anche la loro corretta manutenzione. Infatti, quando la perdita di efficienza va oltre il 50%, l intervento di recupero del pozzo spesso non è più possibile. Nella pratica oggi spesso si richiede l intervento di ditte specializzate per la manutenzione dei pozzi quando gran parte dell efficienza è oramai andata perduta e, a quel punto, è quasi impossibile l intervento. La figura 13 mostra un esempio dell andamento nel tempo (anni) della portata specifica, parametro strettamente legato all efficienza del pozzo. Quando la portata specifica inizia a diminuire, è necessario attuare interventi di manutenzione/pulizia dei filtri. Infatti i fenomeni di incrostazione ed intasamento possono evolversi rapidamente portando ad una maggiore difficoltà se non impossibilità degli interventi di manutenzione o ripristino. La figura 13 mostra come il grado di difficoltà degli interventi di ripristino possano risultare inutili quando si è ormai perso oltre il 50% di efficienza. Figura 13 Al diminuire della portata sepcifica (specific capacity) e quindi della efficienza del pozzo va attuato un intervento di manutenzione che se eccessivamente ritardato può causare la perdita del pozzo. Figura 13 Grado di d i f f i c o l t à d e g l i interventi di ripristino dei filtri di un pozzo, i n f u n z i o n e d e l l a perdita di efficienza. Quando si è persa o l t re i l 5 0 % d e l l a e f f i c i e n z a, g l i i n t e r v e n t i d i riabilitazione possono risultare inutili. Pietro Zangheri - Sébastien Bart - Bruno Benaglia La Progettazione dei pozzi: I FILTRI 13

14 Elementi da definire nel progetto del pozzo Al termine di questa analisi complessiva sui filtri dei pozzi per acqua, si riassumono gli elementi da definire nella progettazione. L obbligatorietà della progettazione del pozzo, non solo è indispensabile per la buona riuscita dell'opera, ma è stata progressivamente inserita nelle normative regionali sulle acque sotterranee al fine di favorire la tutela delle risorse idriche. Da ultimo, in riferimento alla Regione Veneto, il Piano di Tutela delle Acque approvato a fine 2009 ha, previsto all'articolo 40 delle norme tecniche di attuazione, che: 10. Al fine di garantire la tutela delle risorse idriche sotterranee e di prevenire fenomeni che possono arrecare danno all equilibrio idrogeologico, la realizzazione di pozzi, con l esclusione di quelli con profondità inferiore a 30 metri dal piano campagna e portata inferiore a 0,1 l/s come media giornaliera, e la realizzazione di sondaggi con esclusione di quelli con profondità inferiore a 30 metri dal piano campagna, sono sottoposte a progettazione e direzione lavori. Il progetto deve prevedere modalità di realizzazione compatibili con la situazione geologica e idrogeologica del sottosuolo. 11. Al termine dei lavori deve essere trasmesso alla Regione il profilo stratigrafico del foro corredato da schemi tecnici dell opera, congiuntamente alla dichiarazione di regolare esecuzione dei lavori. Gli elementi che il progetto deve definire per i filtri sono, al minimo, i seguenti: - tipo di filtro (spirale continua, passante, cestello, ponte...) - diametro (sia del tubo cieco che del filtro) - superficie passante (geometria e dimensioni delle aperture e spaziature) - materiale e relative filettature, saldature... - dreno (granulometria, tipologia, spessore...) - posizionamento (profondità e lunghezza) In progetto va prevista la verifica in corso d'opera da parte del Geologo del dimensionamento dei filtri, in particolare quando non si ha un pozzo esplorativo o dati pregressi sufficientemente dettagliati. In altre parole, le previsioni di progetto andranno verificate in base alle caratteristiche geologiche ed idrogeologiche effettivamente riscontrate in fase di perforazione al fine di verificare la correttezza della scelta e le eventuali modifiche da attuare. Testi citati AA.VV. (2007) Groundwater and wells. Edited by Robert J. Sterret. 3 rd ed. Cerbini G., Gorla M. (2004) Idrogeologia applicata. Principi, metodi e misure. Edizioni Geograph. Segrate (MI) 14 Pietro Zangheri - Sébastien Bart - Bruno Benaglia La Progettazione dei pozzi: I FILTRI

15 POSA IN OPERA DEI FILTRI - ESPERIENZE DI LAVORO ing. Marco Chieregato responsabile tecnico della Botti Elio s.a.s. INTRODUZIONE Nella seguente breve trattazione si vuole affrontare il tema filtri dal punto di vista dell impresa di perforazione e nel caso particolare dell impresa che lavora a circolazione di fluido: la loro messa in opera e gli aspetti che possono influire sul buon esito finale dell opera. Tutte le attività svolte nel cantiere di perforazione fin dall arrivo dei materiali, possono influire sulla corretta installazione e funzionamento dei filtri, ovvero la collocazione delle tubazioni filtranti dalle specifiche previste in buono stato in posizione corretta, adeguatamente ricoperti da manti drenanti di opportuna granulometria. VERIFICA MATERIALI Per il buon esito dell opera ci si deve adoperare sin dall arrivo dei materiali in cantiere. Tubazioni pervenute in cantiere non completamente finestrate nel tratto previsto; si è dovuto in accordo con la direzione lavori fessurare passante le aree cieche e chiudere con saldatura le aree aperte ma che dovevano invece essere chiuse. Si tratta di tubazioni ad utilizzo provvisorio per cui una soluzione di questo tipo (in altri contesti inacettabile) è stata ritenuta ugualmente valida Filtro a ponte verniciato. Le fessure sono per la maggior parte chiuse dalla vernice diminuendo in maniera consistente la superficie totale d ingresso Verificare che le tubazioni siano conformi ordine, ovvero rispondenti alle specifiche di progetto è basilare, come pure va controllato il materiale utilizzato per i riempimenti. Marco Chieregato La Progettazione dei pozzi: I FILTRI 15

16 Le tubazioni possono essere non conformi per quantità, tipologia/slot di filtro come pure presentare difetti di fabbricazione od essere daneggiati. Tutto ciò rappresenta un costo specie se eventuali non conformità vengono rilevate in fase di messa in opera. Lavorare a circolazione implica perforare a foro scoperto, pertanto eventuali soste possono prevedere il cantiere di perforazione attivo per mantenere il fluido in circolazione e rimanendo la falda più a lungo contatto con il fluido di perforazione, viene sporcata maggiormente aumentando di conseguenza anche i tempi di spurgo. Filtri aventi rapporto superficie aperta/chiusa molto inferiore rispetto quanto dichiarato su scheda tecnica Una volta controllato, il materiale va sempre movimentato con cura specie alcuni tipi di filtro. Eventuali danni, se non rilevati possono anche compromettere il buon esito del pozzo. LA PERFORAZIONE In fase di perforazione sono molteplici i fattori che influenzano la corretta installazione dei filtri. Per collocare i filtri alle quote corrette in corrispondenza delle falde è fondamentale la ricostruzione di una corretta stratigrafia. Finchè i pozzi sono poco profondi e/o la stratigrafia dell area è nota è difficile incorrere in errori. Molto più complesso è perforare a circolazione in profondità. Essere certi del terreno che si sta perforando richiede accuratezza ed esperienza. I detriti che si raccolgono non sono quelli creati al momento in cui si effettua il rilevamento, bisogna tenere conto dei tempi di risalita. La perforatrice comunque risponde in modi differenti in base allo strato che si stà attraversando, pertanto conoscere la macchina può agevolare nella definizione della stratigrafia. Qualora persistano difficoltà nel riconoscere il terreno che si sta perforando bisogna arrestare la perforazione e continuare a circolare finchè il fluido di perforazione risulta libero dai detriti di perforazione, si riprende quindi a perforare, il primo materiale che esce è quello corrispondente alla quota di ripresa perforazione. I filtri, per non trascinare sabbia, devono essere opportunamente avvolti in un manto drenante la cui granulometria e spessore sono definiti in fase progettuale (per la granulometria a volte si attende il campione di terreno acquifero). A garanzia della formazione di un drenaggio dello spessore definito, vengono applicati alla colonna pozzo, sopra e sotto ogni tratto fenestrato, dei centratori per ottenere la coassialità tra perforo e tubazione di sfruttamento. I distanziali espletano la loro funzione se il foro è 16 Marco Chieregato La Progettazione dei pozzi: I FILTRI

17 verticale, in realtà il foro non può mai essere verticale, un pozzo inclinato di 0,2 0,3% può dirsi verticale in quanto è materialmente impossibile fare di meglio. Qualora il perforo sia inclinato eccessivamente i tubi si appoggiano in parete anche in presenza di distanziali. I filtri in parete possono essere il motivo per cui si verifica il fenomeno della venuta di sabbia, l estrazione della sabbia assieme all acqua di emungimento dipende molto dalla tipologia d acquifero. In a l c u n i c a s i d o p o u n o s p u r g o prolungato attorno al pozzo si va a formare un drenaggio naturale a granulometria differenziata che fa la stessa funzione del dreno artificiale. In altri casi non si riesce ad arrestare la venuta di materiale fine ed il rischio è quello di creare scavernamenti il cui collasso può risultare deletereo per la colonna pozzo. Il motivo per cui un pozzo risulta inclinato si può ricondurre all attraversamento di terreni con stratificazione inclinata, alla variazione della consistenza o resistenza dei terreni attraversati, lavorando con insufficienti aste pesanti ed il problema risulta accentuato quando il pozzo inizia con una grande inclinazione. Non ci si dilunga ulteriormente sui motivi che possono portatre alla realizzazione di pozzi inclinati o deviati in quanto esula dalla trattazione principale. Altro problema in cui si può incorrere nel caso di pozzo inclinato e/o deviato è il bloccaggio della tubazione in fase di tubaggio: l attrito o l angolo di deviazione possono essere tali da impedire l installazione della colonna fino al fondo del perforo. Sempre collegato ad una perforazione non corretta viziata da asse inclinato possono insorgere altri problemi. Strisciando in parete la tubazione rimuove del materiale che cade a fondo pozzo ed il materiale che si accumula può essere superiore al volume del sacco creato a fondo foro. Se si verifica ciò la tubazione si arresta prima di raggiungere la profondità di progetto poggiandosi sul fondo. Ciò potrebbe danneggiare gravemente colonna ed in particolare i filtri che si troverebbero improvvisamente gravati del peso della colonna sovrastante; sicura comunque è l errata collocazione verticale dei filtri; in pratica ogni tratta fenestrata risulta sfasata rispetto la falda della differenza tra quota di progetto e quota raggiunta. In questo caso la tubazione va estratta, il materiale al fondo asportato ed eventualmente approfondito il pozzo (sacco più profondo). Lo Marco Chieregato La Progettazione dei pozzi: I FILTRI 17

18 strisciamento in parete può comunque causare danni ai filtri, pertanto anche raggiungendo la quota di progetto, senza arresti improvvisi durante la d i s c e s a, i l f i l t r o p u ò r i s u l t a r e danneggiato ed essere motivo di m a l f u n z i o n a m e n t i i n f a s e d i emungimento. Il rendimento del sistema acquiferodreno-filtro può essere influenzato dal fluido di perforazione utilizzato. Se la densità non è quella ottimale si rischia di sporcare l acquifero più del necessario allungando di conseguenza i tempi di spurgo. Talvolta è difficile recuperare appieno l acquifero ed eliminare completamente la pelle che si forma in fase di perforazione sulle pareti del perforo per perforazioni di diametro eccessivo. Pozzi caratterizzati da grandi diametri di perforazione rispetto alla tubazione di sfruttamento possono presentare problemi in fase di pulizia. I sistemi adottati per spurgare i pozzi sfruttano principi il cui effetto si attenua allontanandosi dall asse del pozzo. Ripulire completamente il dreno e arrivare a rompere il pannello di fango alle pareti del foro è un operazione che risulta tanto più facile quanto più sottile è il manto drenante, pertanto lo spessore di questo dovrà essere il giusto compromesso tra la necessità di creare un filtro e aumentare localmente la permeabilità e la possibilità di effettuare uno spurgo efficace. In alcuni casi, quando possibile, si tuba fin sopra la falda per poi proseguire ad acqua chiara in modo da intaccare il meno possibile l acquifero. 18 Marco Chieregato La Progettazione dei pozzi: I FILTRI

19 MESSA IN OPERA DEI FILTRI: TUBAGGIO Il tubaggio del pozzo ovvero la messa in opera della tubazione di produzione, rappresenta il cuore delle operazioni, relativamente al tema trattato, anche se come esposto in precedenza è fondamentale ai fini dell opera completa che il materiale sia conforme alle caratteristiche previste, che il perforo sia verticale, il fango non sia troppo denso nè leggero e non trattenga materiale di scavo in sospensione. L operazione va affrontata senza soluzione di continuità compreso il successivo inghiaiamento almeno fino a copertura dei filtri. I tubi vanno saldati o avvitati e calati con continuità senza interruzioni. Con riferimento ai tubi saldati bisognerà porre attenzione alla coassialità della colonna con il tubo che si va a giuntare. Una colonna non rettilinea ma segmentata può comportare le stesse problematiche presentate sopra per un pozzo non verticale, specie se sono saldati storti i primi tubi della colonna. Il filtro, a fine tubaggio, potrebbe ritrovarsi in parete e non essere ricoperto tutt attorno da dreno. Scendendo la tubazione potrebbe strisciare in parete e danneggiare i filtri oltre che rimuovere materiale e farlo cadere al fondo diminuendo la profondità utile della perforazione. In genere i tubi a saldare Marco Chieregato La Progettazione dei pozzi: I FILTRI 19

20 si fanno arrivare in cantiere già intestati facilitando durante le operazioni di messa in opera il rispetto della coassialità. Per tubi avvitati ovviamente queste problematiche non sussistono. Sopra e sotto ogni tratta fenestrata va previsto l inserimento di archetti centratori che (con foro verticale) garantiscono il completo avvolgimento del filtro dal ghiaietto di drenaggio. Giuntato il tubo alla colonna già inserita nel foro, si discende lentamente e con continuità senza brusche fermate o accelerazioni. Lavorando a foro scoperto bisogna evitare brusche variazioni di pressioni alle pareti del perforo. Il foro non collassa perchè in equilibrio con la pressione idrostatica generata dalla colonna di fluido sulle pareti, variare la pressione per una discesa non omogenea della tubazione può compromettere lo stato di equilibrio e causare franamenti dello stesso con il conseguente accumulo di materiale al fondo o peggio il bloccaggio della tubazione stessa. Per lo stesso motivo, durante tutta la fase di tubaggio va controllato il livello del fluido entro il perforo e qualora si verificassero abbassamenti dello stesso, bisogna provvedere al rabbocco utilizzando sempre fango da perforazione e non acqua. RIEMPIMENTI Installata la tubazione si provvede al completamento del pozzo eseguendo il riempimento dell intercapedine con materiale di drenaggio, materiale isolante e semplice riempimento. Qualsiasi sia il materiale deve essere inserito lentamente con continuità così facendo non si creano squilibri che possono pregiudicare il delicato equilibrio alle pareti del perforo, inoltre si evita di creare tappi che impedirebbero il completo riempimento 20 Marco Chieregato La Progettazione dei pozzi: I FILTRI

21 dell intercapedine. Il rischio di tappi è superiore quando si realizzano i riempimenti con argille, in questi casi è molto importante è avere un materiale omogeneo che scendendo attraverso il fluido che riempie il perforo non prosegua a differenti velocità così da avere del materiale che nella discesa viene superato da altro inserito successivamente aumentando la probabilità di tappi. Come detto sopra un eventale tappo impedisce il completo riempimento dell intercapedine e le conseguenze potrebbero essere veramente deleteree se il tappo si forma prima di aver completato il drenaggio. La formazione del dreno ha lo scopo di aumentare la permeabilità nelle vicinanze dei filtri ove si ha una maggior velocità del flusso dell acqua, ha inoltre lo scopo di formare un filtro in modo da ridurre o eliminare la sabbia trascinata dall acqua verso il pozzo. Non coprire completamente i filtri può quindi comportare problemi di venuta di sabbia e conseguenze peggiori. Il riempimento deve essere quindi fatto con continuità ed è opportuno p a s s a n d o d a u n m a t e r i a l e d i riempimento all altro attendere che tutto il materiale in volo si depositi in modo che non ci sia la possibilità di avere tratti in cui, a causa delle differenti velocità di discesa, ci siano materiali di riempimento diversi mescolati assieme: argilla e ghiaia assieme costituiscono un dreno poco permeabile e un setto isolante poco impermeabile. Alla luce di quanto esposto è molto importante che i tappi non si formino s o p r a t t u t t o p r i m a d i a v e r Marco Chieregato La Progettazione dei pozzi: I FILTRI 21

22 completamente coperto i filtri. Un accorgimento che permette di sapere, prima che i filtri siano completamente coperti, se si formano tappi è verificare che dalla tubazione pozzo continui a fuoriuscire il fango di perforazione per la sovrappressione creata dal materiale in discesa nell intercapedine pozzo-perforo. Terminati i riempimenti il materiale drenante è immerso in una matrice fangosa, si provvederà con lo spurgo a liberare il materiale di drenaggio dal fango in cui si trova immerso. Tale operazione compatta il dreno ed è pertanto opportuno in fase di riempimento tenere conto di ciò è lasciare un opportuna ricarica al di sopra della quota di inizio filtro per non correre il rischio di lasciare parte di filtro scoperto a seguito delle operazioni di spurgo e sviluppo del pozzo. SPURGO E SVILUPPO Dopo essere stato completato, un pozzo deve produrre acqua ad un costo basso, cioè la sue efficienza idraulica deve essere la più elevata possibile; perciò si deve spurgare e sviluppare. Tale fase sebbene fondamentale ai fini della resa del pozzo non è tale da pregiudicare o segnare in modo irreversibile l utilizzo dello stesso, si tralascia pertanto tale trattazione. 22 Marco Chieregato La Progettazione dei pozzi: I FILTRI

23 Particolarità e filtri non comuni Fabio Botti Direttore Tecnico ed Amministratore della Botti Elio s.a.s. INTRODUZIONE Ci sono svariati sistemi di filtrazione nei pozzi d acqua. Normalmente le aziende di perforazione si rivolgono a fabbricanti specializzati nella produzione di tubi e filtri per pozzo a cui si chiede consiglio, oppure li producono da soli eseguendo lavorazioni su tubazioni cieche. Vediamone alcune. Molto spesso il perforatore artigiano ha un campo d azione ridotto, un area di lavoro attorno alla propria sede. Nel suo ambito, nel tempo, acquisisce grande esperienza e tende ad utilizzare i filtri che gli hanno dato maggiori soddisfazioni con il minor costo. Non sempre l esperienza di uno può adeguarsi ad un altro, anzi il contrario, perchè solo spostandosi di pochi chilometri o variando il metodo di perforazione, o il diametro di perforazione si possono avere risultati completamente diversi. FILTRI IN OPERA Un esempio di filtri particolari sono i filtri eseguiti in opera. Il sistema Massarenti per esempio prevedeva di fessurare mediante un apposito fessuratore le camicie del pozzo posizionate cieche. Infatti, il metodo ad infissione di colonna non prevedeva di estrarre le colonne di manovra, ma le lasciava in opera. I limiti di questo sistema si sono incontrati in pozzi dove le falde erano sabbiose. Questo tipo di filtro non prevede fessure sufficientemente sottili da filtrare la sabbia che passa copiosa. La fenestratura in opera viene tutt oggi praticata in varianti diverse da molte aziende di perforazione. Le motivazioni sono le più s v a r i a t e : e r r a t o posizionamento della colonna filtrante, aumento della portata desiderata, recupero di un pozzo rotto, cementazione della colonna. Ovviamente si pratica questo tipo di fessurazione in presenza di falde ghiaiose. Viene inserito un pistone che consigliamo sia fatto funzionare ad acqua per evitare inquinamenti. All estremità di questo pistone vengono inseriti opportuni utensili che mediante pressione squarciano la camicia. La dimensione del pozzo per questo tipo di lavori è molto importante: in un pozzo con grossi diametri si lavora meglio perchè l azione è diretta, diversamente con piccoli diametri, il pistone deve essere posizionato in senso longitudinale ed il movimento è angolare attraverso un insieme di leve. Altro sistema di fessurazione in opera è il metodo utilizzato dalle compagnie petrolifere. Questo sistema non è molto utilizzato nel mondo delle aziende di perforazione di pozzi d acqua a causa dei costi elevati. Viene calato nel pozzo un attrezzo chiamato fucile, al suo interno attraverso degli inneschi vengono fatte esplodere delle cariche esplosive, allo scoppiare della Fabio Botti La Progettazione dei pozzi: I FILTRI 23

24 carica vengono sparati dall interno verso l esterno frammenti di metallo che con la loro velocità praticano una serie di fori nella camicia del pozzo. Questo sistema. raramente usato, viene utilizzato in particolar modo nelle camicie di grosso spessore, a grandi profondità o per tubazioni in acciaio inossidabile dove la fessurazione con i normali metodi è difficile per la sua resistenza meccanica. Facciamo un esempio: Qualora si dovesse fessurare un pozzo ad una profondità di m dovremmo considerare i tempi delle manovre, i tempi per la sostituzione degli utensili che periodicamente perdono efficacia, le perdite di carico delle tubazioni che azionano il fessuratore, tutti aspetti che presentano dei costi elevati e non certi, non si sa in partenza quante manovre si dovranno eseguire. Con il sistema del fucile esplosivo si possono eseguire più spari successivi perché esso viene calato mediante fune e mediamente tutta l operazione può essere eseguita in un sol giorno, in questo modo si hanno costi prevedibili e minor tempo di fermo cantiere. Per quanto riguarda il PVC, non mi risulta che ci siano aziende oltre alla nostra che abbiano praticato delle fenestrature in opera. Il PVC non si presta alla punzonatura tramite pistone idraulico, si comprometterebbe facilmente l intero pozzo. Abbiamo costruito un taglia tubi in grado di produrre un taglio simile alla fessurazione di fabbrica con uno slot di 2 mm. In questo caso il meccanismo è costituito da un disco che intaglia il pvc dall interno verso l esterno, azionato da un motore sommerso. 24 Fabio Botti La Progettazione dei pozzi: I FILTRI

25 FILTRI A CESTELLO Il filtro a cestello, o secchiello, é uno dei filtri maggiormente indicato per le falde sabbiose. Non esiste una gran letteratura su questo sistema, ed è importante conoscere il metodo di esecuzione perché la sua particolarità è data proprio dal posizionamento, non da come sono preparate le tubazioni. Viene chiamato cestello perchè intorno alla superficie filtrante viene collocato un anello contenente dreno. Questo cestello può essere realizzato con un secondo filtro o con delle reticelle che lo contengano fino a al completamento del pozzo. Questo tipo di filtro si incontra spesso nei capitolati per le opere pubbliche o in pozzi di grande importanza e grande diametro di perforazione. La realizzazione è semplice, la posa in opera spesso controversa. Ci sono due teorie di realizzazione e sono ambedue praticate. Tuttavia oggi, con la diminuzione dei costi di acquisto del filtro a spirale continua, si preferisce usare quest ultimo che oltre ad avere costi minori (minor diametro di perforazione) ha una durata nel tempo ed una facilità di pulizia superiore. Normalmente, viene utilizzato in falde di sabbia, per contenere meglio la sabbia e apportare maggior quantità di acqua al filtro. Lo scopo è diminuire la velocità d ingresso dell acqua. Viene posizionato in un pozzo perforato con grande diametro. L avvento di sabbia è spesso causato da un eccessiva velocità del fluido che in questa maniera risucchia il fino all interno del pozzo. La velocità di filtrazione è opportuno rimanga tra cm/s 0,2 e cm/s 0,3 Normalmente lo spessore del dreno attorno ad un filtro è di circa 10/20 cm. Si deve adeguare il dreno alla granulometria della falda non aumentare lo spessore del manto drenante. Il pozzo a cestello si comporta come un pozzo che abbia un filtro di dimensioni doppie rispetto alla camicia, per questo motivo viene anche chiamato filtro rovescio. Fabio Botti La Progettazione dei pozzi: I FILTRI 25

26 Facciamo un esempio: pozzo Ø355 cestello Ø609 perforazione Ø1000 Andiamo a vedere quali sono le due teorie. A. all interno del cestello viene immesso dreno selezionato di granulometria fine, il filtro interno ha slot sottile per non fare entrare il dreno e quello esterno pure per non farlo uscire, all esterno viene immesso dreno di eguale granulometria o più grossolana. B. all interno del cestello o reticella viene immesso dreno selezionato a granulometria grossolana, il filtro interno deve avere slot adatta a non far rientrare il dreno nel pozzo, ma tenendo una granulometria importante 8/12 possiamo avere un filtro con asola passante; all esterno viene richiesta anche dai capitolati una reticella che contenga il dreno, quindi metteremo o un filtro passante o una reticella che contenga il dreno; all esterno metteremo dreno siliceo calibrato con granulometria molto sottile. Per assurdo potremmo non mettere nessun dreno nel cestello interno, che ha il solo scopo di tenere a giusta distanza il dreno esterno e contenerne la pressione. Pro e contro. Se si applica la prima teoria si incontrano subito delle incongruenze: i due filtri interno ed esterno con slot sottile aumentano le perdite di carico del filtro che vengono ulteriormente ridotte dal dreno. Il dreno esterno, se di granulometria identica, aumenta la massa di dreno e lo spessore favorendo nel tempo la formazione di ponti che si andranno progressivamente a chiudere causando l invecchiamento del pozzo e la diminuzione della sua portata. Diciamo invecchiamento perchè la formazione di ponti occluderà parte dei passaggi di acqua che passerà più velocemente in altri punti causando un effetto taglio o usura su parte dei filtri. Se invece avremo all esterno una granulometria grossolana, essa non potrà per sua natura contenere la sabbia della falda, che entrerà nel dreno fermandosi all interno del filtro tra i due dreni e costituendo nel tempo un pacco cementato difficilmente rimovibile. Il secondo sistema prevede di lasciare all esterno il materiale fino di falda, e rende il pozzo più facilmente pulibile e difficilmente usurabile per effetto della minor velocità dell acqua. Il dreno esterno di granulometria fine ha lo scopo di fermare la sabbia, avendo una corona esterna di grosso diametro aumenterà il passaggio di acqua a bassa velocità, che passerà dal filtro interno e aspirata in superficie. Con il sistema A però abbiamo la garanzia di ben coprire i filtri con dreno selezionato e perfettamente lavato. Questa garanzia ci permette di avere un pozzo che appena realizzato si pulisce prima, é facilmente consegnabile al committente senza imprevisti, le eventuali problematiche che si possono presentare dopo anni sono difficilmente contestabili. Con il sistema B, che dal punto di vista tecnico teorico si presenta più corretto, si rischia che parte dei filtri non vengano adeguatamente coperti. Infatti, per sua costruzione questa tipologia di filtro si presta ad una notevole difficoltà di collocazione dei distanziatori. La presenza di una piccola deviazione del perforo si può trasformare in un grosso problema, che si rileva solo dopo la prima pulizia, infatti se il foro è inclinato, parte dei filtri risulteranno scoperti o parzialmente scoperti con conseguente passaggio di materiale fine. Altro aspetto da considerare é la posa di questa tipologia di pozzo che è abbastanza lunga. Durante questa operazione il fango ha la tendenza a decantare, diventando sempre più denso nella parte finale e produttiva. Con il sistema B potremmo avere delle difficoltà a ricoprire adeguatamente i cestelli nella parte più profonda, problematica che non si presenta nel sistema A perchè il dreno selezionato è già posizionato nei cestelli. Si può concludere che questo tipo di filtro dà ottimi risultati ma che è molto complesso ed è bene che sia eseguito da aziende con molta responsabilità ed esperienza. 26 Fabio Botti La Progettazione dei pozzi: I FILTRI

27 Alcune considerazioni Un filtro a secchiello è composto da due colonne concentriche nel tratto fenestrato, normalmente due filtri in acciaio al carbonio sovrapposti, se realizzati con reticelle, avranno un minor costo di materiali ma un maggior costo di manodopera per la singola realizzazione. Se parliamo di realizzazione in acciaio inossidabile il costo triplica. Spesso oggi si tende ad richiedere il massimo rendimento con i minori costi e la maggior durata. Un buon risultato è come detto in apertura il filtro a spirale continua in acciaio inox: a parità di diametro e di slot di apertura offre più del doppio di percentuale di superficie aperta rispetto ad un filtro a ponte. Foglio1 Cestello tipo A Cestello tipo B Filtro a a spirale Perforazione Ø1000 Ø1000 Ø600 Prezzo Anipa '09 /m Filtro Ø355 inox /m Dreno mc 0,69 0,69 0,18 /mc 220 /m 151,8 151,8 39,6 Cestello Ø609 Fe /m Rendimenti slot Lts/m Lts/m Lts/m Ponte Ø ,5 Passante Ø355 5x40 7 Spirale Ø ,33 ABBAGLI Fabio Botti La Progettazione dei pozzi: I FILTRI 27

28 FILTRO CON RETE Filtro rivestito con rete, è il tipo di filtro più vecchio utilizzato in presenza di falde sabbiose o miste. Può essere posizionato con dreno o senza dreno, in questo caso la rete ha già lo slot necessario per contenere la sabbia. In taluni casi vengono utilizzate reti posizionate sopra i filtri del tipo a ponte per favorire un miglior passaggio dell acqua. Nella maggior parte dei casi, quando si parla di filtro con rete si parla di rete tipo reps. Molto tempo fa, i filtri da pozzo venivano realizzati quasi esclusivamente nelle officine dei perforatori: si prendevano delle tubazioni cieche e si foravano con dei trapani o con altri sistemi; sulla superficie veniva avvolta la rete che un tempo era quasi sempre in ottone oggi in acciaio inossidabile. Una caratteristica costruttiva di questo tipo di filtro è data dal tipo di saldatura che viene utilizzata per unire i fogli di rete sopra il tubo, saldatura a stagno. Questo tipo di saldatura é ormai desueta e spesso si fatica a trovare validi saldatori in grado di eseguirla, pertanto i produttori di filtri tendono a non proporre questa tipologia. La slot del filtro cambia in funzione del tipo di rete che viene misurata in kgxm. Più pesa la rete, maggiore è il passaggio. Ad esempio, una rete da 4kgxm ha un passaggio (mesh) da 0,2/0,3 mentre una da 5kgxm ha un passaggio da 0,4/0,6. Questo tipo di filtro è ancor oggi molto utilizzato nelle punte dei well-point nei pozzi di piccolo diametro e laddove l esperienza del perforatore richiede quel tipo di filtro. Dove non possa essere usato il PVC microfessurato, questo tipo di filtro è l unica alternativa al filtro a spirale continua (pozzi di piccolo diametro). Rispetto al filtro Johnson si presenta meno costoso, più resistente perchè all interno c è una camicia portante. Per contro, il filtro a spirale ha una maggior superficie di open area (anche il filtro Johnson può essere realizzato con camicia portante, ma diminuisce drasticamente l open area e viene a costare una cifra elevata). Il filtro a rete si presta maggiormente al pistonaggio, che in falde di sabbie fini é indispensabile per avere un buon rendimento. Per contro in presenza di acque molto dure tende ad incrostarsi e a diminuire progressivamente la portata. Non esistono tabelle sui rendimenti di questi filtri. FILTRI AD ANELLI Filtro con gli anelli in cemento. Si tratta di un sistema utilizzato in pozzi non profondi. Normalmente di grandi dimensioni Ø800/1500 Spesso la scelta del pozzo ad anelli è conseguenza di una cultura locale o la necessità di accumulare acqua che in falde superficiali non è continua e copiosa. Il filtro normalmente viene posizionato con grossi fori laterali che fanno passare l umidità del terreno all interno della camera che di fatto è un grosso serbatoio. Spesso, in presenza di sabbia, la parte fenestrata viene intasata di dreno, evitando che la sabbia entri nel pozzo. I pozzi ad anelli sono la versione moderna dei pozzi realizzati in pietra e scavati nel terreno in maniera manuale. 28 Fabio Botti La Progettazione dei pozzi: I FILTRI

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