INTERVENTO PER IL 99 ANNIVERSARIO DELLA FINE DEL PRIMO CONFLITTO MONDIALE FESTA DELLE FORZE ARMATE 04/05 NOVEMBRE 2017.

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1 INTERVENTO PER IL 99 ANNIVERSARIO DELLA FINE DEL PRIMO CONFLITTO MONDIALE FESTA DELLE FORZE ARMATE 04/05 NOVEMBRE Autorità civili, militari e di polizia, associazioni d arma e di volontariato, cari concittadini presenti, a tutti voi rivolgo il mio più deferente saluto. Come ogni anno il 4 novembre celebriamo la ricorrenza della fine del primo conflitto mondiale; una data carica di significati. Il giorno in cui formalmente vedeva il termine la sanguinosa carneficina della grande guerra che aveva mietuto, e continuò a mietere, negli anni successivi, vittime legate al conflitto, in numero abnorme, tale da non avere raffronto con nessun altro evento bellico della storia precedente. La fine della guerra, sul fronte italiano, avveniva dopo tre anni e mezzo di confronto 1

2 militare e ad un anno di distanza da un episodio cruciale che segnerà profondamente la storia del Paese, di cui pochi giorni or sono è trascorso il centenario. Un episodio passato alla storia come la disfatta di Caporetto. Vorrei soffermarmi su questi fatti, vista la ricorrenza e tratteggiarne brevemente gli accadimenti. Nella notte del 24 ottobre 1917 alle ore 2 ebbe inizio un pesante bombardamento delle linee tra Plezzo e Tolmino, territori ora in Slovenia. Questa azione non fu un semplice diversivo, come era nei convincimenti del Comando supremo italiano, ma si rivelò una imponente offensiva che mise in campo oltre soldati austro-germanici. Mancanza di comunicazioni e scelte errate portarono alla più pesante sconfitta del Regio Esercito che portò il fronte dalla linea dell Isonzo su cui era attestato sul finire del mese di ottobre, ad arretrare al 12 novembre fin su quella del Piave. 2

3 I caduti di questa azione di guerra, entrata nella lingua italiana come sinonimo di sconfitta disastrosa, furono ben uomini per il regio esercito, con oltre un milione di civili in fuga. A distanza di cento anni il sacrificio di quei soldati e le sofferenze di quelle popolazioni non deve passare sotto il silenzio, che lo scorrere inesorabile del tempo, porta con sé. Da quei patimenti nacque il riscatto che condusse al 4 novembre. Naturalmente oggi ricordiamo le glorie che conseguirono la vittoria del novembre del 18. Vittoria sì, ma che fu bagnata dal sangue di coloro che combatterono sui campi di battaglia su tutti fronti di guerra: per terra, nelle trincee di cui fanno memoria anche molte delle nostre vie cittadine: Monte Grappa, Montello, Piave e Vittorio Veneto, per mare, ed anche per la prima volta nell aria. A questi arditi, cui non mancò il contributo di oggionesi ed imberidesi, il nostro ossequioso 3

4 ricordo e la nostra accorata preghiera. La giornata odierna è anche l occasione per festeggiare le nostre Forze Armate. Forze armate dedite alla sicurezza delle repubblica e sul piano internazionale alla conservazione della stabilità necessaria alla convivenza tra le nazioni. Nella vita delle Forze armate c è una preziosa continuità. Una tradizione militare che affonda le proprie radici nell humus che si è formato su molteplici fronti di guerra, primi fra tutti quelli che ho prima citato, e si alimenta del sacrificio di quei tanti valorosi che persero la vita o rimasero mutilati nei conflitti che videro e vedono ancora impegnate le nostre armi. Quando ricordiamo i nostri combattenti; quando ricordiamo i nostri caduti di ogni tempo, i mutilati, i veterani, gli invalidi; quando ci rechiamo ai cippi o ai monumenti posti in memoria dell eroismo spesso oscuro della nostra gente, non facciamo omaggio a 4

5 valori che attengono al concetto di guerra, ma a valori che esaltano la profonda umanità del sacrificio, dell eroismo, della dedizione che sono perenni e comuni. Anche per questo sappiamo di poter contare sulle Forze Armate il cui compito primario di difesa della nostra comunità nazionale, si arricchisce di un alto impegno civile, volto a fronteggiare difficoltà, che, come le catastrofi naturali, si abbattono sul paese. Così riteniamo essenziale e degno di encomio e della gratitudine di tutti noi il contributo che i corpi militari danno al mantenimento dell ordine repubblicano ed alla salvaguardia delle istituzioni. Esaltiamo dunque in questo giorno l eccezionale valore civile del servizio in armi, che consente di vivificare e tener saldi in tempo di pace gli stessi ideali di ieri; esaltiamo nelle Forze Armate la loro capacità di rinnovarsi nella tradizione di prestigio che le ha sempre contraddistinte. 5

6 Oggi vogliamo più che mai stingere in un forte abbraccio quelle donne e quegli uomini che vestono la divisa e sono chiamati, all interno dei confini nazionali, per le strade delle nostre città, ancor più in questi tempi di aggressioni islamiche, così come all estero, nelle missioni internazionali, a difendere quei comuni valori di democrazia e libertà conquistati col sacrificio di tanti loro commilitoni caduti in guerra come in tempo di pace. A quegli uomini ed a quelle donne va tutto il nostro ringraziamento, il nostro affetto e la nostra stima. Che i fulgidi esempi delle donne e degli uomini delle Forze armate, sia del presente che del passato, servano di monito a tutte le persone che godono delle libertà e del benessere frutto della democrazia, ma tendono a non ricordare o a non conosce a quale prezzo tutto ciò è stato conquistato, e quale prezzo ancora si deve pagare per difenderle. 6

7 Per questi motivi oggi è doveroso il nostro ricordo per i caduti, è doveroso il nostro grazie sentito alle donne ed agli uomini delle nostre Forze Armate. Grazie. Roberto Paolo Ferrari Sindaco di Oggiono 7