1. Disciplina organica dei contratti di lavoro: la revisione della normativa in tema di mansioni ;

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1 Gentili Clienti Loro Sedi CIRCOLARE N.10/2015 Prot. 10/circ/15 Bollate, 29/06/2015 Oggetto: Recenti novità e disposizioni Sommario Jobs Act decreti attuativi pubblicati in gazzetta: 1. Disciplina organica dei contratti di lavoro: la revisione della normativa in tema di mansioni ; 2. Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro; 1

2 1. Disciplina organica dei contratti di lavoro: la revisione della normativa in tema di mansioni (D.lgs 183/2015 G.U. 144 del 24/06/2015) Il Consiglio dei ministri nella seduta n.67 dell 11 giugno 2015, ha approvato definitivamente altri due decreti attuativi della Legge delega 183/2015 (c.d. Jobs Act): disciplina organica dei contratti di lavoro: la revisione della normativa in tema di mansioni misure per la conciliazione delle esigenze di cura, vita e di lavoro. I due decreti sono stati pubblicati in Gazzetta ufficiale n.144 del e sono entrati in vigore il giorno successivo. il D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81, riordina, abrogando la precedente normativa, i contratti di lavoro e modificato la disciplina delle mansioni. Il decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione, e, quindi, a decorrere dal 25 giugno Per quanto concerne la modifica alla disciplina delle mansioni, viene totalmente riscritto l'art cod. civ.: scompare qualsiasi riferimento alla "equivalenza delle mansioni"; Art. 1 L articolo 1 del decreto stabilisce che : Il contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato costituisce la forma comune di rapporto di lavoro. Eliminazione dei Contratti di collaborazione a progetto (Art.1 e Art ): Dal 1 gennaio 2016, si applica la disciplina del rapporto di lavoro subordinato anche ai rapporti di collaborazione che si concretano in prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative e le cui modalità di esecuzione sono organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro. Sono compresi anche i soggetti titolari di partita IVA con cui abbiano intrattenuto rapporti di lavoro autonomo e gli associati in partecipazione. Viene quindi lasciato in vita il contratto di collaborazione coordinata e continuativa ordinario, privo cioè degli obblighi connessi al lavoro a progetto. Tale contratto potrà quindi essere stipulato senza la necessità di definire un progetto, libero da qualsiasi vincolo di durata, svincolato dall obbligo di raggiungimento di un risultato e in mancanza di criteri legali per la determinazione del compenso. 2

3 Il decreto prevede delle eccezioni, e sarà possibile certificare l assenza dei requisiti che rendono applicabile la presunzione di subordinazione e quindi l instaurazione di una collaborazione genuina, le parti dovranno recarsi presso una delle sedi abilitate dalla legge, e se ottengono il provvedimento di certificazione possono rendere più difficile eventuali ispezioni amministrative A partire dall entrata in vigore del decreto non potranno essere attivati nuovi contratti di collaborazione a progetto (quelli già in essere potranno proseguire fino alla loro scadenza); Eccezioni: Restano salve le collaborazioni regolamentate da accordi collettivi, stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, che prevedono discipline specifiche relative al trattamento economico e normativo in ragione delle particolari esigenze produttive ed organizzative del relativo settore. Quelle prestate da professionisti iscritti ad appositi Albi professionali Organi di amministrazione e controllo delle società; Collaborazioni rese in favore di associazioni sportive dilettantistiche(riconosciute dal Coni) Collaborazioni certificate nelle sedi previste dalla legge; Il decreto prevede quindi con effetto dal 1 gennaio 2016, un meccanismo di stabilizzazione dei collaboratori e dei lavoratori autonomi che hanno prestato attività lavorativa a favore dell impresa; i datori di lavoro che assumono il collaboratore a tempo indeterminato, vedranno estinguersi gli illeciti amministrativi contributivi e fiscali, fatti però salvi gli illeciti accertati dagli ispettori prima dell assunzione, a condizione che il lavoratore sottoscriva un atto di conciliazione per tutte le possibili pretese riguardanti la qualificazione del pregresso rapporto di lavoro e che il datore di lavoro non receda per almeno 12 mesi dal rapporto di lavoro, salvo che per giusta causa o per giustificato motivo soggettivo. Il datore di lavoro può decidere anche di stabilizzare il collaboratore nel 2015 approfittando anche dell esonero contributivo triennale, ma in questo caso rinuncia alla sanatoria prevista. Il provvedimento non trova applicazione per la pubblica amministrazione, ma dal 1 gennaio 2017 e' comunque fatto divieto alle pubbliche amministrazioni di stipulare i contratti di collaborazione. 3

4 Mansioni (Art.3) Il decreto riscrive totalmente l art del codice civile, prevede che, nei casi di ristrutturazione o riorganizzazione l impresa potrà modificare le mansioni del lavoratore anche al livello di inquadramento inferiore, senza modificare il trattamento economico, fatta eccezione per la retribuzione accessoria (trasferte lavoro notturno ecc ). Il lavoratore può essere invece assegnato a qualunque mansione del livello di inquadramento, purché rientranti nella medesima categoria, rispetto alla precedente formulazione scompare, quindi, qualsiasi riferimento alla equivalenza delle mansioni. Viene poi prevista la possibilità di stipulare accordi individuali, in sede protetta, tra datore di lavoro e lavoratore che possano prevedere la modifica anche del livello di inquadramento e della retribuzione al fine della conservazione dell occupazione, dell acquisizione di una diversa professionalità o del miglioramento delle condizioni di vita. Viene posto l obbligo in capo al datore di lavoro, di accompagnare il mutamento di mansioni con un percorso formativo finalizzato ad addestrare il dipendente in merito ai nuovi compiti da svolgere, obbligo da rispettare solo se la formazione sia necessaria per svolgere il nuovo ruolo. In caso di inadempienza non si rischia la nullità dell assegnazione. Il passaggio a mansioni inferiori deve essere comunicato per iscritto pena di nullità, la normativa non richiede espressamente la specifica delle motivazioni anche se consigliabile effettuare una formalizzazione. Nel caso in cui avvenga un affidamento di mansioni superiori, l assegnazione diventa definitiva dopo il periodo fissato dai CCNL o aziendali. 4

5 Tempo determinato (Art ) Per quanto riguarda il tempo determinato non risultano novità, ma chiarimenti: Resta invariata la percentuale relativa al il superamento del tetto del 20% di utilizzo del contratto a tempo determinato, resta esclusa la trasformazione del rapporto a tempo indeterminato ed è stata mantenuta la sanzione amministrativa per l azienda pari al: 20 % della retribuzione, per ciascun mese o frazione di mese superiore a quindici giorni di durata del rapporto di lavoro, se il numero dei lavoratori assunti in violazione del limite percentuale non è superiore a uno; 50% della retribuzione mensile percepita dal lavoratore per ciascun mense o frazione superiore a 15 giorni di durata del rapporto di lavoro; il limite del 20% è derogabile nei casi previsti dai contratti collettivi nazionali, territoriali o aziendali. Le eccezioni relative al tetto del 20% fanno riferimento a: Start up innovative Svolgimento attività stagionali Sostituzione di lavoratori assenti Assunzioni dei lavoratori over 50 Contratti stipulati da università e centri di ricerca Il contratto a tempo determinato può essere prorogato per un massimo di 5 volte ma solo se la durata iniziale è inferiore a 36 mesi. Si computano tutti i contratti conclusi per lo svolgimento di qualsiasi mansione, non più solo quelli aventi oggetto mansioni equivalenti. Il decreto precisa che, ai fini dell applicazione di qualsiasi disciplina di fonte legale o contrattuale, i lavoratori a tempo determinato sono conteggiati tenendo conto del numero medio mensile di dipendenti a termine, compresi i dirigenti, impiegati negli ultimi due anni, sulla base dell effettiva durata dei loro rapporti di lavoro E stata eliminata la possibilità di derogare, tramite «accordi sindacali», al divieto di assumere a termine presso unità produttive che abbiano implementato licenziamenti collettivi nei sei mesi antecedenti l assunzione. L impugnazione di un contratto a termine deve avvenire entro 120 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro, se scatta la trasformazione il giudice condanna anche il datore di lavoro ad un risarcimento del danno a favore del lavoratore stabilendo un indennità omnicomprensiva nella misura tra un minimo di 2,5 e un massimo di 12 mensilità dell ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto. 5

6 Lavoro Accessorio (Art.48-50) Elevato il tetto dell importo per il lavoratore da a 7.000, le attività' lavorative possono essere svolte a favore di ciascun singolo committente per compensi non superiori a euro. Prestazioni di lavoro accessorio possono essere altresì rese, in tutti i settori produttivi, compresi gli enti locali, nel limite complessivo di euro di compenso per anno civile, rivalutati ai sensi del comma 1, da percettori di prestazioni integrative del salario o di sostegno al reddito. L'INPS provvede a sottrarre dalla contribuzione figurativa relativa alle prestazioni integrative del salario o di sostegno al reddito gli accrediti contributivi derivanti dalle prestazioni di lavoro accessorio. Verrà introdotta la tracciabilità per evitare un uso improprio prevedendo l acquisto da parte del committente solo in via telematica e una comunicazione preventiva che specifichi l utilizzo del voucher indicando codice fiscale del lavoratore e luogo di svolgimento della prestazione in un arco temporale di 30 giorni. Apprendistato (Art ) Revisionata la disciplina dell apprendistato per alta formazione e ricerca e per conseguimento della qualifica e del diploma, la nuova denominazione diventa: apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore, l apprendimento presso l impresa. il conseguimento dei titoli potrà avvenire attraverso L obiettivo è quello di aumentare la diffusione di due tipologie di apprendistato che fino ad oggi hanno avuto poco successo, potranno accedere all apprendistato anche studenti degli istituti scolastici statali per il conseguimento del diploma di istruzione secondaria superiore, da 15 anni di età. Per la stipula di questi contratto, il datore di lavoro dovrà sottoscrivere una protocollo con l istituto formativo secondo uno schema che sarà stabilito da un apposito decreto utile per individuare obblighi formativi e il monte ore massimo del percorso scolastico svolto in apprendistato. Altra novità riguarda l art. 47 comma 4, la possibilità di applicare il contratto di apprendistato professionalizzante senza limiti di età a chi percepisce indennità di mobilità o il trattamento di disoccupazione. (sono esclusi dal beneficio contributivo nella fase di prosecuzione e trasformazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato) 6

7 Part time (Art.4-12) Il comma 1 dell art. 4 recita che l assunzione può avvenire a tempo pieno o a tempo parziale. Il decreto non elenca più le tipologie di lavoro a tempo parziale che possono essere stipulate in alternativa al contratto di lavoro a tempo pieno, infatti viene meno la distinzione fra part time orizzontale e verticale e nel caso in cui il contratto collettivo applicato al rapporto di lavoro non disciplini il lavoro supplementare, il datore di lavoro può richiedere lo svolgimento di prestazioni di lavoro supplementare, oltre l'orario di lavoro concordato fra le parti ed entro il limite del tempo pieno, in misura non superiore al 25 per cento delle ore di lavoro settimanali concordate. Il lavoratore può rifiutare lo svolgimento del lavoro supplementare ove giustificato da comprovate esigenze lavorative, di salute, familiari o di formazione professionale. Il lavoro supplementare e' retribuito con una maggiorazione del 15 per cento della retribuzione oraria globale di fatto, comprensiva dell'incidenza della retribuzione delle ore supplementari sugli istituti retributivi indiretti e differiti. Nel rispetto di quanto previsto dal CCNL applicato, le parti possono pattuire per iscritto clausole elastiche per la variazione della collocazione temporale della prestazione lavorativa ovvero relative alla variazione in aumento della sua durata, in questo caso il lavoratore ha diritto ad un preavviso di due giorni lavorativi, fatte salve le diverse intese tra le parti. Se il contratto collettivo applicato, non prevede clausole elastiche, possono essere pattuite per iscritto dalle parti avanti alle commissioni di certificazione, con facoltà' del lavoratore di farsi assistere da un rappresentante dell'associazione sindacale cui aderisce o conferisce mandato o da un avvocato o da un consulente del lavoro. Prevista poi la possibilità per il lavoratore di richiedere trasformazione del rapporti di lavoro da full time a part time in caso di necessità di cure connesse a malattie gravi o in alternativa alla fruizione del congedo parentale, con una riduzione d orario non superiore al 50%. In questo caso, il datore di lavoro è tenuto a dar corso alla trasformazione entro quindici giorni dalla richiesta. 7

8 2. CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO (D.lgs 183/2015 G.U. 144 del 24/06/2015) Il D.lgs. n. 80/2015 ha l obiettivo di sostenere le cure parentali e tutelare in particolare le madri lavoratrici, il provvedimento interviene sul testo unico della maternità (D.lgs.n.151/2001), in particolare sul congedo obbligatorio, al fine di rendere più flessibile la possibilità di fruirne in casi particolari; Le misure previste artt. 2, 3, 5, 7-10 e e 24, si applicano in via sperimentale per il solo anno 2015 e con limitazione alle sole giornate di astensione riconosciute nello stesso anno, mentre l eventuale estensione agli anni successivi rimane subordinata alla introduzione di decreti legislativi che individuino adeguata copertura finanziaria. Qualora non entrino in vigore tali provvedimenti, a decorrere dal 1 gennaio 2016 e con limitazione alle sole giornate di astensione riconosciute a decorrere dallo stesso anno, torneranno in vigore le norme previgenti. Congedo Obbligatorio (Art. 2 e 4) Viene modificato l'art. 16 del T.U. sulla maternità in materia di divieto di adibire le donne al lavoro durante il congedo di maternità. Viene stabilito che i giorni di astensione obbligatoria non goduti prima del parto, se il parto avvenga in data anticipata rispetto a quella presunta, sono aggiunti al periodo di congedo di maternità post-partum, anche quando la somma dei due periodi superi il limite complessivo dei 5 mesi. La madre ha diritto di chiedere la sospensione del congedo di maternità al fine di poterne godere, in tutto o in parte, a partire dalla data di dimissione del bambino. Tale diritto può essere esercitato una sola volta per ciascun figlio ed è subordinato alla produzione di attestazione medica che dichiari la compatibilità dello stato di salute della donna con la ripresa dell attività lavorativa. L'art. 16-bis si applica anche al congedo di maternità nei casi di adozione e affidamento. L'indennità di maternità è corrisposta anche nei casi di risoluzione del rapporto di lavoro per colpa grave della lavoratrice che si verifichi durante i periodi di congedo di maternità.(art. 3). 8

9 Congedo Parentale (Art. 7-10) Sono stati modificati gli articoli 32, 33, 34, e 36 del T.U. sulla maternità in materia di congedo parentale; aumenta il periodo di estensione massima del congedo parentale dagli attuali 8 anni di vita del bambino a 12. Ed eleva di conseguenza il limite entro il quale il congedo parentale da diritto da una indennità del 30% della retribuzione, dai 3 anni di età ai 6 anni di età del bambino; per le famiglie meno abbienti tale beneficio può arrivare sino ad 8 anni. (analoga previsione vale per casi di adozione o affidamento). Viene esteso ai primi 12 anni di vita del bambino (dagli attuali 8) il periodo entro cui può essere esercitato da uno dei genitori lavoratori il diritto la prolungamento del congedo parentale nel caso in cui ci siano minori con situazioni di handicap grave. Medesime condizioni per i genitori adottivi o affidatari, estendendo il periodo massimo per fruire dell indennità relativa entro i primi 6 anni dall ingresso del minore in famiglia. L art.7 comma 1 lettera b del decreto 80/2015, introduce anche la possibilità di fruire il congedo parentale anche su base oraria, rinviando la disciplina concreta alla contrattazione collettiva, in assenza di condizioni contrattuali collettive la fruizione potrà avvenire su base oraria in misura pari alla metà dell orario medio giornaliero del periodo di paga immediatamente precedente a quello nel corso del quale ha inizio il congedo. Diminuisce il periodo di preavviso nei confronti del datore di lavoro: 5 giorni in caso di assenze per intera giornata; 2 giorni assenza su base oraria; Congedo di Paternità (Art. 5 e 6) Per quanto riguarda il congedo di paternità, viene estesa a tutte le categorie di lavoratori; Anche qualora la madre sia lavoratrice autonoma, l indennità di maternità spetta al padre lavoratore autonomo, previa domanda all INPS, per tutta la durata del congedo di maternità o per la parte residua che sarebbe spettata alla lavoratrice in caso di morte o di grave infermità della madre ovvero di abbandono, nonché in caso di affidamento esclusivo del bambino al padre. Il padre lavoratore presenta al datore di lavoro la certificazione attestante le condizioni previste. In caso di abbandono il padre lavoratore ne rende dichiarazione. Si applica anche al padre lavoratore, anche qualora la madre non sia lavoratrice, la disciplina prevista per il periodo di permanenza all'estero in caso di adozione internazionale. 9

10 Gestione separata (Art. 12) Viene introdotto il diritto all indennità di maternità anche ai lavoratori e lavoratrici iscritti alla gestione separata, non iscritti ad altre forme di previdenza, secondo condizioni e modalità indicati da un apposito decreto del ministero del lavoro, l erogazione dell indennità di maternità viene prevista anche in caso di mancato versamento dei contributi da parte del committente. Dimissioni Volontarie (Art.12) In caso di dimissioni volontarie rese dalla lavoratrice durante il periodo per cui è previsto il divieto di licenziamento, essa ha diritto alle indennità previste dalla legge e dai contratti collettivi per il caso di licenziamento. Inoltre, la lavoratrice e il lavoratore che si dimettono nel predetto periodo non sono tenuti al rispetto del preavviso. ll decreto contiene due disposizioni innovative in materia di: telelavoro, Art. 23, (esclusione degli ammessi al telelavoro dal computo dei limiti numerici previsti per applicazione di normative ed istituti); donne vittime di violenza di genere Art. 24, le lavoratrici che hanno subito violenze, inserite nei percorsi di protezione potranno astenersi dal lavoro per un periodi id tre mesi e con un preavviso al datore di almeno 7 giorni, con diritto a percepire un indennità e alla contribuzione figurativa per il periodo. Lavoro notturno (Art. 11e 22) Resta in vigore oltre il 2015 il nuovo divieto di lavoro notturno a tutela dei genitori adottivi e affidatari, introdotto dall art. 11 del d.lgs. n. 80/2015. I genitori adottivi o affidatari di un minore non sono obbligati a prestare lavoro notturno (dalle ore 24 alle ore 6) nei primi 3 anni dall ingresso del minore in famiglia, e comunque non oltre il dodicesimo anno di età o, in alternativa ed alle stesse condizioni, il lavoratore padre adottivo o affidatario convivente con la stessa. E' previsto l'arresto da 2 a 4 mesi o l'ammenda da 516 euro a euro nel caso in cui le lavoratrici suddette siano adibite al lavoro notturno nonostante il loro dissenso espresso in forma scritta e comunicato al datore di lavoro entro 24 ore anteriori al previsto inizio della prestazione 10

11 RIEPILOGO Norme di riferimento Nuova disciplina Disciplina precedente Art. 7, D.Lgs. n. 80/2015- Art. 32, Art. 7, D.Lgs. n. 80/2015- Art. 32, Art. 7, D.Lgs. n. 80/2015- Art. 32, d.lgs. n. 151/2001 Art. 8, D.Lgs. n. 80/2015- Art. 33, Art. 9, D.Lgs. n. 80/2015- Art. 34, Art. 10, D.Lgs. n. 80/2015 Art. 36, Art. 10, D.Lgs. n. 80/2015- Art. 36, Art. 10, D.Lgs. n. 80/2015- Art. 36, Il periodo nel quale il genitore lavoratore può fruire del congedo parentale giunge ai primi 12 anni di vita del bambino Si può fruire del congedo parentale su base oraria, secondo la disciplina prevista dalla contrattazione collettiva, anche di livello aziendale, in assenza di determinazioni contrattuali collettive, ogni genitore lavoratore può scegliere la fruizione su base oraria, in misura non superiore alla metà dell orario medio giornaliero del periodo di paga (quadrisettimanale o mensile) che ha preceduto quello nel corso del quale ha inizio il congedo parentale Il periodo minimo di preavviso per fruire del congedo parentale è di 5 giorni, per la fruizione su base oraria il termine minimo di preavviso è fissato in 2 giorni Il periodo entro cui può essere esercitato, da uno dei genitori lavoratori, il diritto al prolungamento del congedo parentale, per il caso in cui il minore presenti una situazione di handicap grave giunge ai primi 12 anni di vita del bambino Iil limite entro il quale il congedo parentale dà diritto a una indennità pari al 30% della retribuzione giunge ai primi 6 anni di vita del bambino Il genitore lavoratore può fruire del congedo parentale in caso di adozione e di affidamento fino ai primi 12 anni dall ingresso del minore in famiglia Il periodo massimo per fruire dell indennità relativa al congedo parentale arriva ai primi 6 anni dall ingresso del minore in famiglia Il periodo massimo per fruire dell indennità relativa al congedo parentale arriva ai primi 6 anni dall ingresso del minore in famiglia Il periodo nel quale il genitore lavoratore può fruire del congedo parentale giunge ai primi 8 anni di vita del bambino Si può fruire del congedo parentale su base oraria, secondo la disciplina prevista dalla contrattazione collettiva Il periodo minimo di preavviso per fruire del congedo parentale è di 15 giorni Il periodo entro cui può essere esercitato, da uno dei genitori lavoratori, il diritto al prolungamento del congedo parentale, per il caso in cui il minore presenti una situazione di handicap grave giunge ai primi 8 anni di vita del bambino Il limite entro il quale il congedo parentale dà diritto a una indennità pari al 30% della retribuzione giunge ai primi 3 anni di vita del bambino Il genitore lavoratore può fruire del congedo parentale in caso di adozione e di affidamento fino ai primi 8 anni dall ingresso del minore in famiglia Il genitore lavoratore può fruire del congedo parentale in caso di adozione e di affidamento fino ai primi 8 anni dall ingresso del minore in famiglia Il periodo massimo per fruire dell indennità relativa al congedo parentale arriva ai primi 3 anni dall ingresso del minore in famiglia CEU SERVIZI S.r.l. 11

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