Disabilità e qualità dell integrazione

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1 CORSO PER DOCENTI IN SERVIZIO NELLA PROVINCIA DI VARESE Disabilità e qualità dell integrazione 2 modulo: Disturbi Specifici dell Apprendimento MATERIALE DIDATTICO LA DISLESSIA EVOLUTIVA E GLI ALTRI DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO: STRUMENTI COMPENSATIVI/DISPENSATIVI E STRATEGIE DIDATTICHE Data: 16 novembre 2010 Docente: Sede: Dr.ssa Anna Milani, Psicologa, Esperta in psicologia scolastica, Responsabile del servizio Libro parlato Irccs E. Medea, Associazione La Nostra Famiglia Bosisio Parini (Lc) Castellanza (Va) B o s i s i o P a r i n i ( L c ), n o v e m b r e f e b b r a i o

2 MATERIALE DIDATTICO In base al DL n. 685 art. 5 e in attuazione alla Direttiva CEE 92/100, il materiale didattico viene fornito ai fini esclusivi di studio personale e sostituisce la trascrizione manuale. Il corsista si assume ogni responsabilità per l'uso che ne verrà fatto, essendo vietata qualsiasi riproduzione o pubblicazione (L.159 del ).

3 LA DISLESSIA EVOLUTIVA E GLI ALTRI DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO: STRUMENTI COMPENSATIVI/DISPENSATIVI E STRATEGIE DIDATTICHE Corso di aggiornamento per docenti 16 Novembre 2010, Castellanza (VA) Dr.ssa Anna Milani, Psicologa, Esperta in Psicologia scolastica I.R.C.C.S. E. Medea Bosisio Parini (LC) LEGGE n. 170/2010 LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 (GU n. 244 del ) NUOVE NORME IN MATERIA DI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO IN AMBITO SCOLASTICO Entrata in vigore del provvedimento: 02/11/ LA LEGGE n.170/2010 LA LEGGE n.107/ Art. 1: Riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia Art. 2: Finalità Art. 3: Diagnosi Art. 4: Formazione nella scuola Art. 5: Misure educative e didattiche di supporto Art. 6: Misure per i familiari Art. 7: Disposizioni di attuazione Art. 8: Competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome Art. 9: Clausola di invarianza finanziaria 4 Art. 5: Misure educative e didattiche di supporto Provvedimenti dispensativi e compensativi e flessibilità didattica in cicli di istruzione e formazione e negli studi universitari; Didattica individualizzata e personalizzata/mezzi di apprendimento alternativi e tecnologie informatiche/misure, fino all esonero, per le lingue straniere; Periodica revisione delle misure adottate per valutarne l efficacia e il raggiungimento degli obiettivi; Adeguate forme di verifiche e valutazione, anche per esami di stato, ammissione all università ed esami universitari.

4 STRUMENTI COMPENSATIVI E DISPENSATIVI STRUMENTI COMPENSATIVI E DISPENSATIVI STRUMENTI COMPENSATIVI (Nota MIUR del 05/10/2004) - tabella dei mesi, tabella dell'alfabeto e dei vari caratteri; - tavola pitagorica; - tabella delle misure, tabelle delle formule geometriche; - calcolatrice; - registratore e cassette registrate (dagli insegnanti, dagli alunni, e/o allegate ai testi), mediante anche la predisposizione in ogni scuola di una fonoteca scolastica contenente il testo parlato dei libri in adozione, ed altri testi culturalmente significativi; - computer con programmi di videoscrittura con correttore ortografico e sintesi vocale; - dizionari di lingua straniera computerizzati, tabelle, traduttori. MISURE DISPENSATIVE (Nota MIUR del 05/10/2004) Valutando l entità e il profilo delle difficoltà, in ogni singolo caso, si ritiene essenziale tener conto dei seguenti punti: - Dispensa da lettura ad alta voce, scrittura veloce sotto dettatura, uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelline; - Dispensa, ove necessario, dallo studio della lingua straniera in forma scritta; - Programmazione di tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio a casa; - Organizzazione di interrogazioni programmate; - Valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengano conto del contenuto e non della forma. 5 6 CONSENSUS CONFERENCE CONSENSUS CONFERENCE Montecatini Terme, settembre Milano, 26 gennaio 2007: TRATTAMENTO RIABILITATIVO E INTERVENTI COMPENSATIVI Gli Strumenti Compensativi fanno parte dell abilitazione Sulla base della diagnosi, della presa in carico e del progetto riabilitativo si deciderà quando e come usare gli strumenti compensativi Revisione della Consensus Conference (in preparazione) IL CONCETTO DI STRUMENTI COMPENSATIVI E L INTRODUZIONE DI STRATEGIE DISPENSATIVE E STATO AMPLIATO E MEGLIO DEFINITO QUANDO E CONSIGLIATA L ADOZIONE DI STRUMENTI COMPENSATIVI E QUALI? Dopo una precisa valutazione clinica; Quando vi è una limitazione importante dell autonomia rispetto alle esigenze personali e alle richieste ambientali, in particolari quelle scolastiche; Quando non sono sufficienti semplici adattamenti didattici (es. fornire più tempo per le verifiche scritte); Quando c è la possibilità di un training di formazione personalizzata all uso in autonomia, possibilmente esteso anche ai familiari; Quando c è accordo con l utente e i familiari per l uso a domicilio e con gli insegnanti e l utente per l uso in classe; Quando questo utilizzo non viene percepito come stigma per l utente. 7 8

5 CONSENSUS CONFERENCE QUALE DIDATTICA? QUANDO E CONSIGLIATA L ADOZIONE DI MISURE DISPENSATIVE E QUALI? Quando sono necessarie, assieme alle misure compensative, per permettere una sufficiente autonomia e dei risultati scolastici compatibili con le potenzialità di apprendimento e l impegno nello studio rispetto alle richieste ambientali. Consapevolezza di un esigenza Conoscenza degli strumenti Difficoltà nella traduzione pratica 9 10 LA DIAGNOSI FUNZIONALE QUALE LA DIFFICOLTA PRINCIPALE? 11 Per effettuare una diagnosi clinica devono essere valutati i seguenti aspetti: Livello cognitivo generale; Competenze strumentali (lettura, scrittura, calcolo). Per effettuare una diagnosi funzionale devono essere valutati i seguenti aspetti: Profilo cognitivo; Competenze linguistiche (sia espressive che di comprensione); Abilità visuo-spaziali e prassico-motorie; Abilità mnestiche (memoria di lavoro verbale e visuo-spaziale); Funzioni attentive ed esecutive. 12 GRANDE VARIABILITA INDIVIDUALE nel profilo funzionale di ogni ragazzo con DSA: ciascuno ha diversi punti di forza e di debolezza Necessità di individuare le strategie e le misure didattiche, compensative e dispensative, più indicate in ciascun caso

6 COSA ARRIVA ALLA SCUOLA? COSA ARRIVA ALLA SCUOLA? A volte solo la diagnosi clinica; A volte anche alcuni aspetti della diagnosi funzionale; Quale la mancanza anche di una buona diagnosi funzionale? Come gli insegnanti la possono colmare per impostare la loro didattica? Il clinico, per effettuare una dettagliata analisi funzionale, si concentra e approfondisce prevalentemente le difficoltà e le debolezze del ragazzo Per impostare un adeguato percorso didattico la scuola ha necessità invece di conoscere e di partire anche dai punti di forza, dalle risorse del ragazzo! QUALI GLI ASPETTI DA CONSIDERARE? QUALI GLI ASPETTI DA CONSIDERARE? 15 COMPETENZE LINGUISTICHE Competenze fonologiche: Discriminazione uditiva; Consapevolezza fonologica e metafonologica -> Associazione grafema fonema in lettura -> Analisi fonemica alla base della scrittura -> Acquisizione di nuovi termini -> Apprendimento lingue straniere Capacità espressive: Fluenza espressiva Lessico (anomie, circonlocuzioni, parafasie semantiche ) Competenze morfo-sintattiche (ipercorrettismi, concordanze nominali e verbali, mantenimento del tempo verbale, strutturazione sintattica ) -> Esposizione orale (es. di ciò che si è studiato) -> Esposizione scritta (es. testi, interrogazioni scritte ) 16 Comprensione: Livello terminologico (comprendere i significati delle parole) Livello della frase (analisi grammaticale, morfologica e sintattica) -> Consegne scritte e orali -> Testi letti in autonomia (es. da studiare) -> Su ascolto

7 QUALI GLI ASPETTI DA CONSIDERARE? QUALI GLI ASPETTI DA CONSIDERARE? CAPACITA MNESTICHE Memoria a breve termine: Ricordo di informazioni appena percepite (es. span di cifre) Memoria di lavoro (mantiene presenti le informazioni per breve tempo, lasciandole perdere una volta terminato il compito: es. in comprensione di un testo che si sta leggendo) Strategie per il consolidamento della traccia Memoria a lungo termine: Ricordo di informazioni conosciute da molto tempo Memoria verbale: Elenchi di vocaboli, termini specifici.. Sequenze, procedure, passaggi Regole e definizioni Informazioni specifiche (date, luoghi, nomi ) Testi discorsivi (passaggi, nessi, informazioni, concetti ) Ciò che si è ascoltato (es. spiegazioni) Memoria visiva: Individuazione luoghi e punti in mappe e cartine Immagini Grafici, schemi, mappe concettuali Figure piane e solide QUALI GLI ASPETTI DA CONSIDERARE? QUALI GLI ASPETTI DA CONSIDERARE? 19 ABILITA VISUO-SPAZIALI E PRASSICHE Gestione dello spazio sul foglio Distanza tra parole e righe Direzionalità Grandezza dei caratteri di scrittura Impaginazione Coordinazione motoria fine e globlale Tagliare con le forbici Colorare entro i margini Allacciarsi le scarpe, i bottoni Saltare la corda, correre Percezione e comprensione delle relazioni spaziali/delle posizioni nello spazio Rapporti tra figure piane e solide Rotazioni, movimento nello spazio Traiettorie 20 FUNZIONI ATTENTIVE ED ESECUTIVE Tenuta attentiva Tempi di tenuta attentiva Capacità di concentrazione Distraibilità (es. stimoli nell ambiente ) Affaticabilità (per le difficoltà incontrate? In quali attività?) Capacità di pianificazione ed organizzazione Capacità di problem solving in diverse situazioni-problema Inibizione risposte impulsive Capacità di tenere sotto controllo tutti i dati/le informazioni presenti Capacità di applicare una procedura in tutti i suoi passaggi con ordine e metodo Flessibilità cognitiva Applicazione della regola in contesti diversi

8 QUALI GLI ASPETTI DA CONSIDERARE? QUALI GLI ASPETTI DA CONSIDERARE? 21 COMPETENZE METACOGNITIVE Conoscenza metacognitiva: Conoscenza dei processi cognitivi implicati in un certo compito Controllo metacognitivo: Controllo su quanto si sta facendo (passaggi, dati, ) Strategie: Conoscenza delle strategie Applicazione delle strategie Flessibilità nell applicazione delle strategie nei diversi contesti 22 STILE PERSONALE Motivazione e approccio al compito Sensibilità al rinforzo e alla gratificazione Accettazione delle proprie difficoltà (e di conseguenza degli strumenti compensativi) Stile di attribuzione (interpretazione di successi e fallimenti, per dare loro una causa/una spiegazione): Locus of control interno/esterno Stabile/instabile Controllabile/non controllabile. QUALI GLI ASPETTI DA CONSIDERARE? QUALI GLI ASPETTI DA CONSIDERARE? 23 Stile emotivo e relazionale Anche se non rilevato franco disturbo psicopatologico, spesso presenti delle difficoltà emotive: es. assetto ansioso es. bassa autostima, scarso senso di valore, stato di demoralizzazione Quali i vissuti legati alla scuola? Come influenzati dalle difficoltà incontrate? Come influenzano la prestazione? Diverso stile relazionale (grado di socialità e di estroversione, inibizione ) 24 Stile di apprendimento ( STILE COGNITIVO ) Sistematico intuitivo: Modo di classificare e formulare ipotesi da parte di un individuo Globale analitico: Preferenza per la considerazione dell insieme o del dettaglio Impulsivo riflessivo: Modo di affrontare soprattutto i processi decisionali Verbale visuale: Percezione (tipi di informazione su cui si focalizza l attenzione) Memoria (informazioni meglio registrate in memoria) Preferenza per i tipi di risposta Pensiero convergente pensiero divergente: Processi di pensiero più o meno logici e consequenziali o originali e creativi (Cornoldi, De Beni e Gruppo MT)

9 LE MODALITA DI VERIFICA E DI VALUTAZIONE Cosa si sta valutando: L apprendimento nozionistico L apprendimento concettuale (collegamenti, nessi logici, senso generale..) L apprendimento procedurale (procedure e applicazione regole in matematica, geometria, grammatica ) L esplicitazione formale di quanto appreso (es. strutturazione di un testo, esposizione di una regola ) Tipologia delle verifiche: Meglio orali? Se scritte, meglio con domande aperte per evitare eccessivo sforzo di decodifica? Capacità espressive orali e scritte Difficoltà di recupero delle informazioni Stile personale (es. ansia, timidezza, inibizione, difficoltà a parlare davanti agli altri ) 25 Quali di questi aspetti ha senso valutare in ciascun ragazzo con DSA? Quali obiettivi bisogna porsi per ciascun aspetto? 26 Verifiche semistrutturate? Griglie, schemi, mappe anche durante verifiche orali e scritte Preavvisare prima di porre domande; lasciare il tempo per riflettere e organizzare il pensiero 27 Altro: Interrogazioni programmate Più tempo più tempo? In che senso? Sempre? Lentezza esecutiva (per decodifca, codifica o aspetti grafo-motori ) Tenuta attentiva (considerando sforzo richiesto dalle difficoltà incontrate ) Minor numero di esercizi/domande richiesti Sotto compiti/ verifiche a punti/ verifiche scalari per difficoltà... Utilizzo degli strumenti compensativi anche durante l esecuzione di verifiche scritte ed orali Lettura ad alta voce (ed eventualmente spiegazione) delle consegne delle verifiche scritte prima che i ragazzi inizino ad eseguirle Accorgimenti grafici nel testo delle verifiche scritte 28 Come valutare: Valutare tenendo presente gli obiettivi didattici che ci si è posti in ogni specifico caso Valutare in modo costruttivo, separando sempre l errore dal contenuto (es. errori di ortografia, errori in riporto di segni o simboli ) Valutare considerando la prova nel suo insieme (es. di frequente prima parte svolta correttamente e poi via via sempre più errori -> chiedersi il perché!) Far capire che si può sempre migliorare e dare indicazioni precise su come attuare i miglioramenti Valutare il percorso dei ragazzi e i loro progressi Non essere avari di rinforzi e gratificazioni

10 LE SPIEGAZIONI IN CLASSE Diversi tipi di memoria -> utilizzare più linguaggi di insegnamento (testo scritto, spiegazione orale, riferimenti visivi ) Difficoltà di memorizzazione -> utilizzare mappe concettuali e sintesi degli argomenti svolti sia all inizio (guida, programma, curiosità, approfondimento ) sia al termine del percorso (revisione, completamento, promemoria..) Difficoltà linguistiche -> assicurarsi che tutti comprendano sempre spiegazioni, consegne ed eventualmente semplificare a livello linguistico quanto detto Limitata tenuta attentiva/iperattività/distraibilità -> Frequente contatto oculare -> Corretto utilizzo/gestione dell ambiente (banchi, pareti ) -> Suddivisione della lezione in varie parti ben chiare agli alunni (es. spiegazione centrale; esempi ) -> Accordi comportamentali (es. pause, distribuzione fotocopie per muoversi un po ) Consapevolezza metacognitiva -> Aiutare i ragazzi a cogliere la sequenza e i nessi logici tra i vari passaggi (in un brano di letteratura, tra gli eventi storici, in una relazione scientifica ) -> Sottolineare sempre ai ragazzi il senso di ciò che si sta facendo e il percorso che si sta percorrendo (da dove siamo partiti, dove vogliamo arrivare ), anche in un ottica di interdisciplinarità Alcuni accorgimenti pratici: Alla lavagna scrivere sempre in stampato maiuscolo, con precisione e chiarezza (i dislessici generalmente faticano a capire il corsivo degli altri e non solo loro!) Trovare strategie pratiche per risolvere il problema appunti (fotocopie dai compagni, piccole dispense o schemi dell insegnante ) Creare un diario di classe sul quale scrivere (in stampato maiuscolo) tutti i compiti assegnati e gli eventi importanti (es. verifiche), in maniera tale che all occorrenza ogni alunno possa verificare di avere scritto tutto sul suo diario personale LA LETTURA E LA SCRITTURA Fine scuola Primaria - Scuole Secondarie -> lettura e scrittura come strumenti per l apprendimento -> utilizzo misure compensative e dispensative: pc con sintesi vocale e correttore ortografico; utilizzo del carattere di scrittura che il ragazzo preferisce; no lettura ad alta voce in classe; no scrittura sotto dettatura veloce o copia dalla lavagna o APPUNTI (-> schede fatte a computer preparate dall insegnante; fotocopie dai compagni..); No considerazione degli errori di ortografia 31 32

11 33 Primi anni della Scuola Primaria -> lettura e scrittura come obiettivi dell apprendimento TANTI DUBBI E DIFFICOLTA : Buona conoscenza delle normali tappe di acquisizione delle abilità strumentali Riconoscimento di segnali precoci/campanelli d allarme Possibile diversa evoluzione della difficoltà/disturbo -> quali misure adottare? Fin dove spingersi? Percorso di interiorizzazione/accettazione della propria difficoltà da parte del bambino 34 LA GRAMMATICA ITALIANA E STRANIERA Quale l obiettivo? Chiedersi cosa è utile che l alunno apprenda: -> regole e classificazioni? -> padronanza nell utilizzo e nell applicazione delle regole? (es. verbi: saperli classificare esattamente per modo e tempo o saperli declinare e utilizzare correttamente?) Quali gli strumenti? Uso delle tavole dei verbi anche in verifiche scritte ed orali (es. verbi irregolari in inglese) Uso di griglie riassuntive con le varie classificazioni grammaticali (es. varie classificazioni analisi grammaticale, logica..) Non richiedere enunciazione di regole a memoria, ma loro applicazione 35 Quali le difficoltà che rimangono? Uso degli strumenti compensativi -> considerare l utilizzo con dimestichezza e flessibilità già come un abilità in sé, da acquisire e quindi da valutare (es. tavola verbi irregolari di inglese: trovarli con rapidità, aver ben chiaro il significato di ogni colonna, aver ben chiaro quando ciascuno va utilizzato e in che modo ) Disturbo con base linguistica -> difficoltà in analisi grammaticale e logica anche con le griglie compensative a disposizione -> COME FARE? Rivedere gli obiettivi (es. no tutte le componenti dell analisi logica, ma solo le principali) e usare particolari spiegazioni/strategie/accorgimenti strettamente didattici per favorire la comprensione in ogni singolo caso, in base al profilo di ciascuno (es. accorgimenti grafici quando? relazioni logiche quando e come? ) 36 LA MATEMATICA È presente un disturbo delle capacità numeriche/di calcolo? Importanza utilizzo strumenti compensativi (linea dei numeri, tavola pitagorica, calcolatrice ) Il disturbo riguarda solo la letto-scrittura? Quali comunque spesso le difficoltà? -> tabelline e altri fatti numerici ( automatismi ) -> riporto di segni e numeri (difficoltà decodifica/codifica; difficoltà grafomotorie; componenti attentive; controllo sul compito ) -> comprensione testo dei problemi ed estrapolazione dati e richiesta (componente linguistica) -> difficoltà a memorizzare, ripetere e ricordare regole e definizioni -> imprecisione grafica nei disegni di geometria -> difficoltà visuo-percettive in geometria (es. figure solide, rotazioni )

12 Consapevolezza come base per l individuazione delle strategie e degli accorgimenti migliori in ciascun caso di DSA, per quanto riguarda: Spiegazioni in classe Obiettivi didattici che ci si pone Aspetti da valutare e modalità di verifica Strumenti compensativi LO STUDIO Competenze linguistiche Capacità mnestiche Abilità visuo-spaziali Funzioni attentive ed esecutive Competenze metacognitive Stile personale Stile di apprendimento Modalità e strategie di spiegazione e svolgimento delle lezioni Definizione degli obiettivi Modalità di verifica e valutazione LE LINGUE STRANIERE La normativa (Art. 5, 2/c): Per l insegnamento delle lingue straniere, l uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento, prevedendo anche, ove risulti utile, la possibilità dell esonero 40 Tante le difficoltà: Lingue non trasparenti (es. inglese): difficoltà di decodifica/codifica ancora più marcata Aspetto fonologico: nuovi suoni Memoria verbale: acquisizione nuovi termini Grammatica QUALE L OBIETTIVO??? Padronanza della lingua (comunicare: parlare e capire)? Saper scrivere e leggere? Memorizzazione e applicazione regole grammaticali? Vocabolario?

13 41 Come fare? Quali gli strumenti?: Strumenti compensativi per la grammatica e i vocaboli (es. tavole verbi, dizionario, elenchi di vocaboli, griglie..) Partire dall esempio concreto e non dalla regola (sia nella spiegazione che nella verifica) Utilizzare un approccio il più possibile strutturato, sequenziale, multisensoriale e stimolante (es. filmati, canzoni, video musicali, ) Non utilizzare un metodo grammaticale traduttivo o altri metodi basati sulla lettura Dispensare dall apprendimento della lingua straniera scritta???. 42 LE ALTRE DISCIPLINE I ragazzi con DSA possono incontrare difficoltà in tutte le discipline scolastiche (es. anche in educazione fisica ), non solo in quelle che implicano frequentemente lettura, scrittura e memorizzazione di testi Partire dal profilo funzionale di ogni ragazzo In base al profilo di difficoltà e potenzialità di ognuno, di individuare le strategie di apprendimento più adeguate, tenendo sempre presenti le indicazioni generali valide per ogni disciplina e gli strumenti compensativi e le misure dispensativi esistenti Il disegno: Disgrafia, difficoltà di organizzazione visuo-spaziale e disprassia -> ordine, gestione dello spazio sul foglio, tratto grafico -> riconoscimento dei rapporti spaziali tra gli elementi (es. destra-sinistra per i più piccoli, rapporti tra solidi per i più grandi ) IN SINTESI: Si consiglia di avere una didattica individualizzata, il più possibile attenta e responsiva ai bisogni e alle difficoltà di ogni ragazzo e incentrata sulla valorizzazione delle risorse e dei punti di forza di ognuno Cosa e come valutare? Come dare indicazioni/istruzioni? Quali strumenti utilizzare (es. destra-sinistra scritti sul banco )? A volte non sono necessarie due didattiche differenziate, una per i ragazzi DSA e una per gli altri: certi accorgimenti e strategie didattiche possono giovare a tutti Memoria visiva (e verbale) -> difficoltà nella memorizzazione delle procedure alla base della costruzione di figure geometriche (e di altre più complesse) Giustizia non è dare a tutti la stessa cosa, ma dare ad ognuno ciò di cui ha bisogno 43 Utilizzo di schemi riassuntivi dei vari passaggi anche durante le verifiche. 44

14 QUALI LE DIFFICOLTA? QUALI LE DIFFICOLTA? LE MISURE DISPENSATIVE La normativa (Art. 5, 2/b): L introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere I CASI NON GIA IDENTIFICATI Prestare sempre molta attenzione ai possibili campanelli d allarme, in tutti gli ordini e gradi di scolarità (non solo alla Primaria) -> analisi attenta delle difficoltà manifestate dagli alunni (perché? Cosa alla base della difficoltà e dell insuccesso? ) 45 Analisi di cosa è utile apprendere per il ragazzo ( prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere ) -> come deciderlo nelle scuole Secondarie di 2 grado? Quale la centralità formativa del tipo di scuola? Analisi del profilo di difficoltà e potenzialità del ragazzo Considerazione di variabili emotivo-relazionali (es. accettazione propria difficoltà davanti ai compagni, grado di accettazione degli strumenti compensativi..) Definizione degli obiettivi e quindi anche delle possibili misure dispensative 46 Confrontarsi con i colleghi, in particolare con il referente per la dislessia, e con lo psicologo della scuola, raccontando gli elementi che hanno fatto sorgere il dubbio e mostrando i materiali che si ritiene più significativi In seguito, se i i dubbi saranno confermati, parlare con la famiglia del ragazzo e invitarla ad approfondire la questione dal punto di vista diagnostico con figure competenti QUALI LE DIFFICOLTA? QUALI LE DIFFICOLTA? Sostenere la famiglia in questo percorso perché deve affrontare un problema al quale non aveva pensato prima e che la trova impreparata Sostenere anche il ragazzo ad accettare le proprie difficoltà ed a riscoprire le proprie potenzialità (a volte sollievo dopo la diagnosi) Confrontarsi costantemente con la famiglia e con i tecnici sanitari che hanno in carico il ragazzo: la dislessia è un problema che richiede l intervento e l aiuto di competenze diverse, pertanto è fondamentale lavorare in sinergia DIRLO ALLA CLASSE Difficoltà diverse a seconda dell ordine e grado di scolarità e anche del tempo già intercorso dalla prima diagnosi Strumenti e approcci diversi a seconda del grado di scolarità (es. Mago delle formiche giganti ) Elemento comune: ognuno ha diverse potenzialità e debolezze, che possono essere messe a servizio degli altri (la diversità come ricchezza) Importanza dell accordo con il ragazzo DSA, del rispetto dei suoi tempi, del suo approccio e del suo grado di accettazione della propria difficoltà (importanza collaborazione con la famiglia e/o con i tecnici sanitari che hanno in carico il ragazzo) 47 48

15 QUALI LE DIFFICOLTA? QUALI LE SOLUZIONI? 49 Numerosità delle classi Alunni con diverse difficoltà e diagnosi Tempi spesso limitati e programmi complessi Non sempre presentate alla scuola diagnosi con profili funzionali dettagliati e completi Scarsa collaborazione o eccessive interferenze da parte delle famiglie A volte ragazzi DSA poco motivati (sfiducia, atteggiamenti di rinuncia o di rifiuto o provocatori ) per gli insuccessi scolastici precedentemente vissuti. 50 Mettersi in gioco, provarci, sperimentare e sperimentarsi Flessibilità Conoscenza (informazione e formazione) Collaborazione e condivisione tra colleghi Collaborazione scuola famiglia tecnici sanitari Attenzione ai bisogni dei ragazzi, loro motivazione e valorizzazione Favorire il dialogo, lo scambio e la collaborazione tra i ragazzi, sottolineando i punti di forza di ciascuno QUALE LO STRUMENTO? IL PEP: Piano Educativo Personalizzato PEP: Piano Educativo Personalizzato 51 PEI: Diversifica nei contenuti i programmi e le competenze specifiche PEP: Diversifica le metodologie, i tempi e gli strumenti nell attuazione del programma scolastico comune della classe 52 PROCEDURA PER LA STESURA DEL PEP La famiglia consegna la diagnosi in segreteria e la fa protocollare; Il dirigente consegna la diagnosi al coordinatore di classe e al referente per i DSA; Il consiglio di classe incontra collegialmente i genitori e/o lo specialista che ha in carico il ragazzo; Sulla base della diagnosi clinica e del profilo funzionale del ragazzo, il consiglio di classe (ed ogni insegnante per le singole materie) predispone una proposta di PEP; Il PEP viene fatto visionare ai genitori, perché ne verifichino scelte ed indirizzi, eventualmente anche attraverso la consultazione dello specialista che ha in carico il ragazzo; Il PEP viene quindi sottoscritto e diventa operativo; Il PEP può essere modificato nel corso dell anno e deve essere aggiornato ogni anno scolastico; Il PEP entra a far parte della documentazione da presentare alla commissione d esame.

16 PEP: Piano Educativo Personalizzato 53

17 LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico. (10G0192) (GU n. 244 del ) note: Entrata in vigore del provvedimento: 02/11/2010 La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato; la seguente legge: IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA promulga Art. 1: Riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia 1. La presente legge riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA», che si manifestano in presenza di capacita' cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attivita' della vita quotidiana. 2. Ai fini della presente legge, si intende per dislessia un disturbo specifico che si manifesta con una difficolta' nell'imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidita' della lettura. 3. Ai fini della presente legge, si intende per disgrafia un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficolta' nella realizzazione grafica. 4. Ai fini della presente legge, si intende per disortografia un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficolta' nei processi linguistici di transcodifica. 5. Ai fini della presente legge, si intende per discalculia un disturbo specifico che si manifesta con una difficolta' negli automatismi del calcolo e dell'elaborazione dei numeri. 6. La dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia possono sussistere separatamente o insieme. 7. Nell'interpretazione delle definizioni di cui ai commi da 2 a 5, si tiene conto dell'evoluzione delle conoscenze scientifiche in materia. Art. 2: Finalita' 1. La presente legge persegue, per le persone con DSA, le seguenti finalita': a) garantire il diritto all'istruzione; b) favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialita'; c) ridurre i disagi relazionali ed emozionali; d) adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessita' formative degli studenti; e) preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA; f) favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi; g) incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione; h) assicurare eguali opportunita' di sviluppo delle capacita' in ambito sociale e professionale.

18 Art. 3: Diagnosi 1. La diagnosi dei DSA e' effettuata nell'ambito dei trattamenti specialistici gia' assicurati dal Servizio sanitario nazionale a legislazione vigente ed e' comunicata dalla famiglia alla scuola di appartenenza dello studente. Le regioni nel cui territorio non sia possibile effettuare la diagnosi nell'ambito dei trattamenti specialistici erogati dal Servizio sanitario nazionale possono prevedere, nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, che la medesima diagnosi sia effettuata da specialisti o strutture accreditate. 2. Per gli studenti che, nonostante adeguate attivita' di recupero didattico mirato, presentano persistenti difficolta', la scuola trasmette apposita comunicazione alla famiglia. 3. E' compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti, sulla base dei protocolli regionali di cui all'articolo 7, comma 1. L'esito di tali attivita' non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA. Art. 4: Formazione nella scuola 1. Per gli anni 2010 e 2011, nell'ambito dei programmi di formazione del personale docente e dirigenziale delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia, e' assicurata un'adeguata preparazione riguardo alle problematiche relative ai DSA, finalizzata ad acquisire la competenza per individuarne precocemente i segnali e la conseguente capacita' di applicare strategie didattiche, metodologiche e valutative adeguate. 2. Per le finalita' di cui al comma 1 e' autorizzata una spesa pari a un milione di euro per ciascuno degli anni 2010 e Al relativo onere si provvede mediante corrispondente utilizzo del Fondo di riserva per le autorizzazioni di spesa delle leggi permanenti di natura corrente iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, come determinato, dalla Tabella C allegata alla legge 23 dicembre 2009, n Art. 5: Misure educative e didattiche di supporto 1. Gli studenti con diagnosi di DSA hanno diritto a fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilita' didattica nel corso dei cicli di istruzione e formazione e negli studi universitari. 2. Agli studenti con DSA le istituzioni scolastiche, a valere sulle risorse specifiche e disponibili a legislazione vigente iscritte nello stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, garantiscono: a) l'uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico che tengano conto anche di caratteristiche peculiari dei soggetti, quali il bilinguismo, adottando una metodologia e una strategia educativa adeguate; b) l'introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonche' misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualita' dei concetti da apprendere; c) per l'insegnamento delle lingue straniere, l'uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento, prevedendo anche, ove risulti utile, la possibilita' dell'esonero. 3. Le misure di cui al comma 2 devono essere sottoposte

19 periodicamente a monitoraggio per valutarne l'efficacia e il raggiungimento degli obiettivi. 4. Agli studenti con DSA sono garantite, durante il percorso di istruzione e di formazione scolastica e universitaria, adeguate forme di verifica e di valutazione, anche per quanto concerne gli esami di Stato e di ammissione all'universita' nonche' gli esami universitari. Art. 6: Misure per i familiari 1. I familiari fino al primo grado di studenti del primo ciclo dell'istruzione con DSA impegnati nell'assistenza alle attivita' scolastiche a casa hanno diritto di usufruire di orari di lavoro flessibili. 2. Le modalita' di esercizio del diritto di cui al comma 1 sono determinate dai contratti collettivi nazionali di lavoro dei comparti interessati e non devono comportare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Art. 7: Disposizioni di attuazione 1. Con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, di concerto con il Ministro della salute, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, si provvede, entro quattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, ad emanare linee guida per la predisposizione di protocolli regionali, da stipulare entro i successivi sei mesi, per le attivita' di identificazione precoce di cui all'articolo 3, comma Il Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, entro quattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con proprio decreto, individua le modalita' di formazione dei docenti e dei dirigenti di cui all'articolo 4, le misure educative e didattiche di supporto di cui all'articolo 5, comma 2, nonche' le forme di verifica e di valutazione finalizzate ad attuare quanto previsto dall'articolo 5, comma Con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, da adottare entro due mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, e' istituito presso il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca un Comitato tecnico-scientifico, composto da esperti di comprovata competenza sui DSA. Il Comitato ha compiti istruttori in ordine alle funzioni che la presente legge attribuisce al Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca. Ai componenti del Comitato non spetta alcun compenso. Agli eventuali rimborsi di spese si provvede nel limite delle risorse allo scopo disponibili a legislazione vigente iscritte nello stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca. Art. 8: Competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome 1. Sono fatte salve le competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano, in conformita' ai rispettivi statuti e alle relative norme di attuazione nonche' alle disposizioni del titolo V della parte seconda della Costituzione. 2. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano provvedono a dare attuazione alle disposizioni della legge stessa.

20 Art. 9: Clausola di invarianza finanziaria 1. Fatto salvo quanto previsto dall'articolo 4, comma 2, dall'attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sara' inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Data a Roma, addi' 8 ottobre 2010 NAPOLITANO Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri Visto, il Guardasigilli: Alfano

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