2. PROBLEMA AFFRONTATO DALL UNITA DI APPRENDIMENTO
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- Giuseppa Riccio
- 8 anni fa
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1 Unità di Apprendimento n 3a Uno per tutti tutti per Uno! di Pavesi Barbara Anno Scolastico (bambini di 3 anni) Da febbraio 2012 a maggio TIPOLOGIA Parlare di Gesù nella Scuola dell Infanzia significa partire anche dai racconti del Vangelo che ci sono stati lasciati dai suoi amici, i 4 Evangelisti, con lo scopo di privilegiare la crescita umana e spirituale di ogni bambino. Essi possono imparare a conoscere la figura semplice ma straordinaria di Gesù, andando oltre gli avvenimenti legati alla Sua nascita, e sentirlo nel loro cuore grazie agli esempi e al messaggio di vita e di amore che ci ha lasciato: Amatevi gli uni gli altri, come Io ho amato voi!. Vivere come Lui insomma, questa è l essenza semplice ma sconcertante del Vangelo!!! Egli ha scelto gli Apostoli non per le loro capacità, ma soprattutto per la loro disponibilità ad amare! A questo punto, però, serviva un luogo raccolto e speciale per poter stare insieme e, uniti: cantare, pregare e ricordare Gesù. Ecco allora nascere la Chiesa, non una semplice struttura di mattoni, bensì una grande casa fatta di persone, dove tutti possono entrare, nessuno escluso! Anche quelli che sbagliano, che hanno mentito, che non si sono comportati bene, che non Lo conoscono ancora... tutto ciò sarà vissuto e sperimentato direttamente dai bambini, grazie anche a visite, giochi e immagini che valorizzano ogni singola persona anziché la struttura ed i suoi simboli. In questa famiglia anche i bambini sono accolti, sin dalla loro nascita, poiché i loro genitori decidono di battezzarli e farli entrare a far parte del Popolo di Dio, proprio come voleva Gesù! Grazie ai simboli concreti del Battesimo i bambini potranno sentire e vedere rappresentati i segni dell amore dei loro genitori, ma soprattutto la dichiarazione d amore di Dio che ci dona da subito la bellezza di ciò che troveremo nel mondo. Infine, con il supporto del racconto del pino solitario, cercheremo di passare il messaggio della bellezza e dell importanza di stare insieme che arricchisce e aiuta ognuno di noi. Ogni bambino, seppur piccolo, può, insieme agli altri e non da solo, fare grandi cose, iniziando da quelle semplici di tutti i giorni: salutare, pregare, essere gentili e d aiuto per gli altri, donare un sorriso ed amare con il cuore! 2. PROBLEMA AFFRONTATO DALL UNITA DI APPRENDIMENTO Nel raccontare la vita religiosa, dai tre anni in poi, è naturale e spontaneo introdurre gli episodi riguardanti Gesù poiché Lui stesso parlava non solo agli uomini, ma anche ai bambini. Così facendo si riesce ad abituare i più piccoli ad ascoltare i Suoi esempi ed il Suo insegnamento. Il racconto diventa una testimonianza viva, vera e tangibile che unisce l aspetto cognitivo a quello morale, di sicuro più spirituale ed intenso poiché dà senso al suo sviluppo Ogni bambino ha bisogno, sin dai primi anni di vita, di avere un modello di vita e d amore veramente buono, capace e bravo, sempre presente e pronto perfetto insomma. Ma Gesù non ha voluto fare tutto da solo, anzi ha voluto accanto a sé degli amici semplici, ma speciali. Così anche ogni bambino può progressivamente rendersi conto che l altro è una risorsa e una ricchezza, seppur diverso da noi. È grazie ad un mio coetaneo che posso sentirmi meno solo, ricevere aiuto, mi posso divertire insieme a lui e posso scoprire tante nuove emozioni e sentimenti che mi fanno crescere ogni giorno sempre più. Tale capacità di vicinanza cooperativa e la voglia di relazionarsi con i pari, emerge anche nel significato insito nella chiesa, luogo di persone e quindi di vita, anziché pura struttura di mattoni! è qui che possiamo assicurare ai bambini concrete testimonianze di vita ed esempi di valori che, determinando i loro comportamenti, fanno riferimento al Vangelo di Gesù.
2 Traguardo di sviluppo e competenze: Il bambino conosce la figura di Gesù e dei discepoli. Il bambino riconosce nella Chiesa un luogo dove poter stare insieme. 3. MODALITA OPERATIVE ORE COSA FA LA DOCENTE 2 PER FARE UN TAVOLO CI VUOLE IL LEGNO! (mediatore attivo- analogicoiconico) Presentiamo ai bambini la vita di Gesù da ragazzo, mentre ancora abitava a Nazaret con i genitori, e proponiamo loro dei giochi divertenti e molto pratici, tipo: estraiamo da un contenitore degli attrezzi da falegname e altri inutili ; teniamo solo quelli usati dal falegname e dopo il gioco, riutilizziamoli per realizzare un eventuale cartellone. Procuriamoci tanti pezzi di cartoncino rigido e iniziamo a costruire sedie, tavoli, letti, mobili poggiandoli per terra e, giocando con gli arnesi (pialla, sega, martello, chiodi...), costruiamoli. 2 RIEMPI IL SECCHIO AL POZZO! (mediatore attivo- analogico) Percorso: partenza con un bicchiere in mano, a metà strada ci sarà un telo con dei cuscinoni messi in cerchio a mò di pozzo, dove fermarsi per raccogliere l acqua e portarla, senza farla cadere, fino al secchio vicino alla casa di Gesù (allestita o con un simbolo distintivo). Qui prepariamo degli angoli dove Maria e Giuseppe aspettano l acqua per cenare intorno ad un tavolino, lavare gli abiti dentro un secchio, cucinare in una pentola, innaffiare una piantina i bambini a turno svolgono il percorso, mentre gli altri drammatizzano le scene di vita quotidiana. 3 A CHE GIOCO GIOCHIAMO? (mediatore attivo- analogico) Gesù descrive ai bambini i giochi che faceva con i suoi amici: Centra il sacco : i bambini preparano delle piccole palline in carta stagnola, che somigliano a dei sassolini, con cui far canestro dentro un contenitore che l insegnante tiene legato ad un bastone tipo retino, restando ferma al centro, mentre i bambini devono stare dentro le loro posizioni (cerchi). Prendi al volo : prepariamo delle palline di carta ben sigillate e con dei rotoli di scottex vuoti (decorati e colorati da ogni bimbo), giochiamo a colpire la pallina, tirandola verso il compagno di fronte a noi, unica regola da rispettare, sarà quella che la pallina non può essere toccata con le mani o con i piedi. La campana : con lo scotch, tracciamo per terra la sagoma delle caselle dentro le quali i bambini dovranno saltare, senza calpestare le righe o uscire dai bordi. Al termine, dovranno voltarsi saltando e tornare indietro, potendo dare il via al compagno successivo. Ciascuna insegnante deciderà la modalità per continuare in classe tale attività ludica. 2 GESÙ IN CERCA DI AMICI! (mediatore attivo- analogico) Gesù che si mette in cammino per far conoscere a tutti le cose belle che Dio ha creato. 1 momento: facciamo trovare dei sandali e una sciarpa simboli dell inizio del cammino di Gesù che viveva in modo semplice, con poche cose. 2 momento, facciamo trovare in classe una rete da pesca e altri oggetti legati ai mestieri svolti dalle persone del tempo e le distribuiamo ai bambini. Percorso: Gesù passa lungo il mare e incontra i primi Apostoli, intenti a pescare sulle loro barche con le reti, a lavorare il ferro o il legno (fabbri e falegnami), a contare i soldi o a curare le persone (esattori e medici). Gesù non guardava il tipo di lavoro o la condizione
3 sociale, sceglieva le persone semplici, quelli che lavoravano e vivevano normalmente. Mentre leggiamo il brano (Luca 6,42 All. 1), a turno i bambini mimano le azioni. 3 GARA DI PESCA PESCI O PESCATORI? (mediatore attivo- analogico- iconico) Gioco: i bambini interpreteranno i pesci o i pescatori. In un primo momento ci saranno due bambini a turno (Simone e Pietro) che, dovranno pescare tante immagini sparse di pesci, da buttare dentro la loro barca (da costruire precedentemente), prima che la sabbia nella clessidra finisca. Poi, invece, cercheranno di formare una rete da pesca, unendosi in cerchio, ogni volta che l insegnante darà loro il comando: buttiamo la rete in mare, chiudendo all interno i loro compagni più grandi. Al termine entrerà in scena Gesù che, chiamandoli, li inviterà a scendere dalla barca e a seguirlo per farli diventare dei pescatori di uomini! In sezione disegniamo una strada, dove ogni bambino si posizionerà dietro la sagoma di Gesù che fa da guida. 2 PRENDI I SOLDI E SCAPPA! (mediatore attivo- iconico- analogico) Facciamo trovare in sezione un forziere con delle monete e presentiamo ai bambini un altro Apostolo che ha seguito Gesù: Matteo (Matteo 9,6). In palestra ci sarà allestito un banco dove saranno appoggiati degli oggetti o delle immagini tipo: grano, acqua, vino, pane, frutta simboli delle cose di cui la gente aveva bisogno, ma che doveva pagare con delle monete a Matteo, che di lavoro riscuoteva i soldi. Drammatizziamo la scena della gente che va a comprare ma non ha soldi abbastanza. Ogni bambino avrà due possibilità: o prenderà una delle cose che gli offre il severo Matteo, oppure prenderà una moneta dal forziere e scapperà per non farsi prendere. Una volta che ognuno ha scelto, entrerà in scena Gesù che lo invita a seguirlo. Rappresentazione grafica del brano di Vangelo con riportato il risultato del gioco: quanti sono scappati con il forziere o un oggetto e quanti invece no? 2 I FANTASTICI 12 (mediatore iconico- simbolico) Facciamo trovare in sezione le immagini ingrandite e già colorate dei dodici Apostoli, stimolando i bambini ad immaginare che lavoro facessero: falegname, fabbro, mercante, dottore osserviamo che erano diversi in questo, come anche nel loro vestito e nel colore dei capelli o degli occhi puntiamo l attenzione sulla loro semplicità. Dopo aver letto ai bambini il brano del Vangelo (Marco 1,16-20 All. 2), presentiamoli con il loro nome. Prepariamo una scenografia che abbia al centro Gesù e facciamo partire delle strade di sassi, di erba, di sabbia, di terra che portano alle città dove andranno gli apostoli mandati da Gesù in tutto il mondo! 3 Dopo il periodo della quaresima, UNA CASA DALLE PORTE SEMPRE APERTE (mediatore attivo- iconico) Introduciamo il discorso della Chiesa come casa del popolo di Dio che i discepoli di Gesù hanno costruito perché la gente potesse incontrarsi e pregare insieme. Diamo ad ogni luogo nel quale viviamo: casa, parco, scuola, cinema un simbolo e un colore. Quale simbolo diamo invece alla Chiesa? La croce di Gesù che ognuno colorerà con il proprio colore preferito. Ci rechiamo insieme nella chiesa della nostra scuola, entriamo facendo il segno della croce, che è il modo per salutare Gesù e poi osserviamo quali oggetti ci sono all interno. Una volta tornati in aula, li dipingiamo inserendoli dentro la sagoma della chiesa precedentemente realizzata con tanti mattoni quanti sono i bambini: candele, crocifisso, Vangelo, altare e tutto ciò che essi hanno osservato. Ogni bambino disegna il suo viso e lo incolla su di un mattone della Chiesa: la chiesa è fatta da tutti noi!
4 3 PERMESSO POSSO ENTRARE ANCHE IO? (mediatore attivo-analogico- iconico) Ci rechiamo in palestra dove troviamo un cartellone con la sagoma di tanti bambini (senza volto) intorno ad una porta e un muro fatti di tanti cuscinoni. Ogni bambino andrà a prendere un travestimento (dietro la porta): ricco, povero, malato, ladro... che potrà scegliere e indossare, mentre i compagni dovranno indovinare di chi si tratta. Ascoltiamo e impariamo la canzone Chiesa di mattoni (all. 3), mentre ci sdraiamo per terra e con i nostri corpi, costruiamo la sagoma della chiesa. Così potremo riflettere insieme sulle parole che dicono: la chiesa di Gesù è viva, perché siamo noi! Riprendiamo il cartellone con le sagome senza volto : sono i volti di ciascuno di noi che entriamo nella Chiesa viva di Gesù. 3 LA MIA PRIMA GRANDE FESTA! (mediatore attivo- iconico- simbolico) Leggiamo ai bambini il brano del Vangelo del Battesimo di Gesù (adatt. Matteo 3,13-17, all. 4), con l immagine dell opera Battesimo di Cristo (all. 5), del pittore Piero della Francesca, focalizzando l attenzione sui personaggi, il fiume Giordano, la ciotola con cui Giovanni battezza Gesù e la colomba bianca scesa dal cielo. Raccontiamo loro che anche mamma e papà, hanno voluto per noi il dono del Battesimo. In questo giorno, Gesù ci ha chiamato per nome e ci ha fatto entrare nella sua casa. Facciamo portare a scuola ad ogni famiglia una foto del momento del rito mentre noi insegnanti facciamo trovare una cesta contenente: la candela, la veste bianca, una boccetta rappresentante il crisma e l immagine della fonte battesimale. Poi insieme conversiamo sui simboli. Disponiamo in bacheca l immagine di una chiesa, facciamo pescare le foto ad ogni bambino e distribuiamole intorno ad essa, facendogli ricoprire a collage il proprio nome. 3 RACCONTO: IL PINO SOLITARIO - all. 6 (mediatore attivo- analogico- iconico) Drammatizzazione del racconto fatta dall insegnante come voce narrante e i bambini divisi per gruppi di età. I più grandi fanno gli alberi ed il pino solitario, mentre i compagni più piccoli le intemperie del tempo: il vento (con l utilizzo di teli); la grandine (alcuni bambini tirano delle palline di carta); gli animali feroci (i bambini li interpretano indossando pettorine con immagini) Conversazione: in che momento mi comporto come l abete tutto solo? Quando dico o faccio?... Quali sono le cose belle che facciamo insieme ai nostri amici, genitori? Dipingiamo la rappresentazione grafica della pineta con dei messaggi scritti da rileggere insieme, in base a quanto emerso dalla conversazione. 2 UNO PER TUTTI TUTTI PER UNO! (mediatore attivo- iconico- simbolico) Preparazione alla Messa di fine anno. Ogni classe rappresenterà su cartellone la cosa che vuole donare a Gesù, che è stato per noi una guida e un modello da seguire: un abbraccio rappresentato dalle immagini dei bambini in cerchio; delle mani aperte e accoglienti con intorno immagini di persone che hanno bisogno di aiuto; un bacio con tante foto rappresentanti questo gesto d affetto tra bambini ed adulti; dei piccoli doni che i bambini hanno fatto anche attraverso le iniziative di solidarietà organizzate durante l anno scolastico e che hanno coinvolto le loro famiglie (coperte, panettoni, ciotole di riso, kit scolastico, scarpe, brocche d acqua ); un cuore con l immagine delle nostre mani e i nostri nomi; un sorriso con le nostre foto. 12 QUARESIMA-PASQUA: Gesù ha donato se stesso allora anche io voglio donare! L inizio del cammino della Quaresima sarà caratterizzato dalla illustrazione, nella bacheca centrale, dell aiuto concreto legato all iniziativa di fraternità alla quale parteciperanno bambini e famiglie. Ma anche dalla valorizzazione dell angolo della preghiera in sezione, dove comparirà un puzzle suddiviso in quattro pezzi di diverso
5 colore, da voltare ogni settimana, raffigurante le immagini dell amicizia (Gesù in mezzo ai bambini), dell amore (Gesù in mezzo alla gente), del perdono (Gesù di fronte a Giuda) e della gioia (Gesù avvolto di luce). Dietro ogni pezzo di puzzle ci sarà un Salmo da pregare insieme ai bambini durante la preghiera del mattino (All. 7). Le attività saranno centrate sul dono che ogni bambino ha a disposizione per essere amico, per voler bene, per perdonare e per fare festa, cioè il proprio sorriso. Ogni sezione costruirà il dado dell amicizia : ogni faccia avrà l immagine più significativa o un simbolo legato al messaggio della settimana. Primo messaggio: Il sorriso riempie il cuore (sacco con cuore sorridente). Sacco pieno o sacco vuoto? L insegnante nomina una serie di azioni che si compiono, mentre i bambini, a turno, disposti di fronte, dovranno abbassarsi se l azione è brutta, o restare in piedi se è bella al termine contiamo quante sono state entrambe e rappresentiamo due sacchi, uno dritto e l altro svuotato, incollando intorno tanti cuori quante sono state le rispettive azioni. Ovviamente dovrà vincere il sacco pieno zeppo di belle azioni. Secondo messaggio: Il sorriso fa ricco chi lo riceve, ma anche chi lo dona (salvadanaio con monete a forma di cuore). La staffetta del cuore Organizziamo in palestra un percorso che possano svolgere anche i bambini più piccoli. Parte il primo bambino, con in mano un tubo decorato con dei cuoricini (rotolo di scottex). Arrivato alla fine troverà un salvadanaio con accanto delle monete, ne prenderà una e la metterà nella fessura. Poi dovrà riportare il testimone al secondo compagno che potrà partire e così via. Tutti avranno collaborato a riempire il salvadanaio. Terzo messaggio: Il sorriso dura un istante, ma rimane nei cuori (bolle di sapone e arcobaleno). Un arcobaleno d autore Ogni sezione troverà in classe un barattolo di bolle di sapone che soffieremo osservandone i colori e un cartellone bianco con disegnata una striscia che assomiglia ad un sorriso. Poi l insegnante ne disegnerà altre equidistanti, una per ogni sezione dei compagni di scuola, quindi ne risulteranno 7 totali. Invitiamo i bambini a guardare il cartellone dalla parte opposta cosa sono diventati i nostri sorrisi? Un arcobaleno che dipingeremo con i colori delle sezioni, attraverso varie tecniche pittoriche, e il nome delle classi dentro ogni striscia. Quarto messaggio: Il sorriso aiuta chi è triste e stanco (un cuore con le braccia che solleva un bilanciere). Un muro da abbattere! Organizziamo un percorso ad ostacoli da superare insieme ad un compagno portando un cuscinone (meglio un grande o un mezzano con un piccolo). Quando saranno arrivati alla fine del percorso, li aiuteremo a costruire un muro. Dopo che tutte le coppie avranno terminato il percorso e disposto il loro cuscinone, insieme lo abbatteremo Quinto messaggio: Il sorriso rende amici (due bambini che insieme formano un cuore). Che bella accoppiata! Organizziamo un gioco con l ausilio della musica. Ogni bambino si muoverà liberamente per lo spazio della palestra. In un primo momento, allo stop della musica, dovrà raccogliere i cuori di diversi colori che trova a terra ed entrare nei cerchi. L insegnante farà notare che sono a metà e ad ognuno lo attaccherà come pettorina. La musica riparte. Stavolta toglieremo la metà dei cerchi, in base al numero dei bambini presenti (se sono 30, ne lasciamo 15). Al secondo stop della musica, ognuno di loro dovrà cercare il compagno con la metà mancante e, una volta trovato, andranno a posizionarsi insieme dentro un cerchio. Sesto messaggio: Il sorriso dà forza e coraggio a chi ha paura (un lupo sorridente e con il cuore).
6 Chi ha paura del lupo nero? Presentiamo ai bambini il significato del gioco, così che nessuno si spaventi. Organizziamolo per gruppi d età. A turno, un bambino indosserà un paio di orecchie e una coda e cercherà di prendere i compagni che scappano e si devono riparare nelle tane (agli angoli della palestra, costruite con i cuscinoni), dove però il cattivo del gioco non può entrare. Se li tocca e quindi li cattura, i bambini si siederanno. Poi cambiamo i ruoli. Nella SETTIMANA SANTA racconteremo l episodio dell Ultima Cena, valorizzando il significato del pane e del vino condiviso da Gesù con i discepoli. A gruppi di tre sezioni, i bambini troveranno in una busta degli indizi per scoprire un oggetto: calice del vino, pane o tovaglia bianca. Inoltre, ci sarà un invito comune per andare in chiesa. I bambini porteranno l immagine ritrovata da mostrare alle altre classi e troveranno sull altare il Vangelo aperto con il brano da leggere. Presentiamo ai bambini il significato dell immagine e dell oggetto che è la croce di Gesù che troviamo sopra l angolo della preghiera. Leggiamo insieme una delle preghiere (all.6). Poi rappresentiamo una grande croce con un cuore al centro e dalle cui braccia escono: cuori, baci, carezze, sorrisi, cioè diamo un simbolo ai doni verbalizzati dai bambini per Gesù, che ha sofferto per liberare il nostro cuore. Fuori dalla porta della sezione, troveremo l immagine di un Angelo avvolto di luce che annuncerà finalmente la Risurrezione di Gesù e la gioia ritrovata (con messaggio scritto e lettura del brano del Vangelo). Sarà lui che ci inviterà in palestra per scambiarci gli Auguri di Pasqua. Ogni sezione porterà il proprio dado dell amicizia e con l aiuto dell insegnante, descriverà le immagini relative ai giochi svolti, raccontando in quale ci si è divertiti di più o tutti hanno imparato qualcosa. Terminiamo con il canto: dal cd Amico Gesù. 3 PROVA IN USCITA: INSIEME SI PUÒ (mediatore attivo- analogico- iconico) Gioco del domino in palestra con tutte e sei le sezioni (all. 8). Le immagini che rappresentano i momenti salienti della vita di Gesù, sono state realizzate precedentemente dai bambini. Il dado ha le facce con i colori delle sei sezioni. Inizia il gioco: vediamo a chi tocca mettere la prima tessera del domino! Non ci saranno né vincitori né vinti, ma ogni sezione, esaurite tutte le tessere, potrà osservare la sagoma ricostruita di una chiesa (si seguono i punti di riferimento posti in precedenza con il nastro adesivo sul pavimento della palestra), fatta di tutte le immagini della vita di Gesù. Per ogni tessera posta, l insegnante aiuterà i bambini a verbalizzare quanto è rappresentato sopra. Al termine della presentazione/ rappresentazione di ogni classe, canteremo insieme il canto: La storia di un amico. 4. REQUISITI CERTIFICAZIONE IN USCITA Con la frequenza alle attività proposte nell unità di apprendimento, il bambino ha acquisito le seguenti abilità: COGNITIVO Scopre, attraverso i brani e le immagini, la figura di Gesù. Inizia a conoscere i primi simboli religiosi. Esegue semplici giochi di gruppo. METACOGNITIVO Metateorico: inizia a distinguere i momenti di gioco da quelli di preghiera. Metalogico: racconta gli avvenimenti ascoltati, seguendo la sequenza temporale prima- dopo. Metalinguistico: spiega il contenuto dei racconti ascoltati, attraverso un linguaggio semplice. COMPORTAMENTO Rispetta le regole del gioco, interagendo con i compagni.
7 Partecipa ai giochi ed ai momenti di ascolto con maggior attenzione. COMUNICAZIONE Racconta verbalmente alcuni avvenimenti legati alla vita di Gesù. Manifesta la voglia di sapere tante più cose, ponendo domande. 5. SPENDIBILITA IMPLEMENTAZIONE Prendere Gesù come modello d amore può sembrare troppo presuntuoso o difficile per insegnanti e genitori di bambini della scuola dell infanzia. In realtà, invece, la famiglia che dà la vita al proprio figlio e la scuola che integra e accompagna questo compito genitoriale nel cammino educativo possono, insieme, far fare esperienze grandi, belle, importanti e significative, come: sentire che Gesù ci ama e ci sta sempre accanto. Già ma come??? Ascoltando e vivendo le Sue parole, non solo attraverso racconti, ma soprattutto nella frequenza e nell incontro dei luoghi educativi, come la scuola e la Chiesa. Vivendo in comunità i concetti, i comportamenti ed i compiti nuovi saranno messi in atto e sperimentati nella quotidianità, in modo sempre più spontaneo e naturale. La Chiesa e la scuola non devono essere luoghi di passaggio o sconosciuti anzi devono diventare come la propria casa: case dalle porte sempre aperte. Anche in casa, quindi, è bene far trovare un angolo raccolto, un po come l angolo della preghiera a scuola, dove poter individuare la figura di Gesù e rivolgersi a Lui insieme a mamma e papà. La vita di ogni bambino si arricchirà grazie ai comportamenti di responsabilità, impegno, incarico che via via assumerà nei giochi, nelle attività così come nella vita di tutti i giorni, sia scolastica che extra scolastica. 6. APPORTO AL PROFILO DELLO STUDENTE IL CORPO e IL Interagisce nel gioco motorio con i compagni. MOVIMENTO Compie giochi simbolici, assume atteggiamenti in riferimento e LINGUAGGI CREATIVITA ESPRESSIONE I DISCORSI e LE PAROLE IL SE e L ALTRO CITTADINANZA e CONVIVENZA CIVILE situazioni a lui conosciute, imita persone o oggetti. Inizia ad usare il colore in maniera appropriata rispetto alla realtà. Mima le azioni quotidiane, usando la gestualità in modo spontaneo. Apprende il significato di nuove parole. Individua il personaggio all interno di un racconto. Consolida le proprie sicurezze. Conosce gli avvenimenti che hanno caratterizzato la vita di Gesù. Riconosce alcuni segni religiosi: segno della croce, Vangelo, simboli legati alla Pasqua Collabora con i coetanei: condivide materiali, idee e opinioni. 7. VERIFICA DI FATTIBILITA In fase di programmazione il docente controlla che quanto è indicato nelle voci precedenti sia effettivamente presente, in modo particolare le risorse fisiche ed economiche, oltre che la strumentazione e che siano presenti nei tempi e nelle modalità prescelte. 8. LA RIPROGETTAZIONE DELL UNITA DI APPRENDIMENTO La riprogettazione è elemento di: - auto- valutazione dell attività didattica, quale attività professionale dei docenti; - miglioramento continuo delle azioni didattiche; - un ipotesi di lavoro in continua evoluzione
2. PROBLEMA AFFRONTATO DALL UNITA DI APPRENDIMENTO
Unità di Apprendimento n 3c Uno per tutti tutti per Uno! di Pavesi Barbara Anno Scolastico 2010-2011 (bambini di 5 anni) Da febbraio 2012 a maggio 2012 1. TIPOLOGIA Parlare di Gesù nella Scuola dell Infanzia
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