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3 Incidenti ai bambini sulle strade Report anno 2009 EPISODI 181 VITTIME 57 FERITI 177 AUTOSTRADA (*) 21 CHE HANNO CAUSATO (DECESSI: 12 FERITI: 20) CENTRO URBANO (*) 118 CHE HANNO CAUSATO (DECESSI: 26 FERITI: 117) STRADE STATALI E PROVINCIALI (*) 34 CHE HANNO CAUSATO (DECESSI: 13 FERITI: 30) TRASPORTATI M: 38 F: 94 TOT: 132 CICLISTI M: 5 F: 13 TOT: 18 PEDONI M: 14 F: 70 TOT: 84 EPISODI ALCOL E NARCO-CORRELATI 12 PIRATERIA M: 25(***) F: 71 TOT: 96 ETA (**) M: 19 F: 48 TOT: 67 Età imprecisata M: 13 F: 35 TOT: 48 M: - F: 23 TOT: 23 (*) non per tutti gli episodi è stato possibile individuare con esattezza la tipologia di strada (**) non di tutti i bambini è stato possibile accertare l età (***) si considerano vittime anche bambini deceduti anche se non ancora nati Copyright ASAPS tutti i diritti riservati Elaborazione il Centauro/ASAPS Fonte: referenti Asaps e cronaca Gli incidenti stradali rappresentano, secondo l Organizzazione Mondiale della Sanità, la prima causa di morte per i bambini di età compresa fra 5 e 14 anni. Essi rappresentano il 5% di tutte le morti per incidenti stradali, corrispondente a circa vittime l anno. I bambini sono particolarmente a rischio fino all età di 9-10 anni a causa della loro ridotta capacità di concentrazione, e sono specialmente vulnerabili in situazioni in cui il traffico motorizzato è pesante o veloce, quando la visibilità è limitata o quando l attenzione del guidatore è distolta. Nella regione europea dell OMS, i più alti tassi di mortalità per incidente stradale fra i bambini si registrano in Moldavia, Romania, Lettonia e nella Federazione Russa. (1) Più si abbassa la classe sociale, maggiore è il rischio di infortunio fra i bambini. In particolare il rischio aumenta ulteriormente per i bambini che fanno parte di minoranze etniche

4 Quello sui bambini non è più l ultimo degli osservatori nati in seno alla nostra associazione. È però quello che per numeri raccolti tocca probabilmente il livello di maggior precisione rispetto ai dati ufficiali. I dati relativi alla mortalità rilevati dall ISTAT e riferiti al 2008, hanno evidenziato che la fascia d età compresa tra 0 e 14 anni ha pagato un prezzo di 86 vite. Difficile un confronto con i dati del 2007, visto che nel precedente rapporto sulla sinistrosità la suddivisione anagrafica comprendeva fasce d età tra 0 e 5 anni, tra 6 e 9 e tra 10 e 13. La ripartizione consentiva di avere a nostro avviso un dato più affidabile circa una categoria di giovanissimi estranea per ragioni di giovinezza alla conduzione di veicoli a motore, consentita in Italia solo al compimento del 14esimo anno d età. Dal 2008, invece, la suddivisione è stata modificata ed oggi il computo acquisisce dati in relazione a fasce anagrafiche comprese tra 0 e 4 anni, tra 5 e 9, tra 10 e 14. Il 2008 per i bambini under 13 non era stato un anno facile: l ASAPS aveva rilevato 53 vittime, sicuramente quelle rimaste uccise sul colpo o negli eventi di maggior evidenza. Il divario tra i dati ufficiali e quelli relativi alle nostre rilevazioni è da attribuire in larga parte alla morte sopraggiunta successivamente all ospedalizzazione delle giovani vittime. Tuttavia, siamo certi di poter affermare che gli eventi più gravi sono finiti nel nostro bollettino, filtrati attraverso le agenzie di stampa e le segnalazioni raccolte dagli oltre 600 referenti sparsi sul territorio nazionale e comunicate alla sede di Forlì. Possiamo garantire che la gestione di così tante informazioni 182

5 è estremamente difficile: se infatti è già difficile ottenere notizie certe sulle altre forme di sinistrosità, le news che riguardano il coinvolgimento di bambini (non di minori parliamo, visto che questo osservatorio tiene conto degli eventi infortunistici che vedono gli under 13 come involontari ed incolpevoli protagonisti) sono puntualmente viziate da incertezze e da nebulosità. Tuttavia, grazie alla fitta rete di referenti sul territorio, le impurità vengono filtrate ed il risultato ci sembra davvero eccellente. Abbiamo scelto di occupare anche quest argomento perché di bambini si parla poco: abbiamo parlato di 86 morti under 14, ma a questi dobbiamo aggiungere feriti, molti dei quali segnati per l intera vita da invalidità permanenti. Quando i media ci mostrano le immagini di bambini del Terzo Mondo orrendamente mutilati dalle mine antiuomo, non immaginiamo che gli ospedali sono pieni di bambini del nostro mondo che subiscono violenza stradale con la stessa crudele innocenza. Quando sopravvivono, portano spesso con loro i segni indelebili di inimmaginabili sofferenze. I comportamenti di certi genitori sfiorano l assurdità: ci lamentiamo se il piccolo non ha la maglia di lana e poi lo portiamo in auto in piedi sul sedile posteriore, slacciato. Questi sono atteggiamenti che dovrebbero portare a togliere la patria potestà. L Asaps da tempo parla nelle scuole, cerca di comunicare coi bambini perché la loro capacità di apprendimento, la logica 183

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7 2. La nascita degli osservatori 10. Gli incidenti Asaps: che quanti, coinvolgono quali, perchè... i bambini e la pratica di cui sono dotati, li rende simili a spugne, capaci di assorbire una norma comportamentale e divenire poi feroci censori dell operato degli adulti, dei quali sono senz altro più intelligenti. Lo dimostra il fatto che nei pressi delle scuole si è spesso costretti a ricorrere a dissuasori e rallentatori, perché nonostante i cartelli nessuno, o quasi, toglie il piede dal gas. Un comportamento assurdo, che nessun primate adotterebbe. Il 7 giugno 2008, a Forlì, l Asaps ha organizzato un convegno al quale hanno partecipato i massimi esperti del settore ed i dati illustrati nell occasione parlano chiaro: il 70% dei bambini viene trasportato senza alcuna protezione. L uso corretto e regolare dei dispositivi di sicurezza per bambini può far diminuire il rischio di morte da incidente stradale del 70% sotto l anno di vita e del 47% tra 1 e 4 anni. Il 24,5 % di tutti i traumi non fatali in età pediatrica potrebbe essere prevenuto se tutti i bambini fossero correttamente allacciati. Eppure, anche nel 2009 i re Erode della strada (cioè i conducenti adulti) hanno fatto la loro tragica parte. Secondo i dati raccolti dal nostro Osservatorio, si sono verificati nel corso dell anno appena trascorso 181 incidenti gravi, nei quali 57 bambini hanno perso la vita sulle strade a bordo di veicoli o come pedoni, mentre 177 sono rimasti feriti. La maggior parte degli incidenti è avvenuta in area urbana con 118 eventi, pari al 65,2%. 34 gli incidenti avvenuti su statali e provinciali, 18,8% e 21 sulla rete autostradale, 11,6%. Per 8 episodi non è stato possibile risalire alla tipologia della strada teatro del sinistro. Delle 57 vittime, 38 erano trasportate (94 feriti), in diversi casi senza che fossero rispettate le norme sull uso del seggiolino o le cinture di sicurezza. 5 i bimbi che hanno perso la vita travolti mentre erano in bicicletta (13 i feriti). 14 i bimbi investiti e uccisi mentre erano a piedi (70 i feriti). La fascia d età che paga il prezzo più alto è quella che va da 0 a 5 anni con 25 morti e 71 feriti. Segue la fascia da 6 a 10 anni con 19 morti e 48 feriti, infine la fascia anni con 13 morti e 35 feriti. In alcuni casi non è stato possibile accertare l esatta età delle piccole vittime. In 12 episodi il conducente investitore è risultato in stato di ebbrezza per alcol oppure sotto l effetto di sostanze stupefacenti. 28 gli eventi in cui i bimbi sono stati vittime di pirati della strada. La regione che paga il costo più alto di bambini vittime di incidenti stradali è l Emilia Romagna con 33 episodi che hanno causato 9 vittime e 32 feriti. Segue la Lombardia con 22 incidenti, la Toscana con 19, la Sicilia con 17, il Lazio con 13, la Liguria e la Puglia con 12. Non è possibile fare un raffronto con il 2008, in quanto l Osservatorio degli incidenti ai bambini è stato attivato solo a luglio di quell anno, dopo che proprio a Forlì l Asaps aveva organizzato un convegno sulla Sicurezza dei bambini in auto e sulla strada

8 Ci preme sottolineare che quando la vittima della strada è un bambino, la responsabilità non è mai la sua, ma è sempre di un adulto. Un adulto che non lo ha fissato adeguatamente sul seggiolino dell auto, un adulto che andava a velocità elevata, che aveva bevuto, oppure era distratto perché usava il cellulare alla guida. O ancora un adulto che faceva manovra senza accorgersi del piccolo nelle immediate vicinanze del suo mezzo. Quando poi un bambino sbuca improvvisamente sulla strada c è ancora la responsabilità di un adulto. Quello che doveva vigilarlo e non lo ha fatto. Una serie di motivi che dovrebbero farci riflettere nella nostra fretta quotidiana e nella nostra stolta superficialità. Un interessantissimo studio pubblicato sulla rivista Il Centauro e realizzato da Marco Giustini e Franco Taggi, aveva rappresentato già alcuni anni fa l effettiva proporzione del rischio strada per i bambini. (2) Il senso della ricerca è finalizzato a spiegare che oltre alla mortalità esiste un problema di invalidità, per i bambini, semisconosciuto. Infatti, se i dati relativi alla mortalità, pur forniti in ritardo, rappresentano una fonte di informazione statistica affidabile, ben diversa è la situazione che riguarda il numero di feriti. Pur non esistendo dati affidabili sul numero di feriti e invalidi secondari ad incidenti stradali, esistono alcuni studi secondo i quali è possibile stimare in 2-3 invalidi gravi, 20 ricoverati e 60 prestazioni di pronto soccorso non seguite da ricovero per ogni morto. In base a queste stime si possono valutare in circa 400 i casi di invalidità permanente, in 4000 i soggetti ricoverati e in i soggetti che hanno ricevuto prestazioni di pronto soccorso non seguite da ricovero. Il quadro non è incoraggiante e mette in evidenza due realtà: 186

9 - la necessità di una maggiore e più tempestiva informazione nei dati accidentologici; - un bilancio negativo per la sanità pubblica, anche perché in molti casi esistono concrete possibilità di prevenzione. Se è vero che è necessario fare di tutto per evitare il verificarsi di incidenti, è altrettanto vero che, oltre a questo sacrosanto dovere, è possibile intervenire con efficacia utilizzando strumenti tutto sommato semplici, come il seggiolino o l adattatore: si tratta di un punto fermo della nostra legislazione stradale, sancita dall entrata in vigore, il 14 aprile 2006, del Decreto Legislativo 13 marzo 2006 n. 150, che ha modificato l articolo 172 del Codice della Strada (Uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta per bambini). Oggi, chiunque sieda in un veicolo dotato di cinture di sicurezza, deve obbligatoriamente indossarle: conducente e passeggeri, questi ultimi di ogni età, utilizzando i dispositivi più idonei. Il trasporto dei bambini sui veicoli è regolato, oltre che dall articolo 172 del CDS, anche dalla normativa europea. I dispositivi di ritenuta sono obbligatori dalla nascita fino al raggiungimento di 36 chili di peso: fino a 18 kg si possono usare solo i seggiolini, oltre questo peso si possono utilizzare anche gli adattatori, una sorta di spessori utilizzati come sedile dai bambini che, rialzati, possono indossare le cinture di sicurezza dell auto, dopo averle passate sotto le alette poste ai lati, in senso longitudinale al torace. In effetti, le cinture di sicurezza non sono adatte a persone di altezza inferiore al metro e 50, e questo comporta doversi adeguare; fino a 9 chili di peso il bimbo deve essere trasportato in senso contrario alla marcia dell auto, avendo prima l accortezza di disattivare l airbag. Se tale possibilità non è contemplata, allora bisogna posizionare il seggiolino nella parte posteriore dell abitacolo. Dal decimo chilogrammo di peso, il seggiolino può essere posizionato anche in senso di marcia, ma il suo schienale deve aderire perfettamente al sedile della macchina e le cinture presenti sul dispositivo devono sempre essere allacciate, anche per brevi tragitti. L efficacia dei seggiolini nel diminuire la probabilità di morte o di lesioni gravi in chi li utilizza, è largamente dimostrata da numerosi studi epidemiologici svolti negli ultimi venti anni. Recentemente, Petridou et al. (1998) in uno studio caso-controllo che ha visto coinvolti soggetti di età inferiore a 11 anni trasportati in auto, giunti ai pronto soccorso dei due maggiori ospedali per bambini di Atene, stimano un rischio relativo pari a 3,3 per i bambini che viaggiavano in auto senza usare gli appositi dispositivi di sicurezza (raffronto effettuato essenzialmente all interno della classe di età 0-4 anni), 187

10 Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo. Testo che simula la presentazione dell annuario, da sostiture con quello definitivo.

11 mentre un rischio relativo pari a 5 per i bambini seduti avanti rispetto a quelli seduti dietro (il confronto in questo caso tiene conto dei soli fanciulli non assicurati con dispositivi di sicurezza); inoltre, gli autori stimano che circa i due terzi delle lesioni gravi e mortali derivanti da incidenti stradali potrebbero essere evitate da un uso regolare dei dispositivi per bambini. Paragonando il quadro traumatologico conseguente a incidente stradale nei bambini che usano sistemi di ritenuta e in quelli che non li usano si è stimato che l utilizzo del dispositivo di sicurezza riduce del 69% la probabilità di un decesso se il piccolo passeggero è implicato in incidente con morti (CDC, 1991). E stato stimato, inoltre, che il rischio di morte per i bambini che hanno un incidente mentre viaggiano senza sistemi di ritenuta è 5 volte maggiore rispetto ai bambini che usano gli appositi dispositivi di sicurezza (CDC, 1993). Usando i dati del FARS (Fatality Analysis Reporting System) un equipe di ricercatori coordinati da Elisa Braver dell Insurance Institute for Highway Safety ha potuto analizzare un campione di oltre bambini di età inferiore a 13 anni deceduti negli Stati Uniti per incidente stradale dal 1988 al Uno studio così esteso ha fornito un quadro abbastanza attendibile dei rischi relativi, tenendo in considerazione non solo l uso dei dispositivi di sicurezza, ma anche la posizione all interno del veicolo incidentato. In tal modo gli autori hanno stimato che i bambini che fanno uso degli appositi seggiolini hanno una diminuzione del rischio di riportare lesioni mortali pari 189

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13 all 80% rispetto al rischio a cui vanno incontro coloro che di tali dispositivi non fanno uso. Al di la di qualunque evidenza scientifica, comunque, il problema è e rimane un fatto di civiltà in quanto, come avviene per altri dispositivi, mentre la conoscenza della loro utilità è pressoché totale, questa conoscenza non è accompagnata da una fattualità razionale: piaccia o meno è esperienza comune di tutti vedere ancora oggi bambini trasportati in braccio dalla mamma nella parte anteriore dell autoveicolo. E semplicistico attribuire questo alla mancanza di controlli: certi provvedimenti non si assumono perché lo dice la legge, quanto perché il soggetto ritiene di fare i propri interessi e quelli dei propri cari. Dal nostro punto di vista, quindi, questi fatti segnalano da una parte la necessità di un maggiore rigore nel controllare che l uso della strada sia congruente con quanto legge e ragione segnalano, dall altra l assoluta urgenza di creare un nuovo tipo di cultura che accanto alla conoscenza dei rischi comporti una presa d atto nel profondo tale da modificare il comportamento degli individui e non solo le loro conoscenze. E chiaro che rifondare una cultura comporta impegni e tempi più dilatati che non organizzare in maniera più o meno sistematica azioni di controllo e repressione; tuttavia, solo in questo modo è possibile pervenire a cambiamenti ragionevolmente stabili nel tempo che possano contribuire a ridimensionare il quadro accidentologico in queste fasce di età così preziose in un paese a crescita zero come il nostro. Si ringraziano il nostro Franco Taggi, affezionato collaboratore della rivista Il Centauro e Marco Giustini, dell ISS, per le informazioni fornite. Note: (1) PREVENTING ROAD TRAFFIC INJURY: A PUBLIC HEALTH PERSPECTIVE FOR EUROPE (La prevenzione degli infortuni stradali: una prospettiva per la salute pubblica in Europa), (2) CONSIDERAZIONI STATISTICO-EPIDEMIOLOGICHE SULL EFFICACIA DEI SEGGIOLINI PER I BAMBINI di Marco Giustini e Franco Taggi (Istituto Superiore di Sanità, Laboratorio di Epidemiologia e Biostatistica, Reparto di Metodologie e Modelli Biostatistici). IL CENTAURO, n. 48, pp 16, 17 (2000) Bibliografia Child passenger restraint use and motor-vehicle related fatalities among children MMWR, 1991; 40: CDC Impact of adult safety belt use on restraint use among children < 11 years of age Selected States, 1988 and 1989 MMWR, 1993; 42: Petridou E., Skalkidou A., Lescohier I., Trichopoulos D. Car restraints and seating position for prevention of motor vehicle injuries in Greece Arch. Dis. Child, 1998, Apr.; 78 (4): Braver E.R., Whitfield R., Ferguson S.A. Risk of death among child passengers in front and rear seating positions SAE Technical Paper N Warrendale, PA: Society of Automotive Engineers 191

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