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1 leggi, scrivi e condividi le tue 10 righe dai libri

2 SCAFFALE APERTO PSICOLOGIA

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4 Roberto Gaggero STORIE DI BAMBINI Esperienze vissute in psicoterapia infantile ARMANDO EDITORE

5 GAGGERO, Roberto Storie di bambini. Esperienze vissute in psicoterapia infantile ; Roma : Armando, p. ; 20 cm. (Scaffale Aperto - Psicologia) ISBN: Psicoterapia infantile 2. Storie cliniche 3. Risultati di uno studio clinico CDD Armando Armando s.r.l. Viale Trastevere, Roma Direzione - Ufficio Stampa 06/ Direzione editoriale e Redazione 06/ Amministrazione - Ufficio Abbonamenti 06/ Fax 06/ Internet: redazione@armando.it ; segreteria@armando.it I diritti di traduzione, di riproduzione e di adattamento, totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche), in lingua italiana, sono riservati per tutti i Paesi. Fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall art. 68, comma 4, della legge 22 aprile 1941 n. 633 ovvero dall accordo stipulato tra SIAE, SNS e CNA, CONFARTIGIANATO, CASA, CLAAI, CONFCOMMERCIO, CONFESERCENTI il 18 dicembre Le riproduzioni a uso differente da quello personale potranno avvenire, per un numero di pagine non superiore al 15% del presente volume/fascicolo, solo a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da AIDRO, Via delle Erbe, n. 2, Milano, telefax , aidro@iol.it

6 Sommario Introduzione 7 L esperienza personale di psicoterapia infantile 13 La definizione di psicoterapia infantile 17 La tecnica della psicoterapia infantile 23 Dieci storie cliniche 29 La storia di Simona 30 La storia di Marco 38 La storia di Laura 51 La storia di Stefano 59 La storia di Silvia 67 La storia di Camilla 74 La storia di Elisabetta 88 La storia di Michele 102 La storia di Federico 111 La storia di Paolo 124 Efficacia e limiti della psicoterapia infantile: i risultati di uno studio clinico 137 Materiali e metodi 137 Risultati 139 Conclusioni dello studio 143

7 Considerazioni conclusive 145 Bibliografia 158

8 Introduzione Prima di tutto desidero definire con chiarezza il tema e le finalità di questo libro, dedicato alla psicoterapia infantile. Non è mia intenzione quella di scrivere un nuovo testo scientifico su tale argomento, visto che esistono già molti trattati e pubblicazioni valide, che gli specialisti conoscono bene e possono consultare quotidianamente. D altra parte, l obiettivo del mio lavoro non è quello di scrivere un testo di semplice divulgazione, che riassuma e semplifichi le basi teoriche e le applicazioni della psicoterapia infantile, visto che già si trovano molte pubblicazioni di questo tipo e che i mass-media affrontano spesso tali argomenti. Piuttosto mi propongo di presentare e discutere la mia esperienza clinica, maturata in trenta anni di attività, in modo chiaro e scientificamente corretto, per permettere al lettore di farsi una idea precisa e realistica sulla psicoterapia infantile. Cercherò anche di valutare il rapporto tra le teorie attualmente proposte e la pratica terapeutica quotidiana. Descriverò quindi le sedute di psicoterapia con bambini di età scolare, tra 4-5 e anni, analizzando i giochi, le relazioni verbali e non-verbali, i comportamenti, le emozioni vissute dal terapeuta e quelle espresse dal minore. Tenterò di fotografare l andamento delle singole sedute, mostrando come i minori esprimano le loro fantasie nel dialogo, nel gioco e nei disegni. Cercherò di descrivere le reali modalità relazionali che si realizzano 7

9 nel contesto della psicoterapia infantile. Proverò a mostrare come vengano applicate nella pratica le teorie psicoterapeutiche. Il libro deriva dalla revisione degli appunti raccolti subito dopo ogni seduta, abitudine normale per chi fa psicoterapia ed è in supervisione con un collega esperto; la memoria può deformare i lontani ricordi, mentre il resoconto quotidiano rappresenta un segno certo degli eventi e delle emozioni vissute, che possono diventare a distanza di tempo oggetto di riflessione e di analisi. Ogni intervento terapeutico nasce da un complesso di conoscenze, da una formazione personale specifica e da una serie di variabili, quali la personalità del professionista, il luogo dell intervento, il periodo storico, la tipologia dei pazienti. Dalla interazione tra questi diversi fattori deriva la concreta attuazione dell intervento terapeutico. La complessità dell intervento psicoterapeutico e gli atteggiamenti elitari e di chiusura culturale, manifestati spesso in passato da parte di molti professionisti, hanno comunque reso difficile la diffusione della conoscenza e delle tecniche presso l opinione pubblica. Si parla molto di psicoterapia, sia di quella per gli adulti, sia di quella infantile e adolescenziale, ma spesso in modo oscuro e confuso. Il pubblico al quale si rivolge questo libro è costituito da tutti coloro che per motivi tecnico-professionali (medici, psicologi, studenti, educatori, assistenti sociali) o per interesse personale (in particolare tutti i genitori) si chiedono che cosa sia in realtà e come venga condotta la psicoterapia infantile. Come ho già detto, non mancano i libri dedicati all argomento, ma in genere sono di livello molto specialistico e richiedono molto tempo e sforzo per permettere una conoscenza sufficiente e adeguata dell argomento. In conseguenza di ciò, ancora oggi molti tecnici della salute e la maggior parte delle famiglie mostrano molte incertezze e diffi- 8

10 denza verso la proposta di un intervento psicoterapeutico rivolto a un bambino; i motivi sono molteplici e di diverso livello, ma certamente uno dei principali è rappresentato dalla mancanza di adeguate conoscenze su questo argomento. Si possono individuare due problemi principali: da un lato la necessità di una base teorica e di una modalità comune di intervento, utile soprattutto per la formazione di terapeuti ben preparati; dall altro l incertezza, l ambiguità e la confusione, che ancora oggi caratterizzano il vissuto della psicoterapia infantile da parte della opinione pubblica. Primo punto: esistono oggi diversi orientamenti di psicoterapia, ognuno dei quali è stato approfondito nel corso degli ultimi decenni; vi sono specifiche scuole di formazione, poche delle quali sono tuttavia dedicate specificatamente alla terapia infantile; numerosissime le occasioni di incontri e di convegni specialistici. Vi è quindi una ampia possibilità di informazione e di formazione per gli specialisti, ma questa è molto dispersiva o è settoriale; un giovane troverà molte interessanti pubblicazioni, ma incontrerà senz altro molte difficoltà a orientarsi tra di esse e a trovare una guida pratica per iniziare la sua attività. Scopo fondamentale del mio lavoro è quello di mostrare e discutere i risultati di una prolungata esperienza nel campo della psicoterapia infantile. Partendo dal modello ben definito della psicoanalisi e della psicoterapia analitica è derivata una tecnica di intervento, che viene da molti utilizzata e che può rappresentare un modello di intervento terapeutico con i bambini. Secondo punto: per quanto riguarda l opinione del pubblico in generale, l argomento è oggetto di informazione e di discussione sulla stampa e sui mass-media, anche se l idea di psicoterapia è prevalentemente rivolta all età adulta; anche il cinema ha ampiamente utilizzato le situazioni di psicoterapia, specie di orientamento psicoanalitico, esasperando ad esempio le fantasie eroti- 9

11 che che si attivano nella relazione terapeuta-paziente. Obiettivo del mio scritto sarà quello di contribuire a superare i pregiudizi e le resistenze, descrivendo cosa sia effettivamente e come si realizzi la psicoterapia infantile. Desidero ancora precisare che il libro è rivolto principalmente a due categorie di potenziali lettori: da un lato i medici e gli psicologi, specie giovani in formazione, che desiderano conoscere le modalità di applicazione e le diverse esperienze nel campo della psicoterapia infantile; tra questi i pediatri, che sono i primi a incontrare le sofferenze psichiche dei piccoli pazienti, ma che spesso, per carenza di formazione, non riescono a immaginare un intervento adeguato, se non demandando totalmente agli specialisti le cure dei loro bambini; credo invece che il ruolo del medico pediatra sia fondamentale, soprattutto come punto di riferimento per le famiglie. Dall altro lato, mi rivolgo a tutti coloro che a vario titolo sono interessati a conoscere le teorie e le tecniche con le quali si possono aiutare i minori con difficoltà di tipo psichico e comportamentale. Penso in particolare a tutti i genitori che rilevano il disagio dei loro bambini, che desiderano aiutarli, ma temono che l intervento proposto non sia efficace, che sia interminabile creando una dipendenza e soprattutto che si sovrapponga al loro ruolo fondamentale di educatori e di guida affettiva. Il motivo principale che mi ha indotto a scrivere questo libro è proprio quello di superare le resistenze e le incertezze delle famiglie; quando si propone una psicoterapia infantile, si incontrano spesso gli sguardi perplessi e diffidenti dei genitori, che non sanno cosa possa succedere nella stanza della psicoterapia, attivando fantasie cariche di aggressività e di erotismo. Dopo aver letto questo semplice libro, mi auguro possano accettare più consapevolmente e serenamente l aiuto offerto ai loro piccoli. 10

12 Quindi il linguaggio che userò sarà il più possibile preciso e chiaro, ma non eccessivamente tecnico e teorico. La prima parte del libro sarà dedicata a un breve esame della mia personale esperienza nel campo della psicoterapia, nel quale saranno riassunte le modalità pratiche di intervento, indicando come nella pratica si svolgano le sedute di psicoterapia. Saranno inoltre ricordati i principali riferimenti teorici ai quali la mia attività si è ispirata e dai quali è derivata la tecnica di intervento. La parte centrale e sostanziale del libro sarà costituita dalla descrizione del trattamento di dieci bambini con diversi problemi psicopatologici. Ho selezionato principalmente pazienti di età scolare, con disturbi d ansia, sindromi depressive, disturbi della condotta e di tipo oppositivo-provocatorio, manifestazioni somatoformi, che corrispondono alle nevrosi e ai disturbi del comportamento, considerati classicamente come gli obiettivi specifici della psicoterapia infantile. Ho escluso i casi con disturbi di tipo psicotico, da quelli propri dello spettro autistico a quelli delle forme precoci di schizofrenia, in quanto credo che rappresentino un area di intervento del tutto diversa, nella quale le modalità e gli obiettivi della psicoterapia devono essere considerati secondo prospettive nettamente differenziate. Per ogni caso viene riassunta la storia clinica, sono analizzati i motivi che hanno portato alla psicoterapia, viene riassunto l andamento delle sedute dai primi incontri fino alla fase terminale, privilegiando la descrizione dei giochi e delle fantasie espresse dal bambino insieme alle reazioni emozionali del terapeuta. Cercherò, per quanto è possibile, di filmare la storia terapeutica, con la speranza che il lettore possa partecipare con una sua personale reazione emotiva alla situazione descritta. Ogni caso rappresenta un esempio reale e vissuto, che mi auguro possa essere utile per mostrare come sia stato affrontato il disagio psichico, quale sia stata l evoluzione clinica, in che cosa consista l intervento terapeutico. 11

13 L ultima parte del libro sarà dedicata alla valutazione dei risultati clinici ottenuti, riassumendo uno studio già pubblicato in forma preliminare su una rivista specializzata. Infine sulla base delle esperienze riferite si cercherà di trarre alcune considerazioni conclusive. 12

14 L esperienza personale di psicoterapia infantile Quando circa trenta anni fa ho incominciato la mia attività di neurologo e psichiatra infantile, molte persone e in particolare molti colleghi medici mi chiedevano stupiti se i bambini presentavano davvero disturbi psichici, in che cosa consistevano e se e come si potevano curare; tali domande mi preoccupavano non poco e mi facevano pensare con molti dubbi e apprensioni al futuro della specializzazione in neuropsichiatria infantile e più in generale allo sviluppo di una disciplina dedicata allo studio e al trattamento dei disturbi psichici dell età evolutiva. La pediatria era orientata in senso fortemente organico, era interessata ai problemi dell alimentazione, del metabolismo e dell accrescimento, ai progressi della chirurgia e della farmacologia, ai primi sviluppi della genetica; si stavano aprendo allora in Italia le prime due facoltà di psicologia (a Roma e Padova) e la psicologia era decisamente attratta dall area umanistica, letteraria e pedagogica (ai giovani interessati come me alla psichiatria veniva consigliato di laurearsi sia in medicina sia in filosofia prima di dedicarsi alla psichiatria). L unico settore riconosciuto e allora in fase di espansione era costituito dalla psicoanalisi, di tipo tradizionale, legata ai modelli di Freud e di alcuni dei suoi successori, che avevano sviluppato un particolare interesse per l età infantile: A. Freud, M. Klein e D.W. Winnicott. Sembrava quindi obbligatorio per chi desiderava occuparsi di psichiatria infantile dedicarsi prima di tutto alla 13

15 psicoanalisi, diventando quindi psicoanalista, per poi applicare tale metodologia al trattamento della psicopatologia infantile. Le scuole più importanti erano quella inglese (le due scuole londinesi, quella kleiniana, la Tavistock, e quella di A. Freud, la clinica di Hampstead, erano punti di riferimento essenziali) e quella francese (ricordo tra gli altri S. Lebovici e R. Diatkine). Allo psichiatra infantile di matrice non psicoanalista restava sostanzialmente l area dell handicap mentale determinato da cause biologiche (e allora le valutazioni, sia di tipo genetico sia di tipo morfologico-cerebrale, erano ancora molto elementari). Per fuggire a tale condizionamento e per superare i limiti della psicoanalisi, molti di noi finirono per sposare in quegli anni le teorie, essenzialmente sociologiche, dell anti-psichiatria. Quindi all inizio degli anni Settanta, la psicoterapia infantile veniva considerata come una forma minore di psicoanalisi infantile; si trattava di una derivazione e una applicazione delle teorie psicoanalitiche, che da sempre e intensamente si erano occupate dello sviluppo della vita mentale del bambino. Nei decenni successivi la situazione è molto cambiata: accanto al modello psicoanalitico sono sorti e si sono imposti altri riferimenti teorici e diverse tecniche terapeutiche. Dapprima la scuola comportamentale, che è rapidamente evoluta nel modello cognitivo-comportamentale, oggi applicato anche all età infantile (F. Mancini, A. Semerari, 1990); in quel periodo, partendo dalle teorie sistemiche della Scuola di Palo Alto (G. Bateson, 1977), si sono sviluppate la teoria e la tecnica della terapia familiare, largamente applicata nell età evolutiva, ad es. nel trattamento dei disturbi della condotta alimentare (M. Selvini Palazzoli et al., 2003). Alcuni altri fondamentali contributi, fortemente innovatori, sono derivati dalla influenza esercitata sulla psicoanalisi da parte della psicologia sperimentale dello sviluppo. 14

16 Ricordo due autori per me fondamentali, che hanno molto influenzato la mia formazione: J. Bowlby e D. Stern. Bowlby ha proposto la teoria dell attaccamento, che analizza la nascita della relazione madre-bambino, partendo dal presupposto di un meccanismo primario del neonato, che lo spinge a ricercare un legame con una figura esterna, dal quale deriverà una base sicura per esplorare il mondo durante tutta la sua vita. Stern, utilizzando i principi della psicoanalisi e le ricerche sperimentali, ha descritto lo sviluppo della strutturazione della relazione interpersonale, esaminando i meccanismi biologici che consentono al bambino di passare dalla percezione di singoli stimoli (odori, rumori, immagini) alla creazione di un oggetto indipendente esterno a sé. Oggi quindi la psicoanalisi non è più l unico modello, ma convive con altre teorie e altre tecniche terapeutiche. Negli ultimi decenni, il modello teorico adottato dalla maggioranza delle scuole di psicoterapia è di tipo cognitivo. Pertanto la psicoterapia è influenzata da queste diverse impostazioni e attualmente è possibile tentare di integrare le differenti metodologie, per proporre un modello teorico e applicativo, che tenga conto dei diversi contributi. La mia formazione personale è stata influenzata dal modello psicoanalitico, mediante la frequenza di convegni, seminari e soprattutto una prolungata supervisione condotta con un esperto psicoanalista infantile; molte volte ho pensato di iniziare un percorso personale, che mi avrebbe condotto verso la professione di psicoanalista, ma non ho mai preso tale decisione e più tardi ho intrapreso una psicoterapia personale di tipo non psicoanalitico. Attualmente ho iniziato una nuova psicoterapia di orientamento cognitivo. Pertanto la mia esperienza personale si può definire come eclettica, influenzata da diversi modelli, anche se quello psicoa- 15

17 nalitico è stato a lungo prevalente. Ritengo che la metodologia da me utilizzata e qui descritta possa ritenersi come di derivazione psicoanalitica, in quanto basata soprattutto sulla libera espressione delle emozioni e dei conflitti dei bambini. Riconosco che nella sua applicazione altri modelli sono stati presi in considerazione, in particolare la teoria sistemico-familiare e più recentemente la psicoterapia di tipo cognitivo. 16