PROTOCOLLO PER L INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP
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1 ISTITUTO D ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE G. L. LAGRANGE SEZIONI ASSOCIATE ITI G.L. LAGRANGE - IPSAR G. BRERA Via A. Litta Modignani, MILANO Tel /54 Fax Commissione Handicap novembre 2009 PROTOCOLLO PER L INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP Compilazione a cura del Prof. S.re Polizzi Prof. M. Sanci
2 SOMMARIO SOMMARIO... 2 FINALITA... 3 ALCUNI RIFERIMENTI NORMATIVI... 4 Disabilità... 4 Handicap... 4 Svantaggio... 4 MODALITA DI LAVORO E DI ATTUAZIONE... 5 AZIONI PER L EFFICACIA DEL PERCORSO PERSONE DI RIFERIMENTO PREPOSTE ALL ORGANIZZAZIONE RUOLI COMPITI... 7 IL PERCORSO D ACCOGLIENZA E D INTEGRAZIONE SCOLASTICA A PARTIRE DAL PASSAGGIO DI ALUNNI DA UN ORDINE A QUELLO SUCCESSIVO... 8 Pagina 2
3 FINALITA Il protocollo è uno strumento che rappresenta e sostiene l integrazione scolastica, incentiva l azione dei diversi operatori e dei genitori, garantisce la circolarità delle informazioni. Si costituisce come un documento fondamentale per il personale scolastico ed educativo dal quale attingere informazioni sulle regole dell Istituto I.I.S. G. L. LAGRANGE e sulle modalità di stesura e di attuazione del percorso scolastico dell alunno disabile. Tale strumento è teso a promuovere fra tutte le parti, docenti, educatori, collaboratori scolastici, amministrativi, la condivisione del significato e delle modalità di attuazione dell integrazione degli alunni disabili. Sarà considerato come documento di riferimento e di confronto per tutto il personale impegnato nell azione d integrazione. Uno dei presupposti indispensabili per un lavoro di qualità, da parte di coloro che concorrono al processo d integrazione, è condividerne la finalità principale e cioè ricercare le interazioni migliori in grado di permettere al soggetto disabile di connettere le sue esperienze, passate e presenti, e di esprimere al massimo le sue potenzialità in funzione della realizzazione di un suo progetto di vita. (da Bambini, imparate a fare le cose difficili a cura del CDH di Bologna e del CDH di Modena, Erickson, 2003) Pagina 3
4 ALCUNI RIFERIMENTI NORMATIVI Costituzione della Repubblica Italiana - in particolare art. 3 e art. 34. L. 517/77 Classificazione internazionale delle menomazioni, delle disabilità e degli svantaggi esistenziali pubblicata dall O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità) nel 1980: Disabilità Definizione. Nel contesto delle conoscenze e delle esperienze sanitarie si intende per disabilità qualsiasi restrizione o carenza (conseguente a una menomazione) delle capacità di svolgere un attività nel modo o nei limiti ritenuti normali per un essere umano. Caratteristiche. La disabilità è caratterizzata da scostamenti, per eccesso o per difetto, nella realizzazione dei compiti e nell espressione dei comportamenti rispetto a ciò che sarebbe normalmente atteso. Le disabilità possono avere carattere transitorio o permanente ed essere reversibili o irreversibili, progressive o regressive. Le disabilità possono insorgere come conseguenza diretta di una menomazione o come reazione del soggetto a una menomazione fisica, sensoriale o di altra natura. La disabilità rappresenta l oggettivazione della menomazione e come tale riflette disturbi a livello della persona. Handicap Definizione. Nel contesto delle conoscenze e delle esperienze sanitarie si intende per handicap una condizione di svantaggio vissuta da una determinata persona in conseguenza di una menomazione o di una disabilità che limita o impedisce la possibilità di ricoprire il ruolo normalmente proprio a quella persona (in base all età, sesso, ai fattori culturali e sociali). Caratteristiche. L handicap riguarda il significato assunto da una situazione o esperienza individuale quando essa si scosta dalla normalità. Esso è caratterizzato dalla discrepanza fra l efficienza o lo stato del soggetto e le aspettative di efficienza e di stato sia dello stesso soggetto sia del particolare gruppo di cui egli fa parte. L handicap rappresenta pertanto la socializzazione di una menomazione o di una disabilità e come tale riflette le conseguenze culturali, sociali, economiche, ambientali che per l individuo derivano dalla presenza della menomazione e della disabiltà. Svantaggio Definizione. Proviene dalla diminuzione o dalla perdita della capacità di conformarsi alle aspettative o alle norme proprie all universo che circonda l individuo. Sentenza Corte Costituzionale n. 215 del 1987 L.104/92 Pagina 4
5 MODALITA DI LAVORO E DI ATTUAZIONE Ogni Cdc si impegna a conoscere in modo approfondito gli alunni disabili per inserirli nel contesto della classe e a formulare la programmazione sulla base dei bisogni dell alunno disabile e della classe stessa (art. 5, L104/92). Tutte le figure professionali, e ciascuna nella propria specificità di ruolo, che intervengono sul processo di integrazione dell alunno disabile, si assicurano di conoscere le informazioni inerenti la condizione psicofisica, i livelli di sviluppo raggiunti, le difficoltà incontrate ed ogni altra notizia utile alla costruzione del percorso degli alunni disabili, in modo che esso scaturisca dall integrazione delle risorse e delle competenze professionali. I docenti curricolari riconoscono e presentano l insegnante di sostegno come un collega che opera per i bisogni della classe e l insegnante di sostegno è riconosciuto dagli alunni e dalle famiglie come un docente della classe. L insegnante di sostegno coordina il percorso formativo dell alunno disabile e, in quanto docente assegnato alla classe, partecipa alla realizzazione del percorso formativo di tutti gli alunni, secondo i tempi e le modalità definiti dal Cdc; viceversa tutti i singoli componenti del Cdc partecipano alla realizzazione del percorso formativo dell alunno disabile secondo i tempi e le modalità stabilite nel P.E.I. e negli incontri di verifica con gli operatori specialisti dell A.S.L.. Tutte le figure coinvolte nel processo di formazione e di integrazione, nella propria specificità di ruolo e funzione, si riconoscono e si legittimano reciprocamente, in un ottica di corresponsabilità, poiché l apporto di ognuno è fondamentale per la costruzione di un azione coordinata tale da organizzare e valorizzare nel miglior modo le risorse. E importante realizzare, all inizio di settembre, prima dell avvio delle lezioni, un incontro con le famiglie degli alunni in ingresso nelle classi prime, per informarsi su eventuali cambiamenti avvenuti durante le vacanze e per concordare aspetti organizzativi particolari quali, per cominciare, l entrata e l uscita da scuola. E opportuno prevedere regolarmente nei C.d.C., all inizio, a metà, alla fine dell anno scolastico - o meglio nell o.d.g. di ogni consiglio - tempi informativi certi dedicati agli alunni disabili. Gli educatori co-partecipano alla progettazione e allo svolgimento del percorso. L Istituto I.I.S. G. L. LAGRANGE è tenuto a sostenere, programmare, organizzare e realizzare corsi di aggiornamento e di formazione per tutti gli insegnanti, attingendo collaborazioni dalle risorse esterne (U.S.P., ufficio H, agenzie formative del territorio,..); l I.I.S. G. L. LAGRANGE inoltre, s impegna a diffondere al proprio interno, nel modo più chiaro e capillare possibile, informazioni e materiali provenienti da corsi ritenuti importanti per l integrazione. La collaborazione tra gli insegnanti curricolari e i docenti di sostegno si attua attraverso la complementarietà degli interventi, la flessibilità e l interscambio. Queste azioni sono sostenute da una comunicazione/informazione che entrambe le parti devono mettere in campo. Nella fattispecie si ritiene utile che i docenti curricolari mettano al corrente i colleghi di sostegno sulle attività da svolgere così come gli insegnanti di sostegno coinvolgano i colleghi curricolari nei loro interventi. E bene inoltre prevedere situazioni in cui si verifichino scambi di ruoli fra i docenti specializzati nell integrazione ed i colleghi delle materie. Vista l importanza della relazione con gli altri sistemi che concorrono al processo di inclusione, si richiede la partecipazione di insegnanti curricolari agli incontri di verifica con le équipes mediche anche, in caso di mancanza di ore di programmazione, individuando dei turni e utilizzando il Fondo dell Istituto. Pagina 5
6 AZIONI PER L EFFICACIA DEL PERCORSO. I docenti si impegnano a: 1- programmare insieme secondo la delibera del Collegio dei Docenti; 2- collaborare all elaborazione e alla presentazione ai genitori dei P.D.F. e dei P.E.I.; 3- realizzare programmazioni sulla base dei bisogni degli alunni disabili e della classe; 4- approntare programmazione per livelli; obiettivi/unità di apprendimento anche per gli alunni disabili; prevedere compiti individualizzati all interno ed all esterno della classe; 5- predisporre prove di verifica individualizzate; 6- predisporre programmazioni individualizzate per ogni materia in cui si riconosca l effettivo bisogno dell alunno; 7- definire gli obiettivi, i compiti, le unità di apprendimento, le prove di verifica. L insegnante di sostegno, in accordo coi colleghi, predispone unità di apprendimento individualizzati e le relative prove di verifica solo per le discipline nelle quali presta almeno 1ora di servizio; per le altre discipline, questo compito spetta agli insegnanti curriculari. Si può convenire che le normali verifiche vengano predisposte dall insegnante curriculare col necessario anticipo, in modo da permetterne l adattamento per gli alunni disabili da parte dell insegnante di sostegno; 8- avvalersi, per la programmazione, delle osservazioni e della collaborazione degli educatori che contribuiscono alla realizzazione del percorso formativo dell alunno disabile; 9- caratterizzare il proprio intervento in modo flessibile per quanto riguarda sia l organizzazione oraria che didattica; 10- verificare periodicamente la disponibilità e la funzionalità degli spazi e degli strumenti utilizzati; 11- confrontare testi e strumenti utilizzati nei vari ordini di scuola; 12- compilare la documentazione prevista dalla normativa e dal presente protocollo (PDF, PEI, RELAZIONE FINALE) col contributo di tutto il personale coinvolto, secondo le norme, nel rispetto dei tempi indicati ed utilizzando la modulistica richiesta. Pagina 6
7 PERSONE DI RIFERIMENTO PREPOSTE ALL ORGANIZZAZIONE RUOLI COMPITI Dirigente Scolastico Funzioni strumentali Docente di sostegno Docente curricolare Personale socio educativo assistenziale Collaboratori scolastici -formazione delle classi -assegnazione docenti di sostegno -rapporti con le amministrazioni locali (Comune, Provincia, ) -raccorda le diverse realtà (enti territoriali, enti di formazione, cooperative, scuole, ASL, famiglie) -attuano un raccordo fra gli ordini di scuola -coordinano i colleghi di sostegno -promuovono l attivazione di laboratori - propongono e verbalizzano incontri, GLH, GLH operativi -partecipa alla programmazione educativa e didattica e alla valutazione -cura gli aspetti metodologici e didattici -svolge il ruolo di mediatore dei contenuti programmatici, relazionali e didattici -tiene rapporti con la famiglia, esperti ASL, operatori comunali -verbalizza incontri, riunioni; compila il proprio registro e le documentazioni previste (PDF, PEI RELAZIONI FINALI) -fa parte delle Commissioni Handicap o dei Gruppi di Lavoro, coopera per un miglioramento costante del servizio -accoglie l alunno nel gruppo classe favorendone l integrazione -partecipa alla programmazione e alla valutazione individualizzata - collabora alla formulazione del PDF e del PEI -Collabora alla formulazione di PDF e PEI -collabora con gli insegnanti per la partecipazione dell alunno a tutte le attività scolastiche e formative -si attiva per il potenziamento dell autonomia, della comunicazione e della relazione dell alunno -se necessario aiuta l alunno disabile nei servizi, negli spostamenti interni -collabora per il potenziamento dell autonomia, della comunicazione e della relazione dell alunno Pagina 7
8 IL PERCORSO D ACCOGLIENZA E D INTEGRAZIONE SCOLASTICA A PARTIRE DAL PASSAGGIO DI ALUNNI DA UN ORDINE A QUELLO SUCCESSIVO FASI TEMPI ATTIVITA ISCRIZIONE Entro la data stabilita La famiglia procede all iscrizione e fa pervenire la certificazione. PRE-ACCOGLIENZA Da febbraio a giugno Possibilità di sviluppare progetti ed attività della scuola secondaria di primo grado. Incontri con le dottoresse dell ASL. Incontri con la famiglia. Incontri con gli insegnanti della scuola di provenienza. Richieste di strumenti e di lavori di adattamento strutturali. CONDIVISIONE INFORMAZIONI ACCOGLIENZA: DALLA CONOSCENZA RECIPROCA ALL INTEGRAZIONE STESURA DEL P.D.F. Ai primi di settembre Dalla prima settimana di lezione Entro ottobre/ novembre Incontri con la famiglia dopo le vacanze per nuove informazioni ed accordi operativi (ad esempio: l entrata e l uscita dell alunno). Presentazione delle informazioni sull alunno (anche dalla D.F.) all équipe pedagogica. Avvio programmazione. Inizio dell attività educativa e didattica/relazione e comunicazione: costruzione dei rapporti personali coi compagni e con gli adulti. Orientamento negli spazi, nei tempi, nelle regole e nell organizzazione della scuola. Percorso d insegnamento-apprendimento. salvo maggiori necessità per particolari situazioni o cambiamenti. STESURA DEL P.E.I. VERIFICHE IN ITINERE CONSEGNA SCHEDE STESURA DELLA RELAZIONE FINALE Entro novembre/dicembre Al termine del primo e del secondo quadrimestre entro il termine delle lezioni/approvata in sede di scrutinio Ogni anno in tutte le sezioni e classi. Contatti telefonici ed incontri coi genitori. Incontro con le famiglie. Ogni anno in tutte le sezioni e classi. Pagina 8
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