REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO I^ SEZ. ha pronunciato la seguente SENTENZA. GALLETTI s.r.l.

Transcript

1 SEZIONE PRIMA n 3277/05 REG. DEC. REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE PER LA TOSCANA - I^ SEZ. ha pronunciato la seguente SENTENZA sul ricorso n.2580/1999 proposto da GALLETTI s.r.l. rappresentata e difesa dagli Avv.ti Giuseppe Batini, Paola Bernardo e Paolo Carrozza ed elettivamente domiciliata presso lo n 2580/1999 SG REG. RIC. studio dell Avv. Stefania Saccaridi in Firenze, Viale Lavagnini n. 45; contro il Ministero di Grazia e Giustizia, costituitosi in giudizio, rappresentato e difeso ex lege dall Avvocatura Distrettuale dello Stato di Firenze, presso i cui Uffici in Firenze, Via degli Arazzieri n.4 domicilia; e n. c. di - Paolo Ardisson s.r.l., costituitasi in giudizio, rappresentata e difesa dall Avv. Prof. Mario Chiti ed elettivamente domiciliata presso lo studio del predetto sito in Firenze, Via Zara n. 7; PER L ANNULLAMENTO

2 - del provvedimento con il quale il Ministero di Grazia e Giustizia Provveditorato Regionale della Toscana ha disposto l esclusione della Ditta ricorrente dalla partecipazione alla gara indetta dal suddetto Provveditorato per il servizio di mantenimento detenuti per il periodo per il lotto n. 28 (Istituti Arezzo, Empoli, Firenze II, Firenze Sollicciano, Pistoia, Prato) - nonché, ove occorrer possa, del Bando di gara di cui al prot del ; - di ogni altro atto presupposto, conseguente e connesso, ivi compreso l atto col quale, a seguito dell esclusione, è stata restituita alla ricorrente la busta non aperta, recante l offerta della medesima Galletti s.r.l. - nonché, per illegittimità consequenziale, dell eventuale aggiudicazione successivamente deliberata dall Amministrazione, - ed infine per la condanna dell Amministrazione al risarcimento del danno patito per la mancata ammissione alla gara ai sensi dell art. 35 del D. Lgs. n. 80/1998; Visto il ricorso con i relativi allegati; Visto l atto di costituzione in giudizio dell Amministrazione intimata e della Paolo Ardisson s.a.s.; Vista la memoria prodotta dall Amministrazione a sostegno delle proprie difese; Visti gli atti tutti della causa; Designato relatore il Consigliere Eleonora Di Santo; 2

3 Uditi alla pubblica udienza del 23 marzo 2005 i difensori delle parti; Ritenuto e considerato in fatto e in diritto quanto segue: FATTO E DIRITTO La ricorrente Galletti s.r.l. regolarmente invitata alla gara indetta dal Ministero di Grazia e Giustizia Provveditorato Regionale della Toscana alla gara per l affidamento del servizio di mantenimento detenuti per il periodo , lotto n. 28, ha impugnato il provvedimento di esclusione da detta gara nonché il bando, l atto con cui era stata ad essa restituita l offerta presentata ed il provvedimento di aggiudicazione, ed ha altresì richiesto la condanna dell Amministrazione resistente al risarcimento del danno, giusta l art. 35 del d. Lgs. n. 80 del La gara aveva ad oggetto la fornitura di pasti crudi giornalieri completi, con possibilità di affidamento di sopravvitto (generi di conforto vari che i detenuti potevano acquistare presso lo spaccio interno). La ricorrente si duole dell esclusione disposta dall Amministrazione in conseguenza del mancato possesso del certificato UNI EN ISO 9002 (prima causa di esclusione), del fatto che le attestazioni bancarie non fanno riferimento al lotto per il quale la ditta ha presentato domanda (seconda causa di esclusione) ed infine perché non risulta realizzato il fatturato identico a quello della gara (Lit ) nel triennio (terza causa di esclusione). 3

4 In relazione alla prima causa di esclusione - mancato possesso del certificato UNI EN ISO 9002 la ricorrente ha articolato sei distinti motivi di ricorso fondati su una asserita equivalenza tra la certificazione UNI EN ISO 9002 e l attestazione di autocertificazione costituita dalla produzione di un manuale di normativa igienico-sanitaria redatto in applicazione dell art. 4 del D. Lgs. n. 155 del 1997 ritenuta ben più probante di una certificazione rilasciata da istituti terzi privati (1 motivo). La ricorrente ha contestato, inoltre, che l Amministrazione abbia disposto l esclusione senza interrogarsi se il manuale di qualità ed autocontrollo presentato dovesse essere considerato equivalente a quello di cui al bando o avesse contenuti identici a quelli del manuale previsto dalle norme UNI EN ISO 9002 (2 motivo). Con il 3 motivo, la ricorrente ha contestato che l ammissione alla gara potesse essere limitata ai soli possessori del certificato UNI EN ISO 9002, assumendo che tali forme di controllo della qualità non esaurirebbero le possibili tecniche di un siffatto controllo, e sostenendo che prima di disporre l esclusione la committente avrebbe dovuto valutare se la documentazione da essa presentata fosse equivalente a quella della normativa richiamata nel bando, escludendo che possa avere rilevanza la circostanza che il possesso dell indicato certificato UNI EN ISO 9002 fosse richiesto a pena di esclusione, sul presupposto che le clausole del bando irrazionali, illogiche ed aggravanti 4

5 gli oneri dei concorrenti, sono state sempre considerate illegittime dalla giurisprudenza. Con il 4 motivo, la ricorrente ha contestato le clausole del bando assumendo che esso abbia ristretto indebitamente il numero dei partecipanti alla gara, senza alcun riferimento all interesse pubblico, imponendo ai concorrenti un aggravamento degli oneri di partecipazione in contrasto con il principio di cui all art. 1, comma 2, della legge n. 241 del Con il 5 motivo, la ricorrente ha lamentato l asserita violazione del D. Lgs. n. 155 del 1997, assumendo che solo il per cento delle Imprese italiane operanti nello specifico settore merceologico sarebbero state in possesso della certificazione di qualità in conformità alle norme UNI EN ISO 9002, mentre tutte le ditte operanti nel settore alimentare sono soggette all osservanza delle disposizioni di cui al D. Lgs. n. 155 del 1997 ed all adozione del manuale di autocontrollo di qualità ivi previsto, e concludendo che l esclusione dalla partecipazione alla gara di oltre l ottanta per cento delle Imprese che avrebbero potuto potenzialmente partecipare costituiva una grave illegittimità che pregiudicava il buon esito della aggiudicazione. Infine, con il 6 motivo di ricorso, la ricorrente ha censurato il bando per la presunta violazione del principio di legalità, assumendo che mentre l adozione del manuale di qualità e autocontrollo è legislativamente prevista dal D. Lgs. n. 155 del 1997, nessuna normativa impone alla Amministrazione pubblica per gli 5

6 appalti di forniture di beni e servizi, di limitare la partecipazione alla gara per l affidamento degli stessi alle sole ditte in possesso della certificazione UNI EN ISO * * * * * Il ricorso è infondato. Tutte le doglianze sviluppate in relazione alla prima causa di esclusione, ed innanzi richiamate, non hanno pregio. Va preliminarmente evidenziato che il D. Lgs. 26 maggio 1997 n. 155 ha attuato in Italia le direttive comunitarie concernenti l igiene dei prodotti alimentari e fa obbligo all art. 3 al responsabile dell industria, di garantire che tutte le fasi relative al prodotto alimentare (fabbricazione, confezionamento, deposito, ecc.) siano effettuate in modo igienico. Al fine di facilitare l applicazione delle misure dell innanzi ricordato art. 3, l art. 4 prevede che che possano essere predisposti manuali di corretta prassi igienica ed al comma 5 dispone che ai fini della predisposizione di tali manuali ed ai fini dell attuazione delle norme generali di igiene, le industrie alimentari possano tenere anche conto delle norme europee della serie EN 29000, ovvero ISO Emerge già dalla considerazione di tali disposizioni l insussistenza della asserita equivalenza tra il certificato di qualità UNI EN ISO 9002 ed il manuale di corretta prassi igienica di cui all art. 4 del D. Lgs. n. 155 del Questi ultimi, infatti, possono essere predisposti e, ove predisposti, possono anche tener conto delle norme ISO

7 A parte tale considerazione, si pone l ulteriore circostanza che mentre i controlli a monte del rilascio della certificazione di qualità UNI EN ISO 9002 investono tutto il sistema di qualità e l intera organizzazione aziendale, quelli previsti dal D. Lgs. n. 155 del 1997 attengono solo all igiene nelle varie fasi di trattamento dei prodotti alimentari. Inoltre, mentre ai fini della acquisizione e conservazione della certificazione di qualità UNI EN ISO 9002 è indispensabile che l Impresa si attenga a procedure predefinite dall istituto verificatore e dimostri nel tempo la propria capacità di rispettare gli standards di qualità fissati dall istituto verificatore, pena la perdita del certificato, nel caso del manuale di corretta prassi igienica si tratta di una semplice autocertificazione emessa dalla stessa Impresa e dal mancato rispetto delle prescrizioni contenute nell indicato manuale non deriva alcuna specifica sanzione. Inoltre, nel caso concreto, la ricorrente ha prodotto un manuale di corretta prassi igienica e piano di autocontrollo relativo alla mensa aziendale AGIP S.p.A. Livorno senza che vi sia alcun vincolo o impegno a seguire nell appalto de quo le medesime norme autoimposte. Ne consegue che è indubbio che il certificato di qualità UNI EN ISO 9002 abbia una valenza oggettiva ed una portata non posseduta dal manuale di autocontrollo, il che non solo esclude che quest ultimo sia equivalente al certificato UNI EN ISO 9002 ma anche che abbia la medesima valenza probante posseduta dal certificato suddetto. 7

8 In tale prospettiva la previsione del bando risulta tutt altro che illogica ed irrazionale, essendo preordinata a garantire degli standards qualitativi che non possono desumersi dal manuale di autocontrollo. Ne discende altresì che la limitazione ai soli soggetti in possesso del certificato UNI EN ISO 9002 della possibilità di partecipare alla gara risulta preordinata non già ad una ingiustificata restrizione della platea dei concorrenti (come dimostrato dal fatto che sono state prodotte nove offerte) bensì alla individuazione solo di concorrenti effettivamente idonei. E in tale prospettiva tale scelta appare funzionale ad una più puntuale tutela dell interesse pubblico. L infondatezza delle censure mosse in relazione alla prima causa di esclusione esime il Collegio dalla necessità di dover e- saminare gli altri tre motivi di ricorso (due relativi alla seconda causa di esclusione ed uno circa la terza) - che risultano inammissibili per carenza di interesse, atteso che nessun vantaggio potrebbe concretamente derivare alla ricorrente quand anche essi dovessero essere fondati - poiché il provvedimento di esclusione e gli altri provvedimenti impugnati risultano adeguatamente giustificati dalla mancanza del certificato UNI EN ISO L infondatezza del ricorso per la parte impugnatoria comporta altresì l infondatezza della domanda di risarcimento danni formulata dalla ricorrente (cfr., Cons. St., a.p., 26 marzo 2003 n.4). 8

9 Il ricorso va, pertanto, respinto. Sussistono, tuttavia, equi motivi per disporre la compensazione tra le parti delle spese di giudizio. P.Q.M. il Tribunale Amministrativo Regionale della Toscana - Sezione I, respinge il ricorso n.2580/1999 meglio indicato in epigrafe. Spese compensate. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall Autorità amministrativa. Così deciso in Firenze, in data 23 marzo 2005 dal Tribunale amministrativo regionale della Toscana in Camera di consiglio, con l'intervento dei signori: Giovanni Vacirca Giacinta Del Guzzo Eleonora Di Santo Presidente Consigliere Consigliere rel. est. F.to Giovanni Vacirca F.to Eleonora Di Santo F.to Mario Uffreduzzi - Direttore della Segreteria DEPOSITATA IN SEGRETERIA IL 13 luglio 2005 Firenze, lì 13 luglio 2005 IL DIRETTORE DELLA SEGRETERIA F.to Mario Uffreduzzi 9