Ragione Sociale UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA.

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1 Ragione Sociale UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA. Indirizzo PIAZZA D ARMI, 16 Telefono 070/ / Fax 070/ diparch@unica.it Rappresentante Legale Direttore del Dipartimento Prof. Ing. Antonello Sanna Referente per il Programma Arch. Paolo Scarpellini, Arch. Caterina Giannattasio Tipologia Università Breve Presentazione del Soggetto Proponente Operante in Sardegna Il Dipartimento di Architettura è la struttura dell Ateneo cagliaritano che comprende al suo interno i settori scientifico-disciplinari del progetto architettonico ed edilizio, della rappresentazione e della storia. In dettaglio, le quattro Sezioni del Dipartimento: 1. Architettura e città 2. Progetto e costruzione 3. Disegno e progetto 4. Storia e Conservazione includono i principali settori di ricerca dell Architettura: Architettura Tecnica Composizione Architettonica Restauro Storia Disegno Produzione edilizia. Il Dipartimento fornisce la maggior parte della docenza per due dei principali Corsi di Laurea della Facoltà di Ingegneria: Architettura delle costruzioni, Edilizia, in procinto di essere trasferiti nell istituenda Facoltà di Architettura.

2 ALTRE ATTIVITA : DOTTORATO IN INGEGNERIA EDILE: Si tratta di uno dei tre dottorati di maggior dimensione dell ateneo, in linea con il progetto di riforma teso a fare delle scuole di dottorato il fulcro del terzo livello di laurea. È dotato di un collegio dei docenti composto da 26 membri; negli ultimi tre anni dispone del seguente quadro di frequentanti: - dottorandi con borsa n 16 dottorandi senza borsa n 12 con una media di circa 8-9 dottorandi per anno. MASTER POST-LAUREA II LIVELLO: Master in recupero del patrimonio moderno (istituito nell A.A ) Master in progetto grafico per l architettura (in corso di istituzione) PRINCIPALI SETTORI E CONTRATTI DI RICERCA: 1. Recupero del patrimonio architettonico tradizionale (PRIN 40%2004, coordinamento nazionale); 2. Architettura e citta (PRIN 40%2004, coordinamento di sede); 3. Disegno e progetto (PRIN 40%2004, coordinamento di sede); 4. Censimento e recupero dell archeologia industriale (convenzione ras 2004) 5. Consulenza scientifica al museo italiano del carbone ( comune di Carbonia) 6. Consulenza a programmi di riqualificazione ( ) 7. Programmi di edilizia sostenibile ( ) RICERCHE IN CORSO DI SVOLGIMENTO: 1. Architetture per il turismo 2. Nuovi criteri per l architettura del paesaggio; Ecologia del paesaggio e Progettazione urbana- Casi di studio nel contesto regionale 3. Ricostruzione della città; ricostruzione del paesaggio in area urbana 4. Le infrastrutture in area urbana 5. Geometria interattiva e processo progettuale 6. Glocal - Territori a densità variabile-infrastrutture e elementi lineari 7. Architetture per le aree di margine e stati di transizione 8. Sperimentare e tipizzare-sistemi aperti per la prefabbricazione sensibile 9. Qualità dell abitare, del progettare, del costruire 10. Il coordinamento degli interventi urbanistici - Programma di riqualificazione dei centri urbani 11. Il progetto della cultura come opportunità di riqualificazione urbana 12. Spazi interattivi per la comunicazione

3 Programma di Inserimento Lavorativo Obiettivi Il programma si pone come obiettivo lo sviluppo e la sperimentazione di ricerche già avviate in sede di dottorato di ricerca, per la definizione di Criteri e metodi di catalogazione e monitoraggio della vulnerabilità dell edilizia storica in Sardegna (materiali e sistemi costruttivi) e per la definizione delle soluzioni operative volte alla sua conservazione. Partendo da un approccio scientifico in linea con le più aggiornate risultanze degli studi condotti a livello nazionale ed internazionale, e in coerenza con quanto elaborato in questi anni dal dipartimento di Architettura dell Università di Cagliari, l attività prevista mira a rispondere a tre principali obiettivi: - elaborare un catalogo tematico informatizzato degli ambiti storici di impianto omogeneo della Sardegna che raccolga e completi organicamente gli studi di settore già compiuti in merito e rappresenti un utile strumento di riferimento per la progettazione e la pianificazione in contesti storici. Il catalogo, allineato con gli standard e i requisiti tecnocnologici definiti dalle normative nazionali e dalle sperimentazioni compiute in altri ambiti geografici, dovrà tener conto dei sistemi costruttivi, dei materiali costituenti, delle finiture e degli apparati decorativi tradizionali e singolari presenti nell architettura sarda. Il problema della documentazione nell ambito della conservazione è reso complesso dalla necessità di conservare e consultare il patrimonio di informazioni in continuo accrescimento e di correlare l analisi storico-archivistica con quella tecnico-scientifica le quali, di solito, sono condotte in maniera del tutto autonoma e separata, rendendo estremamente difficile la necessaria integrazione tra i diversi apporti conoscitivi. La correlazione tra dati eterogenei, quali fonti documentarie e rilevamenti tecnici, consentirà di rendere disponibili agli operatori tutte le informazioni che riguardano il manufatto oggetto di studio; - delineare il quadro delle principali patologie di degrado dei manufatti e definire le tecniche operative di diagnostica e di intervento compatibili con la conservazione del manufatto stesso (minima invasività, massima reversibilità). - giungere alla definizione di un sistema informativo georeferenziato attraverso cui esercitare il controllo puntuale e il monitoraggio, costantemente aggiornabile, circa lo stato di conservazione e di rischio del patrimonio edilizio in questione. Questo consente di passare dal tradizionale concetto statico di catalogo a quello più direttamente operativo di uno strumento di programmazione, qual è la carta del rischio, in grado di vagliare e gestire le priorità di intervento sul territorio in funzione del reale stato di rischio dei manufatti. L intervento di manutenzione tempestivo e continuativo, in luogo dei grandi interventi di restauro, consente, infatti, di rallentare i processi di degrado, con conseguente riduzione dei costi ed ottimizzazione degli investimenti (criterio del minimo intervento). Contestualmente, la verifica della condizione d uso degli edifici consentirà di monitorare la compatibilità delle funzioni e di incentivare la valorizzazione culturale e turistica del costruito storico. Tale percorso risponde a reali necessità manifestate dagli Enti preposti alla tutela a livello regionale e locale (Soprintendenze, Regione, Provincia, Comuni), fornendo un concreto strumento di supporto alla gestione della tutela e alla definizione e controllo degli interventi. In questo modo, pone le basi per garantire la conservazione, non solo degli episodi architettonici emergenti, ma soprattutto della cosiddetta architettura minore che, nella maggior parte dei casi, nonostante sia testimonianza irripetibile di cultura materiale, è quella maggiormente compromessa, proprio a causa della mancanza di opportuna conoscenza. L affinamento di metodiche direzionate in tal senso consente altresì di formare una figura specializzata sotto il profilo scientifico e operativo capace di garantire un utile apporto nell ambito delle istituzioni pubbliche e di

4 ricerca, nonché come formatore in ambito tecnico-professionale e consulente in materia di restauro e conservazione dei beni architettonici. Attività Previste Le attività previste per il raggiungimento degli obiettivi si articolano in: - percorso di ricerca ed elaborazione individuale; - confronto e verifica dei risultati raggiunti e pianificazione delle attività con i referenti della ricerca; - supporto alle attività didattiche dei corsi e laboratori di Restauro in affiancamento al corpo docente; - partecipazione a seminari e corsi di formazione inerenti la ricerca; - attività (con cadenza annuale) di diffusione dei risultati conseguiti attraverso l organizzazione di giornate di studio o mediante pubblicazioni tematiche. Risultati Attesi In accordo con gli obiettivi sopra descritti, i risultati attesi dall attivazione della ricerca in oggetto comprendono i diversi aspetti connessi con le finalità dell istituzione universitaria di sondare nuovi campi della sperimentazione, fornire strumenti in grado di risolvere problemi concreti e formare professionalità in grado di inserirsi con competenza nel mondo del lavoro. Nel caso specifico, ci si attende di raggiungere una conoscenza del patrimonio edilizio che utilizzi, accanto ai sistemi tradizionali, anche metodologie ancora poco diffuse in Sardegna, tra cui l indagine archeometrica e stratigrafica degli elevati e alcune tecniche di lettura strumentale e di diagnostica finalizzata all intervento sul costruito. Infatti gli apparati murari sardi presentano caratteristiche dimensionali degli elementi e tessiture con proporzionalità relazionabili alle rispettive fasi cronologiche di pertinenza, aprendo la strada verso futuri approfondimenti nell ambito della cronotipologia. Dal confluire delle informazioni eterogenee nella banca dati elaborata, ci si attende di ottenere uno strumento utile, non solo ai fini dell archiviazione, ma soprattutto alla gestione e alla consultazione delle informazioni acquisite, consentendo di effettuare, non solo letture verticali, ma anche raffronti tra un vasto numero di edifici, correlando dati di differente origine, quali consistenze materiche e inquadramenti cronologici. Come conseguenza della sperimentazione di un tale sistema informativo utilizzabile dalle pubbliche amministrazioni quale attivo strumento di programmazione e di pianificazione, ci si attende una più razionale definizione delle priorità degli interventi su scala territoriale secondo i diversi gradi di urgenza, in modo tale da privilegiare come prassi la manutenzione continua, onde evitare di arrivare a interventi più pesanti ed impegnativi, sia sul piano della conservazione del manufatto che dal punto di vista economico. Al termine del percorso, la professionalità formata grazie al programma proposto, potrebbe trovare inserimento all interno della struttura universitaria o costituire un supporto qualificato in altre sedi tecnicoprofessionali.

5 Piano di Lavoro Il lavoro si articola nelle seguenti fasi: - scelta dell area geografica da considerare quale/i territorio/i campione per la definizione delle metodologie di indagine del patrimonio edilizio; - ricognizione del patrimonio documentario disponibile e dello stato dell arte in materia e definizione delle categorie di indagine; - integrazione dei dati non disponibili mediante rilievo diretto correlato dall analisi ed annotazione dei caratteri costruttivi, morfologici e materici che contraddistinguono il tessuto edilizio del sistema territoriale prescelto; - annotazione delle principali patologie di degrado riscontrate suddivise per sistema costruttivo e relativo materiale costitutivo; - elaborazione del sistema informativo territoriale per l archiviazione dei dati rilevati; - definizione degli indicatori per il monitoraggio dello stato di conservazione del patrimonio edilizio ed elaborazione del sistema informativo di gestione del dato rilevato; - definizione di tecniche operative non invasive per l indagine strumentale diretta sui manufatti (strutture e finiture); - definizione delle soluzioni operative di intervento manutentivo e di restauro volte alla conservazione del patrimonio. Numero di borse per piano: 1 Piano di Inserimento Lavorativo Titolo: Dalla catalogazione alla Carta del Rischio: criteri e metodi per il monitoraggio, la gestione e la programmazione strategica degli interventi di conservazione e valorizzazione dell edilizia storica in Sardegna. Obiettivi Formativi La tipologia e la modalità di attuazione del programma proposto consentono di orientare le esperienze compiute dal candidato durante il percorso di laurea e di alta formazione come dottorati di ricerca e/o scuole di specializzazione, verso l acquisizione di strumenti di speculazione scientifica mirati alla soluzione di problematiche complesse reali di supporto ai diversi soggetti operanti nel settore di ricerca considerato. Pertanto, l obiettivo formativo principale è quello di raggiungere un livello autonomo di analisi delle problematiche iniziali, gestione di un programma di ricerca e autovalutazione critica dei risultati raggiunti. In ambito strettamente nozionistico, tale obiettivo formativo si completa con il raggiungimento di conoscenze ed elaborazioni personali originali.

6 Obiettivi Professionali Obiettivo professionale specifico del programma è quello di formare una figura in grado di pianificare e gestire con competenza i processi di documentazione e diagnostica finalizzata al progetto di monitoraggio, conservazione e valorizzazione del patrimonio architettonico sardo. Tali competenze potranno trovare applicazione in diversi contesti regionali laboratori e strutture di ricerca pubblici o privati, corsi di formazione professionale per operatori del settore. Piano Analitico delle Attività Formative e Professionali Attività formative Attività Professionali Prima annualità Partecipazione a corsi ed attività didattiche in materia di rilevamento, catalogazione e GIS. Scelta dell area geografica da considerare quale/i territorio/i campione per la definizione delle metodologie di indagine del patrimonio edilizio. Partecipazione a corsi di apprendimento di una lingua straniera. Ricognizione, raccolta e catalogazione della patrimonio documentario disponibile e dello stato dell arte in materia al fine di riordinare la conoscenza pregressa e di individuare nuovi dati documentari: documentazione bibliografica, archivistica, iconografica e cartografica e definizione delle categorie di indagine. Seconda annualità Partecipazione a corsi ed attività didattiche in materia di tutela e gestione del territorio, manutenzione programmata e management dei beni culturali. Partecipazione a corsi di apprendimento di una lingua straniera. Attivazione di una campagna di censimento sistematico e georeferenziazione, rilievo diretto geometrico e tematico (costruttivi, morfologici e materici, stato di conservazione, patologie ricorrenti..) ad Integrazione dei dati non disponibili Elaborazione del sistema informativo territoriale per l archiviazione dei dati rilevati. Definizione degli indicatori per il monitoraggio dello stato di conservazione del patrimonio edilizio ed elaborazione del sistema informativo di gestione del dato rilevato Definizione di tecniche operative non invasive per l indagine strumentale diretta sui manufatti (strutture e finiture) Definizione delle soluzioni operative di intervento manutentivo e di restauro volte alla conservazione del patrimonio

7 Requisiti Professionali Richiesti I potenziali candidati devono possedere i seguenti requisiti e competenze obbligatorie: Titolo di studio: - Laurea quinquennale in Ingegneria Civile Edile o Laurea in Architettura Comprovate e documentate competenze: - Aver effettuato attività di ricerca sulla catalogazione dei beni culturali - Ottima conoscenza software per banche dati (access o similari) Al fine della valutazione dei candidati sarà utilizzata la seguente griglia di valutazione dei titoli: TITOLO PUNTEGGIO Dottorato di Ricerca in discipline del Restauro e Conservazione 10 punti Periodi di attività di ricerca (con contratto subordinato di lavoro a tempo determinato) condotte presso le università sarde od altri centri di ricerca pubblici e privati. Altri corsi di specializzazione (saranno valutate le annualità concluse) Attività didattiche riconosciute a qualsiasi livello Colloquio 3 punti/anno con un tetto massimo di 6 punti 2 punti/anno + 4 punti per tesi conseguita, con un tetto massimo di 8 punti 1 punto per ogni incarico risconosciuto fino a 4 punti Da 1 a 12 punti Il colloquio sarà finalizzato all approfondimento delle conoscenze ed attività svolte dal candidato e dichiarate nel curriculum vitae presentato e alla valutazione degli aspetti motivazionali e della predisposizione alla ricerca del candidato. Piano di Valorizzazione Professionale del Beneficiario Secondo quanto stabilito nel bando al punto il soggetto proponente di tipo a) non è prevista la presentazione del piano di valorizzazione professionale. Tuttavia è di interesse dell Università la possibilità di un inserimento stabile o quantomeno continuativo del soggetto formato nelle attività didattiche e di ricerca dell Ateneo. Ci si auspica ragionevolmente di poter supportare successivamente la ricerca attraverso contratti a progetto finanziati con risorse provenienti da soggetti pubblici e/o privati. Durata del Piano di Inserimento Lavorativo (mesi) Biennale (24 mesi)

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