"ASCOLTATEMI ASCOLTATEVI ASCOLTIAMOCI
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1 "ASCOLTATEMI ASCOLTATEVI ASCOLTIAMOCI Genitorialità e sviluppo affettivo A cura della dr.ssa Nadia Badioli
2 COS E LA GENITORIALITA Funzione complessa che incorpora sia aspetti individuali sia aspetti di coppia Funzione processuale in quanto non è immutabile ma evolve nel tempo e si adatta allo sviluppo del bambino e al periodo del ciclo di vita della famiglia
3 COS E LA GENITORIALITA CONCEZIONE PSICOPEDAGOGICA: processo attraverso il quale si impara a diventare genitori capaci di prendersi cura dei figli e di rispondere in modo sufficientemente adeguato ai loro bisogni che sono diversi nelle diverse fasi di sviluppo
4 COS E LA GENITORIALITA CONCEZIONE PSICOLOGICA Considera la genitorialità come parte fondante della personalità di ogni persona. Prima ancora di essere considerata un fare, la genitorialità è uno spazio mentale che inizia a formarsi nell infanzia, quando a poco a poco interiorizziamo i comportamenti dei nostri genitori, i loro desideri, aspettative, messaggi verbali e non-verbali, ecc.
5 GENITORIALITA E con l evento reale della nascita di un figlio che si attiva in modo particolare e molto intenso questo spazio psichico rimettendo in circolo pensieri e fantasie legati al proprio essere stati figli. Prendersi cura di un figlio non è una capacità innata o istintiva ma è connessa invece agli aspetti affettivi, cognitivi e relazionali del genitore e richiede una riorganizzazione del rapporto di coppia. Per comprendere la complessità e la vastità del concetto di genitorialità, possiamo analizzare le sue funzioni, ovvero i suoi modi di esprimersi
6 LE FUNZIONI GENITORIALI PROTETTIVA REGOLATIVA AFFETTIVA NORMATIVA PREDITTIVA TRIADICA DIFFERENZIALE TRANSGENERAZIONALE
7 FUNZIONE PROTETTIVA Consiste nell offrire cure adeguate ai bisogni del bambino Risponde al bisogno di protezione e sicurezza determina quindi il legame di attaccamento e la capacità di percepire l altro come base sicura
8 FUNZIONE REGOLATIVA Capacità di aiutare il bambino a percepire e regolare i propri stati emotivi Capacità quindi di organizzare risposte comportamentali adeguate Può avere un funzionamento: iperstimolante: risposte intrusive che non danno tempo al bambino di segnalare i suoi bisogni o i suoi stati emotivi (anticipazione) ipostimolante: mancanza o ritardo di risposte inappropriata: tempi di risposta non in sincronia con il bambino Carenze in tali funzioni, a partire dalle prime fasi dello sviluppo, implicano una: - difficoltà nella distinzione tra mondo interno e mondo esterno; - difficoltà nel riconoscimento della propria condizione affettiva e di quella dell altro; - difficoltà nella costruzione della rappresentazione di sé e degli altri.
9 FUNZIONE AFFETTIVA Capacità di sintonizzazione affettiva, cioè di entrare in risonanza emotiva con l altro capacità di trasmettere affetti vitali che consistono in gesti, abitudini, frasi e parole che contengono al loro interno una dimensione relazionale affettiva Riconoscersi nell altro senza esserne inglobato L interazione con il mondo degli adulti infatti è guidata in modo principale dalla ricerca di emozioni positive da condividere
10 FUNZIONE NORMATIVA Capacità di dare dei limiti, una struttura di riferimento, una cornice che corrisponde al bisogno fondamentale del bambino di vivere dentro una struttura di comportamenti coerenti Riflette l atteggiamento genitoriale di fronte alle norme, alle istituzioni, alle regole sociali
11 FUNZIONE PREDITTIVA Capacità di prevedere il raggiungimento della tappa evolutiva imminente, di intuire e facilitare lo sviluppo del bambino Capacità di cambiare modalità relazionali con il crescere del bambino e con l espandersi del suo mondo e delle sue competenze
12 FUNZIONE TRIADICA Capacità dei genitori di avere tra loro un alleanza cooperativa fatta di sostegno reciproco e capacità di lasciare spazio all altro Capacità del genitore di vedere il bambino dentro una relazione dove esiste un terzo. La presenza del terzo dà al bambino un orizzonte più aperto dove collocarsi e offre al bambino maggiori possibilità di adattamento e interazione. Permette al bambino di uscire dal rapporto simbiotico con la madre
13 FUNZIONE DIFFERENZIALE Capacità della coppia genitoriale di esprimere le due modalità fondamentali di relazione: - Maternalità: cura e accoglienza - Paternalità: protezione della diade madrebimbo e confronto con la norma e il mondo esterno Nel genitore sono presenti entrambe le modalità ma non è possibile sostituirsi all altro All interno di una coppia genitoriale entrambe le funzioni devono essere presenti per permettere un gioco relazionale sano
14 FUNZIONE TRANSGENERAZIONALE Funzione che rimanda ai rapporti tra le generazioni Immissione del figlio dentro la storia della propria famiglia Consapevolezza del continuum generazionale in cui si inserisce la nascita Come si collocano i genitori dentro le rispettive storie familiari? Come si colloca la nascita dentro quel particolare momento della storia generazionale?
15 Queste funzioni non sono necessariamente sequenziali ma compresenti e si devono adattare alle diverse fasi dello sviluppo del bambino
16 FUNZIONE PATERNA Sostegno alla compagna Protezione della diade madre-bambino Prevenzione della depressione Introduce l istanza di separazione per aiutare il figlio nel suo percorso di individuazione Tutela la coppia coniugale dalle ingerenze dei compiti genitoriali
17 SVILUPPO AFFETTIVO Percorso attraverso il quale il bambino impara ad instaurare rapporti sociali significativi con gli altri La triade madre-padre-bambino rappresenta la matrice dello sviluppo affettivo. i genitori rappresentano il primo ambiente del bambino, in particolare la madre
18 PRIMO ANNO DI VITA Durante i primi mesi il bambino non distingue ciò che è dentro da ciò che è fuori di lui È immerso nelle sensazioni che provengono sia dal mondo interno che da quello esterno che lo attraggono e insieme lo intimoriscono Il bambino non mostra particolari preferenze per uno degli adulti che lo circondano Verso tre mesi comincia a manifestare una certa preferenza nei confronti di chi si prende cura di lui
19 Intorno al settimo mese comincia a formarsi il legame di attaccamento, inizialmente esclusivo verso una sola persona, generalmente la madre che diventa: IL RIFERIMENTO SOCIALE: in presenza di una situazione sconosciuta il bambino osserva il volto della figura di riferimento per cercare di capire se sia il caso o no di rischiare. Il bambino si serve cioè di questa figura come di una base d appoggio per le sue esplorazioni e le sue prime avventure sociali queste prime esperienze rassicuranti sono necessarie per lo sviluppo del sentimento di fiducia che permette al bambino di imparare a tollerare un certo grado di frustrazione di non immediata soddisfazione delle proprie richieste
20 SECONDO ANNO DI VITA Nell'educazione del bambino subentrano aspettative e richieste da parte degli adulti come per esempio norme di comportamento, educazione alla pulizia, nell alimentazione, nel sonno.. Tutto ciò provoca un opposizione da parte del bambino nei confronti degli adulti: è il primo tentativo di provare la sua autonomia dagli adulti. Sperimenta l esperienza del controllo, emerge la volontà
21 3 4 5 ANNI: ETA PRESCOLARE Interagisce con più figure significative Si arricchisce la sua rete relazionale e quindi inizia a sperimentare il timore dell altro, dell essere escluso Inizia a sentire i primi impulsi verso la differenziazione dalle figure significative pur avendo ancora un forte bisogno di protezione Il bambino uscirà da questa fase rinunciando al possesso esclusivo sui genitori e interiorizzando i loro modelli, il sistema dei valori, i divieti. Il bambino ha rafforzato la sua autonomia
22 6 11 ANNI mostra interesse per altre figure fuori dalla famiglia: coetanei, insegnanti.. interesse per attività che siano socialmente condivise e apprezzate comincia a riconoscere ed usare le proprie risorse perché sente che non ha più bisogno di dipendere esclusivamente.
23 COSA CONDIZIONA LO SVILUPPO AFFETTIVO? il comportamento dei genitori, in modo specifico quello della madre nei primi anni di vita l'atteggiamento di accettazione o di rifiuto dell'ambiente la possibilità di sperimentare esperienze sociali positive.
24 FATTORI IN GIOCO IN QUESTO PROCESSO il bambino con i suoi dati costituzionali di partenza lo sviluppo delle competenze cognitive necessarie alla interiorizzazione delle esperienze vissute l'ambiente e il suo influsso educativo.
25 PROMUOVERE LO SVILUPPO SIGNIFICA Aiutare i figli ad avere una maggiore consapevolezza di sé, delle proprie capacità e risorse, a saperle utilizzare, esprimere, controllare, a saper vivere e condividere con gli altri. Ciò avviene integrando: - educazione normativa in cui il compito del genitore è quello di trasmettere norme e regole - educazione affettiva in cui il genitore, anche e soprattutto tramite l esempio, deve cercare di insegnare la gestione delle relazioni interpersonale.
26 Un figlio deve trovare la propria strada per crescere La trova soprattutto quando l adulto è con lui. Si può stare assieme al proprio figlio in tanti modi: - Al suo posto. Si vive quasi letteralmente al posto del figlio. Ogni sua difficoltà è nostra,ogni rimprovero che viene fatto a lui è come fosse rivolto a noi. Se gli viene rivolta una domanda,rispondiamo noi;
27 - Dentro di lui. Occupiamo tutto il suo spazio vitale con la nostra presenza ( anche molto affettuosa); controlliamo (per paura che gli possa succedere qualcosa di doloroso) ogni suo movimento e ogni suo pensiero; - Sotto di lui. Il bambino è il nostro tiranno. Appena proferisce parola siamo da lui a al suo immediato servizio; - Sopra di lui. Non ci interessa il punto di vista del bambino. Deve imparare ad accettare il nostro, perché lui è piccolo e non sa. Non ascoltiamo/accettiamo le sue ragioni;
28 TUTTI QUESTI MODI NON RAPPRESENTANO L ESSERE CON UN FIGLIO E NON LO AIUTANO A CRESCERE: non c è tra noi e lui quello spazio indispensabile perché possa individuarsi come persona separata e capace. Per essere con lui è necessario saperlo ascoltare, provare a mettersi nei suoi panni, provare a sentire ciò che sta sentendo/vivendo, per poi tornare nei nostri panni per dare loro quella comprensione, quel contenimento, quella fermezza necessari a fabbricare le loro armi
29 Abbiamo quindi visto quanto sia complesso crescere e quanti traguardi deve affrontare il bambino, Cosa accade quindi nel periodo prescolastico?
30 VARIABILI IN GIOCO Paura della separazione con possibili regressioni nelle aree: -sonno - alimentazione - controllo sfinterico - rapporto con fratelli - processo di socializzazione
31 Regressioni momentanee fisiologiche, permettono al bambino di conoscersi, prendere le misure con sé e con il mondo, ora diverso, intorno a lui È necessario che il bambino e i genitori riescano ad affrontare con serenità il processo della separazione: entrambi si devono inserire a scuola, non solo il bambino come erroneamente si potrebbe ritenere, occorre che entrambi siano disponibili a lasciar entrare all interno della diade il nuovo sistema: la scuola, le nuove figure di riferimento, la nuova organizzazione logistica Il bambino ce la farà se ce la faranno i suoi genitori (Brazelton) In questo momento più che mai è essenziale il sostegno dei genitori che non può prescindere da un efficace comunicazione con la scuola
32 Un buon inserimento e una buona permanenza a scuola presuppongo: Non trasmettere al bambino i propri dubbi Non insistere sul fatto che ormai è diventato grande Non fare ricatti Non farsi ricattare Evitare il confronto con gli altri bambini Accoglienza nel pianto e nella protesta
33 Quando il bambino fa i capricci Stabilire regole valide applicandole a seconda dell età Mostrarsi chiari e decisi Affrontare con serenità e fermezza il pianto Non cercare un rapporto alla pari con il bambino Creare spazio e tempo in cui il bambino possa giocare anche da solo Insegnare l attesa Insegnare a rispettare tempi e esigenze altrui
34 IN CONCLUSIONE per quanto riguarda il ruolo dei genitori, è necessario individuare come punto di partenza, la consapevolezza che sono loro, e il tipo di relazione che riescono a instaurare con i propri figli, a trasmettere la capacità di muoversi nel mondo sociale, la disponibilità, la sensibilità e il rispetto.
35 I figli sono come aquiloni I figli sono come gli aquiloni, passi la vita a cercare di farli alzare da terra. Corri e corri con loro fino a restare tutti e due senza fiato Come gli aquiloni, essi finiscono a terra e tu rappezzi e conforti, aggiusti e insegni. Li vedi sollevarsi nel vento e li rassicuri che presto impareranno a volare. Infine sono in aria: gli ci vuole più spago e tu seguiti a darne. E a ogni metro di corda che sfugge dalla tua mano il cuore ti si riempie di gioia e di tristezza insieme. Giorno dopo giorno l aquilone si allontana sempre più e tu senti che non passerà molto tempo prima che quella bella creatura spezzi il filo che vi unisce e si innalzi, come è giusto che sia, libera e sola. Allora soltanto saprai di avere assolto il tuo compito. Erna Bombeck
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