Il recepimento delle direttive comunitarie

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1 SICUREZZA DEGLI IMPIANTI IGIENE E SICUREZZA I metodi per la progettazione, la costruzione, le prove e la marcatura sono specificati nella norma EN Direttive ATEX: adempimenti e certificazione per gli apparecchi e gli impianti non elettrici di Marzio Marigo, Ingegnere Pordenone Uno degli obblighi del datore di lavoro è quello di classificare le zone a rischio di esplosione presenti negli ambienti di lavoro secondo quanto disposto dalle norme tecniche CEI EN e CEI EN e di adottare, quindi, le opportune misure di prevenzione e protezione dal rischio, utilizzando apparecchiature elettriche e non con particolari requisiti che le rendano idonee alle atmosfere potenzialmente esplosive. L ordinamento legislativo in materia, rappresentato per la maggior parte dal D.P.R. 23 marzo 1998, n. 126, e dal decreto legislativo 12 giugno 2003, n. 233, di recepimento, rispettivamente, delle direttive europee nn. 94/9/CE e 99/92/CE (direttive ATEX), fornisce sia i requisiti di sicurezza di queste apparecchiature, con il primo decreto, sia le prescrizioni minime necessarie per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori esposti alle atmosfere potenzialmente esplosive, con il secondo. Il recepimento delle direttive comunitarie n. 94/9/CE e n. 99/92/ CE (inquadrate nell ordinamento legislativo nazionale rispettivamente con il D.P.R. n. 126/1998 e il D.Lgs. n. 233/2003) ha posto in capo ai datori di lavoro e ai fabbricanti e/o progettisti di apparecchiature utilizzate in atmosfere esplosive (ATEX) una serie di nuovi adempimenti in materia di sicurezza. I primi, infatti, hanno l obbligo di classificare le zone a rischio di esplosione presenti negli ambienti di lavoro della propria attività produttiva [1] secondo quanto indicato dalle norme tecniche CEI EN (gas e vapori) e CEI EN (polveri). La predisposizione delle conseguenti misure tecniche di prevenzione e protezione deve concretizzarsi nell adozione di apparecchiature (elettriche e non elettriche) conformi all allegato XV-ter, D.Lgs. n. 233/ D altro canto, i fabbricanti (o i loro mandatari nella Comunità Europea) sono tenuti a immettere sul mercato solo apparecchiature che soddisfano particolari requisiti di affidabilità contro lo scintillio (causa di deflagrazione in presenza di ATEX) secondo i criteri riportati in tabella 1 a pag. successiva. A questo proposito si constata la presenza, nel panorama italiano, di una situazione particolarmente frammentata. Mentre infatti da un lato le apparecchiature elettriche funzionanti in ATEX dovute a gas e vapori possiedono una lunga tradizione di affidabilità legata principalmente alla conformità al corpo normativo prodotto dal Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI), dall altro è richiesta la marcatura conforme alla direttiva n. 94/9/CE anche per tutte le apparecchiature non elettriche operanti in ATEX dovute a polveri. In quest ultimo caso, nonostante il notevole lavoro realizzato dal comitato CEN/ TC 305, le norme tecniche armonizzate alle quali il fabbricante di questi apparecchi può far riferimento sono poche e, in alcuni casi, ancora allo stadio di progetto (pren). Verranno approfondite, quindi, le problematiche connesse a questo specifico problema (conformità e marcatura per apparecchiature non elettriche operanti in ATEX polvere/aria) fornendo anche utili riferimenti progettuali per la realizzazione delle tipologie di impianti più comuni diffuse nel nostro tessuto produttivo. Le apparecchiature non elettriche usate in ATEX Il D.P.R. n. 126/1998 si applica a tutti gli apparecchi e ai sistemi di [1] In sintesi, gli obblighi posti in capo al datore di lavoro e stabiliti dal D.Lgs. n. 233/2003 sono i seguenti: classificare le zone a rischio di esplosione (Allegato XV-bis); valutazione dei rischi di esplosione (art. 88-5); adozione di apparecchiature sicure contro il rischio di esplosione (Allegato XV-ter); redazione del documento sulla protezione contro le esplosioni (art. 88-9); denuncia e verifica periodica delle installazioni elettriche (art ); adozione di provvedimenti gestionali (artt. 88-6, 88-7, 88-8, Allegato XV-quater). 74

2 IGIENE E SICUREZZA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI Relazione tra categoria dell apparecchiatura e livello di protezione TABELLA 1 Categoria dell apparecchiatura (Gruppo II) [1] Livello di protezione 1G, 1D In caso di guasto di uno dei mezzi di protezione, il livello di sicurezza è garantito da almeno un secondo mezzo di protezione. Inoltre il livello di sicurezza è garantito anche se si manifestano due anomalie indipendenti l una dall altra. 2G, 2D Il livello di sicurezza è garantito anche in presenza di anomalie ricorrenti o di difetti di funzionamento dei prodotti di cui occorre abitualmente tener conto. 3G, 3D Il livello di sicurezza è garantito nel funzionamento normale. [1] Il D.P.R. n. 126/2003 suddivide le apparecchiature in due principali gruppi. Gli apparecchi del gruppo I sono destinati a essere utilizzati in sotterraneo nelle miniere, mentre gli apparecchi del gruppo II sono destinati a essere utilizzati in superficie. protezione destinati a essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva. Rientrano nel campo di applicazione del regolamento anche i dispositivi di sicurezza, di controllo e di regolazione impiegati al di fuori di atmosfere potenzialmente esplosive, al fine di evitare i rischi di esplosione. Appartengono, pertanto, al campo di applicazione: l gli apparecchi, sono le macchine, i materiali, i dispositivi fissi o mobili, gli organi di comando, la strumentazione e i sistemi di rilevazione e di prevenzione che, da soli o combinati, sono destinati alla produzione, al trasporto, al deposito, alla misurazione, alla regolazione, alla conversione di energia, al trattamento di materiale e che, a causa delle potenziali sorgenti di innesco che sono proprie, rischiano di provocare un esplosione. Le linee guida della Commissione delle Comunità Europee forniscono un utile strumento (si veda la tabella 2 a pag. successiva) per definire se un apparecchio ricade sotto il campo di applicazione della direttiva; l i sistemi di protezione, sono i dispositivi, incorporati negli apparecchi o separati da essi, diversi dai componenti degli apparecchi sopra definiti, la cui funzione è quella di arrestare le esplosioni o circoscrivere la zona da esse colpita, se immessi separatamente sul mercato con funzioni autonome; l i componenti, sono i pezzi essenziali per il funzionamento sicuro degli apparecchi e dei sistemi di protezione, privi, tuttavia, di funzione autonoma. Sono, inoltre, compresi nel campo di applicazione della direttiva anche i veicoli destinati a essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva. Il regolamento prevede, altresì, molte esclusioni tra le quali: l apparecchiature mediche destinate a essere utilizzate in ambiente medico; l apparecchi e sistemi di protezione quando il pericolo di esplosione è dovuto alla presenza di esplosivi o di materie chimiche instabili; l apparecchi di uso domestico dove l atmosfera esplosiva può essere provocata solo da fughe di gas; l dispositivi di protezione individuale; l navi marittime e unità mobili off-shore, nonché tutte le attrezzature utilizzate a bordo; l mezzi di trasporto di merci e persone. I metodi di base per la progettazione, la costruzione, le prove e la marcatura delle apparecchiature non elettriche destinati a essere utilizzati in ATEX sono specificati nella norma EN mentre la metodologia di valutazione dei rischi di ignizione, già presente al paragrafo 5.2 della norma citata, si può realizzare anche attraverso il progetto di norma armonizzata pren (utile nel caso di apparecchiature miste elettriche/non elettriche). Dall analisi dei rischi discendono le misure di sicurezza che, per le apparecchiature non elettriche di gruppo II, si sviluppano attraverso misure preventive, protettive e di isolamento. Le misure preventive si possono ricondurre alle seguenti modalità di protezione contro l accensione: l evitare che la sorgente di ignizione abbia luogo (sicurezza costruttiva c - EN , sicurezza intrinseca g - pren ); l evitare che la sorgente di ignizione diventi efficace (controllo delle sorgenti di ignizione b - EN ); l prevenire il contatto tra l ATEX e la sorgente di ignizione (immersione in liquido k - EN , pressurizzazione p - pren , respirazione limitata fr ); l contenere l esplosione e prevenire la propagazione delle fiamme (prova di esplosione d - EN , dispositivi di arresto di fiamma - EN 12874). Si noti che, a tutt oggi, non risulta ancora pubblicata, nemmeno 75

3 SICUREZZA DEGLI IMPIANTI in versione draft, la modalità di protezione per sicurezza intrinseca g. Questa tipologia di protezione dovrebbe indicare i valori di soglia dei parametri di lavoro al di sotto dei quali è molto improbabile avvenga l accensione dell ATEX (per esempio, V rel < 1 m/s, P elettr < 4 kw, ecc.). L adozione delle misure di protezione deve, invece, essere ricondotta alle seguenti modalità tecnologiche: l apparecchi resistenti all esplosione - pren 14460; l sistemi di soppressione dell esplosione - pren 14373; l sistemi di sfogo dell esplosione - pren (dust), pren (gas). L efficacia dei metodi di isolamento dall esplosione (valvole passive di isolamento, valvole attive di isolamento, barriere estinguenti, valvole rotative) è specificata dal IGIENE E SICUREZZA progetto di norma armonizzata pren Risulta, tuttavia, palese che, evitando la presenza di ATEX, si elimina alla fonte il rischio di esplosione. A questo proposito si citano le tre principali strade percorribili per ottenere questo obiettivo: l mantenere la concentrazione di gas/vapore infiammabile al di sotto del Limite Inferiore di Esplodibilità (LEL) - CEI (con le polveri questa ipotesi risulta di difficile applicazione); l agire sul grado di ventilazione o di aspirazione localizzata al fine di rendere l estensione della zona pericolosa non rilevante - CEI 31-35, CEI 31-56; l inertizzare la miscela con idonei gas inerti (azoto, anidride carbonica, ecc.) - CEI 31-56, prcen/tr Valutazione di conformità al D.P.R. n. 126/1998 L art. 6, D.P.R. n. 126/1998 stabilisce le procedure che il fabbricante (o il suo mandatario) deve adottare per poter garantire e dichiarare il prodotto conforme ai Requisiti Essenziali di Sicurezza (RES). In particolare, per le apparecchiature non elettriche gruppo II, categoria 1 è previsto quanto segue: l esame CE di tipo (Allegato III, D.P.R. n. 126/1998); l garanzia di qualità di produzione [2] (Allegato IV, D.P.R. n. 126/1998) oppure verifica su prodotto (Allegato V, D.P.R. n. 126/1998); oppure: l verifica CE su unico prodotto (Allegato IV, D.P.R. n. 126/ 1998). D altro canto, per le apparecchiature non elettriche di gruppo II e categoria 2 e 3 non è previsto Applicabilità della direttiva n. 94/9/CE TABELLA 2 Situazione Apparecchi con potenziale sorgente di innesco propria Apparecchi da utilizzare all interno o in relazione ad ATEX Apparecchi in cui è presente un ATEX interna Apparecchi che rientrano nel campo di applicazione della direttiva n. 94/9/CE A SI SI SI SI B NO SI SI NO a)b) C SI NO SI NO a)b) D SI SI NO SI E NO NO SI NO a)b) F SI NO NO NO b) G NO SI NO NO b) H NO NO NO NO b) a) SI per i prodotti contenuti in atmosfera potenzialmente esplosiva interna. Occorre, inoltre, tenere presente che gli apparecchi in quanto tali devono essere in grado di funzionare in conformità ai parametri operativi stabiliti dal fabbricante e di garantire il livello di protezione richiesto in base all Allegato II. SI anche per gli apparecchi non elettrici nel cui interno sia presente atmosfera esplosiva (per esempio aspiratori, ventilatori, soffianti o compressori che producono miscele infiammabili) e sia presumibile quindi la presenza di una potenziale di innesco. b) SI per i dispositivi di sicurezza, di controllo e di regolazione destinati ad essere utilizzati al di fuori di atmosfere potenzialmente esplosive, al fine di evitare i rischi di esplosione. (Fonte: Commissione delle Comunità Europee, 2000) [2] Si veda a questo proposito la norma EN 13980: Application of quality system. 76

4 IGIENE E SICUREZZA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI per i mulini e i frantumatori TABELLA 3 sicurezza intrinseca g pren ; apparecchi resistenti all esplosione pren 14460; sistemi di sfogo dell esplosione pren 14491; isolamento dall esplosione pren scintille di origine meccanica causate da alte velocità di lavorazione; braci e particelle incandescenti; surriscaldamento generato dall attrito tra gli organi di lavoro; caricamento elettrostatico delle polveri nei mulini a getto d aria. Tipo di zona interna: ATEX presente con continuità, per lunghi periodi (zona 20). inertizzazione (tumbling mills); limitazione della temperatura del materiale al di sotto della T cl e della T 5mm ; limitazione della temperatura delle superfici calde; prevenzione della formazione di scintille di origine meccanica; adozione di strutture conduttive e collegate a terra con resistenze R 10 6 Ώ; adozione di costruzioni resistenti all esplosione con approccio EPR P max, oppure EPSR P red in presenza di venting; installazione di sistemi per sfogo delle esplosioni; installazione di sistemi per l isolamento dalle esplosioni; installazione di sistemi per la rilevazione ed estinzione di braci e scintille; monitoraggio della tenuta dei filtri a tessuto; monitoraggio della velocità degli elementi di macinazione (roll mills); monitoraggio della temperatura dell acqua di raffreddamento per evitare temperature non accettabili nelle superfici rotolanti degli elementi di macinazione (roll mills); arresto automatico dell impianto nel caso di segnalazione di temperatura anomala o di attivazione di una misura protettiva. for machines and equipment, ISSA Ed., Mannheim (D), 1990; mit Beispielsammlung Explosionsschutz Richtlinien (EX RL), Druckerei Winter, Heidelberg (D). l esame CE di tipo da svolgersi presso l organismo notificato. Infatti, per le apparecchiature non elettriche di categoria 2 è previsto: l controllo di fabbricazione interno (Allegato VIII, D.P.R. n. 126/ 2003) con trasmissione del fascicolo tecnico all organismo notificato; oppure: l verifica CE su unico prodotto (Allegato IX, D.P.R. n. 126/1998). Infine, per le apparecchiature non elettriche di categoria 3 è prevista la seguente procedura: l controllo di fabbricazione interno (Allegato VIII, D.P.R. n. 126/ 1998); oppure: l verifica CE su unico prodotto (Allegato IX, D.P.R. n. 126/1998). Si rileva che il regime procedurale previsto per la valutazione della conformità ai RES delle apparecchiature non elettriche risulta meno oneroso per il fabbricante rispetto a quello previsto per le 77

5 SICUREZZA DEGLI IMPIANTI IGIENE E SICUREZZA apparecchiature elettriche (per queste ultime è, infatti, previsto l esame CE di tipo anche per gli apparecchi elettrici riconducibili alla categoria 2). Particolare attenzione deve essere riservata a macchine complesse composte da apparecchi elettrici e apparecchi non elettrici. La valutazione di questi insiemi può non richiedere la valutazione in quanto apparecchio elettrico (più gravosa per il fabbricante) a patto che l assemblato elettrico/non elettrico non determini rischi aggiuntivi e che l apparecchiatura elettrica sia di categoria conforme al tipo di zona. Prevenzione e protezione per impianti industriali Si riportano nelle tabelle 3, 4, 5, 6, 7, 8 e 9 alcuni esempi applicativi di quanto illustrato in precedenza. Si vogliono caratterizzare tecnicamente le misure di prevenzione e protezione per le seguenti tipologie di impianto [3] (operanti per gli essiccatoi TABELLA 4 sicurezza intrinseca g pren ; apparecchi resistenti all esplosione pren 14460; sistemi di soppressione dell esplosione pren 14373; sistemi di sfogo dell esplosione pren 14491; isolamento dall esplosione pren braci e particelle incandescenti; scintille di origine meccanica; reazioni esotermiche del materiale in deposito; caricamento elettrostatico durante la fase di spray. Tipo di zona interna: ATEX presente con continuità, per lunghi periodi in circa 1/3 del volume (zona 20); ATEX presente sporadicamente durante il funzionamento ordinario in circa 2/3 del volume (zona 21). inertizzazione; limitazione della temperatura del materiale al di sotto della T cl e della T 5mm ; limitazione della temperatura delle superfici calde; prevenzione della formazione di scintille di origine meccanica; adozione di strutture conduttive e collegate a terra con resistenze R 10 6 Ώ; adozione di costruzioni resistenti all esplosione con approccio EPSR P red in presenza di venting o di impianti di soppressione; installazione di sistemi di soppressione delle esplosioni; installazione di sistemi per sfogo delle esplosioni; installazione di sistemi per l isolamento dalle esplosioni; installazione di sistemi per la rilevazione ed estinzione di braci e scintille; arresto automatico dell impianto nel caso di segnalazione di temperatura anomala o di attivazione di una misura protettiva. for machines and equipment, ISSA Ed., Mannheim (D), 1990; mit Beispielsammlung Explosionsschutz Richtlinien (EX RL), Druckerei Winter, Heidelberg (D). [3] Le presenti indicazioni vogliono essere un supporto, benché non esaustivo, per il fabbricante di impianti che operano in presenza di ATEX. Tuttavia, esse non possono in alcun modo sostituirsi all analisi del fabbricante/progettista che, solo attraverso un analisi complessiva dell impianto reale, potrà garantire un adeguato livello di sicurezza. 78

6 IGIENE E SICUREZZA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI per i miscelatori TABELLA 5 sicurezza intrinseca g pren ; apparecchi resistenti all esplosione pren 14460; sistemi di soppressione dell esplosione pren 14373; sistemi di sfogo dell esplosione pren 14491; isolamento dall esplosione pren scintille di origine meccanica nel caso di lavorazioni a elevata velocità; braci e particelle incandescenti; cuscinetti presenti in zona classificata; surriscaldamento generato dall attrito degli organi in movimento; caricamento elettrostatico delle polveri nei mulini a getto d aria. Tipo di zona interna: ATEX presente con continuità, per lunghi periodi nel volume lasciato libero dal materiale (zona 20). ATEX presente sporadicamente durante il funzionamento ordinario (zona 21). inertizzazione; limitazione della temperatura del materiale al di sotto della T cl e della T 5mm ; limitazione della temperatura delle superfici calde; prevenzione della formazione di scintille di origine meccanica; adozione di strutture conduttive e collegate a terra con resistenze R 10 6 Ώ; adozione di costruzioni resistenti all esplosione con approccio EPSR P red in presenza di venting o di impianti di soppressione; installazione di sistemi di soppressione delle esplosioni; installazione di sistemi per sfogo delle esplosioni; installazione di sistemi per l isolamento dalle esplosioni; installazione di sistemi per la rilevazione ed estinzione di braci e scintille; lavorazione realizzata con elevati rapporti di riempimento ( 70%); adozione di basse velocità periferiche per i dispositivi di miscelazione (v 1 m/s); adozione di giochi sufficienti tra le parti in movimento relativo, in modo tale da evitare qualsiasi contatto durante il ciclo di miscelazione; adozione di basse potenze di miscelazione (P 4kW); non utilizzo di materiale che può dar luogo a inneschi spontanei se sottoposto a stress termico e meccanico; prevenzione dell accumulo di depositi di materiale grazie all uso di opportune misure costruttive; se necessario ricorrere a misure di pulizia periodica; se possibile, proteggere i cuscinetti presenti in zona classificata contro il riscaldamento eccessivo grazie a raffreddamenti ad aria o al monitoraggio della loro temperatura; arresto automatico dell impianto nel caso di segnalazione di temperatura anomala o di attivazione di una misura protettiva. for machines and equipment, ISSA Ed., Mannheim (D), 1990; mit Beispielsammlung Explosionsschutz Richtlinien (EX RL), Druckerei Winter, Heidelberg (D). 79

7 SICUREZZA DEGLI IMPIANTI IGIENE E SICUREZZA prevalentemente in ATEX polvere/ aria): l mulini e frantumatori (si veda la tabella 3); l essiccatoi (si veda la tabella 4); l miscelatori (si veda la tabella 5); l convogliatori a coclea (si veda la tabella 6); l elevatori a tazze (si veda la tabella 7); l nastri trasportatori (si veda la tabella 8); l sottostazioni di filtraggio (si veda la tabella 9). Le indicazioni riportate rappresentano il totale degli interventi realizzabili nello specifico elemento di impianto, ed è per questo che questi interventi potranno essere adottati in combinazione o anche singolarmente, in funzione dei livelli di sicurezza richiesti. Tutte le apparecchiature, i dispositivi di sicurezza e i sistemi di protezione dovranno risultare conformi a quanto richiesto dal D.P.R. n. 126/1998 (categoria conforme alla classificazione della zona, temperatura superficiale massima, ecc.). In particolare, tutte le macchine che sono interne o in relazione con un ATEX e che possiedono almeno una sorgente di innesco, ricadono nell ambito di applicazione della direttiva n. 94/9/CE (si veda la tabella 2). In alcuni casi è possibile che la macchina, pur non essendo collocata all interno o in relazione a un ATEX, possieda un atmosfera esplosiva completamente interna a essa; in questo caso essa dovrà possedere apparecchi di categoria conforme alla zona per la sola area interna. l per i convogliatori a coclea Tabella 6 sicurezza intrinseca g pren ; apparecchi resistenti all esplosione pren 14460;. scintille di origine meccanica; braci e particelle incandescenti; surriscaldamento; reazioni esotermiche; caricamento elettrostatico. Tipo di zona interna: ATEX presente con continuità, per lunghi periodi nel volume lasciato libero dal materiale (zona 20). ATEX presente sporadicamente durante il funzionamento ordinario (zona 21). limitazione della temperatura del materiale al di sotto della T cl e della T 5mm ; limitazione della temperatura delle superfici calde; prevenzione della formazione di scintille di origine meccanica; adozione di strutture conduttive e collegate a terra con resistenze R 10 6 Ώ; riduzione della velocità periferica della coclea (v 1 m/s); evitare la presenza di cuscinetti intermedi; evitare l ingresso di materiale estraneo; evitare l accumulazione di polvere in deposito. for machines and equipment, ISSA Ed., Mannheim (D), 1990; mit Beispielsammlung Explosionsschutz Richtlinien (EX RL), Druckerei Winter, Heidelberg (D). 80

8 IGIENE E SICUREZZA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI per gli elevatori a tazze TABELLA 7 sicurezza intrinseca g pren ; apparecchi resistenti all esplosione pren 14460; sistemi di soppressione dell esplosione pren 14373; sistemi di sfogo dell esplosione pren 14491; isolamento dall esplosione pren surriscaldamenti causati dall avvio delle cinghie di trasmissione, delle tazze e dalla presenza delle cinghie all interno del contenimento; surriscaldamenti causati dallo slittamento delle cinghie di trasmissione; surriscaldamento causato da cuscinetti oppure da attrito e impatti causati dall ingresso di materiali estranei; caricamento elettrostatico; scintille di origine meccanica generate da attriti e/o impatti tra le tazze di sollevamento ed eventuali supporti danneggiati; rottura di zone di combustione senza fiamma causate dallo scavo o dallo smassamento del materiale. Tipo di zona interna: ATEX presente con continuità, per lunghi periodi (zona 20). inertizzazione (poco frequente); limitazione della temperatura del materiale al di sotto della T cl e della T 5mm ; limitazione della temperatura delle superfici calde; prevenzione della formazione di scintille di origine meccanica; adozione di strutture conduttive e collegate a terra con resistenze R 10 6 Ώ; messa a terra delle cinghie secondo quanto prescritto dall art. 4.5 della norma CLC/TR 50404; limitazioni dell efficacia delle sorgenti di innesco grazie al riconoscimento di parametri di sicurezza nel materiale (per esempio MIE > 10 mj e una T cl > 300 C) oppure grazie a misure di progettazione (velocità di convogliamento 1 m/s, combinazione dei materiali, separatori di materiali estranei); installazione di limitatori della velocità delle pulegge; installazione di sistemi di monitoraggio della trazione; utilizzo di cinghie conformi alla direttiva n. 94/9/CE; limitazione della velocità di trasporto; adozione di costruzioni resistenti all esplosione con approccio EPR P max oppure EPSR P red in presenza di venting o di impianti di soppressione; installazione di sistemi di soppressione delle esplosioni; installazione di sistemi per sfogo delle esplosioni; installazione di sistemi per l isolamento dalle esplosioni; arresto automatico dell impianto nel caso di segnalazione di temperatura anomala o di attivazione di una misura protettiva. for machines and equipment, ISSA Ed., Mannheim (D), 1990; mit Beispielsammlung Explosionsschutz Richtlinien (EX RL), Druckerei Winter, Heidelberg (D). 81

9 SICUREZZA DEGLI IMPIANTI IGIENE E SICUREZZA per i nastri trasportatori TABELLA 8 Sicurezza intrinseca g pren ; Surriscaldamento per attrito causato dalla presenza di rulli di piccole dimensioni; surriscaldamento per attrito determinato alla partenza o per slittamento delle cinghie sul rullo motore; caricamento elettrostatico; accumulo di polvere in zone a scarsa accessibilità; dispersione di polvere nella zona adiacente il nastro. Tipo di zona interna: ATEX presente sporadicamente durante il funzionamento ordinario (zona 21). Regolare manutenzione e pulizia delle aree; monitoraggio della velocità; monitoraggio della trazione (in presenza di nastri trasportatori di grande lunghezza); monitoraggio dell allineamento del nastro; monitoraggio della temperatura del nastro nei punti di maggior rischio; adozione di strutture conduttive e collegate a terra con resistenze R 10 6 Ώ; messa a terra di nastri trasportatori e cinghie secondo quanto prescritto dall art. 4.5 della norma CLC/TR for machines and equipment, ISSA Ed., Mannheim (D), 1990; mit Beispielsammlung Explosionsschutz Richtlinien(EX RL), Druckerei Winter, Heidelberg(D). per le sottostazioni di filtraggio TABELLA 9 Tipo di zona interna: Sicurezza intrinseca g pren ; Apparecchi resistenti all esplosione pren 14460; sistemi di soppressione dell esplosione pren 14373; sistemi di sfogo dell esplosione pren 14491; isolamento dall esplosione pren Scintille di origine meccanica; braci e particelle incandescenti; surriscaldamento; reazioni esotermiche; caricamento elettrostatico. ATEX presente con continuità, per lunghi periodi nel volume lasciato libero dal materiale a monte dei filtri(zona 20). ATEX presente sporadicamente durante il funzionamento ordinario a monte dei filtri (zona 21). ATEX improbabile durante il funzionamento ordinario a valle dei filtri (zona 22). Adozione di strutture conduttive e collegate a terra con resistenze R 10 6 Ώ; messa a terra dei filtri; in particolare i supporti individuali delle maniche realizzati in metallo, non rappresentano generalmente rischio di ignizione fino a diametri di 200 mm a causa della loro bassa capacità elettrica. Se sono utilizzati filtri conduttivi, essi devono essere messi a terra; 82

10 IGIENE E SICUREZZA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI evitare che si generino superfici calde e scintille meccaniche adottando elementi di movimentazione interni a bassa velocità (v < 1 m/s) e potenze installate inferiori a 4 kw; evitare le camere di decantazione; nei separatori a filtro prevedere la rimozione periodica dell accumulo di polvere; installazione dei ventilatori in zona 22, mantenendo il sistema in depressione; arresto automatico dell impianto nel caso di segnalazione di temperatura anomala o di attivazione di una misura protettiva; nel caso in cui tali misure non permettano il raggiungimento del livello di sicurezza richiesto sarà necessario provvedere all adozione di ulteriori provvedimenti il cui elenco è di seguito fornito: inertizzazione; adozione di costruzioni resistenti all esplosione con approccio EPSR Pred in presenza di venting o di impianti di soppressione; installazione di sistemi di soppressione delle esplosioni; installazione di sistemi per sfogo delle esplosioni; installazione di sistemi per l isolamento dalle esplosioni; installazione di sistemi per la rilevazione ed estinzione di braci e scintille. Berlin (D), 1996; for machines and equipment, ISSA Ed., Mannheim (D), 1990; Deutscher Ingenieure, Dusseldorf (D), 1992; mit Beispielsammlung Explosionsschutz Richtlinien (EX RL), Druckerei Winter, Heidelberg (D). 83

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