Comune di Valsamoggia PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

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1 (Provincia di Bologna) PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE Redazione: Unione dei Comuni Valli del Reno, Lavino e Samoggia Servizio Associato di Protezione Civile geom. Stefano Cremonini geol. Paola Montaguti p.agrot. Pietro Zanardi p.a. Gianluca Gentilini Responsabili: Servizio Comunale di Protezione Civile geom. Sandro Bedonni Polizia Municipale Associata com. Silvia Fiorini Il Sindaco: Autorità Locale di Protezione Civile Daniele Ruscigno L'Assessore: Sostituto dell'autorità Locale Fabio Dardi Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. in data.. Ogg.Elab.: Elab.N.: RISCHIO TRASPORTO 7 Rev. Data Causale 0 30 settembre 2014 Prima emissione Sede istituzionale: Comune di Valsamoggia, loc. Bazzano piazza Garibaldi 1 tel fax posta elettronica certificata comune.valsamoggia@cert.provincia.bo.it

2 INDICE SCHEDA TEMATICA RISCHIO TRASPORTO 1. GENERALITA'...Pag SERVIZIO EMERGENZA TRASPORTI...Pag SCENARI IPOTIZZABILI...Pag. 3 PROCEDURA OPERATIVA 1. GENERALITA'...Pag Evento...Pag Scenari ipotizzabili...pag Descrizione...Pag FUNZIONI OPERATIVE...Pag Allertamento...Pag Attivazione del Servizio...Pag Sopralluogo di verifica...pag Comunicazione ad altri Enti...Pag Intervento...Pag Superamento dell'emergenza...pag. 7 **************************** - Pag. 1 / 7 -

3 1. GENERALITA In Italia circa l 80% del traffico su gomma (60% in Europa) è rappresentato dal trasporto di merci. Di questo circa l 8% è rappresentato dal trasporto di merci pericolose. Considerando la presenza sul territorio di numerose arterie di importanza Provinciale e Regionale (come le strade provinciali, la SS9 Via Emilia e l Autostrada A1); di numerosi siti produttivi e commerciali; aziende a rischio di incidente rilevante ed altre che nella loro attività prevedono la movimentazione di sostanze nocive, pur non essendo soggette agli obblighi del D.Lgs 334/99, possiamo considerare il territorio del Comune di Valsamoggia come area a potenziale rischio di incidenti derivanti da trasporto di merci pericolose. Sempre in considerazione delle infrastrutture presenti nel territorio e della loro vicinanza a strutture residenziali e produttive, è possibile che possa presentarsi il rischio di gravi incidenti stradali. Per grave incidente stradale si intende un evento che possa paralizzare il traffico su di una o più direttrici di percorrenza, ovvero un evento che metta a rischio molte vite umane e necessiti di interventi urgenti di Protezione Civile in quanto per estensione o tipologia non può essere affrontato con le normali procedure di soccorso. Nonostante si tratti di eventi difficilmente localizzabili e in cui le aree a rischio corrispondono all intera estensione della rete viaria, si possono individuare alcuni punti critici in corrispondenza di svincoli, viadotti e sottopassi. Particolare attenzione deve essere inoltre portata sulla Autostrada A1: questa direttrice è infatti percorsa da numerosi mezzi, soprattutto pesanti, a tutte le ore del giorno; in caso di grave incidente le risorse comunali possono essere coinvolte nei piani di emergenza dei gestori. A tale proposito il Servizio di Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna ha emesso due modelli di intervento per emergenze causate da blocchi prolungati della viabilità: - modello per emergenza autostradale e superstradale per maxi esodi estivi in caso di blocchi prolungati della viabilità (superiori a 4 ore circa diurne); - modello per emergenza autostradale e superstradale per blocchi prolungati della viabilità (superiori a 3 ore circa) conseguenti a precipitazioni nevose. 2. SERVIZIO EMERGENZA TRASPORTI Il trasporto di merci pericolose è soggetto a norme e regolamenti molto dettagliati, formulati in base al tipo di materiale trasportato e ai mezzi di trasporto utilizzati. La circolazione stradale di merci pericolose è regolamentata dall Accordo Europeo del 30/09/1957, conosciuto come A.D.R., recepito dalla normativa italiana e oggetto di successivi aggiornamenti ed integrazioni (fino al recente D.L. 4/2/2000 n 40). In base a tale normativa, i trasporti di merci pericolose sono immediatamente identificabili per la presenza di PANNELLI DI PERICOLO, di colore arancione posti sia anteriormente che posteriormente al veicolo, che identificano la sostanza trasportata e la tipologia di pericolo connessa e di ETICHETTE DI PERICOLO che esemplificano graficamente il pericolo e le caratteristiche della sostanza. Uno schema illustrativo della cartellonistica ADR è riportata in allegato alla Scheda. I rischi prevedibili per tale tipologia di evento si possono ricondurre a: esplosione incendio diffusione di sostanze nocive per inalazione o per contatto diffusione di sostanze inquinanti per l ambiente Peraltro, visto il numero elevatissimo di sostanze che possono essere trasportate, nessun rischio può essere escluso a priori in questa tipologia di evento (diffusione di sostanze radioattive, contaminanti biologici, ecc). - Pag. 2 / 7 -

4 Va inoltre rilevato che alla grande varietà di sostanze chimiche trasportate corrispondono procedure di intervento e misure di contenimento assai diversificate che richiedono l intervento di personale altamente qualificato e, spesso, sono fonte di rischio elevato sia per la popolazione che per i soccorritori. Per ogni ulteriore informazione, sia a carattere preventivo che durante la gestione dell emergenza, in merito alle sostanze pericolose oggetto di trasporto stradale e/o ferroviario, potrà farsi riferimento al S.E.T., Servizio Emergenza Trasporti, istituito grazie ad un protocollo di intesa fra il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Direzione Generale della Protezione Civile del Ministero dell Interno e Federchimica. Tale servizio è in grado di fornire 24 ore su 24 informazioni tecniche, inviare schede di sicurezza di tutte le sostanze circolanti ed eventualmente inviare sul posto un tecnico qualificato o una squadra di intervento; il servizio può essere attivato, mediante un numero dedicato, direttamente dal Comando Vigili del Fuoco. In particolare, SET fornisce agli aderenti: l'utilizzo del Centro di Risposta di Porto Marghera, noto a tutte le autorità interessate in base al Protocollo d'intesa sottoscritto da Federchimica; il pronto intervento in base alle necessità così distribuite: a) livello 1 - informazione sui prodotti chimici coinvolti b) livello 2 - mobilitazione di un tecnico qualificato sul luogo dell'incidente c) livello 3 - mobilitazione di una squadra di emergenza aziendale sul luogo dell'incidente. 3. SCENARI IPOTIZZABILI Non essendo possibile una simulazione attendibile delle aree di impatto generate dagli incidenti descritti nei paragrafi precedenti a causa dell estrema variabilità delle condizioni, per una valutazione territoriale del rischio è stata prudenzialmente adottata una fascia di potenziale impatto, pari a 50 m dall asse stradale, indicata sulle porzioni di arterie interessate dall evento. Nella cartografia allegata sono stati evidenziati i tracciati soggetti, con maggior probabilità e frequenza, a transito di mezzi pesanti. Sono stati evidenziati inoltre i percorsi che ricadono all interno delle aree di impatto o di rischio per altri scenari incidentali o naturali, quali esondazione o rischio di incidente rilevante. Attraverso la schematizzazione di queste fasce di rispetto è possibile stabilire se strutture sensibili o porzioni di insediamenti residenziali, sono potenzialmente esposte a rischio in caso di incidente, quindi permettere al Servizio di Protezione Civile di intervenire puntualmente. Possiamo considerare comunque tutte le arterie di carattere provinciale come strade interessate da rischio, almeno per quanto riguarda il passaggio di sostanze pericolose. **************************** 1. GENERALITA PROCEDURA OPERATIVA Vista la presenza sul territorio di aziende che svolgono attività a rischio di incidente rilevante, si osserva che il rischio derivante dal trasporto di sostanze pericolose rappresenta uno scenario significativo. Le vie di comunicazione principalmente interessate dal transito di sostanze pericolose per l ambiente e per l uomo sono quindi le seguenti: - Pag. 3 / 7 -

5 La Strada Statale Via Emilia - SS 9; Tutte le strade Provinciali presenti sul territorio comunale; L Autostrada A1 (Milano-Roma); L'autostrada A14 (Raccordo A1-A14); Tutte le vie comunali di accesso alle industrie a rischio di incidente rilevante. Il traffico maggiore si snoda quindi su queste arterie, interessando solo in casi rari le strade comunali presenti nel territorio. Non essendo possibile una simulazione attendibile delle aree di impatto generate dai suddetti incidenti per la estrema variabilità delle condizioni, per una valutazione territoriale del rischio è stata prudenzialmente adottata una fascia di potenziale impatto, pari a 50 m dall asse stradale, indicata sulle porzioni di arterie interessate dall evento. Nella cartografia allegata, sono stati evidenziati i tracciati soggetti, con maggior probabilità e frequenza, a transito di mezzi pesanti; sono stati evidenziati inoltre i percorsi che possono essere soggetti ai rischi descritti nei capitoli precedenti, quali esondazione o rischio di incidente rilevante. Attraverso la schematizzazione di queste fasce di rispetto è possibile stabilire se strutture sensibili, o porzioni di insediamenti residenziali, sono potenzialmente esposte a rischio in caso di incidente. La circolazione stradale di merci pericolose è regolamentata dall Accordo Europeo del 30/09/1957, conosciuto come A.D.R., recepito dalla normativa italiana e oggetto di successivi aggiornamenti ed integrazioni. In base a tale normativa, i trasporti di merci pericolose sono immediatamente identificabili per la presenza di pannelli di pericolo, di colore arancione posti sia anteriormente che posteriormente al veicolo, che identificano la sostanza trasportata e la tipologia di pericolo connessa e di etichette di pericolo, che esemplificano graficamente il pericolo e le caratteristiche della sostanza. Uno schema illustrativo della cartellonistica ADR è riportata in allegato al Piano. I rischi prevedibili per tale tipologia di evento si possono ricondurre a: esplosione; incendio; diffusione di sostanze nocive per inalazione o per contatto; diffusione di sostanze inquinanti per l ambiente; Peraltro, visto il numero elevatissimo di sostanze che possono essere trasportate, nessun rischio può essere escluso a priori in questa tipologia di evento (diffusione di sostanze radioattive, contaminanti biologici, ecc). Va inoltre rilevato che alla grande varietà di sostanze chimiche trasportate corrispondono procedure di intervento e misure di contenimento assai diversificate, che richiedono l intervento di personale altamente qualificato e, spesso, sono fonte di rischio elevato sia per la popolazione che per i soccorritori. Per ogni ulteriore informazione, sia a carattere preventivo che durante la gestione dell emergenza, in merito alle sostanze pericolose oggetto di trasporto stradale e/o ferroviario, potrà farsi riferimento al S.E.T., Servizio Emergenza Trasporti, istituito grazie ad un protocollo di intesa fra il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Direzione Generale della Protezione Civile del Ministero dell Interno e Federchimica. Tale servizio è in grado di fornire 24 ore su 24 informazioni tecniche, inviare schede di sicurezza di tutte le sostanze circolanti ed eventualmente inviare sul posto un tecnico qualificato o una squadra di intervento; il servizio può essere attivato, mediante un numero dedicato, direttamente dal Comando Vigili del Fuoco. - Pag. 4 / 7 -

6 1.1 Evento: Incidente industriale incidente da trasporto di sostanze pericolose 1.2 Scenari ipotizzabili: Incendio esplosione - emissione accidentale di fumi tossici - emissione accidentale di inquinanti gassosi e/o polveri aerodisperse in atmosfera - versamento di inquinanti in forma liquida nel terreno o in corsi d acqua - pericolo di sversamento di sostanze pericolose da mezzo di trasporto su strade urbane ed extraurbane - avvenuto sversamento di sostanze pericolose da mezzo di trasporto su strade urbane ed extraurbane. 1.3 Descrizione: Evento non prevedibile con origine localizzata, che può avere effetti gravi per la salute dell uomo e dell ambiente, la cui probabilità di accadimento è determinata dalla presenza sul territorio di arterie di importanza Nazionale, Regionale e provinciale, di numerosi siti produttivi e commerciali anche di interesse regionale e nazionale, di aziende a rischio di incidente rilevante ed altre che nella loro attività prevedono la movimentazione di sostanze nocive. 2. FUNZIONI OPERATIVE 2.1 ALLERTAMENTO Ricevuta notizia dell evento il Sindaco del Comune, in qualità di autorità di Protezione Civile (o l Assessore Delegato), attiva il Servizio di Protezione Civile. La segnalazione può pervenire da un Ente sovraordinato (Regione, Prefettura) normalmente correlata alla richiesta di attivazione della fase di attenzione o preallarme. Il ricevimento della segnalazione comporta l attivazione della FASE DI ATTENZIONE. 2.2 ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO Il Servizio ha il compito, di raccordo e collaborazione con la Polizia Municipale, di coadiuvare il Sindaco e le strutture comunali in genere, nel fronteggiare l emergenza, coordinando gli interventi e razionalizzando le risorse, sia umane, sia materiali, fornendo supporto tecnico e logistico alle strutture operative in fase di emergenza. Al ricevimento della segnalazione il Servizio attiva le procedure preliminari per la verifica della situazione in atto, disponendo: l esecuzione di sopralluoghi di verifica, mediante invio sul luogo della segnalazione di personale comunale (Polizia Municipale, Ufficio Tecnico, operatori delle Associazioni di Volontariato); l allertamento preventivo dei responsabili delle Associazioni di Volontariato, dandone comunicazione alla Consulta Provinciale; la comunicazione ai Sindaci dei Comuni confinanti o comunque potenzialmente impattati dall evento. Qualora, per intensità, estensione territoriale, gravità degli effetti, l evento calamitoso si configuri come emergenza non affrontabile a livello strettamente comunale, il Servizio garantisce l assistenza logistica e tecnica all eventuale costituzione, da parte del Prefetto, del Centro Operativo Misto (COM) individuato a Bazzano presso la Caserma dei VV.F. Volontari. 2.3 SOPRALLUOGO DI VERIFICA Il personale incaricato dal Servizio per il sopralluogo si reca sul luogo della segnalazione, adottando le necessarie precauzione di sicurezza finalizzate a salvaguardare l incolumità dello stesso, e: prende contatto con i VV.F e con il personale del 118 se già sul posto o attivano la chiamata - Pag. 5 / 7 -

7 fornendo tutte le informazioni acquisite su natura dell evento e della sostanza trasportata (pannello di riconoscimento affisso sulla parte anteriore e posteriore del mezzo) eventuali presenza di fuoriuscita di sostanze da contenitori o dal veicolo, presenza di feriti e loro reazioni; assume informazioni circa l evento in corso sulle cause, natura e possibile evoluzione dello stesso; informa il Sindaco del Comune fornendo tutte le informazioni acquisite. Successivamente, in base alle indicazioni fornite dai VV.F circa l evoluzione dell evento e sentito il Sindaco : attiva il piano della circolazione in emergenza, i cancelli di filtro e presidia i corridoi attraverso i quali far confluire i mezzi di soccorso e far defluire eventuali feriti anche coordinandosi con le altre forze dell ordine; garantisce il coordinamento generale dei primi soccorsi e dell assistenza alla popolazione; attiva o richiede l attivazione delle strutture operative comunali a supporto (Servizi di Assistenza Sociale, ecc.) ed eventualmente il Volontariato, dandone comunicazione alla Consulta; sentito il Sindaco, informa la popolazione che risiede nelle aree limitrofe sull evento incidentale e comunica le misure di protezione da adottare a tutela della stessa ivi compresa la necessità di evacuare l area. In caso di evacuazione, con l aiuto del personale comunale e del Volontariato, accoglie al di fuori della zona di danno, le persone a ridotta capacità motoria. Qualora la situazione lo necessiti in collaborazione con i Servizi Sociali e le Associazioni di Volontariato organizza la prima assistenza alle persone incolumi ed ai parenti in attesa di informazioni, predisponendo punti di assistenza e ricovero temporaneo. 2.4 COMUNICAZIONE AD ALTRI ENTI In caso di sversamento di materiali e/o sostanze pericolose, o potenzialmente pericolose, si procede all allertamento immediato dei Vigili del Fuoco e di Arpa, attenendosi alle eventuali indicazioni ricevute. In caso di danneggiamenti a reti tecnologiche, sia aeree che interrate (elettrodotti, condutture gas, acqua), che possono originare interruzioni nell erogazione di servizi essenziali, o pericolo per la popolazione, allertare gli enti gestori. Eventuali informazioni specialistiche sulle sostanze trasportate, sui rischi connessi e sulle modalità di primo intervento possono essere ottenute dal SET Servizio Emergenza Trasporti, attivo 24 ore su 24 e consultabile dai VVF. 2.5 INTERVENTO Il Responsabile del Servizio, di raccordo e collaborazione con la Polizia Municipale, allerta ed invia sul luogo personale adeguatamente attrezzato al fine di regolamentare la circolazione e provvedendo, se necessario, a deviare il traffico su percorso alternativo nonché l isolamento della zona dell incidente. In caso di feriti o di persone con problemi di tipo sanitario, allerta il pronto intervento sanitario (118). Provvede inoltre: se sussiste pericolo per la popolazione residente o per insediamenti e strutture sensibili, dispone l informazione della cittadinanza, l attuazione di provvedimenti di sicurezza (divieto di consumo cibi freschi, ecc.), secondo le indicazioni dei tecnici ARPA o Vigili del Fuoco, con particolare attenzione alla presenza di cittadini anziani o disabili qualora necessario, dispone l evacuazione delle abitazioni o delle strutture sensibili eventualmente presenti, indirizzandoli verso il centro di raccolta più vicino, presso il quale - Pag. 6 / 7 -

8 dispone l intervento dei volontari o del personale di Protezione Civile preposto al supporto agli sfollati; dispone l intervento di personale allo scopo di liberare le strade da macerie o da autovetture che ostruiscono la carreggiata. 2.6 SUPERAMENTO DELL'EMERGENZA Al termine dell intervento di messa in sicurezza o di rimozione del pericolo potenziale per la cittadinanza, il Responsabile del Servizio dispone l intervento del personale di Protezione Civile per il ripristino delle condizioni di sicurezza dei luoghi. In particolare il personale si occuperà di rimuovere eventuali oggetti, macerie o altri materiali rimasti sulla carreggiata o nelle aree adiacenti per ripristinare le condizioni ordinarie di viabilità e traffico. Nel caso di precedente evacuazione di abitazioni, organizza le operazioni di rientro nelle case, con particolare riguardo alla presenza di anziani o disabili. In accordo con i competenti tecnici di ARPA, dispone la diffusione di messaggi alla cittadinanza in merito ai comportamenti da assumere nei giorni seguenti. Il Servizio, al termine dell emergenza, si accerta, mediante contatto con gli Enti gestori, del corretto ripristino dei servizi essenziali nell area colpita dalla calamità (utenze elettriche, acqua potabile, fognatura, approvvigionamento gas). A conclusione dell evento il Responsabile del Servizio convoca specifico briefing per analizzare, con i Responsabili delle funzioni di supporto e i rappresentanti delle altre istituzioni e organizzazioni coinvolte, le azioni attuate durante l'emergenza e le criticità riscontrate; del briefing verrà redatto verbale da inviare al Sindaco, al Comitato Comunale e al Servizio Associato, i cui dati saranno utilizzati a fini statistici nonché per le successive revisioni del Piano di Protezione Civile. **************************** - Pag. 7 / 7 -

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