La Gestione del Rischio nella GDO : dalla prevenzione alla risposta nelle crisi. SecuFood 27 Aprile 2010 Gianni Di Falco Federdistribuzione
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1 La Gestione del Rischio nella GDO : dalla prevenzione alla risposta nelle crisi SecuFood 27 Aprile 2010 Gianni Di Falco Federdistribuzione
2 Possibile scenario Escalation delle minacce connesse con il terrorismo internazionale; Possibile incremento delle attività dei movimenti antagonisti; Manifestazioni anti-globalizzazione
3 Una premessa. La sicurezza nazionale è un problema istituzionale e non aziendale! L azienda deve agire prevenendo le possibili cause di conseguenze negative senza prevaricare e sostituirsi alle istituzioni L azienda deve conoscere i riferimenti e collaborare con le istituzioni preposte alla sicurezza nazionale
4 I rischi e le minacce I rischi sono articolati su due fronti: la realizzazione di un evento dannoso la minaccia indirizzata a un Produttore o Distributore anche solo con azioni Simboliche I rischi si manifestano lungo la filiera di distribuzione e quindi hanno possibile impatto nel percorso dal campo allo scaffale La distribuzione è un sistema imprescindibilmente orientato all accoglienza e quindi l area vendita è molto lontana dall applicabilità dei concetti di cinture di sicurezza
5 Il Distributore Non rappresenta un soggetto particolarmente a rischio diretto I suoi banchi di vendita sono il terminale della filiera e quindi di tutta la fornitura Il punto vendita ospita migliaia di persone ed è fatto per l accoglienza anche se ha i suoi sistemi di protezione E facilmente raggiungibile e rappresenta una grande cassa di risonanza Eventuali azioni con conseguenze limitate ma ad alto valore simbolico
6 La visione della Food Defence Il Sistema Integrato della Sicurezza prevede le attività di: Intelligence tempestiva raccolta di informazioni attendibili sulle minacce potenziali e su livelli di allarme particolari Qualità Safety scambio e coordinamento delle attività nelle aree di contiguità professionale Security
7 La visione della Food Defence Food Safety Food Defence Le aree di contiguità professionale riguardano, ad esempio, le seguenti opportunità: i protocolli di security possono essere integrati nei protocolli di Food Safety - HACCP ed essere oggetto degli Audit di Qualificazione già svolti presso i fornitori la Security ha attitudini al controllo del territorio (interventi sulla Rete) e può efficacemente collaborare in situazioni di emergenza alimentare specifiche di security entrano nella qualificazione fornitori integrazione nei sistemi di qualità esistenti integrazione nel sistema di gestione crisi
8 Linee Guida della Food and Drug Administration 1. Attività operative gestione della food security fabbricati ed impianti personale : assunzione - informazioni - identificazione - fedina penale - ordini di lavoro giornalieri - restrizione accessi - effetti personali - formazione - comportamenti inusuali ( orari - atteggiamento ) sistema informativo materie prime ed imballi produzione prodotti finiti 2. Strategie di security 3. Valutazione del sistema di security Principali tecniche di controllo: ispezioni e supervisione costante qualificazione dei sub-fornitori controllo degli accessi formazione del personale sulle tematiche di security protezione e verifica degli approvvigionamenti di acqua e di aria forme di prevenzione volte ad individuare comportamenti o persone sospette. rintracciabilità
9 La Qualificazione dei fornitori selezionare i fornitori in base alla rischiosità intrinseca ed alla classe di rischio inclusione nella scheda di auto-certificazione i punti qualificanti sulla food security previsti dalle linee guida della Food & Drug Administration; in molti casi si tratta di punti già trattati nell ambito dell analisi HACCP ma il livello di profondità potrebbe essere superiore in considerazione dei rischi di manomissioni o attentati richiedere ai fornitori selezionati la compilazione della parte relativa alla security; i punti trattati saranno, ad esempio: frequenza dei controlli sulle materie prime utilizzate accorgimenti di protezione dell acqua e degli impianti di condizionamento/aerazione sigillatura degli automezzi ed identificabilità del sigillo apposto controllo accessi e protezione degli edifici piani di formazione sulla security Inserimento di aspetti di security nelle check list Inserimento di aspetti legati alla gestione delle crisi
10 Gli strumenti di controllo Chiusura aree stoccaggio : in genere le + a rischio Controlli di produzione Responsabilità di aree e operazioni Limitazione accessi Uso di sigilli quando necessario Formalizzazione dei check-in e check-out Registrazioni (badge-identificazioni- documenti HACCP integrati - tempo/velocità - codici accesso..) Rintracciabilità totale delle informazioni SI TRATTA DI MISURE MESSE IN ATTO NELLA GDO NORMALMENTE E PER RAGIONI INDIPENDENTI DALLA FOOD DEFENCE
11 Per concludere Il problema della Food Defence è in aumento Non deve costituire un problema particolare ma entrare in un concetto di protezione aziendale Si può integrare col sistema aziendale già esistente E un sistema da integrare e gestire con discrezione e sensibilità e con strumenti efficaci di comunicazione e continuo contatto con le istituzioni preposte E soprattutto..
12 . non deve essere strumentalizzato a fini discriminatori o per giustificare azioni ingiustificabili sui lavoratori e sul sistema produttivo non deve contribuire ad aumentare il senso di paura del cibo e del cittadino in generale non deve costituire un elemento di valorizzazione da comunicare Spesso gli strumenti deterrenti basati su rintracciabilità e conoscenza del processo sono i più efficaci
13 La gestione della crisi Il panico e la crisi rappresentano nella logica delle azioni di terrorismo o di minaccia il principale obiettivo
14 Effetti di una crisi Emotiva: stress, fiducia, cultura; Finanziaria: quote di mercato, fiducia degli investitori e del sistema bancario; Mediatica: sovraesposizione sui media Sociale: immagine aziendale, fiducia della comunità, pressioni politiche, istanze sindacali; Fisica: strutture aziendali Sanitaria: danni a persone e animali, danni alla salute Il segnale o il verificarsi di uno solo di questi elementi è sufficiente motivo per avviare una procedura di analisi e valutazione del potenziale rischio
15 La gestione della crisi Fare in fretta e bene le cose necessarie in un momento in cui i meccanismi routinari sono saltati Impedire che l irrazionalità e l istintività dominino Disporre di procedure per orientare le azioni, fornire i riferimenti per minimizzare le conseguenze negative
16 Gli strumenti della crisi Procedure predefinite : il manuale di crisi Analisi attenta delle situazione : il comitato di crisi che misuri tutte le possibilità e le conseguenze La chiara identificazione delle responsabilità : chi decide, chi parla, chi agisce La attivazione dei contatti istituzionali corretti
17 Le fonti delle informazioni e i contatti rilevanti per la sicurezza : ASL (igiene pubblica e servizi veterinari) Carabinieri Polizia Polizia Postale Guardia di Finanza RIS (Reparti Investigativi Speciali) NAS (Nuclei Anti Sofisticazione) SISDE (Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Democratica) UCIGOS (Ufficio Centrale per le Investigazioni Generali e le Operazioni Speciali) UNICRI (Unità di Crisi del Ministero degli Interni) Servizi di vigilanza sanitaria Vigili del fuoco Polo Interforze di difesa NBC (Nucleare, Biologica, Chimica)
18 Quali particolarità per il Distributore?
19 Aziende multi sito manageriali Il sistema produttivo è distribuito sul territorio Può risentire si situazione di crisi locali diverse Il controllo di gestione IT dal ricevimento alle casse è un sistema di rintracciabilità efficacissimo a livello nazionale Criticità della comunicazione Esigenze di coordinamento fra decisioni centrali e locali Garantire sempre la tempestività
20 schio Comitato di crisi Gruppo Op. di Crisi Comitato Strategico Acquisti Gruppo Operativo Vendite ESEMPIO DI SISTEMA DI ATTIVAZIONE IN CASO DI CRISI Segnalazione Definizione posizione aziendale Gruppo Operativo Comitato Strategico valutazione Unità di Crisi locale Attivazione procedure Dichiarazione crisi Cessato allarme
21 L Unità di Crisi Locale Speso attivate Unità Locali accanto al classico Comitato di Crisi L UCL Iper è composta da: L UCL Super è composta da: Direttore Iper Sicurezza Iper R.R.U. C. Settore coinvolto C.R. Manutenzione Capo Ragione Sicurezza Regione R.R.U. Regione Capo Zona coinvolto Tecnico Regione
22 La collaborazione fra aziende La GDO italiana ha attivato un Gruppo Sicurezza Alimentare presso FD al quale partecipano anche le Cooperative Si riunisce regolarmente per monitorare la evoluzione dei rischi e legale Viene convocato ogni volta sia necessario affrontare problemi e rischi integrando conoscenze e risorse.
23 Conclusioni Il Distributore rappresenta il punto finale della filiera molto accessibile a tutti Azioni sui banchi vendita possono avere alto valore simbolico ma limitato per la salute La grande criticità è la grande esposizione a tutti gli eventi e nella esigenza di procedure di comunicazione efficaci Le procedure in atto garantiscono la protezione delle aree più a rischio e la rintracciabilità di tutte le informazioni La capacità di gestire le crisi minimizza le conseguenze La conoscenza e lo scambio delle informazioni con le istituzioni sono indispensabili per prevenire i rischi
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