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1 Enti normatori Internazionale: CIE (ISO), IEC Europeo: CEN, CENELEC Nazionale: UNI, CEI Associazioni AIDI Norme volontarie o obbligatorie Una norma rappresenta lo stato dell arte e chi se ne voglia discostare, obbligatoria o volontaria che sia la norma, deve essere in grado di dimostrare, eventualmente anche in giudizio, di aver ottenuto un risultato almeno equivalente a quello previsto dalla norma. Tipologie di norme Sicurezza elettrica: IEC, CENELEC, CEI Prestazioni per la sicurezze e il comfort visivo: CIE (ISO), CEN, UNI Norme UNI Le leggi dello Stato considerano realizzati a regola d arte gli impianti conformi alle norme UNI: Illuminazione stradale (in revisione) Illuminazione stradale Illuminazione posti lavoro all aperto Illuminazione delle gallerie stradali Impianti sportivi Limitazione del flusso luminoso verso l alto Luoghi di lavoro all aperto Guide Guida per la preparazione del Piano Regolatore Comunale dell Illuminazione Pubblica (PRIC) della Provincia di Torino Leggi per l illuminazione stradale Sicurezza elettrica. Legge 46/90. Prescrive la conformità alle norme. Prestazioni di sicurezza. Legge 626. Prescrive livelli di illuminazione sufficienti per il compito visivo in questione. Codice della strada. Definizione dei tipi di strada DM 12 aprile 1995 Direttive per la redazione, adozione ed attuazione dei piani urbani del traffico Inquinamento luminoso e risparmio energetico. Legge Regione Piemonte 24 marzo 2000, n. 31 Disposizioni per le prevenzione e la lotta all inquinamento luminosoe per il corretto impiego delle risorse energetiche Illuminazione delle gallerie. DM 14 settembre 2005 di adozione della norma UNI 11095

2 Obiettivi normativi Le norme devono prescrivere i risultati da raggiungere astenendosi dall indicare sia i mezzi (strumenti, apparati,ecc.) sia le caratteristiche costruttive per realizzare gli obiettivi normativi, in modo da promuovere l innovazione tecnologica ed il confronto tra realizzazioni diverse, a livello sia tecnico sia di mercato, a tutto vantaggio dell utente, sia per costi sia per prestazioni Criteri normativi Fino a non molti anni fa, le prescrizioni normative erano basate su anni di esperienze di laboratorio e su strada per casi analoghi ed avevano quindi empirico Lo sviluppo della ricerca scientifica sta mutando, a volte in modo molto profondo, l ambiente normativo Oggi si è molto prudenti e prima di prescrivere illuminamenti o uniformità si consultano tutte le possibili fonti scientifiche in modo da poter chiarire le relazioni causa effetto e valutare i rapporti costi benefici separatamente per ciascuna causa. Illuminazione stradale La UNI prescrive le luminanze per le strade con traffico motorizzato previste dal codice della strada Il CEN ha emesso la nuova norma EN Illuminazione stradale in cui tutte le strade, anche quelle pedonali, sono normalizzate. Vi sono riportati valori di luminanza o di illuminamento senza associarli ad i tipi di strada, responsabilità questa dei singoli stati L UNI sta aggiornando la UNI per associare tutti i tipi di strada alle tabelle della EN Prescrizioni illuminotecniche La norma UNI prescrive quanto segue Luminanza stradale. Varia a seconda dei tipi di strada descritti dal codice della strada Uniformità globale e longitudinale. Si tratta di un parametro quasi più importante della luminanza Incremento di soglia TI. E il parametro che limita l abbagliamento insito in ogni tipo di impianto Impianti di illuminazione Sono costituiti da lampade, apparecchi di illuminazione e ausiliari elettrici e meccanici Devono essere progettati e realizzati in conformità a leggi e norme Lampade Incandescenza. (10-20 lm/w) Solo in impianti vecchi

3 A scarica a bassa pressione. Tubi fluorescenti ( lm/w), sodio (180 lm/w). Le dimensioni elevate non permettono il controllo della luce emessa con forte riduzione del rendimento complessivo dell impianto A scarica ad alta pressione. Mercurio (50-60 lm/w, obsolete), sodio ad alta pressione (130 lm/w), alogenuri metallici (120 lm/w) LED. Disponibili nei prossimi anni. Efficienze luminose previste di oltre 100 lm/w, luce bianca, ottima resa dei colori UNI EN La norma UNI Requisiti illuminotecnici delle strade con traffico motorizzato (2005) aggiorna il testo del 1995 con le strade descritte nel DM 12 aprile 1995 Direttive per la redazione, adozione ed attuazione dei piani urbani del traffico, oltre a quelle del Codice della strada Nel 2004 è stata pubblicata la norma EN 13201, che prescrive i livelli di illuminazione senza però associarli alle classi di strade Entro il 2006 sarà aggiornata la norma UNI che completerà la EN UNI A ciascuna classe di strada è associato un indice della categoria illuminotecnica, caratterizzato dal valore minimo della luminanza media mantenuta, da 2 a 0,5 cd/m 2, dai valori minimi delle loro uniformità, globale e longitudinale, nonché dal valore massimo dell indice di abbagliamento debilitante

4 Le prescrizioni della UNI 10439, in particolare per i livelli di luminanza, sono conformi alla pubblicazione CIE 115 ed ai livelli adottati negli altri paesi La pubblicazione CIE 93 Road lighting as an accident countermeasure dimostra in un gran numero di analisi l efficacia della illuminazione nella prevenzione degli incidenti Uno studio della CIE in fase di pubblicazione dimostra che aumentando i livelli di illuminazione si scoraggia la criminalità con un rapporto benefici/costi annuale pari a 5 Crimini Risparmio evitati Nella zona con illuminamenti maggiori Nella zona adiacente (di area maggiore) Totali EN Rapporto benefici/costi in un anno 5:1 Sono previste le seguenti classi. Si prevede che solo alcune saranno recepite dall UNI. Classi Prescrizioni Tipo di percorso ME Luminanza Traffico motorizzato CE Zone conflittuali con traffico misto S A Illuminamento Zone pedonali ES Zone con rischio atti criminali EV Zone con visibilità superfici verticali

5 Analisi dei rischi La complessità delle scelte previste nella EN richiede un analisi dei rischi come fase preliminare al progetto, come si vedrà successivamente Questa norma mette in rilievo la funzione ed il ruolo del progettista, che necessariamente deve possedere una notevole competenza multisettoriale per assumere l alto grado di responsabilizzazione richiesto Leggi Le leggi dovrebbero limitarsi a definire i criteri essenziali lasciando la definizione dei parametri numerici alle norme e/o ai regolamenti, in modo da poterli più facilmente e tempestivamente adeguare al progresso scientifico e all innovazione tecnologica, come prescrive anche una nota direttiva europea Le leggi per l illuminazione stradale Sicurezza elettrica. Legge 46/90. Prescrive la conformità alle norme. Prestazioni di sicurezza. Legge 626. Prescrive livelli di illuminazione sufficienti per il compito visivo in questione. Codice della strada. Definizione dei tipi di strada DM 12 aprile 1995 Direttive per la redazione, adozione ed attuazione dei piani urbani del traffico Inquinamento luminoso e risparmio energetico. Legge Regione Piemonte 24 marzo 2000, n. 31 Disposizioni per le prevenzione e la lotta all inquinamento luminosoe per il corretto impiego delle risorse energetiche Illuminazione delle gallerie. DM 14 settembre 2005 di adozione della norma UNI 11095

6 LR Piemonte 31/2000

7 La LR 31 considera due aspetti dell illuminazione esterna che conviene considerare separatamente, ossia: Protezione siti sensibili art. 1 a), b), c) ed e) Risparmio energetico art 1 a) Sicurezza della circolazione stradale at. 1 d) Per l ultima la presunzione di conformità deriva dalla applicazione delle norme UNI, in particolare della Disturbi dall illuminazione stradale Se l illuminazione stradale è di grande aiuto per gli utenti della strada, tuttavia essa può arrecare disturbo ai cittadini in generale o a talune categorie di cittadini Questo disturbo è detto inquinamento luminoso, anche se l illuminazione esterna non è dannosa per la salute Luce intrusiva o molesta. Si tratta delle luce che entra negli appartamenti o negli uffici attraverso le finestre Luminanza artificiale del cielo. Ostacola l astronomia ed in particolar modo quella amatoriale (astrofili) Luminanza artificiale del cielo La luminanza artificiale del cielo che disturba l osservazione astronomica è dovuta a tre componenti: il flusso luminoso emesso verso l alto dagli apparecchi di illuminazione, quello riflesso dalle superfici illuminate e quello diffuso dall atmosfera sopra le città Argomento trascurato all estero, in Italia è stato portato all attenzione di tutti dagli astrofili, che ritengono fonte dei loro problemi la sola emissione verso l alto degli apparecchi di illuminazione e sostengono che questa è anche attualmente la causa di sprechi energetici del 30% Riflessioni Molecole (aria) Aerosol Emissioni Diffusioni

8 Visione da satellite Molti ritengono che le fotografie da satellite possano evidenziare l inquinamento luminoso, ma in realtà da queste immagini non si possono in alcun modo distinguere i contributi alla luminanza artificiale del cielo del flusso luminoso emesso verso l alto dagli apparecchi di illuminazione, le riflessioni delle superfici illuminate e la diffusione dell atmosfera Le immagini dall alto mostrano soltanto le aree della terra abitate in cui esiste l elettricità e l illuminazione notturna, come testimoniato dall immagine dell Africa Computer modelled atmospheric skyglow isophotes for Italy. DMSP nadir data from From a few stars only visible (red) to a few hundred (yellow to green), to near a thousand, some Milky Way visibility, to dark sky (black). From the Atlas of light pollution, Cinzano P., Falchi F., Elvidge C.D., Baugh K. Computer modelled atmospheric skyglow isophotes for Europe, left 1995, right prediction for From a few stars only visible (red) to a few hundred (yellow to green), to near a thousand, some Milky Way visibility, to dark sky (black). Based on DMSP nadir data. (Cinzano P., Falchi F., Elvidge C.D., Baugh K.)

9 L Africa più scura I satelliti rivelano la vastità delle aree sottosviluppate e disabitate. Alla fine del giorno fa buio. Ma non se si guarda la terra dallo spazio. Tuttavia, come mostra questa immagine, larghe parti dell africa sono ancora senza energia elettrica. Le aree più chiare sono le parti più sviluppate Il Cairo e la Valle del Nilo in Egitto, la Nigeria e il Sud Africa. (British Airways) Luce emessa verso l alto Molti ritengono che la riduzione della visibilità del cielo derivi dalla luce emessa verso l alto dagli apparecchi di illuminazione dimenticando le riflessioni delle superfici illuminate e propongono apparecchi ad emissione nulla su tutto il territorio nazionale, che a loro avviso porterebbero a minori costi energetici e di installazione. Riportano il rinnovo di impianti in cui i costi inferiori derivano però dalla sostituzione di lampade a vapore di Hg con vapore di Na e non dagli apparecchi ad emissione nulla verso l alto, che anzi aumentano i costi. Ciò è evidente nell illuminazione pubblica di Milano e di Torino, città con LR diverse e diversi finanziamenti. 75 Efficienza luminosa [lm/w] Lampade vapore Hg [%] 50 Efficienza luminosa [lm/w] Lampade vapore Hg [%] Anni

10 Una città illuminata: sorgente unica diffondente Da lontano di una città si vedono solo gli apparecchi della periferia, una piccola minoranza, in quanto gli altri sono nascosti dagli edifici Le misure dimostrano che una città è equivalente ad una sorgente di luce unica con un flusso luminoso pari alla somma dei flussi luminosi emessi da tutti gli impianti La sorgente è anche diffondente: la luce verso l alto è dovuta soprattutto alle riflessioni delle superfici illuminate, di natura diffusa e molto maggiori delle emissioni, e la maggior parte degli apparecchi è nascosta nelle cavità costituite dagli edifici e dalle strade Le cavità cittadine Osservando Milano dalla Madonnina si vedono pochissimi apparecchi di illuminazione, su cui se necessario si potrebbe intervenire lasciando stare gli altri e risparmiando gli ingenti ed inutili costi di sostituzione Gli apparecchi di illuminazione sono schermati dagli edifici La città diffondente

11 Una città composta da un insieme di cavità luminose si comporta come una superficie diffondete e la sua luminanza può essere calcolata in base alla sola conoscenza del flusso luminoso installato e al valore medio del fattore di riflessione delle superfici illuminate. Ciò vale se il numero delle sorgenti luminose visibili da un altura, cioè al di fuori delle cavità, è piccolo rispetto a quelle esistenti. Viceversa, se il calcolo della luminanza di una città concorda con la suo misura da un altura ciò significa che la città si comporta come una sorgente diffondente. In queste condizioni ciò che si propaga e disturba è la luce diffusa dalle città, che dipende solo dal flusso luminoso totale installato e dal fattore di riflessione medio delle superfici illuminate, e dall atmosfera sopra le città. Viceversa, il disturbo è indipendente dalla ripartizione dell intensità luminosa degli apparecchi di illuminazione ed in particolare dalla luce da loro emessa verso l alto. Per gli apparecchi nascosti nelle cavità è del tutto inutile intervenire sulla ripartizione dell intensità luminosa, come dimostrato da numerose fotografie di città illuminate Skyglow on astrophotography Veil of light pollution across Scutum, Sagittarius and Ophiuchus. (Bob Mizon) Orion from a good site in Dorset (Bob Mizon)

12 Towns and skyglow Light Pollution Bournemouth skyglow (Bob Mizon). Towns and Skyglow Light Pollution Mapperton, a small village in Dorset drowned by the lights of Poole and Bournemouth (R Mizon)

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