INSEGNANTE DELLA SCUOLA PRIMARIA
|
|
- Lucia Vanni
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 INSEGNANTE DELLA SCUOLA PRIMARIA 1. CARTA D IDENTITÀ CHE COSA FA DOVE LAVORA CONDIZIONI DI LAVORO COMPETENZE... 7 Quali competenze sono necessarie... 7 Conoscenze Abilità Comportamenti lavorativi Percorso professionale INFO Programma FIxO 1/16
2 1. CARTA D IDENTITÀ INSEGNANTE DELLA SCUOLA PRIMARIA Figure professionali di prossimità: insegnante di sostegno, coordinatore didattico, insegnante di scuola dell infanzia, educatore, mediatore culturale, psicologo dell apprendimento, neuropsichiatra, logopedista, psicomotricista, dirigente scolastico Chi è? L INSEGNANTE DELLA SCUOLA PRIMARIA contribuisce alla socializzazione e alla prima alfabetizzazione culturale dei bambini tra i 6 e gli 11 anni nell'ambito dell'istruzione obbligatoria attraverso la formazione e lo sviluppo cognitivo e psicologico individuale, nel rispetto delle diversità individuali. Come previsto nel D. Lgs. n. 59/2004, crea le occasioni per rendere autonomi gli allievi e favorisce lo sviluppo della riflessione logico-critica. Attraverso un lavoro di alfabetizzazione e promozione dello sviluppo di capacità logico-relazionali e di orientamento nello spazio e nel tempo facilita l acquisizione di conoscenze e abilità di base nell ambito della lingua italiana, dell inglese, dell informatica, della matematica, delle metodologie scientifiche relative allo studio del mondo naturale. Dedica un attenzione specifica all educazione ai principi fondamentali della convivenza civile. Qualora in possesso di specifica abilitazione, favorisce l apprendimento e l integrazione in classe dei bambini disabili. Quali norme regolano la professione? L abilitazione alla professione è disciplinata dalla Legge 30 ottobre 2008, n.169 dove all art. 6 si dichiara che la laurea in Scienze della Formazione Primaria, così come istituito dall art. 3 della Legge 19 novembre 1990, n. 341, ha valore di esame di stato e abilita all insegnamento nella scuola primaria. Il D. Lgs. 19 febbraio 2004, n. 59 definisce le norme generali relative al primo ciclo dell'istruzione, a norma dell'articolo 1 della legge 28 marzo 2003, n. 53. Livello EQF: VI livello del Quadro Europeo delle Qualifiche, corrispondente al primo ciclo dei titoli accademici VII livello del Quadro Europeo delle Qualifiche, corrispondente al secondo ciclo dei titoli accademici Programma FIxO 2/16
3 2. CHE COSA FA L INSEGNANTE DELLA SCUOLA PRIMARIA ATTIVITÀ Progetta Definisce il percorso formativo Progetta in dettaglio Realizza le attività educative e didattiche Monitora e valuta l andamento e l esito del percorso formativo Gestisce le relazioni Partecipa a percorsi di aggiornamento DESCRIZIONE costruisce percorsi curriculari declinando le direttiva ministeriali in relazione ai bisogni formativi espressi dai contesti scegliendo ed organizzando contenuti, metodi e mezzi didattici le attività didattiche e educative in base alle caratteristiche e le risposte degli allievi osservando e analizzando i feedback degli allievi per migliorarne gli esiti e adeguare attività e metodi con genitori, insegnati, ed esperti del settore Programma FIxO 3/16
4 3. DOVE LAVORA Dove lavora? Ambienti e organizzazione L INSEGNANTE DELLA SCUOLA PRIMARIA può lavorare in: Scuole statali Scuole paritarie Scuole non paritarie Scuole a gestione statale Scuole paritarie: stessi diritti e doveri delle scuole statali; dipendenti da Comuni, enti morali, laici o religiosi Scuole che non rispettano i requisiti previsti dal Ministero L INSEGNANTE DELLA SCUOLA PRIMARIA svolge la sua attività prevalentemente nelle scuole statali o paritarie o a volte in altre strutture educative. L organizzazione del lavoro prevista dal Ministero della Pubblica Istruzione richiede la figura di un Dirigente Scolastico a capo di un Istituto singolo o plurimo (scuola dell infanzia, scuola primaria e scuola secondaria). Nel caso dell Istituto scolastico con struttura più complessa, il Dirigente Scolastico sceglie per ogni ordine di scuola un Coordinatore e, all interno di ogni plesso scolastico, in accordo con gli insegnanti, un Coordinatore delle attività svolte, dei contatti e delle relazioni tra i colleghi e il Dirigente Scolastico all interno del plesso. L INSEGNANTE DELLA SCUOLA PRIMARIA fa parte del personale docente, è sottoposto alla supervisione del Coordinatore di plesso e risponde al Dirigente Scolastico. È coinvolto nel coordinamento didattico finalizzato ad assicurare il raccordo tra servizi all infanzia e la scuola primaria. All interno della scuola i luoghi caratterizzanti la professione sono: aule di lezione, laboratori od aule dedicate ad attività specifiche, palestre, spazi esterni dedicati all attività sportiva, mense scolastiche, sale riunioni, spazi di incontro con i genitori e le famiglie. È in fase di attuazione la riforma del modello di funzionamento della scuola primaria. La nuova disciplina entrerà in vigore dall'anno scolastico 2009/2010 nelle prime classi del ciclo scolastico. In base alla Legge n. 169/2008, articolo 4, relativo all'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico delle scuole, si prevede che le istituzioni scolastiche costituiscano nelle scuole primarie classi assegnate a un unico insegnante e funzionanti con un orario di ventiquattro ore settimanali. Nei regolamenti si terrà conto delle esigenze legate alla domanda delle famiglie di una più ampia articolazione del tempo-scuola. Programma FIxO 4/16
5 4. CONDIZIONI DI LAVORO Quali sono le condizioni di lavoro? Contratti, relazioni, tempi SCUOLE STATALI L inserimento avviene attraverso le graduatorie dell Ufficio Scolastico Regionale. Il rapporto di lavoro è quello di dipendente pubblico assunto con contratto a tempo determinato o indeterminato. L orario settimanale previsto dalla nuova Legge 30 ottobre 2008, n.169 per l INSEGNANTE DELLA SCUOLA PRIMARIA è di 24 ore erogate in presenza dei bambini. La retribuzione nella scuola pubblica è di circa 18 mila euro lordi annui a inizio carriera, per assestarsi, dopo 35 anni di attività, attorno ai 26 mila euro lordi all anno. SCUOLE PARITARIE L inserimento lavorativo non avviene tramite graduatoria, ma per reclutamento diretto. La retribuzione è inferiore rispetto alla scuola pubblica, l orario è più lungo e si ricorre più facilmente a forme di rapporto lavorativo flessibili. A livello di inquadramento contrattuale è diffusa la prassi di fare riferimento a professioni di profilo inferiore, estendendo anche la quantità di mansioni richieste. A differenza della statale, nella scuola paritaria può venir chiesto all insegnate la condivisione di valori e/o metodi che caratterizzano fortemente l indirizzo educativo e didattico della scuola. L orario è lo stesso osservato nelle scuole statali, sebbene possa essere chiesta una disponibilità maggiore a coprire una fascia oraria più ampia. SCUOLE NON PARITARIE Non hanno obblighi contrattuali. Possono richiedere alle volte la realizzazione di attività che esulano l insegnamento (doposcuola, erogazione di laboratori di psicomotricità ). Possono essere disattesi le indicazioni ministeriali relative ai requisiti contrattuali, dei titoli di studi necessari e le indicazioni sugli orari L INSEGNANTE DELLA SCUOLA PRIMARIA, indipendentemente dal luogo, opera in tutti i processi, in una dimensione fortemente collegiale con gli altri insegnanti. Tutte le attività da lui erogate sono infatti decise e realizzate insieme ai colleghi. Rispetto alla scuola dell infanzia gode di meno autonomia nell impostazione del lavoro, essendo la sua attività maggiormente determinata dai documenti programmatici. Le attività di insegnamento si svolgono per almeno 200 giorni all'anno nel corso di Programma FIxO 5/16
6 10 mesi. Da quando è entrata in vigore l autonomia scolastica, il Dirigente Scolastico, in accordo con i docenti, può definire un modello organizzativo che sia rispondente alle esigenze dei bambini che frequentano la propria scuola. L attività quotidiana dell INSEGNANTE DI SCUOLA PRIMARIA anche se prevalentemente centrata sull interazione diretta con i bambini e i colleghi, richiede dedizione all attività di progettazione e studio. La classe che un insegnante si trova di fronte è al massimo composta da 25 allievi (20 se all interno è presente un allievo diversamente abile). Programma FIxO 6/16
7 5. COMPETENZE Quali competenze sono necessarie ATTIVITÀ COMPETENZE RISULTATO DELL ATTIVITÀ Progetta Definisce il percorso formativo analizzare le indicazioni ministeriali individuare linee guida e principi generali della progettazione elaborare collegialmente il Piano dell Offerta Formativa (POF), in cui vengono presentate le linee guida del percorso educativo offerto dalla scuola, in relazione al contesto socio-culturale ed economico del territorio definire le competenze che gli alunni devono sviluppare definire le tematiche portanti da seguire durante l anno scolastico per ogni area di intervento definire il piano formativo per ogni classe redigere il piano personalizzato delle attività educative, redigere il piano educativo individualizzato tenendo conto delle difficoltà individuali, della presenza di stranieri, sapendo individuare tempi, modi, strategie adeguate alla situazione definire tempi e modalità di apprendimento individuare i libri di testo e gli altri sussidi (multimediali, esperienze di visite guidate, visite presso parchi, musei, biblioteche, ecc.) POF Percorso formativo Prerequisiti iniziali Obiettivi formativi definiti Piani personalizzati Programma FIxO 7/16
8 Progetta in dettaglio individuare obiettivi educativi e di apprendimento commisurati ai bisogni e alle potenzialità degli allievi progettare interventi didattici che tengano conto di una utenza diversificata etnicamente, culturalmente, ecc. utilizzare gli esiti della ricerca educativa per pianificare interventi efficaci e teoricamente fondati selezionare le metodologie didattiche da utilizzare (cooperative learning, peer tutoring, ecc.) selezionare i contenuti per la didattica preparare le lezioni e le attività revisionare il percorso in base ai feed back ricevuti dal gruppo e dai soggetti prevedere percorsi di potenziamento e recupero per chi è più in difficoltà (difficoltà di apprendimento, acquisizione linguistica per gli stranieri, arricchimento lessicale per bambini deprivati, ) progettare metodi e strumenti per favorire le relazioni in classe Progetto mensile/settimanale di sottogruppi omogenei per metodologie didattiche Programma FIxO 8/16
9 Realizza le attività educative e didattiche Monitora e valuta l andamento e l esito del percorso formativo proporre i contenuti disciplinari attraverso metodi e tecniche efficaci e commisurati alle caratteristiche del gruppo e del singolo favorire la relazione costruttiva tra gli allievi cogliere i feed back da parte degli allievi organizzare iniziative didattiche esterne alla scuola promuovere i fondamenti dell educazione civica gestire in modo integrato classi eterogenee per la presenza di bambini con necessità educative speciali favorire l integrazione scolastica dei bambini disabili favorire l integrazione scolastica degli alunni stranieri proporre attività di educazione ai valori per favorire la crescita e la maturazione personale promuovere l attivazione dei processi cognitivi attraverso le attività didattiche correnti gestire la disciplina, favorire l autoregolazione (controllo delle emozioni e dei comportamenti), prevenire forme di bullismo realizzare attività di valutazione formativa che favoriscano la motivazione intrinseca, la fiducia in sé, ecc. stabilire insieme con i colleghi i criteri di valutazione valutare l efficacia delle attività costruire e somministrare prove per la valutazione dell apprendimento valutare i risultati raggiunti confrontandoli con quelli delle altre classi redigere registri e schede di valutazione effettuare analisi dei dati relativi alla valutazione attraverso elaborazioni statistiche Attività pedagogiche realizzate secondo il progetto e i piani personalizzati Esito del percorso formativo e obiettivi di apprendimento raggiunti Registro compilato Scheda di valutazione redatta Progetto formativo ridefinito Programma FIxO 9/16
10 Gestisce le relazioni Partecipa a percorsi di aggiornamento partecipare alle riunioni di équipe, agli incontri con tutti gli insegnanti dell istituto e degli organi collegiali della scuola comunicare strategie educative e didattiche con i genitori condividere i principi educativi e strategie d intervento con i genitori restituire ai genitori informazioni dettagliate sull andamento dell apprendimento e dello sviluppo cognitivo, emotivo, affettivo e relazionale degli allievi comunicare e condividere strategie educative con i referenti delle strutture educative e assistenziali del territorio condividere la progettazione e la valutazione individualizzata per il bambino disabile con i genitori e gli specialisti della sanità partecipare e promuovere progetti sul territorio partecipare all organizzazione scolastica, alla gestione di problemi collettivi individua gli ambiti in cui le proprie conoscenze e abilità possono essere ampliate esplora le modalità per realizzare attività di aggiornamento e sceglie quella ritenuta più adeguata a soddisfare le proprie esigenze formative Riunioni, incontri svolti; relazioni e contatti gestiti Obiettivi dell aggiornamento raggiunti Programma FIxO 10/16
11 Conoscenze Quali conoscenze è necessario avere? Conoscenze specialistiche principali - Pedagogia e didattica speciale - Psicopatologia dello sviluppo - Neuropsicologia infantile 1 - Conoscenze estese a tutti gli ambiti disciplinari (linguistico, matematico, scientifico, storico, artistico, motorio sportivo, informatico ) - Metodi per la ricerca educativa - Metodologie e tecniche didattiche - Docimologia - Tecnologie per l educazione - Tecniche di comunicazione verbale e non verbale - Tecniche ludiche e di animazione Conoscenze generali principali - Pedagogia - Pedagogia interculturale - Sociologia dell educazione - Contesto socio-culturale ed economico del territorio - Legislazione scolastica generale e in materia di integrazione - Elementi di psicologia dell età evolutiva e dinamica - Elementi di psicologia dell apprendimento e dello sviluppo - Metodi di valutazione di progetti formativi 1 In corsivo le conoscenze più significative nel lavoro dell insegnante di sostegno Programma FIxO 11/16
12 Abilità Che cosa deve saper fare? Abilità specialistiche principali - Applicare metodologie di rilevazione dei bisogni educativi e formativi - Applicare metodologie di pianificazione e progettazione didattica - Elaborare programmi didattici e selezionare metodologie adeguate - Saper lavorare con utenze differenziate - Utilizzare applicazioni didattiche informatiche e audiovisive - Applicare tecniche di gestione d aula - Saper organizzare ambienti di apprendimento - Applicare tecniche di verifica e valutazione dell apprendimento e della maturazione personale - Applicare tecniche di verifica dell efficacia dei metodi e tecniche degli interventi - Utilizzare strumenti e strategie per l autoaggiornamento e l autoformazione personali Abilità generali principali - Metodi e tecniche di osservazione e ricerca empirica - Applicare tecniche di ascolto - Utilizzare tecniche di gestione delle dinamiche di gruppo - Utilizzare tecniche di gestione dei conflitti - Applicare metodi e tecniche di comunicazione differenziata in base al target (bambino, famiglia, colleghi, dirigenti scolastici) - Applicare tecniche di comunicazione verbale e non verbale - Proporre i contenuti oggetto dell intervento - Applicare tecniche di redazione di report di valutazione di attività - Gestire le relazioni con il territorio Programma FIxO 12/16
13 Comportamenti lavorativi Quali comportamenti lavorativi deve sviluppare? Flessibilità/Adattabilità, modificare comportamenti e schemi mentali in funzione delle esigenze del contesto lavorativo e sapersi adattare alle situazioni di cambiamento, lavorare efficacemente in situazioni differenti e/o con diverse persone o gruppi, adattarsi alle urgenze e agli imprevisti Orientamento all innovazione e al cambiamento, gestire in modo autonomo e continuativo il proprio aggiornamento professionale in relazione alle richieste del ruolo organizzativo; avere iniziativa e proattività nei confronti delle necessità di cambiamento; ricercare soluzioni nuove ed efficaci allo scopo di cogliere opportunità o di raggiungere obiettivi, essere disponibili a provare soluzioni diverse e a seguire approcci non ortodossi Creatività, ricercare soluzioni originali ed efficaci, approcciare in modo creativo i problemi di lavoro, tentare soluzioni non convenzionali, sviluppare un ambiente favorevole all innovazione Sviluppo delle persone, favorire l'apprendimento e lo sviluppo a lungo termine delle persone con un appropriato livello di analisi dei bisogni, di riflessione, di impegno; facilitare l assunzione di responsabilità dei collaboratori valorizzandone le potenzialità Comunicazione e Ascolto, comunicare in modo chiaro ed efficace con gli interlocutori, dimostrando disponibilità all ascolto e adottando stili e modalità di comunicazione (verbale o scritta) in funzione delle esigenze del contesto e dei destinatari Lavoro di gruppo e Cooperazione, collaborare in modo costruttivo con gli altri e operare in sinergia per il raggiungimento degli obiettivi comuni Sensibilità alla dimensione etica deontologica sulle scelte educative Programma FIxO 13/16
14 Percorso professionale C è un percorso formale? L unico percorso formativo possibile per diventare Insegnanti di scuola d Infanzia è il Corso di Laurea a ciclo unico di 5 anni in Scienze della Formazione Primaria. Scienze della Formazione Primaria è un corso di laurea a numero programmato, definito secondo il fabbisogno regionale annuo di docenti delle scuole dell infanzia e primaria, in base alla stima del Ministero dell Istruzione, dell Università e della ricerca, al fine di favorire l inserimento lavorativo di quanti conseguono la laurea magistrale in Scienze della Formazione Primaria. Per saperne di più su questo corso di studi puoi è possibile consultare le pagine del corso di laurea su Il corso è attivo in due sedi: Torino e Savigliano. C è un percorso consigliato? Uno dei possibili canali di avvicinamento e conoscenza della professione è costituito dal tirocinio formativo previsto dall ordinamento degli studi dei singoli corsi di laurea. Attraverso questa esperienza in situazione, l aspirante INSEGNANTE DI SCUOLA PRIMARIA può rendersi conto delle competenze richieste, delle attività concrete in cui si sviluppa la professione e delle condizioni di lavoro nelle quali si esercita il ruolo. L inizio della carriera è caratterizzato dal ricoprire incarichi temporanei per la sostituzione di docenti (supplenze). Questo periodo può anche durare diversi anni e possono susseguirsi incarichi di supplenza in diverse scuole, intervallati anche da periodi di inattività durevoli. Nelle scuole paritarie, l inserimento può avvenire in maniera più diretta, attraverso l incarico di ruolo, preceduto tuttavia da un periodo di durata variabile, caratterizzato da incarichi a tempo determinato e supplenze. La professione è fortemente caratterizzata dall autoaggiornamento e richiede un atteggiamento aperto a novità e al cambiamento. Come si sviluppa la carriera? Programma FIxO 14/16
15 Il passaggio da insegnante supplente a insegnante di ruolo è la prima importante progressione nella carriera che garantisce continuità nell esercizio della professione. Una volta ottenuto l ingresso in ruolo le uniche possibilità di avanzamento si sostanziano negli scatti di anzianità di servizio e nel superamento di concorsi pubblici per il ruolo di Dirigente scolastico. All interno dell insegnamento, un percorso percorribile è il passaggio negli organici della scuola secondaria di primo grado (già detta scuola media inferiore ). Altra possibilità è costituita dall ottenimento del distacco presso Università, istituti culturali, altre amministrazioni statali o enti e associazioni per svolgere attività educative o amministrative. Programma FIxO 15/16
16 6. INFO Per saperne di più Volumi Elio Damiano, 2007, Il sapere dell'insegnare. Introduzione alla Didattica per Concetti con esercitazioni, Franco Angeli, Milano Dolto, F. 1985, Le parole dei bambini, Mondatori, Milano Pennac Daniel, 2008, Diario di scuola, Editore Feltrinelli Roggero Marina, 1999, L' alfabeto conquistato. Apprendere e insegnare nell'italia tra Sette e Ottocento, Il Mulino, Bologna Di Pol R.S., 2004, Educazione e diritti umani, Marcovalerio, Torino Gobbo F., 2008, L educazione nel tempo dell intercultura, Carocci, Roma. Mariani A.M., 2006, La scuola può fare molto, ma non può fare tutto, SEI, Torino Moscato MT., 2008, Diventare insegnanti, Verso una teoria pedagogica dell'insegnamento, Editrice La Scuola, Brescia Pavone M,, 2004, Personalizzare l integrazione, Editrice La Scuola, Brescia Damiano E., 2008, L insegnante identificazione di una professione, Editrice La Scuola, Brescia Scurati C., 1997, Pedagogia della Scuola, Editrice La Scuola, Brescia Riviste Scuola italiana moderna, Editrice La Scuola Dirigenti scuola, Editrice La Scuola Pedagogia e vita, Editrice La Scuola Cadmo, Giornale italiano di Pedagogia sperimentale, Franco Angeli L'integrazione scolastica e sociale, Rivista pedagogico-giuridica per scuole, servizi, associazioni e famiglie, Edizioni Erickson Orientamenti Pedagogici, Edizioni Erickson Psicologia e scuola, Giunti scuola Difficoltà di apprendimento, Erickson Siti Sito del Ministero della Pubblica Istruzione Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'autonomia Direzione Regionale Piemonte del Ministero della Pubblica Istruzione, Università e ricerca CSA - centro servizi amministrativi (ex provveditorato agli studi) Sito del Sindacato Nazionale Autonomo dei Lavoratori della Scuola (SNALS) Federazione Italiana Scuole Materne Centro iniziativa democratica insegnanti quotidiano della scuola on line Programma FIxO 16/16
INSEGNANTE DI SCUOLA DELL INFANZIA
INSEGNANTE DI SCUOLA DELL INFANZIA 1. CARTA D IDENTITÀ... 2 2. CHE COSA FA... 3 3. DOVE LAVORA... 4 4. CONDIZIONI DI LAVORO... 5 5. COMPETENZE... 7 Quali competenze sono necessarie... 7 Conoscenze... 10
Dettagli5.3. INCARICHI E COMMISSIONI SCOLASTICHE INCARICHI
5.3. INCARICHI E COMMISSIONI SCOLASTICHE INCARICHI FUNZIONI STRUMENTALI: Sono funzioni strategiche nell organizzazione della scuola autonoma, che vengono assunte da docenti incaricati i quali, oltre alla
DettagliADDETTA E ADDETTO ALLA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE
ADDETTA E ADDETTO ALLA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE Aggiornato il 10 novembre 2009 1. CARTA D IDENTITÀ...2 2. CHE COSA FA...3 3. DOVE LAVORA...4 4. CONDIZIONI DI LAVORO...5 5. COMPETENZE...6 Che cosa deve
DettagliLa Riforma Moratti. una scuola che cambia.
La Riforma Moratti una scuola che cambia. Possiamo dire che cfr. AA.VV., Norme per la scuola, Ed.Adierre, p.37; p.43; p.147 gli anni 70 e 80 gli anni 90 il 2003 Sono stati gli anni della collegialità.
DettagliIntegrazione scolastica degli alunni stranieri: dalle norme al progetto di scuola. I temi. Alunni stranieri a scuola:
Integrazione scolastica degli alunni stranieri: dalle norme al progetto di scuola Treviso, 23 maggio2008 Elio Gilberto Bettinelli I temi L integrazione scolastica degli alunni stranieri: dati, tendenze
DettagliProgetto 5. Formazione, discipline e continuità
Istituto Comprensivo Statale Lorenzo Bartolini di Vaiano Piano dell Offerta Formativa Scheda di progetto Progetto 5 Formazione, discipline e continuità I momenti dedicati all aggiornamento e all autoaggiornamento
DettagliFAC SIMILE FORMULARIO COMPILAZIONE E CONSEGNA SOLO ON LINE http://www.indire.it/indicazioni/monitoraggio/ Monitoraggio dei documenti programmatici
A che punto siamo... indicazioni per il curricolo e indicazioni nazionali Monitoraggio dei documenti programmatici Formulario A PARTE GENERALE Formulario A - PARTE GENERALE - Pagina n 1 /11 Il piano dell
DettagliQUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati)
QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati) 1) Pensi alla sua istituzione scolastica, comprensiva delle diverse sedi e dei diversi gradi di scuola. Quanto è d accordo con le seguenti affermazioni?
DettagliADDETTA E ADDETTO ALLA COMUNICAZIONE INTERNA D IMPRESA
ADDETTA E ADDETTO ALLA COMUNICAZIONE INTERNA D IMPRESA 1. CARTA D IDENTITÀ...2 2. CHE COSA FA...3 3. DOVE LAVORA...4 4. CONDIZIONI DI LAVORO...5 5. COMPETENZE...6 Quali competenze sono necessarie...6 Conoscenze...8
DettagliScheda descrittiva del Laboratorio Didattico
Scheda descrittiva del Laboratorio Didattico Tipologia: Recupero e consolidamento delle capacità linguistiche Recupero e consolidamento delle capacità logiche Recupero e consolidamento delle capacità matematiche
DettagliCURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO
CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA BAROLO L ISTITUZIONE SCOLASTICA E IL NUOVO SISTEMA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE L Istituzione Scolastica ha proceduto alla definizione del proprio Curricolo operando l essenzializzazione
DettagliCorso annuale di Perfezionamento e di Aggiornamento Professionale (1500 ore 60 CFU) (Legge 19/11/1990 n. 341- art. 6, co. 2, lett.
Libera Università degli Studi San Pio V di Roma Anno Accademico 2009/2010 Corso annuale di Perfezionamento e di Aggiornamento Professionale (1500 ore 60 CFU) (Legge 19/11/1990 n. 341- art. 6, co. 2, lett.
Dettagli1 PIANO D ISTITUTO PER LA FORMAZIONE E L AGGIORNAMENTO A.S. 2012/2013
I s t i t u t o P r o f e s s i o n a l e d i S t a t o p e r l I n d u s t r i a e l A r t i g i a n a t o CAVOUR-MARCONI Loc. Piscille Via Assisana, 40/d-06154 PERUGIA Tel. 075/5838322 Fax 075/32371
DettagliGESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP
ISTITUTO COMPRENSIVO E. CURTI GEMONIO Pagina 1 di 6 GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP Entro i termini e i criteri previsti dalla legge, sulla base del numero di
DettagliFUNZIONARIO GIUDIZIARIO
FUNZIONARIO GIUDIZIARIO 1. CARTA D IDENTITÀ... 2 2. CHE COSA FA... 3 3. DOVE LAVORA... 3 4. CONDIZIONI DI LAVORO... 4 5. COMPETENZE... 5 Quali competenze sono necessarie... 5 Conoscenze... 6 Abilità...
DettagliPer favorire la continuità educativo didattica nel momento del passaggio da un
PROGETTO PONTE TRA ORDINI DI SCUOLA Per favorire la continuità educativo didattica nel momento del passaggio da un ordine di scuola ad un altro, si elabora un progetto ponte, sul modello di quello sottoelencato.
DettagliTIROCINIO FORMATIVO ATTIVO
2. TIROCINIO FORMATIVO ATTIVO Il Tirocinio Formativo Attivo (TFA) è un corso abilitante all insegnamento istituito dalle università. Esso ha durata annuale e attribuisce, tramite un esame finale sostenuto
DettagliLa scuola dell infanzia, anello fondamentale del sistema formativo del paese, deve essere in continuità con:
La scuola dell infanzia, anello fondamentale del sistema formativo del paese, deve essere in continuità con: V E NIDO DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE R ENTI LOCALI T QUARTIERE I C SCUOLA DELL INFANZIA FAMIGLIA
DettagliSISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO
AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE FINALITA Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente all
DettagliPROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo NORD 2 - Brescia Via Costalunga, 15-25123 BRESCIA Cod. Min. BSIC88400D - Cod.Fisc. 80049710173 Tel.030307858-0308379448-9
DettagliPIANO DELL OFFERTA FORMATIVA ISTITUTO COMPRENSIVO N. 1 DI BOLOGNA
PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA ISTITUTO COMPRENSIVO N. 1 DI BOLOGNA Anno scolastico 2014-2015 LE NOSTRE SCUOLE scuola dell infanzia FUTURA scuola primaria GIOVANNI XXIII scuola secondaria 1^ grado GIUSEPPE
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI
Pag. 1 a 7 Protocollo di accoglienza alunni stranieri Istituto Comprensivo Via Cassia 1694 Roma XV Municipio XXVIII Distretto PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI Il Protocollo di accoglienza alunni
DettagliFACOLTÀ DI SOCIOLOGIA ART. 1
SEZIONE QUATTORDICESIMA FACOLTÀ DI SOCIOLOGIA ART. 1 Alla Facoltà di Sociologia afferisce il seguente corso di diploma universitario: a) corso di diploma universitario triennale in Servizio sociale ART.
DettagliAREA 5. RAPPORTI CON ENTI ESTERNI
A.S. 2014/2015 AREA 1. REVISIONE E GESTIONE DEL POF REVISIONE E GESTIONE DEL POF ATTIVITA INTERNE PER IL POTENZIAMENTO E AMPLIAMENTO DELL OFFERTA FORMATIVA AREA 2. SERVIZI AL PERSONALE DOCENTE GESTIONE
DettagliATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA
ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA VISTO l art. 3 comma 4 del D.P.R. 275/1999 come modificato dall art. 1, comma 14, della Legge
DettagliISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER I SERVIZI COMMERCIALI E TURISTICI "L. EINAUDI"
PROPOSTA ATTIVITA A.S. 2008-09 M1/PA08 CURRICOLARE EXTRACURRICOLARE ALTRO Titolo del Progetto Accoglienza- Alfabetizzazione,- Educazione interculturale Responsabile del Progetto Prof. ssa Colombo Lidia
DettagliPROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE
PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE FINALITA e OBIETTIVI DEL PROGETTO Le direttive comunitarie in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro sottolineano la necessità
DettagliIL PROGETTO DI INTEGRAZIONE DALLE DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO ALLA PRATICA D AULA ATTRAVERSO IL PERCORSO EDUCATIVO DIDATTICO
LINEE GUIDA DISABILITÀ ALLEGATO 3 IL PROGETTO DI INTEGRAZIONE DALLE DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO ALLA PRATICA D AULA ATTRAVERSO IL PERCORSO EDUCATIVO DIDATTICO 1. DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO REGINA ELENA VIA PUGLIE, 4 ROMA. VALUTAZIONE e QUALITA'
Questionari Distribuiti n 89 Elaborati n di cui in bianco n ISTITUTO COMPRENSIVO REGINA ELENA VIA PUGLIE, 4 ROMA VALUTAZIONE e QUALITA' ANNO SCOLASTICO 2011 / 2012 Rilevazione della qualità del servizio
DettagliORIENTARE = EDUCARE ALLE SCELTE
ORIENTARE = EDUCARE ALLE SCELTE Porre l individuo in grado di prendere coscienza di sé, di progredire per l adeguamento dei suoi studi e della sua professione rispetto alle mutevoli esigenze della vita
DettagliProgetto Comes, sostegno all handicap
TITOLO Progetto Comes, sostegno all handicap TEMPI ANNO SCOLASTICO 2010/2011 Destinatari Minori disabili (fascia d età 3/14 anni) frequentanti la scuola dell obbligo, affetti da patologie varie: ipoacusia,
DettagliProgetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze
Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il
DettagliInvestimento sull istruzione e formazione dei giovani Articolazione unitaria del sistema libertà di scelta Flessibilità strutturale
Investimento sull istruzione e formazione dei giovani per favorire la crescita personale, culturale e professionale in linea con le politiche del capitale umano, assicurando loro conoscenze, abilità, capacità
Dettagli2013-2014 CARTA DEI SERVIZI ANG
2013-2014 CARTA DEI SERVIZI ANG AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI 2013-2014 1 CARTA DEI SERVIZI La carta dei servizi costituisce una rappresentazione organica e trasparente dei servizi offerti dall Agenzia
DettagliIl ruolo del chimico per la sicurezza ambientale
ambientale di Piero Frediani * Ciampolini A. (a cura di). L innovazione per lo sviluppo locale ISBN 88-8453-362-7 (online) 2005 Firenze University Press Nell Anno Accademico 1996-97 l Università di Firenze
DettagliPROTOCOLLO ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI
Pagina 1 di 5 PROTOCOLLO ACCOGLIENZA PER PREMESSA Il Protocollo di Accoglienza intende presentare procedure per promuovere l integrazione di alunni stranieri, rispondere ai loro bisogni formativi e rafforzare
DettagliCORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA A.A. 2006-2007
CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA A.A. 2006-2007 Presentazione del corso - Afferenza: il corso di laurea in Scienze della Formazione primaria afferisce alla Facoltà di Scienze della
DettagliRUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI
INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104
DettagliLa progettazione integrata e il benessere professionale degli operatori
La progettazione integrata e il benessere professionale degli operatori Marie Christine Melon, responsabile del coordinamento scientifico dell Area Non Autosufficienza Dgr 514/2009 Requisiti generali sulla
DettagliCondivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali
Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Che cos è il Bisogno Educativo Speciale? Il Bisogno Educativo Speciale rappresenta
DettagliISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE POLO TECNICO DI ADRIA
Comma 1 (finalità della legge): affermare il ruolo centrale della scuola nella societa della conoscenza innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli studenti, rispettandone
Dettagli20112012 - Questionario rilevazione bisogni formativi dei docenti
20112012 - Questionario rilevazione bisogni formativi dei docenti Numero di anni di servizio complessivi (ruolo, non di ruolo, paritarie) nella scuola: 100% Numero di anni di servizio complessivi (ruolo,
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE LAFFRANCO, BIANCONI
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 572 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI LAFFRANCO, BIANCONI Disciplina della professione di educatore di asilo nido e istituzione
DettagliPROGETTO A SCUOLA DI DISLESSIA
PROGETTO A SCUOLA DI DISLESSIA Bando per la presentazione di progetti finalizzati alla realizzazione in ambito scolastico di strategie didattiche, metodologiche e valutative nei confronti degli studenti
DettagliLIBRO PRIMO: TEORIA PARTE PRIMA: LA SCUOLA DELL INFANZIA SEZIONE PRIMA: BAMBINI, BAMBINE, FAMIGLIE E CONTESTI DI SVILUPPO
I N D I C E LIBRO PRIMO: TEORIA PARTE PRIMA: LA SCUOLA DELL INFANZIA SEZIONE PRIMA: BAMBINI, BAMBINE, FAMIGLIE E CONTESTI DI SVILUPPO Capitolo 1: La dimensione sociale nell infanzia 1. Quadro teorico
DettagliCome si diventa insegnanti: ecco le nuove regole Nuovo regolamento per la formazione degli insegnanti
Come si diventa insegnanti: ecco le nuove regole Nuovo regolamento per la formazione degli insegnanti Il Ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini, ha presentato il 10 settembre 2010 a Palazzo Chigi
DettagliAnno Scolastico 2007 2008. Progetto di Tirocinio Animazione Musicale
Istituto di Istruzione Superiore L.R. D.M. 14/06/1946 e Paritario provvedimento del 28/02/2001 "Gesù Eucaristico" Indirizzi: Socio-Psico-Pedagogico Linguistico via Monte, 52-75019 Tricarico MT tel. + fax
DettagliCARTA DEI SERVIZI (D.P.C.M. 15/06/1995 n. 138) Anno scolastico 2016/2017
CARTA DEI SERVIZI (D.P.C.M. 15/06/1995 n. 138) Anno scolastico 2016/2017 Ente promotore e gestore E il Centro Studi Don Bosco ONLUS - Società Cooperativa Sociale, con sede legale in Perugia via Cortonese,
DettagliAppendice III. Competenza e definizione della competenza
Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,
DettagliIl Profilo Dinamico Funzionale (PDF)*
Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)* E' atto successivo alla Diagnosi Funzionale (a cura della NPI) e indica in via prioritaria, dopo un primo periodo di inserimento scolastico, il prevedibile livello
DettagliIstituto Comprensivo Capraro 1 C.D. Procida
Istituto Comprensivo Capraro 1 C.D. Procida Questionario rilevazione bisogni formativi dei docenti 1. Anno dell ultima esperienza di aggiornamento o formazione professionale effettuata Dopo 2010 2009 o
DettagliPiano Offerta Formativa
Piano Offerta Formativa ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado Via Venezia,15 San Giovanni Teatino Chieti I plessi Scuola dell'infanzia Dragonara Scuola
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO STATALE CAPACCIO PAESTUM
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE CAPACCIO PAESTUM Località Villaggio 84047 CAPACCIO (SA) - C.M. SAIC8AZ00C Tel. 0828725413/0828724471 Fax. 0828720747/0828724771 e-mail SAIC8AZ00C@istruzione.it Ascolta i bambini
DettagliProgetto. Lettura:cibo. della mente
ISTITUTO AUTONOMO COMPRENSIVO STATALE di Scuola dell Infanzia, Scuola Primaria e Secondaria di 1 grado Via Medaglia d Oro Iannotta,17 81052 Pignataro Maggiore (CE) Tel e Fax 0823/871059 Distretto scolastico
DettagliArea POTENZIAMENTO Scientifico
Area POTENZIAMENTO Scientifico ALLEGATO 5c Necessità di miglioramento Il potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche, teso sia all individuazione di percorsi funzionali alla premialità
DettagliLA/IL AMMINISTRATIVO CONTABILE IN AZIENDE PUBBLICHE
LA/IL AMMINISTRATIVO CONTABILE IN AZIENDE PUBBLICHE 1. CARTA D IDENTITÀ... 2 3. DOVE LAVORA... 4 4. CONDIZIONI DI LAVORO... 5 5. COMPETENZE... 6 Quali competenze sono necessarie... 6 Conoscenze... 7 Abilità...
DettagliL istituto comprensivo include : quattro scuole dell infanzia due plessi di scuola primaria la scuola secondaria di primo grado.
Offerta formativa L istituto comprensivo include : quattro scuole dell infanzia due plessi di scuola primaria la scuola secondaria di primo grado Vi operano Il dirigente scolastico La collaboratrice del
DettagliIstituto Comprensivo Poggiomarino1-Capoluogo. Piano dell offerta formativa
Istituto Comprensivo Poggiomarino1-Capoluogo Piano dell offerta formativa Istituto Comprensivo Poggiomarino1-Capoluogo I PROGETTI DIDATTICI INDIRIZZI GENERALI DELLA SCUOLA LE STRUTTURE IL CURRICOLO P.O.F
DettagliPROGETTO "Diversità e inclusione"
MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO ISTITUTO COMPRENSIVO CERVARO Corso della Repubblica, 23 (Fr) Tel. 0776/367013 - Fax 0776366759 - e-mail:fric843003@istruzione.it
DettagliDisabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento
Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Area Disabilità La politica regionale lombarda in quest area è particolarmente attiva, con servizi ed interventi a carattere educativo, formativo
DettagliISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO
ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI INDICE: PREMESSA 1. FINALITA 2. CONTENUTI 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA
Dettaglivia Regina Elena, 5-62012- Civitanova Marche (MC) Tel. 0733/812992 Fax 0733/779436 www.icviareginaelena.gov.it IL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA
1 via Regina Elena, 5-62012- Civitanova Marche (MC) Tel. 0733/812992 Fax 0733/779436 www.icviareginaelena.gov.it PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA A.S. 2015/2016 IL PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA CHE COS E IL
DettagliCONFERENZA PERMANENTE DELLE CLASSI DI LAUREA DELLE PROFESSIONI SANITARIE PRESIDENTE PROF. LUIGI FRATI SEGRETARIO GENERALE PROF.
CONFERENZA PERMANENTE DELLE CLASSI DI LAUREA DELLE PROFESSIONI SANITARIE PRESIDENTE PROF. LUIGI FRATI SEGRETARIO GENERALE PROF. Alvisa Palese MOZIONE del 13 settembre 2013 Oggetto: Direttore delle attività
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia C.P.I.A. RAGUSA
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia C.P.I.A. RAGUSA Centro Provinciale per l Istruzione degli Adulti Via Giordano Bruno sn 97100 RAGUSA
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA FINALITA Questo documento contiene informazioni, principi, criteri ed indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per l inclusione degli alunni
DettagliArea Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS
Area Disabilita Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS OBIETTIVI Come recita l articolo 12 della legge 104/92, scopo generale dell
DettagliDalla Buona Scuola al DDL: cosa succede alla pubblica istruzione?
Dalla Buona Scuola al DDL: cosa succede alla pubblica istruzione? FINALITA DEL DDL Disciplina l autonomia delle istituzioni scolastiche, anche in relazione alla dotazione finanziaria, allo scopo di garantire
DettagliLinee d'indirizzo del POF
Linee d'indirizzo del POF Triennio 2016/2019 Il POF com'è e come sarà (1/2) Durata Indirizzi DPR275/199 9 Annuale Consiglio di Istituto L107/2015 Triennale revisione annuale Dirigente scolastico Stesura
DettagliI.I.S. F. Brunelleschi - L. Da Vinci Istituto Tecnico per Geometri "F. Brunelleschi" Corso Serale SIRIO Frosinone A.S. 2012-2013
I.I.S. F. Brunelleschi - L. Da Vinci Istituto Tecnico per Geometri "F. Brunelleschi" Corso Serale SIRIO Frosinone A.S. 2012-2013 PRESENTAZIONE DEL CORSO SERALE PROGETTO SIRIO Il CORSO SERALE A partire
Dettaglicorso di qualificazione professionale WEB DESIGN [WD]
corso di qualificazione professionale WEB DESIGN [WD] Progetto: L. Pirri, S. Pisani, V. Buccirossi Gli attuali processi di modernizzazione della comunicazione, in una prospettiva di sistematica interazione
DettagliFINALITA solida base culturale di carattere scientifico e tecnologico limitato numero di ampi indirizzi esercizio di professioni tecniche
FINALITA fornire una solida base culturale di carattere scientifico e tecnologico in linea con le indicazioni dell Unione europea offrire un limitato numero di ampi indirizzi, correlati a settori fondamentali
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Nuove norme in materia di diritto allo studio degli alunni con disabilità e di insegnanti di sostegno
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 1561 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato GIANNI FARINA Nuove norme in materia di diritto allo studio degli alunni con disabilità e
DettagliPREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica
PREMESSA Il progetto continuità, nasce dall esigenza di garantire al bambinoalunno un percorso formativo organico e completo, che miri a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto,
DettagliLEGGE 107/2015 Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione. Legge 107 del 13 luglio 2015 - Elena Centemero
LEGGE 107/2015 Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione 1 FINALITA Dare piena attuazione all autonomia Innalzare i livelli di istruzione e le competenze Contrastare le disuguaglianze Prevenire
DettagliProt. n. 10589/c42 Mirano 17/12/2013 PROGETTO INNOVATIVO AUTONOMO DI SPERIMENTAZIONE ASL. 1.Descrizione dell ordinamento e indirizzo di riferimento
ISTITUTO D'ISTRUZIONE SUPERIORE "8 MARZO K. LORENZ" Via Matteotti, 42A/3-30035 Mirano - Venezia Tel. 041430955 Fax 041434281 C. F. 90164450273 e-mail: veis02800q@istruzione.it info@8marzolorenz.it pec:
DettagliLA PROMOZIONE DELLA SICUREZZA NELLA SCUOLA. Alessandro PALESE Direzione Sanità Regione Piemonte
LA PROMOZIONE DELLA SICUREZZA NELLA SCUOLA Alessandro PALESE Direzione Sanità Regione Piemonte Il Decreto legislativo 81/2008 Il TU sulla sicurezza prevede l inserimento in ogni attività scolastica di
DettagliMIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015
MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione
DettagliFunzione Strumentale n. 1: P.O.F. / Diffusione della cultura della qualità
Circolare n. 31 del 24/09/2014 Inoltro telematico a fiis00300c@istruzione.it in data 24/09/2014 Pubblicazione sul sito web (sezione Circolari / Comunicazioni DS) in data 24/09/2014 OGGETTO: Presentazione
DettagliSISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP)
SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP) PREMESSA Il Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance, per il seguito anche SMIVAP, è improntato all applicazione delle disposizioni
Dettagli1. I titoli conseguiti presso le Università consigliate vengono riconosciuti?
DOMANDE FREQUENTI Palermo, Largo Esedra nr.3, tel. 091 6254431 ONLUS 1. I titoli conseguiti presso le Università consigliate vengono riconosciuti? Le Università sono pubbliche o private riconosciute dal
DettagliT.F.A. LINEE GUIDA PER IL RICONOSCIMENTO DI CREDITI FORMATIVI
UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA T.F.A. LINEE GUIDA PER IL RICONOSCIMENTO DI CREDITI FORMATIVI Ai partecipanti al TFA possono essere riconosciuti cfu, utili per l assolvimento delle attività formative
DettagliVALeS Valutazione e Sviluppo Scuola
Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni
DettagliLinee guida per le Scuole 2.0
Linee guida per le Scuole 2.0 Premesse Il progetto Scuole 2.0 ha fra i suoi obiettivi principali quello di sperimentare e analizzare, in un numero limitato e controllabile di casi, come l introduzione
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO V.O.CENCELLI SABAUDIA RELAZIONE FINALE FUNZIONE STRUMENTALE
ISTITUTO COMPRENSIVO V.O.CENCELLI SABAUDIA RELAZIONE FINALE FUNZIONE STRUMENTALE Ferraro Adele Anno Scolastico 2013 2014 ATTIVITA di Continuità educativo - didattica Accoglienza PROGETTO Conoscere per
DettagliConvegno Nazionale 25 26 settembre 2009 COMUNE DI VIGEVANO LA FAMIGLIA CON PERSONA DISABILE INTERVENTO OLISTICO
Convegno Nazionale 25 26 settembre 2009 COMUNE DI VIGEVANO LA FAMIGLIA CON PERSONA DISABILE INTERVENTO OLISTICO L AIUTO SCOLASTICO LA FAMIGLIA Dott. Eugenia Rossana Fabiano Dirigente Scolastico Fase di
DettagliL ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE E. FERMI
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE E. FERMI FRANCAVILLA FONTANA (BR) MINISTERO DELL ISTRUZIONE DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA COMMISSIONE EUROPEA Autorità di Gestione del Programma Operativo Nazionale La Scuola
DettagliMODELLO DI. Livello strategico
ALLEGATO II.1 MODELLO DI CARTA DI QUALITÀ DELL OFFERTA FORMATIVA ELEMENTI MINIMI La Carta della Qualità ha la finalità di esplicitare e comunicare al sistema committente/beneficiari gli impegni che l organismo
DettagliI docenti di italiano L2 di «Certifica il tuo italiano». Gli esiti del monitoraggio
I docenti di italiano L2 di «Certifica il tuo italiano». Gli esiti del monitoraggio Mariagrazia Santagati Università Cattolica, Fondazione Ismu Mariagrazia Santagati Università Cattolica Fondazione Ismu
DettagliSEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1
SEZIONE PRIMA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER L INSEGNAMENTO SECONDARIO DELL UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ART. 1 Per conseguire le finalità di cui all art. 4, secondo comma, della legge 19 novembre
DettagliMonitoraggio fasi finali del progetto e valutazione. Elementi di caratterizzazione del progetto della rete
Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione Elementi di caratterizzazione del progetto della rete Oggetto problema Osservazioni rispetto all autoanalisi Oggetto definito e area di riferimento Coerenza
DettagliSTRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE ALUNNI DSA ISI FERMI-GIORGI
STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE ALUNNI DSA ISI FERMI-GIORGI Didattica personalizzata e individualizzata * La Legge 170/2010 dispone che le istituzioni scolastiche garantiscano «l uso di una
DettagliApprofondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre
Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre Breve excursus delle risoluzioni giuridiche introdotte per garantire il diritto al Successo formativo nella scuola
DettagliCORSO DI FORMAZIONE PROGETTARE E VALUTARE PER COMPETENZE. RIFERIMENTI NORMATIVI SU INDICAZIONI E VALUTAZIONE
CORSO DI FORMAZIONE PROGETTARE E VALUTARE PER COMPETENZE. RIFERIMENTI NORMATIVI SU INDICAZIONI E VALUTAZIONE DIRETTORE DEL CORSO Dirigente Scolastico Dr.ssa Daniela Oliviero ENTE FORMATORE Istituto Benalba
DettagliISTRUZIONE DEGLI ADULTI (D.P.R 263/2012) LINEE GUIDA PER IL PASSAGGIO AL NUOVO ORDINAMENTO
ISTRUZIONE DEGLI ADULTI (D.P.R 263/2012) **** LINEE GUIDA PER IL PASSAGGIO AL NUOVO ORDINAMENTO (Art.11, comma 10, D.P.R 263/2012) I risultati di apprendimento attesi in esito ai percorsi di alfabetizzazione
DettagliISTITUTO CAMILLO FINOCCHIARO APRILE PALERMO
POF: contenuti essenziali per una consultazione rapida ISTITUTO CAMILLO FINOCCHIARO APRILE PALERMO ANNO SCOLASTICO 2014-2015 Il POF o Piano dell Offerta Formativa è il documento con cui l Istituto definisce
DettagliSI ricomincia che emozione!
ISTITUTO COMPRENSIVO C O M M E N D A Unione Europea PROGETTO ACCOGLIENZA Anno scolastico 2014-2015 T I T O L O P R O G E T T O SI ricomincia che emozione! AREE E DISCIPLINE COINVOLTE ITALIANO STORIA GEOGRAFIA
DettagliISTITUTO CESARE ARICI SCUOLA PRIMARIA PARITARIA. Progetto integrazione diversamente abili
ISTITUTO CESARE ARICI SCUOLA PRIMARIA PARITARIA Progetto integrazione diversamente abili Anno scolastico 2010/2011 Istituto Cesare Arici - Via Trieste, 17-25121 - Brescia tel. 030.42432 fax 030.2400638
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA PREMESSA L Istituto opera con particolare attenzione per l integrazione degli alunni disabili, favorendo la socializzazione, l acquisizione di autonomia
Dettagli(*) Ore dedicate alla rielaborazione dell'esperienza anche su piattaforma on-line.
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE Alessandro Manzoni Via delle Rimembranze, 34/36 20088 Rosate (Mi) Tel.0290848867 fax 0290870732 e-mail: miic87600l@istruzione.it
Dettagli