Art D.Lg L s g /08 0 Ca C mpo p di d app p l p ica c zion o e distorsioni, lombalgie
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- Alberto Bertini
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1 RISCHIO MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
2 Art. 167-D.Lgs. 81/08 08 Campo diapplicazione Una non corretta Movimentazione Manuale può provocare distorsioni, lombalgie (il comune mal di schiena), lombalgie acute o "colpo della strega", ernie del disco, strappi muscolari, fino alle lesioni dorso-lombari gravi. Il 20% degli infortuni lavorativi avviene a livello del rachide lombare in occasione di attività di sollevamento di oggetti pesanti eseguite in modo imprudente A questi rischi, strettamente legati all'attività, si collegano altri possibili rischi dovuti al trasporto di un carico: esso può cadere, provocando contusioni o fratture; può essere caldo o tagliente, con possibilità di ustioni olesioni; può non far vedere scalini o oggetti che si trovano per terra, facendo inciampare.
3 Cosa si intende per Movimentazione Manuale dei Carichi? D.Lgs81/08 Con tale termine si intendono le operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più lavoratori comprese le azioni di sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico che per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano tra l altro rischi di lesioni dorso lombari
4 Rischi causati dalla m.m.c. Patologie muscolari Colonna vertebrale Arti superiori
5 Rischi causati dalla m.m.c. Altri organi e tessuti Apparato cardio- circolatorio Apparato respiratorio Occhio (retina) Organi addominali
6 Il disturbo lombare aspecifico(low back pain) indica la lombalgia comune, vale a dire quella patologia ricorrente che colpisce il tratto lombare della colonna vertebrale caratterizzata da dolore e limitazione funzionale e non attribuibile ad una condizione patologica ben definita. FATTORI DI RISCHIO PERSONALI : Età Sesso Fattori antropometrici Condizioni di allenamento Fumo Condizioni patologiche (congenite o acquisite) - anomalie congenite - traumi, fratture - cause degenerative
7 Il disturbo lombare aspecifico(low back pain) FATTORI DI RISCHIO PROFESSIONALI : la movimentazione e sollevamento di carichi a mano trazione o spinta di carrelli, ecc. sforzi eccessivi movimenti incongrui posture incongrue mantenimento di posture fisse per periodi prolungati attività sedentaria vibrazioni trasmesse a tutto il corpo piccoli traumi ripetuti Le condizioni opposte (immobilità e eccessivo lavoro) sono sfavorevoli al nostro organismo.
8 Il disturbo lombare sono molto diffusi tra lavoratrici e lavoratori di molti settori produttivi, molto differenti tra loro: MANSIONE % Impiegati 34 Fattorini 44 Gruisti Lavoratori edili 59 Personale di assistenza ai pazienti Addetti ai carrelli elevatori Addettialla manutenzione
9 Anatomia del rachide L unità funzionale del rachide è costituita da due vertebre contigue: il disco intervertebrale le articolazioni intervertebrali Le strutture muscolo-legamentose hanno un importante funzione di sostegno e permettono determinano il movimento nei diversi piani
10 Anatomia del rachide La parte anteriore è una struttura flessibile, con funzioni prevalentemente statiche in grado di sopportare carichi elevati e di assorbire eventi traumatici. La parte posteriore, oltre ad offrire protezione alle strutture nervose, svolge un ruolo dinamico permettendo i movimenti della colonna
11 Funzionalità dei dischi intervertebrali Aumento pressione Fuoriuscita sostanze nutritive Diminuzione pressione Ingresso sostanze nutritive
12 Pressione sui dischi intervertebrali
13 Conseguenze del carico sui dischi vertebrali Sollevare peso di 10 kg a schiena dritta e ginocchia flesse determinano un carico lombare finoa kg
14 Conseguenze del carico sui dischi vertebrali Sollevare peso di 10 kg con tronco flesso in avanti a 90 gradi determinano un Carico lombare di circa 340 kg! Carico di rottura del nucleo discale varia tra Kg!
15 Conseguenze del carico sui dischi vertebrali slide20 Sollevare peso di 50 kg a schiena flessa e gambe dritte Carico lombare sopra i 650 kg
16 Le cause più comuni di lombalgia sforzo improvviso o brusco movimento prolungata condizione di sovraccarico biomeccanico alterazioni a carico del disco intervetrebrale(ernia del disco) e delle vertebre lombari(artrosi, osteoporosi)
17 Patologie del rachide più frequenti degenerazione del disco intervertebrale artrosi ernia del disco radicolopatia alterazioni della curvatura della colonna (scoliosi, cifosi, lordosi) osteoporosi
18 La normativa D.Lgs.81/08 Misure generali di tutela rispetto dei principi ergonomici nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e di produzione, anche per attenuare il lavoro monotono e quello ripetitivo La valutazione del rischio L ausiliazione La meccanizzazione La sorveglianza sanitaria
19 La normativa D.Lgs.81/08 Misure generali di tutela Il D.Lgs. 81/08 prevede che nelle attività che possono comportare la movimentazione manuale dei carichi si verifichi se esiste la possibilità di eliminare queste operazioni o di renderle meno faticose con l'uso di mezzi adatti nell'intento di ridurre il rischio. Il D.Lgs. 81/08 non definisce un valore limite del peso sollevabile dal singolo lavoratore ma indica unicamente il valore che, se superato, crea le condizioni di rischio. Tale valore, da valutare però alla luce di altri fattori, èdi30kg.
20 Per valutare l'insorgere di un rischio per la salute dei lavoratori è comunque necessario prendere in considerazione, oltre al peso del carico, anche i seguenti dati: le dimensioni, la forma e le caratteristiche; l'altezza di sollevamento, la distanza da percorrere, la possibilità o meno di ripartire il carico; le caratteristiche dell'ambiente di lavoro (quanto spazio si ha a disposizione, dove spostare i carichi, il percorso da fare...); il tipo di mansione svolta dal lavoratore (se è temporanea, oppure ripetitiva con pause più o meno previste, oppure se è un lavoro normale econtinuo).
21 D.Lgs.81/08 Allegato XXXIII Elementi di riferimento Caratteristiche del carico: La movimentazione manuale di un carico può costituire un rischio tra l'altro dorso-lombare nei casi seguenti: ilcaricoètroppopesante(>30kg); è ingombrante o difficile da afferrare; è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi; è collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato a una certa distanza dal tronco o con una torsione o inclinazione del tronco; può, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza, comportare lesioni per il lavoratore, in particolare in caso di urto.
22 D.Lgs.81/08 Allegato XXXIII Elementi di riferimento Sforzo fisico richiesto Lo sforzo fisico può presentare un rischio tra l'altro dorso-lombare nei seguenti casi: èeccessivo; può essere effettuato soltanto con un movimento di torsione del tronco; può comportare un movimento brusco del carico; è compiuto con il corpo in posizione instabile.
23 D.Lgs.81/08 Allegato XXXIII Elementi di riferimento Caratteristiche dell'ambiente di lavoro lo spazio libero, in particolare verticale, è insufficiente per lo svolgimento dell'attività richiesta; il pavimento è ineguale, quindi presenta rischi di inciampo o di scivolamento per le scarpe calzate dal lavoratore; il posto o l'ambiente di lavoro non consentono al lavoratore la movimentazione manuale di carichi a un'altezza di sicurezza o in buona posizione; il pavimento o il piano di lavoro presenta dislivelli che implicano la manipolazione del carico a livelli diversi; la temperatura, l'umidità o la circolazione dell'aria sono inadeguate. un ritmo imposto da un processo che non può essere modulato dal lavoratore.
24 Il lavoratore può correre un rischio nei seguenti casi inidoneità fisica a svolgere il compito in questione indumenti, calzature o altri effetti personali inadeguati portati dal lavoratore insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze o della formazione I pesi che si manipolano devono essere inferiori a: -30 kg. per gli uomini -20 kg. per le donne -15 kg. per gli adolescenti maschi
25 Frequenza di sollevamento Peso massimo sollevabile Frequenza di sollevamento Maschi Femmine Tutta la giornata lavorativa 18 kg 12 kg 1 volta ogni 5 minuti 15 kg 10 kg 1 volta ogni minuto 12 kg 8 kg 2 volte al minuto 6 kg 4 kg 5 volte al minuto
26 D.Lgs.81/08 Allegato XXXIII Elementi di riferimento Obblighi del datore di lavoro Individuare i compiti che comportano una movimentazione manuale potenzialmente a rischio Evitare per i lavoratori la movimentazione manuale dei carichi ricorrendo ad attrezzature meccaniche. Se non è possibile deve: Organizzare i posti di lavoro in modo che la movimentazione sia sicura ed esente da rischi Valutare le condizioni di sicurezza considerando le caratteristiche del carico Adottare misure atte ad evitare o ridurre i rischi di lesioni dorso lombari considerando: - fattori individuali di rischio - le caratteristiche dell ambiente di lavoro - le esigenze connesse all attività Sottoporre a sorveglianza sanitaria i lavoratori addetti R a tale movimentazione Informare e formare i lavoratori. I S C H I O M. M. C.
27 Valutazione del rischio La valutazione del rischio connesso alla attività di movimentazione manuale di carichi va necessariamente preceduta da una analisi del lavoro con cui in particolare si possa evidenziare se, tra i compiti lavorativi previsti per uno o più lavoratori sono compresi quelli di movimentazione manuale di carichi nonché, nel caso, le caratteristiche tipologiche, di durata e di frequenza degli stessi.
28 Schema di flusso per la valutazione del rischio m.m.c.
29 Metodi per la valutazione del rischio m.m.c. Metodo NIOSH Metodo SNOOK e CIRIELLO Indice OCRA Checklist OCRA Altri, in funzione della tipologia di mmc
30 Misure di prevenzione primaria Misure ergonomiche Meccanizzazione di tutte le operazioni al fine di ridurre il più possibile la necessità di sforzi da parte del lavoratore. Ricorrereamezziadeguatiaridurre irischiconnessialla mmc Adottare misure organizzative che rendano la mmc quanto più possibile corretta e sicura. Pianificazione e ottimizzazione dei tempi e modalità lavorative Buon work station design che consenta di evitare tutti i movimenti inutili e le posture incongrue. Transpallet
31 Misure di prevenzione primaria Misure di informazione e formazione Fornireailavoratoriinformazionisu:ilpeso eilcentro digravitàdelcarico,il lato più pesante di un imballaggio qualora il contenuto abbia una collocazione eccentrica. Indicare la movimentazione corretta dei carichi e i rischi che i lavoratori corrono se queste attività non vengono eseguite in maniera corretta. Formazione ed addestramento sulle corrette tecniche di sollevamento (da ripetere periodicamente) Controllo in ordine ad eventuali movimenti errati o posture incongrue. Insegnamento di esercizio per il rilassamento ed il rinforzo della muscolatura, con particolare riguardo alla muscolatura paravertebrale.
32 Misure di prevenzione secondaria sottoporre gli addetti a mmc a sorveglianza sanitaria mirata, basata su accertamenti preventivi, atti a verificare se lo stato di salute del lavoratore è compatibile con l attività che è destinato a svolgere, e su accertamenti periodici, per controllare lo stato di salute del lavoratore ed esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica; identificare i lavoratori con aumentato rischio di sviluppare patologie a carico del rachide; allontanare dal rischio(o ridurre l esposizione) i lavoratori suddetti; allenare il lavoratore a rischio mediante un progressivo e graduale incremento del carico fisico richiesto.
33 Misure di prevenzione terziaria Per misure di prevenzione terziaria si intendono essenzialmente i trattamenti medici riabilitativi nei confronti di lavoratori che soffrano di patologie causate dalla movimentazione manuale dei carichi.
34 DPI: L uso dei dispositivi di protezione individuali è obbligatorio dove nello svolgimento delle mansioni, sussiste il pericolo di caduta di oggetti di peso significativo, o la difficoltà di afferraggio.. Si tratta in particolare di calzature munite di puntale rinforzato e guanti con rivestimento in gomma perla presa sicura Nel caso in cui si spostino oggetti ad elevata temperatura oppure sostanze corrosive, oltre ai guanti, è necessario anche l uso di appositi grembiuli pettorali o protezioni specifiche. Spesso si rende necessario anche l uso del casco o degli occhiali di protezione.
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